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Daniele-Alborghetti-Decreto-Legge-1-luglio-2013-n-78-Un-primo-piccolo-passo-verso-il-lavoro-come-alternativa-al-carcere

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<strong>Decreto</strong> <strong>Legge</strong> 1 <strong>luglio</strong> <strong>2013</strong>, n. <strong>78</strong>“Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena”<strong>Un</strong> <strong>primo</strong> (<strong>piccolo</strong>) <strong>passo</strong> <strong>verso</strong> <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong><strong>come</strong> <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> <strong>al</strong> <strong>carcere</strong>di <strong>Daniele</strong> <strong>Alborghetti</strong>Atteso con impazienza dagli operatori del settore, e con una certa dose discetticismo da parte dei detrattori che lo hanno battezzato “svuotacarceri” prima ancora della sua approvazione, <strong>il</strong> decreto legge, licenziatod<strong>al</strong> Consiglio dei Ministri del 26 giugno contestu<strong>al</strong>mente <strong>al</strong> c.d.“pacchetto <strong>lavoro</strong>”, non opera <strong>al</strong>cuno stravolgimento dell’attu<strong>al</strong>eimpianto normativo penitenziario, perseguendo re<strong>al</strong>isticamentel’obiettivo di <strong>al</strong>leggerire di qu<strong>al</strong>che migliaio di unità gli istitutipenitenziari ormai <strong>al</strong> collasso.A detta del Ministro Cancellieri si tratta, dunque, di una misura di naturaemergenzi<strong>al</strong>e, in attesa di provvedimenti di <strong>al</strong>tra natura, <strong>come</strong> l’amnistiao l’indulto, di competenza del Parlamento. Solo un provvedimentoclemenzi<strong>al</strong>e potrebbe infatti deflazionare <strong>il</strong> sistema carcerario it<strong>al</strong>iano diquelle 15.000-20.000 unità necessarie per riportare ad una situazioneaccettab<strong>il</strong>e le condizioni degli istituti penitenziari, che contanoattu<strong>al</strong>mente quasi 66.000 detenuti a fronte di una capienza tollerab<strong>il</strong>epari a poco più di 45.000 unità.Tutto ciò premesso, va dato atto che <strong>il</strong> provvedimento in esame, sia purenella sua estemporaneità, contiene <strong>al</strong>cuni importanti elementi che@ <strong>2013</strong> ADAPT <strong>Un</strong>iversity Press


114 <strong>Daniele</strong> <strong>Alborghetti</strong>potrebbero costituire un punto di svolta nella politica carceraria delnostro paese.Alludiamo soprattutto <strong>al</strong>l’importanza che viene riconosciuta - più o menodirettamente - <strong>al</strong> <strong>lavoro</strong>, non solo <strong>come</strong> elemento fondament<strong>al</strong>e deltrattamento del detenuto 1 , <strong>come</strong> già sancito d<strong>al</strong>l’ art. 14 dell’Ordinamento Penitenziario, ma anche <strong>come</strong> possib<strong>il</strong>e <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> stessa<strong>al</strong>la pena detentiva.Letto in t<strong>al</strong>e ottica peculiare, questi sono in sintesi i punti s<strong>al</strong>ienti delprovvedimento approvato d<strong>al</strong> Consiglio dei Ministri.1 Misure <strong>al</strong>ternative <strong>al</strong>la detenzione <strong>come</strong> strumento di contrasto<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to tasso di carcerizzazioneL’articolo 1 del decreto legge modifica sostanzi<strong>al</strong>mente l’articolo 656 delcodice di procedura pen<strong>al</strong>e, con l’obiettivo di riservare l’immediataincarcerazione ai soli condannati in via definitiva nei cui confrontipersista una ineliminab<strong>il</strong>e necessità di ricorso <strong>al</strong>la più grave formadetentiva. Si prevede innanzitutto che <strong>il</strong> Pubblico Ministero, <strong>al</strong>lorchédebba emettere un ordine di esecuzione di una sentenza di condanna apena detentiva, previa verifica dell’esistenza di periodi di custodiacautelare o di pena dichiarata fungib<strong>il</strong>e relativi <strong>al</strong> titolo esecutivo daeseguire, trasmetta gli