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Il Paese dei Cavalli - Marzo 2008 (formato .pdf) - Ippodromo San ...

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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA IPPICA<br />

ANNO 2 - NUMERO 3<br />

www.sanrossore.it MARZO <strong>2008</strong><br />

NON C'E' TRE SENZA QUATTRO<br />

MAX TELLINI PUNTA AL POKER NEL PISA DOPO AVER RIVINTO ANCHE IL CRITERIUM<br />

Io il Premio Pisa l’ho<br />

vinto tre volte. Cosa<br />

che recentemente non<br />

è capitata a molti <strong>dei</strong> miei<br />

colleghi.<br />

Le mie tre vittorie<br />

hanno avuto sapori diversi<br />

ma, in ogni caso,<br />

resteranno ricordi indelebili<br />

nella mia memoria<br />

che racconterò a veglia ai<br />

miei nipotini. Io sono di<br />

casa a <strong>San</strong> Rossore, perché<br />

mio nonno <strong>Il</strong>do era<br />

nato qui e ogni inverno<br />

lo passavamo svernando<br />

con i nostri cavalli a<br />

Barbaricina. Mio nonno<br />

è stato molto per me, non<br />

solo perché mi ha messo a<br />

cavallo e mi ha insegnato<br />

un mestiere. <strong>Il</strong> mio primo<br />

Pisa è anche il suo Pisa,<br />

quello del nostro Morigi,<br />

soprannominato ‘il Moro’<br />

per il suo mantello scuro.<br />

Con lui la vittoria fu piuttosto<br />

semplice, eravamo<br />

favoriti dopo aver vinto<br />

il Premio Thomas Rook,<br />

e la retta fu una galoppata<br />

trionfale per noi. Era il<br />

1994, avevo 22 anni e a<br />

quel successo è legato anche<br />

uno <strong>dei</strong> momenti più<br />

tristi della mia vita, perché<br />

la sera che precedette<br />

la corsa l’avevo passata,<br />

1984 - Morigi (Benedetti)<br />

ALL'INTERNO<br />

• marzo, che spettacolo<br />

all’ippodromo!!<br />

• le origini del Pisa<br />

• un cross storico: Monza<br />

• l’arbitro Anaconda<br />

• uno alla volta: l’uomo<br />

<strong>dei</strong> Centenari<br />

• il premio Camici di Alleluja<br />

Angel<br />

• a tavola con Giocche,<br />

in Borgo Largo<br />

Max Tellini vincitrore con Dematil nel Criterium di Pisa (Grasso)<br />

come al solito, con il mio<br />

amico Gavino che, dopo<br />

poche ore, era morto in<br />

un incidente stradale.<br />

Non furono solo lacrime<br />

di gioia, le mie, al rientro<br />

dopo la vittoria, ma anche<br />

di grande dolore per<br />

la perdita di un amico.<br />

Nel 1997 fu la volta di<br />

War Declaration e Bruno<br />

Grizzetti, trainer allora<br />

emergente con il quale<br />

collaboravo. Fu il nostro<br />

primo, vero, cavallo da<br />

gran premio con il quale<br />

l'anno prima avevamo<br />

vinto il Criterium a Varese.<br />

La sua vittoria fu<br />

espressione di pura forza<br />

e potenza agonistica. <strong>Il</strong><br />

suo valore, War Declaration,<br />

lo ha dimostrato<br />

ampiamente nel tempo<br />

vincendo anche negli<br />

Stati Uniti e questo 'Pisa'<br />

lo vissi pienamente, con<br />

felicità. Per fortuna War<br />

Declaration fu poi indirizzato<br />

su distanze superiori<br />

e non dovetti mai<br />

decidere se montare lui o<br />

Morigi.<br />

Dopo due anni, ecco<br />

un altro grande cavallo<br />

con il quale ho fatto<br />

coppia: Alabama Jacks.<br />

Anche con lui avevamo<br />

vinto la poule di preparazione<br />

dopo la quale ero<br />

caduto e mi ero fratturato<br />

la clavicola. La voglia di<br />

esserci, però, era troppa<br />

e dopo soli 13 giorni<br />

dall’incidente ero alle<br />

gabbie del Premio Pisa in<br />

sella ad Alabama Jacks.<br />

Lui correva in avanti e<br />

fino all’ingresso in retta<br />

filò tutto liscio e pensavo<br />

dentro di me “La spalla<br />

non mi fa male, dai che<br />

ce la facciamo!”. In retta<br />

si fece avanti minaccioso<br />

Canaima e usai una volta<br />

la frusta, e un dolore<br />

lancinante mi attraversò<br />

il corpo. Dovetti dare un<br />

altro colpo di frusta e lì<br />

capii che la clavicola si<br />

era di nuovo fratturata,<br />

ma il palo era ormai vicino<br />

