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questione di sensi - alphonse doria

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guardarlo. Ricordo l'odore intenso e forte della colla: poi ho scoperto cheè anche una droga, non credo che il povero portiere-scarparo lo sapesse.Credo che la mia unica esperienza della droga risalga proprio a quandoavevo quattro anni". In un mio contatto personale lo ha definito in questomodo: “Il mio scarparo era intelligente, arguto, silenzioso quando era ilcaso, lavoratore e mastro esigente con quelli che l’aiutavano.”Ho indagato sulla <strong>questione</strong>, visto che non mi tornava lo scarparo“jmmirutu”. Quello che lei ricordava è sicuramente un ibrido, perché ilmastro scarparo era un certo MatteoSinaguglia emigrato in America negli anni„60 e poveretto, pace a l‟anima sua, ormaipassato nel sonno dei giusti, cugino delpadre del‟ex sindaco dottore GiuseppeSinaguglia. La putja, scarparia, l‟aveva doveda gli anni „70 fino agli anni „90 vi eral‟ambulatorio del me<strong>di</strong>co GiovanniSchembri, ora in pensione, residente eproprietario <strong>di</strong> uno degli appartamenti delPalazzo e dello stesso locale in <strong>di</strong>scussione.La scarparia, quin<strong>di</strong> era molto avviata, vistoche mastru Matteo si poteva permettere altridue assistenti, poi era frequentata da: PeppiRiolo, „ntisu Lu Tortu, che a quanto sembraaveva in custo<strong>di</strong>a le chiavi dei vari magazzini degli Agnello, in seguito èstato guar<strong>di</strong>ano del castello; dopo le cinque pomeri<strong>di</strong>ane frequentavaanche da don Luvici, mastro muratore della famiglia Agnello; FulippuSciascia lu jmmirutu, portinaio del palazzo Agnello; oltre altri occasionalie clienti primurusi. Ormai tutti deceduti. Comunque proprio tutti quantisono delle figure caratteristiche, pronti a quell‟umore siculo dalla battutapungente, che ci contrad<strong>di</strong>stingue a noi Siciliani. Fulippu Sciascia, miricordo la sua risata secca, era un ottimo cacciatore e vederlo con quellascupetta alta quanto lui era abbastanza comico. Don Luvici si mantenevacon una certa riservatezza ed era un ottimo ascoltatore, ma quando parlavasentenziava. U zzu Peppi, piaceva intercalare con delle espressioniamorose il proprio interlocutore, tipo: “amore mio, tesoro, eccetera”, avevauna camminatura particolare dovuta ad un <strong>di</strong>fetto fisico. Avevo fraintesonel leggere La Minnulara il protagonista con un personaggio femminilesiculianese che ha tanti elementi in comune, ma la scrittrice afferma

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