atti a magistrato di sorveglianza, affinché provveda<strong>al</strong>l’eventu<strong>al</strong>e applicazione della liberazione anticipata. In sostanza, ledetrazioni di pena connesse <strong>al</strong>la liberazione anticipata – istituto chepremia, con una riduzione di pena pari a 45 giorni per ciascun semestre,<strong>il</strong> detenuto che tiene una condotta regolare in <strong>carcere</strong> e che abbia datoprova di partecipazione <strong>al</strong> programma rieducativo – vengono “anticipate”<strong>al</strong> momento dell’emissione dell’ordine di carcerazione. In t<strong>al</strong> modoaumentano le possib<strong>il</strong>ità che <strong>il</strong> condannato possa attendere da libero <strong>il</strong>provvedimento di concessione della misura <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> senza far ingressoin <strong>carcere</strong>.Inoltre, per le donne madri con figli di età inferiore ai 10 anni, per i padriesercenti la patria potestà quando la madre sia deceduta o impossib<strong>il</strong>itata1 Sull’importanza del <strong>lavoro</strong> <strong>come</strong> strumento di reinserimento soci<strong>al</strong>e ed in merito <strong>al</strong>leconcrete mod<strong>al</strong>ità di implementazione del <strong>lavoro</strong> penitenziario si rinvia <strong>al</strong> bollettinospeci<strong>al</strong>e adapt n. 19 del 14 settembre 2012, Il <strong>lavoro</strong> in <strong>carcere</strong> tra crisi e prospettive.L’esperienza di Bollate, in www.bollettinoadapt.itwww.bollettinoadapt.it


<strong>Un</strong> <strong>primo</strong> (<strong>piccolo</strong>) <strong>passo</strong> <strong>verso</strong> <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong> <strong>come</strong> <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> <strong>al</strong> <strong>carcere</strong> 115a prestare assistenza <strong>al</strong>la prole e per i soggetti portatori di gravi patologie(nonché per gli ultra-sessantenni riconosciuti parzi<strong>al</strong>mente inab<strong>il</strong>i) vieneelevato a quattro anni <strong>il</strong> limite di condanna entro <strong>il</strong> qu<strong>al</strong>e possonoaccedere <strong>al</strong>la detenzione domic<strong>il</strong>iare direttamente d<strong>al</strong>la libertà.Infine, senza entrare nel dettaglio, vengono rimossi <strong>al</strong>cuni limiti <strong>al</strong>laconcessione delle misure <strong>al</strong>ternative sopprimendo:1) <strong>il</strong> divieto di sospensione dell’ordine di esecuzione per i recidivi,introdotto d<strong>al</strong>la legge “ex Cirielli” 251/2005;2) <strong>il</strong> divieto di sospensione dell’ordine di esecuzione in caso dicondanne per <strong>al</strong>cuni reati (furto semplice, <strong>al</strong>cune fattispecie di furtoaggravato e incendio boschivo) e soprattutto per i delitti aggravati ai sensidell’art. 61, <strong>primo</strong> comma , n. 11 bis c.p. (“l’avere <strong>il</strong> colpevole commesso<strong>il</strong> fatto mentre si trovava <strong>il</strong>leg<strong>al</strong>mente sul territorio nazion<strong>al</strong>e”), normaper<strong>al</strong>tro dichiarata <strong>il</strong>legittima d<strong>al</strong>la Corte costituzion<strong>al</strong>e con sentenza 8<strong>luglio</strong> 2010, n. 249.Rimangono invece le preclusioni per i condannati a t<strong>al</strong>une tradizion<strong>al</strong>icategorie di reati di maggior gravità (di cui <strong>al</strong>l’art. 4 bis dell’OrdinamentoPenitenziario) <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i vengono aggiunti <strong>il</strong> reato di m<strong>al</strong>trattamenti infamiglia d<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e derivi una lesione person<strong>al</strong>e e lo st<strong>al</strong>king, <strong>al</strong>la lucedell’ <strong>al</strong>larme soci<strong>al</strong>e provocato d<strong>al</strong>l’esc<strong>al</strong>ation di t<strong>al</strong>i delitti.Con questo <strong>primo</strong> pacchetto di misure, viene pertanto v<strong>al</strong>orizzato lostrumento delle misure <strong>al</strong>ternative, consentendo ai condannati dirichiederne <strong>il</strong> beneficio direttamente d<strong>al</strong>la libertà, <strong>al</strong> fine di evitare quantopiù possib<strong>il</strong>e l’ingresso in <strong>carcere</strong> di persone non soci<strong>al</strong>mente pericolose,con <strong>il</strong> doppio vantaggio di <strong>al</strong>leggerire gli istituti penitenziari e di evitare,per <strong>il</strong> condannato, gli effetti criminogeni del <strong>carcere</strong>, in linea per<strong>al</strong>tro conquanto già prevedeva la legge 165/1998 (c.d. “Simeone Saraceni”).In questo contesto, l’importanza del <strong>lavoro</strong> - <strong>come</strong> chiave di volta perl’effettivo successo di t<strong>al</strong>i misure - è implicita. Il condannato – chebeneficia della sospensione dell’ordine di carcerazione nelle more delleformulazione della richiesta e della successiva decisione del Tribun<strong>al</strong>e diSorveglianza – avrà infatti tanto maggiori possib<strong>il</strong>ità ottenere la misura<strong><strong>al</strong>ternativa</strong> in quanto dimostri di poter esercitare un’attività lavorativa. E’notorio, infatti, che la giurisprudenza di sorveglianza v<strong>al</strong>uti conparticolare benevolenza, tra i requisiti del richiedente, un’attivitàlavorativa, sia per la concessione della sem<strong>il</strong>ibertà - laddove <strong>il</strong> requisito ènormativamente previsto - ma anche per la concessione dell’affidamentoin prova.@ <strong>2013</strong> ADAPT <strong>Un</strong>iversity Press


116 <strong>Daniele</strong> <strong>Alborghetti</strong>2. Lavoro di pubblica ut<strong>il</strong>ità <strong>come</strong> sanzione <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> <strong>al</strong>la detenzione<strong>Un</strong>a seconda importante novità del decreto carceri ha ad oggettol’estensione delle fattispecie per cui è ammesso <strong>il</strong> ricorso <strong>al</strong> <strong>lavoro</strong> dipubblica ut<strong>il</strong>ità <strong>come</strong> <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> <strong>al</strong>la detenzione, così <strong>come</strong> previstod<strong>al</strong>l’articolo 3 del provvedimento. In questo caso l’importanza attribuita<strong>al</strong> <strong>lavoro</strong> <strong>come</strong> possib<strong>il</strong>e soluzione ai problemi che affliggono <strong>il</strong> sistemapenitenziario – in primis sovraffollamento e <strong>al</strong>tro tasso di recidivismo –risulta ancor più evidente.La disposizione in esame riguarda i tossico e gli <strong>al</strong>col-dipendenti, chepotranno beneficiare di t<strong>al</strong>e misura per qu<strong>al</strong>siasi tipo di reato commesso -senza limite <strong>al</strong>cuno di pena, con l’eccezione di <strong>al</strong>cuni reati di particolare<strong>al</strong>larme soci<strong>al</strong>e - e non più solo quelli legati <strong>al</strong> traffico di stupefacenti,<strong>come</strong> previsto finora.Il Governo prosegue di fatto lungo <strong>il</strong> cammino percorso – sia pur con<strong>al</strong>cune titubanze – negli ultimi anni. E che riteniamo costituirà un sentieroobbligato per gli anni a venire.Introdotto per la prima volta d<strong>al</strong>l’art. 73 comma 5 bis del DPR 309/90 (<strong>il</strong>Testo unico sulla droga) per i soli reati commessi da tossico<strong>al</strong>coldipendentiin relazione a reati connessi <strong>al</strong> traffico di stupefacenti, <strong>il</strong><strong>lavoro</strong> di pubblica ut<strong>il</strong>ità, consiste nella prestazione di un’attività nonretribuita a favore della collettività, da svolgere presso lo Stato, leRegioni, le Province, i Comuni o presso enti e organizzazioni diassistenza soci<strong>al</strong>e o volontariato. La prestazione di <strong>lavoro</strong> viene svolta afavore di persone affette da HIV, portatori di handicap, m<strong>al</strong>ati, anziani,minori, ex detenuti o extracomunitari; nel settore della protezione civ<strong>il</strong>e,nella tutela del patrimonio pubblico e