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cambiamenti nei ruoli educativi - Bioenergetica e società

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Educare in famiglia.I genitori e<br />

l’adolescente: <strong>cambiamenti</strong> <strong>nei</strong> <strong>ruoli</strong><br />

<strong>educativi</strong><br />

• Nicoletta Cinotti<br />

• Psicoterapeuta, Analista<br />

<strong>Bioenergetica</strong>, Supervisore<br />

• Responsabile Progetti e<br />

formazione CSDS<br />

sabato 10 luglio 2010


Educare in famiglia<br />

• I <strong>cambiamenti</strong> sociali che<br />

hanno cambiato la famiglia<br />

• I <strong>cambiamenti</strong> sociali<br />

cambiano la psichè<br />

• La risposta “dentro”.<br />

Progetti ed esperienze<br />

sabato 10 luglio 2010


Piccole note sul tema del<br />

cambiamento<br />

Malgrado il cambiamento sia un aspetto inevitabile<br />

della vita abbiamo <strong>nei</strong> suoi confronti un atteggiamento<br />

sospettoso, critico oppure timoroso. Questa paura del<br />

cambiamento si ritrova da sempre nella nostra cultura:<br />

una cultura, da un lato orientata al progresso e<br />

dall’altra timorosa del cambiamento. E’ possibile che<br />

questa posizione ambivalente sia reattiva alla velocità<br />

dei <strong>cambiamenti</strong> a cui veniamo sottoposti oppure che<br />

sia connessa ad alcuni elementi intrinseci del<br />

cambiamento<br />

sabato 10 luglio 2010


Quali elementi caratterizzano il<br />

cambiamento?<br />

1. Il cambiamento procede attraverso fasi di<br />

disordine.<br />

2. Il cambiamento ha elementi di imprevedibilità e<br />

perdita di controllo.<br />

3.Il cambiamento produce/induce forme di<br />

autoregolazione che coinvolgono gli elementi interni<br />

(la psiche) ed esterni (i sistemi sociali) in un<br />

andamento di cui conosciamo solo a posteriori il<br />

risultato.<br />

4. E’ un processo vitale ed inarrestabile che include<br />

elementi di perdita.<br />

sabato 10 luglio 2010


Cambiare<br />

Se pensiamo alla famiglia italiana degli anni 60, il<br />

periodo in cui sono nati molti genitori degli adolescenti<br />

attuali, non in modo astratto ma inserito nel contesto<br />

della cultura italiana di quel periodo, troviamo alcuni<br />

elementi basilari:<br />

1.l’esclusione dal contesto sociale e familiare avveniva<br />

per la rottura delle regole morali;<br />

2. la famiglia aveva un progetto di miglioramento basato<br />

sulle prospettive future e sull’impegno; erano gli anni del<br />

boom economico.<br />

3. I genitori avevano un’autorità forte.<br />

sabato 10 luglio 2010


La famiglia “Repetto”<br />

1960<br />

1960 nasce la nostra<br />

ipotetica “famiglia<br />

Repetto”.<br />

La stabilità, del matrimonio,<br />

del lavoro, delle regole<br />

morali è una base sicura.<br />

1°comunione<br />

1970<br />

sabato 10 luglio 2010


Gli anni ‘70<br />

Negli anni ’70 iniziano la crisi economica e si<br />

registrano <strong>cambiamenti</strong> significativi:<br />

1974 legge sul divorzio<br />

Riforma del diritto di famiglia<br />

1975 Maggiore età a 18 anni<br />

1978 legge sull’interruzione volontaria di<br />

gravidanza<br />

sabato 10 luglio 2010


La maturità e la laurea<br />

L’estate della maturità e la<br />

laurea<br />

sabato 10 luglio 2010


Anni 90<br />

A questo punto siamo verso gli anni 90 e l’idea della famiglia e<br />

della stabilità è cambiata. Non è più certo rimanere sposati, non è<br />

così certo trovare lavoro dopo la laurea, non è certo che una<br />

laurea migliori lo status sociale.<br />

Inizia ad avere rilievo sociale la flessibilità, una maggiore<br />

propensione al rischio mentre l’area delle relazioni affettive è<br />

sempre più in trasformazione.<br />

