IL GIOCO DEL PALLONE ELASTICO O BALON - Comuni in Rete
IL GIOCO DEL PALLONE ELASTICO O BALON - Comuni in Rete
IL GIOCO DEL PALLONE ELASTICO O BALON - Comuni in Rete
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PERSONAGGI<br />
PERSONAGGI FAMOSI NELLA STORIA DI CISTERNA D’ASTI<br />
ALBERTO LA FERRERE (1872 – 1945 )<br />
Uno dei più celebri giocatori di pallone elastico della f<strong>in</strong>e del 1800<br />
<strong>IL</strong> <strong>GIOCO</strong> <strong>DEL</strong> <strong>PALLONE</strong> <strong>ELASTICO</strong> O <strong>BALON</strong><br />
Il gioco del pallone elastico (o<br />
pallapugno, deriva dal pallone<br />
a bracciale, suo antenato) è uno<br />
sport di squadra sferistico, giocato<br />
con una palla su un terreno di gioco<br />
privo di rete.<br />
Deriva dal più antico gioco del<br />
pallone piccolo di cuoio col bracciale,<br />
del quale ha <strong>in</strong>tegralmente<br />
conservato le regole ultrasecolari,<br />
e risale al 1870, circa.<br />
Il pallone elastico è da sempre un<br />
emblema della cultura contad<strong>in</strong>a<br />
e del folklore piemontese: è stato<br />
narrato da scrittori come Edmondo<br />
De Amicis, Cesare Pavese,<br />
Beppe Fenoglio. È il gioco che<br />
vanta maggiori titoli letterari ed<br />
artistici, che possono farsi risalire<br />
alla Grecia antica.<br />
Questa specialità è storicamente<br />
radicata nella nostra regione,<br />
<strong>in</strong> particolare nel basso Piemonte<br />
(prov<strong>in</strong>ce di Asti e Cuneo), e nella<br />
vic<strong>in</strong>a Liguria di Ponente (Savona e<br />
Imperia).<br />
Verso il 1875, con la nuova risorsa<br />
della gomma e del suo impiego,<br />
il gioco del pallone elastico fiorì<br />
particolarmente nella nostra regione,<br />
dopo aver attraversato una<br />
crisi che portò alla sua quasi totale<br />
scomparsa. La città di Alba diventò<br />
la capitale di questo gioco, e<br />
conserva oggi un tale prestigio: il<br />
“Mermet ” è lo sferisterio più antico<br />
e glorioso, <strong>in</strong> cui si scontrarono<br />
i campioni più illustri. Riandando<br />
<strong>in</strong>dietro agli <strong>in</strong>izi del ‘900<br />
troviamo i patriarchi del pallone:<br />
Chiarena di Dogliani, Laferrere di<br />
Cisterna, Giusta di Priero, Filippa<br />
di Cravanzana, che conobbero i<br />
vertici della popolarità.<br />
Il pallone elastico è, uno sport che<br />
ha le sue fedeli platee (che raggiungono<br />
il migliaio di spettatori)<br />
e nelle sagre delle prov<strong>in</strong>ce di<br />
Cuneo, Asti, Tor<strong>in</strong>o, Alessandria e<br />
Imperia assume aspetti quasi da<br />
rappresentazione popolare.<br />
Il “balon ” oggi è praticato a livello<br />
professionistico: il Campionato<br />
Italiano si svolge regolarmente dal<br />
1912, mentre dal 1983 si gioca la<br />
Coppa Italia.<br />
La squadra Campione d’Italia<br />
2009 è la Pro Paschese di Madonna<br />
del Pasco-Villanova Mondovì<br />
capitanata da Paolo Danna.<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALLONE</strong> <strong>ELASTICO</strong> A CISTERNA<br />
A Cisterna, le grandi partite si giocavano<br />
nella piazza del castello<br />
(anticamente chiamata piazza del<br />
pallone) la domenica, f<strong>in</strong> dalle prime<br />
ore del pomeriggio. Il campo<br />
da gioco presentava l’aspetto delle<br />
grandi occasioni; “la piazza era<br />
gremita di gente, arrivavano da<br />
tutte le parti, dai paesi vic<strong>in</strong>i, ma<br />
anche dalla Langa. Era un’animarsi<br />
di gente, una corona di teste<br />
che affollavano i lati del campo,<br />
soprattutto quando giocava la<br />
squadra con Alberto Laferrere e i<br />
suoi mezzadri” (ricordano Michele<br />
Risso e Giuseppe Arione).<br />
– 18 –<br />
ALBERTO LAFERRERE<br />
CAMPIONE DI <strong>PALLONE</strong><br />
<strong>ELASTICO</strong> DAL 1890 AL 1900<br />
Nei fasti sportivi del pallone elastico<br />
Cisterna vanta un nome quasi<br />
mitico, quello del medico Alberto<br />
Laferrere, campione praticamente<br />
imbattuto nel corso di una lunga<br />
carriera.<br />
Alberto Laferrere nacque a Cisterna<br />
d’Asti nel 1872. A 13 anni giocò<br />
le prime grandi partite con suo<br />
fratello Giovanni, poi colonnello<br />
dell’esercito, v<strong>in</strong>se le sue prime<br />
“bandiere” ad Alba e Dogliani, nel<br />
