ALIMENTATORE AUTOMATICO PER PROTEZIONE ... - Snam
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<strong>ALIMENTATORE</strong> <strong>AUTOMATICO</strong> <strong>PER</strong> <strong>PROTEZIONE</strong> CATODICA TELEMISURABILE<br />
ALIMENTATO A 12 V<br />
GASD<br />
C.07.05.15<br />
Foglio 1 di 12<br />
INDICE<br />
1. PREMESSA ................................................................................................................................................. 2<br />
2. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE .................................................................................................... 2<br />
3. LEGGI E NORME DI RIF ERIMENTO ......................................................................................................... 2<br />
4. TERMINI, SIMBOLI E D EFINIZIONI ........................................................................................................... 3<br />
5. CONDIZIONI DI PROGET TO...................................................................................................................... 3<br />
6. CARATTERISTICHE GENE RALI ............................................................................................................... 4<br />
7. CARATTERISTICHE COST RUTTIVE VINCOLANTI ................................................................................ 6<br />
8. VERIFICHE E CONTR OLLI ........................................................................................................................ 8<br />
9. MARCATURA ............................................................................................................................................ 11<br />
10. DOCUMENTAZIONE ................................................................................................................................ 12<br />
11. ISTRUZIONI <strong>PER</strong> LA CONSERVAZIONE, MO VIMENTAZIONE E TRASP ORTO ............................... 12<br />
COMPILATO VERIFICATO APPROVATO REV. 1<br />
Data<br />
TECSPE<br />
20/06/2011<br />
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, INCLUSO IL DIRITTO DI RIPRODUZIONE, PARZIALE O TOTALE, IN OGNI FORMA E MODO. OGNI UTILIZZO ABUSIVO DEL PRESENTE “TESTO NORMATIVO” SARÀ <strong>PER</strong>SEGUITO A NORMA DI LEGGE.
<strong>ALIMENTATORE</strong> <strong>AUTOMATICO</strong> <strong>PER</strong> <strong>PROTEZIONE</strong> CATODICA TELEMISURABILE<br />
ALIMENTATO A 12 V<br />
GASD<br />
C.07.05.15<br />
Foglio 2 di 12<br />
1. PREMESSA<br />
Gli alimentatori oggetto di questa specifica fanno riferimento, per il principio di funzionamento, alla<br />
norma UNI CEI 8<br />
La presente specifica definisce i requisiti funzionali, le caratteristiche tecniche di funzionamento, le<br />
caratteristiche costruttive, la documentazione tecnica, i materiali, le prove di tipo (qualifica), le prove<br />
individuali e le prove di accettazione relative all'alimentatore automatico di protezione catodica alimentato a<br />
12 V mediante sistema fotovoltaico<br />
Il Fornitore deve operare secondo un sistema qualità conforme alla norma UNI-EN-ISO 9001:2000<br />
certificato da un organismo di certificazione accreditato<br />
2. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE<br />
La presente specifica si applica agli alimentatori automatici di protezione catodica alimentati a 12 V<br />
mediante sistema fotovoltaico, da installare su gasdotti in corrispondenza di posti di protezione catodica<br />
privi di alimentazione da rete 230 V<br />
3. LEGGI E NORME DI RIFERIMENTO<br />
Per le Leggi e le norme di seguito elencate, per quanto applicabili, deve essere fatto riferimento<br />
all'ultima edizione in vigore<br />
LEGGE 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali,<br />
apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed<br />
elettronici<br />
LEGGE 791<br />
Attuazione della Direttiva del Consiglio della Comunità Europea<br />
73/23/CE relativa alle garanzie di sicurezza che deve<br />
possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato<br />
entro alcuni limiti di tensione<br />
DLgs615 121196<br />
Attuazione della Direttiva 89/336/CE del Consiglio del 3 Maggio<br />
1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati<br />
Membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata<br />
ed integrata dalla Direttiva 92/31/CE del Consiglio del 28 Aprile<br />
1992, dalla Direttiva 93/68/CE del Consiglio del 22 Luglio 1993<br />
e dalla Direttiva 93/97/CE del Consiglio del 29 Ottobre 1993<br />
DLgs626 251196<br />
Attuazione della direttiva 93/68/CE in materia di marcatura CE<br />
del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni<br />
limiti di tensione<br />
DLgs277 3107.97 Modificazioni al decreto legislativo n° 626 del 25.11.96.<br />
CEI 110-24<br />
Guida all'applicazione del decreto legislativo sulla compatibilità<br />
elettromagnetica (EMC).<br />