e, pur con sofferenza<br />

(mia!!), lo tagliammo per<br />

primi. A questa vittoria<br />

è legato anche il ricordo<br />

della t-shirt che Peppe<br />

Quintale, allora reporter<br />

de “Le Iene” mi regalò,<br />

e che mi portò veramente<br />

bene anche se i commissari<br />

non apprezzarono<br />

questo gesto. Ma che volete,<br />

a me piace fare anche<br />

un po’ di spettacolo e<br />

il nostro sport ne ha tanto<br />

bisogno.<br />

Per questo, il prossimo<br />

30 marzo, per il Premio<br />

Pisa che affronterò<br />

con Dematil o Sampeyre,<br />

chiederò ai miei fan di<br />

portare di nuovo lo striscione<br />

che ‘chiama’ il mio<br />

quarto successo in questa<br />

classica. E sappiate una<br />

cosa: sono ben consapevole<br />

che per una serie di<br />

motivi questo potrebbe<br />

essere l’ultimo ‘Pisa’ vissuto<br />

da fantino e che, anche<br />

per questo, ci metterò<br />

tutto me stesso e qualcosa<br />

in più per cercare di vincerlo<br />

per la quarta volta.<br />

Parola di Max. •<br />

Massimiliano Tellini<br />

LE CORSE PRINCIPALI DI MARZO<br />

2 marzo<br />

9 marzo<br />

16 marzo<br />

23 marzo<br />

24 marzo<br />

30 marzo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Premio Vittorio Ugo Penco<br />

Premi Federico Regoli, Rook e Andreina<br />

Premio Banco di Sardegna<br />

Pasqua all’ippodromo<br />

Festival degli ostacoli<br />

1997 - War Declaration (Benedetti)<br />

Premio Pisa e il Premio Regione Toscana<br />

I GOLDEN BOYS<br />

DEL PISA<br />

Max Tellini ha tutte le buone ragioni per essere<br />

orgoglioso di aver vinto per tre volte il Premio<br />

Pisa e di voler puntare al poker. Scorrendo<br />

l’albo d’oro della nostra classica, che parte dal<br />

1885, sono solo otto i fantini che sono riusciti a<br />

vincerla tre o più volte. In cima a questa classifica<br />

troviamo, con 6 vittorie, tre grandi fantini del<br />

passato. Federico Regoli mise insieme i suoi<br />

successi tra il 1917 (Giampietrina) e il 1928, tutti<br />

cavalli allenati da Tesio ad eccezione dell’ultimo,<br />

Bagdad, sellato da Umberto Gabrielli. Tesio<br />

continua a vincere ‘Pisa a raffica’ e Nogara<br />

(1931) è anche la prima affermazione di Paolo<br />

Caprioli che vince altre 5 volte con i portacolori<br />

1999 - Alabama Jacks (Benedetti)<br />

della Razza del Soldo allenata da Federico<br />

Regoli. Archidamia, Sabla e Arco (uno <strong>dei</strong><br />

‘protagonisti del ‘Totopoli’ un famoso gioco<br />

da tavolo, lo ricordate?) che nel 1942 segna<br />

l’ultima sua affermazione. Gli anni ’50 sono<br />

all’insegna di Silvio Parravani che fa centro<br />

4 volte consecutive tra il ’49 e il ’52. Da un<br />

pisano all’altro, la fine del decennio è campo di<br />

conquista di Enrico Camici che qui vince per la<br />

prima volta con un certo Ribot. Bacchettate sulle<br />

dita a chi non ricorda l’anno. È egemonia fino al<br />

1959 e poi, dopo qualche anno (1965 – Rieti),<br />

il sesto e ultimo trionfo di Camici. Gli anni 70’<br />

e ’80 hanno due protagonisti che si alternano<br />

conquistando, insieme, 7 vittorie in 14 anni.<br />

Con 4 successi <strong>San</strong>dro Atzori apre nel ’71 con<br />

Weimar, passa attraverso Drobny e Giadolino,<br />

e chiude con All Silk dieci anni più tardi. La<br />

tradizione <strong>dei</strong> fantini pisani vincenti nel Premio<br />

Pisa, è rinnovata dal mitico Peo Perlanti, che è<br />

primo nel ’72 (Azzazel), nell’82 (How to Go) e<br />

nell’84 (Sinio). Con 3 vittorie anche Max Tellini,<br />

del quale parliamo a lato, e altri due fantini<br />

del passato Walter Wright (1886 - 90 - 91) e<br />

Antony Goddard (1904-05-06). Molti i fantini<br />

con 2 affermazioni, mentre negli ultimi anni<br />

la competizione si è fatta più aspra e Palmerio<br />

Agus, Dario Vargiu, Alessandro Parravani, Water<br />

Gambarota, Endo Botti, Stefano Landi, Fabio<br />

Branca e Mirco Demuro sono gli ultimi vincitori<br />

di una corsa alla quale tutti tengono in maniera<br />

particolare. Adesso sapete perché.


