Comune di COSTIGLIOLE D'ASTI - Comuni in Rete

Comune di COSTIGLIOLE D’ASTI 

REGIONE PIEMONTE 

Provincia di ASTI 

Variante parziale al PRG del Comune di Costigliole d’Asti ai sensi del 7° comma, 

art.17 della L.R.56/77 

Relazione Geologico-Tecnica 

Il Sindaco……………………………………. 

Il Geologo……………………………………. 

Il Segretario Comunale……………………………………. 

Il Responsabile del procedimento……………………………………. 

GIUGNO 2012 

COMMITTENTE: 

Comune di COSTIGLIOLE D’ASTI 

via Roma 5, 2 

14055 COSTIGLIOLE D’ASTI 

PROFESSIONISTA INCARICATO: 

dott. geol. Michele ACTIS-GIORGETTO 

Corso Bra 48/3 – ALBA 

Tel. O173-34557/Fax 0173/366014 

Via Provenzale 6 - 14100 - ASTI 

Tel 0141-437213

VARIANTE GENERALE PRG RELAZIONE GEOLOGICO-TECNICA 

INDICE 

1 PREMESSA .............................................................................................................3 

2 MODALITA’ DI ANALISI DEI COMPARTI ................................................................4 

3 CONDIZIONI E MODALITA’ GENERALI E COMUNI DI UTILIZZO DEI COMPARTI 

5 

4 AREE ANALIZZATE.................................................................................................9 

5 AREE PRODUTTIVE: D3.1 SUE - BOGLIETTO ....................................................10 

6 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO O NUOVO IMPIANTO: CE.3 SUE 7 - 

CAPOLUOGO ...............................................................................................................13 

7 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO O NUOVO IMPIANTO: CE.1.2.3 - 

CAPOLUOGO ...............................................................................................................17 

8 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO CONSOLIDATE: CB.1.5 - 

PASQUANA...................................................................................................................21 

9 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO O NUOVO IMPIANTO: CE.1.1.3 – 

S.MARGHERITA ...........................................................................................................25 

10 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO CONSOLIDATE: CB.1.6 – S.ANNA 

28 

11 AREE PRODUTTIVE: D3.10 SUE - MOTTA ......................................................32 

12 ALLEGATO DATI GEOTECNICI (CE.3 SUE 7)..................................................36 

- 2 - 

dott. geol. Michele ACTIS-GIORGETTO – dott. geol. Andrea PIANO 

Corso Bra 48/3 12051 ALBA Tel 0173/34557 fax 0173/366014./. Via Provenzale 6 - 14100 - ASTI - Tel 0141-437213


1 PREMESSA 

Il presente elaborato contiene le analisi di dettaglio dell’assetto geologico s.l. relativamente alle 

aree per cui si prevede una variante parziale dello strumento urbanistico vigente, ai sensi del 

comma 7° dell’art.17.della L.R. 56/77. 

Le aree oggetto di variante sono state descritte per ambiti geografici omogenei, accorpandole, 

ove possibile, in ambiti geologico-geomorfologici omogenei e sono state elaborate le relative 

schede descrittive. Per la loro puntuale individuazione si faccia riferimento agli stralci degli 

elaborati urbanistici a corredo della presente Variante. 

Le carte di Sintesi e Geomorfologica alle quali si fa costantemente riferimento è quella 

predisposta nell’ambito della Variante strutturale di adeguamento al Piano Stralcio per l’assetto 

geomorfologico (Variante Generale n.2 di PRGC approvata con DGR 11-4903 del 18 dicembre 

2006: 

Si è pertanto proceduto a verificare, e si certifica, che tutti i comparti oggetto della presente 

variante risultano compatibili con le cartografie di Sintesi, di caratterizzazione geologica e 

litotecnica, geoidrologica e geomorfologica come osservabile dagli estratti cartografici dei 

diversi comparti forniti in allegato; si certifica altresì che la presente variante non prevede né 

comporta modifiche alla Carta di Sintesi a corredo della Variante di adeguamento al PAI. 

La normativa d’uso dei suoli a cui si fa riferimento è quella contenuta all’interno delle Norme 

Tecniche di Attuazione della Variante strutturale di adeguamento al PAI. 

Le aree oggetto di variante, che sono illustrate nel dettaglio all’interno degli elaborati in allegato, 

e riguardano le seguenti tematiche: 

C: aree residenziali di completamento (anche a cubatura esaurita) o nuovo impianto 

D: aree produttive di completamento o nuovo impianto 

- 3 - 




2 MODALITA’ DI ANALISI DEI COMPARTI 

Per ogni comparto oggetto d’indagine è stata predisposta una scheda ed una cartografia nella 

quale sono analizzati e rappresentati le seguenti informazioni e tematismi : 

Area : indicante la sigla attribuita ai comparti in essa ricadenti 

localizzazione e destinazione d’uso attuale: indicante l’ubicazione geografica dell’aera 

ed il suo utilizzo 

Caratteristiche Geomorfologiche : ricostruito attraverso sopralluoghi in sito e l’esame 

degli aereofotogrammi del volo alluvione ’94 e alluvione 2000. 

Caratteristiche geologiche: ricostruite perlopiù attraverso la consultazione di dati 

bibliografici e di sopralluoghi in situ in quanto scarsamente disponibili dati riferiti ad 

indagini geognostiche pregresse. 

Caratteristiche litotecniche: definiscono i parametri geotecnici di massima dei terreni 

interessati, desunti da dati di indagini geotecniche, se disponibili, o bibliografici; 

ricostruite perlopiù attraverso la consultazione di dati bibliografici e di sopralluoghi in situ 

in quanto scarsamente disponibili dati riferiti ad indagini geognostiche pregresse. 

Caratteristiche idrogeologiche: indicate perlopiù mediante misure dirette della 

soggiacenza all’interno di pozzi ad uso domestico esistenti nell’area o negli immediati 

dintorni e attraverso informazioni verbali e bibliografiche. 

Compatibilità con i vincoli geologici relativi al PRGC vigente, indicanti le classi di 

pericolosità riportate nella cartografia di sintesi relativa all’adeguamento al PAI dello 

strumento urbanistico comunale, con relative norme tecniche. I comparti analizzati 

ricadono in classe IIa e b ed in classe IIIa, 

Particolari problematiche: definiscono gli aspetti critici dell’area dal punto di vista 

geologico, litotecnico, idrogeologico e geomorfologico; di cui tener conto in fase di 

programmazione di nuovi interventi; con una definizione di massima delle indagini da 

eseguire a livello di progettazione definita ed esecutiva : integrative a quanto previsto 

nelle più generali indicazioni della classe di idoneità all’utilizzazione urbanistica 

- 4 - 




3 CONDIZIONI E MODALITA’ GENERALI E COMUNI DI UTILIZZO DEI 

COMPARTI 

Si riporta di seguito la normativa geologica e le generali condizioni di utilizzo dei comparti per le 

diverse sottoclassi così come desunta dalle NTA del PRG vigente del Comune di Costigliole 

d’Asti, e le modalità generali esecutive dell’intervento comuni a tutti i comparti. 

Classe II- Pericolosità geomorfologica moderata 

Questa classe comprende porzioni di territorio nelle quali le condizioni di pericolosità 

geomorfologica possono richiedere interventi tecnici specifici, realizzabili nel singolo lotto 

esaminato e/o in un dintorno geomorfologicamente significativo. 

Classe II a 

All’interno di questa classe ricadono porzioni di territorio contraddistinte da situazioni geologicogeomorfologiche 

di generale stabilità, per le quali è comunque necessario verificare quali siano 

le più idonee tipologie di intervento e valutarne la compatibilità con l’assetto dell’area 

d’interesse, sulla base di indagini specifiche; sono individuate le seguenti tre situazioni 

geomorfologiche tipo: 

Settori di versante ad acclività inferiori a 20° che non presentano né dissesti in atto nè 

condizioni di stabilità incerta, ma nei quali i caratteri geomorfologici individuati suggeriscano di 

eseguire degli approfondimenti atti a verificare che gli interventi previsti non compromettano la 

stabilità del versante, né possano influire negativamente sulle aree adiacenti, determinando 

condizioni di vulnerabilità superiori a quelle esistenti. 

Porzioni di territorio comprendenti anche aree già intensamente edificate (ad es. parte del 

concentrico di Costigliole d’Asti), localizzate in settori sommitali sub-pianeggianti o debolmente 

acclivi dei crinali collinari. 

