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Il mondo degli archivi - Cultura in Cifre

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il Mondo<strong>degli</strong> ArchiviAssociazione Nazionale Archivistica ItalianaDa ANAI Notizie a il Mondo<strong>degli</strong> ArchiviCari soci ed amici,come vedrete da questo numero ilnostro notiziario cambia titolo edanche <strong>in</strong> parte organizzazione<strong>in</strong>terna.Infatti mesi fa, dopo una serie dicolloqui avuti con l’Ufficio Centraleper i Beni Archivistici, abbiamo stipulatouna convenzione grazie allaquale <strong>in</strong>tendiamo pubblicare quadrimestralmenteun notiziario compostoe suddiviso tra due soggetti:l’ANAI appunto e l’UCBA.L’ANAI <strong>in</strong>fatti cont<strong>in</strong>uerà per lasua parte a pubblicare il notiziarioche ormai già da sette anni pubblica,con le stesse rubriche ma conuna redazione che si è arricchita d<strong>in</strong>uove forze e dovrebbe qu<strong>in</strong>dioffrire un’<strong>in</strong>formazione più esaurientee puntuale (almeno così speriamonoi!).La seconda parte del notiziario sarà<strong>in</strong>vece dedicata alle notizie, agliarticoli ed <strong>in</strong>terviste che l’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica, <strong>in</strong>tesacome Ufficio Centrale, Archivi diStato e Sopr<strong>in</strong>tendenze <strong>archivi</strong>stiche,<strong>in</strong>tenderanno far conoscere,venendo a riempire quello spaziodella “Rassegna <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> diStato” dedicata f<strong>in</strong>ora a convegni emostre. Questo permetterà allaRassegna di caratterizzarsi semprepiù come rivista scientifica elim<strong>in</strong>andoappunto quella parte dedicataalle <strong>in</strong>iziative passate, presentie future che necessita di una piùrapida diffusione <strong>degli</strong> Istituti<strong>archivi</strong>stici.<strong>Il</strong> significato che per noi ha unaconvenzione del genere, è quello dipoter offrire, si spera <strong>in</strong> tempiragionevolmente brevi, un’<strong>in</strong>formazionepiù ampia, sicuramenteutile non solo come veicolo <strong>in</strong>ternod’<strong>in</strong>formazione per la stessa Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica, ma ancheuna <strong>in</strong>formazione più diffusa ditutto ciò che il nostro settore staorganizzando; il notiziario, <strong>in</strong>fatti,non sarà solo dest<strong>in</strong>ato ai soci dell’ANAIe all’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica nel suo complesso, masarà rivolto ad un ambito piùampio, non solo nel settore <strong>archivi</strong>stico,ma anche <strong>in</strong> quello bibliotecario,e <strong>in</strong> quello specifico deitanti soggetti pubblici e privati checomunque possiedono un <strong>archivi</strong>o.Una vera e propria campagna d’<strong>in</strong>formazionee di sensibilizzazione,utile a noi e agli altri!Quello che vorrei sottol<strong>in</strong>eareancora qui è che il nostro notiziarioAnno VII – Nuova serie n. 1-2 /1999Quadrimestrale Spedizione <strong>in</strong> abbonamento postale 70% filiale di Roma


il Mondo<strong>degli</strong> ArchiviAssociazione Nazionale Archivistica Italianadovrebbe avere un taglio giornalistico,qu<strong>in</strong>di ad esempio, bisogneràripensare <strong>in</strong>sieme a quellaparte della “Rassegna <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>di Stato”, composta da <strong>in</strong>iziative econvegni che f<strong>in</strong>ora erano <strong>in</strong>viatealla Divisione V <strong>in</strong> base ad unascheda estremamente s<strong>in</strong>tetica.In alcuni casi le notizie si manterrannoad un livello di pura enunciazionedell’<strong>in</strong>iziativa e semmaisaranno accompagnate da unelenco di relatori, ma non senzaspecificare, anche se <strong>in</strong> modo sommario,il tema del convegno, o l’obiettivodella manifestazione o dell’accordostipulato dall’Istituto conaltri enti e quali scopi. Probabilmentel’obiettivo che ci poniamopuò sembrare ambizioso, ma siamoconv<strong>in</strong>ti come redazione chequesto strumento potrà essere utileal nostro lavoro di <strong>archivi</strong>sta.Sempre per questo stesso motivo,<strong>in</strong>sisterei laddove sarà possibile, di<strong>in</strong>viarci una programmazione <strong>degli</strong>eventi che debbono ancora avvenirericordando che il notiziariouscirà ogni quattro mesi e qu<strong>in</strong>dil’<strong>in</strong>vio di notizie alla Divisione Vper la parte relativa all’UCBAdovrà avvenire possibilmente prevedendotali tempi, per dare un’<strong>in</strong>formazione<strong>in</strong> anticipo: qu<strong>in</strong>dientro i due mesi successivi alla pubblicazione.Dal canto nostro potremmo organizzareanche <strong>in</strong>terviste tematichesu argomenti che potreste <strong>in</strong>dicareanche voi, sempre alla Divisione Vo alla redazione ANAI. Per la partedell’Ufficio centrale, il lavoro svoltodalla redazione ANAI, di normalizzazione,collazione, correzionebozze ed impag<strong>in</strong>azione sarà revisionatoda un comitato di redazioneristretto della stessa divisioneV, formato da Ludovica deCourten e da Mauro Tosti Crocecon la collaborazione di ElenaLume che saranno <strong>in</strong> collegamentocon la sottoscritta (chi scrive), iltutto poi avrà il visto si stampi delresponsabile della Divisione,Antonio Dentoni Litta, che è stato,<strong>in</strong>sieme al prof. Italia magna parsdell’<strong>in</strong>iziativa.Colgo l’occasione per chiederescusa a nome della redazione se lenotizie presenti <strong>in</strong> questo primonumero d’apertura, si presenterannodisomogenee, sicuramentenon recenti, abbondantementerivedute, per il motivo spiegatoprima e per esserci trovati, comeprimo numero di fronte ad unamassa d’<strong>in</strong>formazioni passate che sisono stratificate <strong>in</strong>sieme a quelle<strong>in</strong>viate dagli Istituti dopo la circolare“Dentoni” che trattavaappunto della nascita de “<strong>Il</strong> Mondo<strong>degli</strong> Archivi”.Sono sicura che <strong>in</strong> seguito tuttoquesto potrà migliorare ed essereorganizzato <strong>in</strong> modo equilibrato,sempre tenendo presente che sitratta di un notiziario d’<strong>in</strong>formazionedi tipo giornalistico.Per le notizie <strong>in</strong>vece che devonoessere diffuse con rapidità tempestiva,dall’anno prossimo l’ANAI,che attualmente ha un proprio sito<strong>in</strong>ternet http://www.anai.org <strong>in</strong>costruzione, ha <strong>in</strong>tenzione di organizzareun notiziario mensile, edall’assemblea di Trento, dove saràpresentato il sito ANAI, si procederàanche ad identificare alcunipossibili e volenterosi corrispondentiper notizie flash!Questo primo numero de “<strong>Il</strong>Mondo <strong>degli</strong> Archivi” è dedicatoper la parte dell’Ufficio Centrale aduna breve panoramica dell’attivitàche le diverse Divisoni stanno mettendo<strong>in</strong> piedi, <strong>in</strong>sieme ad un’<strong>in</strong>tervistada me fatta al Direttoregenerale Prof. Salvatore Italia che ciillustrerà s<strong>in</strong>teticamente la nuovapolitica dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica, nell’ambito del nuovoM<strong>in</strong>istero per i Beni e le Attività<strong>Cultura</strong>li.<strong>Il</strong> numero che si presenta volum<strong>in</strong>ososarà accompagnato da un supplementodedicato alla celebrazionedel c<strong>in</strong>quantenario dell’ANAIdal titolo Appunti per unastoria dell’ANAI.Spero di salutarvi tutti a Trento eBolzano, dove si svolgerà la celebrazionedel c<strong>in</strong>quantenario.Isabella Orefice


il Mondo<strong>degli</strong> ArchiviPeriodico quadrimestrale di <strong>in</strong>formazionee dibattito dell’Associazione NazionaleArchivistica ItalianaSede del periodicoVia Pompeo Magno 1, 00192 RomaRegistrazione presso il Tribunale di Roman, 00527/93 del 29. 11. 1993Spedizione <strong>in</strong> abbonamento postale,gruppo IVDiffusione gratuita ai soci dell’ANAI e agliIstituti dell’Amm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>sticaCorrispondenzaSegreteria ANAIVia Pompeo Magno, 100192 RomaTel. e fax 06.3243576http://www. anai.orgStampaTipografia L’EconomicaVia del Teatro Valle, 4000186 RomaProgetto grafico e impag<strong>in</strong>azioneLucia CarusoDirettore responsabileIsabella OreficeVice direttoreFosca PizzaroniSegretaria di redazionePatrizia SeveriRedazione ANAIIsabella Cerioni, Ferruccio Ferruzzi,Fiorenza Gem<strong>in</strong>i, Elvira Grantaliano,Elisabetta Loche, Piero Santoni,Enrica Ser<strong>in</strong>aldi, Donato Tamblé,Mar<strong>in</strong>a TurchettiCorrispondenti regionaliAbruzzo, Paolo MuziBasilicata, Gregorio Angel<strong>in</strong>ie Anna Maria MuragliaCalabria, Anna Maria FazioCampania, Paolo Franzesee Renato Dentoni LittaEmilia Romagna, Francesca BorisFriuli Venezia Giulia,Renata Da Nova e Anna GonnellaLazio, M. Emanuela Mar<strong>in</strong>elliLiguria, Carlo BitossiLombardia, Maria Teresa SillanoPiemonte, Paolo Carolie Marco CarassiPuglia, Paola Bozzanie Maria Pia PontrelliSardegna, Paola Loie Alessandra ArgiolasSicilia, Sant<strong>in</strong>a SambitoToscana, Francesca Kle<strong>in</strong>Trent<strong>in</strong>o Alto Adige, Livo SparapaniUmbria, Giuovanna Giubb<strong>in</strong>ie Paola MonacchiaVal d’Aosta, Diego RobottiVeneto, Caludio Salm<strong>in</strong>ie Giorgetta Bonfiglio DosioS<strong>in</strong>tesi <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese: Elisabetta Loche


ANAISommarioPolitica e Professionea cura di Ferruccio Ferruzzi e Enrica Ser<strong>in</strong>aldi4 Consiglio Direttivo NazionaleRoma, 24 maggio 19995 Assemblea Nazionale Straord<strong>in</strong>ariaRoma, 3 luglio 19997 Conferenza dei PresidentiRoma, 3 luglio 19999 Consiglio Direttivo NazionaleRoma, 29 settembre 1999Attività ANAI10 La ricerca InterPARES.Lo stato del progettoL’assetto def<strong>in</strong>itivo del gruppo di ricerca15 Giornata nazionale di <strong>in</strong>formazionee dibattito sugli standardnella descrizione <strong>archivi</strong>stica ISAARNapoli, 9 aprile 199919 Primo <strong>in</strong>contro <strong>in</strong>terregionaledel centro nord sulle ISAARBologna, 30 giugno 199922 Incontro annualedella Sezione dell’ ICA/SPAFirenze, 4-9 maggio 199924 Sem<strong>in</strong>ario nazionaleLa memoria di impresa. Storia,<strong>archivi</strong>, organizzazione, market<strong>in</strong>gVillalago di Piediluco, 21-23 aprile 199930 L’outsourc<strong>in</strong>g nei servizi <strong>archivi</strong>stici32 Archivi del ‘900Intervista a Leonardo Musci36 D.A.C.E.Un progetto europeo di collaborazione39 CNREsteroa cura di Isabella Cerioni e Elisabetta Loche42 Trasparenza democraticae segreto necessarioLione, 23-25 settembre 199944 Colloquio europeoTravail adm<strong>in</strong>istratif et archives en Europe:tradition et prospectiveStrasburgo, 20-22 ottobre 199945 Gli Archivi Reali di W<strong>in</strong>dsor Castle48 34ª Conferenza Internazionaledella Tavola Rotonda sugli ArchiviBudapest, 6-9 ottobre 199950 Corso della Summer University<strong>in</strong> Arràbida <strong>in</strong> Portogallosugli <strong>archivi</strong> contemporaneie le nuove tecnologie dell’<strong>in</strong>formazioneArràbida, 11-15 ottobre 199952 Digitisation Summer School4-9 July 1999, GlasgowRegionia cura di Elvira Grantaliano e Fosca PizzaroniAbruzzo53 <strong>Il</strong> Convegno di studi su“<strong>Il</strong> 1799 <strong>in</strong> Abruzzo”Pescara - Chieti, 21 - 22 maggio 199955 Una legge sugli <strong>archivi</strong>Emilia-Romagna56 L’offic<strong>in</strong>a della storia e le fontidella ricerca58 Gruppo di lavoro sugli <strong>archivi</strong>dei partiti politici59 Centro studi <strong>in</strong>terregionale sugli <strong>archivi</strong>parrocchialiFriuli-Venezia Giulia60 Attività della SezioneLazio62 L’outsourch<strong>in</strong>g nei servizi <strong>archivi</strong>stici:una realtà da affrontare64 Capranica durante la Grande Guerra:la storia locale <strong>in</strong> <strong>archivi</strong>o66 Isaar: gruppo di lavoro ANAI Lazio66 Convegno di studisulla storia delle donneRoma, 1-2 dicembre 1999Piemonte68 Nuovo <strong>archivi</strong>o storicodella città di Tor<strong>in</strong>oPuglia70 Un bisogno di normalizzazioneTrent<strong>in</strong>o-Alto Adige71 Incontro su “Gli <strong>archivi</strong> d’impresa”Trento, 7 maggio 1999Veneto72 Titulus ‘97Spazio Libria cura di e Piero Santoni e Mar<strong>in</strong>a TurchettiRolf Ste<strong>in</strong><strong>in</strong>ger73 Südtirol Zwischen Diplomatie und Terror1947-1969Salvatore Italia76 I Beni <strong>Cultura</strong>li <strong>in</strong> Italia e <strong>in</strong> EuropaLe carte preziose79 Presentazione del volumeAtti del convegno Trieste-Ud<strong>in</strong>e82 Inventario dell’Assemblea CostituenteQuaderni dell’Archivio Storico


ANAIPolitica e ProfessioneConsiglio Direttivo NazionaleRoma, 24 maggio 1999Isabella Orefice ha riferito sugli<strong>in</strong>contri nazionali e <strong>in</strong>ternazionali aiquali ha partecipato e <strong>in</strong> particolaresulla riunione della Sezione delle Associazioniprofessionali del CIA che si èsvolta a Firenze all'<strong>in</strong>izio del mese dimaggio e che a giudicare dalle manifestazionidi apprezzamento ricevutesembra aver ottenuto un risultato piùche lus<strong>in</strong>ghiero.Gli ultimi mesi sono stati caratterizzatida un'<strong>in</strong>tensa attività e dal rafforzamentodella collaborazione conl’UCBA; è stata stipulata la convenzioneper il nuovo notiziario ed è statocreato un nuovo comitato di redazioneche comprende elementi dell’Associazionee dell'Amm<strong>in</strong>istrazione pubblica;è stato costituito un gruppo distudio sulle ISAAR che si articolerà <strong>in</strong>due sezioni, una per il Centro-Norde una per il Centro-Sud, e <strong>in</strong> sottosezioni,e che sarà coord<strong>in</strong>ato da AntonellaMulé; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e à stata avviata l'organizzazionedella ConferenzaEuropea <strong>degli</strong> Archivi che si terrà aFirenze nel 2001 con la costituzionedel comitato organizzatore e di quelloscientifico.L’Ufficio legislativo del MBAC hachiesto all’ANAI di esprimere una<strong>in</strong>dicazione <strong>in</strong>formale sulla posizionedelle Sovr<strong>in</strong>tendenze <strong>archivi</strong>sticherispetto alla nuove Sovr<strong>in</strong>tendenzeregionali. Nell’impossibilità di consultarei soci, si è deciso di scrivere unalettera con la quale si chiede l’assegnazioneai rappresentanti <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>stidi un posto nella commissioneregionale o di una forma alternativa dicollegamento con l’importante organodi gestione e s<strong>in</strong>ergia strutturale.Per festeggiare il 50° anniversario dellanascita dell’ANAI è stato deciso diricostruirne la storia e di evidenziarecome gli eventi del <strong>mondo</strong> <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> si siano <strong>in</strong>trecciati ai momentipiù significativi della vita dell’Associazione.Poiché le ultime due edizioni delCongresso si sono svolte nel Centro-Sud, è sembrato importante che questavolta la scelta cada su una località dell’Italiasettentrionale. <strong>Il</strong> titolo è giàstato del<strong>in</strong>eato, “L’evoluzione dellaprofessionalità dell’<strong>archivi</strong>sta. <strong>Il</strong> ruolodella Associazione Nazionale ArchivisticaItaliana”, e con l’ausilio dei Presidentidelle sezioni regionali si preciserannola data e la bozza del programma.<strong>Il</strong> resto della riunione è stato quasicompletamente dedicato all’esame<strong>degli</strong> emendamenti alla bozza delnuovo Statuto presentati dalle Sezioniregionali. <strong>Il</strong> lavoro ha richiesto tempoe impegno; è stato necessario sottoporrea nuovo esame numerosi articolie ridiscuterne altri anche perché nondi rado le proposte avanzate dallediverse regioni risultavano <strong>in</strong> contraddizionetra loro. <strong>Il</strong> Consiglio ha accoltoquasi tutti i suggerimenti, ha operatouna non sempre facile mediazione neicasi contrastanti e ha predisposto lastesura def<strong>in</strong>itiva delle modifiche alloStatuto da sottomettere all’approvazionedei soci. Una grandissima quantitàdi impegni e manifestazioni <strong>in</strong>calendario ha impedito la convocazionedell’assemblea straord<strong>in</strong>ariaprima di sabato 3 luglio; nella stessagiornata si riunirà anche la Conferenzail Mondo<strong>degli</strong> Archivi4


ANAI Politica e Professionedei Presidenti. L’assemblea sarà <strong>in</strong>centratasulle sole modifiche allo Statutoe sebbene non sia più ammissibile lapresentazione di nuovi emendamenti,si cercherà di garantire la più ampiapossibilità di espressione.Le domande di iscrizione pervenutenegli ultimi tempi sono state particolarmentenumerose. Sono statiammessi come soci ord<strong>in</strong>ari: AntonioBonfante, Valent<strong>in</strong>a Bossi, EnricoCasolari, Claudia Castracane, Ines DalVero Brenko, Claudia Fasso, EmanueleGrigolato, Giuseppe Umberto LoBianco, Giampietro Monreale, StefanoPill<strong>in</strong><strong>in</strong>i, Giandomenico Piluso, RosaLucia Romano, Sandra Saccone,Alberto Maria Sartore, V<strong>in</strong>cenzo Specchio,Mauro Uva, il Comune diPenne, la Società Dalm<strong>in</strong>e, la SocietàItaliana Archivi, la Società Seris Spazio.Nuovi soci aderenti: Lidia Bertagnolli,Francesca Bezzi, Antonella Campanile,Giuliana Campestr<strong>in</strong>, Patrizia Carroli,Anna Ceccarelli, Laura Cimetta, AntonellaDeiana, Elisabetta Denes, AnnaCrist<strong>in</strong>a De Nittis, Domenica DiDonato, Daniela Di Maio, GiannaDotti Messori, Cecilia Erm<strong>in</strong>i, ElenaFerraro, Laura Fratteschi, DioclezianoGiord<strong>in</strong>i, Leonardo Granata, DavideGuarnieri, Francesco Imbimbo, AnnaMaria Lazzeri, Rosa Maria Liberatore,Laura Marconi, Patrizia Luciani, BarbaraMenghi Sartorio, Laura Meni,Alberto Mezzasoma, Marco Miglior<strong>in</strong>i,Maria Alessandra Panzanelli Fratoni,Antonietta Quarta, Maria RosaRanch<strong>in</strong>o, Federica Rossi, EleonoraSaita, Rosalia Santus, Antonella Serra,Luisa Villotta.Assemblea Nazionale Straord<strong>in</strong>ariaRoma, 3 luglio 1999<strong>Il</strong> Presidente ha riferito brevementesull’attività svolta dal Consiglio direttivonegli ultimi mesi e sui progetti peril prossimo futuro.Entro la f<strong>in</strong>e dell’anno è prevista lacelebrazione del 50° anniversario dellafondazione dell’Associazione e il Consigliodirettivo vorrebbe far co<strong>in</strong>cidere<strong>in</strong> un’unica occasione l’assemblea peril r<strong>in</strong>novo delle cariche, un <strong>in</strong>contro<strong>in</strong>ternazionale coi rappresentanti delleassociazioni <strong>archivi</strong>stiche <strong>degli</strong> staticonf<strong>in</strong>anti e un convegno <strong>in</strong>centratosull’evoluzione dell’ANAI e le sue prospettive.Nel 2001 si terrà a Firenze laConferenza Europea <strong>degli</strong> Archivi,promossa dalla Sezione delle Associazioniprofessionali del CIA, su propostadell’ANAI. La Conferenza saràuna occasione importante per stabilirenuove relazioni e per <strong>in</strong>staurare unmaggiore collegamento con i progettidell’Unione Europea. Sarebbe pureopportuno riprendere <strong>in</strong> esame l’organizzazionedi un corso di formazionenell’ambito del programma Leonardo.Nell’assemblea dello scorso dicembresi è deciso di creare un nuovo noti-il Mondo<strong>degli</strong> Archivi5


ANAI Politica e Professioneziario e di condividerne la gestione conl’UCBA. <strong>Il</strong> Presidente ha proposto dimodificare la denom<strong>in</strong>azione dellarivista <strong>in</strong> "<strong>Il</strong> <strong>mondo</strong> <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>" e isoci hanno approvato; per una <strong>in</strong>formazionepiù agile e veloce sarà realizzatoun bollett<strong>in</strong>o sulla pag<strong>in</strong>a webwww.anai.org dell’ANAI.<strong>Il</strong> Vice Presidente ha riferito sull’attuazionedella legge Bassan<strong>in</strong>i e sull’avvenuta<strong>in</strong>clusione <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>st<strong>in</strong>ell’area della ricerca; prossimamenteuna commissione mista procederà a uncensimento delle professionalità delMBAC, al quale dovrebbe seguire laridef<strong>in</strong>izione del contratto di lavoro.Poiché la legge riguarda i dipendentidi tutti gli enti pubblici, è stata giàavanzata una richiesta alle organizzazionis<strong>in</strong>dacali per l’applicazione dellastessa discipl<strong>in</strong>a agli impiegati <strong>degli</strong>enti locali ed altre se ne avanzerannoai Comuni e all’ANCI. Ferruzzi hapure accennato ai contatti presi con ilCNEL per l’<strong>in</strong>clusione dell’ANAI frale associazioni professionali monitorate.Ha qu<strong>in</strong>di presentato il testodef<strong>in</strong>itivo delle proposte di modificaallo Statuto che il Consiglio direttivoha redatto, accogliendo e miscelandogli ultimi suggerimenti pervenuti dallesezioni regionali; ha fatto presente chea norma dell’art. 32 dello Statuto nonsarebbe stato possibile ammettere ulterioriemendamenti e ha proposto diprocedere all’esame del testo.Sebbene siano state mosse obiezioni aquesta procedura, si è deciso di procederenelle votazioni <strong>in</strong> quanto è statopiù volte annunciato che il laboriosoiter procedurale messo <strong>in</strong> atto dal Consigliodirettivo per permettere a tuttidi esprimersi su questo significativoevento della vita dell’Associazionedoveva ritenersi ormai concluso.Sono state approvate quasi tutte lemodifiche allo Statuto proposte. Sualcuni aspetti, come la costituzione, gliscopi, i mezzi d’azione, le norme difunzionamento e il codice deontologicoi soci si sono espressi a favore all’unanimità.Sulle modifiche agli articoli5 (soci ord<strong>in</strong>ari), 4 (composizione) e34 (norme transitorie) si è <strong>in</strong>vece alungo dibattuto e alcuni soci hannoespresso perplessità sulla def<strong>in</strong>izione dilavoro <strong>archivi</strong>stico, sulle modalità dicreazione e di funzionamento dellacommissione giudicatrice, sulla valutazionedei titoli, ciò nonostante al term<strong>in</strong>edella discussione il nuovo testodell’articolo 5, e <strong>degli</strong> articoli ad essocorrelati, è stato approvato a maggioranza.Anche il nuovo art. 19 (consiglidirettivi), è stato dibattuto ed è statachiesta l’abolizione di tutte le riservedi posti; tuttavia, anche <strong>in</strong> questo caso,la nuova formulazione dell’articolo èstata approvata a maggioranza perchégarantisce l’<strong>in</strong>gresso nel prossimo Consigliodirettivo di almeno un socioappartenente alla categoria dei liberiprofessionisti.Nel corso della riunione sono emersispunti per ulteriori, future modifiche;è stata chiesta una riformulazione dell’articolo32 (modifica dello Statuto)al f<strong>in</strong>e di assicurare una illimitata possibilitàdi decisione da parte dell’assembleastraord<strong>in</strong>aria ed è stata propostala creazione di sezioni tematiche,trasversali a quelle regionali.il Mondo<strong>degli</strong> Archivi6


ANAI Politica e ProfessioneConferenza dei PresidentiRoma, 3 luglio 1999Isabella Orefice ha riferito sull’attivitàdel Consiglio Direttivo Nazionale e <strong>in</strong>particolare sulla stipulazione di unnuovo contratto per la rivista “Archiviper la storia”; come primo obiettivo siprevede la pubblicazione <strong>degli</strong> atti delconvegno di Cagliari e dell’ultimovolume della trilogia della sezioneUmbria, ma per il futuro si tenterà didare più spazio alla discussione e aglistudi.E’ seguito il consueto giro di tavolo.La sezione Abruzzo è stata <strong>in</strong>vitata acollaborare con l’Assessorato agli entipubblici della Regione all’elaborazionedi una legge che prevede <strong>in</strong>terventi afavore <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>. <strong>Il</strong> provvedimentolegislativo, che è stato pubblicato il 18giugno u.s. sul bollett<strong>in</strong>o regionale,rilancia la possibilità di costituire consorzifra gli enti e prevede la partecipazionedi un rappresentante dell’ANAIal comitato che valuterà gli<strong>in</strong>terventi. Si sta preparando un<strong>in</strong>contro per pubblicizzare l’evento esensibilizzare gli enti che dovrannoattuare la norma.Un’esperienza analoga è <strong>in</strong> corso anche<strong>in</strong> Toscana dove la sezione dell’ANAIè stata chiamata a collaborare con laRegione e la sezione dell’AIB all’elaborazionedi una legge sulle bibliotechee gli <strong>archivi</strong>.La sezione siciliana è stata <strong>in</strong>vece co<strong>in</strong>volta<strong>in</strong> un progetto della Regione cheprevede l’utilizzazione dei fondi messia disposizione dall’Unione Europea; sitratta di risorse consistenti che <strong>in</strong>teresserannoanche il recupero di sedimonumentali da dest<strong>in</strong>are agli <strong>archivi</strong><strong>degli</strong> uffici regionali. Si è perciò pensatodi <strong>in</strong>centrare l’attenzione suqueste problematiche, di avviare <strong>in</strong>iziativevolte a sensibilizzare gli amm<strong>in</strong>istratorie di progettare un grosso<strong>archivi</strong>o di concentrazione.Anche la sezione della Puglia sta svolgendouna <strong>in</strong>teressante attività di collaborazionecon gli enti locali ed è stata<strong>in</strong>caricata dal Provveditorato agli Studidi gestire corsi di aggiornamento <strong>degli</strong><strong>in</strong>segnanti. Visto il grande <strong>in</strong>teresse asuo tempo destato dal convegno sulladidattica, si prevede di riaffrontare iltema e di stabilire uno scambio e unconfronto con le altre regioni. <strong>Il</strong> progettodi un <strong>in</strong>crocio delle esperienzenel campo della didattica è stato reputatomolto importante e si rifletteràsulla possibilità di mettere <strong>in</strong> cantiereanche una <strong>in</strong>iziativa a carattere nazionale.<strong>Il</strong> calendario della sezione EmiliaRomagna è molto fitto; ci si occupa di<strong>archivi</strong> ecclesiastici, di uso <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>come supporto all’<strong>in</strong>segnamento, di<strong>archivi</strong> locali, e <strong>in</strong> particolare di criteriper l’<strong>in</strong>ventariazione e la redazione<strong>degli</strong> <strong>in</strong>ventari dei materiali anomali,e si cura la pubblicazione <strong>degli</strong> atti deiconvegni.Anche nel Lazio si attende alla pubblicazione<strong>degli</strong> atti dei convegni sullebiblioteche e sull’outsourc<strong>in</strong>g ; questoultimo tema ha destato molto <strong>in</strong>teressee all’<strong>in</strong>izio del prossimo anno avràluogo un secondo <strong>in</strong>contro. Perdicembre è <strong>in</strong>vece previsto un convegnosulle donne e si è anche pensatoalla creazione di un osservatorio sullefonti per la storia delle donne.La sezione Veneto sta partecipando ail Mondo<strong>degli</strong> Archivi7


ANAI Politica e Professionediversi progetti che <strong>in</strong>teressano gli<strong>archivi</strong> delle università, ha curato lapubblicazione <strong>degli</strong> atti dei convegnie sta realizzando un annuario dei socidel Veneto con <strong>in</strong>dicazioni sull’ambitodei rispettivi <strong>in</strong>teressi.La sezione Piemonte ha <strong>in</strong>iziato atenere piccole riunioni per favorireuno scambio di esperienze fra i soci esi offre ampio spazio per riferire sull’attivitàsvolta, sulla partecipazione aconvegni e corsi di formazione, ecc.Nei prossimi mesi sono previsti il convegno<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti dell’arco alp<strong>in</strong>oa Lione, nel quale si affronterà il temadella riservatezza, e un <strong>in</strong>contro <strong>in</strong>terregionalecon la sezione Liguria sull’<strong>archivi</strong>sticaper le imprese e il documentoelettronico.La Lombardia è impegnata nella pubblicazione<strong>degli</strong> atti del corso sullalegge 626 e sta mettendo a punto l’organizzazionedi una serie di <strong>in</strong>contri.Di pubblicazione di atti si occupaanche la sezione Friuli che presenteràa Roma nel mese di settembre ilvolume “Le carte preziose”; <strong>in</strong>oltre siprogetta una revisione del primolavoro fatto sulle scuole per valutare lemodificazioni che sono <strong>in</strong>tervenutedall’epoca del convegno.In quasi tutte le regioni sono stati attivatii gruppi di studio per l’applicazionedelle norme ISARR e <strong>in</strong> particolare<strong>in</strong> Emilia Romagna, Piemontee Veneto sono già state tenute numeroseriunioni.La Conferenza ha fissato la data delCongresso che celebrerà il 50° anniversariodella fondazione dell’ANAI(24-27 novembre) e ha nom<strong>in</strong>ato unpiccolo comitato organizzatore composto,oltre che dal Presidente, da G.Bonfiglio, M.T. Sillano, S. Sambito,M.G. Tatò e M. Venzo. Per l’occasionesi prevede di pubblicare la storia dell’ANAI,è stata già avviata una ricercadi documenti e si è richiesto il contributodei soci più anziani; E. Fregni hasuggerito di pubblicare anche l’elencodi tutti i convegni organizzati dall’Associazionee quello delle persone chehanno ricoperto cariche sociali.Nel corso della riunione sono statiavanzati suggerimenti per reperirefondi e sono stati formulati progettiper future attività, la realizzazione deiquali dipende però dalla possibilità didotare l’Associazione di una sede e di<strong>in</strong>crementare il budget delle spese disegreteria.il Mondo<strong>degli</strong> Archivi8


ANAI Politica e ProfessioneConsiglio Direttivo NazionaleRoma, 29 settembre 1999In seguito alle delibere dell’assembleastraord<strong>in</strong>aria dello scorso luglio, ilConsiglio direttivo nazionale haavviato una serie di provvedimenti trai quali la modifica del testo dello Statutodepositato presso il notaio; è stataprescelta la tipografia alla quale affidarela pubblicazione del nuovo notiziarioe si è deciso di registrare la rivista“Archivi per la storia” presso il Tribunaledi Roma. Inoltre il Consiglio ha<strong>in</strong>dividuato una rosa di candidati perla Commissione che dovrà valutare ledomande di ammissione a socio ord<strong>in</strong>arioe ha conferito al Presidente l’<strong>in</strong>caricodi raccogliere le adesioni dellepersone <strong>in</strong>teressate.Isabella Orefice ha presentato la bozzadel programma del XXVI Congresso;nella scelta <strong>degli</strong> <strong>in</strong>terventi il comitatoorganizzatore ha cercato di creare undoppio b<strong>in</strong>ario mettendo <strong>in</strong> luce imomenti più significativi e i passagg<strong>in</strong>odali sia del <strong>mondo</strong> <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> eche della vita dell’Associazione, ha<strong>in</strong>dividuato le persone più rappresentativee ha previsto spazi per gli esponentidi tutte le categorie dei soci.Sono state contattate numerose personeed è stato <strong>in</strong>vitato a partecipareanche il M<strong>in</strong>istro; la maggior parte<strong>degli</strong> <strong>in</strong>terpellati ha già risposto positivamentee si attendono solo alcuneconferme per procedere alla stesura delprogramma def<strong>in</strong>itivo. Nel frattemposono stati presi accordi con gli entilocali, che hanno tutti manifestato unastraord<strong>in</strong>aria disponibilità. Nei primidue giorni la riunione si svolgeràpresso a Facoltà di Lettere dell’Universitàdi Trento e la Prov<strong>in</strong>cia diTrento metterà a disposizione dell’ANA<strong>Il</strong>e attrezzature, i materiali astampa e una segreteria, oltre a farsicarico, come pure il Rettore, di alcunedelle spese; il terzo giorno il Congressosi sposterà a Bolzano, e anche <strong>in</strong> questocaso la Prov<strong>in</strong>cia si accollerà alcunioneri. Per far fronte ai costi residui sitenterà di co<strong>in</strong>volgere <strong>degli</strong> sponsor edi allestire uno spazio espositivo; <strong>in</strong>ogni caso il Consiglio Direttivo haconferito al Presidente un mandatoesecutivo che consente di completarel’organizzazione quanto prima possibile.E’ seguito un accurato esame del contrattoproposto dalla Società BRAINItalia Srl per l’organizzazione dellaConferenza Europea (Firenze, 2001);poiché si tratta di affrontare circostanzedel tutto nuove e di mettere <strong>in</strong>moto un meccanismo che implica unenorme movimento di denaro, il Consiglioha deciso di consultare un avvocatoper tutelare meglio l’Associazione.<strong>degli</strong> Archiviil Mondo9


ANAI Politica e ProfessioneAttività dell’ANAILa ricerca InterPARES.Lo stato del progettoL’assetto def<strong>in</strong>itivo del gruppo di ricercaRispettando l’impegno assunto allorchèvenne istituito il gruppo di lavoro italianoche avrebbe partecipato al progettodi ricerca InterPARES sulla conservazionea lungo term<strong>in</strong>e dei documentielettronici, ritengo opportuno,dopo la presentazione pubblica dellaricerca avvenuta <strong>in</strong> occasione del sem<strong>in</strong>ario<strong>in</strong>ternazionale di Cagliari il 31ottobre 1998, organizzato dall’ANAIe sostenuto dal CNR e dall’associazionestessa, fornire un breve aggiornamentosul lavoro f<strong>in</strong>ora svolto, <strong>in</strong>particolare nei due <strong>in</strong>contri che sonoseguiti a quello di Cagliari Budapest,marzo 1999 e Wash<strong>in</strong>gton, giugno1999.Dopo una fase di avvio della ricerca,che ha richiesto la def<strong>in</strong>izione diaspetti procedurali, di analisi dettagliatadelle attività e dei tempi, la def<strong>in</strong>izionedei gruppi di lavoro <strong>in</strong>terni alteam <strong>in</strong>ternazionale e delle loro specificheresponsabilità, nel corso dell’ultimo<strong>in</strong>contro si sono f<strong>in</strong>almenteaffrontati alcuni dei temi centrali dellavoro di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e: la struttura <strong>in</strong>formativanecessaria all’analisi delle tipologiedocumentarie <strong>in</strong> ambiente digitalee la metodologia per identificare eanalizzare gli studi di caso ritenuti strumento<strong>in</strong>dispensabile di conoscenzadei sistemi elettronici oggi utilizzat<strong>in</strong>elle organizzazioni pubbliche e private(sistemi documentali, database,GIS, imag<strong>in</strong>g systems, pag<strong>in</strong>e web,ecc.) e capaci di produrre documentid’<strong>archivi</strong>o. Prima di analizzare gliaspetti più propriamente scientificidella questione, sembra comunqueutile chiarire la struttura complessivadel progetto sul piano delle responsabilitàe della metodologia che si è stabilitodi seguire. <strong>Il</strong> gruppo <strong>in</strong>ternazionaleha assunto la forma def<strong>in</strong>ita di un“consorzio” di 7 team di ricerca (nazionali,mult<strong>in</strong>azionali e di settore). Ciascungruppo è guidato da uno studiosodi <strong>archivi</strong>stica, ma comprende anchespecialisti di altre aree di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, conparticolare riferimento, naturalmenteagli specialisti nel campo delle tecnologiedell’<strong>in</strong>formazione e della comunicazione:Gruppo nazionale canadeseresponsabile: Terry EastwoodGruppo nazionale italianoresponsabile: Maria GuercioGruppo nazionale australianoresponsabile: Sue McKemmishGruppo nazionale statunitenseresponsabile: Philip EppardGruppo <strong>in</strong>tereuropeo, cui partecipaanche il gruppo italianoresponsabile: Seamus RossGruppo asiaticoresponsabile: Wai-Kwok WanGruppo di imprese mult<strong>in</strong>azionali,guidate dal gruppo <strong>in</strong>dustrialeCENSA (Collaborative ElectronicNotebooks System Association)responsabile: Rich LysakowskiPartecipano, <strong>in</strong>oltre, alla ricerca con lafunzione essenziale di enti di monitoraggioe verifica i rappresentanti delleamm<strong>in</strong>istrazioni <strong>archivi</strong>stiche di tuttii Paesi co<strong>in</strong>volti:gli <strong>archivi</strong> nazionali canadesigli <strong>archivi</strong> nazionali <strong>degli</strong> Stati Unitil’amm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>stica italiana(Ufficio centrale beni <strong>archivi</strong>stici eArchivio centrale dello Stato)il Mondo<strong>degli</strong> Archivi10