CEI 64-8/1-7<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a<br />
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.<br />
CT 3<br />
Documentazione e segni grafici.<br />
CEI 16-3<br />
CEI EN 60445<br />
CEI EN 61293<br />
CEI EN 60529<br />
UNI CEI EN 45020<br />
UNI 12954<br />
UNI CEI 8<br />
UNI EN ISO 9001:2000<br />
Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti.<br />
Individuazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità di<br />
conduttori designati e regole generali per un sistema<br />
alfanumerico.<br />
Marcatura delle apparecchiature elettriche con riferimento ai<br />
valori nominali relativi alla alimentazione - Prescrizioni di<br />
sicurezza.<br />
Gradi di protezione degli involucri.<br />
Termini generali e loro definizioni riguardanti la normazione e le<br />
attività connesse.<br />
Protezione catodica di strutture metalliche interrate – Criteri<br />
generali.<br />
Alimentatore di protezione catodica.<br />
Sistemi di gestione per la qualità.<br />
COMPILATO VERIFICATO APPROVATO REV. 1<br />
Data<br />
TECSPE<br />
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Foglio 3 di 12<br />
4. TERMINI, SIMBOLI E DEFINIZIONI<br />
E Punto di collegamento per l’elettrodo di riferimento rame -<br />
solfato di rame (Cu-CuSO 4 ), di tipo fisso - interrato, ubicato<br />
adiacente alla struttura da proteggere catodicamente ad una<br />
distanza non maggiore di 0,5 m.<br />
DR<br />
M<br />
Circuito di potenza<br />
Circuito di reazione<br />
Funzionamento a corrente costante<br />
Funzionamento a corrente variabile<br />
Funzionamento a corrente variabile<br />
con corrente di base<br />
Punto di connessione del dispersore per impianto di<br />
protezione catodica a corrente impressa, costituito da ferro o<br />
ferro silicio e ubicato ad almeno 50 m dalla struttura da<br />
proteggere. “DR” corrisponde al polo positivo dell’uscita<br />
dell’alimentatore.<br />
Punto di connessione del metanodotto/struttura da proteggere<br />
catodicamente; “M” corrisponde al polo negativo dell’uscita<br />
dell’alimentatore (circuito di potenza) e al polo negativo<br />
dell’ingresso dell’alimentatore (circuito di reazione).<br />
Uscita di potenza dell’alimentatore automatico, attraverso il<br />
quale viene generata la corrente di protezione catodica; il polo<br />
positivo è contrassegnato con “DR” il polo negativo è<br />
contrassegnato con “M”.<br />
Canale di ingresso dell’alimentatore automatico, attraverso il<br />
quale viene rilevato il valore di potenziale di protezione<br />
catodica misurato tra il metanodotto “M” (polo negativo) e<br />
l’elettrodo di riferimento “E” (polo positivo).<br />
In condizioni di protezione catodica, sulla strumentazione e ai<br />
capi delle boccole di misura E-M dell’alimentatore automatico<br />
devono essere indicati/rilevati (misura diretta) valori di<br />
tensione negativa.<br />
L’alimentatore automatico eroga un valore prefissato di<br />
corrente a prescindere dalle variazioni del campo elettrico<br />
esterno.<br />
L’alimentatore automatico in funzione delle variazioni del<br />
campo elettrico esterno, regola in modo automatico la<br />
quantità di corrente erogata, mantenendo costante il<br />
potenziale di riferimento.<br />
L’alimentatore automatico in funzione delle variazioni del<br />
campo elettrico esterno, regola in modo automatico la<br />
quantità di corrente erogata garantendo in ogni caso un<br />
valore minimo di corrente prefissato.<br />
Verifica risposta a gradino ad anello aperto Verifica del tempo di risposta dell’alimentatore ad una brusca<br />
variazione di tensione applicata sul circuito di reazione, senza<br />
erogazione di corrente.<br />
Verifica risposta a gradino ad anello chiuso Verifica del tempo di risposta dell’alimentatore ad una brusca<br />
variazione della corrente erogata.<br />
5. CONDIZIONI DI PROGETTO<br />
L’alimentatore automatico deve essere progettato per le seguenti condizioni ambientali di impiego:<br />
a) Temperatura ambiente di funzionamento da - 10 a + 60 °C<br />
b) Umidità relativa dal 10 al 95 %<br />
c) Inquinamento dell'aria<br />
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C.07.05.15<br />
Foglio 4 di 12<br />
L'alimentatore automatico può funzionare in ambienti salini e soggetti a polvere e sabbia.<br />
Lo stesso durante il normale funzionamento è alloggiato all'interno di un armadio custodia con<br />
grado di protezione IP44 (CEI EN 60529).<br />
d) Sollecitazioni meccaniche e vibrazioni<br />
L'alimentatore automatico deve essere in grado di sopportare le vibrazioni e gli urti dovuti al<br />
trasporto stradale anche su strade sterrate.<br />
e) Sovratensioni di origine atmosferica<br />
L'alimentatore automatico è soggetto a sovratensioni e sovracorrenti di origine atmosferica, che<br />
potrebbero manifestarsi sull’uscita e sull'ingresso del segnale di reazione sia di modo comune<br />