ambient<strong>al</strong>e o in <strong>al</strong>tre attivitàpertinenti <strong>al</strong>la specifica profession<strong>al</strong>ità del condannato.Il decreto legislativo 274/2000 ha successivamente attribuito <strong>al</strong> giudice dipace la facoltà gener<strong>al</strong>izzata, per tutti i reati di sua competenza, diapplicare su richiesta dell’imputato la pena del <strong>lavoro</strong> di pubblica ut<strong>il</strong>itàin luogo della permanenza domic<strong>il</strong>iare o di quella pecuniaria.Nella prassi applicativa, tuttavia, <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong> di pubblica ut<strong>il</strong>ità, per moltianni, non ha riscontrato un vasto ambito di ut<strong>il</strong>izzo. Rimasto quasisconosciuto fino a poco tempo fa (ancora nel 2010 si sono registrate solo62 condanne <strong>al</strong> <strong>lavoro</strong> di pubblica ut<strong>il</strong>ità) t<strong>al</strong>e misura ha conosciuto unwww.bollettinoadapt.it


<strong>Un</strong> <strong>primo</strong> (<strong>piccolo</strong>) <strong>passo</strong> <strong>verso</strong> <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong> <strong>come</strong> <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> <strong>al</strong> <strong>carcere</strong> 117vero e proprio boom negli ultimi due anni, tanto che si contano 3.326 2casi solo nei primi tre mesi dell’anno in corso. Le ragioni di t<strong>al</strong>e successosono molteplici: sicuramente ha inciso in maniera determinante la legge120/2010, che ha previsto la possib<strong>il</strong>ità del ricorso ai lavori di pubblicaut<strong>il</strong>ità anche per reati legati <strong>al</strong>la violazione del Codice della strada.Hanno fornito un grosso impulso tuttavia, anche <strong>il</strong> progressivo diffondersidelle necessarie convenzioni tra i Tribun<strong>al</strong>i e gli Enti loc<strong>al</strong>i e divolontariato, nonché gli indubbi riscontri positivi di t<strong>al</strong>e misura, chepresenta tutti i vantaggi – in termini di efficacia e di costi – per poterdivenire la vera <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> <strong>al</strong>lo strumento della pena detentiva.3. Lavoro di pubblica ut<strong>il</strong>ità per i detenutiViene aggiunto – ad opera dell’articolo 2, comma 1 lettera a) - <strong>il</strong> comma4 ter <strong>al</strong>l’articolo 21 dell’Ordinamento Penitenziario, <strong>al</strong> fine consentire aidetenuti e agli internati la partecipazione a titolo volontario e gratuito aprogetti di pubblica ut<strong>il</strong>ità presso lo Stato e gli Enti loc<strong>al</strong>i o presso enti edorganizzazioni di assistenza soci<strong>al</strong>e e di volontariato. In questo caso siapplicano, in quanto compatib<strong>il</strong>i, le disposizioni previste nell’articolo 54del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, che regola <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong> dipubblica ut<strong>il</strong>ità nel processo davanti <strong>il</strong> giudice di pace.Si tratta di una disposizione del decreto che quasi non compare nei primicommenti “a c<strong>al</strong>do” del provvedimento governativo, e che probab<strong>il</strong>mentecontinuerà a rimanere sotto s<strong>il</strong>enzio. Costituisce tuttavia una novità chegli addetti ai lavori accoglieranno con molta soddisfazione, benintuendone le potenzi<strong>al</strong>ità.Attu<strong>al</strong>mente, infatti, <strong>il</strong> volontariato dei detenuti, tanto quello intramurarioche quello extramurario, non riceve <strong>al</strong>cun form<strong>al</strong>e riconoscimento d<strong>al</strong>l<strong>al</strong>egge.Il <strong>lavoro</strong> cui fa riferimento l’Ordinamento Penitenziario, <strong>come</strong> elementodel trattamento, (art. 22 comma 2) è unicamente quello retribuito.Se a livello intramurario <strong>al</strong>cune prassi ultra legem hanno in parte ovviato<strong>al</strong>la carenza legislativa, la stessa cosa non è stata possib<strong>il</strong>e per quelloextramurario, rendendosi sempre necessario, tra l’<strong>al</strong>tro, un form<strong>al</strong>e2Fonte: Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - Direzione gener<strong>al</strong>edell'esecuzione pen<strong>al</strong>e esterna - Osservatorio delle misure <strong>al</strong>ternative, inwww.giustizia.it@ <strong>2013</strong> ADAPT <strong>Un</strong>iversity Press


