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Il mondo degli archivi - Cultura in Cifre

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ANAI Esteroaffrontate nel corso del riord<strong>in</strong>o dell’<strong>archivi</strong>odell’ente di gestione delleproprietà confiscate agli ebrei e a<strong>in</strong>emici di guerra ora conservato per ilPiemonte nell’<strong>archivi</strong>o storico dellaCompagnia di San Paolo a Tor<strong>in</strong>o e daGianni Perona, professore di storiacontemporanea dell’Università diTor<strong>in</strong>o, che ha relazionato sulle schede<strong>degli</strong> iscritti al partito fascista di Tor<strong>in</strong>oe sui problemi relativi al trattamento<strong>in</strong>formatico di questi dati, trattamentoche ha f<strong>in</strong>ito per creare un nuovo<strong>archivi</strong>o con dati di tipo sensibile.Silvie Clair, direttrice dell’<strong>archivi</strong>omunicipale di Marsiglia, ha affrontatoil caso delle carte di una personalitàpolitica, Gaston Defferre, esponentedel partito socialista, più volte m<strong>in</strong>istroe s<strong>in</strong>daco di Marsiglia, consideratedagli eredi di loro esclusiva proprietàe solo dopo molte difficoltà assicuratead un uso pubblico, sia pure previaautorizzazione della moglie o di un suodelegato. Christ<strong>in</strong>e Martella, direttrice<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> dipartimentali del Vaucluse,<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e ha parlato dei fascicolipersonali creati nel corso della loroattività da numerose amm<strong>in</strong>istrazionipubbliche della sanità e assistenza eproprio per il tipo di attività svoltacontenenti numerosi dati sensibili, peri quali è difficile ottenere il consensodell’<strong>in</strong>teressato alla comunicazione eche per la loro natura potrebberoanche essere considerati passibili didistruzione.Problematiche simili sono state affrontate,anche se da un punto di vistadiverso, nel corso della terza seduta daGiulia de Marco, presidente del Tribunaledei m<strong>in</strong>ori di Tor<strong>in</strong>o, che a proposito<strong>degli</strong> atti prodotti dal suoufficio, ha parlato dell’<strong>in</strong>teresse pubblicoal segreto, ma anche dell’<strong>in</strong>teressepubblico alla trasparenza. In particolareè stato messo <strong>in</strong> risalto come conl’approvazione della legge sulla “privacy”l’attività del tribunale dei m<strong>in</strong>orisia stata isolata dal contesto dellasocietà civile, tagliando quel legame diconsulenza e di ricerca che si era stabilitocon gli studi giuridici e sociali.Un segreto che prevale sulla trasparenzama anche sulla efficienza diun’attività pubblica che si vede privatadi un importante sussidio, mentre nonaltrettanta attenzione viene posta neldiritto alla riservatezza dei m<strong>in</strong>orennie dei figli adottivi <strong>in</strong> nome del dirittoall’<strong>in</strong>formazione: due <strong>in</strong>teressi confliggentiperché tutelano due diritti <strong>in</strong>qualche modo <strong>in</strong>compatibili, quelloalla trasparenza e quello all’oblio, all’opacità.Nella stessa seduta hanno parlatoHagmann, a proposito del segretoeconomico e bancario <strong>in</strong> Svizzera esulle limitazioni nell’accesso <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> storici delle banche, dove –come si è già accennato - la tutela e laprotezione del cliente sembra restareancora la regola suprema; GerardLang, dell’Istituto nazionale delle statistichee <strong>degli</strong> studi economici diParigi, si è soffermato sulla pratica diraccolta dei dati e di diffusione delle<strong>in</strong>formazioni nell’amm<strong>in</strong>istrazionepubblica di statistica <strong>in</strong> Francia; FlorenceBeaume, <strong>archivi</strong>sta presso gli<strong>archivi</strong> dipartimentale del Rodano, cheha parlato della pratica delle deroghealla consultazione dei documenti riservat<strong>in</strong>egli <strong>archivi</strong> dipartimentali francesi.L’ultima seduta si è soffermata <strong>in</strong> particolaresui codici di deontologia vistidal lato dell’<strong>archivi</strong>sta e da quello dellostorico, rispettivamente negli <strong>in</strong>terventidi due francesi, Noël P<strong>in</strong>zutti,direttore <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> dipartimentalidella Corsica meridionale, e LaurentDouzou, professore dell’Università diLione, mentre Fabio Levi, professoredell’Università di Tor<strong>in</strong>o, a propositodei documenti sulle persecuzioni e suimassacri commessi dai nazisti e dailoro complici nell’ultimo conflittomondiale ha messo <strong>in</strong> risalto come ladifesa della libertà di ricerca e la rivendicazionedi un acceso più ampio possibilenon si misurano solamente conle norme che regolano il funzionamento<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>, ma anche conquestioni più generali che r<strong>in</strong>viano allanatura e alla deontologia del mestieredello storico. Un richiamo forte al fattoche l’accesso agli <strong>archivi</strong> e la selezionedei documenti da conservare e da studiarenon è tanto o non è solo unaquestione legale e nemmeno tecnologicama soprattutto una responsabilitàculturale dell’<strong>archivi</strong>sta e dello storico,“un compito – per usare le parole diFabio Levi – em<strong>in</strong>entemente di mediazione:quello di aiutare, attraverso laricerca e la descrizione dei suoi risultati[ma potremo aggiungere anche laselezione dei documenti da conservare],gli <strong>in</strong>terlocutori di oggi a capirei pensieri e i comportamenti di altriuom<strong>in</strong>i e altre donne vissuti <strong>in</strong> untempo e <strong>in</strong> un contesto tanto diversi”.Carlo Vivoli<strong>degli</strong> Archiviil Mondo43

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