che di modo differenziale.<br />
f) Disturbi presenti sulla condotta<br />
L'alimentatore automatico connesso alla condotta può essere soggetto a disturbi che<br />
sovrapponendosi al segnale di reazione modificano i parametri di funzionamento e, essendo<br />
applicati sull'uscita in corrente continua, potrebbero modificare la corrente erogata<br />
dall'alimentatore automatico.<br />
g) L’alimentatore automatico viene abbinato ad una sorgente di alimentazione a pannelli solari.<br />
Al fine di garantire il corretto bilancio energetico tra l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e<br />
quella impiegata dall’alimentatore, lo stesso deve avere un autoconsumo in tutte le condizioni di<br />
esercizio ≤ 50 mA. L’alimentatore è impiegato per erogare una corrente media giornaliera non<br />
maggiore di 300 mA, con punte di lavoro sporadiche, distribuite nelle 24 ore, con durata non<br />
maggiore di 10 secondi e con valore di picco prossimo alla corrente max erogabile.<br />
h) L’alimentatore automatico deve avere un coefficiente MTBF “Mean Time Between Failure” non<br />
minore di 20 anni.<br />
6. CARATTERISTICHE GENERALI<br />
6.1. Alimentazione<br />
L'alimentatore automatico deve essere alimentato mediante sistema fotovoltaico con batteria a<br />
12 V, esclusi dalla fornitura.<br />
6.2. Caratteristiche di uscita<br />
L'uscita deve essere in corrente continua con le seguenti caratteristiche:<br />
- tensione nominale a pieno carico (6 A) compresa tra 12V e 50 V;<br />
- corrente massima nominale 6 A;<br />
- massimo rumore a larga banda sulla tensione di uscita in tutte le condizioni di<br />
funzionamento: 50 mVeff;<br />
- massimo rumore a larga banda sulla corrente di uscita in tutte le condizioni di<br />
funzionamento: 20 mAeff.<br />
6.3. Caratteristiche di funzionamento<br />
a) Funzionamento a corrente costante<br />
L'alimentatore automatico deve consentire di far fronte alle variazioni del sistema condottaambiente-dispersore,<br />
mantenendo costante nel tempo l'erogazione di corrente ad un valore<br />
impostato da 10 mA a 6 A (anche in corto-circuito), anche in presenza dei disturbi di cui al<br />
paragrafo 5 punto f.<br />
Le tolleranze ammesse sulla corrente regolata sono:<br />
- ± 10 mA se la corrente impostata è minore di 100 mA;<br />
- ± 15 mA se la corrente impostata è compresa tra 100 mA e 1 A;<br />
- ± 30 mA se la corrente impostata è compresa tra 1 A e 6 A.<br />
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Foglio 5 di 12<br />
b) Funzionamento a corrente variabile<br />
L'alimentatore automatico deve consentire di far fronte alle variazioni del campo elettrico<br />
esterno variando la corrente erogata da 0 ad un massimo di 6 A, non permettendo al potenziale<br />
della condotta rispetto all'elettrodo di riferimento, rilevato sul circuito di reazione, di assumere<br />
valori più positivi rispetto ad un valore di riferimento in presenza dei disturbi di cui al paragrafo 5<br />
punto f. impostato, anche<br />
Per valori di potenziale della condotta più negativi del potenziale impostato, l'alimentatore<br />
automatico non deve erogare corrente.<br />
Il valore di potenziale impostabile deve essere compreso tra - 1 e - 5 V compresi.<br />
La tolleranza ammessa sul potenziale regolato deve essere ± 25 mV.<br />
c) Funzionamento a corrente variabile con corrente di base<br />
L'alimentatore automatico nel funzionamento di cui al punto b) precedente deve consentire di<br />
erogare una corrente minima (corrente di base) anche per potenziali della condotta più negativi<br />
del potenziale impostato.<br />
La corrente di base deve avere caratteristiche e tolleranze analoghe a quelle riportate al punto<br />
a) per il funzionamento a corrente costante.<br />
d) Verifica della massima erogazione di corrente<br />
L’alimentatore deve essere dotato di un pulsante che permetta, in funzionamento a corrente<br />
variabile, di verificare la massima erogazione di corrente dell’alimentatore; nella condizione di<br />
corto circuito dell’uscita l’alimentatore deve erogare la corrente massima nominale.<br />
6.4. Impedenza di ingresso<br />
L'ingresso del segnale di reazione deve presentare una impedenza ≥ 700 kΩ.<br />
6.5. Velocità di risposta<br />
I tempi di risposta dell’alimentatore nelle varie condizioni di funzionamento riportate nel<br />
paragrafo 6.3 devono rispettare le seguenti caratteristiche:<br />
a) Risposta a gradino ad anello aperto (funzionamento a corrente variabile)<br />
La risposta ad un gradino di tensione di 3 V di ampiezza sull'ingresso del segnale di<br />
reazione deve:<br />
- raggiungere per la prima volta il valore di regime in un tempo minore di 100 ms;<br />
- presentare una sovraelongazione massima del 60 % rispetto il valore di regime;<br />
- possedere un tempo di assestamento minore di 30 ms.<br />