118 <strong>Daniele</strong> <strong>Alborghetti</strong>provvedimento di approvazione del magistrato di sorveglianza. L’articolo21 dell’Ordinamento Penitenziario prevede invero che <strong>il</strong> detenuto possaessere autorizzato a lasciare l’istituto, per una parte della giornata,esclusivamente <strong>al</strong> fine di svolgere un’attività lavorativa o per frequentareun corso di formazione profession<strong>al</strong>e.Finora, di conseguenza, si è sempre reso necessario reperire una fonte difinanziamento dei progetti di reinserimento dei detenuti, anche se riferitia lavori soci<strong>al</strong>mente ut<strong>il</strong>i ed a favore di Enti loc<strong>al</strong>i o di associazioni divolontariato, attra<strong>verso</strong> la stipulazione di un norm<strong>al</strong>e contratto di <strong>lavoro</strong> o<strong>il</strong> ricorso ad <strong>al</strong>tri strumenti atipici qu<strong>al</strong>i i tirocini d’inserimento e le c.d.borse <strong>lavoro</strong>.Tutto ciò ha inevitab<strong>il</strong>mente comportato, in un periodo di crisi struttur<strong>al</strong>edella finanza pubblica, <strong>il</strong> fisiologico ridimensionamento dell’offerta diprogetti pubblica ut<strong>il</strong>ità, ai qu<strong>al</strong>i i detenuti ben avrebbero preso parteanche a titolo volontario.La disposizione in esame consentirà fin<strong>al</strong>mente ai detenuti di prendereparte anche a titolo gratuito ad attività di pubblica ut<strong>il</strong>ità a favore dellacollettività, che costituiranno parte integrante del complessivo percorsodi reinserimento soci<strong>al</strong>e e lavorativo del detenuto, e che nell’immediatopermetteranno quantomeno di ridurre sensib<strong>il</strong>mente le ore dipermanenza in cella.4. Considerazioni conclusiveIl decreto approvato non risolverà da solo i problemi endemici delsistema penitenziario it<strong>al</strong>iano, né questa era l’intenzione del Governo.Costituisce tutt’<strong>al</strong> più una “prima tappa” di una serie di provvedimentiche dovranno necessariamente condurre <strong>al</strong>l’adeguamento dellecondizioni di vita dei nostri istituti penitenziari – oggi ai limiti delladisumanità – ai parametri fissati entro <strong>luglio</strong> 2014 d<strong>al</strong>la Corte europea peri diritti dell’uomo.T<strong>al</strong>i provvedimenti, molti dei qu<strong>al</strong>i già <strong>al</strong> vaglio del Parlamento,dovranno necessariamente prevedere - oltre <strong>al</strong>la costruzione ed<strong>al</strong>l’adeguamento degli istituti penitenziari, che dispongano tra l’<strong>al</strong>tro dispazi detentivi adeguati per le attività trattament<strong>al</strong>i ed in particolare perquelle lavorative - <strong>il</strong> potenziamento delle misure <strong>al</strong>ternative <strong>al</strong>lawww.bollettinoadapt.it


<strong>Un</strong> <strong>primo</strong> (<strong>piccolo</strong>) <strong>passo</strong> <strong>verso</strong> <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong> <strong>come</strong> <strong><strong>al</strong>ternativa</strong> <strong>al</strong> <strong>carcere</strong> 119detenzione ed <strong>il</strong> finanziamento delle programmi di inserimento lavorativodei detenuti.Solo in quest’ottica <strong>il</strong> decreto legge approvato - che <strong>come</strong> si è cercato dievidenziare contiene spunti obiettivamente interessanti – , per dirla con leparole del Ministro della Giustizia, non potrà dirsi “un provvedimentosvuota carceri in senso classico” bensì un provvedimento di più ampiorespiro che “indica una nuova f<strong>il</strong>osofia dell’espiazione della pena”.@ <strong>2013</strong> ADAPT <strong>Un</strong>iversity Press

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