Per le nuove edificazioni previste in tali zone, i progetti dovranno essere corredati da 

relazione geotecnica, come previsto dal D.M. 11/03/88. 

Il ricorso al punto A2 del D.M. 1/03/1988 cioè la caratterizzazione geotecnica dei 

terreni utilizzando esclusivamente materiale bibliografico, sarà consentito solo per gli 

interventi di modesta entità quali ampliamenti funzionali, ristrutturazioni, recinzioni e 

opere di pertinenza varie. 

- 5 - 




Per le nuove edificazioni la progettazione dovrà essere basata su di una relazione 

geologica contenete tra l’altro l’indagine geognostica finalizzata alla definizione dei 

parametri geotecnici e geomeccanici dei terreni superficiali e del substrato e la 

verifica di stabilità opera-versante che indichi le più adeguate opere di fondazione. 

Per gli interventi localizzati lungo i crinali od in prossimità del passaggio versantecrinale, 

la necessità o meno del ricorso a tale verifica di stabilità è lasciata alla 

discrezione del geologo incaricato. 

Aree di fondovalle non raggiungibili da acque di esondazione, ma localizzate su un deposito 

alluvionale sede di una falda freatica i cui valori di soggiacenza possono essere prossimi al p.c.. 

In particolare le misure affettuate nel gennaio ’99 hanno evidenziato valori oscillanti tra -1,5 e -4 

m dal p.c.; in tale situazione la realizzazione di locali interrati potrebbe portare all’intercettazione 

della falda stessa durante le fasi di scavo; inoltre tali depositi sono granulometricamente fini e 

sono normalconsolidati, ciò significa che le caratteristiche geotecniche degli stessi non sono 

particolarmente buone. 

Per le nuove edificazioni in queste aree si raccomanda il pieno rispetto del D.M. 

11/03/88; la relazione geotecnica dovrà essere redatta ai sensi del D.M. 11/03/1988 

punto B5; inoltre tale elaborato deve prevedere e/o proporre eventuali accorgimenti 

per l’allontanamento delle acque sotterranee dai locali interrati come ad esempio 

trincee drenanti, ecc…. 

Il ricorso al punto A2 del D.M. 1/03/1988, cioè la caratterizzazione geotecnica dei 

terreni utilizzando esclusivamente materiale bibliografico, sarà consentito solo per gli 

interventi di modesta entità quali ampliamenti funzionali, ristrutturazioni, recinzioni e 

opere di pertinenza varie. 

Classe III Pericolosità geomorfologica elevata 

Questa classe comprende porzioni di territorio nelle quali gli elementi di pericolosità 

geomorfologica e di rischio, derivanti questi ultimi dalla presenza di urbanizzazioni nell'area, 

sono tali da impedirne l'utilizzo qualora inedificate, richiedendo, viceversa, la previsione di 

interventi di riassetto territoriale a tutela del patrimonio esistente. Rientrano in questa classe 

vaste porzioni di territorio comunale interessati da dissesti gravitativi e dalle acque di 

esondazione del T. Tanaro e Tinella e del rio Nizza. 

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Nuove destinazioni d'uso saranno ammesse solo a seguito dell'attuazione degli interventi di 

riassetto e dell'avvenuta eliminazione delle condizioni di rischio. 

Classe III a 

Questa classe comprende porzioni di territorio inedificate che presentano caratteri 

geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti (aree dissestate, in 

frana, a stabilità molto incerta, in forte erosione, inondate dal reticolato idrografico maggiore, 

etc.) 

In questi settori, qualsiasi intervento che modifichi l'assetto morfologico (scavi e/o riporti in terra) 

può essere attuato solo dopo la realizzazione di verifiche approfondite, riguardanti la sua 

compatibilità con le caratteristiche geomorfologiche e con i caratteri evolutivi del territorio in 

esame. 

Per le opere di interesse pubblico non altrimenti localizzabili vale quanto indicato nell'art. 31 

della L.R. 56/77, ma sarà comunque necessario valutare, in via preliminare, la compatibilità tra 

l'assetto del territorio interessato e la tipologia dell'intervento previsto. 

Rientrano in questa classe numerose aree di estensione variabile situate lungo i versanti 

collinari, caratterizzate da evidenti fenomeni di dissesto gravitativo in atto o da condizioni di 

stabilità molto incerta. Sono quindi state riferite alla classe III a tutte le tipologie di dissesti 

franosi individuati come attivi o non attivi nella Cartografia Geomorfologica. Nella classe IIIa 

rientrano anche le aree inondate dal F. Tanaro, dal F.Tinella e dal T. Nizza durante l’evento 

alluvionale del novembre 1994. 

Inoltre si riconoscono frequentemente, alla testata di impluvi, fenomeni di intensa erosione e 

dilavamento superficiale ad indicare una marcata tendenza regressiva del versante. 

Sono stati inseriti anche settori di versante con scarpate subverticali, che in concomitanza ad 

eventi piovosi eccezionali (intensi e/o prolungati) possono dare origine a crolli. 

Tutte queste aree, in generale, non sono utilizzabili ai fini edificatori; le possibilità di intervento 

sono limitate alla realizzazione di opere finalizzate alla bonifica ed al miglioramento delle 

condizioni di stabilità esistenti. Qualsiasi intervento dovrà comunque essere preceduto da studi 

di carattere geologico e geomorfologico, estesi ad un intorno significativo, che permettano di 

individuare le soluzioni migliori per la sistemazione delle aree. 

Per gli edifici sparsi presenti nelle aree IIIa possono essere previsti nell’ambito delle Norme di 

Attuazione specifici accorgimenti che permettano la manutenzione dell’esistente e, qualora 

tecnicamente possibile, la realizzazione di eventuali ampliamenti funzionali. 

Le ristrutturazioni e gli ampliamenti, in questi casi, dovranno essere condizionati, nella fase 

attuativa di P.R.G.C., all’esecuzione di studi di compatibilità geomorfologica costituiti da indagini 

- 7 - 




geologiche e geotecniche atti a definire il rischio idrogeologico e gli interventi di mitigazione di 

quest’ultimo. 

Per le costruzioni agricole che non ricadano in fascia A di P.S.F.F e qualora le condizioni di 

pericolosità lo consentano tecnicamente (quindi non all’esterno delle aree che godranno di 

opere di difesa), la realizzazione di nuove costruzioni sarà possibile; queste ultime dovranno 

riguardare in senso stretto attività agricole e residenze rurali connesse alla conduzione 

aziendale. Tali edifici dovranno risultare non diversamente localizzabili nell’ambito dell’azienda 

agricola; la loro fattibilità dovrà essere accertata da opportune indagini geologiche, 

idrogeologiche e geotecniche ai sensi della Circolare 16 URE e del D.M. 11/03/1988. Tali 

indagini dovranno proporre interventi per la mitigazione della pericolosità e del rischio 

idrogeologico. 

Nelle aree dove si individuano le frane (delimitate in rosso e definite da un codice) non si 

potranno realizzare nuove edificazioni di tipo agricolo anche a seguito di approfondimenti 

d’indagine. Saranno comunque consentite le manutenzioni ordinarie, straordinaria, restauro 

conservativo, adeguementi igienico funzionali e ristrutturazioni di tipo A. Tali indicazioni si 

applicano anche alla fascia localizzata nel fondovalle del F.Tanaro e compresa tra il limite di 

progetto tra la Fascia B e la Fascia C e l’argine realizzato; ciò almeno sino al collaudo 

dell’argine stesso. 

- 8 - 




4 AREE ANALIZZATE 

BOGLIETTO 

D3.1 SUE 

CAPOLUOGO CE.3 SUE 7 (Lex 64/74) 

CAPOLUOGO CE1.2.3 (Lex 64/74) 

PASQUANA 

CB1.5 

S.MARGHERITA 

CE1.1.3 

S.ANNA 

CB1.6 

MOTTA 

D3.10 SUE 

- 9 - 




5 AREE PRODUTTIVE: D3.1 SUE - BOGLIETTO 

Localizzazione e destinazione d’uso attuale 

Si tratta di un’ area situata nel fondovalle a S del territorio comunale, in Loc. Boglietto, tra il 

tracciato stradale di Strada Canelli ad E ed il percorso ferroviario ad W. Il comparto esaminato 

risulta in parte libero (estremità W) caratterizzati da vegetazione di tipo erboso ed in parte 

urbanizzato (porzione E). 