b) Risposta a gradino ad anello chiuso (funzionamento a corrente variabile)<br />
La risposta ad un gradino di tensione sull'ingresso del segnale di reazione, che<br />
provochi sia la variazione della corrente erogata da 0,5 A a 6 A che la variazione della<br />
tensione di uscita da 2 V al valore massimo ≤ 50 V, deve compensare la variazione del<br />
potenziale regolato in un tempo minore di 250 ms.<br />
c) Risposta a gradino ad anello chiuso (funzionamento a corrente costante)<br />
La risposta ad un gradino di carico, che provochi la variazione della tensione di uscita<br />
da 2 V al valore massimo ≤ 50 V, deve compensare la variazione della corrente<br />
regolata in un tempo minore di 100 ms.<br />
d) Risposta a gradino a corrente variabile con corrente di base impostata<br />
Il passaggio dal funzionamento a corrente variabile al funzionamento in corrente di<br />
base e viceversa deve avvenire in un tempo minore di 250 ms.<br />
COMPILATO VERIFICATO APPROVATO REV. 1<br />
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6.6. Rendimento<br />
Il rendimento con tensione nominale di alimentazione (12 V) non deve essere minore del 75 %<br />
per tutte le erogazioni da 1 a 6 A.<br />
Il rendimento deve essere calcolato come rapporto percentuale tra la potenza in ingresso e la<br />
potenza erogata dall’alimentatore su un carico puramente resistivo.<br />
Nel calcolo deve essere considerato l’autoconsumo dell’alimentatore di cui punto 5g.<br />
7. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE VINCOLANTI<br />
L'alimentatore automatico deve essere costruito con materiali atti a resistere, in riferimento<br />
all’MTBF, alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e termiche, nonché agli effetti dell'umidità che<br />
possono verificarsi durante l’esercizio.<br />
Per quanto possibile devono essere utilizzati materiali di serie e normalizzati reperibili sul mercato<br />
con un corrispondente intercambiabile e marchio IMQ.<br />
I materiali devono essere idonei per le condizioni ambientali di cui al paragrafo 5.<br />
L'alimentatore automatico deve essere rispondente alle norme UNI, CEI, CENELEC e alle Leggi<br />
vigenti in materia.<br />
Tutti i circuiti stampati devono essere sottoposti a tropicalizzazione.<br />
7.1. Protezione da sovratensioni di origine atmosferica<br />
L’alimentatore automatico deve essere provvisto di idonee protezioni contro le sovratensioni e<br />
sovracorrenti, tali da non interrompere il funzionamento dell’alimentatore automatico se non per<br />
breve durata.<br />
L’alimentatore automatico deve essere progettato per assicurare 3 anni senza danni derivanti<br />
da sovratensioni e cortocircuiti.<br />
I dispositivi di protezione utilizzati per il canale di uscita, devono essere dimensionati dal<br />
Costruttore ed idonei a garantire la protezione dell’apparato. Comunque devono avere le<br />
seguenti caratteristiche minime:<br />
tensione di lavoro: 70 ÷ 150 Veff<br />
corrente di scarica: (8/20 µs): ≥ 50 kA<br />
energia assorbita: (2 ms): > 400 J<br />
per la protezione del circuito di potenza M - DR<br />
tensione di lavoro: 70 ÷ 150 Veff<br />
corrente di scarica (8/20 µs): ≥ 5 kA<br />
energia assorbita (2 ms): > 100 J<br />
per la protezione del circuito di reazione E - M<br />
Per quanto riguarda la protezione del circuito di potenza (M - DR) i dispositivi di protezione<br />
devono essere collegati tra i poli M e DR e tra M e T (terra).<br />
Non è consentito realizzare i dispositivi di protezione con più componenti collegati in<br />
parallelo tali da raggiungere le caratteristiche elettriche sopra riportate.<br />
I componenti del dispositivo di protezione utilizzati per il canale di uscita devono essere<br />
ubicati all’interno dell’alimentatore e separati fisicamente dalla circuiteria interna mediante<br />
l’uso di involucri, setti di separazione o altro.<br />
Inoltre deve essere possibile la loro facile ispezione e sostituzione.<br />
Devono essere previste idonee protezioni anche per l’ingresso di alimentazione.<br />
7.2. Tensione nominale circuito di potenza<br />
La tensione nominale presente all’uscita del circuito di potenza deve essere elevata rispetto alla<br />
tensione di alimentazione, fino ad un massimo valore di 50V fermo restando l’autoconsumo<br />
dell’alimentatore di cui punto 5g.<br />
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Foglio 7 di 12<br />
7.3. Massa<br />
La massa dell'alimentatore automatico, completo di tutti i suoi componenti, non deve essere<br />
maggiore di 12 kg.<br />
7.4. Custodia alimentatore automatico<br />
L'alimentatore automatico deve essere disposto in un rack con dimensioni d'ingombro non<br />
maggiori di 500 x 250 x 300 mm (larghezza x altezza x profondità), provvisto di maniglie laterali<br />
non sporgenti dalla custodia e di maniglie frontali.<br />
Per le maniglie frontali è ammessa una sporgenza massima di 35 mm.<br />