Non è così certo che daremo una sicurezza economica ai figli ma<br />

sicuramente i genitori iniziano ad essere competenti in ordine ai<br />

bisogni psicologici dei bambini e l’idea della sicurezza diventa<br />

una idea non più solo economica ma anche psicologica.<br />

Nasce il “nostro” adolescente<br />

sabato 10 luglio 2010


Ancora sul cambiamento<br />

Inizia la decade della ricchezza che nasce non da<br />

attività produttive ma da attività speculative,<br />

“nascono” gli strumenti finanziari e la passione per<br />

la finanza<br />

Nella cultura scientifica iniziano importanti<br />

<strong>cambiamenti</strong> nel modo di considerare la mente, la<br />

psiche, lo sviluppo e i determinanti dello sviluppo<br />

sabato 10 luglio 2010


Nel 2000...il nostro “eroe”?<br />

...ha il computer e il cellulare, non ha un album con le<br />

foto del matrimonio, forse attualmente non ha un<br />

matrimonio ma un figlio, una compagna - che potrebbe<br />

avere a sua volta un figlio - e gioca alla<br />

playstation...non solo insieme al figlio.<br />

sabato 10 luglio 2010


....nel 2010<br />

...Nel 2010.....<br />

Si preoccupa di rimanere giovane e compra i vestiti nello<br />

stesso negozio del figlio diciottenne.<br />

Se per suo padre Enrico l’articolo della costituzione<br />

italiana che afferma che la Repubblica è fondata sul<br />

lavoro significava impegnarsi quotidianamente e credere<br />

che l’impegno porti risultati, per lui è molto più<br />

significativo l’articolo della costituzione americana che<br />

rivendica il diritto individuale alla felicità.<br />

sabato 10 luglio 2010


....e la famiglia?<br />

La rottura delle regole morali non è più fonte di<br />

esclusione. Oggi il timore è essere esclusi dal proprio<br />

gruppo sociale di riferimento. E’ il gruppo sociale di<br />

riferimento che detta le regole morali e quindi<br />

assistiamo al prodursi di molti mondi culturali diversi.<br />

Il singolo esiste se appartiene ad un gruppo.<br />

Non solo i figli ma anche i genitori temono<br />

l’esclusione dal gruppo.<br />

Quello che cambia è il gruppo a cui si fa riferimento<br />

e, in parte, le regole del gruppo<br />

sabato 10 luglio 2010


Repetto?<br />

La famiglia diventa la principale fonte di welfare, dove gli anziani<br />

devono continuare ad occuparsi dei giovani e garantire la base<br />

economica. Le giovani generazioni hanno un benessere<br />

economico che si basa non su quello che costruiscono ma su<br />

quello che i loro genitori o nonni o bisnonni hanno<br />

costruito.Nonno Giobatta e Enrico hanno investito i proventi della<br />

loro attività artigianale in immobili.<br />

Giovanni è il primo laureato della famiglia ma non ha risparmi da<br />

investire. Il suo tenore di vita è, in parte garantito dall’eredità.<br />

Non è lo sviluppo sociale che garantisce il futuro.<br />

A proposito, anche l’idea del futuro è cambiata...<br />

sabato 10 luglio 2010


Cosa significa “curare” in questo<br />

momento<br />

Per molti, da sempre, la soluzione è “tornare come<br />

eravamo”. Il punto, semplice e dimenticato, è che non<br />

è possibile. La soluzione deve nascere dal presente, il<br />

momento in cui siamo.La freccia del tempo non è<br />

reversibile<br />

Cosa può funzionare quindi?<br />

Intanto possiamo iniziare a “Mettere tra parentesi” per<br />

un pò la parola soluzione, o funzionare...guardiamo<br />

che effetto fa e guardiamo come è cambiata la psiche<br />

sabato 10 luglio 2010


La psiche nella famiglia<br />

Malgrado la psicologia fosse già nata da molto,<br />

nonno Giobatta Repetto non avrebbe mai pensato<br />

che la cosa lo riguardasse in qualche modo. Già<br />

Enrico Repetto ne aveva più idea e forse per il figlio<br />

Giovanni, nato nel 1962, voleva già qualcosa di più<br />