Caratteristiche geomorfologiche 

L’ areale esaminato si colloca nell’area pianeggiante del fondovalle del T.Tinella, in sinistra 

idrografica rispetto all’alveo del corso d’acqua, ad una distanza di poco inferiore ai 400 m da 

quest’ultimo. 

L’area oggetto di variante è interposta tra gli edifici dell’abitato di Loc. Boglietto a N e l’estesa 

area adibita ad utilizzo industriale, adiacente, a partire dal lato S del sito. Si tratta di una 

porzione di territorio sub-pianeggiante con una lieve pendenza locale a SW, passante verso E 

al settore collinare ad acclività medio-elevata che si sviluppa a monte del tracciato stradale, che 

segna il netto cambio di pendenza. Il settore è caratterizzato al limite occidentale da una area 

libera prativa confinata ad W. SE ed E dagli insediamenti urbani di tipo produttivo presenti e in 

via di sviluppo, caratterizzata al confine da muri di recinzione e rilevati che la rendono 

leggermente depressa rispetto al p.c. circostante. 

Caratteristiche geologiche 

L’ area è impostata all’interno dei terreni appartenenti ai depositi alluvionali sabbioso-limosi 

pleistocenici-olocenici. 

Alluvioni sabbioso-limose (Pleistocene-Olocene): alluvioni prevalentemente sabbioso-limose 

che costituiscono la copertura dei fondovalle dei Torrenti Tinella e Nizza. 

Caratteristiche litotecniche 

Quaternario (da dati bibliografici) 

peso di volume naturale 

γn = 1,6 – 1,8 t/mc 

coesione efficace 

(c’) = 0 – 5 kPa 

Angolo di resistenza al taglio di picco φp = 23° - 25° 

Angolo di res. al taglio a vol. costante φcv = 20° - 23° 

coesione non drenata 

(cu) 30-50 kPa 

- 10 - 




(I valori forniti sono indicativi e non utilizzabili direttamente per scopi progettuali in riferimento a 

quanto previsto dalla vigente normativa). 

Caratteristiche idrogeologiche 

I depositi alluvionali caratterizzanti l’area di fondovalle interessata rientrano nei depositi 

permeabili per porosità, caratterizzati da limitata permeabilità. Tale corpo geologico ospita una 

falda libera superficiale, i cui dati di soggiacenza misurate in pozzi ubicati in aree limitrofe 

indicano valori compresi tra 0,6 e 2,4 m dal p.c. 

Compatibilità con i vincoli geologici relativi al PRGC vigente 

L’area interessata è classificata in classe IIa all’interno della Carta di Sintesi indicate come: 

Aree di fondovalle non raggiungibili da acque di esondazione, ma localizzate su un deposito 

alluvionale sede di una falda freatica i cui valori di soggiacenza possono essere prossimi al p.c.. 

In particolare le misure affettuate nel gennaio ’99 hanno evidenziato valori oscillanti tra -1,5 e -4 

m dal p.c.; in tale situazione la realizzazione di locali interrati potrebbe portare all’intercettazione 

della falda stessa durante le fasi di scavo; inoltre tali depositi sono granulometricamente fini e 

sono normalconsolidati, ciò significa che le caratteristiche geotecniche degli stessi non sono 

particolarmente buone. 

In fase di analisi di dettaglio dell’area si sono individuate le seguenti particolari problematiche: 

AREA D3.1 SUE: nell’ambito di tale aree il pieno rispetto delle prescrizioni della normativa di 

piano dovrà essere basata su una approfondita indagine geognostica sito specifica finalizzata 

alla caratterizzazione geotecnica dei litotipi presenti. 

Trovandosi lungo una fascia di fondovalle principale, in presenza di una falda libera con livello 

piezometrico molto superficiale, si rende opportuna la valutazione della soggiacenza e 

dell’escursione della falda freatica e delle sue eventuali interferenze con gli interventi in 

progetto; in caso di accertata o prevedibile interferenza con le acque di falda la fattibilità di 

eventuali locali interrati dovrà essere valutata preventivamente e si dovranno adottare per tali 

locali opportuni sistemi di impermeabilizzazione e drenaggio. 

Per le nuove edificazioni la progettazione dovrà essere basata su di una relazione geologica 

contenente oltre alla caratterizzazione idrogeologica citata, la definizione dei parametri 

geotecnici dei terreni superficiali e della successione alluvionale, verificando la stabilità operaversante 

e indicando le più adeguate opere di fondazione. 

- 11 - 




Sarà opportuno nelle aree maggiormente depresse, in caso di nuova espansione urbanistica, 

livellare il p.c. campagna con opportuni riporti e rilevarti, in modo da mitigare i fenomeni di 

ristagno. 

In fase di analisi di dettaglio dell’area non si sono evidenziate altre particolari problematiche 

(oltre quelle elencate al precedente punto) e pertanto gli interventi in progetto potranno essere 

realizzati nel rispetto delle prescrizioni ed indirizzi riportati nella relazione geologico-tecnica di 

PRGC. 

- 12 - 



#S 

D3.1 SUE 

Versante ad acclività medio-elevata 

Fondovalle pianeggiante 

C1.13 

#S 

Perimetrazione comparto 

Pozzo in falda superficiale (soggiacenza 2,40 m dal .pc.) 

Rottura di pendenza 

N 

Legenda 

Titolo del Lavoro 

Committente 

Sito 

Area pianeggiante depressa 

Comune di COSTIGLIOLE D'ASTI 

BOGLIETTO 

File 

Data 

Giugno 2012 

Schede aree 

Base topografica 

Scale base topografica 

Asse di drenaggio esistente 

Scala di rappresentazione 

1:2.000 

D3.1 SUE

FQ3-158 

N 

D3.1 SUE 

FQ3-123 


Tavola 

100 0 100 200 Meters 

Legenda 

Elementi morfologici PRGC 

Stato attivita frane Tipo di movimento 

ATTIVO 

QUIESCENTE 

STABILIZZATO 

#SPiano viabile lesionato 

N Danni edifici 

Comune di Costigliole d'Asti 

GEOMORF.1 

COLAMENTO LENTO 

CROLLO 

COMPOSITO 

S. ROTAZIONALE 

COLAMENTO RAPIDO 

Data 

Banca Dati IFFI Colamento lento 

Colamento rapido 

Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi 

Aree soggette sprofondamenti diffusi 

Aree soggette a frane superficiali diffuse 

Iffi_pol.shp %[ dissesti puntuali 

n.d. 

dissesti lineari 

Crollo/Ribaltamento direzione dimovimento 

Scivolamento rotazionale/traslativo 

Espansione 

Giugno 2012 

Schede aree 


Dettaglio Carta Geomorfologica e dei dissesti 

allegata alla variante generale del PRGC, con dati bibliografici 

CTR 157140/150-193020/030 


Sprofondamento 

Complesso 

1:10.000 

Censimento dissesti inverno2008/primavera 2009 

Evento alluvionale nov 1994 

area inondata dal T. Tinella ed affluenti 

Banca Dati GEOS 

Attive 

Quiescenti 



1:5.000 

D3.1 SUE

N 

D3.1 SUE 

100 0 100 200 Meters 

Dettaglio Carta di Sintesi PRGC vigente 

Legenda 

CLASSE III: Pericolosità geomorfologica elevata 

CLASSE II 

Pericolosità geomorfologica moderata 

CLASSE III a 


Committente 

Tavola 

CLASSE II a 

CLASSE II b 


SINT.1 

Data 

Giugno 2012 

Aree inondabili ad elevata energia/o fasce di 

rispetto corsi d'acqua del reticolato secondario 

Frane attive, quiescenti e stabilizzate 

CLASSE III b 

classe III b2 ai sensi delle N.T.E./99 

Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 

1:10.000 


classe III b5, ovvero gli interventi di riassetto 

possono essere realizzati da uno o più privati 



Limite esterno Fascia C 

Limite comunale 

1:5.000 

D3.1 SUE


6 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO O NUOVO IMPIANTO: CE.3 SUE 7 

- CAPOLUOGO 


Si tratta di un’area situata sul versante collinare situato nella parte SE del centro abitato di 

Costigliole d’Asti, e sviluppata a partire dall’incrocio di Strada Carrobbo e Strada Chiesa San 

Michele verso N lungo una fascia di versante posta a valle di quest’ultima ed allungata in 

direzione circa NS. Il settori si presenta allo stato attuale libero e adibito a vegetazione prativa e 

boschiva. 