Il rack deve essere realizzato in alluminio con trattamento di satinatura fine e alodine 1000.<br />
Il pannello frontale deve essere pitturato in colore grigio RAL 7035.<br />
Il rack deve avere un grado di protezione idoneo a garantire la funzionalità alle condizioni di<br />
progetto previste al punto 5 e comunque, ai soli fini della protezione delle persone, non inferiore<br />
a IPXXB (CEI EN 60529) per le superfici laterali e IPXXD (CEI EN 60529) per le superfici<br />
superiore ed inferiore.<br />
Le aperture di entrata cavi devono essere tali che, con i cavi installati, siano assicurate le<br />
misure di protezione contro i contatti diretti e il grado di protezione previsti nella presente<br />
specifica.<br />
Tutta la viteria utilizzata deve essere in acciaio inox AISI 304.<br />
7.5. Strumenti, dispositivi di misura e connettori<br />
L'alimentatore automatico deve essere dotato dei seguenti strumenti e dispositivi di misura<br />
disposti sul pannello frontale:<br />
- interruttore generale;<br />
- portafusibile da pannello;<br />
- dispay LCD 3 ½ cifre con selettore per la misura della differenza di potenziale rilevata tra il<br />
metanodotto M e l’elettrodo di riferimento E, della corrente di uscita I e della tensione di<br />
uscita applicata tra metanodotto M e dispersore DR;<br />
- scheda per la regolazione del potenziale di riferimento e della corrente di base, i cui<br />
comandi possono essere costituiti da tastiera alfa-numerica oppure da potenziometri con<br />
nonio centesimale o dispositivi equivalenti;<br />
- pulsante per la prova di massima erogazione di corrente identificato con “PROVA”;<br />
- selettore di funzionamento “corrente costante – corrente variabile”.<br />
Nota: Per il potenziale E - M devono poter essere letti valori compresi almeno nel range tra + 12<br />
V e – 12 V.<br />
- Morsettiera ingresso/uscita ubicata sul pannello frontale lato destro costituita da 6 morsetti<br />
a vite separati (larghezza morsetti 8 mm) idonea per capicorda a forcella, contraddistinti nel<br />
seguente modo:<br />
“+ 12 V” alimentazione corrente continua;<br />
“- 12V”;<br />
"+ DR" uscita in corrente continua;<br />
"- M";<br />
"+ E" ingresso segnale di reazione;<br />
"- M";<br />
- n° 6 boccole di sicurezza per la misura della ten sione continua di uscita con foro cieco Ø 4<br />
mm, grado di protezione IPXXB (CEI EN 60529), tensione nominale 1500 V, corrente<br />
nominale 32 A, tensione di rottura 8,5 kV, temperatura di esercizio - 40 ÷ + 80 °C.<br />
Le boccole devono essere identificate come di seguito descritto:<br />
boccola positiva di colore rosso contraddistinta con "DR";<br />
boccola negativa di colore nero contraddistinta con "M";<br />
boccola positiva di colore rosso contraddistinta con "E";<br />
boccola negativa di colore nero contraddistinta con "M";<br />
boccola positiva di colore rosso, boccola negativa di colore nero contraddistinte con<br />
"1A/1V” (shunt interno per misura in derivazione della corrente erogata).<br />
COMPILATO VERIFICATO APPROVATO REV. 1<br />
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ALIMENTATO A 12 V<br />
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Foglio 8 di 12<br />
- Connettore a 4 poli della ditta CANNON ITT modello XLR-4-31 (o equivalente) a cui<br />
devono far capo:<br />
. pin 1 (elettrodo di riferimento);<br />
. pin 2 (condotta);<br />
. pin 3 (negativo misura corrente erogata nel rapporto 1A/10 mV);<br />
. pin 4 (positivo misura corrente erogata nel rapporto 1A/10 mV).<br />
Il connettore deve essere utilizzato per il collegamento di uno strumento registratore a<br />
microprocessore provvisto di canale voltmetrico e millivoltmetrico non galvanicamente<br />
isolati tra loro.<br />
La tolleranza sulla misura deve essere identica a quanto riportato nel paragrafo 6.3.<br />
7.6. Protezione contro i contatti diretti<br />
Le parti attive dei circuiti elettrici devono essere protette contro i contatti diretti mediante<br />
isolamento delle parti attive e mediante involucri o barriere (CEI 64-8).<br />
Deve essere impedito il contatto con le parti attive durante le normali operazioni di verifica,<br />
controllo, regolazione e misura.<br />
7.7. Protezione contro i contatti indiretti<br />
La protezione deve essere realizzata tramite collegamento a terra delle masse (CEI 64-8).<br />
L'alimentatore automatico deve essere provvisto di morsetto a vite M6 per il collegamento<br />
all'impianto di terra di protezione.<br />
Il morsetto deve essere disposto sul pannello frontale dell'alimentatore automatico (lato sinistro)<br />
e provvisto di dado a calotta e rosette.<br />
Il morsetto di terra deve essere identificato con relativo segno grafico conforme CEI 3.<br />
7.8. Rigidità dielettrica e isolamenti<br />
Tutti i componenti facenti parte dell'alimentatore automatico devono avere distanze<br />