ANNO 2 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO <strong>2008</strong><br />

La notizia del mese<br />

IL MESE DI MARZO SENZA PAUSE<br />

BELLE CORSE, INIZIATIVE, SPETTACOLI E TUTTO QUANTO SERVE PER CREARE PIU' EVENTI A SAN ROSSORE<br />

IMPRESSIONEVOLMENTE<br />

LA FINESTRA<br />

SULLA FRANCIA<br />

Dèfi du Galop anno<br />

secondo. La prima<br />

edizione del<br />

trofeo francese esteso<br />

all’Europa, è riuscito e<br />

l’organizzazione riparte<br />

da Pisa con un numero<br />

di corse aumentato. <strong>Il</strong> regolamento<br />

leggermente<br />

modificato per mantenere<br />

alta l’attenzione e l’interesse<br />

anche sulle prove<br />

che si disputano nella seconda<br />

metà dell’anno. La<br />

Svizzera entra a far parte<br />

del circuito con un corsa<br />

che si disputerà a Iena,<br />

mentre tra gli ippodromi<br />

francesi si aggiunge<br />

Compiegne, portando a<br />

15 il numero delle corse<br />

incluse nella competizione.<br />

La prima edizione<br />

europea del Défi ha avuto<br />

un vincitore, Balius,<br />

appartenente a Leonidas<br />

Marinopulos, allenato<br />

da Carlos Laffon-Parias<br />

e montato da Miguel<br />

Blancpain, che ha vinto a<br />

Tolosa, Bordeaux e Strasburgo.<br />

<strong>Il</strong> proprietario si<br />

è aggiudicato l’assegno<br />

da 150.000 Euro posto in<br />

palio dal Défi du Galop.<br />

Anche per l’edizione<br />

<strong>2008</strong> – 2009, la prima<br />

tappa sarà costituita dal<br />

Premio Regione Toscana<br />

(listed race sui 2.000 metri)<br />

che si disputerà a <strong>San</strong><br />

Rossore il 30 marzo,<br />

giorno del Premio Pisa.<br />

DONCASTER DAY<br />

La giornata del 9 marzo, che comprende il<br />

Rook, l'Andreina e il Premio Federico Regoli,<br />

sarà sponsorizzata dal Norhtern Racing<br />

College, dall'ippodromo di Doncaster e dalla<br />

casa d'aste Doncaster Bloodstock Sales.<br />

LA MAREMMA<br />

E I SUOI BUTTERI<br />

Per la prima volta il giorno del Premio Pisa non<br />

sarà dedicato solo alle corse. Alla stregua di<br />

quanto accade in importanti ippodromi esteri,<br />

il pubblico sarà intrattenuto, tra una corsa e l’altra,<br />

da uno spettacolo unico. Ovviamente il cavallo resta<br />

al centro dell’attenzione e l’invito rivolto all’Associazione<br />

Butteri della Maremma ne è una conferma.<br />

Saranno proprio i Butteri, i cowboy della Toscana,<br />

coloro che 1890 sconfissero Buffalo Bill in una gara<br />

per la doma <strong>dei</strong> puledri, ad allietare la giornata con le<br />

loro esibizioni, i loro giochi, il loro carosello. •<br />

IL RITORNO DEL CROSS COUNTRY<br />

<strong>Il</strong> rischio fa parte dell’attività imprenditoriale. Riportare in vita un tipo di corsa come il cross<br />

country, in un periodo nel quale le corse ad ostacoli stanno vivendo un periodo di scarsa popolarità,<br />

potrebbe essere un rischio. Eppure, dopo aver ricevuto tante richieste, si è pensato che si<br />

poteva provare a farlo. Per questa prima riedizione, per una serie di motivi legati alla logistica,<br />

abbiamo scartato l’ipotesi di uscire dai confini dell’ippodromo e, pertanto, si è utilizzato il<br />

percorso dello steeple-chase con tratti allestiti all’interno del prato, con passaggi obbligati che<br />

portano ad ostacoli realizzati ex-novo. I nuovi salti sono tre: la gabbia di fascine, la capretta e<br />

la battuta in tronchi, tutti posti in posizioni ben visibili dalla tribuna e documentabili dalle nostre<br />

telecamere. Vedremo se questa iniziativa, inserita nella giornata di Pasquetta (24 marzo)<br />

e dedicata al “Festival degli Ostacoli”, sarà accolta positivamente da proprietari e allenatori.<br />

Certo, la categoria alla quale queste corse erano indirizzate, i cavalieri e le amazzoni da ostacoli,<br />

è una razza in via di estinzione, ma la corsa è aperta anche ai patentati FISE e, da questo<br />

settore, potrebbero giungere nuove adesioni al nostro sport.<br />

L'ARDIA, MAGICA MISCELA:<br />

STORIA, RELIGIONE E SENTIMENTO<br />

Dopo l’ottima riuscita della prima edizione, si<br />

replica con “Sardegna in festa a <strong>San</strong> Rossore”.<br />

<strong>Il</strong> 16 marzo l’isola sarà ampiamente rappresentata<br />

all’ippodromo, ancora con la sponsorizzazione<br />

del Banco di Sardegna e la collaborazione del circolo<br />

culturale “Grazia Deledda”. Quest’anno gli spettacoli<br />

che la Sardegna presenterà sono due. E se il corpo di<br />

ballo proveniente da Bortigali, <strong>formato</strong> da otto coppie<br />

di danzatori accompagnati da quattro tenores, creerà<br />

spettacolo nel parterre, in pista si svolgerà la rappresentazione<br />

di una delle tradizioni più antiche e sentite<br />

della Sardegna: l’Ardia di Sedilo. Per la prima volta<br />

nella sua storia ultracentenaria, l’Ardia esce dalla<br />

Sardegna per presentarsi al pubblico di <strong>San</strong> Rossore. cavalieri dell’Ardia al <strong>San</strong>tuario di <strong>San</strong> Costantino (Querci)<br />

