Concorso esterno e strumenti patrimoniali di ... - Archiviopenale.it
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UKIAH POLICE DEPARTMENPress Release Report Daily BulletinJuris<strong>di</strong>ction:UKIAHFirst Date:Last Date:12/10/201212/11/2012Call/OCA Date/Time Complaint Location OfficerNumberPress Release121201007 12/10/2012 00:47:35 SUSP PERSON 201 BRUSH ST, UKIAH SCHAPMIRE,TYLER4 PEOPLE IN A WHT LINC PARKED OUT FRONTREFUSING TO LEAVE // SUBJ RAN INTO AGATE AT LOCATION // NEG DAMAGE TOPROPERTY SUBJ LEFT UPON REQUEST121201008 12/10/2012 00:53:39 SECURITY CHECKS 200 N MC PHERSON ST, FORT BRAGG LEE,BRANDONALLEY EAST // WARNING GIVEN121201010 12/10/2012 01:18:40 SECURITY CHECKS 300 BLK N FRANKLIN, FORT BRAGG LEE,BRANDONALLEY EAST OF LOCATION121201012 12/10/2012 01:56:37 MEDICAL AID 460 E GOBBI ST, UKIAH 6520MEDICAL ALARM FEMALE NEEDS HELP NOFURTHER1202261121201016 12/10/2012 04:23:40 SECURITY CHECKS 200 WALL ST, FORT BRAGG KENDL,ANDY200 BLK121201017 12/10/2012 04:29:47 SECURITY CHECKS 300 N MC PHERSON ST, FORT BRAGG KENDL,ANDYALLY WEST OF 300 BLK121201019 12/10/2012 06:29:34 MISC SERVICE 744 STEWART ST, FORT BRAGG Officer Name and ID nullREGARDING TOWED VEHICLE 12-1732 NEEDSSGT APPROVAL // CALL TO BE HANDLED VIA21/ MSG REFERRED TO 5A1121201020 12/10/2012 06:49:24 THREATS 1000 LOW GAP RD, UKIAH MORSE,VINCEJUV IN CUSTODY FOR 653M & 42212-3405121201021 12/10/2012 07:10:01 MISC SERVICE 432 MC PEAK ST, UKIAH FREEMAN,MARCUSWHT MAZDA P/U WITH CAMPER SHELLRESIDENT HAS BEEN OUT OF TOWN ANDVEHICLE APPEARS TO HAVE ROLLED OUT OFDRIVEWAY AND IS IN THE STREET.//OWNEROF VEH CONTACTED121201030 12/10/2012 08:20:56 THEFT 581 N STATE ST, UKIAH COVELLA,JULIANREPORTS VIC OF 211 WITH KNIFE 30-60 MINAGO. LEFT IN A SILVER BRONCO TWO MALESUSPECT S. E/B ON CLARA.// NOT ASREPORTED121201031 12/10/2012 08:22:37 SUSP CIRC 1060 N BUSH ST, UKIAH COVELLA,JULIAN1066 VEH//SILVER ENVOY// LS N ON ELM FROMBURLINGTON 5 AGO// RP THINKS VEH ISFOLLOWING HER// BOTTOM LEFT SIDE ISFAMILY STICKER WITH 4-5 SUBJS// HMJDRIVER//12/11/20 04:12:22Page 1 of 101
<strong>Concorso</strong> <strong>esterno</strong> e <strong>strumenti</strong> <strong>patrimoniali</strong> <strong>di</strong> contrasto della criminal<strong>it</strong>à organizzata 491delle capac<strong>it</strong>à operative dell’associazione [. . . ] e sia <strong>di</strong>retto alla realizzazioneanche parziale del programma criminoso della stessa ».In defin<strong>it</strong>iva aveva affermato che la valutazione della condotta andavaparametrata in relazione ad uno standard <strong>di</strong> certezza processuale e non <strong>di</strong>“mero aumento del rischio”, sicché non è sufficiente fare ricorso alla c.d. causal<strong>it</strong>àpsichica. E, quanto all’elemento psicologico, aveva preteso che il dolodel concorrente <strong>esterno</strong> dovesse investire sia il fatto tipico della previsioneincriminatrice, sia il contributo causale della condotta alla conservazione edal rafforzamento dell’associazione.Di qui la necess<strong>it</strong>à della consapevolezza dell’agente circa i meto<strong>di</strong> ed ifini dell’associazione, al <strong>di</strong> là della con<strong>di</strong>visione o meno <strong>di</strong> siffatti meto<strong>di</strong> efini per la determinazione della sua condotta.Così defin<strong>it</strong>i i confini della figura del concorrente <strong>esterno</strong>, trova giustificazioneil coerente corollario che « l’apporto del concorrente <strong>esterno</strong> benpuò concretizzarsi in un solo atto, il cui valore è però altamente apprezzabileper l’associazione e rilevante alla verifica del contributo causale forn<strong>it</strong>o alclan » 8 , come nel caso <strong>di</strong> un impren<strong>di</strong>tore in rapporto collusivo con un sodaliziocriminoso per l’aggiu<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> una gara d’appalto sommi, perciò,« il proprio fine egoistico e quello dell’organizzazione criminale ».2. La persistente generic<strong>it</strong>à e flessibil<strong>it</strong>à semantica della definizionegiurisprudenziale della condotta del concorrente <strong>esterno</strong>Rimangono inalterate, tuttavia, le problematiche sollevate in passato 9 in or<strong>di</strong>neai cr<strong>it</strong>eri utili per superare le <strong>di</strong>fficoltà