1885, poi ad Asti, Tor<strong>in</strong>o, Vercelli,<br />
Oneglia, Porto Maurizio, Fossano,<br />
Poir<strong>in</strong>o, Canale, San Damiano e <strong>in</strong><br />
altre località.<br />
Giocò anche a tamburello e al<br />
bracciale piccolo. Nella pallapugno<br />
era un atleta elegantissimo e<br />
d’una potenza e precisione eccezionali.<br />
Quest’ultima sua dote è<br />
dimostrata dal fatto che egli riusciva,<br />
dalla distanza di 75 metri,
a lanciare numerosi palloni consecutivi<br />
dentro un cerchio (bersaglio)<br />
di 3 metri di diametro.<br />
Valeva da solo tutta una quadriglia,<br />
ed <strong>in</strong>fatti trovò avversari disposti<br />
a misurarsi con lui unicamente<br />
a patto che capeggiasse<br />
modeste formazioni di dilettanti.<br />
La grande padronanza, che aveva<br />
del pallone, consentiva altresì<br />
a Laferrere di colpire la palla <strong>in</strong><br />
modo da schivarla abilmente e da<br />
spiazzare il giocatore avversario,<br />
senza dire degli effetti strani che<br />
egli sapeva imprimerle, accrescendo<br />
<strong>in</strong> tal modo le difficoltà di<br />
chi gli stava di fronte.<br />
Famose sono rimaste le sfide<br />
al pallone elastico tra la squadra<br />
composta da Alberto e dai<br />
suoi tre mezzadri (da lui vestiti<br />
ed equipaggiati) e la squadra capeggiata<br />
da Gh<strong>in</strong>dò (campione<br />
di Cravanzana) e da Chiarena (di<br />
Dogliani).<br />
Erano partite che avevano <strong>in</strong> sé<br />
qualcosa di epico e di favoloso,<br />
e la gente, per assistervi, muoveva<br />
<strong>in</strong> massa dai più lontani paesi<br />
della Langa, del Roero e del Monferrato<br />
per recarsi a piedi o <strong>in</strong> calesse<br />
ad Alba, la piccola capitale,<br />
dove lo sferisterio era <strong>in</strong>sufficiente<br />
a contenere tutta quella folla.<br />
Il più delle volte il grande atleta<br />
usciva dal campo sulle spalle dei<br />
tifosi <strong>in</strong> delirio.<br />
Tali sfide (con folla enorme e<br />
scommesse elevatissime) furono<br />
parecchie, tutte v<strong>in</strong>te da Laferrere<br />
salvo una: tale eccezione, forse, si<br />
spiega col fatto che gli avversari<br />
del campione di Cisterna, ad un<br />
certo punto dell’<strong>in</strong>contro, ebbero<br />
l’idea di mutare i palloni con cui<br />
si giocava. Coi nuovi palloni, Laferrere<br />
si venne a trovare un po’<br />
a disagio e perdette la partita. Si<br />
narra, anzi, che preso dall’ira per<br />
l’espediente con cui la squadra<br />
avversaria era ricorsa per salvarsi<br />
da una nuova probabile sconfitta,<br />
afferrasse ad un tratto uno dei<br />
palloni, e con la forza delle sue<br />
mani, lo rompesse e riducesse <strong>in</strong><br />
tanti pezzi.<br />
L’ultima partita, da battitore, la disputò<br />
a Canale d’Alba nel 1908,<br />
all’età di 37 anni, perdendo la f<strong>in</strong>ale<br />
per 11 a 10.<br />
Anche i suoi fratelli Giovanni<br />
(1865) e Francesco (1868) furono<br />
valenti giocatori del pallone elastico.<br />
1898: 1° premio Nizza Monferrato.<br />
Inaugurazione giuoco del pallone.<br />
(bandiera v<strong>in</strong>ta da Alberto Laferrere.<br />
Archivio Museo di Cisterna)<br />
GRANDE PARTITA DI LAFERRERE<br />
A GOVONE<br />
Nel 1898 il Comune di Govone<br />
d’Alba aveva acquistato il bel castello<br />
settecentesco per farne sede<br />
grandiosa del municipio e delle<br />
scuole. Da un grande frutteto,<br />
all’<strong>in</strong>terno del rec<strong>in</strong>to del castello,<br />
era stato ricavato uno sferisterio<br />
e nel settembre 1900 era stato<br />
<strong>in</strong>vitato per la partita <strong>in</strong>augurale,<br />
il famoso campione di Cisterna,<br />
Alberto Laferrere. Contro questi<br />
ed i suoi compagni si schierò la<br />
PERSONAGGI<br />
squadra locale capeggiata dal forte<br />
battitore Tun<strong>in</strong> ‘d Catl<strong>in</strong>a. Tuttavia<br />
nulla potè contro il grande<br />
Laferrere.<br />
Gli anziani di Govone ricordano<br />
ancora, <strong>in</strong> modo particolare, la<br />
straord<strong>in</strong>aria precisione dei colpi:<br />
“non andavano mai a casaccio!<br />
Anzi, prima di batterli, il campione<br />
metteva <strong>in</strong> guardia, volta per<br />
volta, i giocatori cui erano dest<strong>in</strong>ati”.<br />