Si tratta di un evento storico per la piccola cittadina in provincia di Oristano, fortemente voluto dal sindaco<br />

Francescangelo Putzolu e dalla sua giunta, con la collaborazione particolare dell’assessore alla cultura Gianni<br />

Meloni. Una selezione delle migliori Prime Bandiere (il capo corsa, il protagonista assoluto dell’Ardia)<br />

sarà presente a <strong>San</strong> Rossore dove 17 cavalieri, in rappresentanza <strong>dei</strong> circa 80 – 90 che ogni 6 e 7 luglio animano<br />

l’Ardia, rappresenteranno quella che è la lotta continua tra il Bene e il Male. Da una parte Sa Prima<br />

Pandela (la prima bandiera) e i suoi alleati (la seconda e terza bandiera e le tre scorte) in rappresentanza di<br />

Costantino imperatore e della cristianità, dall’altra Massenzio e i pagani, nella rievocazione della battaglia di<br />

Ponte Milvio del 312 d.c. Anche se lontana dai suoi luoghi d'origine, l'Ardia regalerà emozioni. •<br />

SAN ROSSORE ALLE OLIMPIADI<br />

IN PUNTA DI FIORETTO CON TOTI SANZO<br />

La scuola di scherma<br />

pisana è famosa<br />

per aver<br />

<strong>formato</strong> campioni internazionali.<br />

Anche per<br />

questo motivi, si è scelto<br />

di legare il nome dell’ippodromo<br />

a quello di<br />

un campione assoluto<br />

del fioretto, Salvatore<br />

<strong>San</strong>zo, noto a tutti con<br />

il nomignolo di Toti,<br />

che sarà il testimonial di<br />

<strong>San</strong> Rossore. Scorrendo<br />

il curriculum agonistico<br />

di Toti - 32 anni, sposato,<br />

due figli – viene la<br />

pelle d’oca: campione<br />

italiano, europeo, mondiale<br />

e olimpionico,<br />

più tutta un’altra sfilza<br />

di titoli che riempirebbero<br />

questa pagina per<br />

intero. E, a proposito di<br />

giochi olimpici, Toti sta<br />

per portare a termine<br />

un’altra impresa, quella<br />

di partecipare per la terza<br />

volta alle olimpiadi,<br />

destinazione Pechino.<br />

Nel 2000 a Sidney conquistò<br />

il bronzo a squadre,<br />

mentre ad Atene<br />

fu argento individuale<br />

e oro a squadre. Degli<br />

strani giochi politici<br />

hanno determinato, per<br />

le prossime olimpiadi,<br />

la presenza della sola<br />

competizione individuale<br />

di fioretto e non<br />

quella a squadre, e con<br />

la limitazione di due<br />

soli concorrenti per nazione.<br />

L’Italia ha in Andrea<br />

Baldini, livornese,<br />

il numero uno della<br />

classifica internazionale<br />

che vede Toti <strong>San</strong>zo<br />

al terzo posto, ma secondo<br />

tra gli italiani. <strong>Il</strong><br />

cammino per la qualificazione<br />

si concluderà<br />

alla fine di marzo e passerà<br />

attraverso gli ultimi<br />

tornei internazionali attraverso<br />

i quali Toti può<br />

acquisire quei punti che<br />

gli daranno la certezza<br />

di poter partecipare<br />

alla sua terza olimpiade.<br />

Sulla homepage del<br />

nostro sito, Toti ci terrà<br />

aggiornati sulla sua ennesima<br />

avventura olimpica.


ANNO 2 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO <strong>2008</strong><br />