probatorie sul versante processuale,« endemicamente indeterminata, a causa dell’altrettanto indeterminato art.110 c.p » 10 . Rimangono irrisolti, cioè, i no<strong>di</strong> <strong>di</strong> fondo e <strong>di</strong> cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à che tuttorarendono <strong>di</strong>fficoltosa la gestione giu<strong>di</strong>ziale del concorso <strong>esterno</strong> in associazionemafiosa, come evidenziato, tra l’altro, dalla permanente confusione,in giurisprudenza, tra causal<strong>it</strong>à ed idone<strong>it</strong>à causale, anche in ragione della<strong>di</strong>ffusa « propensione pol<strong>it</strong>ico–giu<strong>di</strong>ziaria a privilegiare il ricorso alla genericacategoria del concorso <strong>esterno</strong>, n luogo <strong>di</strong> (o in aggiunta a) un benpossibile inquadramento tecnico del fatto sotto un più defin<strong>it</strong>o e classico8. In tal senso, ARDITURO, Le infiltrazioni dei sodalizi mafiosi nell’acquisizione e nella gestione degliappalti pubblici, in “Il doppio binario”. Accertamenti per i fatti <strong>di</strong> mafia., c<strong>it</strong>., all’es<strong>it</strong>o <strong>di</strong> una puntualeanalisi della fattispecie del concorso <strong>esterno</strong> e della sua <strong>di</strong>stinzione dalla partecipazione all’associazionemafiosa.9. Sinteticamente ed anal<strong>it</strong>icamente esaminati in maniera ampia ed articolata da Visconti,Contigu<strong>it</strong>à alla mafia e responsabil<strong>it</strong>à penale, Torino, 2003, con l’attenzione rivolta sia al panoramadella giurisprudenza, sia alle <strong>di</strong>verse posizioni della dottrina nell’amb<strong>it</strong>o <strong>di</strong> una ricostruzione storicadell’ist<strong>it</strong>uto.10. Così MANNA, Il concorso <strong>esterno</strong>, c<strong>it</strong>.
492 Alfredo Bargipara<strong>di</strong>gma criminoso <strong>di</strong> parte speciale » 11 , che finisce per influenzare anchela formulazione dei capi <strong>di</strong> imputazione. Essa, infatti, spesso è ambigua oambivalente, ma soprattutto carente della descrizione del contributo specificoattribu<strong>it</strong>o al concorrente, in palese elusione dei ricordati canoni in<strong>di</strong>catidalle sezioni un<strong>it</strong>e e, comunque tali, da vanificare <strong>di</strong> fatto il <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesao <strong>di</strong> renderlo quanto meno problematico.Di qui la ragionevolezza delle censure del procuratore generale <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enzanel processo Dell’Utri in or<strong>di</strong>ne al <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> contestazione dell’accusaemergente dagli atti <strong>di</strong> quel processo, che al <strong>di</strong> là delle considerazioni svoltedalla sentenza, è sintomo dello squilibrio tra accusa e <strong>di</strong>fesa sul pianodei rispettivi oneri probatori e della sostanziale relevatio ab onere probatorioin favore del pubblico ministero, aggravato dal tasso <strong>di</strong> indeterminatezzadella fattispecie incriminatrice e dalla concom<strong>it</strong>ante indeterminatezza dellacondotta del concorrente <strong>esterno</strong>.Ma non solo.La generic<strong>it</strong>à e la flessibil<strong>it</strong>à semantica della descrizione <strong>di</strong> tale condotta,nei termini innanzi riportati, finisce per avallare, altresì, in maniera surrettizia,l’opzione per una responsabil<strong>it</strong>à per colpa d’autore del concorrente<strong>esterno</strong>, secondo schemi che riflettono quelli della prova sociale del fattoreato, in contrasto con le or<strong>di</strong>narie regole probatorie poste a presi<strong>di</strong>odella presunzione <strong>di</strong> non colpevolezza e del correlato rispetto dell’onereincombente sull’organo dell’accusa.In tal modo, poi, si accentua il patologico fenomeno della reciprocastrumental<strong>it</strong>à tra <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to e prova, in ragione della processualizzazione dellecategorie penalistiche e la conseguente marginalizzazione del <strong>di</strong>battimento12 . Di qui il conseguente affievolimento sia della garanzia <strong>di</strong> legal<strong>it</strong>à