Il settore esaminato fanno parte di una porzione di versante ad acclività media ed esposizione 

circa SW, che da Via Asti-Nizza si sviluppa verso Monte, fino alla linea di Crinale passante a 

NE, in corrispondenza dell’abitato di C.Caimotto, posta alcune decine di metri (20-30 m) a 

monte del sito analizzato. L’area in oggetto si colloca lungo una fascia da sub-pianeggiante a 

bassa acclività posta alla quota di circa 280 m s.l.m., che rappresenta una evidente rottura di 

pendenza lungo il pendio, segnata dal limite di valle e di monte dell’area. Sono proprio questi 

confini ad evidenziare il netto cambio di pendenza del pendio, passando dalla porzione a media 

acclività di valle al versante di monte ad acclività medio-elevata. Il limite di valle si presenta 

caratterizzato da una scarpata su cui si imposta una stradina sterrata, nascosta da una fitta 

vegetazione boschiva, estesa anche sul versante a monte dell’area. Dalla carta geomorfologica 

non si riscontrano fenomeni di dissesto nell’ areale esaminato. 


Le aree sono impostate, secondo la carta geologica allegata al PRG, all’interno dei terreni 

appartenenti ai conglomerat di Cassano Spinola 

Conglomerati di Cassano Spinola: si tratta di conglomerati ed arenarie in grosse bancate 

intercalati ad orizzonti marnoso-sabbiosi. I conglomerati sono generalmente poco cementati ma 

riescono comunque a generare pareti che si reggono verticalmente; i ciottoli sono arrotondati e 

litologicamente hanno prevalenza gli elementi calcareo-marnosi (BONI et al., 1970). Questi 

orizzonti conglomeratici sono spesso sede di falde. Le arenarie sono invece presenti in lenti 

discontinue, spesso di notevoli potenze (1-3 metri). 

Indagini geognostiche realizzate lungo il versante subito a valle dell’area, (2 sondaggi 

geognostici e 7 prove penetrometriche dinamiche) a corredo del progetto di realizzazione di 

- 13 - 




edifici di nuova costruzione, hanno permesso di ricostruire l’assetto litostratigrafico di dettaglio 

del versante come segue: 

sabbia limosa di colore nocciola poco consistente, di potenza compresa entro i 7/10 m 

da p.c. 

limo argilloso/sabbia limosa compatta di color ocra potente 2-2,5 m 

substrato limoso-argilloso compatto plastico di colore blu a partire dai 10,5-13 m da p.c. 

Si nota come gli spessori degli strati superficiali, a tetto del substrato pliocenico, vadano 

assottigliandosi verso monte, quindi verso l’area in esame. 

L’ubicazione delle prove e dei sondaggi geognostici realizzati è riportata in allegato. 


I risultati delle indagini geongnostiche reperiti, permettono di definire i seguenti parametri 

geotecnici per i terreni presenti nell’area: 

Sabbia limosa di colore nocciola poco consistente: 


n = 1,4 t/mc 

Angolo di attrito (picco) k= 24° 

Modulo elastico 

Ek = 29 MPa 

Coesione efficace 

c’≈0 

Limo argilloso/sabbia limosa compatta: 


n = 1,7 t/mc 

Angolo di attrito (picco) k= 27° 


Ek = 72 MPa 


c’≈0 

Sabbia limosa di colore nocciola poco consistente: 


n = 1,9 t/mc 

coesione non drenata 

(cu) = 132 kPa 


Ek = 181 MPa 



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I materiali costituenti il substrato del settore interessato, appartengono ai litotipi permeabilità per 

porosità bassa, con limitata permeabilità per fratturazione. La falda freatica è generalmente 

pressochè assente; con presenza di acque negli orizzonti conglomeratici debolmente 

cementati. Dalle indagini eseguite si rinviene la presenza di acqua alle profondità di circa 3,5 m 

dal p.c. 


L’area ricade all’interno del vincolo ai sensi della Lex 64/74. 

L’ area rientra in classe II all’interno della Carta di Sintesi., e viene indicata come: 

Porzioni di territorio contraddistinte da situazioni geologico-geomorfologiche di generale 

stabilità, per le quali è comunque necessario verificare quali siano le più idonee tipologie di 

intervento e valutarne la compatibilità con l’assetto dell’area d’interesse, sulla base di 

indagini specifiche; sono individuate le seguenti tre situazioni geomorfologiche tipo: 


condizioni di stabilità incerta, ma nei quali i caratteri geomorfologici individuati suggeriscano 

di eseguire degli approfondimenti atti a verificare che gli interventi previsti non 

compromettano la stabilità del versante, né possano influire negativamente sulle aree 

adiacenti, determinando condizioni di vulnerabilità superiori a quelle esistenti. 


concentrico di Costigliole d’Asti), localizzate in settori sommitali sub-pianeggianti o 

debolmente acclivi dei crinali collinari. 

In questo caso si tratta di settori sub-pianeggiante posti lungo versanti ad acclività 

generalmente inferiore ai 20°. 


AREA CE.3 SUE 7: nell’ambito di tale area il pieno rispetto delle prescrizioni della normativa di 

piano (in particolare la valutazione della stabilità globale del complesso opera-versante con 

previsione di eventuali interventi necessari a migliorarne le condizioni di stabilità) dovrà essere 

basata su una approfondita indagine geognostica sito specifica finalizzata alla caratterizzazione 

geotecnica dei litotipi presenti, e definizione di una possibile cirocolazione idrica sotterranea, 

valutando gli eventuali effetti sulla stabilità dell’area. 

Con particolare riferimento ai settori maggiormente acclivi, tra cui la scarpata di valle, si dovrà 

verificare nel dettaglio l’assetto geomorfologico del versante e le sue condizioni di stabilità allo 

- 15 - 




stato attuale e di progetto così che gli interventi di scavo e di riporto ed i sovraccarichi delle 

opere in progetto non ne causino instabilità. 

Sarà da prevedere e realizzare idoneo sistema di intercettazione e smaltimento delle acque 

superficiali in ruscellamento da monte e afferenti direttamente il sito che dovranno essere 

raccolte e convogliate nel reticolo naturale o in idoneo sistema fognario. Tra gli elaborati 

progettuali sarà necessario fornire dettagliata documentazione (rilievo planialtimetrico e sezioni) 

dello stato di fatto e di progetto al fine di definire in modo accurato già in tale fase le modifiche 

morfologiche del sito e sviluppare le verifiche di stabilità previste 




PRGC.. 

- 16 - 



S2 

P3 

#S 

#S 

S1 

#S #S 

P2 

P4 

#S 

P5 

P1 

#S 

#S 

Settore sub-pianeggiante e a moderata acclività 

#S 

P7 

#S 

P6 

CE.3 SUE 7 

Versante ad acclività medio-elevata 

Versante ad acclività media 

Legenda 


Committente 

Sito 


Rotura di pendenza 

Crinale spartiacque del versante 


CAPOLUOGO 

File 

Data 

Giugno 2012 

#S 

#S 

Schede aree 

Principale direttrice di deflusso delle acque superficiali 

sul versante 

Sondaggi geognostici realizzati 

per la realizzazione di nuove costruzioni edilizie (S) 

Prove penetrometriche dinamiche realizzate 

per la realizzazione di nuove costruzioni edilizie (P) 




1:2.500 

CE.3 SUE 7 

N


7 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO O NUOVO IMPIANTO: CE.1.2.3 - 

CAPOLUOGO 


Il settore in esame si colloca a SW del rilievo su cui sorge il centro abitato di Costigliole d’Asti 

nei pressi di C.na Salerio, e si interpone tra il passaggio di Strada Provinciale Circonvallazione 

ad E e l’incisione secondaria che costeggia ad W l’abitato. L’area idi interesse si presenta allo 

stato libera e adibita a vegetazione prativa. 


Il settore esaminato si trova in sommità al rilievo ubicato a SW del centro abitato principale, 

isolato da questo da incisioni impluviali molto approfondite, che restituiscono scarpate subverticali, 

circoscrivendolo ad W e ad E in direzione circa SW-NE. Nel dettaglio il comparto 

oggetto di variante si trova al limite occidentale di tale rilievo, caratterizzato da una superficie 

topografica sub-pianeggiante prativa, debolmente pendente ad W, posta alla quota di circa 235 

m s.l.m., e delimitata al confine occidentale dall’orlo superiore della scarpata sub-verticale 

restituita dall’azione erosiva del reticolo superficiale secondario. Dalla carta geomorfologica non 

si riscontrano fenomeni di dissesto nell’ areale esaminato. 