psicologico...poco però.<br />

Giovanni ha letto molti libri di psicologia e<br />

soprattutto per l’educazione di Marco nato nel 1992<br />

la psicologia è stata centrale. Oggi vorrebbe che<br />

Marco fosse in terapia. Adolescenza difficile!<br />

sabato 10 luglio 2010


La psiche nella clinica<br />

Ai tempi di nonno Giobatta l’idea prevalente era che<br />

lo sviluppo procedesse per fasi che dovevano portare<br />

alla formazione di strutture psichiche. La nevrosi era<br />

frutto di traumi i cui esiti cicatriziali, portavano alla<br />

formazione dei sintomi. Per questa ragione il trauma<br />

era, massimamente da evitare.<br />

Oggi queste idee non sono più prevalenti dal punto di<br />

vista clinico. Vengono integrate e/o sostituite da altre<br />

definizioni sia dello sviluppo che della genesi dei<br />

sintomi. Vediamo quali sono.<br />

sabato 10 luglio 2010


Nuovi sviluppi<br />

Lo sviluppo è pensato come un processo, non<br />

come un susseguirsi di fasi, che si svolge attorno a<br />

tre elementi centrali in tutto il processo vitale.<br />

Questi tre elementi, attivi nel neonato già dalla<br />

nascita sono:<br />

il bisogno di regolare le proprie emozioni o<br />

protoemozioni;<br />

la ricerca del significato delle cose e delle<br />

esperienze vissute;<br />

la formazione di legami<br />

sabato 10 luglio 2010


Il trauma<br />

Molta attenzione viene data alla possibilità di riparazione del<br />

“trauma”considerato non solo come evento singolo ma anche<br />

come risultato cumulativo. Una possibilità di riparazione sulla<br />

cui realizzabilità ci sono dati molto confortanti.Ma, attenzione,<br />

la riparazione avviene attraverso il lavoro sul presente e non la<br />

ricostruzione del passato. Il trauma è ovviamente da evitare ma<br />

rotture, incidenti, situazioni difficili sono considerati elementi<br />

imprescindibili del vivere.<br />

sabato 10 luglio 2010


La riparazione<br />

L’importante è essere in una relazione che abbia la capacità<br />

di riparare le rotture.<br />

La riparazione avviene grazie all’apprendimento mutuato da<br />

nuove esperienze. Il passato può e “deve” essere<br />

dimenticato. L’organismo biologico è visto nella sua plasticità<br />

anche neuronale.<br />

La relazione in sè è considerata un potentissimo agente di<br />

cure. Una buona relazione può fornire le risorse per<br />

superare difficoltà nascenti e difficoltà strutturate. Una<br />

buona relazione che produca una buona<br />

esperienza. L’esperienza si definisce più<br />

importante della rappresentazione.<br />

sabato 10 luglio 2010


La riparazione<br />

Risulta sempre più chiaro che l’apprendimento e<br />

quindi il cambiamento procedono attraverso<br />

esperienze. L’esperienza, che deve essere radicata<br />

nella congruenza corporea e relazionale, più del<br />

capire e del sapere, è motore della crescita e della<br />

riparazione.<br />

Sapere come stanno le cose non cambia, farne una<br />

buona esperienza, comprendere in un senso più<br />

complessivo, si. Sperimentarlo in un contesto<br />

relazionale ricco, più che di oggetti, di scambi<br />

umani, ancora di più.<br />

sabato 10 luglio 2010


Alcuni dati dalla ricerca<br />

Joseph Campos, Visual Cliff - Abisso visivo Berkeley University.<br />

USA<br />

Edward Tronick, Still Face - University of Massachussets,<br />

Boston, USA<br />

Il<br />

55% della comunicazione si basa su dati non verbali<br />

il 38 % su dati paraverbali<br />

il 7% sul contenuto verbale del messaggio<br />

L’uso della RM, della PET delle MEEG ha permesso di<br />

affermare con certezza il ruolo diverso dell’esperienza e della<br />

narrazione dell’esperienza<br />

sabato 10 luglio 2010


La risposta dentro<br />