Laferrere dava a ciascuno il pallone<br />
<strong>in</strong> “bocca” (come si dice nel<br />
gergo), perché l’avversario facesse<br />
del suo meglio nel rimando, ma<br />
tutto era <strong>in</strong>utile, perché l’ultima<br />
parola era sempre la sua.<br />
Il 19 ottobre 1913 a Dogliani venne<br />
combattuta una “memorabile<br />
sfida ”fra veterani, tutti campioni<br />
ultraquarantenni, nella quale la<br />
squadra di Cisterna (Mariano di<br />
Canale e Alberto Laferrere) battè<br />
quella di Priero-Dogliani (Giusta e<br />
Chiarena) per 11 a 7.<br />
Bibliografia: Cent’anni di pallone elastico, di<br />
L. Mussi, R. Gianuzzi, A. Manzo, ed. Paol<strong>in</strong>e.<br />
Augusto Manzo, l’uomo, il mito, di G. B<strong>in</strong>da,<br />
ed. Gribaudo,1989.<br />
Invito alle Langhe, di Domi Gianoglio, Edilibri,<br />
A. Viglongo e C. Editori, 1976.<br />
1899: 1° premio Città d’Alba.<br />
(drappo v<strong>in</strong>to da Alberto Laferrere.<br />
Archivio Museo di Cisterna)<br />
Nel nostro paese di coll<strong>in</strong>a le partite<br />
di pallone elastico e pantale-<br />
– 19 –
PERSONAGGI<br />
ra si svolgevano su campi di dimensioni<br />
ridotte, sui sagrati o nei<br />
cortili, per le vie o contrade dei<br />
borghi, da Lame f<strong>in</strong>o a Lemonte e<br />
Valle San Matteo.<br />
I nostri nonni attendevano felicemente<br />
la domenica pomeriggio,<br />
per poter giocare, anche quando<br />
pioveva, ad uno dei pochi divertimenti<br />
che si potevano permettere.<br />
In occasione della festa della Madonna<br />
del Rosario, il lunedì pomeriggio,<br />
com<strong>in</strong>ciavano le grandi<br />
partite di pallapugno <strong>in</strong>tercomunali,<br />
nella piazza del pallone, e<br />
proseguivano f<strong>in</strong>o alla domenica<br />
successiva, con molto successo di<br />
pubblico vestito a festa. Le squadre<br />
favorite erano capeggiate dai<br />
battitori Baracco Giovanni (detto<br />
“Ciavat<strong>in</strong>”) e Berardi Cristoforo<br />
(detto “ P<strong>in</strong>”) molto forti e animati.<br />
Il “Gurb<strong>in</strong>et ” batteva la palla<br />
senza protezione alle mani (ricorda<br />
Michele Risso).<br />
“15-40; 30-40 ”, la voce del “segnapunti<br />
” (sig. Rolfo,” Manu”) e<br />
le imprecazioni <strong>in</strong> dialetto dei tifosi<br />
scandivano le fasi del gioco.<br />
Si poteva attraversare di fretta la<br />
piazza, solo durante l’<strong>in</strong>terruzione<br />
della partita, quando si recuperava<br />
la palla f<strong>in</strong>ita nei sottostanti orti<br />
e vigneti.<br />
Nel Bollett<strong>in</strong>o parrocchiale di<br />
Cisterna, datato luglio 1932, nel<br />
paragrafo opere pubbliche, era<br />
scritto: “ Completamento muro di<br />
c<strong>in</strong>ta della piazza comunale, con<br />
la sovrapposizione di una alta rete<br />
metallica che rende maggior decoro<br />
al paese e nello stesso tempo<br />
la rende più adatta al gioco del<br />
pallone che a Cisterna è tradizionale<br />
”.<br />
Negli anni 1935/40, <strong>in</strong> piazza R<strong>in</strong>o<br />
Ross<strong>in</strong>o si giocava “alla pantalera”:<br />
sono ancora visibili i cerchi disegnati<br />
sul muro di casa Rolfo, nei<br />
quali veniva battuta la palla. “Menico<br />
” (Baracco Domenico) ricorda<br />
con entusiasmo le domeniche<br />
pomeriggio trascorse a guardare<br />
le partite <strong>in</strong> piazza fra “Cich<strong>in</strong> Rufat<br />
” (Rolfo Francesco), “P<strong>in</strong> e Cich<strong>in</strong><br />
Canavet” (Berardi Cristoforo<br />
e Francesco), “Ciavat<strong>in</strong> ” (Baracco<br />
Giovanni), “Camil<strong>in</strong> ” (Povero Battista)<br />
come spalla,<strong>in</strong>sieme a Sacco<br />
Pier<strong>in</strong>, il “Frè ” (Natta Carlo).<br />
Anche dalle contrade di borgo<br />
Lame echeggiavano le voci dei<br />
segnapunti; si giocava perlopiù a<br />
“palla a rull<strong>in</strong>o”. Fra i personaggi<br />
più animati si ricordano: il”Biund<strong>in</strong><br />
” (Povero Giovanni), il “Manc<strong>in</strong> ”<br />
(Berardi Giovanni), “Pedr<strong>in</strong> ” (Olivetti<br />
Pietro), Vigna Francesco.<br />
Dal Secondo Dopoguerra, e <strong>in</strong><br />
tempi più vic<strong>in</strong>i a noi, il gioco del<br />
pallone elastico a Cisterna ebbe<br />