L’area interessata è impostata all’interno dei terreni appartenenti ai conglomerati di Cassano 

Spinola, al limite con le Marne di Sant’Agata fossili, portate in affioramento lungo le aree di 

scarpata incise dall’impluvio locale ad W. 







Marne di S. Agata Fossili (Messiniano) : essa è costituita da ripetute alternanze di orizzonti 

marnosi ed orizzonti marnosi maggiormente sabbiosi, entrambi di esiguo spessore che varia da 

pochi centimetri a poche decine di centimetri. Localmente, si possono osservare intercalazioni 

- 17 - 




sabbioso-conglomeratiche nella parte alta della sequenza deposizionale. La potenza della 

formazione si aggira attorno ai 250-300 m (BONI et al., 1970). 



porosità bassa, con limitata permeabilità per fatturazione,in cui si ha localmente la presenza di 

acque negli orizzonti conglomeratici debolmente cementati. Tali materiali si trovano a tetto della 

successione marnosa, caratterizzata da limitata permeabilità per porosità, localizzata nelle 

intercalazioni meno cementate. 


Formazione di Cassano Spinola 

Litotipi sabbioso-fini 

E’ possibile attribuire a tali terreni i seguenti parametri geotecnici: 

Peso di volume naturale 

n = 1,8 - 2 t/mc 

Densità relativa Dr = 50 % – 70 % 

Angolo di attrito di picco p = 31°-33° 

Angolo di attrito a volume costante cv = 29°-31° 


c’ = 0-1 t/mq 

Conglomerati 



n = 1,8 - 2 t/mc 





c’ = 0-1 t/mq 

Litotipi marnosi 

La pubblicazione: “Le marne oligo-mioceniche delle Langhe: classificazione geotecnica 

preliminare”, indica valori dei parametri di resistenza al taglio (di picco) per litotipi marnosi 

anche della Formazione delle Marne di S. Agata Fossili ottenuti sia da prove di taglio diretto 

sia da prove triassiali CD e CIU: 

Prove triassiali drenate 

c’ = 0.27 Kg/cmq 

‘= 30.54° 

Prove di taglio diretto 

c’ = 0.10 Kg/cmq 

‘= 34.6° 

- 18 - 




Coltre eluviocolluviale 

Per quanto riguarda la coltre superficiale si propongono dei parametri geotecnici residuali: c’ = 0 

e res = 22°-24°. Non si hanno elementi oggettivi per attribuire uno spessore alla coltre; 

preliminarmente si può ipotizzare uno spessore metrico. 

Formazione DELLE Marne di S.Agata Fossili 

Per i litotipi marnosi della Formazione delle Marne di S.Agata Fossili, la pubblicazione: “Le 

marne oligo-mioceniche delle Langhe: classificazione geotecnica preliminare”. di F. Forlati et alii 

– Università di Genova- dicembre 1995 [1] indica i seguenti parametri geotecnici: 

Peso di volume 

= 2,0-2.1 t/mc 

Angolo di resistenza al taglio di picco ’= 30° 


c’ = 0.1-0.3 Kg/cmq 

Coesione non drenata 

Cu = > 2 kg/cmq 


L’area ricade all’interno del vincolo ai sensi della Lex 64/74. 

L’area rientra in classe II all’interno della Carta di Sintesi, a confine con la classe IIIa, 

individuata lungo la scarpata basale a valle del comparto. La classe IIa viene indicata come: 













In questo caso si tratta di settori sub-pianeggiante posti alla sommità dei rilievi locali presenti 

nell’area. 

- 19 - 





AREE CE1.2.3: nell’ambito di tale area il pieno rispetto delle prescrizioni della normativa di 




geotecnica dei litotipi presenti, e definizione di una possibile cirocolazione idrica sotterranea. 

Con particolare riferimento ai settori maggiormente acclivi, tra cui la scarpata di valle, si dovrà 

verificare nel dettaglio l’assetto geomorfologico del versante e le sue condizioni di stabilità allo 

stato attuale e di progetto così che gli interventi di scavo e di riporto ed i sovraccarichi delle 

opere in progetto non ne causino instabilità. 

Sarà da prevedere e realizzare idoneo sistema di intercettazione e smaltimento delle acque 

superficiali in ruscellamento lungo la scarpata di valle. Tra gli elaborati progettuali sarà 

necessario fornire dettagliata documentazione (rilievo planialtimetrico e sezioni) dello stato di 

fatto e di progetto al fine di definire in modo accurato già in tale fase le modifiche morfologiche 

del sito e sviluppare le verifiche di stabilità previste 

I fabbricati e la viabilità di penetrazione al comparto dovranno essere localizzati ad un’idonea 

distanza da settore di scarpata e di versante acclive a valle, da definire in sede di 

progettazione. 




PRGC. 

- 20 - 



Settore sub-pianeggiante 

e ad acclività moderata 

CE.1.2.3 


Principale direttrice di ruscellamento delle acque superficiali 

sul versante 

N 

Rete idrografica superficiale 

Orlo superiore di scarpata 

Legenda 


Committente 

Sito 


CAPOLUOGO 

File 

Data 

Giugno 2012 

Schede aree 



Scala di rappresentazione 1:2.500 

CE.1.2.3

FS1-085 

%[ 

N 

N 

#S 

#S 

FA3-144 

CE.3 SUE 7 

N 

CE.1.2.3 

100 0 100 200 Meters 



Legenda 

Banca Dati IFFI Colamento lento Sprofondamento Censimento dissesti inverno2008/primavera 2009 


Colamento rapido Complesso 

Stato attivita frane Tipo di movimento 

ATTIVO 

COLAMENTO LENTO Aree soggette crolli/ribaltamenti diffusi 




QUIESCENTE CROLLO 


STABILIZZATO 

%[ 

COMPOSITO Iffi_pol.shp 


%[ dissesti puntuali 


n.d. 

Attive 



N 

Crollo/Ribaltamento 

Danni edifici 

direzione dimovimento 

Quiescenti 

COLAMENTO RAPIDO Scivolamento rotazionale/traslativo 

Espansione 


Schede aree 



CTR 157140/150-193020/030 


1:5.000 

GEOMORF.2 

Data 

Giugno 2012 


1:10.000 

CE.1.2.3-CE.3 SUE 7 


Committente 

Tavola 

%[ 

FA6-110

N 

CE.3 SUE 7 

CE.1.2.3 

Legenda 

CLASSE II 



Committente 

Tavola 

100 0 100 200 Meters 

CLASSE II a 

CLASSE II b 


SINT.2 

Data 



Giugno 2012 

CLASSE III a 




CLASSE III b 


Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 

1:10.000 





Perimetro ai sensi della L.64/74 



1:5.000 

CE.1.2.3-CE.3 SUE 7


8 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO CONSOLIDATE: CB.1.5 - 

PASQUANA 


Il settore in esame si colloca in corrispondenza di Loc. Pasquana, sul lato S di Strada 

Comunale Pasquana, adiacente alla sede stradale, nel settore apicale della valle che si 

sviluppa in direzione SW-NE, affluente della Valle Repulento a NE. L’area d’interesse risulta 

urbanizzata e edificata. 


Il settore esaminato si trova sulla fascia apicale della valle secondaria che verso NE si sviluppa, 

con morfologia aperta e blanda pendenza, per confluire con la Valle Repulento a NE oltre il 

confine amministrativo comunale. Il comparto interessato si trova perciò nella porzione alta di 

un versante qui esposto a N-NE, caratterizzato nel sito da acclività moderata leggermente in 

aumento verso il limite di monte. L’area si colloca alla quota di testata dell’incisione della 

vallecola, pari a circa 255 m.s.l.m., poche decine di metri (circa 70) ad W di questa, in sinistra 

idrografica; punto verso cui drenano le acque superficiali di ruscellamento incanalate dalla 

canaletta esistente sul lato di monte del percorso stradale. Dalla banca dati IFFI il settore si 

ubica all’estremità W di un esteso fenomeno gravitativo rotazionale/traslativo, non riscontrato 

però sulla carta geomorfologica allegata al PRGC; si presentano movimenti recenti locali 

(2008/2009) solo nelle aree culminali del rilievo, ad elevata acclività. Tale perimetrazione non è 

pertanto condivisibile. 


L’area interessata è impostata all’interno dei terreni appartenenti alla Formazione dei 

Conglomerati di Cassano Spinola. 