Questi elementi, raccolti dalla ricerca sullo<br />

sviluppo insieme al patrimonio dell’esperienza<br />

clinica sono alla base dei progetti di intervento<br />

che vi illustrerò.<br />

Per chiarezza riassumo i criteri di base della<br />

mia progettazione che si realizzano nel lavoro<br />

di consulenza e supervisione.<br />

sabato 10 luglio 2010


Elementi della progettazione<br />

*Costruire sistemi.<br />

*Costruire relazioni.<br />

*Partire dall’esperienza<br />

*L’esperienza è esperienza corporea che si realizza<br />

nello spazio della relazione.<br />

*Il valore positivo dell’esperienza e della relazione si<br />

rinforzano con la condivisione:communion e<br />

communication<br />

*Cercare la “risposta dentro” ossia lasciare che sia<br />

l’altro a prendersi la responsabilità di se stesso mentre<br />

noi abbiamo la responsabilità di facilitare il suo<br />

sabato 10 luglio 2010<br />

processo e sostenerlo.


I progetti realizzati<br />

I progetti realizzati possono essere raccolti in<br />

due aree di intervento:<br />

A. La ricerca azione o la ricerca intervento<br />

B. L’intervento sociale o di comunità<br />

sabato 10 luglio 2010


I progetti realizzati A.<br />

Prendersi cura. Sostegno agli operatori con<br />

pazienti cronici e terminali. 1995/2000<br />

Cavagnaro, Cinotti, Sambuceti,Dalla centralità dell’ospedale alla centralità della<br />

persona,<br />

Franco Angeli ed.<br />

Ballare ma non sballare 2004<br />

www.bioenergeticaesocieta.it<br />

Conoscersi per progettare. Ricerca sui bisogni di<br />

salute 2005.<br />

Risultati pubblicati dal Comune di Chiavari<br />

www.bioenergeticaesocieta.it<br />

sabato 10 luglio 2010


La prevenzione<br />

Questo livello di ricerca fa da cerniera e base ai<br />

progetti realizzati operativamente e costituisce<br />

l’esperienza da cui è scaturito il nostro tipo di<br />

intervento sulla prevenzione<br />

sabato 10 luglio 2010


La prevenzione in Analisi<br />

<strong>Bioenergetica</strong><br />

Bisogno percepito<br />

Condivisione<br />

Consapevolezza delle modalità abituali di risposta<br />

Condivisione<br />

Aspetti positivi delle modalità abituali di risposta<br />

Condivisione<br />

Autoregolazione caratteristiche individuali<br />

La condivisione e il gruppo rispondono ai bisogni sociali di<br />

sostegno e riconoscimento<br />

Promuovono forme di cooperative learning<br />

sabato 10 luglio 2010


Progetti realizzati<br />

2000 Nasce il Cag Benedetto Acquarone<br />

2005 Comunicazione ed esperienza corporea. CSDS<br />

2006 <strong>Bioenergetica</strong> con i bambini della scuola<br />

dell’infanzia.CSDS<br />

2008 Il gruppo madre-bambino. CSDS<br />

2008 Il cerchio dei genitori. CSDS<br />

sabato 10 luglio 2010


La risposta dentro<br />

Torniamo alle parole che vi avevo chiesto di mettere da<br />

parte: “soluzione”,”funzionare”.<br />

Credo che gli interventi che vi ho mostrato funzionino.<br />

Perchè si basano sulla possibilità di avere un’esperienza<br />

positiva in un contesto ambientale positivo. Perchè<br />

rispondono ai tre bisogni di cui vi avevo parlato:<br />

il bisogno di regolare le proprie emozioni o<br />

protoemozioni;<br />

la ricerca del significato delle cose e delle esperienze<br />

vissute;<br />

la formazione di legami<br />

sabato 10 luglio 2010


La risposta dentro<br />

Ma le relazioni sono come la vita: non possono<br />

essere “ridotte” a soluzioni, nè a tecniche.<br />

Hanno bisogno di rispetto e ascolto.<br />

Tempo e comprensione.<br />

Di esistere perchè non c’è nulla di più creativo e<br />

curativo di esistere, nella pienezza e nella<br />

vulnerabilità e fragilità che esistere comporta.<br />

Incontriamoci qui.<br />

sabato 10 luglio 2010

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