alterna fortuna, ma cont<strong>in</strong>uò ad<br />
essere molto seguito dagli appassionati.<br />
I giocatori furono sempre<br />
meno, <strong>in</strong> quanto è uno sport che<br />
richiede molta forza da parte degli<br />
atleti (soprattutto da parte del<br />
“battitore” e della “spalla ”); fra<br />
questi si ricordano: “Cich<strong>in</strong> Tas<strong>in</strong>”<br />
(Rolfo Francesco), Bodda Domenico,<br />
Bodda Franco, “M<strong>in</strong>et” (Novo<br />
Bartolomeo), Berardi Giovanni, Dogliero<br />
Secondo, Vaudano Antonio<br />
(“Toni Cora”), Rolfo Giovanni, Bodda<br />
Francesco, Massocco Nicola.<br />
– 20 –<br />
Negli anni Novanta gli ultimi tornei<br />
del pallone elastico nei paesi<br />
delle Langhe e del Roero, sono<br />
stati sostenuti dai “giocatori ” di<br />
Cisterna ( Scap<strong>in</strong>o Pietro, i Berardi:<br />
Giovanni, Mario e Massimo,<br />
Baracco Marcello) <strong>in</strong>sieme a giocatori<br />
di Canale (Palma L<strong>in</strong>o), e<br />
San Damiano (Zappa, Mar<strong>in</strong>etto,<br />
Ferrero, Marello).<br />
Fra gli altri “battitori” e terz<strong>in</strong>i, si<br />
ricordano: Peletto Renzo, Olivetti<br />
Seraf<strong>in</strong>o, Cherio Franco, Mo Silvano,<br />
Natta Beppe, Vaudano Carlo,<br />
Guido Bruno, che hanno disputato<br />
gli ultimi tornei alla “pantalera<br />
” durante la festa della Madonna<br />
del Rosario.<br />
Domenica 14 ottobre 1991.<br />
Partita di balon tra la squadra di Cisterna<br />
(Marello, Zappa, Scap<strong>in</strong>o, Palma) e<br />
San Damiano (Mor<strong>in</strong>o, Galliano, Gualco,<br />
Castaldo), v<strong>in</strong>ta con il punteggio di<br />
11 a 10 da Cisterna.<br />
L’<strong>in</strong>contro è stato arbitrato dal campione<br />
canalese Francesco Gioetti.
PERSONAGGI<br />
Oggi questo sport è seguito perlopiù<br />
dalla popolazione anziana,<br />
gente dai l<strong>in</strong>eamenti ruvidi, facce<br />
contad<strong>in</strong>e scavate dalla fatica<br />
e bruciate dal sole, dal sorriso un<br />
po’ stanco, con <strong>in</strong> cuore tanti ricordi<br />
di gioventù, collegati alle<br />
vicende del pallone elastico, che<br />
considera questo gioco come lo sport<br />
Massimo “Manc<strong>in</strong>” durante gli allenamenti<br />
più bello, più sano, più completo, più<br />
arioso ed elegante.<br />
Questi sono i veri “patiti ” del pallone<br />
elastico, quelli per cui questo<br />
sport <strong>in</strong> certo senso dice tutto,<br />
giov<strong>in</strong>ezza, passione, bellezza,<br />
amore, vita.<br />
PROVERBI E MODI DI DIRE<br />
DERIVATI DAL <strong>GIOCO</strong><br />
<strong>DEL</strong>LA PALLA<br />
La diffusione e la popolarità<br />
dei giochi della palla e<br />
del pallone sono denotati<br />
anche dai molti proverbi,<br />
modi di dire, locuzioni che<br />
ne sono derivati.<br />
Nel dialetto piemontese<br />
non mancano le espressioni<br />
figurate derivanti dal gioco<br />
del pallone; alcune sono<br />
ancora <strong>in</strong> uso. Ricordiamo:<br />
“Spetè la bala al saut ”: attendere<br />
l’occasione favorevole.<br />
“Avej la bala ‘n man ”: avere l’occasione<br />
propizia.<br />
“Stè a markè la casse ”: spiare i<br />
fatti altrui, o criticare i difetti altrui.<br />
“Vnì ‘l balon ‘ns ‘i brassàl ”: giungere<br />
l’occasione favorevole.<br />
“Dè tranta per gieugh ”: avere un<br />
forte vantaggio su qualcuno.<br />
Fra le più espressive locuzioni della<br />
l<strong>in</strong>gua italiana, si ricordano:<br />
“ Aspettare la palla al balzo ”: attendere<br />
il momento favorevole.<br />
“ Essere un pallone gonfiato ”:<br />
persona senza pregi e piena di<br />
sciocco orgoglio.<br />
Agnese Scap<strong>in</strong>o<br />
Il nuovo Cisterna targato Vito<br />
Walter Sollazzo sta disputando<br />
una stagione impressionante.<br />
Dopo una partenza a s<strong>in</strong>ghiozzo,<br />
con due pareggi <strong>in</strong> coppa di lega<br />
e una sconfitta alla prima di campionato<br />
tutte, per ironia della sorte,<br />
contro la Castellettese, i rossoblu<br />
hanno <strong>in</strong>anellato una serie<br />
di vittorie che li ha portati nelle<br />
primissime posizioni <strong>in</strong> classifica.<br />
Il Cisterna al term<strong>in</strong>e del girone<br />
d’andata è nelle prime posizioni e<br />
sta lottando per il titolo di campione<br />