ANAI Politica e Professionegli <strong>archivi</strong> nazionali svedesigli <strong>archivi</strong> nazionali olandesigli <strong>archivi</strong> nazionali irlandesigli <strong>archivi</strong> nazionali c<strong>in</strong>esigli <strong>archivi</strong> nazionali giapponesiil Public Record Office di Londrail Public Record Office di Honk KongI responsabili scientifici dei grupp<strong>in</strong>azionali e mult<strong>in</strong>azionali e i rappresentantidelle amm<strong>in</strong>istrazioni <strong>archivi</strong>stichecostituiscono il grupporesponsabile del progetto, che def<strong>in</strong>iscegli obiettivi, attribuisce i compiti e leresponsabilità a specifiche task forcecui si affidano compiti particolari etemporanei di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, assume ledecisioni conclusive sulle modalità diconduzione della ricerca e sui risultatiscientifici.I contenuti specifici della ricerca.Confermando la struttura orig<strong>in</strong>ariadel progetto di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, l’attività diricerca è stata organizzata <strong>in</strong> quattropr<strong>in</strong>cipali campi di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, che tuttaviasono dest<strong>in</strong>ati a una cont<strong>in</strong>ua<strong>in</strong>terrelazione, sui temi e sugli obiettiviessenziali del lavoro:– I requisiti funzionali per garantirel’autenticità dei documenti elettroniciconservati.– I criteri e i metodi di selezione deidocumenti elettronici.– I metodi e le responsabilità per laconservazione permanente di documentielettronici.- La struttura per la formulazione didirettive, standard e strategie per laconservazione di documenti elettroniciautentici.Per quanto riguarda i primi tre settoridi ricerca, il cui approfondimentorichiederà tempi diversi, si è ritenutoopportuno costituire task force conspecifiche responsabilità, mentre si èstabilito che il quarto campo di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>edebba essere il frutto di un lavorocomune di tutti i ricercatori co<strong>in</strong>voltie sarà attivato solo alla conclusione dellavoro dei diversi sottogruppi.Per quanto riguarda il primo settore, ilproblema della def<strong>in</strong>izione dei requisitifunzionali che garantiscano l’autenticitàdei documenti elettronici èaffidata alla Authenticity Task Force(responsabile Heather McNeil) che hail compito di identificare tali requisitimediante una prelim<strong>in</strong>are rilevazionesul campo delle tipologie documentarieprodotte da sistemi elettronicidiversi e fornire la loro descrizione eanalisi sulla base dei pr<strong>in</strong>cipi e dei concettidella diplomatica, della discipl<strong>in</strong>acioè che tradizionalmente valuta l’autenticitàdei documenti.<strong>Il</strong> problema della selezione <strong>in</strong> ambientedigitale è stata affidata alla AppraisalTask Force, guidata da Terry Eastwood,e ha il compito di condurre unavalutazione delle concrete esperienzedi selezione <strong>in</strong> ambiente digitale sia dalpunto di vista delle regole e delle proceduredef<strong>in</strong>ite che per quantoriguarda i problemi fisici determ<strong>in</strong>atidalla obsolescenza tecnologica e dagli<strong>in</strong>terventi di migrazione.<strong>Il</strong> terzo campo di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, èstato def<strong>in</strong>ito nei suoi obiettivi concretisolo <strong>in</strong> occasione dell’ultimo<strong>in</strong>contro di Wash<strong>in</strong>gton: affidata allaguida di uno specialista di IT canadese,Babak Hamidzadeh, la PreservationTask Force ha l’obiettivo specifico diimplementare nelle concrete proceduredi conservazione i requisiti concettualiche garantiscono l’autenticità deidocumenti elettronici e di valutare lepratiche esistenti <strong>in</strong> materia di protezionefisica e <strong>in</strong>tellettuale dei documentie di garanzia dell’accessibilitànel tempo. <strong>Il</strong> gruppo di lavoro saràaffiancato dalla Authenticity TaskForce per quanto riguarda la def<strong>in</strong>izionedei metodi di descrizione <strong>archivi</strong>sticache si riterranno <strong>in</strong>dispensabilestrumento di garanzia di conservazionedei documenti nelle fasi di migrazione.Come si è già ricordato, la metodologiaapprovata comprende <strong>in</strong>nanzitutto un lavoro di censimento delleesperienze esistenti, anche se <strong>in</strong>clude<strong>in</strong> tutti i campi di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e anche l’analisidella letteratura esistente, la valutazionedei programmi <strong>in</strong> uso, lostudio delle normative e delle procedure.Per approfondire sul pianonazionale alcuni aspetti specifici deltema di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e hanno già aderitoenti di ricerca, università, amm<strong>in</strong>istrazionipubbliche ed enti privati:Archivio centrale dello Statoreferenti: Paola Carucci, Sopr<strong>in</strong>tendentee Lucilla Garofalo, <strong>archivi</strong>sta di Stato.Associazione nazionale <strong>archivi</strong>stica italianareferenti: Maurizio Savoja, <strong>archivi</strong>sta diStato presso l’Archivio di Stato diMilano; Claudia Salm<strong>in</strong>i, <strong>archivi</strong>sta diStato presso l’Archivio di Stato diVenezia, Giorgetta Bonfiglio Dosio,ricercatore presso l’Università di Padova.Autorità per l’<strong>in</strong>formatica nelle pub-<strong>degli</strong> Archiviil Mondo11


ANAI Politica e Professionebliche amm<strong>in</strong>istrazionireferente: Mario Terranova, Centro assistenzaRete unitaria della pubblicaamm<strong>in</strong>istrazione.Azienda municipalizzata ambiente diRomareferente: Cater<strong>in</strong>a Isabella, responsabile<strong>archivi</strong>o.Banca d’Italiareferenti: V<strong>in</strong>cenzo Fest<strong>in</strong>ese, responsabileper il Servizio Segretariato, SergioCardarelli, responsabile Archivio storico.Camera dei deputatireferente: Barbara Cartocci, sopr<strong>in</strong>tendente.Camera di commercio di Milanoreferente: Camilla Occhionorelli.Consiglio nazionale delle ricerche/ISRDSreferenti: Adriana Valente, Patrizia Grifoni,Fernando Ferri, ricercatori.Consorzio Roma Ricerche, Centro perl’<strong>in</strong>novazione negli <strong>archivi</strong>referente: Enrico Rend<strong>in</strong>a, direttore.Scuola speciale per <strong>archivi</strong>sti e bibliotecarireferenti: Mirella Mombelli, Mar<strong>in</strong>aRaffaeli, professori di <strong>archivi</strong>stica eGianni Paoloni, ricercatore.Sopr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>stica per ilLazioreferenti: Bruna Colarossi, AlexandraKolega.Sogeireferenti: Piero Pol<strong>in</strong>ari, Fernando DeMart<strong>in</strong>is.Ufficio centrale beni <strong>archivi</strong>sticireferenti: Gigliola Fioravanti, direttoreDivisione documentazione <strong>archivi</strong>stica,Maria Grazia Pastura, direttore Divisionevigilanza, Antonella Mulè, <strong>archivi</strong>stadi Stato.Ufficio italiano cambireferente: Pierpaolo Avolio, direttore<strong>archivi</strong>o.Unione delle camere di commercioreferente: Elisabetta Bidisch<strong>in</strong>i, coord<strong>in</strong>atricegruppo di lavoro sugli <strong>archivi</strong>camerali.Università di Maceratareferenti: Oddo Bucci, professore di<strong>archivi</strong>stica, Stefano Pigliapoco, professoredi tecnologie <strong>archivi</strong>stiche.Università di Urb<strong>in</strong>oreferente: Guercio Maria, professore di<strong>archivi</strong>stica.Lavorano, <strong>in</strong>oltre, al progetto <strong>in</strong> qualitàdi ricercatori:Flora Anastassiou, Crist<strong>in</strong>a Cannizzo,V<strong>in</strong>cenzo De Meo, Monica Grossi, GiovanniMichetti, Elena Polidori, RosaSepe, Silvia Trani.E’ <strong>in</strong> corso di def<strong>in</strong>izione tra gli entiche partecipano al gruppo la predisposizionedi un protocollo di <strong>in</strong>tesaper promuovere e sostenere il progettodi ricerca <strong>in</strong> relazione ai seguenti obiettivi:- Individuare la normativa esistente e<strong>in</strong> corso di elaborazione sia a livellonazionale che <strong>in</strong>ternazionale per la formazione,gestione e conservazione deidocumenti elettronici.-Studiare, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i generali, metodie procedure e <strong>in</strong>dividuare e valutarepratiche <strong>in</strong> corso e sistemi applicativicon riferimento alla conservazione permanentedi <strong>archivi</strong> digitali.-Nell’ambito di un campione di soggettiproduttori di <strong>archivi</strong> digitali effettuare<strong>in</strong> modo sistematico un censi-il Mondo<strong>degli</strong> Archivi12


ANAI Politica e Professionemento delle pratiche di gestione, trattamentoe conservazione.-Costituire ed alimentare una rete direferenti istituzionali pubblici e privatial f<strong>in</strong>e di verificare e discutere metodie procedure <strong>in</strong>dividuate.-Diffondere i materiali elaborati anchenelle fasi <strong>in</strong>termedie della ricerca, sollecitandola discussione della comunità<strong>archivi</strong>stica nazionale e raccogliendoosservazioni sul merito delle soluzioniproposte.-Elaborare l<strong>in</strong>ee guida e proposte distandard <strong>in</strong> materia di procedure diconservazione <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> digitali.Nel corso del 1998 il gruppo italianoha predisposto una serie di <strong>in</strong>iziativedi tipo sem<strong>in</strong>ariale allo scopo di discuterei temi della ricerca e diffonderei primi risultati raggiunti. In particolare,si sono tenuti a Roma due<strong>in</strong>contri, nel corso dei quali sono statiaffrontati problemi di term<strong>in</strong>ologia ela questione più generale dell’organizzazionedell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. Si è proposta lacostituzione di task force mirate adobiettivi specifici, alcune delle qualisono già state attivate, mentre altredovranno essere def<strong>in</strong>ite <strong>in</strong> modo specificonel corso di una prossimariunione del gruppo. In particolare, siè immediatamente attivata la task force<strong>in</strong>caricata del censimento delle pratichedi gestione, tenuta e conservazionedei documenti <strong>in</strong> ambiente digitale,<strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con le esigenze conoscitiveavvertite anche nel gruppo<strong>in</strong>ternazionale. Si è così avviato unprogramma di censimento, che prevedel’analisi di un primo gruppo distudi di casi relativi ad enti cheabbiano da tempo prodotto e gestito<strong>archivi</strong> digitali.Grazie al sostegno f<strong>in</strong>anziario delM<strong>in</strong>istero per i Beni e le attività culturali,Ufficio centrale per i beni <strong>archivi</strong>stici,è <strong>in</strong> corso di realizzazione unaprima fase del lavoro, che riguarderà15 casi. E’ stata elaborata una schedacostituita di tre parti:una prima dest<strong>in</strong>ata all’analisi delsistema documentario del soggettoproduttore (unità organizzativa censita)dal punto di vista delle proceduredi gestione dei documenti (sistemi diregistrazione e di classificazione, pianie procedure di conservazione, gestione<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>, livello di cooperazionecon i responsabili dei sistemi <strong>in</strong>formativiautomatizzati, <strong>in</strong>tegrazionedella gestione documentaria con ilcontrollo dei procedimenti amm<strong>in</strong>istrativi);una seconda parte dedicata alla descrizione<strong>archivi</strong>stica e tecnologica dell’<strong>archivi</strong>oelettronico censito, ovverodella serie di documenti omogenei perfunzione o per forma creati nell’ambitodi un determ<strong>in</strong>ato sistema elettronico(ad esempio, la serie dei messaggidi posta elettronica creati e conservatida un sistema di gestione elettronicadei documenti). In questoambito si identificano anche le praticheesistenti con riferimento alla produzionedi stampe, alla conservazione,alla gestione <strong>degli</strong> accessi, alle proceduredi sicurezza, alla conservazione;una terza parte, comune a tutto ilgruppo <strong>in</strong>ternazionale, dest<strong>in</strong>ata aidentificare e descrivere <strong>in</strong> modo specificoper un s<strong>in</strong>golo documento elettronicoo per tipologie di documentiomogenei per forma tutti gli elementicostitutivi e tutte le <strong>in</strong>formazioni relativeal contesto amm<strong>in</strong>istrativo, documentario,tecnologico, che sono essenzialiai f<strong>in</strong>i della conservazione <strong>archivi</strong>sticadel documento <strong>in</strong> quanto partedi un complesso documentario legatodal v<strong>in</strong>colo <strong>archivi</strong>stico.Mentre le prime due sezioni del questionariohanno l’obiettivo di analizzarela situazione esistente nel settorepubblico e privato <strong>in</strong> materia di produzionee conservazione di documentielettronici e di consentire una valutazionedelle pratiche esistenti e delgrado di controllo esercitato all’<strong>in</strong>ternodel soggetto censito sulla documentazioneelettronica prodotta, confrontatocon il modello più o meno avanzato disistema documentario adottato, l’ultimasezione ha l’obiettivo molto concretoe limitato (ma non per questomeno complesso) di identificare <strong>in</strong>modo preciso per i diversi sistemi elettronicicensiti e per le diverse tipologiedocumentarie analizzate la funzioneche ciascun elemento costitutivo deldocumento e del suo sistema di relazionisvolge <strong>in</strong> ambiente digitale, conparticolare riferimento alle proceduredi migrazione.L’obiettivo f<strong>in</strong>ale è quello di metterea disposizione del gruppo di ricercanazionale e, soprattutto, <strong>in</strong>ternazionaleuna serie di <strong>in</strong>formazioni dettagliatee sufficienti a def<strong>in</strong>ire gli elementiessenziali (estr<strong>in</strong>seci, <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seci e dicontesto) per garantire la conservazionenel tempo di documenti auten-<strong>degli</strong> Archiviil Mondo13


ANAI Politica e Professionetici e <strong>in</strong>tegri e delle loro relazioni<strong>archivi</strong>stiche, che costituiscono ilrequisito essenziale della loro autenticità.La ricerca sul campo, capillare e impegnativa,è <strong>in</strong>dispensabile per la <strong>in</strong>sufficienteesperienza <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti <strong>in</strong>term<strong>in</strong>i di gestione, trattamento etenuta dei documenti elettronici, maè anche dovuta alla rapidità del cambiamentotecnologico che rende obsoletoe <strong>in</strong>adeguato - almeno <strong>in</strong> questafase - qualunque approfondimentoconoscitivo specifico dei prodotti utilizzati.Lo stato attuale delle conoscenze<strong>in</strong> questo campo richiama allamemoria lo sforzo dei primi diplomatistiche solo a fronte di un lavoro diverifica condotto su un grande numerodi documenti concreti riuscirono a trovareil metodo generale per affrontare<strong>in</strong> modo scientificamente <strong>in</strong>eccepibilelo studio critico dei documenti medievali,dando vita a una discipl<strong>in</strong>a cheancora oggi sostiene gli studiosi nellavoro di analisi, valutazione e <strong>in</strong>terpretazionedella natura e della funzionedocumentaria.E’ anche per questa ragione, ovvero perla necessità di disporre del maggiornumero possibile di <strong>in</strong>formazioni emateriali <strong>in</strong> un’area di lavoro <strong>archivi</strong>sticoancora largamente <strong>in</strong>esplorata,che il gruppo italiano metterà presto adisposizione di tutti, sul sito web delM<strong>in</strong>istero per i beni e le attività culturali,il questionario predisposto, nellasperanza cioè che anche altri <strong>archivi</strong>stiavvertano l’esigenza o l’<strong>in</strong>teresse dimisurarsi con i nuovi documenti eaccrescere, <strong>in</strong> tal modo, il patrimonioconoscitivo che ci potrebbe consentire<strong>in</strong> un futuro speriamo non troppo lontanodi affrontare positivamente l’allarmantesfida tecnologica della conservazionepermanente.Gli atti del sem<strong>in</strong>ario, arricchiti dallavoro condotto dal gruppo italiano,sono <strong>in</strong> corso di pubblicazione a curadell’ANAI, sulla rivista “Archivi per lastoria”. L’elenco <strong>degli</strong> enti e dei referent<strong>in</strong>on è esaustivo, poichè non<strong>in</strong>clude alcuni enti con i quali sono <strong>in</strong>corso contatti per l’adesione al progetto(ad esempio il Comune di Roma,la BNL, ed altri).Osserva il Bresslau a proposito deirisultati eccellenti del lavoro diMabillon che “chiunque esam<strong>in</strong>ianche superficialmente i facsimili e gliallegati dei documenti pubblicati nelqu<strong>in</strong>to e nel sesto libro della sua operariconoscerà facilmente <strong>in</strong> questaabbandanza di materiale la veraragione della sua superiorità. In talmodo egli potè estendere le sue osservazionia una quantità di fenomeni chei suoi predecessori non potevano avercolto”. Cfr. Harry Bresslau, Manualedi diplomatica per la Germania e l’Italia,traduzione di Anna Maria Voci-Roth, Roma 1998, p. 32.Maria Guercioil Mondo<strong>degli</strong> Archivi14


ANAI Politica e ProfessioneAttività dell’ANAIGiornata nazionale di <strong>in</strong>formazione e dibattitosugli standard nella descrizione <strong>archivi</strong>stica ISAARNapoli, 9 aprile 1999Dopo gli ottimi risultati conseguiticon i gruppi di lavoro che si sono costituitiper l’approfondimento dellenorme ISAD (G), il dibattito <strong>in</strong>tornoalle ISAAR (CPF) sta prendendo piede<strong>in</strong> forma altrettanto vivace ma assai piùarticolata.L’Amm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>stica el’ANAI hanno dato avvio ad un’<strong>in</strong>iziativacongiunta, la cui prima manifestazioneè stata una Giornata di<strong>in</strong>formazione e dibattito sugli standardnella descrizione <strong>archivi</strong>stica, svoltasia Napoli il 9 aprile 1999, presso l’Archiviodi Stato e la Sopr<strong>in</strong>tendenza. Lagiornata ha <strong>in</strong>teso costituire un’occasionedi aggiornamento per tutti ed <strong>in</strong>particolare per i colleghi del Sud Italia,solo parzialmente co<strong>in</strong>volti nel dibattitoche si è sviluppato <strong>in</strong>torno alleISAD. Per questo, dopo che si era pensatoall’Archivio centrale dello Stato diRoma, si sono scelti <strong>in</strong>vece i due prestigiosiistituti di Napoli, proprioperchè facilmente raggiungibili <strong>in</strong> giornatadagli <strong>archivi</strong>sti del Centro Sud,che hanno <strong>in</strong>fatti risposto con unanumerosa partecipazione. Sempre nell’otticadella diffusione massima delle<strong>in</strong>formazioni era <strong>in</strong>oltre stato autorizzatoil fuori per servizio - compatibilmentecon le esigenze dell’istituto diappartenenza - per quanti hannovoluto partecipare a proprie speseall’<strong>in</strong>contro.Hanno aperto i lavori il Direttoregenerale per i beni <strong>archivi</strong>stici, prof.Salvatore Italia, e il Presidente dell’ANAI,Isabella Orefice, sottol<strong>in</strong>eandoentrambi l’importanza del dialogotra Amm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>sticae ANAI e la necessità di un coord<strong>in</strong>amentocentrale delle <strong>in</strong>iziative semprepiù numerose che hanno per oggettogli <strong>archivi</strong>. Un recente esempio positivodi collaborazione tra ANAI eAmm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>stica è quelloche ha portato all’elaborazione dellaproposta italiana di modifiche allenorme ISAD, presentata nel settembre1998 e accolta con molto <strong>in</strong>teresse dalComitato del CIA <strong>in</strong>caricato di curarela revisione qu<strong>in</strong>quennale di tal<strong>in</strong>orme. <strong>Il</strong> prestigio dell’Italia nella discussionescientifica <strong>in</strong>ternazionale neè risultato certamente accresciuto e<strong>in</strong>oltre il dibattito <strong>in</strong>terno che ha portatoalla formulazione def<strong>in</strong>itiva dellaproposta è stata un’occasione di crescitae di scambio proficuo tra <strong>archivi</strong>stidello Stato ed esterni all’Amm<strong>in</strong>istrazione.<strong>Il</strong> modello già sperimentato con successoper la discussione sulle ISADviene ripreso nell’affrontare il dibattitosulle norme ISAAR, che stabilisconole modalità per la compilazione distrumenti di corredo quali <strong>in</strong>dici,repertori ecc. relativi a persone, famigliee enti e concentrano qu<strong>in</strong>di l’attenzionesugli elementi del contesto,fondamentali per la descrizione <strong>archivi</strong>stica,allo scopo di mettere a fuoco lemodalità per la loro rappresentazione<strong>in</strong> strumenti di ricerca sia cartacei che<strong>in</strong>formatici.<strong>Il</strong> Direttore generale ha chiarito gliobiettivi dell’<strong>in</strong>contro nazionale, cheaveva un doppio scopo: avviare lariflessione sul tema <strong>degli</strong> standard, partendodalla proposta <strong>in</strong>ternazionale,il Mondo<strong>degli</strong> Archivi15


ANAI Politica e Professionema con la consapevolezza della profondadiversità della realtà <strong>archivi</strong>sticaitaliana, che necessita di elaborazion<strong>in</strong>azionali (alla formulazione di standardnazionali, d’altra parte, <strong>in</strong>vitanocon forza anche le norme <strong>in</strong>ternazionali)e promuovere la conoscenza deipr<strong>in</strong>cipali sistemi <strong>in</strong>formativi recentementeelaborati per gli <strong>archivi</strong> <strong>in</strong>Italia, <strong>in</strong>torno ai quali si è accesa moltacuriosità. Si è deciso qu<strong>in</strong>di di dedicarela seconda parte della giornata allapresentazione del sito Internet dell’Ufficiocentrale per i beni <strong>archivi</strong>sticie della versione <strong>in</strong>formatica dellaGuida generale <strong>degli</strong> Archivi di Statoitaliani.Euride Fregni, presidente della SezioneANAI Emilia Romagna, dopo averriassunto le modalità del lavoro deigruppi che hanno analizzato le normeISAD, ha sottol<strong>in</strong>eato l’impatto senzadubbio più efficace che gli <strong>archivi</strong>stiitaliani hanno ottenuto presentandosi<strong>in</strong> sede <strong>in</strong>ternazionale come un unicacomunità, ad esempio <strong>in</strong> occasionedella Conferenza <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>stieuropei di Barcellona, alla quale StefanoVitali, nella doppia veste di rappresentantedell’ANAI e dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica, ha presentatola stesura provvisoria del documentoitaliano sulle ISAD.Nel dibattito che ha portato alla redazionedi quel documento è emerso chegli <strong>archivi</strong>sti italiani sono legati da aff<strong>in</strong>itàdi metodologia non <strong>in</strong> base allatipologia dell’istituto <strong>in</strong> cui operano,ma all’area storico-geografica di appartenenza,per il ruolo ancora preponderanteche la tradizione locale giocanella formazione professionale. Lariflessione sulle ISAAR potrà qu<strong>in</strong>dirappresentare un’occasione straord<strong>in</strong>ariaper mettere a confronto le diversetradizioni locali. La formulazione diuno standard nazionale non devequ<strong>in</strong>di assolutamente essere concepitocome un’omologazione forzata,quanto come un denom<strong>in</strong>atore accettatoda tutta la comunità <strong>archivi</strong>stica,con un modello largamente partecipativo.E’ <strong>in</strong>teressante e va <strong>in</strong> questadirezione che anche il gruppo che hastudiato la “re<strong>in</strong>gegnerizzazione” diAnagrafe sia arrivato alla conclusionedi suggerire la descrizione separata e<strong>in</strong>terconnessa di fondi e soggetti produttori.<strong>Il</strong> progetto di studio sulle normeISAAR proposto dalla Sezione ANAIEmilia Romagna e approvato dai presentiall’<strong>in</strong>contro di Napoli prevedeun’articolazione <strong>in</strong> diversi sottogruppi:ogni sezione regionale <strong>in</strong>teressata apartecipare all’<strong>in</strong>iziativa attiva ungruppo di lavoro relativamenteristretto (al massimo 10 partecipanti),preferibilmente rappresentanti di tuttele professionalità presenti nell’associazione,poichè una diversificata esperienzalavorativa si traduce <strong>in</strong> un dibattitopiù articolato. <strong>Il</strong> gruppo nom<strong>in</strong>aal suo <strong>in</strong>terno un coord<strong>in</strong>atore, concompiti di segreteria e di raccordo conaltri gruppi, e si riunisce periodicamentecon cadenza def<strong>in</strong>ita autonomamente.Per un opportuno confrontoogni gruppo prende contatto e<strong>in</strong>vita ai suoi lavori, periodicamenteo episodicamente, le realtà istituzionaliil Mondo<strong>degli</strong> Archivi16


ANAI Politica e Professionedel suo territorio impegnate nell’elaborazionedi liste di autorità persistemi <strong>in</strong>formativi. I gruppi delCentro Nord e quelli del Centro Sud,coord<strong>in</strong>ati rispettivamente dalleSezioni dell’Emilia Romagna e delLazio, avranno <strong>in</strong>contri con cadenzasemestrale di verifica e confronto, perfissare le regole metodologiche ed ilpercorso comune. Di ogni riunioneverrà stilato un verbale e sarà curatala più ampia circolazione dei verbalitra i diversi gruppi di lavoro. Adistanza di un anno dall’avvio del progettosi effettuerà una giornata nazionaleper tirare le somme del lavorocomplessivamente svolto. <strong>Il</strong> coord<strong>in</strong>amentonazionale, con compiti di segreteriae di diffusione delle <strong>in</strong>formazioni,è affidato ad Antonella Mulè, dellaDivisione studi e pubblicazioni. Comeprimo obiettivo e strumento di lavoro,<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, Euride Fregni ha espresso l’esigenzadi poter disporre di una traduzioneufficiale delle ISAAR.Stefano Vitali dell’Archivio di Stato diFirenze e membro della Commissioneper gli standard nella descrizione <strong>archivi</strong>sticadel CIA, ha rilevato come l’elaborazionedi standard <strong>in</strong>ternazionalisia ormai <strong>in</strong> via di conclusione: alCongresso <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> di Siviglia nel2000 verrà presentata una versionedelle ISAD corretta <strong>in</strong> base alle <strong>in</strong>dicazioniraccolte al term<strong>in</strong>e della revisionequ<strong>in</strong>quennale e per le ISAAR èda prevedere un processo analogo. E’previsto qu<strong>in</strong>di che la commissione delCIA venga sciolta e sostituita da unastruttura dest<strong>in</strong>ata alla manutenzione<strong>degli</strong> standard così acquisiti e si apreadesso la strada alla elaborazione <strong>degli</strong>standard nazionali che, oltre ad essereconsigliati sia dalle ISAAD che dalleISAAR, rispondono a un’esigenza,avvertita da molti <strong>archivi</strong>sti, di svilupparemodalità condivise di elaborazione<strong>degli</strong> strumenti <strong>archivi</strong>stici.Vitali ha posto <strong>in</strong> particolare l’accentosulla necessità di garantire la qualitàscientifica <strong>degli</strong> strumenti <strong>archivi</strong>stici,<strong>in</strong> un quadro professionale radicalmentemodificato negli ultimi anni,per l’<strong>in</strong>cremento notevolissimo di<strong>archivi</strong>sti liberi professionisti ocomunque al di fuori dell’Amm<strong>in</strong>istrazionestatale e per l’<strong>in</strong>troduzionemassiccia dell’<strong>in</strong>formatica. A fronte deldiffondersi di descrizioni <strong>archivi</strong>sticherealizzate con l’elaborazione automaticadei dati che risultano spesso piatte edecontestualizzate, più povere rispettoagli strumenti <strong>archivi</strong>stici tradizionali,occorre mantenere alto il livello <strong>degli</strong>strumenti di ricerca e più che sforzarsidi facilitare la comunicazione, rifletteresulla qualità e sul contenuto, allargandola discussione ad altri soggetti, come glistorici delle istituzioni.Maurizio Savoja dell’A<strong>archivi</strong>o di Statodi Milano ha illustrato il contenuto ele f<strong>in</strong>alità delle ISAAR <strong>in</strong> vista delladescrizione dei soggetti produttori e leha analizzate <strong>in</strong> rapporto con l’impostazionedi sistemi <strong>in</strong>formativi neiquali i soggetti produttori svolganoun’importante funzione di chiave diaccesso. <strong>Il</strong> dato, sia raggiunto perricerca puntuale, ad accesso diretto,che tramite navigazione, deve poiessere presentato nel suo contesto,dando la possibilità di proseguire lanavigazione da qualsiasi punto. Unproblema da affrontare è quello dicome assicurare la comunicazione e loscambio tra banche dati differenti: laraccolta dei dati e la strutturazionestessa della banca dati non devonocomunque <strong>in</strong> alcun modo <strong>in</strong>cideresulla maschera di <strong>in</strong>terrogazione e percostruire quest’ultima gli elementi fornitidalle norme <strong>in</strong>ternazionali possonorisultare di grande utilità. Savojaha <strong>in</strong>oltre proposto di arricchire le<strong>in</strong>formazioni fornendo anche l’evoluzionestorica della denom<strong>in</strong>azione delsoggetto produttore, nonchè elaborandoliste di autorità dei soggetti checonservano materiale documentario,curando la relativa storia istituzionalecon le eventuali relazioni di subord<strong>in</strong>azioneo di derivazione.Paolo Franzese, dell’Archivio di Statodi Napoli, ha illustrato le esperienze didescrizione separata di <strong>archivi</strong> e soggettiproduttori condotte presso il suoIstituto, riprendendo e sviluppandoalcune osservazioni già avanzate <strong>in</strong>occasione dell’<strong>in</strong>contro sulle normeISAD organizzato a Roma dallaSezione ANAI Lazio (cfr. S. Vitali, Leproposte italiane per la revisione dell’InternationalStandard of ArchivalDescription, General, <strong>in</strong> ´Rassegna<strong>degli</strong> Archivi di Statoª, LVIII, 1998,pp. 90-91), relative alle implicazionisemantiche e l<strong>in</strong>guistiche delle sceltedescrittive operate. Ha <strong>in</strong>oltre ribaditol’esigenza di ricercare e <strong>in</strong>dividuare unacoerente “strategia comunicativa” dei<strong>degli</strong> Archiviil Mondo17


ANAI Politica e Professionedati <strong>archivi</strong>stici, <strong>in</strong> particolare quellilegati alle denom<strong>in</strong>azioni. Le variazionistorico-istituzionali, con le conseguentiripercussioni l<strong>in</strong>guistiche,devono essere accompagnate dall’<strong>in</strong>dicazionedel tipo di relazione (gerarchica,s<strong>in</strong>cronica, diacronica, di procedurao funzione).Tra le successive comunicazioni, dedicatea illustrare specifiche esperienze,ricordiamo Sant<strong>in</strong>a Sambito dell’Archiviodi Stato di Trapani, che haesposto il progetto di descrizione dellacartografia storica, nel quale l’Istitutoè impegnato da tempo e Paola Caroli,dell’Archivio di Stato di Tor<strong>in</strong>o, che haaccennato alla sperimentazione delleISAD e ISAAR nella descrizione delfondo della Real Casa, un complessodocumentario di ampie dimensioni eche copre un arco cronologico di oltredue secoli. Claudia Salm<strong>in</strong>i, dell’Archiviodi Stato di Venezia, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, si èsoffermata sui problemi connessi alledenom<strong>in</strong>azioni dei soggetti produttoriche, specie <strong>in</strong> Antico regime, non chiarisconoaffatto natura e funzioni dellemagistrature e ha proposto cometraccia di lavoro la creazione di listedi autorità per aree territoriali.Nel pomeriggio Enzo Franco, direttoredel Nucleo per l’<strong>in</strong>formatica dell’UCBA,dopo aver spiegato che l’attualesituazione del bilancio offre disponibilità<strong>in</strong>adeguate rispetto allenecessità, ha illustrato i tre compitiprioritari dell’Amm<strong>in</strong>istrazione:costruzione della rete, costruzione diun sistema <strong>in</strong>formativo e <strong>in</strong>formatizzazione<strong>degli</strong> strumenti di corredo, alloscopo di creare una sorta di “sala distudio virtuale” procedendo al recuperodi quanto già è stato <strong>in</strong>formatizzato.Daniela Grana dello stessoNucleo ha qu<strong>in</strong>di proseguito l’illustrazionedel progetto, che dovrà costituireuna sorta di struttura m<strong>in</strong>imacondivisa di dati, valida sia per gli Istitutiche hanno già avviato l’<strong>in</strong>formatizzazionedel proprio sistema <strong>in</strong>formativoe che non vedranno <strong>in</strong> alcunmodo ridotta la propria autonomia,quanto per gli Istituti privi di risorseadeguate che potranno appoggiarsi alsistema proposto dall’Amm<strong>in</strong>istrazionecentrale. Ha <strong>in</strong>oltre chiarito chead ogni Istituto verrà data possibilitàdi accesso diretto, ovviando alla situazioneattuale che prevede di raggiungerei siti dei s<strong>in</strong>goli Istituti navigandoattraverso un percorso gerarchico.Successivamente Antonio Dentoni-Litta direttore della Divisione Studi ePubblicazioni e Enrico Rend<strong>in</strong>a delConsorzio Roma Ricerche hanno presentatola trasposizione <strong>in</strong>formaticadella Guida generale <strong>degli</strong> Archivi diStato italiani, che è già presente <strong>in</strong> formatoPDF nel sito dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica e può essere <strong>in</strong>terrogatanella banca dati ancora provvisoriae <strong>in</strong> via di perfezionamento nelsito del Consorzio Roma Ricerche,all’<strong>in</strong>dirizzo http:// www.maas.crc.it.Antonella Mulèil Mondo<strong>degli</strong> Archivi18


ANAI Politica e ProfessioneAttività dell’ANAIPrimo <strong>in</strong>contro <strong>in</strong>terregionale del centro nord sulle ISAARBologna, 30 giugno 1999<strong>Il</strong> primo <strong>in</strong>contro <strong>in</strong>terregionale delCentro Nord si è svolto a Bologna il30 giugno 1999 ed ha riunito rappresentantidelle sezioni ANAI EmiliaRomagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio,Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegnae Toscana. Erano presenti oltre50 <strong>archivi</strong>sti, molti dei quali dipendentidi enti locali o liberi professionisti.Ha coord<strong>in</strong>ato i lavori Antonella Mulèche, dopo essersi congratulata con icolleghi per il lavoro già svolto, ha sottol<strong>in</strong>eatoil significato dell’<strong>in</strong>contro edell’<strong>in</strong>tera <strong>in</strong>iziativa, che si qualificacome un’esperienza <strong>in</strong>novativa digrande portata, un vero laboratoriosperimentale nel quale l’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>in</strong>terviene, oltre che dando unessenziale sostegno economico (unavent<strong>in</strong>a di colleghi erano <strong>in</strong> missione),con l’impegno alla diffusione delle<strong>in</strong>formazioni. E’ attualmente <strong>in</strong> via dielaborazione e si potrà aprire a settembreuna pag<strong>in</strong>a web specificamentededicata al progetto nazionale di riflessionesulle ISAAR, dest<strong>in</strong>ata ad accoglierei nom<strong>in</strong>ativi dei componenti deigruppi di lavoro, i verbali delleriunioni e tutto il materiale di lavoroche si giudicherà utile. Pubblicare suInternet i verbali delle riunioni è unservizio utile per tutti i partecipantiall’<strong>in</strong>iziativa, ma anche una testimonianzaconcreta del lavoro svolto;comporta senza dubbio un sovrappiùdi impegno per chi deve redigere il verbalema costituisce anche la garanziache l’elaborazione comune non vadaperduta, che non si verifichi quellospreco di risorse al quale purtropposiamo abituati. La produzione di materialidi lavoro di buona qualità costituiscela migliore presentazione perchiedere all’Amm<strong>in</strong>istrazione ulterioresostegno e una scelta o una s<strong>in</strong>tesi diquesti lavori potrebbe <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> futurotrovare spazio sulla “Rassegna <strong>degli</strong>Archivi di Stato”, per lasciare unatraccia consolidata e più duratura diquanto si è fatto, seguendo anche <strong>in</strong>questo la l<strong>in</strong>ea già tracciata con lostudio delle ISAD. Antonella Mulè haqu<strong>in</strong>di ricordato come la sua personalepartecipazione ai sem<strong>in</strong>ari di Studium2000 per l’ord<strong>in</strong>amento <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>storici delle Università <strong>in</strong>tenda costituireun raccordo tra i due gruppi dilavoro nazionali attualmente impegnati<strong>in</strong> progetti di largo respiro, cheappaiono dest<strong>in</strong>ati a correre parallelialmeno per un tratto di strada, quandolo studio delle ISAAR procederà, comeè da augurarsi, dalla disam<strong>in</strong>a teoricaalla sperimentazione sui fondi e l’operadi recupero <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> storici delleUniversità, ancora <strong>in</strong> gran parte nellafase <strong>in</strong>iziale di ricerca di soluzioni concreteper problemi di ord<strong>in</strong>e pratico,potrà dirsi conclusa e saranno daaffrontare l’ord<strong>in</strong>amento e la descrizione.Da quel che si com<strong>in</strong>cia a <strong>in</strong>travederenegli <strong>in</strong>terventi <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>stiimpegnati <strong>in</strong> questo settore, l’<strong>in</strong>dividuazionedelle magistrature che hannodato orig<strong>in</strong>e nel tempo ai fondi universitari,nonché <strong>degli</strong> enti produttoridei diversi <strong>archivi</strong> confluiti presso leUniversità, è un aspetto non secondariodel lavoro da svolgere. <strong>Il</strong> progettodi analisi delle ISAAR non si presentaqu<strong>in</strong>di con uno sviluppo e una con-il Mondo<strong>degli</strong> Archivi19


ANAI Politica e Professioneclusione già def<strong>in</strong>iti: sicuramente saràutile formulare proposte di modificaper lo standard <strong>in</strong>ternazionale, ancorapiù utile elaborare uno standard nazionale,o norme relative alle s<strong>in</strong>gole areestorico-geografiche e la riflessionemetodologica così <strong>in</strong>iziata, cheriguarda un aspetto centrale delladescrizione <strong>archivi</strong>stica, contribuiràalla crescita professionale di quanti viparteciperanno, ma è da augurarsi chedia anche nuovo impulso a concreti<strong>in</strong>terventi sui fondi.Sono entrati nel tema della giornata idue <strong>in</strong>terventi dei colleghi delle sezioniANAI dell’Emilia Romagna e delTrent<strong>in</strong>o. Entrambi i gruppi, di cuifacevano parte anche alcuni bibliotecari,hanno portato a term<strong>in</strong>e unaprima fase di lavoro, dedicata alla letturae alla comprensione delle norme,che dovranno essere applicate nell’ambitodi progetti avviati rispettivamentedalla Prov<strong>in</strong>cia di Bologna edalla Prov<strong>in</strong>cia di Trento per la schedaturadel proprio patrimonio <strong>archivi</strong>stico.I problemi <strong>in</strong>contrati riguardanosoprattutto la traduzione dialcuni term<strong>in</strong>i e il grado di fedeltà darispettare nei confronti della regolanazionale a cui è sembrato opportunofare riferimento: le Regole italiane dicatalogazione per autore (RICA), elaborate<strong>in</strong> ambito biblioteconomico eche necessitano qu<strong>in</strong>di di attentaosservazione e opportune modificheprima di poter essere applicate nelladescrizione <strong>archivi</strong>stica. Inoltre, gliesempi riportati <strong>in</strong> calce alle ISAARsono <strong>in</strong> genere apparsi non soddisfacenti.<strong>Il</strong> gruppo di lavoro <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>stitrent<strong>in</strong>i per la normalizzazione delladescrizione <strong>archivi</strong>stica è stato costituitonel settembre 1997 ed è impegnatonel progetto di adeguamento delprogramma Sesamo allo standardISAAR (CPF) prodotto e distribuitodalla Regione Lombardia. Nell’ambitodi questa <strong>in</strong>iziativa ha elaborato unManuale-guida per la descrizione deisoggetti produttori di <strong>archivi</strong> sulla basedello standard ISAAR (CPF), la cuiredazione è stata preceduta da un’analisimolto accurata dello standard,che ha portato i colleghi ad addentrars<strong>in</strong>elle questioni relative all’<strong>in</strong>dividuazionedei soggetti produttori nel casodi fondi complessi, dove si vedonoagire enti diversi <strong>in</strong> rapporto tra diloro. Livio Cristofol<strong>in</strong>i,direttore dell’Archiviodella Prov<strong>in</strong>cia di Trento ePaola Parisi, dell’Archivio di Stato diTrento, si sono chiesti come <strong>in</strong>dicarele cesure istituzionali e come rappresentarel’”albero istituzionale”, <strong>in</strong>dividuandoi legami di predecessore e successoreo di dipendenza tra gli enti, adesempio nel caso di un ospedale dipendenteda un ente locale, dotato qu<strong>in</strong>didi una propria autonomia ma gestitoda altri. Qual è il criterio di scelta perla forma della denom<strong>in</strong>azione dell’ente,poichè non sempre l’atto normativoche lo istituisce reca la denom<strong>in</strong>azioneufficiale? Le RICA costituisconoun valido riferimento, ma laloro applicazione <strong>in</strong> campo <strong>archivi</strong>sticorichiede alcune modifiche; ad esempiosembra opportuno aggiungere a“Trento (Prov<strong>in</strong>cia)” anche “Prov<strong>in</strong>ciadi Trento” o “Amm<strong>in</strong>istrazione pro-il Mondo<strong>degli</strong> Archivi20