La storia cominciò<br />

così… <strong>Il</strong> 15 marzo<br />

1885 sul “prato<br />

delle Cascine” si corse<br />

per la prima volta il premio<br />

“Pisa”. L’edizione di<br />

quest’anno, però, sarà la<br />

118 e non, come il correre<br />

degli anni vorrebbe, la<br />

124, ma la corsa ha subito<br />

nel tempo interruzioni per<br />

cause diverse, comprese<br />

quelle belliche. Se ancora<br />

oggi possiamo raccontare<br />

qualcosa di quell’inizio lo<br />

dobbiamo alla memorie<br />

trasmesse di testimone in<br />

testimone e alle cronache<br />

dell’epoca le quali, seppure<br />

(come ogni cronaca)<br />

mai del tutto attendibili,<br />

costituiscono pur sempre<br />

un prezioso punto di riferimento.<br />

Nel 1885 la stagione di<br />

corse alle Cascine Reali<br />

di Pisa vive di due giornate:<br />

tanto più breve è la<br />

riunione tanto più grande<br />

appare l’evento cittadino.<br />

La corsa più dotata<br />

è il premio del Serchio<br />

(2.500 lire) mentre il premio<br />

“Pisa” distribuisce<br />

soltanto 2 mila lire. La<br />

dizione esatta è “Premio<br />

del Commercio di Pisa”,<br />

una corsa sulla distanza<br />

<strong>dei</strong> 1800 metri per cavalli<br />

di 3 anni e oltre. La scansione<br />

<strong>dei</strong> pesi è singolare,<br />

ben diversa dall’attuale.<br />

Così, i 3 anni portano<br />

tutti 47 chili, i 4 anni ne<br />

portano 58, i 5 anni 61, i<br />

6 anni e oltre 62,5. L’idea<br />

di dedicare una corsa al<br />

“Commercio di Pisa” è<br />

venuta al presidente della<br />

società ippica, quel Giacinto<br />

Fogliata che è l’animatore<br />

di questa attività<br />

sportiva. I commercianti,<br />

convinti, si sono tassati<br />

con 5 lire a testa, e il premio,<br />

dalle 1000 lire originarie,<br />

è diventato di 2<br />

mila. Ma è ancora poco.<br />

Fogliata premerà sull’acceleratore<br />

e anche sulla<br />

spinta dell’attenzione che<br />

le due giornate di corse a<br />

<strong>San</strong> Rossore raccolgono,<br />

riuscirà fin dall’anno seguente<br />

a fare del premio<br />

“Pisa” la corsa di centro<br />

IPPICA E CULTURA<br />

ALLE ORIGINI DEL PREMIO PISA<br />

PARTE DA ROSENBERG LA STORIA DELLA CORSA PIU' IMPORTANTE DI SAN ROSSORE<br />

2007 - Golden Dynamic, l’ultimo vincitore del Pisa<br />

FUORI TEMA ::::::::::::::::::::::::::::::<br />

Malgrado il passare del tempo e la grande evoluzione,<br />

anche organizzativa, di uno sport popolare<br />

come il calcio, certo linguaggio giornalistico<br />

è rimasto alla… notte <strong>dei</strong> tempi. Ho fatto<br />

queste considerazioni ascoltando l’annuncio<br />

delle formazioni in campo di una partita di serie<br />

A allorché il telecronista, per indicare l’arbitro,<br />

disse testualmente: “Arbitra il signor Farina<br />

di Monza, segnalinee Marzullo di Benevento<br />

e Fiocca di Pistoia”. Bella giustizia!, pensai.<br />

L’arbitro è “signore” e gli altri … cacca. D’accordo<br />

che il football è nato nell’800 ma da allora<br />

un po’ d’acqua sotto i ponti n’è passata. E poi,<br />

perché quel “signor” così burocratico e incolore?<br />

Perché allora non essere più esatti e dire,<br />

anziché signore, “arbitra l’avvocato Farina”,<br />

o “il geometra Farina” o “il perito industriale<br />

Farina”, et similia. Possibile che questo arbitro<br />

non abbia proprio nessun titolo di studio e si<br />

debba chiamarlo soltanto “il signor Farina”?<br />

Anaconda<br />

1885 - Rosenberg, il vincitore della prima edizione del Premio Pisa<br />

dell’intera riunione, riuscendo<br />

anche a raccogliere<br />

un contributo comunale<br />

di 1000 lire. La corsa<br />

cambierà anche volto<br />

tecnico: sarà aperta soltanto<br />

ai cavalli di 3 anni<br />

(come oggi) e la distanza<br />

portata dai 1800 ai 1200<br />

metri. Soltanto nell’edizione<br />

del 1895 si passerà<br />

ai 1500 metri attuali.<br />