d’<strong>in</strong>verno con la Castellettese<br />
e con il Costigliole. La dura<br />
preparazione estiva sta portando i<br />
suoi frutti e il gioco messo <strong>in</strong> mostra<br />
dai rossoblu è decisamente<br />
piacevole e talvolta spettacolare.<br />
Luci e ombre per il calcio a 7<br />
di Fabietto: ottimo il camm<strong>in</strong>o<br />
.....dal Cisterna Calcio<br />
<strong>in</strong> coppa di lega dove i rossoblu<br />
sono approdati ai quarti di f<strong>in</strong>ale<br />
dopo un’avv<strong>in</strong>cente turno contro<br />
il Cherasco. In campionato <strong>in</strong>vece<br />
i risultati fanno fatica ad arrivare<br />
e nonostante alcune buone prestazioni,<br />
si pagano molto le disattenzioni<br />
dovute all’<strong>in</strong>esperienza<br />
di molti giocatori. Pazienza, ma<br />
serve anche questo a crescere.<br />
Il 2010 sarà un anno importante: il<br />
campionato a 11 da giocarsi f<strong>in</strong>o<br />
all’ultima giornata, le f<strong>in</strong>ali nazionali<br />
di Sportilia a giugno e le f<strong>in</strong>ali<br />
di coppa di lega del Calcio a 7.<br />
In questi mesi autunnali hanno<br />
raggiunto il traguardo delle 200<br />
partite con il Cisterna <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e<br />
cronologico Mauretto, Fabio<br />
e Gigi. Un grosso applauso e un<br />
r<strong>in</strong>graziamento per questi ragazzi<br />
che hanno fatto la storia di questo<br />
club. BRAVISSIMI!!!!!!<br />
Lele<br />
– 21 –
AL BOSCO DEI BAMBINI<br />
LA CURA<br />
“Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…”<br />
Con queste parole, tratte dalla<br />
famosa canzone di Franco<br />
Battiato, si apre il progetto della<br />
scuola dell’<strong>in</strong>fanzia e primaria di<br />
Cisterna d’Asti per l’anno scolastico<br />
2009/2010.<br />
La cura farà da sfondo al percorso<br />
curricolare di questo anno, sia nel<br />
curricolo esplicito che <strong>in</strong> quello<br />
implicito. Cura di ogni bamb<strong>in</strong>o,<br />
“essere speciale” affidato dai<br />
genitori alla scuola, degli spazi<br />
(<strong>in</strong>tesi anche come<br />
territorio), dei tempi,<br />
del contesto <strong>in</strong> cui è<br />
<strong>in</strong>serito; cura delle relazioni,<br />
da quelle tra<br />
pari a quelle tra scuola<br />
e territorio; cura della<br />
memor<br />
i a<br />
c o m e<br />
capacità di ripercorrere spazi e<br />
tempi passati per costruire significati<br />
orientati al futuro, ma anche<br />
cura dei percorsi di ricerca attivati<br />
negli anni; cura della Terra, a<br />
partire dall’assunzione di responsabilità<br />
nei confronti del contesto<br />
<strong>in</strong> cui si vive…<br />
Grazie alla presenza di famiglie<br />
sensibili, di una Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
e di Associazioni di volontariato<br />
attente, le scuole di Cisterna<br />
hanno un terreno molto fertile<br />
su cui lavorare e già nelle prime<br />
settimane di attività ci sono state<br />
numerose occasioni di cura “partecipata”:<br />
dai “piccoli cantonieri”,<br />
che hanno collaborato con<br />
il Comune per rimettere a posto<br />
il giard<strong>in</strong>o del castello, deturpato<br />
da alcuni vandali, alle attività<br />
extrascolastiche di sabato 17 ottobre,<br />
che hanno visto i genitori<br />
La grande partecipazione, che si<br />
r<strong>in</strong>nova di anno <strong>in</strong> anno, conferma<br />
la validità del progetto della<br />
scuola, che è condiviso dall’<strong>in</strong>tera<br />
comunità. Un progetto fondato<br />
sull’idea di una educazione<br />
che deve servire per tutta la vita,<br />
capace di orientare le persone<br />
verso una maggiore comprensione<br />
reciproca, un maggiore senso<br />
di responsabilità e una maggiore<br />
solidarietà, attraverso l’accettazione<br />
delle differenze e che sa<br />
fornire a tutti l’accesso al sapere<br />
per aiutare gli <strong>in</strong>dividui a capire<br />
il mondo, a capire gli altri ma, <strong>in</strong><br />
primo luogo, se stessi.<br />
T.M.<br />
impegnati nel sistemare<br />
sia il bosco dei<br />
bamb<strong>in</strong>i che il teatr<strong>in</strong>o<br />
parrocchiale, che<br />
viene utilizzato spesso<br />
dalla scuola e da tutta<br />
la collettività.<br />
Complimenti alla dottoressa<br />
Silvia Guido che il 30 settembre2009<br />
