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questione di sensi - alphonse doria

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ma mi sento anche agrigentina, molto canicattinese perché le mie duenonne erano <strong>di</strong> Canicattì, ma soprattutto mi sento un’Agnello <strong>di</strong> Siculianaperciò è un ritorno alle origini inaspettato”.In particolare nel leggere il romanzo “La Monaca” horiscontrato a pagina 34 “L’odore della colla dello scarparo – denso,pungente, inebriante – lì stordì.”, non ho potuto fare a meno <strong>di</strong> collegareciò con l‟aneddoto da lei raccontato a Siculiana, un suo ricordo d‟infanziasiculianese. Quando lei veniva dal nonno. Come lei ci ha riferito nei variconvegni al Centro Sociale e anche nelle interviste, trascorreva nella nostracitta<strong>di</strong>na due-tre settimane d'estate. Il nonno e la nonna abitavano al terzopiano del palazzo <strong>di</strong> famiglia: un appartamento molto piccolo dato a miononno quando si sposò. A mia nonna piacque talmente tanto che non volletrasferirsi altrove: ci stavamo stretti, ma lì si formò questa piccolafamiglia, mio padre aveva solo due sorelle e questo senso d'identità mipiaceva come anche la <strong>di</strong>namica delle famiglie che stavano lì.Il nonno era Nicolò (figlio <strong>di</strong> Francesco Agnello con Anna Spoto) ilquale succedette all‟antico titolo <strong>di</strong>Barone <strong>di</strong> Segneferi, mentre il padredella scrittrice Francesco “Cicì”Agnello Gangitano (1915-1985)sposò Elena Giu<strong>di</strong>ce figlia delBarone Gaspare. (Fonte: Memoriestoriche dei Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Siculiana edegli avi <strong>di</strong> Vincenzo Giu<strong>di</strong>ce).Continuano così i ricor<strong>di</strong> dellascrittrice:“D'estate ci andavano tutti i mieiprozii: ognuno aveva unappartamentino nel palazzo e sivisitavano fra loro. La mia nonna mipermetteva <strong>di</strong> scendere ai pianisottostanti senza <strong>di</strong> lei, perché lei eramolto grossa e non ce la faceva, percui mi sentivo libera, andavo esentivo tutti i pettegolezzi delle zie.Mi affascinava questo mondo deigran<strong>di</strong>, <strong>di</strong> gente che ricama, lavora, parla e spesso sparla. (…) il portierefaceva anche lo 'scarparo', un uomo gobbo e intelligente e io correvo a

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