La pur concisa storia<br />

degli inizi ci ha fatto dimenticare<br />

la cronaca di<br />

quella prima edizione,<br />

quel 15 marzo del 1885.<br />

E’ una giornata primaverile,<br />

le corse sono l’unico<br />

evento cittadino. A fare<br />

concorrenza c’è soltanto<br />

la presenza del circo<br />

equestre ‘Back’, alla barriera,<br />

dove dicono ci siano<br />

leoni, leopardi e anche un<br />

ippopotamo. Ma le corse<br />

restano “l’evento”. Bella<br />

gente, il servizio d’ordine<br />

è assicurato da una<br />

compagnia di carabinieri<br />

comandata dal tenente<br />

marchese D’Afflitto. <strong>Il</strong><br />

premio ‘Pisa’, terza delle<br />

quattro corse della seconda<br />

giornata, vede ai nastri<br />

di partenza sei cavalli (il<br />

parco-purosangue in Italia<br />

in quell’anno è di 88<br />

esemplari!). Vince Rosenberg<br />

della razza <strong>San</strong>salvà,<br />

montato da Water<br />

Hemmings, battendo con<br />

un certo clamore la favorita<br />

Colombina di Thomas<br />

Rook, il re di Barbaricina.<br />

Ma Rosenberg è<br />

un degno vincitore. Due<br />

mesi dopo replicherà a<br />

Roma vincendo il Derby<br />

Reale del galoppo ed<br />

entrando, trascinandosi il<br />

successo del ‘Pisa’, nella<br />

storia del turf.<br />

Da quegli anni di acqua<br />

ne è passata sotto i<br />

ponti dell’Arno, ma il<br />

Premio Pisa, da sempre<br />

considerato una ‘prima<br />

classica dell’anno’, conserva<br />

la sua attrattiva anche<br />

per il suo patrimonio<br />

di storia e per il grande<br />

fascino dal quale continua<br />

a essere circondato.<br />

• RC<br />

FUORI CONFINE:<br />

IL CROSS A MONZA<br />

La passione per gli ostacoli era nel mio DNA!<br />

Dapprima socia della Società Milanese per<br />

la Caccia a Cavallo, vinsi per due anni il<br />

cross country riservato alle amazzoni. Con<br />

il cavallo con cui vinsi in brughiera, corsi<br />

a Monza un cross riservato agli allievi.<br />

Qualche anno più tardi l’acquisto di Gufo,<br />

un cavallo importante che aveva già corso<br />

e vinto il cross di Monza, fu per me un<br />

evento magnifico….stavo sognando! Vinsi<br />

al debutto con lui a Firenze, poi corsi a<br />

Merano e vinsi ancora. L’anno dopo, 1958,<br />

Gufo fu iscritto al cross country di Monza:<br />

18 partenti, il mio numero di sottosella<br />

era il 17…. L’attesa era grande, nei giorni<br />

precedenti la corsa. Era importante visitare<br />

il percorso a piedi, diverse volte lungo tutto<br />

il tracciato. Quel pomeriggio all’ippodromo<br />

del Mirabello, su quelle caratteristiche<br />

tribune gremite di appassionati attratti<br />

da un evento unico nel suo genere, l’ora<br />

della corsa era attesa con crescente ansia.<br />

Parteciparvi è stato per me un momento<br />

indimenticabile, i ricordi sono nitidi come<br />

il tracciato fuori dall’ippodromo, con il<br />

passaggio nel fiume Lambro (nella foto<br />

noi siamo i secondi a sinistra) e il salto<br />

del fosso sul prato di fronte all’allora<br />

Club House del golf. Alcune cadute ed<br />

intralci <strong>dei</strong> cavalli sciolti, ma Gufo è stato<br />

impareggiabile e sono giunta quarta.<br />

Ludovica Albertoni<br />

COME ERAVAMO...<br />

Questa fotografia del 1965<br />

ci viene da Alessandro Parravani.<br />

Dobbiamo spiegare<br />

a chi appartengono i<br />

volti <strong>dei</strong> presenti? Sarebbe<br />

superfliuo ma per le menti<br />

meno fresche lo facciamo.<br />

Da sinistra: Federico Regoli,<br />

Antonio Regoli, Enrico<br />

Camici, Carlo Ferrari,<br />

Antonio Ciucci, Ferruccio<br />

Gorni, <strong>San</strong>dro Parravani<br />

(ha nove anni), Silvio Parravani,<br />

Norberto Di Berardino<br />

e Vittorio Panici.<br />

Dalla disposizione a tavola<br />

diremmo che la cena fu<br />

offerta da Antonio Ciucci,<br />

grandissimo appassionato,<br />

amico di Penco.