a Parigi si è laureata con ottimi risultati <strong>in</strong><br />
Antropologia.<br />
A lei di cuore auguriamo un proficuo camm<strong>in</strong>o.<br />
Una cultura capace di coniugare ragione e<br />
sentimento alla verità dei rapporti umani.<br />
La tua famiglia<br />
– 22 –
Festa di Santa Lucia<br />
F<strong>in</strong>e settimana denso di <strong>in</strong>iziative<br />
per la comunità di Cisterna.<br />
Sabato 12 e domenica 13 dicembre,<br />
il castello è stato lo scenario<br />
<strong>in</strong> cui si sono svolte due <strong>in</strong>iziative<br />
dedicate a questo particolare momento<br />
dell’anno: la festa di Santa<br />
Lucia.<br />
Un giorno molto importante, caratterizzato<br />
dalla presenza del proverbio<br />
: “A Santa Lucia, il giorno<br />
più corto che ci sia”, che testimonia<br />
la sopravvivenza di elementi<br />
di cultura contad<strong>in</strong>a, legati al passato<br />
calendario giuliano, <strong>in</strong> cui il<br />
solstizio d’<strong>in</strong>verno co<strong>in</strong>cideva con<br />
la festa dedicata alla Santa.<br />
L’Associazione Museo, <strong>in</strong> collaborazione<br />
con le scuole di Cisterna,<br />
il Polo Cittattiva per l’Astigiano e<br />
l’Albese, l’Ecomuseo delle Rocche<br />
del Roero, Slow food, l’Università<br />
di Scienze Gastronomiche di Pollenzo<br />
e la Fondazione Cassa di Risparmio<br />
di Asti, sabato 12 dicem-<br />
bre, all’<strong>in</strong>terno del castello,<br />
ha riproposto le<br />
antiche atmosfere dei<br />
balli a palchetto. Con<br />
la musica dei “Bona<br />
Vista” è stato ricreato<br />
uno spazio dal sapore<br />
antico, dove grandi e<br />
picc<strong>in</strong>i hanno fatto festa<br />
<strong>in</strong>sieme, sulla pista realizzata<br />
per l’occasione, all’<strong>in</strong>terno del<br />
salone della cisterna. Durante la<br />
serata, l’antropologo Prof. Piercarlo<br />
Grimaldi ha sviluppato il tema<br />
“Antropologia della terra e cittad<strong>in</strong>anza”.<br />
Domenica 13 un corteo di bamb<strong>in</strong>i<br />
e adulti, cavalli e calesse, hanno<br />
accompagnato al castello Santa<br />
Lucia, Maria e Giuseppe, impersonati<br />
da alcuni bamb<strong>in</strong>i della<br />
qu<strong>in</strong>ta primaria del paese, <strong>in</strong> una<br />
processione attraverso le vie del<br />
paese, per aprire la fiera di Santa<br />
Lucia dei bamb<strong>in</strong>i, ambientata<br />
Ultimi restauri al castello<br />
Grazie al f<strong>in</strong>anziamento<br />
dell’otto per mille erogato<br />
dallo Stato a favore del Comune<br />
di Cisterna per il recupero del castello<br />
medioevale, sta per essere<br />
ultimato il restauro della facciata<br />
del castello.<br />
L’accesso ai f<strong>in</strong>anziamenti dell’otto<br />
per mille permette ai <strong>Comuni</strong><br />
il recupero dei beni culturali e a<br />
Cisterna, nel corso degli ultimi<br />
anni, questo denaro ha consentito<br />
il restauro di parte dei bastioni del<br />
castello e la realizzazione delle<br />
controsoffittature <strong>in</strong> legno dell’ultimo<br />
piano dell’edificio. I lavori<br />
di recupero della facciata, purtroppo,<br />
sono stati oggetto di una<br />
serie di r<strong>in</strong>vii, richiesti dalla ditta<br />
appaltatrice, che hanno prorogato<br />
la conclusione dell’opera.<br />
A questa <strong>in</strong>felice situazione si<br />
contrappone quella verificatasi<br />
nella settimana dal 19 al 24 ottobre,<br />
nella quale, sempre grazie<br />
allo stesso f<strong>in</strong>anziamento (ma con<br />
un’altra ditta), è stata rimessa a<br />
nuovo la strada di accesso all’edificio<br />
che ospita il Museo Arti e<br />
Mestieri di un tempo. Il recupero<br />
è stato eseguito <strong>in</strong> pochi giorni e<br />
gli operai hanno lavorato anche<br />
sotto la pioggia per poter ultimare<br />
l’<strong>in</strong>gresso, <strong>in</strong> vista del convegno<br />
svoltosi domenica 25 ottobre, organizzato<br />
dall’Associazione Mu-<br />
DALLE SCUOLE<br />
nelle sale del museo.<br />
Accanto alle bancarelle degli alunni<br />
delle scuole di Cisterna, quelle<br />
del gruppo donne e dei giovani,<br />
uniti nell’<strong>in</strong>tento di raccogliere<br />
fondi per la scuola e per: adozioni<br />
a distanza, progetti di sostegno<br />