ANAI Politica e Professionev<strong>in</strong>ciale di Trento”.E’ necessario, <strong>in</strong>oltre, accompagnaresempre la denom<strong>in</strong>azione di un soggettocon l’<strong>in</strong>dicazione <strong>degli</strong> estremicronologici. Per i colleghi del Trent<strong>in</strong>o,<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, appare evidente che le ISAARsono state elaborate <strong>in</strong> vista delladescrizione di enti moderni e mal siadattano alle istituzioni dell’Anciènregime: le soluzioni che si possonoproporre avranno qu<strong>in</strong>di comunque ilimiti di un compromesso.Ingrid Germani dell’Archivio di Statodi Bologna ha messo <strong>in</strong> risalto comele ISAAR forniscano regole di caratteremolto generale per la formazione diauthority records utilizzabili comechiavi di accesso a sistemi <strong>in</strong>formativiche hanno per oggetto beni culturalidifferenti dagli <strong>archivi</strong>. Si apronoqu<strong>in</strong>di ampie possibilità di connessioni<strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>ari, ma il controllo sullacorrettezza del dato assume grandissimaimportanza. Anche il gruppo dell’EmiliaRomagna si è chiesto quantole RICA siano adattabili alla realtà<strong>archivi</strong>stica. Per la scelta dell’<strong>in</strong>testazione,che è il momento più delicato,devono essere forniti criteri di massimapiuttosto che regole m<strong>in</strong>uziose: adesempio nel caso di cambiamenti neltempo le RICA adottano la denom<strong>in</strong>azionepiù recente, mentre <strong>in</strong> presenzadi enti attivi e suscettibili difuturi mutamenti sembra più idoneoil nome dato all’atto dell’istituzione.Le variazioni che non si riferiscono atrasformazioni istituzionali forti, cherichiedono separati documenti diautorità, possono essere registratecome forma esclusa (non-preferredterm). Inoltre, le regole RICA sembranoidonee per l’<strong>in</strong>dividuazione de<strong>in</strong>omi di persona, mentre non contemplanoquelli di famiglie, per i qualioccorre <strong>in</strong>dividuare riferimenti a livellonazionale, come l’albo d’oro dellanobiltà italiana successivo all’Unità perle famiglie nobili di nobiltà maggiore.Nella scelta della denom<strong>in</strong>azione deisoggetti produttori è comunque <strong>in</strong>eludibileil dato relativo alla ricchezzadocumentaria, sembra cioè necessariotenere <strong>in</strong> considerazione la consistenza<strong>degli</strong> atti effettivamente prodotti neidiversi periodi e sotto le diverse denom<strong>in</strong>azioni.<strong>Il</strong> ramo cadetto di unafamiglia che ha lasciato un consistentefondo documentario sarà qu<strong>in</strong>di forseda preferire rispetto al ramo nobile dicui si sono conservati pochissimi documenti.E’ questo l’aspetto che richiedeall’<strong>archivi</strong>sta di assumersi il più altogrado di responsabilità, con l’auspiciotuttavia che possa essere costituitaun’Agenzia a livello nazionale <strong>in</strong> gradodi convalidare le scelte effettuate. Nellascelta della forma dell’<strong>in</strong>testazionepotranno stabilirsi regole più rigide,così come per determ<strong>in</strong>are l’ord<strong>in</strong>e<strong>degli</strong> elementi da <strong>in</strong>serire. A questoproposito le regole RICA fornisconospunti <strong>in</strong>teressanti, dimostrando un’attenzionesorprendente agli aspetti storico-istituzionalie suggerendo un’<strong>in</strong>testazioneche vede l’ente produttorecollegato all’autorità politico-territorialee def<strong>in</strong>ito all’<strong>in</strong>terno di precisiestremi cronologici: Stato pontificio.Bologna (Legazione 1512-1796).Senato, articolata poi <strong>in</strong> opportunevoci di r<strong>in</strong>vio, quali: Senato. Bologna(legazione 1512-1796), vedi Statopontificio. Dopo queste due ampierelazioni hanno preso la parola numerosicolleghi, dando vita a un dibattitoassai partecipato, che si è <strong>in</strong>terrottosolo nel pomeriggio avanzato e delquale si riportano gli spunti più significativi.Claudia Salm<strong>in</strong>i, dell’Archivio di Statodi Venezia, ha ripreso e sviluppato unfilone di ricerca che aveva già presentatoa Napoli e che prende <strong>in</strong> considerazionela peculiarità di quelle denom<strong>in</strong>azionidi magistrature del passatoche comprendono term<strong>in</strong>i non comprensibilial di fuori dell’ambito locale(es.: Voci, Tratte, Sommaria), e richiedonoqu<strong>in</strong>di di essere accompagnatedall’<strong>in</strong>dicazione delle competenze.Nella tradizione italiana è consolidatala scelta più corretta dal punto vistafilologico, con eventuali <strong>in</strong>tegrazioni,secondo il modello fatto proprio dallaGuida generale, che non favorisce ladiffusione. Occorre trovare un accorgimentoper presentare all’utente sia ladenom<strong>in</strong>azione filologicamente correttache la sua spiegazione, ricorrendoa un segno grafico o a un marcatore.Stefano Vitali dell’Archivio di Stato diFirenze ha precisato la necessità dimantenere separati, almeno concettualmente,lo studio <strong>in</strong> vista della formulazionedi proposte di modifica allostandard <strong>in</strong>ternazionale da quello voltoall’elaborazione di uno standard nazionale.Rispetto a quest’ultimo è lecitochiedersi se dovrà limitarsi a costituire<strong>degli</strong> Archiviil Mondo21


ANAI Politica e Professioneun’<strong>in</strong>tegrazione delle ISAAR o <strong>in</strong>trodurreanche modifiche sostanziali.Certamente occorre un’autorità che loriconosca e mantenga e procedure dimodifica, altrimenti il dibattito nonpotrà superare i conf<strong>in</strong>i delle diverserealtà locali. Per quanto riguarda il problemadell’<strong>in</strong>testazione, va affrontatodal punto di vista metodologico, ricordandoche le scelte formali devonorimandare ai contenuti, <strong>in</strong> un cont<strong>in</strong>uor<strong>in</strong>vio dai nomi alle cose. Nonsempre questo pr<strong>in</strong>cipio vale <strong>in</strong> ambitobiblioteconomico, dove il modellocatalografico è <strong>in</strong>fatti criticato damolte parti e considerato ormai superato,così come anche le RICAappaiono sotto molti aspetti datate.Dal punto di vista <strong>archivi</strong>stico, <strong>in</strong>oltre,la soluzione adottata non deve solomirare a garantire l’accesso e risultarechiara, perchè il nostro obiettivorimane sempre quello di collocare le<strong>in</strong>formazioni nel loro contesto storicopoliticoe non si potrà mai raggiungerecon delle str<strong>in</strong>ghe di composizione delnome. <strong>Il</strong> sistema di <strong>in</strong>testazione propostodalle RICA rende tra l’altroimpossibile rendere la cont<strong>in</strong>uità delleistituzioni quando avviene un cambiamentodell’organizzazione politica,pensiamo ad un esempio macroscopico:il Comune.Maurizio Savoja ha illustrato il dibattito<strong>in</strong> corso <strong>in</strong> Lombardia, doveancora una volta l’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica affianca gli enti locali <strong>in</strong> unprogetto avviato da questi ultimi. L’Archiviodi Stato di Milano e la RegioneLombardia stanno <strong>in</strong>fatti curando lamessa a punto di un sistema <strong>in</strong>formativo<strong>archivi</strong>stico capace di recuperarele banche dati realizzate nell’ambitodel progetto Sesamo. <strong>Il</strong> nuovo sistema,Civita, contiene descrizioni delle istituzionilocali e dei loro organi. La filosofiadel progetto è quella di fornirele <strong>in</strong>formazioni all’<strong>in</strong>terno del contesto<strong>in</strong>formativo nel cui ambito sono stateraccolte, mantenendo qu<strong>in</strong>di dist<strong>in</strong>tala schedatura dei soggetti produttori di<strong>archivi</strong> dalla lista controllata delle istituzioni.Questa impostazione sembrala più idonea a consentire il raccordocon altri sistemi <strong>in</strong>formativi di beniculturali.Grazia Tató dell’Archivio di Stato diTrieste ha riferito brevemente l’esperienzadel gruppo del Friuli VeneziaGiulia che, una volta compiuta la letturadelle norme, ne ha sperimentatol’applicazione ad un piccolo fondo dell’Archiviodi Stato di Ud<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>contrandole medesime difficoltà e maturandogli stessi dubbi esposti dagli altricolleghi. Ha qu<strong>in</strong>di concordato conVitali riguardo all’esigenza di renderevisibile la cont<strong>in</strong>uità istituzionale <strong>in</strong>un’unica scheda e con Claudia Salm<strong>in</strong>isull’importanza di mantenere comeriferimento la Guida generale, almenoper quanto riguarda le denom<strong>in</strong>azioni<strong>degli</strong> enti.Bianca Toccafondi dell’Archivio diStato di Prato ha messo <strong>in</strong> guardiacontro il rischio di perdere di vista laspecificità della nostra tradizione: l’attenzioneal fondo. Le diverse discipl<strong>in</strong>eche possono evocarsi nello studio deiil Mondo<strong>degli</strong> Archivi22


ANAI Politica e Professionesoggetti produttori (sociologia, scienzepolitiche ecc.), ognuna peraltro dotatadi un proprio statuto, sono suscettibilidi approfondimenti che travalicanol’ambito dei nostri <strong>in</strong>teressi. Se ritorniamoall’<strong>in</strong>terno dei settori più specificamentenostri vediamo che rimaneancora molto da fare: ad esempio f<strong>in</strong>oad ora è stata riservata un’attenzionepreponderante agli aspetti istituzionali,alle istituzioni pubbliche. Se pensiamoalla struttura della Guida generale,vediamo che nella sezione III confluiscetutto quello che non è Stato,proprio il settore dest<strong>in</strong>ato a divenirepreponderante nel futuro. Dovremmoqu<strong>in</strong>di fermarci a studiare come darel’<strong>in</strong>testazione di una compagniamedioevale o di un ente di assistenza.La giornata si è conclusa senza formulazionidef<strong>in</strong>itive, peraltro impossibili<strong>in</strong> uno stadio ancora così <strong>in</strong>iziale dellavoro, <strong>in</strong> cui soltanto i due gruppi cheoperano sotto lo stimolo di esigenzeproposte dall’esterno - EmiliaRomagna e Trent<strong>in</strong>o - hanno potutopresentare relazioni, per giunta mettendosul tappeto <strong>in</strong>terrogativi più checertezze. <strong>Il</strong> significato dell’<strong>in</strong>controrisiede soprattutto nella serietà con cuisono stati affrontati e condivisi problemidi carattere metodologico e suquesto piano sono stati messi alcunipunti fermi che potranno costituireuna guida per i colleghi già impegnati<strong>in</strong> lavori che comportano l’applicazionedelle ISAAR. Soprattutto, si èposto l’accento sulla concretezza delnostro lavoro di <strong>archivi</strong>sti e a questoproposito si è ribadita l’esigenza di nonperdere la complessità dei fondi per<strong>in</strong>seguire un eccessivo rigore catalograficoe di non parcellizzare le <strong>in</strong>formazioni<strong>in</strong> una pletora di schede collegateda r<strong>in</strong>vii.Si è colto <strong>in</strong>oltre (Francesca CavazzanaRomanelli) il clima morale diversoofferto da una simile occasione di crescitaprofessionale, <strong>in</strong> cui gruppi di<strong>archivi</strong>sti possono <strong>in</strong>terrogarsi percostruire le regole del proprio lavoro.La riunione si è sciolta con l’impegnocomune di concludere una prima fasedi lavoro entro il prossimo ottobre e<strong>in</strong>viare entro quella data un resocontof<strong>in</strong>ale che renda possibile def<strong>in</strong>ire ilprogramma del prossimo appuntamento,che sarebbe opportuno si svolgessenella seconda metà di novembre,per poter prevedere un <strong>in</strong>contro nazionalenella tarda primavera.Antonella Mulé<strong>degli</strong> Archiviil Mondo23


ANAI Politica e ProfessioneAttività dell’ANAIIncontro annuale della Sezione dell’ ICA/SPAFirenze, 4-9 maggio 1999Nello scorso mese di maggio, dal 4 al9, si è svolto a Firenze, organizzato eospitato dall’ANAI, l’<strong>in</strong>contro annualedella Sezione delle Associazioni Professionalidel Consiglio Intenrazionale<strong>degli</strong> Archivi (ICA/SPA).<strong>Il</strong> Comitato direttivo di tale Sezione,di cui fa parte l’ANAI e il cui compitoè quello di rappresentare le istanzeprofessionali all’<strong>in</strong>terno dell’ICA, ècomposto dai rappresentanti delleassociazioni professionali di vari paesieuropei, <strong>degli</strong> Stati Uniti, della NordAmerica, dell’Australia..A Firenze erano presenti la Presidentedel Comitato, Ivonne Bos Rops (PaesiBassi), la Segretaria del Comitato,Margaret Turner (Regno Unito),Karen Benedict (USA), Albert Cyr(Canada), Gilbert Coutaz (Svizzera),Katr<strong>in</strong> Dan (Australia), Alfred Garcia(Spagna), Jacques Portev<strong>in</strong> (Francia),Raimer Witt (Germania). Significativaè stata poi la presenza del nuovoSegretario Generale dell’ICA, JoanVan Albada, che <strong>in</strong>vitato dall’ANAI,ha partecipato ai primi due giorni dell’<strong>in</strong>contro,contribuendo all’esito particolarmenterilevante di questariunione del Comitato, nell’ambito deirapporti <strong>in</strong>ternazionali.Alla realizzazione di questo impegnativomeet<strong>in</strong>g <strong>in</strong>ternazionale hannocollaborato tutti i soggetti che rappresentanol’ambiente <strong>archivi</strong>sticotoscano. Oltre alla Sezione Toscanadell’ANAI che ha svolto un ruolo particolarmenteattivo nella organizzazionedell’evento, gli Istituti <strong>archivi</strong>sticifiorent<strong>in</strong>i, l’Archivio di Stato e laSopr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>stica per laToscana, hanno offerto non solo leloro prestigiose sedi per lo svolgimentodelle riunioni del comitato masoprattutto la loro disponibilità per larealizzazione di vari momenti di<strong>in</strong>contro proposti <strong>in</strong> segno di ospitalità.Particolarmente significativo è statopoi il contributo dell’Istituto UniversitarioEuropeo di Fiesole che oltre adaver messo a disposizione la propriasede per una delle giornate di lavoro,ha offerto l’opportunità di visitare gli<strong>archivi</strong> della Comunità Europea, visitadi grande <strong>in</strong>teresse, soprattutto <strong>in</strong> unsimile contesto.Un ulteriore contributo è stato offertoancora dall’Archivio di Stato di Siena,la città dove si è svolta la giornata conclusivadel meet<strong>in</strong>g. La visita <strong>degli</strong>splendidi <strong>archivi</strong> e del museo dell’Istitutosenese e quella organizzatapresso l’<strong>archivi</strong>o del Monte dei Paschisono stati tra i momenti più graditidagli ospiti stranieri.I lavori del Comitato, articolati <strong>in</strong>c<strong>in</strong>que sessioni, si sono svolti sulla basedi un preciso ord<strong>in</strong>e del giorno, i cuipunti pr<strong>in</strong>cipali possono suddividersi<strong>in</strong> reports and projects.<strong>Il</strong> primo dibattito del comitato, haavuto <strong>in</strong>fatti per oggetto i risultati dellariunione del CITRA del settembre1998. La presenza del Segretario Generaledel ICA ha ovviamente reso laprima sessione ancora più densa dicontenuti, <strong>in</strong> quanto Van Albada hapresentato una bozza di discussione sulfuturo di questo organo e su tutte leil Mondo<strong>degli</strong> Archivi24


ANAI Politica e Professionenovità che <strong>in</strong>tende apportare.Esam<strong>in</strong>andone le f<strong>in</strong>alità di dibattitoai più alti livelli di rappresentanza<strong>in</strong>ternazionale e i compiti di <strong>in</strong>dirizzosui pr<strong>in</strong>cipali temi <strong>archivi</strong>stici, il Segretariogenerale ha avanzato alcune propostedi riorganizzazione dell’attivitàdel CITRA, evidenziando alcuni puntideboli del suo funzionamento attuale.L’espansione sempre più ampia dell’ICAe il rapido processo di trasformazioneche vive, rendono necessario,anche <strong>in</strong> prospettiva del prossimoCongresso di Siviglia del 2000, unapproccio diverso nella politica e nellaIn un documento provvisorio presentatoal comitato, Isabella Orefice haillustrato le l<strong>in</strong>ee guida della Conferenza,il cui tema sono i progetti <strong>in</strong>ternazional<strong>in</strong>el settore <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> elettronici.L’<strong>in</strong>formatizzazione, la gestione <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> elettronici, i problemi legati allaformazione professionale sono gliargomenti che verranno affrontati nell’otticadi una cultura scientifica <strong>in</strong>tegrata,tecnica e professionale, che def<strong>in</strong>iscagli standard di una cultura <strong>archivi</strong>sticaeuropea.<strong>Il</strong> programma della Conferenzaorganizzazione, che consenta il piùampio co<strong>in</strong>volgimento di tutti i soggetti<strong>in</strong>teressati, compresi i paesi piùsvantaggiati, a questioni che sono di<strong>in</strong>teresse comune (<strong>in</strong>novazioni tecnologichee amm<strong>in</strong>istrative, problemietici, disastri naturali).Nel corso delle successive sessioni èstato poi discusso il programma delleattività <strong>in</strong>ternazionali e i progetti <strong>in</strong> viadi attuazione. Ampio spazio è statodato qu<strong>in</strong>di all’organizzazione dellaConferenza europea <strong>degli</strong> Archivi chesi terrà a Firenze nel 2001, il cui soggettoorganizzatore è proprio l’ANAI.europea sarà messo a punto anchesulla base delle <strong>in</strong>dicazioni fornite dalCongresso dell’ICA che si terrà a Siviglianel 2000; si proporrà come unaoccasione di confronto e dibattito suidee, proposte ed esperienze, con ilf<strong>in</strong>e di offrire una opportunità diaggiornamento.Nel corso delle altre sessioni sono statidiscussi il tema del codice di deontologiache ogni associazione deve predisporre,i progetti delle Associazioni,la programmazione delle attività delComitato.Patrizia Severi<strong>degli</strong> Archiviil Mondo25


ANAI Politica e ProfessioneAttività dell’ANAISem<strong>in</strong>ario nazionaleLa memoria di impresa. Storia, <strong>archivi</strong>, organizzazione, market<strong>in</strong>g.Villalago di Piediluco, 21-23 aprile 1999Lo scorso aprile, la nostra Associazione<strong>in</strong> collaborazione con l’ ICSIM,Istituto per la <strong>Cultura</strong> e la Storia d’Impresa“Franco Momigliano”, ha organizzatoa Terni, presso la sede dell’ICSIMstesso, a Villalago di Piediluco,il Sem<strong>in</strong>ario nazionale Lamemoria di impresa. Storia, <strong>archivi</strong>,organizzazione, market<strong>in</strong>g.Questo sem<strong>in</strong>ario si è posto l’obiettivodi affrontare le tematiche legate agli<strong>archivi</strong> storici delle imprese, nell’<strong>in</strong>tentodi fornire una occasione di analisie riflessione sulla funzione dell’<strong>archivi</strong>oall’<strong>in</strong>terno di una organizzazione,come strumento possibile delladef<strong>in</strong>izione dell’identità storica dell’impresae dei suoi obiettivi.Dopo i saluti del Presidente della Prov<strong>in</strong>cia,del presidente dell’ICSIM edell’ANAI, si è aperta la prima sessionedel sem<strong>in</strong>ario che aveva come tema ilrapporto tra storia e <strong>archivi</strong>stica diimpresa tra ottocento e novecento.<strong>Il</strong> punto di partenza è stato fissatonella prima relazione che doveva puntualizzaree proporre il punto di vistadello storico <strong>in</strong> relazione al compitodell’<strong>archivi</strong>sta. <strong>Il</strong> sem<strong>in</strong>ario è stato<strong>in</strong>fatti <strong>in</strong>trodotto da Nicola Crepasdell’ICSIM, che con un <strong>in</strong>terventoparticolarmente sentito ha ricordatola recente scomparsa del professorDuccio Bigazzi ricordandone l’impegnopolitico e civile, nonché la suaattività di storico di impresa. Nelricordo di Bigazzi, Crepas ha sottol<strong>in</strong>eatoche il compito <strong>degli</strong> storici dellasua generazione è stato quello di darvoce alle persone, dando vita qu<strong>in</strong>diad una storia <strong>degli</strong> operai, dei dirigenti,dei tecnici. In questo approcciodunque dovrebbe def<strong>in</strong>irsi il percorsoda seguire nel ricostruire la storia dell’impresaattraverso i suoi <strong>archivi</strong>, cercandodi entrare nella logica dell’attivitàdell’impresa stessa. Riferendosi adun articolo di Riccardo Bachi (RiccardoBachi. Monografie storiche suimprese <strong>in</strong>dustriali italiane [1936],“Archivi e Imprese” n.3, gennaio/giugno 1991, pp.71-80), Crepas haposto l’accento sull’importanza dellastoria di impresa per la comprensionedella storia economica italiana diquesto secolo e soprattutto ha sottol<strong>in</strong>eatola specificità di tali <strong>archivi</strong> e dellavoro dell’<strong>archivi</strong>sta di impresa. ProprioBachi proponeva già nel 1936un programma di 100 storie diimprese, scientificamente orientate,scritte <strong>in</strong>sieme ai dirigenti e rispondentiad uno schema articolato <strong>in</strong> 14punti, rivolto appunto all’<strong>in</strong>dividuazionedei nodi pr<strong>in</strong>cipali della vita diuna impresa, necessari per la ricostruzionedella sua storia.Giorgetta Bonfiglio Dosio ha affrontatoil tema dell’<strong>archivi</strong>stica diimpresa, ripercorrendo la sua esperienzadi studio e di lavoro su tali<strong>archivi</strong> ed ha <strong>in</strong>nanzitutto messo <strong>in</strong>evidenza, attraverso una propostabibliografica, i pr<strong>in</strong>cipali momenti chenegli ultimi anni hanno rivelato il crescente<strong>in</strong>teresse verso gli <strong>archivi</strong> aziendali.Dagli anni settanta <strong>in</strong> poi è statarivolta una particolare attenzione proprioagli <strong>archivi</strong> di impresa nella lorospecificità, consentendo di <strong>in</strong>dividuare<strong>in</strong> tal modo la necessità di unapproccio metodologico fondato sullail Mondo<strong>degli</strong> Archivi26


ANAI Politica e Professionecollaborazione tra <strong>archivi</strong>sti, storicieconomici e produttori d’<strong>archivi</strong>o.La specificità dell’<strong>archivi</strong>o di impresasi manifesta per esempio nella tipologiadocumentaria, e nella presenzafrequente di materiali particolari, chepone problemi alla conservazione e allagestione di tali <strong>archivi</strong> e alla stessa realizzazionedei mezzi di corredo. Sidel<strong>in</strong>ea così la necessità di def<strong>in</strong>ire lecoord<strong>in</strong>ate giuridiche della produzionedocumentaria dell’impresa alf<strong>in</strong>e di consentire una migliore organizzazionedella memoria aziendale eaffrontare il compito della gestioneche pone problemi di costi diretti e<strong>in</strong>diretti.Partendo <strong>in</strong>fatti dalla considerazioneche gli <strong>archivi</strong> di impresa sono per lopiù <strong>archivi</strong> privati, Bonfiglio Dosio hasottol<strong>in</strong>eato la necessità di far emergereil ruolo attivo del produttore tradizionalmentesoggetto passivo della storiografia,stimolando l’<strong>in</strong>teresse dell’imprenditorealla conservazione ecura del proprio <strong>archivi</strong>o, come realestrumento all’<strong>in</strong>terno della logica diprofitto che caratterizza l’impresa.Attraverso i successivi <strong>in</strong>terventi delSopr<strong>in</strong>tendente <strong>archivi</strong>stico per l’Umbria,Mario Squadroni, e di FabriziaTrevisan, si sono del<strong>in</strong>eate alcune esperienzefondamentali della realtàumbra. Squadroni ha posto l’accentosull’attività della Sopr<strong>in</strong>tendenza che,dopo un censimento complesso e dettagliato,<strong>in</strong>iziato nel 1987 ed ormaiconcluso, svolge un ruolo di referenteper le imprese stesse che si rivolgonoad essa, per aver <strong>in</strong>dicazioni di caratteremetodologico soprattutto aseguito della dichiarazione di notevole<strong>in</strong>teresse storico che ovviamente davalidità maggiore al loro <strong>archivi</strong>o.<strong>Il</strong> caso dell’<strong>archivi</strong>o storico della Cassadi Risparmio di Perugia, descritto daF. Trevisan, è particolarmente esemplificativodella necessità di stimolarela valorizzazione del patrimonio documentariodi una impresa. L’Istituto,<strong>in</strong>fatti, nato nel 1909, ha un proprio<strong>archivi</strong>o storico realizzato sulla base diun progetto della Sopr<strong>in</strong>tendenza<strong>archivi</strong>stica che ha proceduto, al censimentoe all’ord<strong>in</strong>amento di tale<strong>archivi</strong>o, consentendone la conservazione<strong>in</strong> luoghi adeguati.La prima sessione, dedicata proprioagli <strong>archivi</strong> delle banche, ha visto l’<strong>in</strong>terventodei pr<strong>in</strong>cipali istituti di creditoitaliani.Per la Banca d’Italia è <strong>in</strong>tervenutaGabriella Raitano, che rievocandorapidamente la storia della banca , haripercorso le tappe fondamentali dell’iter effettuato dall’Istituto nella realizzazionedel proprio <strong>archivi</strong>o storico.La consapevolezza che la raccolta e l’analisidel materiale documentario rappresentanoun compito istituzionaleper una banca moderna e qu<strong>in</strong>di lavolontà e la necessità di valorizzarlo,hanno determ<strong>in</strong>ato un <strong>in</strong>crementodell’attività di ricerca e hanno datovita, s<strong>in</strong> dagli anni sessanta, ad un programmadi riorganizzazione dell’<strong>archivi</strong>ostorico, il cui ruolo è oggi centralenell’organizzazione dell’Istituto.L’istituzione dell’Ufficio ricerche storiche,e l’<strong>in</strong>terazione di questo conl’Archivio Centrale presso il ServizioSegretariato, ha segnato una svoltaimportante nell’attività della banca nelcampo della ricerca storico-f<strong>in</strong>anziaria.La pubblicazione della collana storicaed il recente processo di trattamento<strong>in</strong>formatico, di cui A. Battilocchi haillustrato i criteri ed i momenti pr<strong>in</strong>cipali,hanno ulteriormente valorizzatoil cospicuo e importante patrimoniodocumentario della banca, fornendoun notevole contributo alla ricerca edevidenziando la rilevanza della funzionedell’<strong>archivi</strong>sta.Allo stesso modo, l’esperienza dellaBanca Commerciale , che ha istituitoil suo <strong>archivi</strong>o storico nel 1984, rivelala volontà <strong>degli</strong> istituti di credito direndere fruibile dalla ricerca il propriopatrimonio documentario più importante.La relazione di Guido Montanariha illustrato <strong>in</strong> modo particolareil processo di costruzione del sistema<strong>in</strong>formativo per l’<strong>archivi</strong>o storico dellaCOMIT, che partendo da uno studiodi fattibilità, e basandosi sui criteri didescrizione ISAD, è approdato a risultatisenz’altro positivi ed efficaci.Di tutt’altro taglio l’<strong>in</strong>tervento relativoal Banco di Napoli. Dopo una brevestoria dell’Istituto, tra i più antichi edimportanti <strong>in</strong> assoluto nell’ambito economico,Michela Sessa ha descrittol’<strong>in</strong>gente patrimonio documentario,che attraverso le sue pr<strong>in</strong>cipali serie,si rivela una fonte di notizie per lastoria non solo economica ma anchesociale e culturale del area meridionale.L’esperienza della Banca di Roma, presentatada Fabio Del Giudice, confermala complessità della riorganizzazione<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> <strong>degli</strong> istituti di cre-<strong>degli</strong> Archiviil Mondo27


ANAI Politica e Professionedito. La Banca di Roma <strong>in</strong>fatti, natadalla fusione di più banche, ha dovutoaffrontare un articolato progetto direperimento, identificazione, censimentoe concentrazione della documentazionedi <strong>in</strong>teresse storico, che haportato alla def<strong>in</strong>izione <strong>degli</strong> strumentidi consultazione dell’<strong>in</strong>terocomplesso documentario dell’Istituto.Attraverso l’analisi delle attività chehanno determ<strong>in</strong>ato l’identità dell’<strong>archivi</strong>ostorico della Banca di Roma,Del Giudice ha anche affrontato i temipiù attuali legati alla conservazione,l’<strong>in</strong>formatizzazione, l’automazionedella gestione dell’<strong>archivi</strong>o, l’outsourc<strong>in</strong>g,problemi la cui risoluzione è resanecessaria anche dalla volontà di perseguiresoprattutto quella valorizzazionedel proprio patrimonio documentario,“verso l’esterno come formadi trasmissione della propria identitàculturale, verso l’<strong>in</strong>terno come politicadi market<strong>in</strong>g culturale volto all’accrescimentodi valore strategico eorganizzativo”.La seconda sessione è stata dedicataagli <strong>archivi</strong> delle imprese <strong>in</strong>dustriali,con l’<strong>in</strong>tento di analizzare aspetti storici,<strong>archivi</strong>stici ed economici.La presenza di importanti nomi dell’<strong>in</strong>dustriaitaliana (Nestlè, Dalm<strong>in</strong>e,Ansaldo, Peroni, Barilla, Olivetti) haofferto l’opportunità di una ampiapanoramica dell’esperienza culturalelegata all’ambiente imprenditoriale.Gli <strong>archivi</strong> di tali imprese, così radicatenella storia economica italiana,rappresentano <strong>in</strong>fatti una fonte storicaimportantissima e, come ha ricordatoDiego Robotti parlando dellaOlivetti e sottol<strong>in</strong>eando il rapporto tragli <strong>archivi</strong> economici ed il territorio,non solo <strong>in</strong> un ambito strettamenteaziendale ed <strong>in</strong>dustriale, ma anchesociale e culturale, dato per esempioil frequente legame tra le carte familiarie quelle dell’impresa.In alcuni casi per esempio, comequello della Birra Peroni, presentato daDaniela Brignone, il reperimento el’acquisizione della documentazionedai depositi anteriori alla costituzionedell’<strong>archivi</strong>o e già classificati con l’<strong>in</strong>dicazionedi “museo”, ha chiaramentefornito l’<strong>in</strong>dicazione della volontàaziendale, sia della famiglia proprietariache del personale dipendente dicreare una struttura di conservazionee valorizzazione delle carte, e rivelatoil forte legame con il territorio di pert<strong>in</strong>enza,<strong>in</strong> particolare quello romano.Un’ altra esperienza di grande rilevanza,anche <strong>in</strong>ternazionale, è ovviamentequella dell’Archivio Storico dell’Ansaldo,descritta da AlessandroLombardo. Lombardo ha <strong>in</strong>trodottola storia dell’Ansaldo e della costituzionedel suo <strong>archivi</strong>o storico, proponendoanche diverse riflessioni sui problemirelativi alla funzione dei documentiprodotti da una impresa all’<strong>in</strong>ternodi quella logica di produttivitàche caratterizza l’attività amm<strong>in</strong>istrativadell’azienda, e sull’atteggiamentodella ricerca nei confronti delle fontistoriche prodotte dalle impreseRimandando qu<strong>in</strong>di alle problematichedello scarto e del deposito delladocumentazione, fasi che spesso nonhanno trovato adeguate soluzioniil Mondo<strong>degli</strong> Archivi28


ANAI Politica e Professionedovrebbero poi condurre anche allacostituzione di un <strong>archivi</strong>o di transizioneverso cui avviare una regolareattività di versamento e deposito.Anche per l’<strong>archivi</strong>o fotografico è previstoun analogo progetto di riord<strong>in</strong>amento.Anche la riorganizzazione dell’Archiviostorico Barilla, illustrata daGiancarlo Gonizzi, <strong>in</strong>iziata nel 1987,trova le sue basi nella volontà di ricostruzionedella storia dell’azienda, ed è<strong>in</strong> modo particolare f<strong>in</strong>alizzata ad attivitàculturali. La consultazione dellacarte <strong>in</strong>fatti è spesso legata all’attivitàalla <strong>in</strong>adeguata normativa che regolala gestione e conservazione di taledocumentazione, sono stati affrontat<strong>in</strong>ell’ottica di una prospettiva futura,che preveda una migliore valutazionedelle potenzialità <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> diimpresa, tenendo conto anche deirapidi processi di trasformazione chele imprese subiscono. L’ipotesi di unagriglia <strong>in</strong>formativa sulle imprese, lanecessità di utilizzare le diverse esperienzenell’ambito di una metodologia<strong>archivi</strong>stica comune e l’analisi delleproblematiche relative allo scarto,all’<strong>in</strong>formatizzazione, e alla fruizioneneanche da parte <strong>degli</strong> stessi imprenditori,Lombardo ha ricordato la frequenteirrimediabile dispersione delpatrimonio documentario di molteaziende, non solo italiane, che avrebbe<strong>in</strong>vece costituito una fonte storica preziosaai f<strong>in</strong>i dell’analisi economica, storicae sociologica, e per elaborare teoriedell’impresa e dello sviluppo economico.La consapevolezza del valore e dellafunzione della memoria aziendale hasp<strong>in</strong>to la Dalm<strong>in</strong>e a creare una Fondazione,ente senza scopo di lucro,f<strong>in</strong>alizzata all’<strong>in</strong>cremento, la conservazionee la valorizzazione del propriopatrimonio <strong>archivi</strong>stico. Tale <strong>in</strong>iziativaha ovviamente <strong>in</strong>contrato un ampioconsenso per la rilevanza dell’articolatoe complesso patrimonio documentaledella Dalm<strong>in</strong>e e delle societàad essa correlate, nell’ambito dellastoria d’impresa e del lavoro e dell’architettura<strong>in</strong>dustriale. <strong>Il</strong> progetto diorganizzazione dell’<strong>archivi</strong>o storico,che parte dalla <strong>in</strong>dividuazione dei varifondi che compongono l’<strong>archivi</strong>o Dalm<strong>in</strong>e,è ancora <strong>in</strong> corso e si articolanelle pr<strong>in</strong>cipali tappe del censimento,schedatura e riord<strong>in</strong>amento, chedi ricerca per le tesi di laurea e stages.Proprio il tema della consultabilità<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> di impresa è stato partecentrale della discussione svoltasi nell’ambitodella tavola rotonda conclusiva,coord<strong>in</strong>ata da Luciano Segreto,alla quale hanno partecipato ancheGiuseppe Paletta, del Centro Storiadell’Impresa e dell’Innovazione eMaria Rosaria Ostuni, del CentroStudi per la Documentazione Storicaed Economica dell’Impresa. I problemirelativi alla scarsa attenzione f<strong>in</strong> ad oradimostrata nei confronti della documentazioneprodotta dalle imprese edi tale complessa tipologia documentaria,costituiscono qu<strong>in</strong>di il nucleo diun progetto futuro di recupero e valorizzazionedi un così importante patrimonio<strong>archivi</strong>stico.E’ <strong>in</strong>tenzione <strong>degli</strong> organizzatori,ANAI ed ICSIM, <strong>in</strong> accordo con ilprogetto <strong>in</strong>iziale che ha dato vita aquesto sem<strong>in</strong>ario, di proporre nellaprossima primavera, una analoga occasionedi confronto tra le imprese relativamentealle tematiche legate agli<strong>archivi</strong> correnti.Isabella Cerioni e Patrizia Severi<strong>degli</strong> Archiviil Mondo29


ANAI Politica e ProfessioneAttività dell’ANAIL’outsourc<strong>in</strong>g nei servizi <strong>archivi</strong>sticiCome auspicato ed annunciato al term<strong>in</strong>edel Convegno su “L’outsourc<strong>in</strong>gnei servizi <strong>archivi</strong>stici” che si è svoltoa Roma il 26 marzo scorso, di cui sipuò leggere il resoconto (cfr. pag. 62),è stato costituito un gruppo di lavoronazionale per approfondire i temi e iproblemi che sono stati toccati <strong>in</strong> quell’occasione,cui partecipano i componentidel comitato organizzatore.I nom<strong>in</strong>ativi dei partecipanti sono:Maria Emanuela Mar<strong>in</strong>elli coord<strong>in</strong>atrice, Antonio Ratti, Fabio Del Giudice,Gianni Pesiri. Come ditte di outsourc<strong>in</strong>ghanno partecipato la RecordsCentre, la Brambles, la Schuttle, l’ItalianaArchivi, la HStudy. <strong>Il</strong> gruppodi lavoro è costituito da rappresentantidell’ANAI, dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica e di quelle società di outsourc<strong>in</strong>gche hanno già portato unloro primo essenziale contributo partecipandoalla giornata di studio. <strong>Il</strong>gruppo <strong>in</strong>tende prendere <strong>in</strong> esame lemotivazioni per cui gli enti pubblici eprivati, ormai sempre più frequentemente,affidano la gestione dei propri<strong>archivi</strong> all’esterno; i servizi <strong>archivi</strong>sticiofferti dalle aziende specializzate nelsettore; i costi di tali servizi <strong>in</strong> rapportoalla tipologia e alla qualità dell’offerta.Scopo di questo lavoro è stabilire criteriper def<strong>in</strong>ire gli standard m<strong>in</strong>imi diqualità e sicurezza che garantiscanol’ente appaltante, la società appaltatricee l’amm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>stica sullamigliore gestione e conservazione delmateriale documentario affidato all’esterno.<strong>Il</strong> gruppo è abbastanza numeroso ecomposto di realtà non omogenee,fatto questo che costituisce un veropunto di forza, <strong>in</strong> quanto ciascunopotrà contribuire ai risultati con la propriaparticolare esperienza e professionalità.E’ stata presa la decisione disuddividersi <strong>in</strong> due sottogruppi, ilprimo dei quali si occuperà di <strong>in</strong>dividuareuno o più schemi contrattualiche def<strong>in</strong>iscano il rapporto tra costi equalità dei servizi. <strong>Il</strong> secondo si occuperà<strong>degli</strong> aspetti giuridici della questione,soprattutto riguardo alle normedella legislazione <strong>archivi</strong>stica, sulla privacy,sulla consultabilità ed il diritto diaccesso; e <strong>degli</strong> aspetti normativi delrapporto tra Amm<strong>in</strong>istrazione Archivisticae outsourcer <strong>in</strong> relazione all’<strong>archivi</strong>oconservato.Si sono già svolti tre <strong>in</strong>contri delgruppo nel suo <strong>in</strong>sieme, <strong>in</strong> cui sonostate prese <strong>in</strong> esame le prime fasi deicontatti tra gli outsourcer ed i propriclienti, e si è discusso della necessità dioperare analisi preventive del problema<strong>archivi</strong>stico che l’outsourcer è chiamatoa risolvere. In particolare è statopreso <strong>in</strong> considerazione il momentoprogettuale, <strong>in</strong> cui si identificano gliobiettivi da raggiungere: è proprio <strong>in</strong>questa fase di progettazione che ènecessario e opportuno che vengaco<strong>in</strong>volta ed <strong>in</strong>tervenga attivamentel’amm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>stica.<strong>Il</strong> primo momento del rapporto fral’outsourcer ed il cliente è quello dellapresa <strong>in</strong> carico della documentazione;è questo anche il momento qualificante,<strong>in</strong> cui si vengono ad istituirerapporti giuridici sulla responsabilitànei confronti della documentazione.<strong>Il</strong> primo sottogruppo sta sviluppandoil Mondo<strong>degli</strong> Archivi30