- 21 - 





porosità bassa, con limitata permeabilità per fatturazione. La falda freatica è generalmente 

assente, ma si può riscontrare la presenza di acque negli orizzonti conglomeratici debolmente 

cementati. 






γn = 1,8 - 2 t/mc 


Angolo di attrito di picco φp = 31°-33° 

Angolo di attrito a volume costante φcv = 29°-31° 


c’ = 0-1 t/mq 

Conglomerati 



γn = 1,8 - 2 t/mc 


Angolo di attrito di picco φp = 34°-38° 

Angolo di attrito a volume costante φcv = 29°-31° 


c’ = 0-1 t/mq 







c’ = 0.27 Kg/cmq 

φ ‘= 30.54° 


c’ = 0.10 Kg/cmq 

φ ‘= 34.6° 



e φres = 22°-24°. Non si hanno elementi oggettivi per attribuire uno spessore alla coltre; 


- 22 - 





L’ area rientra in classe IIa all’interno della Carta di Sintesi, che viene indicata come: 













In questo caso si tratta di settori posti lungo versanti ad acclività generalmente inferiore ai 20°. 


AREE CB1.5: nell’ambito di tali aree il pieno rispetto delle prescrizioni della normativa di piano 

(in particolare la valutazione della stabilità globale del complesso opera-versante con previsione 

di eventuali interventi necessari a migliorarne le condizioni di stabilità) dovrà essere basata su 

una approfondita indagine geognostica sito specifica finalizzata alla caratterizzazione 



Con particolare riferimento ai settori maggiormente acclivi di monte si dovrà verificare nel 

dettaglio l’assetto geomorfologico del versante e le sue condizioni di stabilità( allo stato attuale 

e di progetto così che gli interventi di scavo e di riporto ed i sovraccarichi delle opere in progetto 

non ne causino instabilità. Le operazioni di movimento terra e di sbancamento dovranno essere 

eseguite con la massima cautela; gli scavi dovranno essere immediatamente risarciti ed i riporti 

dovranno essere adeguatamente stoccati in modo da non innescare processi gravitativi e/o 

interferire con le esistenti linee di drenaggio. Sarà da prevedere e realizzare idoneo sistema di 

intercettazione e smaltimento delle acque superficiali provenienti da monte e afferenti 

direttamente il sito che dovranno essere raccolte e convogliate nel reticolo naturale o in idoneo 

sistema fognario. 

- 23 - 







PRGC. 

- 24 - 



Versante a moderata acclività 

CB1.5 

Settore ad acclività locale media 

Legenda 


Committente 

Sito 


Limite tra settori di versante a diversa acclività, da 

moderata a media verso monte 

Asse di drenaggio intubato 


PASQUANA 

File 

Data 

Giugno 2012 

Schede aree 


Rete idrgrafica superificiale 

Assi di drenaggio esistenti 



1:2.000 

CB1.5 

N

N 

FQ3-101 

FA5-102 

%[ 

%[ 

FQ3-105 

%[ 

CB1.5 

%[ 

%[ 

%[ 

FA5-103 

%[ 

FA3-161 


Tavola 

%[ 

100 0 100 200 Meters 

Legenda 


Stato attivita frane 

ATTIVO 

QUIESCENTE 

STABILIZZATO 




GEOMORF.4 

Tipo di movimento 


CROLLO 

COMPOSITO 



Data 

Banca Dati IFFI 


Aree soggette crolli/ribaltamenti diffusi 




n.d. 




Espansione 

Giugno 2012 

Schede aree 




CTR 157140/150-193020/030 


1:10.000 





Attive 

Quiescenti 



1:5.000 

CB1.5

N 

CB1.5 

# 

C2.8 

100 0 100 200 Meters 


Legenda 


CLASSE II 

CLASSE III a 



Committente 

Tavola 

CLASSE II a 

CLASSE II b 


SINT.4 

Data 

Giugno 2012 




CLASSE III b 


Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 

1:10.000 








1:5.000 

CB1.5


9 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO O NUOVO IMPIANTO: CE.1.1.3 – 

S.MARGHERITA 


Il comparto in esame si colloca lungo la linea di crinale su cui si percorre la strada che 

dall’abitato di Loc. S.Margherita prosegue verso N in direzione NS, salendo vero C.Sardi. Nel 

dettaglio l’area è ubicata sul lato E della sede stradale, accanto alla chiesa. L’area d’interesse 

risulta libera e attualmente occupata da sola vegetazione prativa. 


Il settore esaminato si colloca lungo la linea spartiacque che separa le valli secondarie 

sviluppate ad E (affluente del Rio Bragna), e ad W (affluente della Valle Tanaro), dove si genera 

una sella dovuta all’azione rimontante dei due impluvi, alla quota di circa 250 m s.l.m. L’area di 

interesse è così rappresentata da una parte sommitale pianeggiante, con leggera pendenza ad 

E sul limite di valle. Proseguendo verso E, si ha un progressivo aumento dell’acclività, fino a 

raggiungere pendenze medio-elevate a valle.Dalla carta geomorfologica non si riscontrano 

fenomeni di dissesto nell’ areale esaminato. 


L’area interessata è impostata all’interno dei terreni appartenenti alla Formazione dei 

Conglomerati di Cassano Spinola. 









porosità bassa, con limitata permeabilità per fatturazione. La falda freatica è generalmente 

assente, ma si può riscontrare la presenza di acque negli orizzonti conglomeratici debolmente 

cementati. 

- 25 - 









n = 1,8 - 2 t/mc 





c’ = 0-1 t/mq 

Conglomerati 



n = 1,8 - 2 t/mc 





c’ = 0-1 t/mq 







c’ = 0.27 Kg/cmq 

‘= 30.54° 


c’ = 0.10 Kg/cmq 

‘= 34.6° 






L’ area rientra in classe IIa all’interno della Carta di Sintesi, che viene indicata come: 

- 26 - 
















In questo caso si tratta di un settore sub-pianeggianti in area sommitale di rilievo. 


AREE CE1.1.3: nell’ambito di tale area il pieno rispetto delle prescrizioni della normativa di 






Essendo in area di crinale e in prossimità del passaggio versante-crinale, la necessità o meno 

del ricorso alle verifiche di stabilità è lasciata alla discrezione del geologo incaricato. 




PRGC. 

- 27 - 



CE.1.1.3 


sommitale 

Versante ad acclività media 

in aumento verso valle 


Rotura di pendenza 

Principale direttrice di deflusso delle acque superficiale 

sul versante 

Scarpata antropica alla base della stradina sterrata 

N 


Legenda 


Committente 

Sito 


S.MARGHERITA 

File 

Data 

Giugno 2012 

Schede aree 



Scala di rappresentazione 1:1.500 

CE1.1.3

Q10-011 

%[ 

FA5-132 

N 

%[ 

%[ 

FQ3-024 

%[ 

%[ 

FQ3-023 

N 

%[ 

FA3-133 

CE1.1.3 

FA5-032 

N 

N 

Tavola 

100 0 100 200 Meters 

Legenda 



ATTIVO 

QUIESCENTE 

STABILIZZATO 




GEOMORF.5 



CROLLO 

COMPOSITO 



Data 







n.d. 




Espansione 

Giugno 2012 

Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 




1:10.000 





Attive 

Quiescenti 



1:5.000 

CE1.1.3

N 

CE1.1.3 

100 0 100 200 Meters 


Legenda 


CLASSE II 


CLASSE III a 


Committente 

Tavola 

CLASSE II a 

CLASSE II b 


SINT.5 

Data 

Giugno 2012 




CLASSE III b 


Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 

1:10.000 








1:5.000 

CE1.1.3


10 AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMETO CONSOLIDATE: CB.1.6 – S.ANNA 


Il comparto in esame si colloca al limite S dell’abitato di Loc. S.Anna, sviluppato lungo la linea 

spartiacque del rilievo locale a direttrice NW-SE. In particolare il settore in esame si trova al 

piede delle pareti sub-verticali sviluppate sul lato W dell’abitato. L’area d’interesse risulta libera 

e attualmente occupata da fitta vegetazione boschiva. 