per il Burk<strong>in</strong>a Faso e di una scuola<br />
di Facundo Vela (Ecuador).<br />
La mostra di Giuseppe Scaglia, i<br />
laboratori organizzati dai genitori<br />
e la proiezione del cortometraggio<br />
natalizio della scuola dell’<strong>in</strong>fanzia,<br />
hanno completato la giornata di<br />
festa.<br />
T.M.<br />
seo <strong>in</strong> collaborazione con la Direzione<br />
Didattica di San Damiano,<br />
Polo della Cittad<strong>in</strong>anza attiva per<br />
l’Astigiano e l’Albese.<br />
Una nota positiva, a dimostrazione<br />
del fatto che con la buona volontà<br />
delle ditte che ottengono gli<br />
appalti, anche le Amm<strong>in</strong>istrazioni<br />
Pubbliche possono essere efficienti<br />
e veloci.<br />
– 23 –
MANIFESTAZIONI<br />
Un “Notturno” teatrale a Cisterna.<br />
Una delle coll<strong>in</strong>e comprese<br />
tra Cisterna e San Damiano<br />
ha un nome che evoca visioni<br />
di paesaggi <strong>in</strong>dimenticabili:<br />
Belriguardo. Su questa coll<strong>in</strong>a,<br />
un tempo, sorgeva un castello<br />
che, a causa della sua posizione<br />
strategica, fu oggetto di contese<br />
tra Cisterna e San Damiano (cfr.<br />
Mol<strong>in</strong>o, 2005, p.131). Nel 1468<br />
il castello venne saccheggiato e<br />
distrutto dai sandamianesi (del<br />
marchesato di Monferrato). Il decl<strong>in</strong>o<br />
del sito fece scomparire a<br />
poco a poco anche il suo nome.<br />
Nel corso dei secoli si passò dal<br />
un gruppo di più di 150 persone<br />
è partito da Piazza R<strong>in</strong>o Ross<strong>in</strong>o<br />
e ha percorso l’antico sentiero<br />
che da Cisterna porta alle Frazioni<br />
Verzeglio e Valmellana, per arrivare<br />
a Bogard, Belriguardo.<br />
Sulla coll<strong>in</strong>a i partecipanti alla<br />
serata hanno potuto assistere allo<br />
spettacolo delle coll<strong>in</strong>e e del castello<br />
di Cisterna illum<strong>in</strong>ati e alla<br />
rappresentazione teatrale “Eracle<br />
e il suo lamento”, proposta<br />
dalla compagnia teatrale “L’angelo<br />
azzurro”, nata nell’ottobre<br />
- spettacole musicale; <strong>IL</strong> BOIA<br />
NON ASPETTA: - giallo ambientato<br />
negli anni ‘30, chi ha ucciso<br />
Philip Gale?; FAME, il musical -<br />
la storia dell’accademia di danza<br />
più famosa al mondo; LA FAVO-<br />
LA <strong>DEL</strong> GELINDO: - la storia <strong>in</strong><br />
dialetto piemontese del pastorello<br />
“Gel<strong>in</strong>do” che per primo va a<br />
far visita a Gesù Bamb<strong>in</strong>o.; PRO-<br />
CESSO ALLA MASCA FIORINA<br />
- rievocazione medioevale del<br />
processo, popolana, accusata e<br />
processata come masca.<br />
A conclusione della<br />
serata, prima del<br />
ritorno a piedi, i<br />
volontari dell’Associazione<br />
Museo<br />
hanno distribuito<br />
“Pr<strong>in</strong>cipato di Cisterna e Belriguardo”<br />
al semplice “Cisterna”.<br />
Martedì 7 luglio l’antico sito ricco<br />
di storia, dopo più di c<strong>in</strong>que<br />
secoli, si è ritrovato al centro di<br />
un evento che ha portato una folla<br />
“pacifica” di persone ad assistere<br />
ad uno spettacolo teatrale.<br />
La serata, che rientrava nella manifestazione<br />
“Notturni nelle Rocche,<br />
organizzata dall’Ecomuseo<br />
delle Rocche del Roero, a Cisterna<br />
si è svolta <strong>in</strong> collaborazione<br />
con l’Associazione Museo Arti e<br />
Mestieri di un tempo.<br />
Alle ore 21.00, capeggiato da Enrico<br />
Vaudano e Renato Olivetti,<br />
2006 a Montà<br />
da alcuni giovani<br />
studenti appassionati<br />
di teatro, danza e musica.<br />
Oggi il gruppo è formato<br />
da una vent<strong>in</strong>a di cantanti,<br />
danzatori e attori e ha <strong>in</strong> attivo<br />
4 spettacoli e numerose collaborazioni:<br />
COMING BACK MOVIE<br />
la soma d’aj e il v<strong>in</strong>o Cisterna<br />
d’Asti doc.<br />
T.M.<br />
Complimenti a:<br />
Elisa Sacco<br />
il 1° ottobre 2009 ha superato<br />
l’esame di abilitazione<br />
alla professione di avvocato<br />
– 24 –
Un cittad<strong>in</strong>o <strong>in</strong> più a Cisterna<br />
Da venerdì 10 luglio 2009, la<br />
popolazione di Cisterna è aumentata<br />
di una unità. Non si tratta<br />
di una nuova nascita (che peraltro<br />
non scarseggiano), ma di un astigiano<br />
che da anni collabora con<br />