ANAI Politica e Professione<strong>in</strong> particolare i temi della conservazionedei documenti dal punto di vistadella sicurezza, delle responsabilità giuridichee assicurative nei confrontidella documentazione affidata all’outsourcer,e dell’articolazione delle varievoci del contratto.Soprattutto i problemi assicurativisono sembrati molto pressanti, <strong>in</strong>quanto implicano il riconoscimentodel valore giuridico ed economico delladocumentazione, e la quantificazionedell’entità del danno che un eventualesmarrimento o distruzione di documenticomporterebbe per l’ente appaltante,e che qu<strong>in</strong>di la società appaltatriceè tenuta a rifondere. E’ questo unaspetto che non così frequentementeviene preso <strong>in</strong> considerazione quandosi parla di <strong>archivi</strong>, ma che si sta rivelando<strong>in</strong>vece di fondamentale importanza<strong>in</strong> un contesto di fornitura di servizio<strong>in</strong> esterno.Nel secondo sottogruppo si sta alacrementelavorando per elaborare un“glossario” dei term<strong>in</strong>i <strong>archivi</strong>stici piùfrequentemente usati (anche dallesocietà di outsourc<strong>in</strong>g) e dei term<strong>in</strong>ipropri di questa attività, <strong>in</strong> modo dapoter usare un l<strong>in</strong>guaggio sicuramentecondiviso e controllato. Ci si è <strong>in</strong>fattiresi conto, ancora una volta, che soloconcordando sul significato dei term<strong>in</strong>i,<strong>archivi</strong>sti e outsourcer potrannodialogare con facilità e potranno <strong>in</strong>tendersisulla tipologia dei servizi offertio da offrire.Un altro tema che sta impegnandoquesto sottogruppo riguarda la elaborazionedelle l<strong>in</strong>ee progettuali. E’ nelmomento della redazione di un progettodi outsourc<strong>in</strong>g <strong>archivi</strong>stico che siqualifica il servizio. Qui si def<strong>in</strong>iscono<strong>in</strong>fatti gli obiettivi da raggiungere,come si è detto; qui si deve <strong>in</strong>serire ilcontributo della Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica nell’identificare tali obiettivi,il miglior modo di raggiungerli edil controllo sulla corrispondenza delprogetto stesso a standard m<strong>in</strong>imi diqualità <strong>in</strong>dispensabili per la “buonaconservazione”, <strong>in</strong> tutti i sensi, deidocumenti.Un altro dei risultati che il gruppovuole raggiungere è quello di fareopera di promozione perchè presso glienti e le istituzioni proprietarie di<strong>archivi</strong> aumenti la consapevolezza dell’importanzagiuridica, amm<strong>in</strong>istrativae storica della documentazione conservatae qu<strong>in</strong>di l’<strong>archivi</strong>o venga affidatoa personale qualificato. Personaleformato anche attraverso stages di specializzazionepromossi <strong>in</strong> collaborazionecon le stesse società di outsourc<strong>in</strong>g.I risultati, anche parziali, dell’attivitàdi questo gruppo di studio, che sembraaver colto un problema molto sentitoe di grande attualità <strong>in</strong> questomomento di importanti e significativetrasformazioni <strong>in</strong> tutti i settori, verrannoman mano comunicati suquesto notiziario con l’<strong>in</strong>tento di provocareun dibattito sicuramente utilee proficuo, che potrà contribuire ad<strong>in</strong>dirizzare al meglio il lavoro futuro.Maria Emanuela Mar<strong>in</strong>elli(Responsabile del gruppo di lavorosull’outsourc<strong>in</strong>g)<strong>degli</strong> Archiviil Mondo31


ANAI Politica e ProfessioneArchivi del ‘900Abbiamo <strong>in</strong>tervistato Leonardo Musci,consulente coord<strong>in</strong>atore del progettoArchivi del 900, nato per <strong>in</strong>iziativa delBaicr, con lo scopo pr<strong>in</strong>cipale di permettereuna lettura <strong>in</strong>formatizzata diuna rete di <strong>archivi</strong> ord<strong>in</strong>ati, afferentialla storia culturale e politica del Novecentoitaliano.Dalla fondazione del Baicr (1991) adoggi quali fondi presso i vari istituti chehanno aderito al consorzio sono stati f<strong>in</strong>oad ora schedati? E’ possibile avvalersidelle schedature effettuate, è disponibileun cd-rom demo?Presso gli istituti che hanno aderitoad Archivi del 900 questo è lo statodei lavori sui fondi.Presso l’<strong>archivi</strong>o storico Treccani:buona parte della corrispondenza redazionalee dei manoscritti editorialidella cosid-detta Grande Enciclopedia,della Appendice I e della non realizzataEnciclopedia M<strong>in</strong>ore; sono attualmente<strong>in</strong> corso i lavori sul fondo Boscoe sull’<strong>archivi</strong>o della Commissionepetrarchesca. Presso l’Istituto Sturzo:<strong>archivi</strong>o della Democrazia Cristiana,una serie delle carte Sturzo, le carteVittor<strong>in</strong>o Veronese. Presso la FondazioneGramsci: l’<strong>archivi</strong>o cosiddettoMosca del Pci, le carte De Donato,l’<strong>archivi</strong>o Enrico Berl<strong>in</strong>guer. Presso laFondazione Basso: corrispondenza diLelio Basso. Presso la Società geografica:il fondo storico e, <strong>in</strong> particolare,la Regia commissione colombiana.Presso la Fondazione Ugo Spirito:<strong>archivi</strong>o Ugo Spirito, <strong>in</strong>izio di lavorazionesu fondi s<strong>in</strong>dacali fascisti. Pressol’Associazione nazionale per gli <strong>in</strong>teressidel Mezzogiorno d’Italia(ANIMI): il fondo fotografico ANIMIe Zanotti Bianco. Presso l’Istituto dellaResistenza di Roma: fondo c.d.Memoria di carta, versamenti di carteprivate sui movimenti <strong>degli</strong> anni ’60e ’70. Presso l’Istituto per la storia delMedioevo: carte di Raffaello Morghen.Presso il Museo del Risorgimento diTor<strong>in</strong>o: carte di Walter Maturi. Pressoil Centro studi Gobetti di Tor<strong>in</strong>o: cartedi Silvio Trent<strong>in</strong>. Presso l’Archivioc<strong>in</strong>ematografico della Resistenza diTor<strong>in</strong>o: <strong>in</strong>izierà il recupero da altrodata base delle schedature esistenti.Presso la Fondazione Donat Catt<strong>in</strong> diTor<strong>in</strong>o: carte Carlo Trabucco. Presso ilMuseo del Risorgimento di Trento:fondo Battisti.Le schedature <strong>in</strong> corso sono visibili perora solo presso i s<strong>in</strong>goli istituti. La concentrazionedelle basi dati su un servercentrale (<strong>in</strong>terrogabile anche daremoto o via Internet) è già tecnicamentepossibile e sarà realizzata manoa mano che verranno portati a term<strong>in</strong>ei lavori <strong>archivi</strong>stici.<strong>Il</strong> Baicr sta ora promuovendo unaschedatura al solo livello di fondo ditutti gli <strong>archivi</strong> posseduti dagli istitutiaderenti, <strong>in</strong> modo da avere <strong>in</strong> temporagionevole una base descrittiva,accompagnata da un primo thesaurusper l’<strong>in</strong>terrogazione tramite descrittori,da proporre <strong>in</strong> rete pubblica (è da pocopronto il software che permette la visibilitàInternet delle basi dati compilatecon Gea).Tale operazione è parallela al progettodi redazione di un cd che propongapercorsi di lettura su tematiche card<strong>in</strong>eil Mondo<strong>degli</strong> Archivi32


ANAI Politica e Professionedi storia contemporanea italiana, e chesfrutti i patrimoni documentari <strong>degli</strong>istituti associati.<strong>Il</strong> sistema per la schedatura/<strong>in</strong>ventariazione/acquisizioneè Gea, elaborato dallasocietà Datamat. Quale il rapporto trala società e il Baicr? Come siete giuntialla scelta di Gea?Tra il Consorzio e la Datamat vi è unrapporto di committenza: nel 1995uscì la prima release del prodotto<strong>in</strong>formatico Gea ( che sta per “gestioneelettronica <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>”), frutto dellacollaborazione tra gli ideatori del progettoe gli <strong>in</strong>formatici della società.Gea non è un prodotto preesistentescelto tra quelli presenti sul mercato,ma un applicativo che risponde ai presupposticulturali del progetto, natoper <strong>in</strong>iziativa del Baicr e sviluppatonell’ambito dell’<strong>archivi</strong>o storico dell’Istitutodell’Enciclopedia Italiana,diretto allora da Gabriella Nisticò. Lasocietà Datamat è comunque proprietariadei file sorgenti e ogni modificadel programma - personalizzazionirichieste da utenti commerciali, adesempio - va richiesta alla societàstessa. <strong>Il</strong> prodotto è qu<strong>in</strong>di commercializzatosecondo logiche aziendali edè stato acquistato da alcuni <strong>archivi</strong> storicie fondazioni tra cui la Banca CommercialeItaliana, la Banca di Roma, laBreda, l’Olivetti.Quali sono le caratteristiche <strong>in</strong>formatichedi Gea? E’ vero che ci sono state stasidovute a cause tecnico-<strong>in</strong>formatiche?Quali sono stati i problemi presentatisi<strong>in</strong> questi anni?La prima versione del programmadette, <strong>in</strong> effetti, qualche problema,dovuto sicuramente al carattere sperimentaleche un prodotto del genereaveva, e, perché no, anche ad alcunedifficoltà di comunicazione che solocon il tempo <strong>archivi</strong>sti ed <strong>in</strong>formaticihanno superato; per questo ed anche<strong>in</strong> ragione del fatto che <strong>in</strong> quel tempol’<strong>in</strong>novazione <strong>in</strong>formatica aveva raggiuntoritmi f<strong>in</strong>o ad allora sconosciuti,si decise di porre mano ad una versioneaggiornata che sfruttasse nuove tecnologie,<strong>in</strong> particolare nel motore diricerca dell’<strong>in</strong>formation retrieval (cheè Fulcrum) e nel l<strong>in</strong>guaggio SQL.<strong>Il</strong> data base è compilato con un relazionaleclassico come Access. A taleversione si è giunti alla f<strong>in</strong>e del 1997.<strong>Il</strong> lavoro fatto con la prima versione daalcuni istituti aderenti al progetto èstato riversato nella seconda versione.Quali istituti aderiscono al Baicr? Qualeruolo svolge il Consorzio nei loro confronti?Oltre ai c<strong>in</strong>que membri del Baicr (Istitutodella Enciclopedia italiana, FondazioneGramsci, Istituto Sturzo, FondazioneBasso e Società geografica italiana)hanno dato la loro adesione alprogetto nel corso del tempo diversiistituti. Attualmente essi sono qu<strong>in</strong>dici,di cui alcuni entrati molto direcente (Accademia nazionale dellescienze detta dei XL, Galleria nazionaledi arte moderna, Istituto nazionaledi studi romani).<strong>Il</strong> rapporto tra Baicr e istituti associat<strong>in</strong>on prevede alcuna pianificazione centralizzatadel lavoro; gli istituti hanno<strong>degli</strong> Archiviil Mondo33


ANAI Politica e Professioneaderito sulla base di un <strong>in</strong>teressecomune a condividere sia un’esperienzadi lavoro <strong>archivi</strong>stico sia, soprattutto,per valorizzare i loro patrimoniattraverso uno strumento che li rendacomunicanti. Ogni istituto programmaqu<strong>in</strong>di il suo lavoro <strong>in</strong> rapportoalle risorse di cui dispone e allesue priorità; sono note le difficoltà diquesto tipo presenti <strong>in</strong> genere nellagalassia <strong>degli</strong> istituti culturali, soprattuttom<strong>in</strong>ori, stretti tra penuria f<strong>in</strong>anziariae ricchezza di <strong>archivi</strong> e <strong>in</strong>iziative.<strong>Il</strong> Consorzio, qu<strong>in</strong>di, non detta i tempidi realizzazione, né <strong>in</strong>trattiene rapporticon le Sopr<strong>in</strong>tendenze, né <strong>in</strong>tervienesulla scelta <strong>degli</strong> operatori, ma assicura,<strong>in</strong>vece, una sorta di consulenza-coord<strong>in</strong>amentocon lo scopo di tenereaperta la comunicazione fra tutti gliassociati sia per dirimere dubbi, uniformarei comportamenti nell’uso deltracciato di schedatura, raccogliereproposte evolutive, esprimere pareri,organizzare <strong>in</strong>contri di discussione.Questa attività è <strong>in</strong>iziata un anno emezzo fa e deve fare i conti con lesituazioni più disparate: a parte il casodi un paio di istituti che, per problemiloro, non sono ancora passati alla faseattuativa, si va da situazioni <strong>in</strong> cui l’<strong>archivi</strong>oè un settore tradizionalmentetrascurato (e ovviamente, non è curatoda <strong>archivi</strong>sti) ad altre dove vi è una sensibilitàaffermata.Per quanto si proponga un comportamentounivoco, va da sé che lerisorse disponibili condizionano anchele modalità di descrizione; il livello dell’unità<strong>archivi</strong>stica è quello m<strong>in</strong>imorichiesto, ma vi sono anche realtà (peresempio l’<strong>archivi</strong>o storico Treccani, laFondazione Ugo Spirito, la FondazioneBasso) <strong>in</strong> cui si scende per alcuneserie a livello dell’unità documentaria,recuperando lo spirito orig<strong>in</strong>ario delprogetto che (certamente con un sanoslancio “utopistico”) metteva l’accentosui contenuti <strong>in</strong>formativi dei depositi<strong>archivi</strong>stici, dando per assodato che iltrattamento di base (riord<strong>in</strong>amento e<strong>in</strong>ventariazione) avvenisse secondo icanoni della scuola nazionale.Ci sono stati cambiamenti di rilievonella scheda presentata nel Manuale del1995? Dal Manuale del 1995, si fa riferimentoalle Isad, l’ultimo livello didescrizione é quello del “documento” ( enon unità documentaria) e testualmente“al livello più basso le schede descrivonoi documenti fisici <strong>in</strong> funzione della lorotipologia” e si aprono diverse schede aseconda si tratti di verbali, manoscritti,video, etc. Non è un limite fare riferimentoalla tipologia del documento?Quella di diversificare il tracciato alivello dell’unità documentaria è unascelta che risponde all’impostazioneprima accennata; i campi strategicisono ovviamente comuni a tutte leschede e il sistema permette <strong>in</strong>oltre dicompilare i dizionari di campo a paritàdi etichetta e <strong>in</strong>dipendentemente dallatipologia di scheda.Quanto alla naturale contestazione sull’obbligodi “<strong>in</strong>seguire” eventual<strong>in</strong>uove tipologie, c’è da dire che di persé questo non viene vissuto come unlimite ma come una apertura a implementareulteriormente il programma.Ci troviamo, <strong>in</strong> effetti, di fronte a taliil Mondo<strong>degli</strong> Archivi34


ANAI Politica e Professioneproblematiche e anche per questostiamo lavorando a una evoluzione delsoftware che recepisca i suggerimentidi chi lo usa e <strong>in</strong>troduca nuove funzionio migliori le attuali.E’ prevista l’acquisizione ottica di tutti idocumenti schedati o solo di una parte,quali sono stati i criteri per l’eventualescelta?<strong>Il</strong> progetto nasce anche per dare maggiorepossibilità di accesso ai documenticontemporanei sfruttando letecnologie che permettono di leggeretutti i supporti sui quali vengono prodotti.Ma questo è un argomento chesi scontra duramente con il problemarisorse f<strong>in</strong>anziarie.F<strong>in</strong>ora solo l’ANIMI ha messo <strong>in</strong> cantiere(e sta attualmente realizzando:term<strong>in</strong>e previsto giugno 2000) lariproduzione digitale di una parte delsuo <strong>archivi</strong>o, <strong>in</strong> particolare la sezionefotografica. L’Accademia dei XL, dapoco entrata nel progetto, possiede giàla copia digitale della corrispondenzadi Stanislao Cannizzaro. <strong>Il</strong> Consorzioha <strong>in</strong>tenzione di verificare le condizioniper reperire fondi da dest<strong>in</strong>are acampagne mirate su particolari serie<strong>archivi</strong>stiche possedute dai membri delConsorzio stesso. Va detto, comunque,che si ritiene prioritario ora procederecon le schedature.In l<strong>in</strong>ea di massima la scelta se e cosaacquisire fa parte delle politiche d’istituto:un’acquisizione “totalitaria” èperò impensabile e nella determ<strong>in</strong>azionedei criteri di scelta si pensa di<strong>in</strong>trodurre elementi di valutazionecomune tra Consorzio e istituti.La visibilità del progetto non è certobuona, come si spiega? Effettivamentereperire notizie su Archivi del ’900 nonè semplice, eppure è uno dei progetti piùambiziosi. Anche sul sito della Fondazioneistituto Gramsci si fa cenno adArchivi del ’900, ma non sembranoesserci risultati tangibili.Stiamo lavorando. La f<strong>in</strong>estra suArchivi del 900 nel sito del Baicr è <strong>in</strong>corso di aggiornamento e diventeràuna fonte di <strong>in</strong>formazione sullo statodi avanzamento del progetto. Anche isiti <strong>degli</strong> istituti associati saranno coord<strong>in</strong>ati.Del cd di proposta di possibilipercorsi si è detto. Per suo contoDatamat ha distribuito <strong>in</strong> cent<strong>in</strong>aia dicopie un cd demo del software. Siamocoscienti che <strong>in</strong>torno al progetto c’èuna certa aspettativa e l’<strong>in</strong>teressamentodel nuovo notiziario ANAI ne è unariprova autorevole. Pur nelle difficoltàlegate al non esaltante flusso di f<strong>in</strong>anziamentisiamo impegnati per migliorareil software e rendere pubblichequanto prima le nostre realizzazioni.a cura della redazione<strong>degli</strong> Archiviil Mondo35


ANAI Politica e ProfessioneD.A.C.E.Prima riunione <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> delle città capitali per la realizzazione di un modellodescrittivo condiviso.Nei giorni dal 14 al 16 maggio scorsosi è svolto, presso la Sala Borrom<strong>in</strong>idell’Archivio Storico Capitol<strong>in</strong>o, ilprimo <strong>in</strong>contro preparatorio alsummit europeo che si terrà a Roma,nel periodo compreso tra il 24 ed il 27marzo del prossimo anno, e che rappresenteràil momento conclusivo delprogetto europeo “Modello per unsistema di Descrizione <strong>degli</strong> Archivi storicidelle Capitali Europee” (D.A.C.E.).<strong>Il</strong> progetto, che ha ottenuto nell’ambitodel programma comunitario “Raffaello”l’approvazione ed il f<strong>in</strong>anziamentodella Commissione Europea,vede co<strong>in</strong>volti l’Archivio Storico Capitol<strong>in</strong>o,<strong>in</strong> veste di capofila, la Directiondes Services d’Archives di Parigi ele Archives de Ville di Bruxelles, comecoof<strong>in</strong>anziatori.<strong>Il</strong> primo nucleo di tale <strong>in</strong>iziativa puòfarsi risalire ad una serie di riunioni,tenutesi tra il 1997 ed il 1998, fra idirettori <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> storici delle cittàdi Bruxelles, Madrid, Parigi, e Roma,presso la sede dell’Archivio StoricoCapitol<strong>in</strong>o. Durante questi <strong>in</strong>contri siè ben presto constatato che le ricerchecompiute da ciascun istituto, per chiarirel’evoluzione <strong>degli</strong> organi della propriacomunità locale, potevano essereconsiderate come momenti paralleli ecomplementari di un unico discorso.Tali ricerche costituivano, <strong>in</strong>fatti, unabase concreta su cui emergeva, congrande chiarezza, che la testimonianzacontenuta nella documentazione conservatanegli <strong>archivi</strong> cittad<strong>in</strong>i, potevaritenersi def<strong>in</strong>itivamente affrancatadall’ambito della cronaca, per entrare<strong>in</strong> quello ben più vasto dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>esulle radici storiche delle nazionieuropee. Inoltre la constatazione dellasimilarità dei numerosi problemi, cheogni giorno ciascun istituto dovevaaffrontare separatamente, stimolava aricercare una più rapida e valida soluzionegrazie ad un lavoro comune.La scadenza che l’InternationalCouncil on Archives, attraverso le<strong>in</strong>dicazioni della ad Hoc Commissionon Descriptive Standards, si era dataper il settembre del 2000 a Sivigliacome momento f<strong>in</strong>ale di un processodi revisione delle ISAD(G) e delleISAAR (CPF), rilasciate, la primavolta, nel 1993, ha offerto un ulteriorestimolo alla def<strong>in</strong>izione del progetto.E’ <strong>in</strong> questo contesto generale chenasce il progetto D.A.C.E. ed il suo<strong>in</strong>tento di connotarsi <strong>in</strong> un duplicemodo. Come opportunità per la def<strong>in</strong>izionedi uno strumento che permettalo scambio di <strong>in</strong>formazioni primarie,utili alla ricostruzione dellastoria di quelle città che, diventatecapitali, hanno f<strong>in</strong>ito per condividereil comune ruolo di simbolo dellanazione stessa, unendo pertanto ai problemidi crescita amm<strong>in</strong>istrativa esociale di qualunque altra metropoli,quelli connessi al variare delle lorocompetenze rispetto al grado di maggioreo m<strong>in</strong>ore autonomia dal poterecentrale.Ma, strettamente connessa con questaprima aspirazione era la possibilità, pergli <strong>archivi</strong>sti stessi, di condividere competenzedi tipo specialistico ed esperienzeprofessionali maturate <strong>in</strong> abiticulturali tra loro assai diversi e potersiapplicare ad un progetto concreto eil Mondo<strong>degli</strong> Archivi36


ANAI Politica e Professionecondiviso. Infatti, se le opportunità distudio offerte da un patrimonio storicoed <strong>archivi</strong>stico così vasto e capillarmentediffuso sul territorio di tuttal’Unione Europea sono enormi e diestremo <strong>in</strong>teresse per una utenzasempre più specializzata, enormi sonoanche i problemi connessi con lagestione e fruizione di una tale quantitàdi <strong>in</strong>formazioni. Questo sottoponead una forte pressione le strutture deis<strong>in</strong>goli istituti, <strong>in</strong> cronica mancanza dimezzi, rendendo non più dilazionabilitutte quelle <strong>in</strong>iziative tendenti adaggiornare i tradizionali strumenti diconsultazione mediante l’utilizzo delletecnologie <strong>in</strong>formatiche, per le quali ènecessaria una particolare attenzionealla uniformità e coerenza nella presentazionedei dati.Riflettere e, al tempo stesso, applicarepraticamente la descrizione separatadel materiale documentario storico<strong>archivi</strong>stico e dei produttori dellostesso attraverso l’utilizzo delle normeISAD(G) e ISAAR(CPF), impegnando<strong>in</strong> questo sforzo <strong>archivi</strong> omologhi,è stato accolto con grande <strong>in</strong>teresse.Da tutti i partecipanti all’<strong>in</strong>contro del14 - 16 maggio, è stata subito sentitala necessità di “raccontarsi” e farsiconoscere specificando i momenti fondamentalidella propria storia sia dalpunto di vista legislativo e politico chedella vita della propria città e del proprio<strong>archivi</strong>o; proseguendo con ladescrizione approfondita della tipologiadella documentazione conservatae con l’<strong>in</strong>dicazione <strong>degli</strong> estremi cronologicidelle serie più significative.Tutto questo nel tentativo di renderenel modo più chiaro possibile qualefosse la specifica natura del proprioistituto e del modo con cui nell’<strong>archivi</strong>osi sono conservate le tracce delladuplice valenza del loro ruolo di municipalitàe di capitale.Contemporaneamente sono statemesse <strong>in</strong> comune sia le preoccupazioniche le soluzioni, anche quelle parzialie transitorie, relative all’applicazionedelle tecnologie <strong>in</strong>formatiche da partedei s<strong>in</strong>goli istituti <strong>archivi</strong>stici.Infatti, la trasposizione di queste tecnologieal settore culturale, ed <strong>archivi</strong>stico<strong>in</strong> particolare, sebbene <strong>in</strong> altriambiti abbiano già dato ottime provenella gestione e nel trattamento digrandi quantità di dati, non potevaessere semplice ed automatica. Inquesto senso da tutti i presenti è statafatta sentire subito, con chiarezza, l’utilitàdi questo momento di riflessione,così da evitare che la normalizzazionenecessaria all’applicazione dell’<strong>in</strong>formatica,ci restituisca la complessa realtàdei documenti <strong>in</strong> una forma banalizzatae f<strong>in</strong>isca per trascurare qualsiasiriferimento a quanto la tradizione<strong>archivi</strong>stica ha prodotto <strong>in</strong> ambito teorico,differenziandosi e radicandosiall’<strong>in</strong>terno di ciascun paese.<strong>Il</strong> desiderio di operare subito e nelmodo più concreto possibile si èimmediatamente espressa nella primagiornata, durante la quale si è costituitoil Comitato scientifico, una dellestrutture a cui è affidata la cura e la realizzazioneprogetto stesso. <strong>Il</strong> Comitatoè stato formato dai direttori dei tredici<strong>archivi</strong> storici municipali delle capitaliche hanno aderito all’<strong>in</strong>iziativa:Amsterdam, Berl<strong>in</strong>o, Bruxelles, Copenaghen,Dubl<strong>in</strong>o, Hels<strong>in</strong>ki, Londra,Madrid, Parigi, Oslo, Reykjavik,Roma, e Stoccolma.Ai direttori <strong>degli</strong> Istituti Archivisticimunicipali delle città capitali si sonoaffiancati studiosi e rappresentanti diistituzioni <strong>archivi</strong>stiche <strong>in</strong>ternazionalicome i professori Elio Lodol<strong>in</strong>i, dell’Università“La Sapienza” di Roma,Eric Katelaar e Micheal Cook, rispettivamentedell’Università di Amsterdame di Liverpool, Stefano Vitali dellaCommissione per la Descrizione <strong>degli</strong>Standard <strong>archivi</strong>stici dell’ ICA, JamesSewell, <strong>in</strong>tervenuto nella doppia vestedi direttore del Corporation of LondonRecords Office e di responsabile dellaSezione <strong>degli</strong> Archivi municipali dell’ICAe Jean Marie Palayeret <strong>degli</strong>Archivi Storici delle ComunitàEuropee.<strong>Il</strong> Comitato scientifico ha poi provvedutoad approvare il documento scientificopresentato ed a nom<strong>in</strong>are l’altrastruttura operativa del progetto: ilGruppo Tecnico Scientifico, il cuicompito sarà quello di concretizzare erendere operative, nel corso di unaserie di <strong>in</strong>contri ristretti, le <strong>in</strong>dicazionifornite dal Comitato.Nel corso di questa prima riunione siè stabilito che il Gruppo TecnicoScientifico, tra i vari compiti, dovràacquisire notizie sul livello di <strong>in</strong>formatizzazione<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> partners delprogetto, effettuare una ricognizionetra i vari formati di presentazione deidati riservando una particolare attenzioneai formati d<strong>in</strong>amici di Internet e<strong>degli</strong> Archiviil Mondo37


ANAI Politica e Professionedare una prima <strong>in</strong>dicazione sul livellodi condivisione delle descrizioni <strong>archivi</strong>stiche.E’ stata anche decisa la costituzione,presso l’Archivio Storico Capitol<strong>in</strong>o,di un Centro di documentazione alquale dovrà affluire, da parte di tuttigli istituti co<strong>in</strong>volti, la letteratura prodotta,<strong>in</strong> ciascun paese, sul tema dellastandardizzazione <strong>archivi</strong>stica e si èproposto l’allestimento anche di unsito web specifico sul progetto, che nediffonda i contenuti e gli obiettivi,anche al di fuori del primo nucleo di<strong>archivi</strong> partecipanti.L’<strong>in</strong>iziativa prevede che durante lariunione f<strong>in</strong>ale, che sarà articolata <strong>in</strong>tre giorni di dibattito <strong>in</strong>terno e uno adiscussione pubblica, i rappresentanti<strong>degli</strong> istituti <strong>archivi</strong>stici delle città capitalie gli esperti su<strong>in</strong>dicati, possanogiungere, grazie al lavoro teorico svoltonei mesi precedenti, alla def<strong>in</strong>izione diun comune modello di descrizione<strong>archivi</strong>stica ed alla <strong>in</strong>dividuazione diun livello m<strong>in</strong>imo di <strong>in</strong>formazione cherenda possibile la futura realizzazionedi una piattaforma telematica comune.Ottenuta una normalizzazione delledescrizioni relative al materiale storicodocumentarioconservato presso gliistituti partecipanti, si potrà procedereverso l’ulteriore obiettivo di renderepossibile la consultazione a distanzadelle descrizioni: il tutto costituirà labase per un ulteriore momento diapprofondimento che, si spera, portialla edizione di una guida on-l<strong>in</strong>e relativaagli <strong>archivi</strong> delle città capitali.La speranza è quella che <strong>in</strong> questi mesisi possa lavorare <strong>in</strong> modo che all’<strong>in</strong>controprogrammato a Roma per laf<strong>in</strong>e di marzo del prossimo anno siapresente la più vasta rappresentanza di<strong>archivi</strong>sti italiani e stranieri, non soltantoeuropei, <strong>in</strong> considerazione dell’importanzavitale che per gli <strong>archivi</strong>riveste il tema del confronto tra lalunga tradizione teorica della nostraprofessione e le necessità imposte dallosviluppo sociale e tecnologico.Carla Ferrant<strong>in</strong>i(Archivio Storico capitol<strong>in</strong>o)Premio cultura ad Annamaria BuzziComunicato stampaLa Commissione <strong>in</strong>caricata di deliberare l’assegnazione dei premi alla cultura della Presidenza del Consiglio deiM<strong>in</strong>istri, ha assegnato, per l’anno 1998, un premio ad Anna Maria Buzzi, dirigentedel M<strong>in</strong>istero per i beni e le attività culturali, autrice del libro <strong>Il</strong> Volontariato perl’arte, Giuseppe Maimone editore, Catania.<strong>Il</strong> volume dà una motivazione ragionata delle disposizioni di legge che regolano ilfenomeno del volontariato nel campo dell’arte, ne analizza l’aspetto sociale, leproblematiche e le prospettive di sviluppo. In appendice riporta le leggi diriferimento, l’elenco delle associazioni di volontariato culturale e ambientale censitenelle varie regioni.La Commissione presieduta dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consigliodei M<strong>in</strong>istri, Marco M<strong>in</strong>niti, dal Vice Presidente il Capo Dipartimento perl’Informazione e l’Editoria Mauro Masi ha assegnato poi “Premi speciali” per laletteratura allo scrittore Alberto Arbas<strong>in</strong>o; per la poesia ad Alda Mer<strong>in</strong>i; per la storiaallo studioso dell’economia Carlo Maria Cipolla; per l’arte ad Emilio Vedova; per lospettacolo all’attrice Sophia Loren.il Mondo<strong>degli</strong> Archivi38


ANAI Politica e ProfessioneLa riforma della ricerca e l’esperienza <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti al CNRNella ristrutturazione del CNR dispostadal d.l.vo 30.1.1999, n.19, èstato soppresso, <strong>in</strong>sieme con gli altricomitati nazionali di consulenza, ilComitato per le scienze storiche, filosofichee filologiche, del quale gli<strong>archivi</strong>sti hanno fatto parte f<strong>in</strong> dallasua creazione nel 1963 e che costituival’unico punto di collegamento del<strong>mondo</strong> <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> con il CNR.Perciò, fra l’altro, il CNR non ha piùprodotto i moduli appositi per ledomande di contributo per l’anno successivoe f<strong>in</strong>anzierà a titolo di stralciosolo le richieste del 1998 relative a prosecuzionidi ricerca ed alcune pubblicazioni.Già da tempo l’annunciato provvedimentoaveva destato le più gravipreoccupazioni per elim<strong>in</strong>azione dell’autonomiadi governo della ricerca daparte della comunità scientificamediante propri rappresentanti democraticamenteeletti e la soppressionedel sostegno f<strong>in</strong>anziario diretto (dell’ord<strong>in</strong>edi 70 miliardi l’anno) allaricerca di base diffusa. Quella umanisticaconsiste <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong> gran parte diattività condotte <strong>in</strong> modo relativamenteautonomo da medi e piccoligruppi e da s<strong>in</strong>goli ricercatori. Lariforma <strong>in</strong>vece privilegia i grandi progettidelle scienze tecnologiche, isolandodalla comunità scientifica ilCNR, ridotto a organo di gestionedella sola ricerca <strong>in</strong>terna secondo criterifortemente accentrati e politicizzati.Una strenua battaglia condottaprima nel CNR per elaborare e sollecitaredocumenti e <strong>in</strong>terventi del comitatoe poi <strong>in</strong> articoli e <strong>in</strong>terventi didenuncia a pubblici convegni, non èriuscita a scongiurare questo esizialeprovvedimento. Ma ciò che poteva fareun <strong>archivi</strong>sta <strong>in</strong> un contesto cosìampio, eterogeneo e dom<strong>in</strong>ato dapotenti <strong>in</strong>teressi, era ben poco. <strong>Il</strong> fattoè che, salvo alcune voci isolate di “grilliparlanti”, il <strong>mondo</strong> accademico umanisticostesso, il più direttamente danneggiatoe qu<strong>in</strong>di si presumeva <strong>in</strong>teressato,non ha sostanzialmente reagitoalle sollecitazioni, ed è rimasto estraneoe <strong>in</strong>differente alla questione, non si saquanto per miope dis<strong>in</strong>teresse o tacitaconnivenza.Nel sistema della ricerca, e qu<strong>in</strong>dianche nel CNR, si è registrata negliultimi anni una crescente tendenzapolitica a emarg<strong>in</strong>are la ricerca di baseautonoma, cioè quella organizzatadalla stessa comunità scientifica e promossasenza f<strong>in</strong>i di specifiche ricadute.Sotto la copertura della martellante epervasiva retorica dei politici e deimedia contro i cosiddetti “f<strong>in</strong>anziamentia pioggia” sono sempre più statiprivilegiati e imposti dai vertici delCNR e del MURST modelli di <strong>in</strong>terventoper progetti di ampia entitàdecisi da un sempre m<strong>in</strong>or numero dipersone al di fuori di ogni rappresentanzae pubblicità, rendendo semprepiù arduo l’accesso al f<strong>in</strong>anziamentoper piccoli gruppi e ricerche di limitatoimpegno, se pur di elevato livelloscientifico. Di questo processo ildecreto costituisce la def<strong>in</strong>itiva sanzionea livello istituzionale. L’argomentodel m<strong>in</strong>istro Berl<strong>in</strong>guer era che,mentre gli eletti devono la loro elezionealla distribuzione a pioggia fra iil Mondo<strong>degli</strong> Archivi39


ANAI Politica e Professioneloro “clienti”, i nom<strong>in</strong>ati dal M<strong>in</strong>istro- come sono <strong>in</strong> prevalenza i componentidel nuovo consiglio direttivo chesostituisce il consiglio dei presidentielettivi di comitato nel governo dell’ente- sarebbero anzitutto veri espertiperché selezionati per sola competenza,e sarebbero più imparziali, nondovendo rispondere che a lui. A parteil valore che può avere una simile petizionedi obiettività e competenza dimerito di un politico, il fatto è peròche i f<strong>in</strong>anziamenti “a pioggia” sonostati non resi più obiettivi e trasparenti,ma semplicemente soppressi dallariforma <strong>in</strong>sieme con i comitati che lierogavano. La riforma dispone <strong>in</strong>fattila soppressione dei comitati discipl<strong>in</strong>aridel CNR e la creazione di Consigl<strong>in</strong>azionali, non più <strong>in</strong>card<strong>in</strong>ati nelCNR, articolati per aree tematiche diricerca, che saranno sicuramente quelletecnologiche applicative e f<strong>in</strong>alizzate,il cui assetto e composizione è ancorada def<strong>in</strong>ire. Essi avrebbero comunquemere funzioni di consulenza passivalimitate al piano nazionale della ricercadel Governo e non avrebbero compitidi progettazione e tanto meno disostegno f<strong>in</strong>anziario diretto alla ricerca,esplicitamente escluso dal testo. Fra iloro membri dovranno esserci “rappresentantidelle amm<strong>in</strong>istrazioni statali”che, date le esposte premesse, èben difficile che saranno elettivi.Lasciando ad altra occasione ulterioricommenti <strong>in</strong> merito, cerchiamo ora ditrarre un primo bilancio riassuntivodell’esperienza <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti nelCNR.Formalmente, gli <strong>archivi</strong>sti erano elett<strong>in</strong>ella categoria di membri dei “duericercatori nelle materie di competenzadel Comitato dipendenti da pubblicheamm<strong>in</strong>istrazioni”. Di fatto la quasitotalità della categoria era costituita daitecnici dei beni culturali, che ne hannoqu<strong>in</strong>di sempre espresso i due membri.Fra questi poi, sui 13 rappresentantisuccedutisi nel Comitato dal 1963 al1999, ben 10 sono stati <strong>archivi</strong>sti,mentre due sono stati espressi dal settoreArti e uno da quello delle biblioteche.La circostanza non è stata certodovuta al numero <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti, cheè m<strong>in</strong>ore, ma alla loro molto maggioreidentificazione con la figura del ricercatoree dello studioso, sempre riconosciutad’altra parte dall’amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica <strong>in</strong> tutte le elezionidel CNR, e a un loro maggiore spiritodi colleganza che ha determ<strong>in</strong>ato unapartecipazione più compatta e unaconcentrazione di consensi su pochecandidature condivise e sulle figure piùrappresentative (ricordo che fra i rappresentanti<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti al CNR cisono stati ben tre presidenti dell’ANAI:Salad<strong>in</strong>o, Lombardo e Orefice).L’attività svolta dagli <strong>archivi</strong>sti nelComitato per le scienze storiche haavuto come più immediato oggetto lapromozione della ricerca nel settoremediante il f<strong>in</strong>anziamento delledomande di contributo per <strong>in</strong>ventariazioni,redazione di strumenti, edizionedi repertori e di fonti <strong>archivi</strong>stiche,edizioni di riviste scientifichee di saggi e opere sia att<strong>in</strong>enti l’<strong>archivi</strong>sticache caratterizzate da aspetti<strong>archivi</strong>stici. Riferendomi alla direttaesperienza <strong>degli</strong> ultimi mandati, credoche quello <strong>degli</strong> <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>arisia stato uno dei settori piùimportanti dell’attività svolta. <strong>Il</strong> comitatoaveva adottato da tempo unsistema di ripartizione di risorse fra isettori discipl<strong>in</strong>ari rigidamente percentualizzatoche assegnava all’<strong>archivi</strong>sticae alla bibliografia, i due settoridi fatto assegnati ad <strong>archivi</strong>sti <strong>in</strong> mancanzadi membri provenienti dallebiblioteche, il 3,94 % delle risorse delComitato che, <strong>in</strong> mancanza di organi(Istituti o centri convenzionati) diricerca afferenti a queste discipl<strong>in</strong>e,costituivano tutte le risorse ord<strong>in</strong>ariedisponibili. <strong>Il</strong> fondo già scarso, cheammontava a 370 milioni annui per ledue discipl<strong>in</strong>e nel 1990, si era gradualmenteridotto a 200 milioni nel1998 per effetto delle restrizioni delbilancio statale e soprattutto della tendenzasopra accennata a emarg<strong>in</strong>are laricerca libera. Molte ricerche e pubblicazioniriguardavano ricerche <strong>archivi</strong>stichesvolte ai f<strong>in</strong>i di ricerca storicao storico-artistica o di altro genere(religiosa, musicale, ecc.), oppure laredazione di repertori <strong>archivi</strong>stici utiliper specifici studi, e non avrebberoavuto alcun f<strong>in</strong>anziamento dai responsabilidei rispettivi settori perché da essiconsiderate marg<strong>in</strong>ali e non prioritarie.Individuando tali ricerche e pubblicazionie proponendone un f<strong>in</strong>anziamentocongiunto con gli altri settori,siamo riusciti di fatto ad ampliare dimolto con tale prassi rispetto al budgetdi settore il numero e l’entità dei f<strong>in</strong>anziamentidi ricerche e pubblicazioni<strong>archivi</strong>stiche (a proposito occorre direil Mondo<strong>degli</strong> Archivi40


