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Pag. 342 - Consorzio Tuscania

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<strong>Pag</strong>. 345ottimizzata e può oggi ritenersi consolidata dal punto di vista applicativo, essendoentrata tra le pratiche diffuse nella produzione di vini rossi. Un ostacolo ad unaapplicazione più precisa e più sicura è costituito dal fatto che la maggior partedelle ricerche volte a dare una spiegazione meccanicistica del fenomeno hannoprodotto risultati insufficienti a permettere di proporre dei modelli utilizzabili perdefinire le modalità di microssigenazione da applicare in funzione della strutturadel vino. In conseguenza di questo, la applicazione della tecnica è attualmenteancora sostanzialmente empirica, il che comporta la necessità di un continuo,oneroso controllo del processo da parte dell’operatore.E’ largamente noto che ciascuna varietà di uva possiede un patrimonio polifenolicodiverso per quantità e per qualità (3). Tra i parametri più importanti che sonoattesi avere un ruolo nel definire la reattività di un vino varietale (ad esempio,Sangiovese) con l’ossigeno vi sono i contenuti di : i) polifenoli totali; ii) antociani;iii) proantocianidine; iv) flavonoli; vi) acidi cinnamici. Ciascuna di queste classi dicomposti inoltre presenta una composizione diversa in funzione della varietà, diparticolare importanza è la diversa struttura delle proantocianidine (4) per cui ènecessario indagare anche il comportamento dei singoli composti o classi dicomposti per poter formulare un modello predittivo che si adatti anche a varietàdiverse (es. Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Syrah). E’ atteso che,analogamente a quanto è stato dimostrato avvenire per la azione antiossidantedel vino rosso, la struttura polifenolica di ciascun vino determini sia la quantità diossigeno ottimale che può essere assimilata dal vino (durata del processo) che lavelocità con cui tale ossigeno viene a combinarsi con i costituenti del vino(intensità del processo).2) Obiettivi del programma di ricerca• Approfondire la conoscenza del ruolo esercitato dalla composizione del vinonel definire la sua reattività con l’ossigeno, costruendo dei modelliinterpretativi basati sulla esatta conoscenza della composizione del vinoAutore documento: Dott. F. Mattivi Società Consortile <strong>Tuscania</strong> S.r.l. – Del. CIPE 35/2004

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