l’Associazione Museo nella realizzazione<br />
di eventi culturali. Il nuovo<br />
cittad<strong>in</strong>o è Sergio Ardissone,<br />
che dal 1999 propone, a Cisterna,<br />
le sue opere fotografiche all’<strong>in</strong>terno<br />
della cena etnica che sposa la<br />
cuc<strong>in</strong>a piemontese a quella di altri<br />
paesi.<br />
L’importanza del lavoro di Ardissone,<br />
ha sp<strong>in</strong>to il s<strong>in</strong>daco Mario<br />
Bodda, <strong>in</strong> carica f<strong>in</strong>o a poco tempo<br />
fa, a proporgli di diventare cittad<strong>in</strong>o<br />
onorario del paese. La passione<br />
di Sergio Ardissone per la<br />
fotografia nasce <strong>in</strong>sieme a quella<br />
per i viaggi, che lo hanno portato<br />
nei luoghi più <strong>in</strong>consueti della Terra,<br />
dal Sahara ai ghiacci polari, dal<br />
Madagascar alla Patagonia, dalla<br />
Mongolia alla lontana Isola di Pasqua.<br />
Da quelle esperienze sono<br />
nate migliaia di immag<strong>in</strong>i, ora conservate<br />
nei suoi preziosi archivi.<br />
La sua fotografia riproduce il mondo<br />
che vorrebbe, un mondo di<br />
pace, di armonia, di sensazioni piacevoli,<br />
e così sia che fotografi montagne,<br />
sia che fotografi paesaggi o<br />
persone <strong>in</strong><br />
ogni angolo<br />
del mondo,<br />
Sergio dona<br />
sempre alle<br />
sue immag<strong>in</strong>i<br />
una<br />
profondità<br />
<strong>in</strong>consueta<br />
pennellando<br />
il fotogramma<br />
con le luci calde e radenti<br />
del primo matt<strong>in</strong>o o della sera, a<br />
volte utilizzando il disco del sole<br />
o della luna per rappresentare fantastici<br />
tramonti e pleniluni. Anche<br />
nelle fotografie naturalistiche da lui<br />
scattate, si riscopre una profonda<br />
conoscenza del mondo animale e<br />
vegetale che riproduce nelle loro<br />
forme più <strong>in</strong>consuete e curiose.<br />
In questi anni ha pubblicato servizi<br />
fotografici e giornalistici su<br />
diverse riviste del settore: Tuttoturismo,<br />
Espresso, Fitness Magaz<strong>in</strong>e,<br />
Essere, il Diario. E’ collaboratore<br />
del quotidiano “La Stampa”.<br />
La cittad<strong>in</strong>anza onoraria a Sergio<br />
Ardissone è stata consegnata, a<br />
<strong>in</strong>izio serata dal nuovo s<strong>in</strong>daco di<br />
Cisterna, Renzo Peletto, accompagnato<br />
dal s<strong>in</strong>daco uscente Mario<br />
Bodda ed ha rappresentato un<br />
po’ il passaggio di testimone nella<br />
cura della<br />
realtà<br />
– 25 –<br />
MUSEO<br />
museale, che vive non soltanto<br />
per la presenza dei volontari<br />
dell’Associazione Museo, ma anche<br />
grazie al sostegno dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
Comunale e di quella<br />
Prov<strong>in</strong>ciale.<br />
Durante la serata sono stati serviti:<br />
salame crudo delle ceneri del Ristorante<br />
Garibaldi, lardo al miele<br />
di castagno presentato da Maria<br />
Josè Pastor, robiol<strong>in</strong>e alla monfr<strong>in</strong>ota,<br />
uova <strong>in</strong> camicia e zucch<strong>in</strong>e<br />
grigliate <strong>in</strong> carpione, gran fritto misto<br />
piemontese con bagnetto verde,<br />
canelones de humita, bud<strong>in</strong><br />
de duraznos. La cuc<strong>in</strong>a piemontese<br />
ha <strong>in</strong>contrato quella argent<strong>in</strong>a<br />
e i piatti sono stati <strong>in</strong>tervallati dai<br />
passi di tango di Antonio Cuna,<br />
Tatiana Stroppiana, Marco Cerua,<br />
Maria Terruli, che sono allievi di<br />
Ricardo Labriola della scuola “El<br />
Firulete” di Tor<strong>in</strong>o.<br />
Al term<strong>in</strong>e, sono state proposte le<br />
immag<strong>in</strong>i di Ardissone, commentate<br />
da Sergio e da Clara<br />
Chiaranda, che hanno<br />
proiettato gli ospiti <strong>in</strong><br />
Patagonia, terra selvaggia<br />
e isolata, ricca di<br />
paesaggi meravigliosi.<br />
Sergio ha saputo narrare<br />
un territorio e la<br />
sua storia, dal nord<br />
f<strong>in</strong>o alla Terra del<br />
Fuoco, attraverso le<br />
immag<strong>in</strong>i e i brevi<br />
commenti; una terra<br />
estesa e misteriosa,<br />
dove l’uomo<br />
può comprendere<br />
la sua piccolezza<br />
di fronte alla vastità<br />
del mondo.<br />
T.M.