ANAI Politica e Professioneche i f<strong>in</strong>anziamenti prioritari sonoandati alle riviste ufficiali di settore.D’altra parte si trattava per noi <strong>archivi</strong>stidi una scelta obbligata, dato cheil numero di ricerche e pubblicazioni<strong>archivi</strong>stiche di carattere puramenteteorico è sempre stato assai esiguo, senon più spesso <strong>in</strong>esistente. Su questofatto che si può segnalare da quell’esperienza,credo che gli <strong>archivi</strong>sti farebberobene a riflettere appositamente,se non vogliono che la loro discipl<strong>in</strong>arischi di essere considerata solo un’applicazionepratica <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are“ausiliaria” di altre discipl<strong>in</strong>e aventiuna base teorica viva <strong>in</strong> corso dicostante dibattito e aggiornamento.Un altro canale supplementare disostegno alla ricerca <strong>archivi</strong>stica è statoofferto da alcuni “progetti strategici”biennali <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>ari proposti dalComitato e dotati di fondi ulterioririspetto a quelli attribuiti ai settoridiscipl<strong>in</strong>ari, nei quali siamo riusciti a<strong>in</strong>serire sottoprogetti o gruppi diricerca <strong>archivi</strong>stici, e fra i più recenti cisono stati quello sugli scambi cultural<strong>in</strong>ell’area mediterranea, con un sottoprogettosulle fonti per i rapporti italoturchie quello sul paesaggio, con unsottoprogetto sulla cartografia storica.Fra le domande di contributi per <strong>in</strong>terventidiversi dalla ricerca vera e propria,oltre alle pubblicazioni, sono statif<strong>in</strong>anziati numerosi convegni e viaggidi studio.Al di là di tutto questo, che può esprimersi<strong>in</strong> aride cifre, ma pur ha richiestoun approfondito lavoro di valutazione,sollecitazione e coord<strong>in</strong>amento e haportato a stimolare e sostenere importantiricerche pluriennali (per es. ilcensimento dei manoscritti ebraic<strong>in</strong>egli <strong>archivi</strong> e quello <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> parrocchiali<strong>in</strong> Emilia, come altre relativealle fonti diplomatiche e musicali),credo che il senso della presenza <strong>degli</strong><strong>archivi</strong>sti nel Comitato abbia avuto unsignificato più generale. Anzitutto essaha consentito <strong>in</strong> tanti casi <strong>in</strong>dividuali,conferendo loro la titolarità di un contributoCNR, di poter rivendicareconcretamente agli <strong>archivi</strong>sti quell’autonomiadi ricerca che è ancor tropposcarsamente, se non spesso addiritturaper nulla, loro concessa nei loro ambitilavorativi <strong>in</strong> confronto a quella di cuifruiscono i ricercatori universitari o<strong>degli</strong> enti pubblici. Sul piano generaleperò l’<strong>in</strong>cidenza istituzionale diretta<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti non poteva essere forte,come ha già amaramente constatato lacollega Paola Carucci al term<strong>in</strong>e delsuo mandato. Infatti nel CNR la quasitotalità dei membri è espressa dal<strong>mondo</strong> universitario o dai ricercatoridel CNR stesso, e chiunque non abbiapiù che solidi e ampi radicamentidiretti <strong>in</strong> questi ambienti ha ben scarsapossibilità di formare alleanze ocomunanze di <strong>in</strong>teressi per far approvare<strong>in</strong>iziative specifiche. In questosenso gli <strong>archivi</strong>sti si sono trovati talmenteisolati da non riuscire nemmeno,malgrado gli sforzi profusi, adessere eletti nel Comitato <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>areper i beni culturali.Proprio considerando questa sproporzionedi forze, di peso politico e disostegno esterno, credo che si possavalutare positivamente il fatto che il<strong>mondo</strong> scientifico presente nel CNRha maturato, grazie all’opera e alla partecipazioneattiva e propositiva a tuttele sue attività e <strong>in</strong>iziative dei rappresentanti<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti che con i colleghihanno dialogato sul piano <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>aredella pari competenza culturale,una considerazione per la nostradiscipl<strong>in</strong>a quale settore scientifico dipari dignità con gli altri tredici present<strong>in</strong>el Comitato, che vanno dalla storiaalla l<strong>in</strong>guistica, dalla filosofia alla psicologia.Se si tiene presente quanto siastata f<strong>in</strong>ora ben più scarsa la presenzae il peso relativo dell’<strong>archivi</strong>stica nell’universitàitaliana, il fatto è ancor piùconsiderevole. Vorrei aggiungere chetutto ciò ha avuto, almeno per comene ho <strong>in</strong>teso il senso, anche la non trascurabilefunzione di circostanza autorevoledi riferimento per sostenerepure <strong>in</strong> altre sedi, sia lavorative che istituzionali,il carattere scientifico e diricerca dell’attività <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti. Daiprimi risultati <strong>in</strong> questo senso, cioè conil riconoscimento della discipl<strong>in</strong>a specificadi personale tecnico scientifico edi ricerca, ottenuti da tutta la nostracategoria anche facendo valere l’<strong>in</strong>discutibilevisibilità della circostanza storicadella nostra presenza al CNR, misembra di poter concludere che di essapossa trarsi un bilancio positivo.Ferruccio Ferruzzi<strong>degli</strong> Archiviil Mondo41


ANAIEsteroTrasparenza democratica e segreto necessarioLione, 23-25 settembre 1999Dedicato a due diritti fondamentalidella persona ambedue più volte riaffermatida convenzioni <strong>in</strong>ternazionali:la libertà di <strong>in</strong>formazione e il diritto dipartecipazione alla vita democratica,da un lato, e il diritto alla riservatezza,al rispetto della vita privata, dall’altro,il terzo colloquio <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti dell’arcoalp<strong>in</strong>o, svoltosi a Lione dal 23 al25 settembre 1999, ha fornito unquadro comparato delle legislazionifrancese, italiana e svizzera <strong>in</strong> materia.Splendidamente organizzato dall’Archiviocomunale di Lione con la collaborazionee l’apporto dell’associazione<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti francesi, il colloquiosi è sviluppato <strong>in</strong>torno a quattrotematiche pr<strong>in</strong>cipali, oggetto ciascunadi una seduta: un bilancio della legislazione,il problema della tutela dellavita privata, quello del riservatezzadella pubblica amm<strong>in</strong>istrazione, ildiritto alla storia.Dall’esame comparato delle diverselegislazioni sono state messe <strong>in</strong> risaltomolte analogie, ma anche alcuneimportanti differenze. Mentre Ros<strong>in</strong>eCleyet-Michaud, responsabile del serviziotecnico della direzione <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> francesi, per la Francia e MarcoCarassi, sovr<strong>in</strong>tendente <strong>archivi</strong>stico delPiemonte e della Valle d’Aosta, per l’Italiahanno del<strong>in</strong>eato un quadrosostanzialmente univoco ed all<strong>in</strong>eatoalle direttive europee per quantoriguarda comunicabilità <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>,accesso ai documenti amm<strong>in</strong>istrativi etutela della vita privata e della sicurezzanazionale – le poche differenze sonosemmai sui term<strong>in</strong>i cronologici per laconsultabilità dei documenti postidalle due legislazioni, mentre si notaun sostanziale recupero su questetematiche dell’Italia che partita magari<strong>in</strong> ritardo si è ora avvantaggiata sullaFrancia, anche se i colleghi transalp<strong>in</strong>isembrano avere come <strong>archivi</strong>sti unruolo più forte nei confronti delle altrebranche della pubblica amm<strong>in</strong>istrazionerispetto a quello che accade danoi – ben diversa appare la situazione<strong>in</strong> Svizzera. Qui – come è stato messo<strong>in</strong> risalto <strong>in</strong> numerosi <strong>in</strong>terventi, daquello di Cather<strong>in</strong>e Santschi, <strong>archivi</strong>stadi Stato a G<strong>in</strong>evra, sulla storia delsegreto a quelli di Josef Zwicker, <strong>archivi</strong>stadi Stato nel cantone di Bâle, WilliLöpfe, storico dell’Unione dellebanche svizzere di Zurigo, e JurgHagmann, <strong>archivi</strong>sta del Credito svizzero,sulla legislazione e il segreto bancario– non esiste ancora un’unicalegge <strong>archivi</strong>stica e le competenze <strong>in</strong>materia di <strong>archivi</strong> spettano ai vari cantoni.Inoltre l’approvazione di unalegge sulla tutela della vita privata haf<strong>in</strong>ito per r<strong>in</strong>forzare il tradizionalesegreto professionale bancario, conuna sostanziale <strong>in</strong>comunicabilità <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> storici <strong>degli</strong> istituti di creditosvizzeri, particolarmente importanti <strong>in</strong>questo paese.Con il diritto del cliente della bancaalla riservatezza siamo entrati nel temadella seconda seduta, relativo alla tuteladella vita, dove oltre al caso della Svizzera(Löpfe appunto sul segreto bancario),sono stati affrontati due casi italiani,da Anna Cantaluppi, <strong>archivi</strong>stadella Compagnia di S. Paolo di Tor<strong>in</strong>o,che ha parlato delle problematicheconnesse con la tutela della riservatezzail Mondo<strong>degli</strong> Archivi42


ANAI Esteroaffrontate nel corso del riord<strong>in</strong>o dell’<strong>archivi</strong>odell’ente di gestione delleproprietà confiscate agli ebrei e a<strong>in</strong>emici di guerra ora conservato per ilPiemonte nell’<strong>archivi</strong>o storico dellaCompagnia di San Paolo a Tor<strong>in</strong>o e daGianni Perona, professore di storiacontemporanea dell’Università diTor<strong>in</strong>o, che ha relazionato sulle schede<strong>degli</strong> iscritti al partito fascista di Tor<strong>in</strong>oe sui problemi relativi al trattamento<strong>in</strong>formatico di questi dati, trattamentoche ha f<strong>in</strong>ito per creare un nuovo<strong>archivi</strong>o con dati di tipo sensibile.Silvie Clair, direttrice dell’<strong>archivi</strong>omunicipale di Marsiglia, ha affrontatoil caso delle carte di una personalitàpolitica, Gaston Defferre, esponentedel partito socialista, più volte m<strong>in</strong>istroe s<strong>in</strong>daco di Marsiglia, consideratedagli eredi di loro esclusiva proprietàe solo dopo molte difficoltà assicuratead un uso pubblico, sia pure previaautorizzazione della moglie o di un suodelegato. Christ<strong>in</strong>e Martella, direttrice<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> dipartimentali del Vaucluse,<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e ha parlato dei fascicolipersonali creati nel corso della loroattività da numerose amm<strong>in</strong>istrazionipubbliche della sanità e assistenza eproprio per il tipo di attività svoltacontenenti numerosi dati sensibili, peri quali è difficile ottenere il consensodell’<strong>in</strong>teressato alla comunicazione eche per la loro natura potrebberoanche essere considerati passibili didistruzione.Problematiche simili sono state affrontate,anche se da un punto di vistadiverso, nel corso della terza seduta daGiulia de Marco, presidente del Tribunaledei m<strong>in</strong>ori di Tor<strong>in</strong>o, che a proposito<strong>degli</strong> atti prodotti dal suoufficio, ha parlato dell’<strong>in</strong>teresse pubblicoal segreto, ma anche dell’<strong>in</strong>teressepubblico alla trasparenza. In particolareè stato messo <strong>in</strong> risalto come conl’approvazione della legge sulla “privacy”l’attività del tribunale dei m<strong>in</strong>orisia stata isolata dal contesto dellasocietà civile, tagliando quel legame diconsulenza e di ricerca che si era stabilitocon gli studi giuridici e sociali.Un segreto che prevale sulla trasparenzama anche sulla efficienza diun’attività pubblica che si vede privatadi un importante sussidio, mentre nonaltrettanta attenzione viene posta neldiritto alla riservatezza dei m<strong>in</strong>orennie dei figli adottivi <strong>in</strong> nome del dirittoall’<strong>in</strong>formazione: due <strong>in</strong>teressi confliggentiperché tutelano due diritti <strong>in</strong>qualche modo <strong>in</strong>compatibili, quelloalla trasparenza e quello all’oblio, all’opacità.Nella stessa seduta hanno parlatoHagmann, a proposito del segretoeconomico e bancario <strong>in</strong> Svizzera esulle limitazioni nell’accesso <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> storici delle banche, dove –come si è già accennato - la tutela e laprotezione del cliente sembra restareancora la regola suprema; GerardLang, dell’Istituto nazionale delle statistichee <strong>degli</strong> studi economici diParigi, si è soffermato sulla pratica diraccolta dei dati e di diffusione delle<strong>in</strong>formazioni nell’amm<strong>in</strong>istrazionepubblica di statistica <strong>in</strong> Francia; FlorenceBeaume, <strong>archivi</strong>sta presso gli<strong>archivi</strong> dipartimentale del Rodano, cheha parlato della pratica delle deroghealla consultazione dei documenti riservat<strong>in</strong>egli <strong>archivi</strong> dipartimentali francesi.L’ultima seduta si è soffermata <strong>in</strong> particolaresui codici di deontologia vistidal lato dell’<strong>archivi</strong>sta e da quello dellostorico, rispettivamente negli <strong>in</strong>terventidi due francesi, Noël P<strong>in</strong>zutti,direttore <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> dipartimentalidella Corsica meridionale, e LaurentDouzou, professore dell’Università diLione, mentre Fabio Levi, professoredell’Università di Tor<strong>in</strong>o, a propositodei documenti sulle persecuzioni e suimassacri commessi dai nazisti e dailoro complici nell’ultimo conflittomondiale ha messo <strong>in</strong> risalto come ladifesa della libertà di ricerca e la rivendicazionedi un acceso più ampio possibilenon si misurano solamente conle norme che regolano il funzionamento<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>, ma anche conquestioni più generali che r<strong>in</strong>viano allanatura e alla deontologia del mestieredello storico. Un richiamo forte al fattoche l’accesso agli <strong>archivi</strong> e la selezionedei documenti da conservare e da studiarenon è tanto o non è solo unaquestione legale e nemmeno tecnologicama soprattutto una responsabilitàculturale dell’<strong>archivi</strong>sta e dello storico,“un compito – per usare le parole diFabio Levi – em<strong>in</strong>entemente di mediazione:quello di aiutare, attraverso laricerca e la descrizione dei suoi risultati[ma potremo aggiungere anche laselezione dei documenti da conservare],gli <strong>in</strong>terlocutori di oggi a capirei pensieri e i comportamenti di altriuom<strong>in</strong>i e altre donne vissuti <strong>in</strong> untempo e <strong>in</strong> un contesto tanto diversi”.Carlo Vivoli<strong>degli</strong> Archiviil Mondo43


ANAI EsteroColloquio europeoTravail adm<strong>in</strong>istratif et archives en Europe: tradition et prospectiveStrasburgo, 20-22 ottobre 1999Organizzato dall’Associazione <strong>degli</strong><strong>archivi</strong>sti francesi, - <strong>in</strong> collaborazionecon il Comitato direttivo della Sezionedelle Associazioni professionali con ilf<strong>in</strong>anziamento dell’Unione Europea,del M<strong>in</strong>istero della <strong>Cultura</strong> e dellaComunicazione, della regione Alsazia,del consiglio generale del Basso-Renoe della città di Strasburgo -, il colloquioeuropeo, che si è svolto presso laScuola nazionale d’amm<strong>in</strong>istrazione diStrasburgo, ha preso avvio dal presuppostoche, nel momento della costruzioneeuropea e della mondializzazione,gli <strong>archivi</strong>sti hanno la necessitàbasilare di conoscersi meglio tra loro eil dovere di contribuire alla comprensionedello spirito delle leggi diognuno dei paesi di appartenenza.<strong>Il</strong> progetto si fonda su due pr<strong>in</strong>cipisimmetrici: 1- gli <strong>archivi</strong> sono ilmiglior riflesso delle strutture e dellepratiche amm<strong>in</strong>istrative, politiche egiuridiche, o per dirla più semplicemente,parafrasando un noto proverbio:“dimmi quali sono i tuoi<strong>archivi</strong> e ti dirò chi sei”. 2- Le ricerchedi storia amm<strong>in</strong>istrativa sono consustanzialialla discipl<strong>in</strong>a <strong>archivi</strong>stica.La comunità professionale <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>stideve risolutamente impegnarsi <strong>in</strong>studi comparativi della situazioneattuale delle legislazioni e delle istituzioni<strong>archivi</strong>stiche di ciascuno dei paesid’Europa per comprendere la fontedella diversità nel modo di gestione<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>, del ruolo <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>st<strong>in</strong>ell’amm<strong>in</strong>istrazione, delle strutture edelle legislazioni <strong>archivi</strong>stiche. così sipotrà focalizzare lo spirito delle istituzioniamm<strong>in</strong>istrative e politiche chesi dovranno sviluppare. Infatti, si presupponeche:a) la creazione <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> dipende dalmodo <strong>in</strong> cui funziona l’amm<strong>in</strong>istrazione:procedure scritte e orali; processidecisionali; partecipazione dei cittad<strong>in</strong>iai processi decisionali; deleghe dipotere; relazioni tra centri di potere.b) la conservazione e l’accesso dipendonoda: il bisogno dell’amm<strong>in</strong>istrazioneproduttrice di riutilizzare i documenti;i rischi di contenzioso e laresponsabilità del funzionario; il dirittoall’accesso; la trasparenza amm<strong>in</strong>istrativa;la regolamentazione <strong>archivi</strong>sticavigente e i mezzi a disposizione perfarla rispettare.c) la trasmissione dei documenti ai servizi<strong>archivi</strong>stici specializzati, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,dipende: dalle regole <strong>in</strong> materia e daimezzi che i servizi <strong>archivi</strong>stici hanno adisposizione per farle applicare; dallacultura storica e <strong>in</strong> genere del patrimonio;dalla pressione del pubblico.Qu<strong>in</strong>di, per comprendere come ildocumento d’<strong>archivi</strong>o nasce, sopravvivee sparisce negli uffici bisognaconoscere le articolazioni e il funzionamentodei poteri esecutivo, legislativoe giuridico; le strutture (centralizzate,federali, decentralizzate e quant’altro)delle istituzioni; le tradizionigiuridiche; le procedure amm<strong>in</strong>istrative;le responsabilità amm<strong>in</strong>istrative epenali <strong>degli</strong> agenti pubblici; le relazionitra amm<strong>in</strong>istratori e amm<strong>in</strong>istrati; leorganizzazioni della funzione pubblica.Al colloquio hanno partecipato <strong>in</strong> qualitàdi relatori a nome dell’ANAI:Giorgetta Bonfiglio Dosio e MarcoCarassi.il Mondo<strong>degli</strong> Archivi44


ANAI EsteroGli Archivi Reali di W<strong>in</strong>dsor CastleRitengo che fra i risultati più significativied importanti dello Stage TecniqueInternational d’Archives che ifrancesi organizzano ogni anno a Parigidal 1951, ci sia il reticolo di relazioniumane e professionali che <strong>in</strong> quell’occasionesi creano tra i partecipanti deidiversi paesi rappresentati e che spessocont<strong>in</strong>uano ben al di là dei tre mesidello stage. In quel contesto ho avutola fortuna di conoscere l’<strong>archivi</strong>sta<strong>degli</strong> Archivi Reali di W<strong>in</strong>dsor, SheilaDe Bellaigue, che mi ha ospitatorecentemente a W<strong>in</strong>dsor e che verràben presto a visitare l’Archivio di Statodi Milano. Di buon grado aderiscoqu<strong>in</strong>di alla richiesta della presidentedell’ANAI di illustrare brevementealcuni tratti caratteristici di tale prestigiosaistituzione <strong>in</strong>glese.Gli Archivi Reali di W<strong>in</strong>dsor, recentementerisistemati, sono conservatiall’ultimo piano della Tower Castle,costruzione risalente all’età diGuglielmo il Conquistatore che neaveva fatto un luogo strategico didifesa oltre che la sua residenza<strong>Il</strong> primo fattore da evidenziare è ladecisione di tornare alle scaffalaturelignee dopo la constatazione che letravi metalliche avevano ceduto all’<strong>in</strong>domanidei due <strong>in</strong>cendi del 1853 e del1992. Tali scaffalature sono ora opportunamente<strong>in</strong>serite <strong>in</strong> un sistema dicontrollo e sicurezza adeguato allemoderne tecnologie. Né manca altresìun piano di sicurezza che prevedenorme dettagliate <strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>cendioed arriva ad evidenziare con particolarietichette il materiale giudicato da evacuareprioritariamente <strong>in</strong> caso di pericolo.Contrariamente a quanto sipotrebbe immag<strong>in</strong>are, essendo lamonarchia <strong>in</strong>glese di lunga data, gli<strong>archivi</strong> reali risalgono soltanto al 1912.Fu Re Giorgio V ad istituirli ed anom<strong>in</strong>are il primo <strong>archivi</strong>sta, LordEsther. Manca <strong>in</strong>fatti la serie deidocumenti della famiglia reale anterioreal sec. XVIII.Gli “affari” della nazione erano direttipersonalmente dal sovrano nel Consigliodi Stato e nel Consiglio Privato,e come tali, gli atti venivano depositatitra i documenti di Stato o nell’ufficiodel Consiglio Privato ed ilsovrano non sentì la necessità di mantenere<strong>archivi</strong> personali; pertanto taliatti sono conservati nel Public RecordOffice a Londra. La crescita dell’Ufficiodi Gab<strong>in</strong>etto per un governo chesi andava sempre più <strong>in</strong>grandendo,unitamente all’avvento al potere dellad<strong>in</strong>astia Hannover, che non semprepadroneggiava la l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, crearonole condizioni per una gradualeespansione della corrispondenza personaledel monarca dist<strong>in</strong>ta dai registridi governo. <strong>Il</strong> Re non presenziava piùalle riunioni di gab<strong>in</strong>etto, ma venivaconsultato ed <strong>in</strong>formato tramite lettere.Giorgio III (1760-1820), nato ed educato<strong>in</strong> Inghilterra, fu il primo sovranoad <strong>in</strong>trattenere un’ampia corrispondenzacon i suoi m<strong>in</strong>istri e a mantenerneaccurate registrazioni. E’ lui ilprimo sovrano il cui <strong>archivi</strong>o è conservatonel Castello di W<strong>in</strong>dsor.Altro motivo per cui gli Archivi Realisorsero nel 1912 è dovuto al fatto cheper oltre 80 anni le carte di Giorgio IIIil Mondo<strong>degli</strong> Archivi45


ANAI Esterorecente tragica morte della Pr<strong>in</strong>cipessaDiana Spencer.Di particolare <strong>in</strong>teresse risulta essere la“Royal Photograph Collection” che faparte <strong>in</strong>tegrante <strong>degli</strong> Archivi Reali eraccoglie oltre 300.000 fra dagherrotipi,fotografie e negativi opportunamente<strong>in</strong>ventariati (1842-1930). Taleragguardevole collezione non consistesoltanto nelle fotografie sia ufficiali cheprivate della Famiglia Reale, ma constaanche di molte riprese fotografiche di<strong>in</strong>teresse artistico, storico e geografico.La collezione <strong>in</strong>izia con i servizi commissionatidalla Reg<strong>in</strong>a Vittoria e dalPr<strong>in</strong>cipe Alberto ai primordi dellafotografia e comprende opere di fotografifamosi quali Roger Fenton, OscarRejlander, Francis Bedfort. Moltimembri della Famiglia Reale <strong>in</strong>oltrefurono essi stessi fotografi, come adesempio la Reg<strong>in</strong>a Alessandra.Amm<strong>in</strong>istrativamente gli Archivi Realifanno parte del Dipartimento dellaSegreteria Privata del Regno e sonof<strong>in</strong>anziati dal Dipartimento delle CollezioniReali con i fondi provenientidagli <strong>in</strong>troiti derivati dai biglietti d’<strong>in</strong>gressoe dalle vendite di oggetti nelleboutiques dei castelli di W<strong>in</strong>dsor, Buck<strong>in</strong>ghamPalace e Holyroodhouse.<strong>Il</strong> numero <strong>degli</strong> studiosi accolti nellaTorre di W<strong>in</strong>dsor non supera i 2.000l’anno; molte sono <strong>in</strong>vece le richiesteper corrispondenza che i 9 funzionarisvolgono per conto di studiosi di tuttoil <strong>mondo</strong>: fra le 2.000 e le 3.000l’anno.A partire dal 1986, con il riord<strong>in</strong>odelle carte di Giorgio VI, è statoabbandonato il sistema di <strong>in</strong>dicizzaedi Giorgio IV giacquero dimenticatenegli scant<strong>in</strong>ati dell’Apsley House s<strong>in</strong>dopo la morte di Giorgio IV (1820-1830), uno dei cui esecutori testamentariera il primo duca di Well<strong>in</strong>gton.Restituiti a W<strong>in</strong>dsor dal quarto ducadi Well<strong>in</strong>gton, tali documenti siaggiunsero alle due serie che si trovavanogià sotto la cura della BibliotecaReale: le carte <strong>degli</strong> Stuart e le cartedi William August Duca di Cumberland(1721-1765). A questo nucleo siaggiunsero gli <strong>archivi</strong> della Reg<strong>in</strong>a Vittoria(1837-1901) e del Re EdoardoVII (1901-1910. I documenti deiquattro sovrani, Giorgio III, GiorgioIV, Vittoria ed Edoardo VII costituisconola parte più significativa <strong>degli</strong>Archivi Reali e comprendono <strong>in</strong> largamisura corrispondenza ufficiale em<strong>in</strong>isteriale scritta di pugno daisovrani o redatta dai loro segretari privati,oltre la corrispondenza e i documentipersonali, spesso <strong>in</strong>evitabilmente,frammisti a quella ufficiale.I documenti di Giorgio V (1911-1936) e di Giorgio VI (1936-1952)furono depositati negli <strong>archivi</strong> rispettivamentenel 1950 e nel 1980; gliultimi versamenti hanno <strong>in</strong>cluso anchela documentazione del breve regno diEdoardo VIII (1936).Attualmente gli Archivi Reali conservanocirca 2.000 metri l<strong>in</strong>eari di documentiufficiali e privati per gli annicompresi fra il 1760 ed il 1952. Gliultimi documenti pervenuti sono lemigliaia di testimonianze di stima e diaffetto lasciate da cittad<strong>in</strong>i di ogni etàe condizione sociale <strong>in</strong> occasione dellazione manuale su schede e si è <strong>in</strong>trapresala schedatura computerizzata. <strong>Il</strong>programma utilizzato si chiamaCAIRS-TMS e contiene 9 livelli didescrizione <strong>archivi</strong>stica (fonds, subfonds,super series, series, sub series,file/volume/bundle, sub-file, sub-subfile,item) secondo le regole ISAD-G.Gli Archivi Reali <strong>in</strong>glesi meritano senz’altrouna visita anche <strong>in</strong> considerazionedell’adiacente Castello diW<strong>in</strong>dsor, della Biblioteca Reale e delGab<strong>in</strong>etto delle stampe. Questoospita, oltre a migliaia di pregevoliopere, il codice di W<strong>in</strong>dsor di Leonardoda V<strong>in</strong>ci, gli <strong>in</strong>teressanti acquerellidella Reg<strong>in</strong>a Vittoria e quelli piùrecenti del Pr<strong>in</strong>cipe Carlo Duca diGalles.W<strong>in</strong>dsor CastleW<strong>in</strong>dsor Berka Sl41NJ,Tel. (01753) 868286,Fax (01753) 854910.il Mondo<strong>degli</strong> Archivi46


ANAI EsteroAppendixMaterial from the Royal Archives available <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>t or microfilmA. Published correspondence & c.Stuart papers (papers of the Stuart <strong>in</strong> exile):Calendar of the Stuart papers (to 1718), 6vols. (1902-39);Correspondence of K<strong>in</strong>g George III andK<strong>in</strong>g George IV. Four series: Thecorrespondence of K<strong>in</strong>g Georege III,1760-83, Sir John Fortescue, ed. 6 vols.(1927-28); The Later Correspondence ofGeorge III. 1783-1810, A. Asp<strong>in</strong>all ed,5 vols. (Cambridge 1962-70); TheCorrespondence of George Pr<strong>in</strong>ce of Wales1770-1812, A. Asp<strong>in</strong>all, ed. 8 vols.(1962-71); The Letters of George IV 1812-1831, A. Asp<strong>in</strong>all, ed. 3 vols. (Cambridge,1938).Correspondance of Queen Victoria. TheLetters of Queen Victoria. 1st series, 3 vols.1837-1861, A. C. Benson & Lord Esher eds.(1907), 2nd series, 3 vols. 1862-1885. G. E.Buckle, ed. (1926-28); 3rd series, 3 vols,1886-1901, G. E. Bucke ed. (1930-32).Correspondance with Victoria Pr<strong>in</strong>cessRoyal: Dearest Child 1858ó61; DearestMama, 1861-64; Your Dear Letter, 1865-71;Darl<strong>in</strong>g Child, 1871-78; Beloved Mama,1878-85, Roger Fulford, ed, (1064, 1968,1971, 1976, 1981), and f<strong>in</strong>al volume,Belong and darl<strong>in</strong>g Child, 1886-1901,Agatha Ramn, ed. (1990).Journals of Queen Victoria.The Girlhood of Queen Victoria: a Selectionof Her Majesty’s Diaries from 1832-1840,Viscount Esher, ed. (1912). Leaves & MoreLeaves from the Journal of Our Life <strong>in</strong> theHighlands (Leipzig, 1884; London, 1885).Leaves from a Journal (visits exchanged byQueen Victoria and Emperor Napoleon III<strong>in</strong> 1855), with an <strong>in</strong>troduction by RaimondMortimer (1961).Photograph Collection. Frances Dimondand Roger Taylor, Crown and Camera(1987)Maps (military papers and maps of WilliamAugustus, Duke of Cumberland),(Microform Academic Publishers, v.s.).The Melbourne Papers (the political papersof William Lamb, 2nd ViscountMelbourne, 1830-41), (MicroformAcademic Publishers, v.s.).The Peel Correspondance (correspondanceof Sir Robert Peel <strong>in</strong> the Royal Archives,1841-1846), (Microform AcademicPublishers, v.s.).The Cambridge Papers (militarycorrespondance of George, 2nd Duke ofCambridge, 1838-1900), (MicroformAcademic Publishers, v.s.).Cab<strong>in</strong>et Reports by Prime M<strong>in</strong>ister to theCrown. 2 series: 1837-1867 and 1868-1916(Research Publication Ltd, v.s.).Changes of Governments, Cab<strong>in</strong>etReconstructions and Political Crises <strong>in</strong>Brita<strong>in</strong>, 1837-1901 (m<strong>in</strong>isterialcorrespondance <strong>in</strong> Royal Archives andextracts from Queen Victoria’s Journal),(Research Publication Ltd, v.s.).The Oriental Question, 1840-1900 (QueenVictoria’s files on the Eastern Question,(University Publications of America, 4520East-West Highway, Bethseda, MD 20814).Queen Victoria’s Papers on Foreign Affairs,1841-1900 (files on European foreignaffairs), (University Publication of America,v.s.).Victorian Photographs from the Collectionof the Royal Archives, W<strong>in</strong>dsor Castle(World Microfilms Publications Limited,1979).Maria Barbara Bert<strong>in</strong>iB. MicrofilmsThe Stuart papers (papers of the Stuart <strong>in</strong>exile, (1589-1823), (Microform AcademicPublishers, East Ardsley, Wakefield WF32AT).The Cumberland Papers & the Cumberlandil Mondo<strong>degli</strong> Archivi47


ANAI Estero34ª Conferenza Internazionale della Tavola Rotonda sugli ArchiviBudapest, 6-9 ottobre 1999La Conferenza, <strong>in</strong>titolata “Accessoall’<strong>in</strong>formazione: il problema dellaconservazione”, ha voluto sottol<strong>in</strong>eareil ruolo cruciale della conservazionenell’accessibilità <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>, focalizzareuna maggiore attenzione sulla suafunzione di sostegno <strong>in</strong>dispensabile efornire ai responsabili <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> datiutili, aggiornati e di pratica attuazione,sui costi e i vantaggi effettivi del pianificarela conservazione.La prima giornata dei lavori, dedicataallo stato dell’arte, è stata <strong>in</strong>centratasull’importanza della conservazionenella gestione <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> e sulle sottostantiimplicazioni legali, etiche etecnologiche. Ne é scaturito un nuovoconcetto di “conservazione preventivae attiva” alla cui attuazione concorronouna serie di attività: la valutazione deibisogni di conservazione dell’istitutoproduttore e lo studio dello stato delmateriale documentario; l’<strong>in</strong>dividuazionedi ciò che si vuole salvaguardaree qu<strong>in</strong>di la def<strong>in</strong>izione dei criteri diselezione; l’approfondimento delleconoscenze sui metodi di conservazionee l’assunzione di metodi e misurepiù appropriate; la diffusione delleconoscenze e la gestione della formazione;il co<strong>in</strong>volgimento del personalee la precisazione delle responsabilità edei poteri; l’elaborazione di calendaridi priorità e di programmi a breve,medio e lungo term<strong>in</strong>e; l’accertamentodell’esistenza delle risorse tecniche,f<strong>in</strong>anziarie e umane necessarie per realizzaretutte le tappe del programma(Beatrix Kastaly, Biblioteca Nazionaled’Ungheria). Infatti senza una coerentestrategia della conservazione, <strong>in</strong>tesacome componente <strong>in</strong>tegrata dellagestione di tutte le attività specifichedell’<strong>archivi</strong>o, l’accesso non sarà piùpossibile (Helen Forde, Public RecordOffice, Regno Unito).Sono state affrontate anche le problematicheconnesse alla gestione dellediverse tipologie di supporti dellefonti, da quelle tradizionali ai dati ditipo audiovisivo, alle <strong>in</strong>formazionidigitali e alle fonti orali. Per assicurarela conservazione delle fonti audiovisive(pellicole, fotografie, registrazionisonore, ecc.) si rende necessario implementarel’<strong>in</strong>formazione, la formazionee la prevenzione; anche <strong>in</strong> questo casobisogna def<strong>in</strong>ire i criteri di selezionee stabilire standard, operazioni cherichiedono un alto livello di abilitàprofessionale, e creare codici etici talida assicurare il perfezionamento dellemisure di conservazione e di restaurof<strong>in</strong>alizzate alla salvaguardia e al recupero<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> audiovisivi (KurtDeggeller, Memoriav, Svizzera). E’stato anche notato che si offre agli<strong>archivi</strong>sti l’occasione di svolgere unruolo attivo e di collaborare con altreprofessionalità aff<strong>in</strong>ché i documentielettronici non divent<strong>in</strong>o <strong>in</strong>accessibilie <strong>in</strong>comprensibili a causa dell’obsolescenzadi hardware e di software.Va dunque modificato il concetto didurata assoluta <strong>in</strong> un concetto didurata relativa, e spostata l’attenzionedal supporto all’<strong>in</strong>formazione <strong>in</strong>modo che le migrazioni e le riformattazionidivent<strong>in</strong>o una costante.Vanno def<strong>in</strong>ite le strategie di conservazionedei documenti digitali, perottenere una perfetta conoscenza delleil Mondo<strong>degli</strong> Archivi48


ANAI Esteropatrimonio documentario.<strong>Il</strong> terzo giorno (8 ottobre) il dibattitoè stato dedicato allo sviluppo e trasmissionedella conoscenza. I relatori,provenienti dal Canada, dagli StatiUniti, dalla C<strong>in</strong>a e dalla Russia, hannoesposto le proprie considerazioni e illustratole proprie specifiche esperienzesul campo sia per quanto riguarda lastabilità che per quanto attiene alladurevolezza dei diversi supporti che sipossono <strong>in</strong>contrare negli <strong>archivi</strong>, a partiredal supporto cartaceo per arrivareal supporto digitale e a quello filmico.Nella medesima giornata sono statianche organizzati, simultaneamente,loro caratteristiche come pure unachiara consapevolezza delle tendenzedel mercato, perché queste tecnologienon sopravviveranno passivamentecome hanno fatto gli antichi manoscrittio i microfilm (Pitt Kuan Wah,National Archives, S<strong>in</strong>gapore).Nel corso della giornata si è potuto poiassistere ad uno scambio di op<strong>in</strong>ionitra esperti di diverse nazionalità:Francia, Svizzera e Scozia hanno presentatole proprie esperienze, lo statodelle conoscenze e le potenzialità dispecifici progetti, partendo da esempipratici tratti dalla concreta gestione digrandi <strong>archivi</strong>. In particolare il dibattitosi è <strong>in</strong>centrato sugli aspetti connessialla dotazione di adeguate struttureper gli edifici dest<strong>in</strong>ati a conservare<strong>archivi</strong>, ai possibili strumenti tecnologicie alla prevedibilità di casi diemergenza e di disastri naturali. Inquesto ambito si colloca il caso dell’ArchivoGeneral de la Nacion, checostituisce una fonte <strong>in</strong>sostituibile perla storia dell’America lat<strong>in</strong>a e che conservadocumenti dichiarati dall’Unescoparte del patrimonio mondiale, mache risiede <strong>in</strong> un edificio costruito allaf<strong>in</strong>e del secolo scorso, del tutto <strong>in</strong>adeguatoe per di più soggetto ad un fenomenodi sprofondamento (PatriciaGaleana, Archivo General de laNacion, Mexico).Nella giornata successiva (7 ottobre)l’attenzione dei relatori (Germania,Olanda, Canada e Ungheria) si è concentratasullo sviluppo di politiche estrategie dest<strong>in</strong>ate alla conservazionedelle fonti negli <strong>archivi</strong>, nelle bibliotechee nei musei, e sulla formazione<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti; sono stati anche sottol<strong>in</strong>eatii risultati positivi che possonoscaturire da una <strong>in</strong>tensa e s<strong>in</strong>ergicaattività di collaborazione tra bibliotecarie <strong>archivi</strong>sti (Hartmut Weber, LandesarchivdirektionBaden-Wurttemberg,Germany).I partecipanti sono stati qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>vitatia suddividersi <strong>in</strong> quattro gruppi didiscussione regionali, ad <strong>in</strong>dividuarestrategie di cooperazione e a scambiarsiop<strong>in</strong>ioni ed esperienze comuni a livellolocale: africani e arabi, asiatici e oceanici,europei e nord-americani, lat<strong>in</strong>oamericanie caraibici. A conclusionedei lavori è stato fornito un quadrod’<strong>in</strong>sieme delle sfide possibili e delleproposte emerse per lo sviluppo deisistemi di conservazione e di accesso al<strong>in</strong>contri tra le Associazioni Archivistichee i responsabili di <strong>archivi</strong> deipaesi facenti parte del Commonwealthe altri tra l’Associazione Internazionale<strong>degli</strong> Archivi francofoni e la Sezionedelle Associazioni professionali.<strong>Il</strong> 9 ottobre, giornata conclusiva dellaConferenza, è stato tracciato un resocontodei temi emersi nelle tre giornatedi dibattito i cui atti, ci si augura,verranno al più presto messi a disposizionedi coloro che non hannopotuto partecipare.Isabella Cerioni e Elisabetta Loche<strong>degli</strong> Archiviil Mondo49