Il settore esaminato si colloca su di un versante mediamente acclive ad esposizione W, alla 

base delle scarpate ad elevata acclività/sub-verticali incise nei terreni della Formazione dei 

Conglomerati di Cassano Spinola, che segnano il limite W del settore culminale del rilievo su 

cui sorge il centro abitato. La porzione di pendio interessata presenta infatti pendenza molto 

bassa sull’intera area, confinata dal netto cambio di pendenza sul lato di monte, da cui si 

elevano le scarpate citate. Il limite occidentale del comparto presenta per l’intera lunghezza un 

muro in calcestruzzo di altezza pari a circa 1,5 m, fornito di tubazioni di drenaggio. 


L’area si trova al limite tra i termini della Formazione Gessoso-Sofifera, che caratterizzano la 

porzione di valle del comparto, a bassa acllività, e i termini della Formazione dei Conglomerati 

di Cassano Spinola, portati ad affiorare lungo la fascia di monte e le pareti sovrastanti l’area. 







Formazione Gessoso-Solfifera (Messiniano): essa è costituita prevalentemente da marne 

gessifere grigio scure passanti, nella parte inferiore, alle Marne di S. Agata Fossili. La 

Formazione Gessoso-Solfifera è caratterizzata dalla presenza di lenti più o meno grandi di 

gesso che, in affioramento, può presentarsi come macrocristallino (selenite spesso con 

- 28 - 




geminazione “a coda di rondine”) oppure come microcristallino a formare aggregati a grana 

minuta. 


I materiali costituenti il substrato del settore interessato, appartengono per la maggior parte ai 

litotipi caratterizzati da limitata permeabilità per porosità, localizzata nelle intercalazioni meno 

cementate, e in minima parte ai litotipi con permeabilità per porosità e per fatturazione limitate, 

con falda freatica generalmente assente, ma che si può riscontrare la presenza di acque negli 

orizzonti conglomeratici debolmente cementati. 






n = 1,8 - 2 t/mc 





c’ = 0-1 t/mq 

Conglomerati 



n = 1,8 - 2 t/mc 





c’ = 0-1 t/mq 







c’ = 0.27 Kg/cmq 

‘= 30.54° 


c’ = 0.10 Kg/cmq 

‘= 34.6° 

- 29 - 









L’ area rientra in classe IIIa all’interno della Carta di Sintesi, che viene indicata come: 

Porzioni di territorio inedificate che presentano caratteri geomorfologici o idrogeologici che 

le rendono inidonee a nuovi insediamenti (aree dissestate, in frana, a stabilità molto incerta, 

in forte erosione, inondate dal reticolato idrografico maggiore, etc.) 

In questi settori, qualsiasi intervento che modifichi l'assetto morfologico (scavi e/o riporti in 

terra) può essere attuato solo dopo la realizzazione di verifiche approfondite, riguardanti la 

sua compatibilità con le caratteristiche geomorfologiche e con i caratteri evolutivi del 

territorio in esame. 

Per le opere di interesse pubblico non altrimenti localizzabili vale quanto indicato nell'art. 31 

della L.R. 56/77, ma sarà comunque necessario valutare, in via preliminare, la compatibilità 

tra l'assetto del territorio interessato e la tipologia dell'intervento previsto 

L’attribuzione dell’area a tale classe di pericolosità gomorfologica è da riferire alla presenza di 

scarpate sub.verticali, che in concomitanza ad eventi piovosi eccezionali (intensie/o prolungati ) 

possono dare origine a crolli. 


AREE CB1.6: a monte l’area è delimitata da un’acclive scarpata impostata nei termini della 

Formazione dei Conglomerati di Cassano-Spinola. 

Le aree classificate in classe IIIa possono essere attribuite a classi di minor pericolosità (classe 

III b, II), solamento dopo approfonditi studi sullo stato locale di pericolosità dell’area e in seguito 

alla realizzazione di opportuni interventi atti alla diminuzione e mitigazione della pericolosità. 

In tal caso si ritiene di mantenere una fascia di rispetto di almeno 10 dal piede di tale scarpata. 

Dovranno essere valutati gli opportuni interventi di stabilizzazione di tale scarpata; quest’ultima 

è impostata in materiali litoidi, ma facilmente erodibili che possono dare vita a crolli che, anche 

se di limitate dimensioni, possono avere conseguenze rilevanti vista l’altezza della scarpata 

stessa. Il resto dell’area si presenta subpianeggiante o ad acclività molto modesta. Lungo il lato 

di valle è presente un muro che dovrà essere verificato in sede progettuale. Particolare 

attenzione dovrà essere posta nella regimazione delle acque di scorrimento superficiale e/o 

delle acque sotterranee. 

- 30 - 







PRGC. 

- 31 - 




e ad acclività moderata 

CB1.6 

Legenda 


Committente 

Sito 


Rottura di pendenza al limte tra settore di valle 

sb-pianeggiante e a moderata acclività e la scarpata 

sub-verticale di monte 



S.ANNA 

File 

Data 

Giougno 2012 

Schede aree 

Principale direttrice di deflusso delle acque superficiale 

sul versante 

Scarpata subverticale impostata nella Formazione 

dei Congloemrati di Cassano Spinola 

Muro in calcestruzzo 




1:1.500 

CB1.6 

N

N 

FQ6-0 

FQ5-039 

FA6--040 

FA6-041 

CB1.6 

FQ3-125 

%[ 

%[ 

FA3-042 


Tavola 

100 0 100 200 Meters 

Legenda 



ATTIVO 

QUIESCENTE 

STABILIZZATO 




GEOMORF.6 



CROLLO 

COMPOSITO 



Data 







n.d. 




Espansione 

Giugno 2012 

Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 


1:10.000 

FA3-043 






Attive 

Quiescenti 



1:5.000 

CB1.6 

#S 

Censimento dissesti inverno2008/primavera 2009

N 

CB1.6 

80 0 80 160 Meters 


Legenda 


CLASSE II 


CLASSE III a 


Committente 

Tavola 

CLASSE II a 

CLASSE II b 


SINT.6 

Data 

Giugno 2012 




CLASSE III b 


Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 

1:10.000 








1:6.000 

CB1.6


11 AREE PRODUTTIVE: D3.10 SUE - MOTTA 


Si tratta di un’ area situata nel fondovalle del F.Tanaro, all’estremità NW del territorio comunale 

in Loc. Motta. L’area si colloca subito a SE dell’ incrocio tra Strada Chiabotti e il percorso 

Ferroviario. Il comparto esaminato risulta libero, e rappresenta la porzione NE di ampliamento 

di un’area produttiva urbanizzata. 


L’area oggetto di variante si colloca nell’area pianeggiante del fondovalle del F.Tanaro, in 

destra idrografica, al margine orientale del fondovalle, ad una distanza di circa 1500 m dal 

corso d’acqua principale. 

La direzione di drenaggio delle acque superficiali è NE, data dalla direttrice del F.Tanaro 

nell’area orientata circa SW-NE. Il comparto analizzato dista pochi metri dal rilevato ferroviario 

ubicato ad W con circa la stessa direzione. Questo rappresenta il limite morfologico per cui 

l’area non rientra in fascia C secondo il PSFF del PAI, escludendo l’elevata pericolosità 

all’inondazione. La porzione di territorio interessate risulta caratterizzata allo stato attuale da un 

rilevato antropico di altezza pari a circa 0,5-1 m. 


Il settore pianeggiante in esame è costituito per uno spessore di circa 9 m da un materasso 

alluvionale sovrapposto al sottostante substrato miocenico in posto; le due formazioni sono 

quindi separate da una superficie di discontinuità netta di tipo erosionale. 

All’interno dei depositi alluvionali è possibile individuare 2 distinti complessi alluvionali: 

il primo complesso (Complesso 1) ha spessori variabili da 5 a 6 m ed è costituito da materiali 

alluvionali prevalentemente fini costituiti da limi argillo-sabbiosi e da sabbie fini limose da poco 

a mediamente consistenti; al di sotto dei 5 – 6 m e fino a 8,5 – 9 m di profondità sono presenti 

materiali alluvionali a pezzatura grossolana solitamente variabile dalle sabbie fini debolmente 

ghiaiose alle ghiaie debolmente sabbiose con locali intercalazioni di materiali più fini 

(Complesso 2); i depositi presentano marcata eterogeneità e la loro resistenza alla 

penetrazione è strettamente influenzata dalla percentuale di ghiaie presenti. Tra i 3 ed 5 m si 

registra un forte decremento del numero di colpi di penetrazione per la presenza di una 

maggiore percentuale di sabbia lungo la quale si esplica l’escursione del livello di falda. 