d'isolamento conformi a quelle specificate nelle prescrizioni ad essi relative e comunque tali da<br />
assicurare una rigidità dielettrica del circuito di uscita non minore di 500 Veff con dispositivi di<br />
protezione scollegati.<br />
Queste distanze devono rimanere inalterate nelle normali condizioni di servizio.<br />
L'isolamento con dispositivi di protezione collegati deve essere maggiore di 100 V.<br />
8. VERIFICHE E CONTROLLI<br />
8.1. Prove individuali<br />
Il Fornitore deve effettuare su tutti gli alimentatori automatici prodotti le seguenti prove<br />
individuali.<br />
Tali prove devono assicurare che gli alimentatori prodotti siano perfettamente funzionanti e<br />
conformi alla presente specifica.<br />
- Verifica delle caratteristiche di uscita<br />
- Verifica delle caratteristiche di funzionamento<br />
- Verifica della funzionalità della modalità “PROVA”<br />
- Verifica della rigidità dielettrica e dell’isolamento<br />
La modalità di esecuzione delle prove è riportata nel paragrafo 8.3.<br />
8.2. Prove di accettazione<br />
Le prove di accettazione devono essere effettuate su ogni lotto di produzione.<br />
Le prove di accettazione consistono nella ripetizione delle verifiche previste per le prove<br />
individuali e devono essere eseguite nella percentuale del 5 % per ogni lotto di produzione, con<br />
un minimo di un alimentatore per lotto.<br />
In caso di esito negativo , ovvero di non rispondenza dell’alimentatore automatico ai parametri<br />
richiesti in progetto, le prove non devono essere estese all’intero lotto di produzione, ma le<br />
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ALIMENTATO A 12 V<br />
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stesse devono essere ripetute a seguito di intervento e modifiche da parte del Fornitore su tutti<br />
gli alimentatori prodotti.<br />
8.3. Prove di tipo<br />
In fase di qualifica del prodotto, il Fornitore deve effettuare le seguenti prove di tipo:<br />
- Verifica delle dimensioni<br />
Le dimensioni d'ingombro devono essere rispondenti al paragrafo 7.3.<br />
- Verifica della serigrafia e delle marcature<br />
La serigrafia e le marcature devono essere accertate con esame a vista e con prova di<br />
indelebilità.<br />
La serigrafia e le marcature devono essere strofinate per 15 s con una panno imbevuto<br />
d'acqua e successivamente per 15 s con un panno imbevuto con alcool etilico.<br />
Dopo queste operazioni, la serigrafia e le marcature non devono avere subito alterazioni.<br />
- Verifica della massa<br />
La massa dell'alimentatore automatico deve essere rispondente al paragrafo 7.2.<br />
- Verifica della disposizione dei componenti<br />
Deve essere accertata, con esame a vista, la rispondenza della disposizione dei<br />
componenti in accordo al paragrafo 7.4.<br />
- Verifica delle caratteristiche di uscita<br />
Devono essere verificate le caratteristiche di cui al paragrafo 6.2:<br />
- tensione massima nominale a vuoto;<br />
- corrente massima nominale.<br />
- Verifica delle caratteristiche di funzionamento<br />
a) funzionamento a corrente costante<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente<br />
costante e, per diversi valori di corrente compresi tra un minimo di 10 mA ed un massimo<br />
di 6 A, deve essere rilevato che la corrente regolata sia compresa nelle tolleranze di cui al<br />
paragrafo 6.3 punto a) al variare della tensione a carico da 1 V al valore massimo ≤ 50 V.<br />
b) funzionamento a corrente variabile<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente<br />
variabile e, per diversi valori di potenziale compresi tra un minimo di 1 V ed un massimo di<br />
5 V, deve essere rilevato che il potenziale regolato sia compreso nelle tolleranze di cui al<br />
paragrafo 6.3 punto b) al variare della corrente erogata da 10 mA a 6 A.<br />
c) funzionamento a corrente variabile con corrente di base<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente<br />
variabile con corrente di base rilevando le caratteristiche previste al paragrafo 6.3 punto c).<br />
- Verifica della funzionalità della modalità “PROVA”<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente<br />
variabile con potenziale di riferimento impostato di 2 V e accertando, dopo la pressione del<br />
pulsante contraddistinto con "PROVA", che sia assicurata l’erogazione della massima<br />
corrente o massima tensione a carico (DR - M) in funzione del carico applicato e della<br />
tensione di alimentazione applicata all’alimentatore automatico.<br />
- Verifica della impedenza dell' ingresso del segnale di reazione<br />
Deve essere rilevato il valore della resistenza di ingresso del segnale di reazione di cui al<br />
paragrafo 6.4.<br />
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- Verifica della velocità di risposta<br />
Deve essere verificato il tempo di risposta dell’alimentatore automatico di cui al punto 6.5.<br />