ANAI EsteroCorso della Summer University <strong>in</strong> Arràbida <strong>in</strong> Portogallosugli <strong>archivi</strong> contemporanei e le nuove tecnologie dell’<strong>in</strong>formazioneArràbida, 11-15 ottobre 1999I corsi di Arràbida sono stati istituit<strong>in</strong>el 1992 dalla presidenza del consigliodei m<strong>in</strong>istri portoghese e sono organizzatidalla Comissão Nacional paraas Commemorações dos DescubrimentosPortugueses.Nel 1997 al progetto si è associata laFondação Oriente che ha messo a disposizionela sede restaurata del conventodi Arràbida (Setubal).I corsi costituiscono la prima Universidadede Verão portoghese e si sonoaffermati come una organizzazione dialto profilo scientifico a livello <strong>in</strong>ternazionale.<strong>Il</strong> programma è strutturato per grandiaree discipl<strong>in</strong>ari la cui direzione è affidataad illustri studiosi portoghesi. Learee sono: Scienze esatte e dell’universo,Storia, L<strong>in</strong>gua e Letteratura,Scienze umane, Filosofia e Scienzepolitiche, Economia, Arte, Medic<strong>in</strong>ae Scienze della natura. Ogni annoviene scelto un tema specifico generale(tema do Año) <strong>in</strong>torno al quale si articolanoi vari corsi sem<strong>in</strong>ariali <strong>in</strong>diciotto settimane che vanno da luglioad ottobre. Ogni settimana comprende24 ore di lezioni, dibattiti,tavole rotonde, <strong>in</strong>contri. I corsi sonorivolti ad un pubblico specialistico checomprende docenti universitari, studiosi,funzionari di pubbliche amm<strong>in</strong>istrazionie di imprese, giornalisti eliberi professionisti. Titolo di ammissioneè comunque la laurea, conqualche eccezione nel caso di professionistiparticolarmente qualificati.Particolarmente <strong>in</strong>teressante è stataquest’anno la settimana dall’11 al 15ottobre dedicata agli <strong>archivi</strong>, con unfitto programma comprendente aspettiteorici e pratici tradizionali e problematicheallargate alla documentazionecontemporanea e ai nuovi supportidigitali.<strong>Il</strong> sem<strong>in</strong>ario dedicato appunto a Gli<strong>archivi</strong> contemporanei e le nuove tecnologiedell’<strong>in</strong>formazione è stato coord<strong>in</strong>atodal Prof. Alfredo Caldeira, direttoredell’<strong>archivi</strong>o presidenziale pressola Fondazione Mario Soares e dal Prof.Armando Malheira Da Silva, docentenell’Università di M<strong>in</strong>ho ed autore diun recente manuale di <strong>archivi</strong>stica.<strong>Il</strong> tema della prima giornata “Archivi,comunicazione, accesso” è stato svoltodai suddetti docenti e dal Prof. FernandoRosas storico e docente nellaNuova Università di Lisbona.È seguito un ampio dibattito fra i partecipantied i relatori <strong>in</strong> una prospettiva<strong>in</strong>ternazionale.La seconda giornata su “Archivistica escienze dell’<strong>in</strong>formazione” ha approfonditoi temi teorici e discipl<strong>in</strong>ari dell’<strong>archivi</strong>stica<strong>in</strong> un ampio confronto diesperienze di vari paesi. In particolaresono state illustrate le tradizioni <strong>archivi</strong>sticheolandese (Peter Horsemann,La teoria <strong>archivi</strong>stica olandese dopo laprima edizione del manuale di Muller,Feith e Fru<strong>in</strong> del 1898), canadese(Louise Gagnon-Argu<strong>in</strong>, La scuolacandese e i fondamenti dell’<strong>archivi</strong>stica),italiana (Donato Tamblé, La teoria<strong>archivi</strong>stica italiana contemporanea),portoghese (Fernanda Ribeiro, L’<strong>archivi</strong>sticae il mutamento del paradigma).È seguita una tavola rotonda coordi-il Mondo<strong>degli</strong> Archivi50


ANAI Esteronata da Armando Malheira Da Silvasul tema “L’<strong>archivi</strong>stica dalla teoria allaformazione pratica”, nel corso dellaquale sono stati illustrati i programmiuniversitari di formazione <strong>archivi</strong>sticaattuali e sono stati presentati progettidi nuovi corsi.<strong>Il</strong> tema della terza giornata, “Conservazionee trasferimento di supporti”, haposto sul tappeto i vantaggi ed i problemidella applicazione delle nuovetecnologie digitali alla gestione, allaconservazione e alla riproduzione didocumenti. Michael Gray, del MuseoTalbot di Londra, ha riferito su Fotografiastorica e digitalizzazione, VitóriaMesquita, dell’Istituto Portoghese deiMusei, è <strong>in</strong>tervenuta sugli Aspetti specificidella conservazione del materialefotografico, Ana Franqueira dell’Archiviodel SIC, ha parlato <strong>degli</strong> Archividella Televisione, Luisa Cabral, dellaBiblioteca Nazionale di Lisbona, haillustrato le problematiche Dalla conservazioneal trasferimento dei supporti.La tavola rotonda collegata alla giornata“La gestione dell’<strong>in</strong>formazione e isupporti” è stata coord<strong>in</strong>ata e presiedutada Manuel Real (Arquivo daCamera Municipal do Porto) ed havisto una larga partecipazione di tecnicidella conservazione del restauroe della digitalizzazione.<strong>Il</strong> 14 ottobre è stato <strong>in</strong>teramente dedicatoagli <strong>archivi</strong> <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua portoghese.Due le tavole rotonde. La prima“Situazione generale <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> <strong>in</strong>l<strong>in</strong>gua portoghese”, presieduta da JúlioRamos (Arquivo da Universidade deCoimbra) ha avuto come relatori i rappresentantidi <strong>archivi</strong> del Brasile, diCapo Verde, Gu<strong>in</strong>ea, Mozambico ePortogallo.La seconda, “Politica di cooperazione fragli <strong>archivi</strong> <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua portoghese”, è statamoderata da Bernardo Vasconcelos eSousa ed vi hanno preso parte JorgeCouto, Presidente dell’InstitutoCamoes, Louis Magalhães, Presidentedella Fondação para a Ciência e Tecnologia,Carlos Sangreman Proença,della Fondação Portugal-Africa ed EsterBertoletti del Projecto Resgate/Brasil.La giornata conclusiva “Gli <strong>archivi</strong> nell’eradi INTERNET” si è articolata <strong>in</strong>due relazioni pr<strong>in</strong>cipali e <strong>in</strong> una tavolarotonda.Lusitana Fonseca della Telecom portogheseha trattato Le strutture tecnologichedi comunicazione e la rete nazionale<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>, mentre João ÀlvaroSoares de Carvalho, professore nellaScuola di Ingegneria dell’Università diM<strong>in</strong>ho, ha illustrato Lo svolgimento delsistema di <strong>in</strong>formazioni nelle organizzazioni.Alla tavola rotonda su “<strong>Il</strong>diritto all’<strong>in</strong>formazione e le nuove tecnologie”,presieduta da Alfredo Caldeira,hanno preso la parola MadalenaGarcia (IAN/TT) Fernanda Campos(Biblioteca nazionale di Lisbona)Eduarda Gonçalves (ISCTE) FranciscoReis Lima (Universidade Portucalense)Stewart Lloyd-Jones (Centrodi ricerca sulla storia contemporaneaportoghese dell’Università di Dundee).Donato Tamblé<strong>degli</strong> Archiviil Mondo51


ANAI EsteroDigitisation Summer School4-9 July 1999, GlasgowIn questo articolo l’autrice presenta irisultati del corso presso la Glasgow DigitisationSummer School che ha propostocome nello scorso anno un ciclo dilezioni, sem<strong>in</strong>ari e laboratori sui processirelativi al trattamento dei dati su supportidigitali.Follow<strong>in</strong>g the great success of the 1998Glasgow Digitisation Summer School,the Humanities Advanced Technologyand Information Institute based atGlasgow University, held their secondschool from 4-9 July 1999.This one-week <strong>in</strong>tensive course consistedof 10 lectures; 5 sem<strong>in</strong>ars; 5 labbasedpracticals and visits to SpecialCollections at Glasgow UniversityLibrary and Glasgow UniversityArchives and Buss<strong>in</strong>ess Record. Theparticipants learnt the skills required<strong>in</strong> understand<strong>in</strong>g the pr<strong>in</strong>ciples andbest practice <strong>in</strong> the digitisation of primarytextual and image resources.They exam<strong>in</strong>ed the advantages ofdevelop<strong>in</strong>g digital collections of heritagematerials, as well as <strong>in</strong>vestigationgissues ivolved <strong>in</strong> creat<strong>in</strong>g, curat<strong>in</strong>g, andmanag<strong>in</strong>g access to such collections.The partecipants applied the practicalskills they acquired to the digitisationof an analogue collection which theyselected.Whereas the lectures <strong>in</strong>troduced thekey concepts and issues relat<strong>in</strong>g todigitisation such as the selection ofmaterial, the processes <strong>in</strong>volved withdigitis<strong>in</strong>g text and images, metadata,watermark<strong>in</strong>g and encryption andresource delivery, the sem<strong>in</strong>ars gave anopportunity for participants to discussthe issues raised dur<strong>in</strong>g the lecturesand the practicals. These <strong>in</strong>cluded theissues of risk management, standards,rights management and fund<strong>in</strong>g strategies.The practicals provided a structuredopportunity for develop<strong>in</strong>gskills.The 25 students - <strong>archivi</strong>sts, librarians,museum, professionals, and academics- came from a truly <strong>in</strong>ternational field- from the Bahamas, Denmark,Norway, Israel and USA as well asmany from the UK. The course wasvery successful with lots of good feedback.The participants <strong>in</strong>teracted verywell and brought their knowledge andexperience of their own projects to theSummer School, thus allow<strong>in</strong>g everyoneelse to gai from this experience.The students also enjoyed a highly successfulside as well.Lesley Richmond2000 Digitisation Summer Schoolcontact the Humanities AdvancedTechnology & Information Institute,University of Glasgow,George Service House, 11 UniverityGardens, Glasgow G1 8QQ, UK.Telephone: (+44 141) 330 5512Fax: (+44 141) 330 3788E-mail: a.law@arts.gla.ac.ukhttp://www.hatii.arts.gla.ac.uk/DigiSS00/<strong>in</strong>dex.htmil Mondo<strong>degli</strong> Archivi52


ANAIRegioniAbruzzo<strong>Il</strong> Convegno di studisu “<strong>Il</strong> 1799 <strong>in</strong> Abruzzo”Pescara - Chieti, 21 - 22 maggio 1999Una larga partecipazione di pubblicoe di studiosi ha contrassegnato le duegiornate dei lavori del convegno(Pescara - Chieti, 21 - 22 maggio1999) organizzato dalla Deputazioneabruzzese di Storia patria <strong>in</strong> collaborazionecon la Sezione Abruzzo dell’ANAI<strong>in</strong> occasione del bicentenario<strong>degli</strong> storici eventi che videro il sorgeredella Repubblica napoletana, maanche lo scatenarsi dell’<strong>in</strong>sorgenza sanfedistanelle prov<strong>in</strong>ce, quali manifestazionidi tensioni sociali lungamenteaccumulate nel corso del secolo XVIII.<strong>Il</strong> ricco programma dei lavori era giàstato pubblicato sul precedentenumero del nostro Notiziario e chiavrà avuto la bontà di scorrerlo potràrendersi conto della difficoltà a riferirecompiutamente delle molteplici tematicheaffrontate sia <strong>in</strong> ambito <strong>archivi</strong>sticoche <strong>in</strong> ambito storico e storiografico.Come ha ricordato <strong>in</strong> apertura deilavori il Presidente della Deputazionedi Storia patria Walter Capezzali si èvoluto attivare <strong>in</strong> questa ricorrenza unconfronto tra il filone della ricerca<strong>archivi</strong>stica e il filone della ricerca storica,co<strong>in</strong>volgendo largamente siaesperti che giovani studiosi delle duediscipl<strong>in</strong>e.Nel suo <strong>in</strong>tervento di saluto il Presidentedella nostra Associazione IsabellaOrefice ha tenuto a sottol<strong>in</strong>eare comecostituiscano un doveroso compito diciviltà le molteplici <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> attoper una riflessione sulla Repubblicanapoletana ed i connessi drammaticieventi del 1799. Ha <strong>in</strong>oltre volutoricordare i vari terreni di collaborazionedell’ANAI con le istituzioni storichepresenti nelle regioni, nel condiviso<strong>in</strong>teresse alla tutela e valorizzazionedelle fonti documentarie.Antonio Dentoni Litta, Dirigente laDivisione Studi e Pubblicazioni dell’UfficioCentrale Beni Archivistici, hacortesemente recato il gradito salutodel Direttore generale prof. SalvatoreItalia ed ha focalizzato nella sua corposarelazione il problema delle fontidocumentarie compiendo una ricognizionecomplessiva sulle <strong>in</strong>iziative distudio e di descrizione avutesi nell’ultimodecennio, a livello sia nazionaleche regionale -Abruzzo <strong>in</strong>cluso-, a partiredalla ricorrenza del bicentenariodella Rivoluzione francese s<strong>in</strong>o adoggi.Nel corso della prima giornata deilavori, presieduti nelle due sedute dagliex presidenti della Deputazione ilAlessandro Clementi e Bruno Sulli, sisono concentrati gli <strong>in</strong>terventi di <strong>archivi</strong>stie bibliotecari descrittivi delle fonti<strong>in</strong>dividuate. Una descrizione di fontiche va valutata anche alla luce del fattoche alla f<strong>in</strong>e <strong>degli</strong> eventi fu deliberataed attuata la distruzione tanto delladocumentazione della Repubblica edelle sue gracili istituzioni periferichequanto di quella della Giunta di Statoal term<strong>in</strong>e della sua attività processualenel 1803.Alcuni dei relatori hanno posto l’accentosui soggetti produttori, comePaolo Franzese dell’Archivio di Statodi Napoli sull’Ufficio della Segreteriadi Polizia, Paolo Muzi dell’Archivio diStato dell’Aquila sulla Visita generale<strong>degli</strong> Abruzzi, una delle quattro createil Mondo<strong>degli</strong> Archivi53


per la restaurazione borbonica nelRegno, Claudia Rita Castracane dell’Archiviodi Stato di Teramo sull’amm<strong>in</strong>istrazionegiudiziaria istituita nelleprov<strong>in</strong>ce abruzzesi dal generale franceseDuhesme, e Marcello Sgattonidella Biblioteca Prov<strong>in</strong>ciale di Teramosugli esponenti della famiglia Racemidi Campli.Altri relatori hanno <strong>in</strong>centrato l’attenzionenella descrizione delle fontidocumentarie propriamente dette,come ha fatto Daniela Nardecchia perquelle dell’Archivio di Stato di L’Aquila,il giovane Adriano Ruggeri perle testimonianze r<strong>in</strong>venute nell’<strong>archivi</strong>odella famiglia Paol<strong>in</strong>i Capponidi Amatrice, di cui sta curando il recupero,e Walter Capezzali per il fondoRaffaele Persani nella Biblioteca Prov<strong>in</strong>cialedi L’Aquila.Le relazioni poi di Anna Maria DeCecco e di Miria Ciarma dell’Archiviodi Stato di Chieti, quella di MariaTeresa Iovacch<strong>in</strong>i dell’Archivio di Statodi Pescara e la comunicazione dellaneolaureata Sabr<strong>in</strong>a Equizi di L’Aquilahanno affrontato <strong>in</strong> via esclusiva lefonti notarili, a partire dallo specificoprofessionale e sociale del ceto de<strong>in</strong>otai <strong>in</strong> antico regime.<strong>Il</strong> problema delle fonti comunali èstato affrontato dal giovane <strong>archivi</strong>staGiancarlo Pelagatti, già impegnato nelcensimento per il Progetto “Anagrafe<strong>degli</strong> Archivi”, a partire da quelle risultant<strong>in</strong>ella monumentale edizione difonti sul tema <strong>in</strong> questione pubblicata<strong>in</strong> quattro volumi negli anni Venti eTrenta dallo storico erudito LuigiCoppa Zuccari.Più impegnate sul versante di un<strong>in</strong>quadramento delle fonti <strong>in</strong> quantorisultanze di fenomeni sociali o economici,sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e risultate le relazionisulla feudalità <strong>in</strong> Abruzzo di GiovanniBono dell’Archivio di Stato diNapoli, e di Renata De Benedictis dell’Archiviodi Stato di Campobasso,molto attenta quest’ultima all’affermazionedella borghesia emergente <strong>in</strong>quella città.Nella seconda giornata i lavori sonostati diretti dal Umberto Russo e dalWalter Capezzali, rispettivamenteVicepresidente e Presidente dellaDeputazione, e vi è stata una serie dicontributi di ricerca storica su eventi eproblematiche <strong>in</strong>terpretative ad essiconnesse, alcuni di taglio molto <strong>in</strong>novativo,con una vivace contrapposizionedi vedute tra il Raffaele Colapietradell’Università di Salerno ed ilUmberto Dante dell’Università dell’Aquila.Particolarmente accurate e stimolantisono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e risultate le ricognizioni storiografichecondotte da FabrizioMasciangioli per l’Abruzzo e daGiorgio Palmieri per il Molise, regionidalle tradizioni di studi sul temaalmeno centenarie.Alla tavola rotonda conclusiva, presiedutadal prof. Luciano Russi Rettoredell’Università di Teramo, hanno partecipatoil Filippo Mazzonis dellostesso ateneo e responsabile <strong>in</strong> Abruzzodell’Istituto per la storia del Risorgimentoitaliano, la Anna Maria Raodell’Università di Napoli nota studiosadelle tematiche <strong>in</strong> questione ed il VittorioScotti Douglas dell’Università diTrieste esperto dei fenomeni delle<strong>in</strong>sorgenze <strong>in</strong> età moderna.Possiamo concludere questa nota condue considerazioni. La prima è chel’impegno ricognitivo <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>stiabruzzesi sulle documentazioni <strong>in</strong>erentiall’<strong>in</strong>vasione francese, al giacob<strong>in</strong>ismoed al contrapposto sanfedismo,fenomeni <strong>in</strong> cui raggiunsero il loropunto critico contraddizioni di lungocorso nella società abruzzese e meridionale<strong>in</strong> genere, è stato portato notevolmenteavanti ad un decennio dallaprima <strong>in</strong>iziativa promossa <strong>in</strong> meritodalla Sezione Abruzzo dell’ANAI <strong>in</strong>occasione della V Settimana per i Beniculturali con le mostre storico-documentarieallestite unitariamente neiquattro Archivi di Stato di Chieti, L’Aquila,Pescara e Teramo nel dicembre1989.La seconda considerazione è che il contributo<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti <strong>in</strong> tale convegnoè stato metodologicamente aggiornatosul piano descrittivo, sia dei soggettiproduttori che dei relativi lasciti documentarie va ad <strong>in</strong>serirsi, superandola,<strong>in</strong> una gloriosa tradizione positivisticadi edizione di fonti sviluppatasi anche<strong>in</strong> Abruzzo, come a Napoli e nell’<strong>in</strong>teromezzogiorno a partire da f<strong>in</strong>eottocento.<strong>degli</strong> Archiviil Mondo54


ANAI RegioniUna legge sugli <strong>archivi</strong>E’ stata pubblicata sul Bollett<strong>in</strong>o ufficialedel 18 giugno u.s. la Legge regionale1 giugno 1999 n. 36 che recita«Norme per la partecipazione dellaRegione Abruzzo alle <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong>dirizzatealla costituzione, <strong>in</strong>ventariazione,conservazione e valorizzazione <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> storici <strong>degli</strong> enti locali e <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> di <strong>in</strong>teresse storico dei privati».Diamo la notizia con grande soddisfazionevisto che la Sezione abruzzesedell’ANAI aveva dato pubblica voce esostegno ad una istanza <strong>in</strong> tal sensoavanzata formalmente nell’ottobre1995 dall’allora Sovr<strong>in</strong>tendente <strong>archivi</strong>sticodott. Giovanni Antonio Fiorilli,Passeri con Delibera di giunta del febbraio1997, che ha visto un ruolomolto attivo del rappresentante dell’ANAIa fianco di quelli dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica e delle associazioni<strong>degli</strong> Enti (ANCI, UPA, ecc.).Un riconoscimento oggettivo di taleruolo è costituito dal fatto che la leggeprevede la presenza di un rappresentantedella nostra Associazione nelcomitato di valutazione dei progetti di<strong>in</strong>tervento <strong>archivi</strong>stico presentati peril f<strong>in</strong>anziamento, a fianco dell’assessoreagli Enti locali che lo presiede, delSovr<strong>in</strong>tendente <strong>archivi</strong>stico e dei rappresentantidelle associazioni <strong>degli</strong>organizzando nel dicembre 1996 unatavola rotonda aperta da una relazionedi Irma Paola Tasc<strong>in</strong>i del Direttivonazionale dell’ANAI ed a cui avevanopartecipato gli assessori alla cultura eagli enti locali della Regione, l’assessorealla promozione culturale dellaProv<strong>in</strong>cia dell’Aquila, il s<strong>in</strong>daco dellamedesima città, e i rappresentanti dialtri enti ed associazioni, tra cui laDeputazione abruzzese di Storia patria.A seguito di tale <strong>in</strong>iziativa è stato costituitoun gruppo di studio ad hoc dall’assessoreagli Enti locali prof. BrunoEnti.La legge <strong>in</strong>fatti prevede il cof<strong>in</strong>anziamentodella Regione s<strong>in</strong>o al 70% delcosto del progetto avanzato dall’Enteo dal privato titolare dell’<strong>archivi</strong>o, e siavvale di uno stanziamento di duecentomilioni per l’anno <strong>in</strong> corso e dic<strong>in</strong>quecento per ciascuno <strong>degli</strong> esercizi2000-2001.Tra gli aspetti significativi di questalegge che meritano di essere sottol<strong>in</strong>eatiricordiamo l’adesione alla “Cartadella qualità nei servizi <strong>archivi</strong>stici” e la<strong>in</strong>centivazione di consorzi tra gli Entilocali per la gestione di sistemi <strong>archivi</strong>sticicomuni (art. 1), così come previstidalla legge <strong>archivi</strong>stica nazionale;le condizioni per l’accesso al f<strong>in</strong>anziamento,<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i non solo di ottemperanzaalla medesima legge con l’istituzionedella Sezione separata d’<strong>archivi</strong>oper gli Enti e con la notificadella Sovr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>stica peri privati, ma anche di dest<strong>in</strong>azione dispazi per i servizi all’utenza (art. 3); laverifica dei requisiti di professionalità<strong>degli</strong> operatori <strong>archivi</strong>stici medianteiscrizione ad apposito Elenco regionale(art. 3 e 7); i requisiti dei progetti <strong>in</strong>term<strong>in</strong>i di specificazione del patrimoniodocumentario, <strong>degli</strong> obiettividi ord<strong>in</strong>amento e descrizione, deitempi e fasi previsti e delle risorseimpegnate (art. 4), ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il fattoche il contributo regionale (art. 6) èliquidato per metà al momento dell’appovazionedel progetto e per metàa seguito di verifica, da parte del comitatodi valutazione, del raggiungimento<strong>degli</strong> obiettivi prefissati.Paolo Muziil Mondo<strong>degli</strong> Archivi55


ANAI RegioniEmilia RomagnaL’offic<strong>in</strong>a della storia e le fonti della ricerca<strong>Il</strong> 29 aprile u.s. è stata presentata nellaSala dei Mori di Palazzo Pio di Carpil’offic<strong>in</strong>a della storia, una <strong>in</strong>iziativa cheda due anni consente a docenti ediscenti carpigiani di cimentarsi con lefonti della ricerca.La giornata dedicata alla verifica ed alladiscussione di temi e problemi legatiall’importanza di lavorare, anche ascuola, con i documenti (momentoconclusivo del ciclo di conferenzecorsodi aggiornamento promosso dalComune di Carpi) è stata organizzatadall’Assessorato alle Politiche <strong>Cultura</strong>li,dall’Archivio Storico, dalla Bibliotecae dal Museo Civico di Carpi, su<strong>in</strong>vito e con il patroc<strong>in</strong>io dell’Università<strong>degli</strong> Studi di Parma (Istituto diBiblioteconomia e Paleografia), dallaSopr<strong>in</strong>tendenza Archivistica per l’EmiliaRomagna e dall’ANAI EmiliaRomagna.Si è trattato di un bilancio ma anchedi un rilancio dell’<strong>in</strong>iziativa Laboratoriodi storia, condotto nell’A.S. 1997-98 da Gilberto Zacchè e da EmiliaFicarelli (Biblioteca Civica di Carpi).Dopo il saluto dell’Assessore alle Politiche<strong>Cultura</strong>li Brunetto Salvarani,Euride Fregni (Sopr<strong>in</strong>tendenza Archivisticaper l’Emilia Romagna e Presidentedell’ANAI Emilia), ha sottol<strong>in</strong>eatol’importanza e l’urgenza di valorizzareil patrimonio <strong>archivi</strong>stico.Soprattutto là dove è più a rischio.Sono poi <strong>in</strong>tervenuti Maria GiuliaSandonà, Paola Borsari e AnnamariaOri <strong>in</strong> qualità di collaboratori (tutor)<strong>in</strong>dividuati dall’amm<strong>in</strong>istrazione percondurre i laboratori nell’A.S. 1997-98; Ivo Mattozzi ha poi ricordatoquanto importante sia la storia localenei programmi della scuola media emedia superiore; Franca Baldelli, coord<strong>in</strong>atricedel laboratorio didattico, haevidenziato alcuni aspetti particolaridell’<strong>in</strong>iziativa; Francesca CavazzanaRomanelli (Archivio di Stato diPadova) ha illustrato la situazionenazionale esam<strong>in</strong>ando gli elaborati deipartecipanti al concorso “PiccoliArchivi crescono”, e Roberto Cerri(Archilab) ha presentato l’esperienzadi San M<strong>in</strong>iato che com’è noto, ormaida anni è protesa alla valorizzazione(Cerri preferisce usare il term<strong>in</strong>e promozione)della cultura <strong>archivi</strong>stica.Dall’<strong>in</strong>contro del 29 aprile è emersoche gli aspetti più significativi per lariuscita dell’<strong>in</strong>iziativa sono da <strong>in</strong>dividuarenella figura del tutor, l’operatoreche, <strong>in</strong>sieme con l’istituzione, segue laricerca a partire dalla programmaziones<strong>in</strong>o alla conclusione che viene prospettatas<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio come ilmomento per realizzare un “prodottoculturale” e renderlo noto anche ai nonaddetti ai lavori.<strong>Il</strong> laboratorio viene progettato comeuna riduzione puntuale e simmetricadel lavoro storiografico. E’ un tentativodi accostare i giovani studenti allastoria viva, un momento di conoscenzadelle cose vic<strong>in</strong>e <strong>in</strong> grado di stimolareanche il rapporto con quelle lontane;<strong>in</strong> altre parole, una fuga dall’astrazionedella storia. Non si tratta <strong>in</strong>vece diavviare i ragazzi al mestiere dello storico,di costr<strong>in</strong>gerli a seguire dei ragionamenti<strong>in</strong>tellettuali che vadanotroppo oltre le semplici connessionisuggerite dall’attivazione <strong>degli</strong> it<strong>in</strong>e-il Mondo<strong>degli</strong> Archivi56


ANAI Regionirari. Nessuno a questo proposito deveavere la presunzione di mettere sullostesso piano la ricerca storico-didatticacon la ricerca professionale poiché loscarto tra i due livelli resta necessariamenteelevato.L’esperienza ha dimostrato <strong>in</strong>vece che“non è difficile” accostarsi alla ricercastorica, imparare a compilare unabibliografia, prendere dimestichezzacon ambienti austeri e <strong>in</strong> apparenzaostili, abituarsi alla riflessione ed all’esamecritico del testo come del documento,imparare ad accostarsi al documentoe scoprire che nulla dice se nonè abilmente <strong>in</strong>terrogato.materie riconducibili alla storia. Si puòdire che la scuola va <strong>in</strong> <strong>archivi</strong>o, omeglio che l’<strong>archivi</strong>o “va a scuola”,proponendo molteplici attività, tutteegualmente istruttive, tutte rivolte adun accrescimento del sapere.<strong>Il</strong> “Laboratorio di storia” è sicuramenteun’esperienza ripetibile poiché il f<strong>in</strong>eda perseguire è quello di mettere lascuola <strong>in</strong> condizione di sfruttare le ricchezzeche la città ha a disposizione,ma soprattutto è portare la storia dellacittà a scuola attraverso l’<strong>archivi</strong>o, lacittà ove i giovani vivono ma che pococonoscono, la città che dovrannoamm<strong>in</strong>istrare domani, nel rispettoL’esito del lavoro ci conferma nell’ideache la valorizzazione e la tutela delpatrimonio documentario sonooramai una necessità ed un servizio. Setutti avranno fatto “un salto <strong>in</strong><strong>archivi</strong>o” nel corso della loro vita scolastica,non lo dimenticheranno facilmente,per tante ragioni, e conoscerel’<strong>archivi</strong>o, patrimonio comune, unicoe irripetibile, <strong>in</strong>dispensabile ma anche,per certi aspetti, fragile, farà sì chevenga considerato un bene culturale,un patrimonio che tutti dobbiamoalmeno rispettare.La mostra del materiale utilizzato nelcorso del lavoro (presentata a scuola <strong>in</strong>prima battuta ed <strong>in</strong> Palazzo Pio successivamente),ha impegnato gli <strong>in</strong>teressati<strong>in</strong> ulteriore, importantissimosforzo, anche didatticamente moltoutile, la “scelta’’ dei documenti piùsignificativi per rendere comprensibileed accattivante il lavoro svolto.L’esposizione <strong>in</strong> Castello dal titolo“Carpi e la sua Storia, <strong>archivi</strong> e scuola(ripresa, sia pure <strong>in</strong> misura ridotta <strong>in</strong>occasione della giornata sem<strong>in</strong>ario del29 aprile), esponeva orig<strong>in</strong>ali di grande<strong>in</strong>teresse storico-iconografico e avevalo scopo di mostrare lo straord<strong>in</strong>ariopatrimonio documentario e bibliograficoconservato dal Comune di Carpi,forse non ancora noto ad un pubblicovasto seppur attento come quello dellascuola.Lo scopo di tanto impegno era quellodi documentare i criteri che presiedonoal “Laboratorio di storia” e motivarela scelta dell’amm<strong>in</strong>istrazione cheormai da alcuni anni, sull’esempio dell’analoga<strong>in</strong>iziativa dell’Archivio Storicodel Comune di Modena, vedeco<strong>in</strong>teressate due realtà: l’<strong>archivi</strong>o e lascuola. L’<strong>archivi</strong>o tende alla valorizzazionedel proprio patrimonio, la scuolaad agevolare l’<strong>in</strong>segnamento delledella tradizione e delle sue specificitàche non possono essere ignorate, tantomeno oggi che dobbiamo raccontare efar amare le nostre strade, le nostrepiazze, le nostre scelte ad un numerosempre crescente di non carpigiani chefiduciosi ed operosi si stabiliscononella nostra città.Non storia, dunque “forbici e colla”,ma proprio il contrario: approfondimentodi temi e problemi con l’aiutodella storia locale.Franca Baldelli<strong>degli</strong> Archiviil Mondo57


ANAI RegioniGruppo di lavoro sugli <strong>archivi</strong>dei partiti politiciSi è costituito un gruppo di lavorodella sezione regionale EmiliaRomagna dell’ANAI sugli <strong>archivi</strong> deipartiti e movimenti politici <strong>in</strong> età contemporanea,coord<strong>in</strong>ato da SirianaSuprani dell’Istituto Gramsci EmiliaRomagna. La decisione di dar vita aquest’<strong>in</strong>iziativa nasce dal crescente<strong>in</strong>teresse verso questo tipo di documentazioneche, soprattutto negliultimi tempi si è manifestato nellanostra regione e dall’attenzione che laSopr<strong>in</strong>tendenza Archivistica per l’EmiliaRomagna ha rivolto verso questogenere di <strong>archivi</strong>. Da tutto ciò sonoderivati molteplici <strong>in</strong>terventi di tutelae di riord<strong>in</strong>o con produzione di <strong>in</strong>ventariultimati o <strong>in</strong> corso (Archivio PCIdi Bologna, Modena, Piacenza,Archivio PSI di Carpi, Archivi UDI,Archivi CGIL, carte di s<strong>in</strong>gole personalità,ecc.).Si è ritenuto pertanto fosse giunto ilmomento di affrontare le problematiche<strong>in</strong>erenti tali tipologie di carte pertentare di circoscrivere e risolvere lemolteplici difficoltà <strong>in</strong>contrate dagli<strong>archivi</strong>sti e per rendere più omogeneigli <strong>in</strong>terventi, senza sottovalutare l’urgenzadi cont<strong>in</strong>uare nel lavoro di recuperoe tutela.Le prime riflessioni e l’utile confrontotra realtà diverse hanno evidenziato lavastità e la natura dei problemi: dallavarietà e peculiarità <strong>degli</strong> enti produttorialla difficoltà per le diverse tipologiedi documenti conservati, spessodifficilmente riconducibili alla strutturadi <strong>archivi</strong>o; dal problema dellariservatezza (anche alla luce delleultime norme legislative), al rapportoe confronto con la ricerca storica, dalrapporto tra <strong>archivi</strong>o corrente e<strong>archivi</strong>o storico, all’<strong>in</strong>dividuazione<strong>degli</strong> strumenti <strong>in</strong>formatici adeguati,ormai necessari per la descrizione e laricerca.Si sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>in</strong>dividuati tre nuclei diproblemi per altrettanti <strong>in</strong>contri sem<strong>in</strong>arialida tenersi nel prossimoautunno:1. Natura <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> e struttura <strong>degli</strong><strong>in</strong>ventari;2. Strumenti di ricerca ed uso delle tecnologie<strong>in</strong>formatiche;3. <strong>Il</strong> rapporto con la ricerca storica.Siriana Supraniil Mondo<strong>degli</strong> Archivi58


ANAI RegioniCentro studi <strong>in</strong>terregionale sugli <strong>archivi</strong>parrocchialiCon il mese di settembre 1999 <strong>in</strong>iziail quarto anno di vita del Centro studi<strong>in</strong>terregionale sugli <strong>archivi</strong> parrocchiali:un’istituzione sorta dalla proficua collaborazionetra la Sezione Emi1iaRomagna dell’ANAI e l’Assessorato aiServizi e Beni <strong>Cultura</strong>li del Comunedi Fiorano Modenese, con il patroc<strong>in</strong>iodella Sopr<strong>in</strong>tendenza Archivistica perl’Emilia Romagna.del Centro: dall’organizzazione egestione di <strong>archivi</strong> parrocchiali allaricerca storica (1996), dai rapporti traente pubblico ed istituzione ecclesiasticaper la valorizzazione e fruizionedi questi importanti patrimoni documentari(1997), alla consultabilità osecretazione perenne dei libri canonicie <strong>degli</strong> atti di stato civile (anterioriall’ultimo settantennio), alla luceEstremamente positivo il bilancio dell’attivitàsvolta dal Centro <strong>in</strong> questiprimi tre anni: operatori di <strong>archivi</strong>ecclesiastici, <strong>archivi</strong>sti di Stato, rappresentantidi istituti ecclesiastici, studiosi,ricercatori, appassionati di storialocale provenienti da ogni parte d’Italia,hanno offerto il loro preziosocontributo scientifico alle <strong>in</strong>iziativepromosse dal Centro. Dal Nord al Sud(dal Piemonte al Veneto, al Trent<strong>in</strong>o,al Friuli Venezia Giulia, all’EmiliaRomagna, alla Toscana, al Lazio ed allaCalabria) è stato possibile porre a confrontorealtà ed esperienze diverse,verificare uniformità d’<strong>in</strong>tenti, s<strong>in</strong>tetizzareproblematiche comuni, propostesignificative, dibattere questionisul piano legislativo e dottr<strong>in</strong>ale.Sulle tematiche di maggiore attenzionee di specifico <strong>in</strong>teresse si è cercato dielaborare la programmazione annualesoprattutto della vigente legislazionesulla tutela della privacy (1998).Quest’anno, il 3 settembre a FioranoModenese e l’1 ottobre a Ravenna, ilCentro organizzerà, unitamente allaSocietà di Studi Ravennati, due giornatedi studio dedicate agli <strong>archivi</strong> deisantuari presenti <strong>in</strong> Emilia Romagna.<strong>Il</strong> Convegno, dal titolo Le vie delladevozione, prevede la partecipazione d<strong>in</strong>umerosi <strong>archivi</strong>sti, studiosi di storiareligiosa e rappresentanti di istitutiecclesiastici.Le due giornate saranno presiedute daMons. Giuseppe Verucchi, Rettore delSantuario di Fiorano e responsabilediocesano dei Beni culturali (a Fiorano)e dal prof. Giuseppe Rabotti (aRavenna).Gianna Dotti Messoriil Mondo<strong>degli</strong> Archivi59


ANAI RegioniFriuli- Venezia GiuliaAttività della sezioneNei giorni 19-20 maggio 1999 a Triestee 21 maggio a Ud<strong>in</strong>e è svolto il convegnonazionale Le carte sicure. Diacqua e di fuoco. Gli <strong>archivi</strong> delle Assicurazion<strong>in</strong>ella realtà nazionale e locale:le fonti, la gestione, la ricerca e le nuovetecnologie, organizzato dalla SezioneFriuli Venezia Giulia dell’AssociazioneNazionale Archivistica ltaliana <strong>in</strong> collaborazionecon l’Archivio di Stato diTrieste e la Sopr<strong>in</strong>tendenza Archivisticaper il Friuli Venezia Giulia.L’<strong>in</strong>iziativa si lega a quella analoga del1997 dedicata agli <strong>archivi</strong> dellebanche, di cui sono stati recentementepubblicati gli atti.L’impegno assunto allora e mantenutoadesso era stato quello di proseguirenegli <strong>in</strong>contri dedicati agli <strong>archivi</strong> economici.Lo scopo del convegno del 1997, comequello di maggio, è stato quello dioffrire un’occasione di approfondimentodi questi <strong>archivi</strong>, sia sotto l’aspettostorico che gestionale, di confrontodi esperienze diverse con la f<strong>in</strong>alitàultima di una migliore conoscenza,di <strong>in</strong>contro fra gli addetti ai lavori, diverifica delle potenzialità offerte dallenuove tecnologie.Già da qualche tempo si è acceso l’<strong>in</strong>teresseper la storia aziendale <strong>in</strong> genere,cosi era parso necessario dedicareattenzione ed un approfondimentoallo specifico campo assicurativo che,tra l’altro, riveste storicamente un <strong>in</strong>teresseparticolarissimo per la città diTrieste, sede di istituti ricchi di storiae di peso economico come le AssicurazioniGenerali, il Lloyd Adriatico ela RAS.E’ stato <strong>in</strong>teressante vedere anchecome le grandi Assicurazioni consider<strong>in</strong>oi propri <strong>archivi</strong> risorsa utile a comprenderele strategie imprenditorialidel passato e a studiarne di nuove peril futuro. ln particolare sono stati, tragli altri, affrontati temi di grande significatoquali: la storia delle assicurazionie il processo di formazione <strong>degli</strong> istitutiassicurativi, le fonti per la storiadelle assicurazloni conservate anche aldi fuori di questi istituti, la vigilanzasugli <strong>archivi</strong> delle assicurazioni.Inoltre, per quanto riguarda il personale,sono emerse accanto alla cronicacarenza di figure professionali specifiche,le soluzioni adottate per sopperirvi.Gli <strong>archivi</strong> di questi enti <strong>in</strong>fatticonservano spesso fonti anche moltoantiche della loro storia e delle istituzionidalle quali sono poi nati imoderni istituti.Un patrimonio <strong>archivi</strong>stico di difficilegestione, esteso com’è tra antichi registrie documenti nati su supporti <strong>in</strong>formatici.È richiesta, come spessoaccade, agli <strong>archivi</strong>sti, una qualificazioneprofessionale poliedrica checomprenda la capacità di <strong>in</strong>terpretarele antiche scritture, come quella diaffrontare i problemi posti dalle nuovetecnologie.La prima giornata è stata dedicata allefonti <strong>archivi</strong>stiche e <strong>in</strong> essa sono <strong>in</strong>tervenutii rappresentanti di diversegrandi Assicurazioni, <strong>archivi</strong>sti di istitutiassicurativi e di Stato e studiosi chehanno illustrato <strong>archivi</strong>, storie istituzionalie ord<strong>in</strong>amenti assicurativi; af<strong>in</strong>e matt<strong>in</strong>ata è stata organizzata unavisita al Registro delle Imprese dellail Mondo<strong>degli</strong> Archivi60