Con quella sua faccia<br />

unica, gli occhi<br />

che non sai mai se<br />

ti sta prendendo in giro o<br />

no, quel naso che, se non<br />

lo avesse già fatto Paolo<br />

Conte con Bartali, ti farebbe<br />

venire la voglia di<br />

trovargli una definizione<br />

tutta sua ma certo non è<br />

“dritto come una salita”.<br />

E’ Michele Bucci,<br />

detto Randa, mi viene<br />

a mente ogni volta che<br />

penso o pronuncio il suo<br />

nome, riandando con la<br />

memoria a quella sua<br />

breve esperienza paliesca<br />

che conobbi da vicino.<br />

Anno 1997, carriera di<br />

luglio, Quebel, un cavallo<br />

da palio come pochi<br />

ma rifiutato dal grande<br />

Aceto perché considerato<br />

un po’ troppo di carattere.<br />

Michele Bucci detto<br />

Randa è al debutto<br />

in Piazza e si fa un po’<br />

sorprendere alla mossa<br />

(“Mi credevo che non<br />

era buona…”), ma in<br />

un giro ha già rimontato<br />

otto posizioni, nel<br />

successivo è già in testa,<br />

poi lo tradisce l’ultimo<br />

S.Martino e il cavallo<br />

vince scosso ma per i<br />

senesi, si sa, non fa differenza<br />

alcuna, il nome<br />

nell’albo d’oro c’è e un<br />

posto ne “I 30 assassini<br />

del Palio”, un bellissimo<br />

libro con le biografie <strong>dei</strong><br />

30 più grandi fantini del<br />

secolo, anche.<br />

“Ma a Siena sono stato<br />

una meteora – racconta<br />

oggi Bucci – ci andai<br />

Domenica 17 febbraio<br />

l’ippodromo<br />

di <strong>San</strong> Rossore<br />

mandava in scena<br />

l’evento clou del mese,<br />

il Premio Enrico Camici,<br />

una listed race per cavalli<br />

di 4 anni e oltre sui 1200<br />

metri, la quale raccoglieva<br />

ben 12 partenti e tutti<br />

di ottima qualità. I binocoli<br />

di tutti gli appassionati<br />

accorsi al Prato degli<br />

Escoli erano puntati<br />

sull’idolo pisano Dock<br />

Chicks, ma gli scommettitori<br />

eleggevano favorito,<br />

anche piuttosto netto,<br />

il reuccio della pista Magic<br />

Box. Proprio lui era<br />

il più lesto in partenza<br />

e prendeva subito il comando,<br />

imponendo un<br />

ritmo selettivo alla contesa.<br />

Salisburgo, il rivale<br />

dichiarato, non lasciava<br />

respirare il leader e si<br />

perché non montavo<br />

quasi più, mi ero intristito<br />

e decisi di voltare pagina.<br />

Tre anni e poi sono<br />

tornato e sono venuti gli<br />

anni più belli della mia<br />

carriera di fantino. Ho<br />

vinto tanto, più di 1.000<br />

corse e guarda che allora<br />

non era facile. Pisa, prima<br />

di Natale, faceva 3<br />

giornate, le matinèe non<br />

esistevano, insomma le<br />

occasioni per vincere<br />

erano meno della metà di<br />

ora”.<br />

Romano di Roma,<br />

nato all’Alberone, quartiere<br />

S.Giovanni, il giorno<br />

della breccia di Porta<br />

Pia ma 81 più tardi, il<br />

conto fatevelo da soli,<br />

Michele comincia a scuderia,<br />

come quasi tutti i<br />

colleghi, che è ancora<br />

poco più di un bambino,<br />

con Antonio Di Genova.<br />

“Mi svegliavo alle 3<br />

e 20 del mattino, il primo<br />

tram per Capannelle<br />

passava vicino a casa<br />

mia alle 4 e c’era un bel<br />

ANNO 2 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO <strong>2008</strong><br />