a) risposta al gradino in corrente variabile ad anello aperto<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a<br />
corrente variabile con potenziale di riferimento impostato di - 2 V e rilevando le<br />
caratteristiche di risposta di cui al paragrafo 6.5 punto a).<br />
b) risposta al gradino in corrente variabile ad anello chiuso<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a<br />
corrente variabile e rilevando, per diversi valori di potenziale compresi tra un<br />
minimo di - 1 V ed un massimo di - 5 V, le caratteristiche di risposta di cui al<br />
paragrafo 6.5 punto b).<br />
c) risposta al gradino in corrente costante ad anello chiuso<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a<br />
corrente costante e rilevando, per diversi valori di corrente compresi tra un minimo<br />
di 1 A ed un massimo di 6 A, le caratteristiche di risposta di cui al paragrafo 6.5<br />
punto c).<br />
d) risposta al gradino in corrente variabile con corrente di base impostata<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a<br />
corrente variabile con potenziale di riferimento impostato di - 2 V e con corrente di<br />
base di 0,8 A e rilevando le caratteristiche di risposta di cui al paragrafo 6.5 punto<br />
d).<br />
- Verifica di rispondenza al decreto legislativo n° 615 del 12.11.96<br />
Devono essere eseguite le prove atte ad accertare che i disturbi elettromagnetici generati<br />
dall'alimentatore e il suo livello di immunità intrinseca siano conformi a quanto prescritto nel<br />
suddetto decreto e deve essere accertata la presenza della marcatura "CE" tramite esame<br />
a vista.<br />
- Verifica del rumore a larga banda<br />
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente<br />
costante sia con tensione a carico al valore massimo ≤ 50 V - 6 A che a metà carico,<br />
rilevando che il rumore nella banda 300 Hz – 10 MHz sulla tensione e sulla corrente di<br />
uscita sia entro i limiti di cui al paragrafo 6.2.<br />
- Verifica del funzionamento con strumento registratore a microprocessore<br />
La prova deve essere effettuata con l'alimentatore automatico funzionante a corrente<br />
variabile con potenziale di riferimento impostato 2 V e corrente erogata 6 A.<br />
Lo strumento registratore a microprocessore, collegato all’apposito connettore, deve poter<br />
rilevare correttamente le grandezze elettriche di riferimento e corrente erogata.<br />
- Verifica del funzionamento in camera climatica<br />
- verifica di funzionamento alla temperatura di 25 °C per la durata di 24 ore con<br />
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente variabile con tensione di<br />
riferimento impostata a - 2 V;<br />
- verifica di funzionamento alla temperatura di 25 °C per la durata di 24 ore con<br />
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di<br />
riferimento impostata a 6 A;<br />
- verifica di funzionamento alla temperatura di - 10 °C per la durata di 6 ore con<br />
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente variabile con tensione di<br />
riferimento impostata a - 2 V;<br />
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- verifica di funzionamento alla temperatura di - 10 °C per la durata di 6 ore con<br />
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di<br />
riferimento impostata a 6 A;<br />
- verifica di funzionamento alla temperatura di + 60 °C per la durata di 6 ore con<br />
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente variabile con tensione di<br />
riferimento impostata a - 2 V;<br />
- verifica di funzionamento alla temperatura di + 60 °C per la durata di 6 ore con<br />
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di<br />
riferimento impostata a 6 A.<br />
In tali condizioni di funzionamento deve essere rilevato che la variazione rispetto il valore<br />
regolato a 25 °C e l'errore massimo sulle boccole d i misura sia minore di ± 3 %.<br />
- Stress termico<br />
L'alimentatore automatico, dopo una fase iniziale di stabilizzazione a temperatura ambiente<br />
della durata di 2 ore, deve essere sottoposto a un ciclo termico di temperature che preveda<br />
per almeno 3 volte consecutive il passaggio dalla temperatura di - 10 °C a + 60 °C e<br />
viceversa con gradiente di circa 20 gradi per ora ed intercalati da una fase di assestamento<br />
alle temperature estreme di almeno 1 ora; successivamente lasciare stabilizzare a<br />
temperatura ambiente per 2 ore.<br />
La prova deve essere eseguita sia con l'alimentatore automatico funzionante a pieno carico<br />
a corrente variabile con tensione di riferimento impostata a - 2 V che con l'alimentatore<br />
automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di riferimento<br />
impostata a 6 A.<br />
In tali condizioni di funzionamento deve essere rilevato che la variazione rispetto il valore<br />
regolato a 25 °C e l'errore massimo sulle boccole d i misura sia minore di ± 3 %.<br />