- 32 - 




La situazione descritta per i materiali componenti il materasso alluvionale è coerente con le 

modalità deposizionali dei corpi idrici che danno luogo a depositi generalmente lentiformi con 

notevole variabilità granulometrica sia laterale che verticale, per effetto della sovrapposizione di 

eventi successivi legati alla diversa energia dell’agente deposizionale stesso. 

A profondità comprese tra gli 8,5 ed i 9 m si rinviene il substrato pliocenico in posto 

(COMPLESSO 3) costituito da argille consistenti. 

Caratteristiche litotecniche (da dati bibliografici) 

COMPLESSO 1 : (da p.c. fino a 6.0 m di profondità) 

limi argillo-sabbiosi e sabbie fini limose da poco a mediamente consistenti 

Numero di colpi (NSCPT) Nscpt medio =3- 5 

Peso di volume e peso specifico generico 


Resistenza al taglio non drenata (limi argillosi) 

γ = 1,8 t/mc 

Es = 30 – 50 kg/cmq 

Cu = 0,3 – 0,5 kg/cmq 

Angolo di attrito interno di picco (limi e sabbie fini) φ = 28° – 30° 

Angolo di attrito interno residuo (limi e sabbie fini) φr = 26° - 28° 

COMPLESSO 2 : (da 6 m a 9 m) 

Sabbie talora limose con ghiaie; 

Numero di colpi (NSCPT) Nscpt = 10 - 25 

Peso di volume e peso specifico generico 

γ = 1,8 t/mc 

Densità Relativa Dr = 35 – 45 % 

Angolo di resistenza al taglio di picco φ = 30° – 35° 

Angolo di resistenza al taglio a volume costante φ = 28 ° - 30° 

COMPLESSO 3 (oltre i 9 m di profondità dal p.c.) 

Substrato miocenico in posto costituito da argille marnose compatte di colore grigioazzurro 

Numero di colpi (NSCPT) Nscpt > 50 

Peso di volume peso specifico generico 

Resistenza al taglio non drenata 


γ = 2 – 2,1 t/mc 

Cu > 3 kg/cmq 

c’= 0.1-0.3 kg/cmq* 

Angolo di resistenza al taglio di picco φ = 30° – 34°* 

• Da: “Le marne oligo-mioceniche delle Langhe: classificazione geotecnica preliminare”. di F. Forlati et alii – 

Università di Genova- dicembre 1995 



- 33 - 





L’area di studio è caratterizzata dalla presenza nel sottosuolo di formazioni sedimentarie 

marine, affioranti in corrispondenza dei rilievi collinari, e dai sovrastanti depositi fluviali, presenti 

in corrispondenza del settore pianeggiante di fondovalle. 

Nel settore di fondovalle i depositi fluviali ospitano una falda superficiale. Inferiormente ai 

depositi fluviali sono presenti sedimenti marini fini di natura marnoso-argillosa sterili da un punto 

di vista idrogeologico; non sono dunque presenti Falde Profonde. La Falda Superficiale risulta 

in connessione diretta con il principale corso d’acqua presente nell’area (F. Tanaro) risultando 

drenata da quest’ultimo. 


L’area interessata è classificata in classe IIa all’interno della Carta di Sintesi indicate come: 














AREA D3.10 SUE: nell’ambito di tale aree il pieno rispetto delle prescrizioni della normativa di 

piano dovrà essere basata su una approfondita indagine geognostica sito specifica finalizzata 

alla caratterizzazione geotecnica dei litotipi presenti. 

Trovandosi lungo una fascia di fondovalle principale, in presenza di una falda libera con livello 

piezometrico molto superficiale, si rende opportuna la valutazione della soggiacenza e 

dell’escursione della falda freatica e delle sue eventuali interferenze con interventi in progetto; 

in caso di accertata o prevedibile interferenza con le acque di falda la fattibilità di eventuali locali 

interrati dovrà essere valutata preventivamente e si dovranno adottare per tali locali opportuni 

sistemi di impermeabilizzazione e drenaggio. 

- 34 - 




Per le nuove edificazioni la progettazione dovrà essere basata su di una relazione geologica 

contenente oltre alla caratterizzazione idrogeologica citata, la definizione dei parametri 

geotecnici dei terreni superficiali e della succesione alluvionale, verificando la stabilità operaversante 

e indicando le più adeguate opere di fondazione. 

Sarà opportuno nelle aree maggiormente depresse, in caso di nuova espansione urbanistica, 

livellare il p.c. campagna con opportuni riporti e rilevarti, in modo da mitigare i fenomeni di 

ristagno. 




PRGC. 

- 35 - 



D3.10 SUE 

Fondovalle pianeggiante 


Rilevato antropico ferroviario 

N 

Rilevato antropico 

Direzione principale di deflusso delle acque superficiali 

Legenda 


Committente 

Sito 


MOTTA 

File 

Data 

Giugno 2012 

Schede aree 



Scala di rappresentazione 1:3000 

D3.10 SUE

N 

D3.10 SUE 

100 0 100 200 Meters 

Legenda 

FASCIA A 

area interessata da depositi anche grossolani legati all'attività dei tributari laterali (TRATTI D,E,I,L) 

FASCIA B 

area caratterizzata da intensa mobilizzazione dei sedimenti e principali forme deposizionali 

FASCIA C 

settore caratterizzato da accumulo di materiali fluitati (in prevalenza legname) (TRATTI D, E, I, L) 

aree prossime al corso d'acqua soggette ad attività estrattiva che ha determinato la modificazione dell'originale morfologiaSigeo_tabebo94_cava.shp 

Sigeo_tabebo94_can_defl.shp 

presenza dell'acqua entro il canale di deflusso principale al momento delle riprese aeree del 12-29/11/1994 

porzioni non occupate dall'acqua al momento della ripresa aerea 

# altezza in metri raggiunta dalle acque di inondazione riferibili al piano campagna precedente l'evento, 

Sigeo_tabebo94_area_inond.shp 

misurata in base alle tracce su edifici, manufatti o alberi 

area inondata per apporto del corso d'acqua principale 

area inondata anche, o solamente per apporto della rete idrografica minore e/o dei canali irrigui 

Area in esame 

area inondata per rigurgito della rete sotterranea di smaltimento delle acque piovane (TRATTI A, C, F, H) 


Committente 

Sito 


GEOMORFO 3 

Codice lavoro 

Data 

Schede aree 

Giugno 2012 


Sezione 193020-030 CTR 


1:10.000 

CARTA GEOMORFOLOGICA 


1:5.000 

D3.10 SUE

N 

D3.10 SUE 

100 0 100 200 Meters 


Legenda 


CLASSE II 


CLASSE III a 


Committente 

Tavola 

CLASSE II a 

CLASSE II b 


SINT.3 

Data 

Giugno 2012 




CLASSE III b 


Schede aree 


CTR 157140/150-193020/030 

1:10.000 








1:5.000 

D3.10 SUE

N 

D3.10 SUE 

CE1.1.3 

CB1.6 

CE.1.2.3 

CE.3 SUE 7 

CB1.5 

D3.1 SUE 

Legenda 


Committente 

Tavola 

a1fl3 

Ps 

Pa 

200 0 200 400 600 800 Meters 

Alluvioni prevalentemente sabbioso-limose. Pleistocene 

"Sabbie di Asti" - Alternanze sabbioso-argillose (l1) (Villafranchiano 

Auctorum p.p.) Sabbie gialle più o meno stratificate, con livelli 

ghiaiosi e intercalazioni marnose, [...]. Pliocene 

"Argille di Lugagnano": Marne sabbiose [...]. Pliocene 


GEOL. 

Data 

Giugno 2012 

Schede aree 

P1M5 

M5 

M4 


CTR 157140/150-193020/030 

1:100.000 


Carta geologica - Foglio 69 della C.G.I. 

"Conglomerati di Cassano Spinola": Conglomerati e arenarie in grosse 

bancate , sabbie e marne...[...]. Pliocene Inferiore 

Messiniano 

"FORMAZIONE Gessosos-Solfifera" - Marne argillose per lo più [...]. 

Messiniano 

"Marne di S.Agata Fossili": Marne più o meno sabbiose [...]. Tortoniano 

Perimetrazione comparti 


1:40.000 

D3.1 SUE-CB1.5-CE.3 SUE7- 

CE.1.2.3-CB1.6-D3.10 SUE-CE 1.1.3


12 ALLEGATO DATI GEOTECNICI (CE.3 SUE 7) 

- 36 -

Comune di COSTIGLIOLE D'ASTI - Comuni in Rete

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