ANAI RegioniCamera di Commercio di Trieste, nellaserata quella ad una significativa mostradocumentaria nella sede della RAS cheè stata occasione anche per vederequesta magnifica sede grazie alla competenteguida del dr. Romano Iacobone.Nella seconda giornata dedicata allaricerca e alla gestione, sono stati illustratida responsabili e <strong>archivi</strong>sti delleassicurazioni i riord<strong>in</strong>amenti di <strong>archivi</strong>ed alla applicazione delle nuove tecnologienei servizi <strong>archivi</strong>stici delle assicurazionie si sono potute confrontarele voci <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti con quelle dellaPubblica Amm<strong>in</strong>istrazione. E’ stataanche l’occasione per la presentazioneda parte della dr.ssa Roberta Corbell<strong>in</strong>i,direttrice dell’Archivio di Stato diUd<strong>in</strong>e, del volume <strong>degli</strong> atti del convegnodel 1997 sugli <strong>archivi</strong> delleBanche.e i servizi <strong>archivi</strong>stici di diversi istituti,nonché i problemi della tutela diquesti <strong>archivi</strong> da parte delle Sopr<strong>in</strong>tendenzeArchivistiche; a conclusionedella giornata le Assicurazioni Generalihanno proiettato un suggestivo filmatosu Marco Besso, uno dei presidentidell’Istituto ed hanno condottoi convegnisti a visitare una raff<strong>in</strong>atamostra documentaria su Giuseppe deMorpurgo, assicuratore triest<strong>in</strong>odell’800, allestita presso la sede dellaBiblioteca statale.Nella terza giornata ci si è occupati deiproblemi legati all’<strong>in</strong>formatizzazioneLa fase f<strong>in</strong>ale è stato, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, unmomento particolarmente qualificantedel convegno, nel quale si sono tratteconclusioni e, soprattutto, si è riflettutosulle possibilità concrete di elaborareuna bozza di regolamento d’<strong>archivi</strong>oe di massimario di conservazionee di affrontare nel modo più correttol’impatto con le nuove tecnologie.Grazia Tatò<strong>degli</strong> Archiviil Mondo61


ANAI RegioniLazioL’outsourch<strong>in</strong>g nei servizi <strong>archivi</strong>stici: una realtà da affrontareCon la diffusione dei sistemi <strong>in</strong>formativie delle reti di trasmissione didati <strong>in</strong>vece dell’auspicato paperless si èdeterm<strong>in</strong>ato all’<strong>in</strong>terno delle aziendeun considerevole <strong>in</strong>cremento dei materialicartacei (si va dai 4 metri cubi peraddetto nella pubblica amm<strong>in</strong>istrazioneai 12 metri cubi nel settore delcredito) e demandare la gestione dell’<strong>in</strong>formazione<strong>in</strong> parte o <strong>in</strong> toto allesocietà di service è diventata una praticasignificativa, e una scelta gestionale,per banche, società assicurative e f<strong>in</strong>anziarie,imprese commerciali ed <strong>in</strong>dustriali,enti pubblici e m<strong>in</strong>isteri dellostato.<strong>Il</strong> fenomeno è <strong>in</strong> crescita e sta assumendodimensioni di rilievo:- attualmente usufruiscono del servizio1000 clienti;- il materiale <strong>in</strong>teressato è stimato <strong>in</strong>300.000 metri cubi e le superficioccupate 250.000 metri quadri;- ogni anno vengono movimentate unmilione e mezzo di unità e vengonoeffettuate milioni di ricerche sia sulmateriale cartaceo che sui supportielettronici;- il personale occupato stabilmenteconsta di 300 unità, più 150-200contratti a carattere stagionale;- complessivamente si realizza un fatturatodi circa 100 miliardi.Si è <strong>in</strong>iziato ad affrontare il problemanella giornata di studio promossa dallaSezione Lazio, con il contributo delMBAC, della Unioncamere e di alcunefra le più importanti società specializzatenella gestione di <strong>archivi</strong> (Brambles,H.Study, Italiana Archivi,Records Center, Shuttle) che si è svoltalo scorso 26 marzo a Roma ed <strong>in</strong>titolata,per l’appunto, “L’outsourc<strong>in</strong>g neiservizi <strong>archivi</strong>stici”.Nel corso dell’<strong>in</strong>contro si è cercato diquantificare e analizzare le esperienzerelative alla riorganizzazione dei processi,delle strutture e delle tecnologieper la gestione del patrimonio documentarioeffettuate da operatori esterniall’ente che produce l’<strong>archivi</strong>o.I contributi <strong>degli</strong> operatori e <strong>degli</strong><strong>archivi</strong>sti hanno del<strong>in</strong>eato nella primaparte del convegno lo scenario difondo nel quale il fenomeno deveessere collocato:- crescita esponenziale della richiestadi servizi <strong>archivi</strong>stici esterni, sullaquale ha notevolmente <strong>in</strong>fluito l’aumentodei costi fissi seguito alla promulgazionedel D.Lgs.626/94 sullasicurezza dei luoghi di lavoro;- nascita di numerose nuove societàche supportano le imprese nel reperimentodell’<strong>in</strong>formazione sedimentataed estensione del ventagliodelle prestazioni proposte (dal sempliceimmagazz<strong>in</strong>amento alla redazionedi titolari e massimari discarto);- opportunità di una gestionemirante alla salvaguardia dell’<strong>in</strong>tegritàdel complesso documentarioche impedisca manipolazioni dellecarte nelle varie fasi di lavorazione;- necessità di provvedere ad una formazionespecifica <strong>degli</strong> operatori equ<strong>in</strong>di a una riforma delle scuole di<strong>archivi</strong>stica;- esigenza di stabilire parametri dicontrollo su scala nazionale.<strong>Il</strong> vuoto normativo nel quale gliil Mondo<strong>degli</strong> Archivi62


ANAI Regionioutsourcers stanno operando ormai daanni ha <strong>in</strong>dotto la Divisione III delMBAC a condurre una <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e conoscitiva;essa ha messo <strong>in</strong> luce unagrande difformità di trattamento e unadiffusa <strong>in</strong>capacità <strong>degli</strong> enti nel valutarele proprie esigenze a fronte di unaofferta ricca e molto differenziata.Contemporaneamente la Sovr<strong>in</strong>tendenzaArchivistica per il Lazio ha elaboratoe diffuso tra gli enti vigilati unquestionario i cui risultati saranno utilizzatianche per la redazione di uncontratto tipo che puntualizzi parametridi qualità e controlli. L’<strong>in</strong>quadramentogiuridico dell’outsourc<strong>in</strong>g,rispetto sia agli <strong>archivi</strong> pubblici che aquelli privati, e alla valutazione dei suoiaspetti gestionali e organizzativi è<strong>in</strong>fatti la questione prioritaria non piùeludibile.Nel procedere alla stipulazione diquesto particolare tipo di contratto di“servizi cont<strong>in</strong>uativi nel tempo”, i cuiterm<strong>in</strong>i sono via via emersi nei contributie nelle discussioni della secondapatte della giornata di studio, bisognatenere ben presente un complesso d<strong>in</strong>orme e di direttive comunitarie <strong>in</strong>materia di obblighi di conservazione,di tutela della riservatezza, di certificazionedella qualità. Inoltre l’ente oimpresa utente deve stabilire i parametridi qualità e i livelli tecnologicidel servizio che richiede e deve pretendereche il grado di formazione delpersonale sia costante nel tempo e adeguatoai livelli tecnologici; sarebbealtresì auspicabile il trasferimentoall’outsourcer del ruolo di “responsabiledel trattamento documentale” perconto dell’appaltatore.Posto che l’<strong>archivi</strong>o è una funzione oun servizio diffusa/o <strong>in</strong> tutta l’organizzazione,per trarre vantaggio da uncontratto di outsourc<strong>in</strong>g:- debbono esistere le condizioni peruna compatibilità di f<strong>in</strong>i tra le parti,ovvero la possibilità di coprogettaree di stabilire una partnership. Aquesto f<strong>in</strong>e è auspicabile che gli outsourcersdef<strong>in</strong>iscano meglio l’oggettodella propria specializzazione e verifich<strong>in</strong>ol’esistenza delle premesse percostruire e gestire la condivisione<strong>degli</strong> obiettivi e <strong>degli</strong> output di unsistema <strong>archivi</strong>o;- debbono esistere le capacità e glistrumenti - oltre che la cultura - peresercitare verifiche, riscontri e controllila cui assenza è premessa peruna condizione di grave rischio;- non ne deve risentire il core bus<strong>in</strong>essovvero quel segmento dell’organizzazionela cui perdita determ<strong>in</strong>erebbeil venir meno della identitàstessa dell’ente o impresa. A questoscopo l’ente o impresa dovrebbeapprofondire la procedura dell’<strong>archivi</strong>orispetto al suo core bus<strong>in</strong>ess,difendersi dalle mode (anche selegittimate da avanzate conquistetecnologiche), sviluppare una culturadell’<strong>archivi</strong>o <strong>in</strong> una logicaattiva e non di mera conservazione,def<strong>in</strong>ire logiche e strumenti di programmazionee di controllo <strong>degli</strong>obiettivi e dei risultati.La rapida evoluzione della tecnologiae l’<strong>in</strong>troduzione di concetti <strong>in</strong>novativicome la firma digitale fanno prevedereche <strong>in</strong> un futuro molto prossimodovranno essere trattati fascicoli virtualie documenti su supporti diversi(cartacei, digitali, ecc.). Le impresehanno raccolto la sfida e hanno <strong>in</strong>iziatoa dotarsi di strumenti che traggonoelementi dalla teoria <strong>archivi</strong>stica,dall’eng<strong>in</strong>eer<strong>in</strong>g <strong>degli</strong> impianti e dallatecnologia <strong>in</strong>formatica al f<strong>in</strong>e di conciliarel’esigenza propria dell’outsourcerdi ottimizzare le economie (costi,spazi, risorse) con la normativa che<strong>degli</strong> Archiviil Mondo63


ANAI Regionitutela la conservazione e la fruibilità<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>. I rappresentanti delleditte hanno illustrato le modalità operativemesse a punto con l’esperienzapratica e il complesso di requisiti aiquali ormai quasi tutti gli operatori siuniformano; hanno qu<strong>in</strong>di tracciato lel<strong>in</strong>ee evolutive dell’offerta affermandoche sono stati stimati 58.000 potenzialicontatti commerciali, il 60% deiquali rappresentati da pubblicheamm<strong>in</strong>istrazioni, e che il fatturato peril prossimo qu<strong>in</strong>quennio potrebbeaggirarsi <strong>in</strong>tomo ai 1000 miliardi.Hanno <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e espresso la propria disponibilitàverso un rapporto di collaborazionee non meramente negozialecon i committenti, a un confronto congli <strong>archivi</strong>sti per la def<strong>in</strong>izione dei criteridi lavoro e a una verifica dell’attualescenario dei servizi di <strong>archivi</strong>azionedocumentale, simile a quello giàavviato dall’ABI nell’ambito delsistema bancario.Negli <strong>in</strong>terventi conclusivi si è datoconto dei primi risultati del monitoraggioavviato dalla Sopr<strong>in</strong>tendenza<strong>archivi</strong>stica per il Lazio da cui è emersouno scenario poco rassicurante. Sebbeneabbia risposto al questionariosolo il 30% <strong>degli</strong> <strong>in</strong>terpellati (19 su57), il censimento ha rilevato l’esistenzadelle casistiche più diverse nellatipologia dei contratti d’appalto realizzati,la presenza sul mercato di operatoriche offrono le proposte più disparate(quanto a qualità, progettualitàe costi) e, <strong>in</strong> generale, una diffusaimpreparazione delle aziende appaltatrici,che mostrano una scarsa disponibilitàa divulgare notizie sugli<strong>in</strong>terventi effettuati nei confronti deipropri <strong>archivi</strong>. L’animata discussioneche ne è seguita, oltre a rilevare il diffusotimore che a causa dei costi elevatidelle tecniche di migrazione neltempo questi processi f<strong>in</strong>iscano peressere detenuti dalle sole imprese diservizio, ha portato alla luce problematichee proposte di <strong>in</strong>terventi fra iquali:- creazione di un registro dei professionistidel settore;- tutela <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti che lavoranonella nuova veste di liberi professionisti;- riconoscimento del diritto d’autoresui lavori scientifici;- <strong>in</strong>troduzione di controlli qualitativi;- sperimentazione del tariffario deilavori <strong>archivi</strong>stici e validazione deiparametri retributivi su scala nazionale.- redazione della bozza del capitolatod’appalto del contratto-tipo.La sessione del convegno si è conclusacon l’annuncio della costituzione di ungruppo di lavoro composto da <strong>archivi</strong>sti,operatori del settore e rappresentanti<strong>degli</strong> organi preposti alla vigilanza,che affronterà nel dettaglio tuttele problematiche che si sono venutedel<strong>in</strong>eando e presenterà nel corso delprossimo <strong>in</strong>contro, previsto per l’autunno,una bozza del capitolato d’appalto.Anna Rita Gresta e Antonio Rattiil Mondo<strong>degli</strong> Archivi64


ANAI RegioniCapranica durante la Grande Guerra:la storia locale <strong>in</strong> <strong>archivi</strong>odella corrispondenza dell’Amm<strong>in</strong>istrazioneComunale per gli anni 1915-1918: <strong>in</strong> particolare sono state raccoltenotizie significative <strong>in</strong> materia diamm<strong>in</strong>istrazione pubblica, servizio dileva, sanità e malattie, provvedimentistraord<strong>in</strong>ari ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, andamento deiprezzi al consumo. Dopo gli <strong>in</strong>contriperiodici <strong>in</strong> <strong>archivi</strong>o tutto il materialeraccolto è stato oggetto di revisione erielaborazione il cui prodotto f<strong>in</strong>ale èstato un elaborato corredato di numerosefoto a colori e riproduzioni diDa c<strong>in</strong>que anni ormai la Scuola MediaNicol<strong>in</strong>i di Capranica, <strong>in</strong> collaborazionecon la dott.ssa Gerard<strong>in</strong>a Iann<strong>in</strong>i,bibliotecaria del Comune, ladott.ssa Isabella Orefice, funzionariadella Sopr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>stica peril Lazio e chi scrive, ha portato avantidiversi cicli di esercitazioni <strong>in</strong> <strong>archivi</strong>ostorico allo scopo di avvic<strong>in</strong>are i ragazzial patrimonio culturale, suscitare il piaceredella ricerca facendo loro comprendereil metodo di lavoro dello storicoe far collegare l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sul passato“locale” a realtà storiche piùampie.In particolare nell’ultimo triennio, ilcorso C, guidato dalle <strong>in</strong>segnanti diLettere prof.sse Daniela Murgidaprima e Paola Bravi poi, ha partecipatoa tre cicli di esercitazioni <strong>in</strong> <strong>archivi</strong>ovolte a realizzare gli obbiettivi cui si èaccennato. Nell’ultimo anno al corsoC si è aggiunta anche la III media Bguidata dal prof. Antonio Sarnacchioli.Nel primo anno, dopo un approcciogenerale all’<strong>archivi</strong>o da parte <strong>degli</strong>alunni, si è affrontato un tema diricerca semplice, ma altamente suggestivo,vale a dire le orig<strong>in</strong>i e lo svolgimentodelle feste popolari, cui ha fattoda cornice una ricerca sulla storia dellabanda comunale, ricerca basata anchesu <strong>in</strong>terviste effettuate dai ragazzi apersone esperte (basti ricordare fratutte quella al prof. Antonio Di Stefano).In seconda media, la ricerca siè <strong>in</strong>dirizzata sul periodo risorgimentaleed <strong>in</strong> particolar modo sugli avvenimentidel periodo 1849-1870, valea dire, dalla caduta della II RepubblicaRomana, all’annessione di Roma alRegno d’Italia. La documentazioneesam<strong>in</strong>ata si riferiva da un lato alle disposizionidi ord<strong>in</strong>e pubblico e qu<strong>in</strong>diprovvedimenti di polizia, prescrizioni,ricerca di evasi, ecc.; dall’altro alle condizionisocio-economiche di Capranica,il che ha portato all’analisi deiregistri di stato civile, <strong>in</strong> particolarequelli di morte.L’ultimo anno <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e ha visto l’<strong>in</strong>teressedei ragazzi proiettato sullevicende della I Guerra Mondiale, laGrande Guerra. Sotto la guida dellaprof. Paola Bravi e del prof. AntonioSarnacchioli, i ragazzi dei corsi C e B,dopo una serie di <strong>in</strong>contri prelim<strong>in</strong>aricon gli <strong>archivi</strong>sti al f<strong>in</strong>e di del<strong>in</strong>earele fonti da <strong>in</strong>dagare ai f<strong>in</strong>i della ricerca,gli alunni si sono dedicati all’analisidocumenti effettuate con l’ausilio delmezzo <strong>in</strong>formatico. Se, come siauspica, tale prodotto sarà oggetto dipubblicazione, si sarà raggiunto unrisultato che, oltre a gratificare i ragazziper la tenacia e l’<strong>in</strong>teresse con cuihanno lavorato, potrà senz’altro costituireun punto di riferimento per<strong>in</strong>crementare l’afflusso dei giovani studenticapranichesi verso le locali struttureculturali e far sì che essi siano, s<strong>in</strong>dall’età scolare, protagonisti attivi nellaricerca storica.Piero Santoniil Mondo<strong>degli</strong> Archivi65


ANAI RegioniIsaar: gruppo di lavoro ANAI Lazio<strong>Il</strong> 21 settembre scorso presso l’IstitutoSturzo si è avuto il primo <strong>in</strong>contro delgruppo di lavoro sulle Isaar organizzatodall’ANAI Lazio. Essendo lanostra una regione particolarmentericca e dal punto di vista <strong>archivi</strong>sticoe della professionalità, si è potuto ottenereun folto gruppo di lavoro che benrispecchia tale differenziata realtà. Vipartecipano <strong>archivi</strong>sti liberi professionistie rappresentanti dei seguenti istituti:Ufficio centrale per i beni <strong>archivi</strong>stici,Sopr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>stica peril Lazio, Archivio centrale dello Stato,Archivio di Stato di Roma, Presidenzadella Repubblica, Camera dei Deputati,M<strong>in</strong>istero <strong>degli</strong> affari esteri,Ufficio storico della Mar<strong>in</strong>a Militare,Istituto Centrale del catalogo unicodelle biblioteche italiane, Banca d’Italia,INA, INPDAP, AMA, BirraPeroni, Istituto Luce, Istituto Sturzo,Biblionova, Archivio monumentonazionale Badia Greca di Grottaferrata.S<strong>in</strong> da questa prima riunione è statostilato un calendario che prevede iseguenti <strong>in</strong>contri: l’11 ottobre, pressol’Archivio di Stato di Roma, per approfondirela storia delle Isaar e il 4novembre, presso l’Archivio centraledello Stato, per analizzare le possibili<strong>in</strong>tersecazioni tra standard Isad e sperimentazioneIsaar.Fosca PizzaroniConvegno di studi sulla storia delle donneRoma, 1-2 dicembre 1999Nei giorni 1-2 dicembre si terrà aRoma presso la sede dell’Istituto LuigiSturzo il convegno di studi Donne aRoma. Ruoli sociali, presenze pubblichee vite private, organizzato dall’ANAILazio <strong>in</strong> collaborazione con la FondazioneLelio e Lisli Basso, con l’IstitutoLuigi Sturzo e con l’Istituto Romanoper la Storia d’Italia dal Fascismo allaResistenza (IRSIFAR).<strong>Il</strong> convegno si propone di studiare ilruolo che le donne hanno avuto neivari ambiti della vita sociale, pubblicae famigliare attraverso la documentazioneconservata negli <strong>archivi</strong>, delimi-tando l’area geografica di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e(Roma e prov<strong>in</strong>cia) e l’arco cronologicopreso <strong>in</strong> considerazione (Ottocentoe Novecento).Sarà presentato <strong>in</strong> questo contesto ilprogetto di costituzione da parte dell’ANAILazio di un osservatorio cittad<strong>in</strong>osulle fonti della storia delledonne, attraverso una convenzionecon altre istituzioni presenti sul territorio,al f<strong>in</strong>e di costituire un punto diriferimento e di promozione per tuttequelle <strong>in</strong>iziative che valorizz<strong>in</strong>o glistudi sulla storia e sulla identità femm<strong>in</strong>ile.Per motivi organizzativi, sarà <strong>in</strong>vecer<strong>in</strong>viata al mese di aprile del 2000 latavola rotonda prevista a chiusura delconvegno sul tema Fonti femm<strong>in</strong>ili efonti maschili nella scrittura della storia:ipotesi, metodologie ed esperienze, dedicataal dibattito fra alcune rappresentantidi associazioni o formazioni chehanno affrontato <strong>in</strong> maniera sistematicagli studi storici e sociali sulladonna.il Mondo<strong>degli</strong> Archivi66


ANAI RegioniConvegno di studi sulla storia delle donneProgrammaI dicembre 1999 (sec. XIX)ore 9, 30apertura dei lavori Manola Ida Venzo - presidente dell’ANAI- Laziopresiede Isabella Orefice - presidente dell’ANAIIGIENE e ORDINE PUBBLICOAnna Lia Bonella, Claudio Schiavone Mammane, levatrici, ostetriche. <strong>Il</strong> ruolo femm<strong>in</strong>ilenell’attività sanitaria dello Stato pontificioLara Asta La crim<strong>in</strong>alità femm<strong>in</strong>ile attraverso le carte della polizia pontificiaSOGGETTO DONNAMar<strong>in</strong>a Pieretti Le “vite” di Margherita Sparanzani Gentile Boccapaduli nell’<strong>archivi</strong>o Del DragoElvira Grantaliano Donne di spettacolo nello Stato della Chiesabuffetore 15IDENTITA’ DEL FEMMINILEManola Ida Venzo Nuclei di scritture femm<strong>in</strong>ili nelle fonti dell’Archivio di Stato di RomaMar<strong>in</strong>a Caffiero, Domenico Rocciolo Ebree convertite: nuove fonti e problemi storiograficiLucetta Scaraffia Le suore alla conquista di Roma: case generalizie e congregazioni femm<strong>in</strong>iliDomenico Rizzo Identità sociali e identità di genere nelle istanze di separazione coniugalea Romadibattito2 dicembre 1999 (sec. XX)ore 9, 30PRESENZE PUBBLICHE E VITE PRIVATEFrancesco Floccari Le fonti sulla storia delle donne cattoliche a RomaCecilia Dau Novelli Identità religiosa e coscienza civile: una riflessione di genereMarika Salvitti Le balie della CiociariaRosanna Scatamacchia Donne, patrimoni e doti nelle carte della Banca d’ItaliaAugusto Pompeo La guerra segreta: donne al servizio dell’Intelligence ServiceSimona Lunadei, Lucia Motti Donne e lotte sociali a Roma nel secondo dopoguerra:primi esiti di una ricercaore 15RUOLI SOCIALIBarbara Curli Impiegate a Roma agli <strong>in</strong>izi del secoloMaria V<strong>in</strong>cenza De Matteis Due scuole femm<strong>in</strong>ili romanePatrizia Gabrielli Intrecci: emancipazioniste e socialiste nel primo ventennio del secoloAntonietta Serci Sul filo dell’emancipazione.Le operaie della SNIA VISCOSA dall’antifascismo al dopoguerraCater<strong>in</strong>a Isabella L’<strong>in</strong>gresso delle donne nella gestione dei servizi pubblici.Manola Ida Venzoil Mondo<strong>degli</strong> Archivi67


ANAI RegioniPiemonteNuovo <strong>archivi</strong>o storico della città di Tor<strong>in</strong>oAbbiamo chiesto a Rossana Roccia,responsabile dell’ Archivio Storico dellaCittà di Tor<strong>in</strong>o, di parlarci del nuovo<strong>archivi</strong>o<strong>Il</strong> compimento di oltre trentotto annidi lavoro, quasi <strong>in</strong>teramente spesi, <strong>in</strong>ruoli diversi, al servizio della memoriastorica della città, e la realizzazione diun obiettivo caparbiamente perseguito,sono le tappe significative dellamia vicenda personale e professionale<strong>in</strong> questo straord<strong>in</strong>ario 1999.I fondi documentali più importanti,preziosi e necessari dell’Archivio diStato della Città di Tor<strong>in</strong>o, affidati daalcuni lustri alle mie cure, già a lungosottoposti a una diaspora pericolosa <strong>in</strong>depositi <strong>in</strong>adeguati, sono f<strong>in</strong>almentericomposti nell’edificio di via Barbaroux,nel cuore della città antica <strong>degli</strong>studi, che un <strong>in</strong>tervento di recuperoconsapevole e coraggioso ha restituitoalla collettività.In questa nuova realtà la memoria cittad<strong>in</strong>asi riappropria della sua funzionedi strumento <strong>in</strong>dispensabile per garantireun’identità storica ai tor<strong>in</strong>esi tutti:il “nuovo” Archivio spalanca <strong>in</strong>fatti leporte ai tradizionali fruitori - studiosi,ricercatori, professionisti della storia- e a quanti altri <strong>in</strong>tendono cogliere le<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite suggestioni e le peculiarità diun patrimonio cospicuo, che abbraccianove secoli di vita amm<strong>in</strong>istrativa e chesi pone come testimone loquace e pregnantedella complessa vicenda comunitariator<strong>in</strong>ese dal medioevo a oggi.Superate le limitazioni imposte daannosi problemi ambientali, strutturalie funzionali, l’Archivio di Storicorecupera dunque la sua <strong>in</strong>tegrità e lesue potenzialità. Sotto il profilo dellaconservazione, la nuova sede garantisceoggi e per il futuro a oltre 10.000 metril<strong>in</strong>eari di documenti una collocazionedignitosa, corretta e sicura; nel corsodella complessa operazione di trasferimentoe di razionalizzazione un’altradozz<strong>in</strong>a di chilometri di carte, <strong>in</strong> attesadi soluzioni peraltro già prospettate aif<strong>in</strong>i di una complessa e migliore conservazionee gestione della memoriapiù recente, è stata concentrata <strong>in</strong> unnumero ridotto di depositi. Ma quest<strong>in</strong>on sono gli unici vantaggi offerti dallanuova sistemazione. Altri cambiamentisignificativi riguardano la qualità, laquantità e la visibilità dei servizi erogatidall’Archivio comunale: tra gliobiettivi che <strong>in</strong>tendiamo perseguireponiamo <strong>in</strong>nanzi tutto il miglioramentodei rapporti con l’utenza. Nelcorso del 1998 il servizio ha registrato13.800 presenze che potranno ulteriormentecrescere, con la dotazione diprofessionalità adeguate. I fruitori trovanooggi nelle sale studio appositamenteallestite nuove opportunità diricerca e moderni ausili tecnologici.Una sala per esposizioni temporaneegià accoglie, dopo la prima mostra dicimeli preziosi e rari allestita per l’<strong>in</strong>augurazione,altri episodi mirati adavvic<strong>in</strong>are alla conoscenza del patrimoniocittad<strong>in</strong>o il maggior numero dipersone e specialmente i giovani ditutte le fasce scolastiche. A costorol’Archivio dedicherà appuntamentispeciali e attività coord<strong>in</strong>ate.Una sala conferenze dal mese dimaggio è aperta a confronti-<strong>in</strong>contri,il Mondo<strong>degli</strong> Archivi68


ANAI Regionidibattiti ed eventi culturali cui possonoliberamente partecipare tutti i cittad<strong>in</strong>ivariamente <strong>in</strong>teressati a cogliere ilsenso delle comune radici.Un book-shop, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, espone la ventennaleproduzione editoriale che hopersonalmente seguito con molta passionef<strong>in</strong> dalle orig<strong>in</strong>i, stimolata e sorrettadai preziosi suggerimenti e dallaprofonda competenza di Luigi Firo,Ada Peyrot e altri cultori di storia tor<strong>in</strong>ese.Iniziative realizzateIn occasione dell’<strong>in</strong>augurazione dellanuova sede dell’<strong>archivi</strong>o storico, l’amm<strong>in</strong>istrazionecomunale tor<strong>in</strong>ese haorganizzato una serie di manifestazioniche si imperniano su una mostradocumentaria dal titolo significativodi Memoriae civitatis <strong>in</strong> cui sonoesposti i più significativi documenti ecimeli della storia cittad<strong>in</strong>a.Accanto alla mostra, rimasta apertas<strong>in</strong>o a tutto il mese di luglio, è stataprogrammata una serie di conversazioni,<strong>in</strong>contri e lezioni. Le prime, diargomenti vari ma tutte collegate dalfilo comune della memoria storica, sipropongono di convogliare verso l’<strong>archivi</strong>ostorico “il senso e le suggestionidelle comuni radici”. Tra le varie propostesegnaliamo <strong>in</strong> particolare “Cartemusicali e pièces di teatro” di AlbertoBasso (16 giugno), “L’irripetibile riproducibile”di Pierangelo Cavanna e LuisellaD’Alessandro (23 giugno) e“Sport e loisir” di Gian Paolo Ormezzano(30 giugno).Gli <strong>in</strong>contri propongono una riflessionecomune sui risultati della produzioneeditoriale dell’Archivio Storicocomunale tor<strong>in</strong>ese. Tra questi sisegnala la tavola rotonda “Milleottocentoquarantotto.Tor<strong>in</strong>o, l’Italia, l’Europa”,cui hanno partecipato UmbertoLeva, Filippo Mazzonis di Palafrera eBianca Montale (11 giugno) e l’<strong>in</strong>terventodi Giorgio Chittol<strong>in</strong>i sui LibriConsiliorum (18 giugno).Tra le lezioni, oltre quella tenuta daUmberto Levra su Beni culturali e<strong>archivi</strong>: le carte dell’Archivio Storicodella Città di Tor<strong>in</strong>o (25 maggio), èPer raggiungere questo traguardo hoprofuso molto impegno e ho perdutomolte notti; altri tuttavia hanno condivisole mie aspirazioni e la mia fatica:tra questi l’<strong>in</strong>gegnere Sergio Brero, cheha elaborato il complesso progetto direcupero e di risistemazione del vecchioedificio, già occupato dai Servizidemografici comunali e che ne hadiretto con grande perizia i lavori. Néposso dimenticare i miei collaboratori,validi e motivati che hanno affrontatocon me un’impresa senza precedent<strong>in</strong>ella secolare vita dell’Archivio Storicodella Città di Tor<strong>in</strong>o, per la quale sonooccorsi tenacia, entusiasmo e coralededizione.<strong>in</strong>teressante quella di Vera ComoliMandracci su Beni culturali e conservazione(15 giugno), cui è seguita unavisita guidata alla mostra.Accanto alle <strong>in</strong>iziative s<strong>in</strong> qui descrittesono da segnalare il laboratorio didatticodei ragazzi della Scuola MediaLorenzo il Magnifico <strong>in</strong>centrato suuna ricerca coord<strong>in</strong>ata da Emilia PozzoLa Ferla mirata alla difesa del patrimonioculturale, ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il PremioCittà di Tor<strong>in</strong>o (1 luglio), assegnatoalle tesi di laurea su Tor<strong>in</strong>o discusse nel1998 basate su ricerche svolte pressol’Archivio Storico comunale.<strong>degli</strong> Archiviil Mondo69


ANAI RegioniPugliaUn bisogno di normalizzazioneIn occasione dell’Assemblea ord<strong>in</strong>ariadei soci, tenutasi a Bari, presso la sededell’Archivio di Stato, il 30 marzo1999, Gregorio Angel<strong>in</strong>i ha tenutouna conferenza sul tema “Informatizzazione<strong>degli</strong> strumenti di ricerca” nelcorso della quale ha avuto modo diillustrare il progetto realizzato, e <strong>in</strong> viadi attuazione, presso l’Archivio di Statodi Potenza per l’<strong>in</strong>formatizzazione<strong>degli</strong> strumenti di ricerca <strong>in</strong> uso pressola sala di studio. Collegandosi conInternet, ha spiegato le caratteristichedel software applicativo utilizzato(Access), dando contestualmente unadimostrazione pratica delle possibilitàdi accesso ai dati.<strong>Il</strong> tema della conversazione era statoscelto dal direttivo ANAI per duemotivi: <strong>in</strong> primo luogo riavviare undibattito ed un confronto tra gli Istitutipugliesi sulle caratteristiche deisistemi <strong>in</strong> uso presso ciascuno di essi.In secondo luogo, dato che le nuovetecnologie consentono la comunicazionetra sistemi - purché i modelliscelti present<strong>in</strong>o un’organizzazioneconcettuale conseguente -, per focalizzarel’attenzione sulla necessità dipartecipare, <strong>in</strong>sieme alle altre regionimeridionali, al dibattito nazionaleavviato, già da molto tempo, dall’ANAInazionale e dall’Ufficio Centraleper i Beni Archivistici sugli standarddescrittivi sia per gli <strong>archivi</strong> siaper i soggetti produttori.La sezione Puglia, <strong>in</strong>fatti, aderendoall’<strong>in</strong>vito dell’ANAI nazionale e dell’UCBA,ha <strong>in</strong>tenzione di costituire ungruppo di lavoro regionale sulleISAAR, di cui facciano parte i soggetti<strong>in</strong>teressati, al f<strong>in</strong>e di studiare le problematicheconnesse alla realtàpugliese, <strong>in</strong> funzione dell’applicazione<strong>degli</strong> standard <strong>in</strong>ternazionali. In quest’ottica,la sezione organizzerà, comemomento di approfondimento, per ilprossimo mese di novembre, una giornatadi studi sulla standardizzazione<strong>degli</strong> strumenti di ricerca, il cui programmaè ancora <strong>in</strong> via di def<strong>in</strong>izione.Paola Bozzaniil Mondo<strong>degli</strong> Archivi70


ANAI RegioniTrent<strong>in</strong>o-Alto AdigeIncontro su “Gli <strong>archivi</strong> d’impresa”Trento, 7 maggio 1999Venerdì 7 maggio presso la Facoltà diLettere e Filosofia dell’Università diTrento, si è svolto un sem<strong>in</strong>ario daltitolo Gli <strong>archivi</strong> d’impresa. Gestione,valorizzazione e contabilità, ccord<strong>in</strong>atoda Francesca Cavazzana Romanelli,docente di <strong>archivi</strong>stica presso la Facoltàper l’A.A. 1998-99. Dopo una breve<strong>in</strong>troduzione di Salvatore Ortolani,Sopr<strong>in</strong>tendente <strong>archivi</strong>stico per ilTrent<strong>in</strong>o-Alto Adige, alcuni tra i maggiorispecialisti italiani hanno approfonditoi temi fondamentali di questail consolidarsi di una “coscienza” <strong>archivi</strong>sticaed hanno evidenziato alcunepeculiarità come ad esempio quelle chepresiedono alle procedure di scartonegli <strong>archivi</strong> d’impresa italiani, nonchéla complessità e l’estrema varietà della“transizione” da un <strong>archivi</strong>o familiare(sostanzialmente co<strong>in</strong>cidente conquello aziendale) ad un <strong>archivi</strong>o d’impresavero e proprio. Inf<strong>in</strong>e AndreaLombardi e Andrea Bonoldi, dell’Universitàdi Trento (La ricerca storicoeconomicae gli <strong>archivi</strong> delle imprese:particolarissima branca dell’<strong>archivi</strong>sticache pone alla riflessione teorica tuttauna serie di problematiche nuove. Laprima dimensione, quella teorico-dottr<strong>in</strong>ale,è stata al centro delle riflessionidi Maria Grazia Pastura (Archivisticad’impresa). I contributi di GiorgettaBonfiglio Dosio (Dagli <strong>archivi</strong> di famigliaagli <strong>archivi</strong> d’impresa) e di GiuseppePaletta (I progetti di costituzionedi <strong>archivi</strong> economici territoriali),rispettivamente con riferimento peculiarealle esperienze venete e lombarde,hanno affrontato i temi classici dellacreazione di una “memoria” e di unaidentità d’impresa come premessa peresperienze trent<strong>in</strong>e), hanno illustrato iproblemi <strong>in</strong>contrati ed i metodi adottat<strong>in</strong>ell’ord<strong>in</strong>amento ed <strong>in</strong>ventariazionedell’<strong>archivi</strong>o della Cassa diRisparmio di Trento e Rovereto. Si ètrattato di un utile scambio di vedute,nel quale si è evidenziata la necessitàdi porre particolare attenzione ad unsettore scientifico dotato di una suafisionomia specifica, ma anche soggetto,più di altri, ai rischi del dis<strong>in</strong>teressee dell’<strong>in</strong>curia.il Mondo<strong>degli</strong> Archivi71


ANAI Politica e ProfessioneVenetoTITULUS 97: il progetto cont<strong>in</strong>ua<strong>Il</strong> progetto TITULUS 97, f<strong>in</strong>alizzatoalla creazione di un <strong>in</strong>novativo sistemadi gestione dei dipartimenti (dal protocolloall’<strong>archivi</strong>o) per le Universitàitaliane e proposto dal nostro Ateneonell’ottobre dello scorso anno durantela I Conferenza organizzativa <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> delle università italiane (vediProgetto Bo, 1998) ha stimolato ildibattito e suscitato l’<strong>in</strong>teresse di moltesedi.L’Università <strong>degli</strong> Studi di Bari - nellospecifico - <strong>in</strong> collaborazione con laSopr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>stica dellaPuglia, ha organizzato nei giorni 22 e23 aprile 1999 il sem<strong>in</strong>ario Progetti digestione, tutela e valorizzazione <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> universitari <strong>in</strong>vitando l’Ateneodi Padova a presentare le <strong>in</strong>iziativeattivate nel settore <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>. <strong>Il</strong>sem<strong>in</strong>ario ha visto una nutrita partecipazionedi personale docente e tecnicoamm<strong>in</strong>istrativo proveniente oltreche dall’Università di Bari, anche dalPolitecnico, dall’Università <strong>degli</strong> Studidi Lecce, l’Università <strong>degli</strong> Studi dellaBasilicata e l’Università <strong>degli</strong> Studi delMolise.TITULUS ‘97 è stato presentato nelcorso della prima giornata dal presidentedella Commissione <strong>archivi</strong>,Alberto Mirandola, mentre il Direttoredell’Archivio Generale dell’Ateneo,Gianni Penzo Doria, ha illustratole l<strong>in</strong>ee guida per la redazionedel titolario di classificazione e lagestione del protocollo sia cartaceo che<strong>in</strong>formatizzato. Donatella Mazzetto,dell’Archivio generale, Carla Ton<strong>in</strong>,del Dipartimento di Geografia, hannoproposto l’esperienza dell’applicazionedi TITULUS 97 <strong>in</strong> una strutturadipartimentale evidenziando gli aspettipratici del progetto.Nella seconda sessione dei lavori hasuscitato molto <strong>in</strong>teresse la presentazionedel massimario di selezione, strumento<strong>in</strong>dispensabile “per elim<strong>in</strong>are idocumenti superflui e conservare bene ciòche merita di essere conservato” e la presentazionedi una soluzione <strong>in</strong>formaticaper la gestione del protocollo.Ultima, ma non di m<strong>in</strong>ore portata, lapresentazione <strong>degli</strong> altri due progetti<strong>archivi</strong>stici messi <strong>in</strong> cantiere: Thesis 99e Studium 2000: il primo è dest<strong>in</strong>atoalla def<strong>in</strong>izione di uno standard nazionaleper la gestione e la tenuta delle tesidi laurea, il secondo - promossoassieme all’Ufficio centrale per i beni<strong>archivi</strong>stici del M<strong>in</strong>istero per i Beni ele Attività <strong>Cultura</strong>li - riguarda la tutelae la valorizzazione <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> storicidelle università italiane.Giorgetta Bonfiglio Dosioil Mondo<strong>degli</strong> Archivi72