UNO alla volta: L'UOMO DEI CENTENARI<br />

La prima vittoria<br />

arriva nel ’68, al quinto<br />

tentativo, con Madamigella,<br />

una cavallina di<br />

Otello Fancera, padre<br />

del grande Sergio e nonno<br />

dell’Otello che vediamo<br />

correre nei nostri<br />

giorni. Ma prima c’era<br />

stata tanta, tanta gavetta<br />

e di quella dura. Dopo Di<br />

Genova, da Mario Fancera,<br />

prima di arrivare<br />

all’incontro con Endo<br />

(il nonno del “nostro”<br />

Endo) nel ’69.<br />

“Ma ho fatto l’artiere<br />

anche a Foggia, pensa<br />

te, magari pochi sanno<br />

che c’è stato un ippodromo<br />

di galoppo anche a<br />

Foggia. Una miseria…Si<br />

dormiva a volte accanto<br />

al cavallo, sulla paglia.<br />

Ma si imparavano tante<br />

di quelle cose. Poi sono<br />

arrivato a Pisa, dove ho<br />

montato con regolarità<br />

fino al ’98 e da <strong>San</strong><br />

cero di “Manolo” Diaz<br />

prematuramente scomparso.<br />

Se non ci ho vinto<br />

30 corse saranno state<br />

29…Poi Capolago, Quebec,<br />

che vinse il Bormio<br />

a Milano, Arnano, un cavallo<br />

di Saro con cui vinsi<br />

l’U.N.I.R.E battendo<br />

Birs di Federico Regoli”.<br />

Poi, come tanti, la carriera<br />

d’allenatore. “Ho<br />

6 cavalli a scuderia, tutti<br />

dello stesso proprietario.<br />

Spero molto in due 3<br />

anni, uno è Seaward, che<br />

ha debuttato senza sfigurare<br />

giorni fa e ora farà<br />

una maiden e Chaque<br />

Nuit, un altro 3 anni<br />

che potrebbe non essere<br />

male”.<br />

Michele, lo spazio è<br />

tiranno. Scegliamo almeno<br />

una vittoria fra quelle<br />

mille di cui si diceva?<br />

“Nel 1984 fecero una<br />

corsa speciale a Firenze,<br />

dedicata ai <strong>Cavalli</strong> di<br />

Leonardo, 2.400 in pista<br />

grande, roba da cavalli<br />

veri. Montavo Tebaldo<br />

Brusato (e già, trattandosi<br />

di uno <strong>dei</strong> capi guelfi<br />

più famosi della storia,<br />

farlo nella città più guelfa<br />

d’Italia poteva essere<br />

un bel segnale, n.d.r.)<br />

della scuderia Siba. La<br />

sera prima mi telefonò<br />

Alduino Botti, mi disse<br />

ALLELUJA, L'ANGEL DEL CAMICI<br />

LA CRONACA DELLA PRIMA LISTED DELL'ANNO A PISA<br />

sistemava nella sua scia,<br />

avendo all’esterno proprio<br />

Dock Chicks, svelto<br />

anch’esso al segnale.<br />

Dietro a questi il tedesco<br />

Mood Music, poi <strong>San</strong><br />

Dany e Lady Marmelade,<br />

la quale subiva un<br />

grave danneggiamento<br />

alla sgabbiata, e gli altri<br />

vicini. All’ingresso in<br />

retta, Magic Box tentava<br />

di scappare ma l’attacco<br />

simultaneo ai 300 conclusivi<br />

di Salisburgo e<br />

Dock Chicks metteva un<br />

in crisi il figlio di Namid<br />

in fase calante, mentre a<br />

centro pista sul passo ci<br />

provava Lady Marmelade,<br />

inseguita a largo dal<br />

volante Alleluja Angel.<br />

Dock Chicks ai 200 passava<br />

su Salisburgo, ma<br />

doveva difendersi dalla<br />

bordata esterna di Alleluja,<br />

sospinto energicamente<br />

da Marco Monteriso.<br />

<strong>Il</strong> duello premiava<br />

l’allievo di Massimi Jr,<br />

che a fil di palo carpiva<br />

un’incollatura decisiva<br />

sull’ottimo Dock Chicks.<br />

Terzo a una lunghezza<br />

scarsa terminava<br />

Salisburgo, che ha pagato<br />

forse a caro prezzo<br />

la distanza breve. Magic<br />

Box, calato vistosamente<br />

ai 100 conclusivi rimaneva<br />

orgogliosamente in<br />

quota per il quarto posto,<br />

mentre Lady Marmelade<br />

non andava oltre il quinto<br />

posto. <strong>Il</strong> tedesco Mood<br />

Music non è mai stato un<br />

fattore.• E. Borsacchi<br />

SUO IL PREMIO PISA DEI CENTO ANNI CON L'ECCEZIONALE CAPOLAGO<br />

tragitto da fare. Nessuno<br />

della mia famiglia prima<br />

di me aveva fatto niente<br />

nell’ippica, se non mio<br />

padre che andava all’ippodromo<br />

da appassionato.<br />

Mi portava con sé e<br />

tutto cominciò da lì”.<br />

Rossore ho avuto tanto,<br />

ma credo di avere anche<br />

dato tanto. Un cavallo<br />

su tutti? Da un punto di<br />

vista quantitativo D’Artagnan,<br />

allenato da Saro<br />

Pecoraro e di proprietà di<br />

Massimo Pucci, il suo-<br />

di andare in testa e di<br />

cercare di difendere il<br />

quarto posto. C’era favoritissimo<br />

un cavallo di<br />

Patrick Biancone, c’erano<br />

Marcel Depalmas,<br />

George Doleuze e Gianfranco<br />

Dettori che erano<br />

il top di allora. Una falsa<br />

andatura come quella si<br />

riesce a farla una volta<br />

nella vita. Li presi tutti<br />

pè er c..o, il cavallo pagò<br />

22 a 1”.<br />

Mi immagino quel<br />

naso, nel ghigno della<br />

vittoria, mentre Tebaldo<br />

tagliava il traguardo,<br />

dove sarà andato a finire……•<br />

F. Parducci<br />

<strong>Il</strong> SAN ROSSORE<br />

TURF CLUB<br />

Importanti<br />

novità<br />

stanno per<br />

cambiare<br />

il <strong>San</strong><br />

Rossore Turf Club.<br />

L'assemblea ha infatti incaricato alcuni suoi soci<br />

verifichino la possibilità, attraverso la modifica<br />

dello statuto, di trasformare il club in una ONLUS,<br />

aggiungendo, quindi, fini di beneficienza nella<br />

propria ragione sociale.<br />

Le attività previste per la prossima primaveraestate<br />

includono visite alla Razza del Pian del<br />

Lago nel senese, alla SAB di Besnate e una gita in<br />

Scozia, con tappa ippica inclusa, of course.<br />

Uno <strong>dei</strong> pezzi da novanta<br />

della ristorazione<br />

pisana degli ultimi decenni<br />

si chiama Giòcche<br />

(alias Michele Pardini),<br />

già citato, en passant,<br />

in questa rubrica. <strong>Il</strong> suo<br />

excursus honorum è ricchissimo,<br />

e ora lo abbiamo<br />

ritrovato al ‘Borgolargo<br />

Caffè’ (Borgo<br />

Largo n° 16 - chiuso la<br />

domenica) dove gestisce<br />

una vineria ispirata<br />

a uno <strong>dei</strong> miti della nostra<br />

gioventù il livornese<br />

"da Giovanni" con meno<br />

polvere e una notevole<br />

scelta di vini, però.<br />

Nell'offerta, che spazia<br />

e varia nel corso della<br />

giornata, l'appuntamento<br />

principe è l'aperitivo<br />

serale: un tagliere pieno<br />

di profumatissimi affettati,<br />

un bicchiere di ottimo<br />

vino, tre euro. La<br />

magia del Borgo senza<br />

auto e il piacevole gazebo<br />

esterno sono gratis.<br />

INDOVINALAGRILLO<br />

IPPICA<br />

Alla fine del 1800 il Governo italiano acquistò<br />

come stallone un vincitore del Gran National<br />

di Aintree. In razza fu un fallimento. Qual è il<br />

suo nome e in quale anno vinse a Aintree?<br />

La risposta al quiz del mese scorso:<br />

Graziano indossa il cappello

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