- Verifica della rigidità dielettrica e dell'isolamento<br />
Devono essere rilevati i valori di rigidità dielettrica e di isolamento di cui al paragrafo 7.7.<br />
- Prove in campo<br />
Su un lotto minimo di 2 alimentatori, devono essere effettuate prove di esercizio in campo.<br />
Gli alimentatori verranno installati in campo e se ne verificherà il corretto funzionamento per un<br />
periodo di tempo di almeno 2 mesi.<br />
9. MARCATURA<br />
L'alimentatore automatico deve essere corredato di due targhe marcate in maniera indelebile e<br />
poste una all'interno e l'altra all'esterno.<br />
La targa posta all’esterno deve essere visibile e leggibile quando l'alimentatore automatico è<br />
installato.<br />
Sulle targhe devono essere riportate le seguenti informazioni abbreviate (CEI EN 61293):<br />
Targa interna:<br />
- nome o marchio di fabbrica del Fornitore;<br />
- numero progressivo di serie, sigla e data di costruzione dell'alimentatore automatico;<br />
- numero di identificazione dello schema elettrico relativo e delle eventuali revisioni.<br />
Targa esterna:<br />
- nome o marchio di fabbrica del Fornitore;<br />
- tipo o numero di identificazione del Fornitore;<br />
- sigla dell'alimentatore automatico;<br />
- numero progressivo di serie;<br />
- caratteristiche di ingresso;<br />
- caratteristiche di uscita (tensione a vuoto e corrente nominale);<br />
- numero d’ordine e posizione.<br />
Marcatura CE<br />
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L'alimentatore automatico deve essere provvisto di marcatura CE attestante la rispondenza al<br />
decreto legislativo n° 615 del 12.11.96 (compatibil ità elettromagnetica), alla legge n° 791 del<br />
18.10.77 e al D.Lgs. n° 626 del 25.11.96 e successi ve modificazioni (bassa tensione).<br />
10. DOCUMENTAZIONE<br />
Ogni alimentatore automatico deve essere accompagnato dalla seguente documentazione in<br />
lingua italiana:<br />
- dichiarazione di conformità dell'alimentatore automatico alla presente specifica e alle<br />
norme CEI, CENELEC e Leggi vigenti in materia con indicata la relativa matricola;<br />
- rapporti delle prove individuali e controlli;<br />
- manuale sulle modalità di installazione, di esercizio e di manutenzione dell'alimentatore<br />
automatico.<br />
Il manuale in italiano, raccolto in fascicolo, dovrà permettere di operare correttamente<br />
sull'alimentatore automatico e di effettuare la relativa manutenzione.<br />
Il manuale deve essere così strutturato:<br />
- fotografia a colori dell'alimentatore automatico;<br />
- elenco delle caratteristiche elettriche e delle prestazioni;<br />
- elenco dei dispositivi di controllo, regolazione e misura;<br />
- elenco delle boccole e connettori di misura con indicati i relativi collegamenti;<br />
- descrizione delle modalità di utilizzazione dell'alimentatore automatico e delle operazioni<br />
da eseguire per la messa in servizio e per il funzionamento;<br />
- descrizione delle modalità di intervento per la sostituzione delle schede di controllo e<br />
protezione;<br />
- elenco e procedure delle operazioni di manutenzione ordinaria.<br />
In fase di qualifica documentale il Costruttore deve consegnare i seguenti documenti:<br />
- documento tecnico che attesta la conformità dell’alimentatore automatico a ciascun<br />
requisito della presente specifica;<br />
- documento tecnico che descriva il progetto di massima dell’alimentatore<br />
- eventuale risposta al questionario tecnico se richiesto da <strong>Snam</strong> Rete Gas<br />
In fase di qualifica del prodotto, il Fornitore deve consegnare i seguenti documenti:<br />
- documento tecnico che attesta la conformità dell’alimentatore automatico a ciascun<br />
requisito della presente specifica;<br />
- procedure operative e modalità di esecuzione delle verifiche e controlli elencate nel<br />
capitolo 8, con l'elenco della strumentazione utilizzata e i relativi schemi elettrici dei<br />
circuiti utilizzati;<br />
- tipologia delle prove di verifica di tenuta del dispositivo alle sovratensioni con indicate le<br />
relative norme di riferimento e i livelli di protezione previsti;<br />
- dichiarazione del rendimento dell’alimentatore automatico e metodo di misura.<br />
11. ISTRUZIONI <strong>PER</strong> LA CONSERVAZIONE, MOVIMENTAZIONE E TRASPORTO<br />
Per il trasporto ciascun alimentatore automatico deve essere collocato in una idonea scatola di<br />
cartone dotata di doppia chiusura e maniglie laterali in nylon.<br />
L'imballo interno deve essere eseguito con adeguati angolari di polistirolo espanso.<br />
All'interno della scatola di cartone devono essere contenuti il manuale di istruzione e<br />
manutenzione, il rapporto delle prove individuali e la dichiarazione di conformità.<br />
All'esterno dell'imballo devono essere riportate le diciture "FRAGILE" e "ALTO".<br />
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