ANAISpazio libriRolf Ste<strong>in</strong><strong>in</strong>gerSüdtirol Zwischen Diplomatie und Terror1947-1969Pubblicazioni dell’Archivio della Prov<strong>in</strong>cia diBolzano, 6, Bolzano, Athesia, 1999,3 voll.La prov<strong>in</strong>cia autonoma di Bolzanoesercita competenze di vigilanza sugli<strong>archivi</strong> prov<strong>in</strong>ciali, comunali e privatia seguito dell’applicazione del suo particolarestatuto d’autonomia e il suoArchivio storico, diretto da JosephNoess<strong>in</strong>g e dotato di recente, <strong>in</strong>siemecon l’Archivio di Stato di Bolzano, diuna moderna sede nello stesso edificio,conserva, oltre a quella <strong>degli</strong> organismiprov<strong>in</strong>ciali, importante documentazionedelle antiche amm<strong>in</strong>istrazionilocali e <strong>archivi</strong> di altre istituzioni efamiglie feudali del territorio. Conquesta pubblicazione, <strong>in</strong>trodotta da<strong>in</strong>dirizzi del Presidente della Prov<strong>in</strong>ciaDurnwalder e dell’Assessore ai beniculturali Hosp, che fa parte di una collanaedita dall’Archivio, è stato fattoun notevole sforzo editoriale perdocumentare <strong>in</strong> modo esauriente unafase storica cruciale dell’Alto Adige edel contesto nazionale e <strong>in</strong>ternazionale<strong>in</strong> cui la sua vicenda si <strong>in</strong>quadra.L’opera, di cui è autore lo storico contemporaneogermanico prof. Rolf Ste<strong>in</strong><strong>in</strong>gerdell’università di Hannover,consta <strong>in</strong>fatti di tre volumi per ben2540 pag<strong>in</strong>e, 573 tavole fotografichee numerosissime altre illustrazionitratte da documenti, giornali, manifestie materiale a stampa dell’epoca. <strong>Il</strong>lavoro ha anzitutto il pregio di esserestato condotto da Ste<strong>in</strong><strong>in</strong>ger su unvastissimo materiale documentario - <strong>in</strong>particolare carteggi diplomatici - soloora disponibile alla consultazione <strong>degli</strong>studiosi presso gli <strong>archivi</strong> di Bolzano,Roma, Vienna, Innsbruck, Monaco,Londra e Wash<strong>in</strong>gton, nonché su unospoglio sistematico di tutta la letteraturastorico-politica, dei quotidiani edella stampa periodica dell’epoca.L’occasione da cui muove la pubblicazioneè stata data dal trentennaledella firma a Copenaghen nelnovembre del 1969 da parte dei m<strong>in</strong>istri<strong>degli</strong> esteri italiano Moro eaustriaco Waldheim del cosiddetto“Pacchetto” (Paket) di misure perl’Alto Adige che pose f<strong>in</strong>e al contenzioso<strong>in</strong> materia fra i due Paesi e fra ilgoverno nazionale e la comunità dil<strong>in</strong>gua tedesca dell’Alto Adige.La storia del travagliato periodo chesi chiuse con tale decisivo passo partedal precedente accordo De Gasperi-Gruber del 1946 (di cui è pubblicatariproduzione dell’orig<strong>in</strong>ale conservatopresso il M<strong>in</strong>istero <strong>degli</strong> Esteri), conclusonell’ambito delle trattative <strong>in</strong>ternazionaliche condussero al Trattato diPace del 1947 e che prevedeva l’<strong>in</strong>segnamento<strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua tedesca nellescuole elementari e secondarie, il bil<strong>in</strong>guismoparitetico nei pubblici atti euffici, l’accesso <strong>in</strong> proporzione ai pubbliciimpieghi e altre misure di revisionedelle opzioni di trasferimento <strong>in</strong>Germania e dell’italianizzazione deicognomi del 1939, nonché <strong>in</strong> materiadi circolazione agevolata delle mercifra Tirolo austriaco e Alto Adige. Nelcontempo, anche a seguito di trattativedirette fra De Gasperi e gli esponentidella comunità di l<strong>in</strong>gua tedesca(ricordiamo che De Gasperi era statodeputato per Trento al Parlamento diVienna sotto la monarchia absburgica)fu stabilito dall’Assemblea Costituentelo statuto speciale di autonomia perla prov<strong>in</strong>cia.<strong>degli</strong> Archiviil Mondo73


ANAI Spazio LibriSia perchè l’Italia tardò ad applicareeffettivamente tutte le misure previstedall’accordo e dallo statuto d’autonomia,sia perchè la semplice autonomiaappariva ancora <strong>in</strong>sufficiente auna larga parte della comunità tedescae ancor più agli esponenti del Tiroloaustriaco che aspiravano a una pienariunificazione dei due tronconi dell’anticoTirolo absburgico come a unobiettivo irr<strong>in</strong>unciabile, verso la f<strong>in</strong>e<strong>degli</strong> anni ‘50 si aprì a <strong>in</strong>iziativa deitirolesi dei due versanti del Brenneroun crescente contenzioso sulla questionedell’Alto Adige. All’<strong>in</strong>izio ilgoverno nazionale austriaco diedescarso seguito a queste pressioni locali,che si esprimevano anche <strong>in</strong> notevolimanifestazioni pubbliche di protesta,anche per via della delicata e isolataposizione <strong>in</strong>ternazionale dell’Austriache doveva mantenere uno statuto d<strong>in</strong>eutralità e aveva avuto sul proprio territoriole truppe di occupazione perdiversi anni del dopoguerra. Con ilsuccessivo più libero re<strong>in</strong>serimentodell’Austria nel contesto <strong>in</strong>ternazionalee l’avvento del socialista Bruno Kreiskycome m<strong>in</strong>istro <strong>degli</strong> esteri dal 1960,l’Austria assunse un ruolo più attivo ditutela delle rivendicazioni della comunitàtedesca dell’Alto Adige e promosseun’<strong>in</strong>iziativa per sottoporre all’Assembleadell’ONU la questione dell’autodeterm<strong>in</strong>azionedel territorio e del suodistacco dall’Italia e ottenere una risoluzionefavorevole <strong>in</strong> tal senso.Ma l’<strong>in</strong>iziativa <strong>in</strong>contrò crescenti difficoltà<strong>in</strong>ternazionali, non ebbe alcunsostegno dalle potenze v<strong>in</strong>citrici dellaguerra, che non avevano alcun <strong>in</strong>teressea riaprire pericolosi contenziosisugli assetti territoriali ormai def<strong>in</strong>iti(non si dimentichi che si era <strong>in</strong> pienaguerra fredda) e non ebbe successo.L’ONU si limitò ad auspicare un ulterioreaccordo fra gli Stati firmatari dell’accordoDe Gasperi-Gruber qualestrumento per la soluzione del contenzioso.Nel frattempo, nel clima dicrescente mobilitazione e agitazioneche si era venuto a determ<strong>in</strong>are nellaregione, si apriva il lugubre capitolo<strong>degli</strong> attentati terroristici, molti deiquali provocarono numerosi morti frale forze dell’ord<strong>in</strong>e e fra i civili, daparte dei gruppi estremistici, i cui piùnoti esponenti come Alois Amplatz eGeorg Klotz, detto “il martellatoredella Val Passiria”, si richiamavanoall’eroe tirolese della resistenza nelperiodo napoleonico contro i bavaresie i francesi Andreas Hofer. Vi furonoprocessi, manifestazioni contrappostea Bolzano, violenze e strumentalizzazionipolitiche, che <strong>in</strong>asprirono gravementeil clima fra la comunità dil<strong>in</strong>gua tedesca e la m<strong>in</strong>oranza di l<strong>in</strong>guaitaliana.Nel 1961 il governo italiano <strong>in</strong>sediòuna Commissione di 19 membri, fracui numerosi esponenti della comunitàdi l<strong>in</strong>gua tedesca dell’Alto Adige, perstudiare una serie di misure risolutivedella questione. La Commissione “dei19” f<strong>in</strong>ì il suo lavoro nel 1964 presentandouna proposta articolata chedoveva poi costituire il cosiddetto“Pacchetto”, proposta che però solodopo altri c<strong>in</strong>que anni di trattative ediscussioni da parte dei diversi soggett<strong>in</strong>azionali e <strong>in</strong>ternazionali implicati,il Mondo<strong>degli</strong> Archivi74


ANAI Spazio Libripotè essere sottoscritta def<strong>in</strong>itivamentenel 1969 dai m<strong>in</strong>istri <strong>degli</strong> esteri Moroe Waldheim. Con la formale accettazionedel “Pacchetto” di 147 misure(che però non è pubblicato nell’opera)da parte dei rappresentanti dellacomunità di l<strong>in</strong>gua tedesca, per laquale molto si era battuto il suo leaderstorico Silvius Magnago, che sostenevache <strong>in</strong> esso era stato accolto il 90%delle richieste <strong>degli</strong> altoates<strong>in</strong>i (vol. 3,p. 149), la lunga e travagliata vertenzaf<strong>in</strong>almente si chiuse e la regione potècosì avviarsi pacificamente a un processodi sviluppo economico e civileche la vede oggi ai primi posti d’Europaper benessere e qualità della vita.A tale situazione, oltre alla particolarelaboriosità e <strong>in</strong>dustriosità della popolazionee alla felice collocazione geograficache ha permesso una pienavalorizzazione delle eccezionali risorseturistiche, ha certamente anche contribuito<strong>in</strong> modo decisivo una serie dibenefici e agevolazioni contenute nel“Pacchetto”, da quelli fiscali e tariffaria quelli f<strong>in</strong>anziari e doganali, tanto cheormai l’Alto Adige, superata da moltianni ogni tentazione di nazionalismopantirolese, è e si sente regione pienamenteeuropea <strong>in</strong>tegrata nel sistemadei paesi dell’arco alp<strong>in</strong>o.La vicenda che abbiamo brevementericordato è raccontata da Ste<strong>in</strong><strong>in</strong>gercon una ricchezza di dettagli e di documentazioneche si sp<strong>in</strong>ge a illustrare lediscussioni e i dibattiti politici, le trattativediplomatiche e i s<strong>in</strong>goli eventicon grande dettaglio, f<strong>in</strong>o a ricostruirel’azione dei tanti personaggi che vihanno partecipato, sempre traendonotizie precise ed esaurienti dallavastissima documentazione consultata,della quale una parte <strong>in</strong>gente è ancheriprodotta per stralcio o <strong>in</strong>tegralmente.L’opera appare programmaticamenteimprontata alla massima fattualitàoggettiva piuttosto che alla valutazionestorico-critica, e ciò, data la delicatezzadella controversa materia ancora nonda molto sedimentata, sembra senz’altroun merito considerevole. Naturalmenteun giudizio approfonditodell’opera che presentiamo spetterà aicompetenti della materia, e non è facileche ve ne possano essere molti cheabbiano dedicato a questo studio unamassa di lavoro paragonabile a quellaprofusa da Ste<strong>in</strong><strong>in</strong>ger, così come nonè facile che siano <strong>in</strong>teressati a questamateria studiosi perfettamente equidistantidai due contrapposti punti divista etnici implicati. Possiamo perògià essere certi che si tratta sicuramentedi un’opera che resterà un <strong>in</strong>eludibilemonumento di una vicenda storicacosì sofferta e significativa. Non restache auspicare, malgrado il notevoleimpegno che ciò <strong>in</strong>dubbiamente comporta,che essa sia tradotta e messa apiù facile disposizione di un più vastopubblico italiano sicuramente <strong>in</strong>teressatoa questa vicenda.Ferruccio Ferruzzi<strong>degli</strong> Archiviil Mondo75


ANAI Spazio LibriSalvatore ItaliaI Beni culturali<strong>in</strong> Italia e <strong>in</strong> EuropaUd<strong>in</strong>e, Del Bianco Editore,1999, pp. 608La cont<strong>in</strong>ua evoluzione legislativa econcettuale nel campo dei beni culturalirichiede strumenti adeguati distudio, consultazione e riferimento,che siano utilizzabili dagli operatori edai fruitori dell’immenso patrimonio.A queste esigenze è particolarmentesensibile Salvatore Italia, Direttoregenerale nel M<strong>in</strong>istero per i Beni e leAttività culturali preposto all’UfficioCentrale per i Beni <strong>archivi</strong>stici edocente universitario, che, oltre adessere uno dei maggiori esperti del settore,ha vissuto da protagonista tuttele vicende del dicastero, s<strong>in</strong> dalla suaprima costituzione nel 1975 comeM<strong>in</strong>istero per i Beni culturali eambientali.Già autore di numerose opere che spazianodal diritto amm<strong>in</strong>istrativo allabiblioteconomia e dall’amm<strong>in</strong>istrazionealla tutela dei beni culturali, utilizzandoanche le moderne tecnologie,come <strong>in</strong> un suo recente corso <strong>in</strong> videocassettesu Diritto e legislazione dei beniculturali, il prof. Italia ha voluto,riunire a distanza di circa un annodalla orig<strong>in</strong>aria pubblicazione, i duevolumi su L’amm<strong>in</strong>istrazione dei Beniculturali e La tutela dei Beni cultural<strong>in</strong>ell’ambito <strong>in</strong>ternazionale <strong>in</strong> un’operaorganica complessiva.Se la prima edizione <strong>in</strong> una collanauniversitaria prestigiosa, come quelladell’Istituto di Storia dell’Università diUd<strong>in</strong>e, era dest<strong>in</strong>ata soprattutto ad unpubblico specialistico e accademico,oltre che agli studenti del corso didiploma <strong>in</strong> beni culturali, l’attualeriproposta unitaria si rivolge più estesamentea tutti coloro che sono <strong>in</strong>te-ressati a conoscere compiutamente ilquadro normativo e l’organizzazionestrutturale dei beni culturali, <strong>in</strong> Italiae <strong>in</strong> Europa e gli scopi e le attività <strong>degli</strong>organismi <strong>in</strong>ternazionali.<strong>Il</strong> lavoro di Salvatore Italia descrivedettagliatamente il settore dei beni cultural<strong>in</strong>ei qu<strong>in</strong>dici paesi della comunitàeconomica europea attraverso ilfunzionamento <strong>degli</strong> organi amm<strong>in</strong>istrativi,gli istituti, la struttura, la discipl<strong>in</strong>a,la tutela, la legislazione. Nederiva un quadro chiaro e completoche oltre a presentare lo stato attualedella questione, consente di mettere <strong>in</strong>comparazione i diversi sistemi e diricostruire l’evoluzione della politicaculturale e della consapevolezza socialenei vari paesi europei e nell’ambito<strong>degli</strong> organismi <strong>in</strong>ternazionali, f<strong>in</strong>o adel<strong>in</strong>eare le tendenze future.<strong>Il</strong> testo è articolato <strong>in</strong> sei parti, ognunadelle quali costituisce una monografia.La prima sezione comprende l’organizzazionedel M<strong>in</strong>istero per i Beniculturali e ambientali, costituito nelbiennio 1974/75, ma del quale vengonoricordate le premesse legislative,s<strong>in</strong> dal decreto del 4 dicembre 1862istitutivo della Consulta di belle artipassando per le leggi del 1939, e ricordandoil lavoro delle commissioni chedal 1956 al 1971 si occuparono di beniculturali (<strong>in</strong> particolare la CommissioneFrancesch<strong>in</strong>i dal 1964 al 1966e le due Commissioni Papaldo tra il1968 e il 1971).La complessa struttura del M<strong>in</strong>isteroviene descritta analiticamente ma <strong>in</strong>modo comprensibile a chiunque: l’ord<strong>in</strong>amentodei servizi e <strong>degli</strong> istitutiil Mondo<strong>degli</strong> Archivi76


ANAI Spazio Libricentrali e periferici, gli organi collegialidell’amm<strong>in</strong>istrazione, dal ConsiglioNazionale e dal Consiglio di amm<strong>in</strong>istrazioneai Comitati di settore, gliorgani particolari come la Conferenzaregionale, il Consiglio d’Istituto, ilComitato regionale per i Beni culturali.La seconda parte completa laprima, riportando la legislazionevigente <strong>in</strong> materia di beni culturali apartire dal RD 30 gennaio 1913 n.363 f<strong>in</strong>o al recente DL 20 ottobre1968 n. 368 che <strong>in</strong> seguito all’ampliamentodi competenze del M<strong>in</strong>isteroBCA lo ha trasformato rifondandolocome M<strong>in</strong>istero per i Beni e le attivitàculturali. Con la terza parte del volume<strong>in</strong>izia l’<strong>in</strong>teressante e orig<strong>in</strong>ale prospettivacomparata che focalizza lasituazione della gestione dei beni cultural<strong>in</strong>ei paesi dell’Unione europea,sia dal punto di vista dei rispettivi ord<strong>in</strong>amentiamm<strong>in</strong>istrativi che da quellodella tutela dei tre dist<strong>in</strong>ti macrosettori<strong>in</strong> cui si articola tradizionalmentel’area dei beni culturali: patrimoniostorico-artistico, archeologico e architettonico,patrimonio bibliografico epatrimonio <strong>archivi</strong>stico.La quarta parte prende <strong>in</strong> esame iquattro organismi <strong>in</strong>tergovernativi cheoperano a livello <strong>in</strong>ternazionale per lasalvaguardia e la migliore e più diffusaconoscenza dei beni culturali. Anzituttol’UNESCO, ovvero l’Organizzazionedelle Nazioni Unite per l’educazione,la scienza e la cultura, checostituito il 4 novembre 1946 a Parigi,è stato il primo istituto a def<strong>in</strong>ire alivello <strong>in</strong>ternazionale il concetto dibene culturale, recependo il lungodibattito filosofico, antropologico esociologico, che, partendo dalla riformulazionedel concetto di cultura dafatto <strong>in</strong>tellettuale a produzione dell’attivitàumana, era approdato alla<strong>in</strong>dividuazione del bene oggettivocome patrimonio sociale.Con la codificazione del concetto <strong>in</strong>un documento statutario di valoremondiale si dava ad esso non solopieno riconoscimento, anche al difuori dell’ambito teorico e accademico,ma consapevolezza e potenzialità diuniversale diffusione. L’autorevolecostante azione dell’UNESCO si èarticolata, come ricorda il prof. Italia,su tre diversi piani, giuridico, scientificoe pratico, e si è esercitata attraversoraccomandazioni, studi e sperimentazioni,oltre che con aiuti diretti ai paesirichiedenti per la valorizzazione e lafruizione dei beni culturali, nonché ilsalvataggio di opere specifiche.Altro organismo preso <strong>in</strong> esame è ilConsiglio d’Europa, che opera dal1949 per “la salvaguardia e la promozione<strong>degli</strong> ideali e dei pr<strong>in</strong>cipi chesono patrimonio comune” e che ha<strong>in</strong>coraggiato la cooperazione culturale,con particolare attenzione al patrimoniostorico, artistico e architettonicoe con una prospettiva di crescitaculturale e democratica dei cittad<strong>in</strong>i.Parallelamente la Comunità EconomicaEuropea, alleanza politica ed economica,è risultata anch’essa uno strumentodi politica culturale, perché,come scrive l’autore, non poteva “nontener conto di molti aspetti della cultura,che si collega certamente a moltiprogrammi di sviluppo economico,specialmente se si considera la diffusionedella cultura come fattore basilareper l’<strong>in</strong>cremento dell’istruzionegenerale e professionale e come elementoessenziale per l’elevazione dellaqualità della vita e per la fondazione diuna società libera e democratica”.Inoltre la valenza e l’importanza ancheeconomica e sociale dei beni culturali,<strong>in</strong> primo luogo quelli architettonici,ha determ<strong>in</strong>ato l’<strong>in</strong>teresse crescentedella Comunità Economica Europeaper questo settore con deliberazioni,<strong>in</strong>terventi, comunicazioni, periodicheriunioni dei m<strong>in</strong>istri della cultura, l’istituzionenel 1988 di un Comitatoper gli Affari culturali, ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e unregolamento sull’esportazione dei beniculturali, una direttiva sulla restituzionedei beni illecitamente trasferitiall’estero e una legge sulla circolazionedei beni culturali.Inf<strong>in</strong>e viene ricordato l’ICCROM(International Centre for the study ofthe preservation and the restoration ofcultural property) prestigioso organismovoluto dall’UNESCO (IX Conferenzagenerale a Nuova Dehli nel1956) per lo studio e la diffusione delletecniche di conservazione e di restaurodei beni culturali, che dal 1960 è ospitatodall’Italia nell’edificio del SanMichele a Roma.La qu<strong>in</strong>ta parte dell’opera tratta <strong>degli</strong>organismi non governativi.L’ICOMOS (Consiglio Internazionaledei monumenti e dei siti) costituito nel1965 a Cracovia sotto il patroc<strong>in</strong>io dell’UNESCO,la cui azione di salvaguardiae valorizzazione di monumenti,siti, città, quartieri storici, giar-<strong>degli</strong> Archiviil Mondo77


ANAI Spazio Librid<strong>in</strong>i e paesaggi, si è esplicata attraversol’attività, gli studi e le ricerche <strong>degli</strong>specialisti e <strong>degli</strong> esperti che ne fannoparte e la collaborazione con le altreistituzioni. L’ICOM (Consiglio Internazionaledei musei) fondato nel 1946,conta numerose associazioni <strong>in</strong>ternazionaliaderenti e che, nello spirito istituzionaledi favorire lo sviluppo deimusei nel <strong>mondo</strong> e la cooperazione frale istituzioni museali e gli operatori delsettore, fornisce servizi ed assistenzatecnica all’UNESCO ed ai paesimembri, organizza riunioni specialisticheed una conferenza triennale atema. L’ICC sorto nel 1948 e ridenom<strong>in</strong>atonel 1959 Istituto Internazionaleper la conservazione di opere storichee artistiche, dalla sua sede aLondra si è dedicato alla conservazione<strong>degli</strong> oggetti di valore storicoposseduti dai musei e dalle biblioteche,organizzando anch’esso congressi<strong>in</strong>ternazionali biennali per l’aggiornamentoscientifico nei vari settori.<strong>Il</strong> CIA (Consiglio Internazionale <strong>degli</strong>Archivi) noto anche come ICA (InternationalCouncil on Archives) fondatonel 1948 a Parigi da un gruppo diesperti su <strong>in</strong>iziativa dell’UNESCO edattivo dal 1950 con il primo CongressoInternazionale <strong>degli</strong> Archivi, cheha costituito il più importante promotoredi collaborazione e cooperazionea livello mondiale nel campo<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>, sia attraverso i congressi<strong>in</strong>ternazionali (ogni quattro anni) e letavole rotonde (ogni due anni) che sollecitandola promozione della formazionee dell’aggiornamento professionale,lo sviluppo <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> e la lorotutela e valorizzazione.L’IFLA o FIAB (Federazione Internazionaledelle associazioni ed istitutibibliotecari) creata nel 1927 a Edimburgoche comprende associazioni,biblioteche e scuole professionali dioltre cento paesi, e che promuove <strong>in</strong>collaborazione con altre organizzazioni<strong>in</strong>ternazionali la conoscenza e lo sviluppodei beni librari e dell’attività <strong>in</strong>erente.L’opera si completa nella partesesta con un’altra rassegna normativasulle convenzioni <strong>in</strong>ternazionali, daquella dell’Aja del 1954 sulla protezionedei beni culturali <strong>in</strong> caso di conflittoarmato, un caposaldo nella codificazionenormativa del concetto dibene culturale, f<strong>in</strong>o alle più recenticonvenzioni relative alla tutela delpatrimonio culturale e naturale (Parigi,1972) alle <strong>in</strong>frazioni <strong>in</strong> materia di beniculturali (Delfi, 1985) alla salvaguardiadel patrimonio architettonico europeo(Granada 1985) di quello archeologico(La Valletta, 1992) e sul ritorno deibeni culturali rubati o illecitamenteesportati. In appendice sono riportatele fondamentali normative comunitariesull’esportazione (1992), la restituzione(1993) e la circolazione deibeni culturali. In conclusione questoennesimo lavoro di Salvatore Italia sipresenta come un punto di riferimentoirr<strong>in</strong>unciabile per tutti coloro che sioccupano di beni culturali ed hanno acuore la loro salvaguardia come elementifondamentali dell’identitàeuropea, testimonianze di civiltà erisorse per il progresso <strong>in</strong>tellettuale dell’umanità.Donato Tambléil Mondo<strong>degli</strong> Archivi78


ANAI Spazio LibriLe carte preziosePresentazione del volumeAtti del convegno Trieste-Ud<strong>in</strong>e,16-18 aprile 1997ABI-Roma, 28 ottobre 1999Nella splendida cornice di PalazzoAltieri, giovedì 28 ottobre si è svoltoun <strong>in</strong>contro di studio sul tema “L’Europa<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> nel <strong>mondo</strong> dellebanche”. L’<strong>in</strong>iziativa, organizzata perla presentazione <strong>degli</strong> Atti del Convegno“Le carte preziose: gli <strong>archivi</strong>delle banche nella realtà nazionale elocale”, tenutosi a Trieste nel 1997, hacentrato il proprio obiettivo fornendoun ulteriore contribuito alla riflessionee al confronto sulla situazione <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> delle banche italiane, a diecianni di distanza dal primo <strong>in</strong>contro,che si svolse a Roma nel 1989.La conferenza, che ha visto la partecipazionedi rappresentanti dell’amm<strong>in</strong>istrazione<strong>archivi</strong>stica, di storici, diaziende di credito, di diverse realtà<strong>archivi</strong>stiche territoriali e del rappresentantedell’European Association forbank<strong>in</strong>g history, ha <strong>in</strong>fatti rappresentatouna occasione per tracciare unbilancio di questi dieci anni, durante iquali, grazie alla maggiore sensibilizzazioneo a mere esigenze autocelebrativedelle aziende di credito, si èpotuto assistere alla creazione di numerosi<strong>archivi</strong> storici bancari. Certo sonoancora la gran parte, le aziende bancarieche non hanno ancora neppurecostituito un <strong>archivi</strong>o storico, tuttaviagli <strong>in</strong>terventi che si sono succedutihanno sottol<strong>in</strong>eato la necessità di perseguireuna politica comune e di favorire<strong>in</strong>contri di verifica tra addetti ailavori su tematiche comuni agli <strong>archivi</strong>di impresa.I suggerimenti emersi nel corso deldibattito sono stati numerosi. In particolare,Salvatore Italia, nel suo <strong>in</strong>terventoha auspicato una sempre più<strong>in</strong>cisiva collaborazione e, visto il successoraggiunto dal dialogo costruttivo<strong>in</strong>stauratosi tra amm<strong>in</strong>istrazione pubblicae banche, ha sollevato l’esigenzadi lavorare per il reperimento di spazicontro il rischio di dispersione <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> delle aziende privatizzate. <strong>Il</strong>presidente dell’ANAI, Isabella Orefice,ha proposto la pubblicazione di unaguida <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> storici delle bancheitaliane che si potrebbe presentare <strong>in</strong>occasione della Conferenza Europea<strong>degli</strong> Archivi del 2001. La guida, chedovrebbe essere realizzata <strong>in</strong> collaborazionecon l’ABI, costituirebbe unvalido strumento di valorizzazione esalvaguardia del patrimonio <strong>archivi</strong>sticoaziendale e consentirebbe di all<strong>in</strong>earciagli standard europei. <strong>Il</strong> rappresentantedell’ABI, PalamenghiCrispi, dichiarandosi <strong>in</strong>teressato a collaborarealla realizzazione della guida,ha <strong>in</strong>vitato le sezioni regionali dell’ANAIa farsi forza attiva sul territorioper sensibilizzare le banche all’importanzadella costituzione di un <strong>archivi</strong>ostorico, istituzione per la quale l’associazionebancaria ha da tempo orientatouna attenzione particolare ord<strong>in</strong>andoe valorizzando il proprio patrimoniodocumentale. Dai rappresentanti<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> di stato di Trieste eUd<strong>in</strong>e, Tatò e Corbell<strong>in</strong>i, che hannosapientemente organizzato il convegnodel 1977, è stato segnalata la necessitàdi formalizzare <strong>in</strong>contri periodici a scadenzabiennale che possono costituiremomenti di impostazione e verifica<strong>degli</strong> obiettivi. Le banche, solo recentemente,hanno scoperto il ruolo <strong>degli</strong><strong>degli</strong> Archiviil Mondo79


ANAI Spazio Libri<strong>archivi</strong> e <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti e riconosciutoloro una dignità culturale. Ciò, hannodetto, comporta <strong>degli</strong> oneri non <strong>in</strong>differentisia per quanto riguarda unarevisione del sistema di gestione delladocumentazione, prodotta al centro e<strong>in</strong> periferia, che per la qualificazioneprofessionale del personale impiegatonegli <strong>archivi</strong>.A queste problematiche vanno adaggiungersi oggi i riflessi della tecnologia<strong>in</strong>formatica sul flusso documentaleche, al di là della ricaduta diimmag<strong>in</strong>e <strong>in</strong> quanto ad efficienzaaziendale, comporta forti ripercussioni<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di smisurata produzionecartacea. Su questo punto si è particolarmentesoffermato il rappresentantedella Sopr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>sticadel Piemonte, Robotti, il quale ha sottol<strong>in</strong>eato,con numeri e dati elaboratidalle risposte a un questionario,quanto, nonostante il consolidamentodi una svolta negli <strong>archivi</strong> storici dellebanche, non sia r<strong>in</strong>viabile l’esigenza ditrovare un punto di raccordo o coord<strong>in</strong>amentopresso l’ABI per redigerebuoni massimari di scarto prefissandoall’orig<strong>in</strong>e quello che verrà conservatonel futuro; l’<strong>archivi</strong>sta, ha aggiunto,deve saper gestire il documento <strong>in</strong>formaticoe imparare a dialogare con altreprofessionalità, <strong>in</strong>tervenendo anchenella progettazione dell’<strong>in</strong>ventariazioneelettronica e nella classificazionedei documenti. Aderisce all’<strong>in</strong>iziativaproposta da I. Orefice per una guida<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> storici delle banche anchese, data la disomogeneità <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>bancari, un censimento molto strutturatopotrebbe essere più alla portata.L’aspetto relativo alla <strong>in</strong>troduzione diprocedure tecnologiche nel trattamentoe nella gestione della documentazione,é stato ripreso nell’<strong>in</strong>terventodel rappresentante della Bancad’Italia, Raitano, la quale ha illustratonel merito l’esperienza, molto all’avanguardia,della Banca Centrale.Inoltre, la Banca, ristrutturandosi alproprio <strong>in</strong>terno, ha realizzato una <strong>in</strong>tegrazionetra il proprio <strong>archivi</strong>o e laricerca storica creando delle s<strong>in</strong>ergieche le consentono di sviluppare campidi <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sul tema, e non solo, delcentral bank<strong>in</strong>g. Ha sottol<strong>in</strong>eato l’importanzadella collaborazione conl’Amm<strong>in</strong>istrazione <strong>archivi</strong>stica perpromuovere l’accesso alle fonti di<strong>archivi</strong> ancora preclusi alla ricerca,<strong>in</strong>dispensabili a ricostruire il contestostorico generale, come pure stabilirerelazioni <strong>in</strong>ternazionali per la conoscenza<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> esteri. L’<strong>in</strong>terventodello storico, L. Segreto, ha voluto evidenziarela ricchezza della documentazioneofferta dalle banche agli storici,i quali ne hanno approfittato sviluppandouna analisi storiograficaattenta al contesto soprattutto esternoalle aziende. Lo studio delle carte <strong>degli</strong><strong>archivi</strong> bancari, ha sottol<strong>in</strong>eato, suggerisconoalcuni temi che possono<strong>in</strong>serirsi nell’agenda dei lavori dellaricerca che f<strong>in</strong>ora, salvo poche eccezioni,ha tralasciato la storia della istituzione<strong>in</strong> quanto struttura articolatao detentrice di patrimoni artistici eimmobiliari. Ha auspicato l’aperturadi <strong>archivi</strong> bancari ancora chiusi, ilpotenziamento di quelli disponibili edil superamento nella legislazione archi-il Mondo<strong>degli</strong> Archivi80


ANAI Spazio Libriperiodici. In questa direzione si stamuovendo la Sopr<strong>in</strong>tendenza <strong>archivi</strong>sticaper il Lazio le cui <strong>in</strong>iziative per gli<strong>archivi</strong> dell’IMI, dell’ABI e di Mediocreditohanno già ottenuto significativirisultati.La conferenza si è qu<strong>in</strong>di conclusa conla partecipazione del rappresentantedell’European Association for Bank<strong>in</strong>gHistory, M. Pohl. L’associazione cheda anni opera <strong>in</strong> Europa per la valorizzazionedei documenti storici dellebanche ha illustrato gli scopi e le attivitàdell’EABH volti alla promozionedel dialogo tra storici e banchieri. A talvistica <strong>degli</strong> attuali limiti temporali allaconsultabilità che consentirebbero allasituazione <strong>archivi</strong>stica italiana di all<strong>in</strong>earsicon la realtà europea. Sempre <strong>in</strong>tema di legislazione, ha concluso augurandosiche le norme sulla privacy nonf<strong>in</strong>iscano per rappresentare un ostacoloalla ricerca e non <strong>in</strong>tralc<strong>in</strong>o il rapportodi fiducia che deve permanere tra leaziende, gli <strong>archivi</strong>sti e gli utenti <strong>degli</strong><strong>archivi</strong>. Dalla Sopr<strong>in</strong>tendente per ilLazio, L. Pr<strong>in</strong>cipe, è stata qu<strong>in</strong>di postal’attenzione sul cambiamento del ruoloe della figura dell’<strong>archivi</strong>sta rispetto alpassato e sui rischi legati alla privatizzazionedi alcune aziende. Ha sollecitatoun rapporto di collaborazione conl’ABI, per sostenere le piccole banchee per risolvere il problema della conservazionedi un patrimonio che correil rischio della distruzione e della dispersione.Gli atti del convegno diTrieste hanno dimostrato che gli <strong>archivi</strong>stidi stato e delle banche possonodiscutere di problemi comuni e siaugura che vengano realizzati <strong>in</strong>contrif<strong>in</strong>e organizza <strong>in</strong>contri periodici e convegnisugli <strong>archivi</strong> bancari, realizzasem<strong>in</strong>ari e corsi di qualificazione pergli <strong>archivi</strong>sti d’impresa, pubblica unperiodico dell’Associazione e volumispecialistici, e gestisce una guidaeuropea <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> bancari e d’impresapresente su Internet con una basedati <strong>in</strong>terrogabile.Elisabetta Loche<strong>degli</strong> Archiviil Mondo81


ANAI Spazio LibriInventario dell’AssembleaCostituenteQuaderni dell’Archivio Storicon. 6, Roma, Camera dei Deputati, 1999,pp. I-VIII; 1-211; 3 Cd romooL’<strong>in</strong>ventario dell’Assemblea Costituenteedito nella collana dei “Quadernidell’Archivio storico dellaCamera dei Deputati” conclude laserie delle <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> occasione dellecelebrazioni per il c<strong>in</strong>quantenario delperiodo di transizione costituzionale.L’Archivio storico della Camera deiDeputati ha scelto di non commemorarel’anniversario <strong>in</strong> modo meramentecelebrativo, ma ha voluto dar vita adun progetto che mette a disposizionedi un pubblico ampio, di parlamentarie di studiosi esterni, documenti fondamentaliper la storia dell’Italiarepubblicana.In questa prospettiva e con gli stessi<strong>in</strong>tenti (e con stesse modalità: libro +cd) è stato pubblicato il volume relativoalla Consulta (Informatica <strong>in</strong>Archivio) e sono <strong>in</strong> corso di svolgimentoi lavori per il volume dedicatoal Referendum istituzionale.Nell’<strong>in</strong>troduzione, dopo aver del<strong>in</strong>eatorapidamente il quadro istituzionale, <strong>in</strong>cui si ripercorrono le vicende dell’AssembleaCostituente, che eletta il 2giugno 1946 operò effettivamente,oltre il term<strong>in</strong>e previsto, f<strong>in</strong>o al 31 gennaio1948, viene preso <strong>in</strong> esame illavoro svolto per l’<strong>in</strong>ventariazione delfondo.L’Assemblea Costituente, come delresto la Consulta, non disponeva diuna propria struttura amm<strong>in</strong>istrativae si appoggiò, qu<strong>in</strong>di, a quella dellaCamera, di cui adottò i criteri di <strong>archivi</strong>azionepur adeguandoli alle nuoveesigenze e situazioni.<strong>Il</strong> precedente Inventario sommario dattiloscritto,redatto nel 1991, è statomodificato con una riformulazionedelle serie e con l’<strong>in</strong>troduzione di“gruppi di serie”. L’adozione di talicambiamenti si è resa necessaria perla complessa struttura delle serie, perl’eterogeneità del materiale documentarioe per la necessità di dare maggiorrisalto all’attività di specifiche ripartizioni<strong>in</strong>terne di alcuni organi o attività;ciò rispecchia la tradizionaleimpostazione dell’Archivio storicodella Camera, che conserva fondimolto complessi e strutturati e che nonpossono essere organizzati scegliendouna sola delle due opzioni (struttura ofunzioni), ma solo attraverso unoscambio dialettico tra entrambe.<strong>Il</strong> volume è corredato da 3 cd-rom checontengono i dati e le immag<strong>in</strong>i relativiai documenti dell’Assemblea, il cuifondo è costituito da 1615 fascicoli,25 registri, 6 volumi raccolti <strong>in</strong> 138buste. Complessivamente sono stateelaborate 1664 schede di <strong>in</strong>ventario esono state acquisite 34.836 immag<strong>in</strong>i.<strong>Il</strong> sistema adottato per l’<strong>in</strong>ventariazione,opportunamente modellatosulle esigenze di un <strong>archivi</strong>o storico, èl’Information Retrieval Highway; perla descrizione <strong>archivi</strong>stica sono stateadottate le norme ISAD; l’accesso allabanca dati avviene attraverso duemodalità: la consultazione dell’<strong>in</strong>ventarioe la ricerca; è possibile <strong>in</strong>oltre lastampa.Enrica Ser<strong>in</strong>aldiil Mondo<strong>degli</strong> Archivi82


F<strong>in</strong>ito di stampare il 22 novembre 1999 dalla tipografia L’ECONOMICA Via del Teatro Valle, 40 - 00186 Roma - copie 1700il Mondo<strong>degli</strong> ArchiviUfficio Centrale per i Beni ArchivisticiPeriodico di <strong>in</strong>formazione e dibattito<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti italiani<strong>degli</strong> Archiviil MondoAssociazione Nazionale Archivistica ItalianaPeriodico di <strong>in</strong>formazione e dibattito<strong>degli</strong> <strong>archivi</strong>sti italiani

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