penalevulnerata dalla indeterminatezza della fattispecie incriminatrice, sia dellalegal<strong>it</strong>à processuale a sua volta compromessa dalla generic<strong>it</strong>à ed dall’ambigu<strong>it</strong>àdell’imputazione, prospettata con una descrizione della condottacontestata in termini fattuali “anfibi”, in spregio al principio <strong>di</strong> effettiv<strong>it</strong>à del<strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa.3. L’irrazionale ident<strong>it</strong>à del regime sanzionatorio delle fattispecie delconcorso <strong>esterno</strong> e della partecipazioneAl <strong>di</strong> là delle problematiche dogmatiche connesse all’ammissibil<strong>it</strong>à del’ist<strong>it</strong>utoin parola, non sono secondari altri profili spesso lasciati nell’ombra, cheda altro angolo visuale confermano le ragioni del <strong>di</strong>sagio etico che il più11. Come rilevato da FIANDACA, Il concorso <strong>esterno</strong> tra guerre <strong>di</strong> religione e laic<strong>it</strong>à giuri<strong>di</strong>ca, c<strong>it</strong>.12. Per lo sviluppo <strong>di</strong> tale profilo cfr. PADOVANI, Il crepuscolo della legal<strong>it</strong>à nel processo penale.Riflessioni antistoriche sulle <strong>di</strong>mensioni processuali della legal<strong>it</strong>à penale, in Ind. pen. 1999, 527.
494 Alfredo Bargievidenza dall’omologo regime giuri<strong>di</strong>co delle misure <strong>patrimoniali</strong> penali<strong>di</strong> contrasto del crimine organizzato: il generale riferimento al del<strong>it</strong>to<strong>di</strong> cui all’art. 416–bis c.p., quale presupposto <strong>di</strong> applicazione delle stesseed il sostanziale automatismo applicativo delle stesse, senza alcuna <strong>di</strong>stinzionetemporale dell’accumulazione <strong>di</strong> cap<strong>it</strong>ali illec<strong>it</strong>i o valutazione dellespecifiche condotte dell’imputato/condannato, è la cartina al tornasole delprospettato contrasto della <strong>di</strong>sciplina pun<strong>it</strong>iva del concorso eventuale con icr<strong>it</strong>eri propri <strong>di</strong> una risposta penale equilibrata e proporzionata al fatto.In realtà, nonostante la <strong>di</strong>ffusa prassi che assoggetta ad identico regimeapplicativo le misure <strong>patrimoniali</strong> nei confronti dei “concorrenti” e dei“partecipi”, la definizione giurisprudenziale dei cr<strong>it</strong>eri <strong>di</strong>stintivi del concorso<strong>esterno</strong>, offre spazi per riportare ad un tasso <strong>di</strong> ragionevolezza i requis<strong>it</strong>ie le modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> applicazione <strong>di</strong> dette misure al concorrente eventuale neireati associativi.In altri termini il cr<strong>it</strong>erio <strong>di</strong>stintivo del concorso materiale fondato sull’efficienzacausale del contributo in relazione alla concreta realizzazionedel fatto criminoso collettivo valutata ex post alla stregua dei canoni <strong>di</strong> certezzaprocessuale, che rendono altamente cre<strong>di</strong>bile sul piano razionaledetta efficienza causale con<strong>di</strong>zionante della condotta atipica del concorrente,si riflette sull’amb<strong>it</strong>o e sul modo <strong>di</strong> applicare le singole misure ablativepatrimoniale <strong>di</strong> patrimoni illec<strong>it</strong>i.Tanto si rileva dall’analisi, seppure sommaria, delle <strong>di</strong>verse misure<strong>patrimoniali</strong> penali <strong>di</strong> contrasto del crimine organizzato.4. Le ipotesi speciali <strong>di</strong> confisca come espressione <strong>di</strong> un sistema penale<strong>di</strong> carattere performativoÈ noto come la graduale e progressiva affermazione, nel <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale“moderno”, <strong>di</strong> modelli in grado <strong>di</strong> rispondere in maniera adeguata alla crescentepercezione collettiva <strong>di</strong> sempre più insi<strong>di</strong>ose fonti <strong>di</strong> rischio sociale,abbia sempre più <strong>di</strong> mira i patrimoni <strong>di</strong> provenienza illec<strong>it</strong>a; in particolaremodo quelli connessi ad attiv<strong>it</strong>à del crimine organizzato o, comunque aforme insi<strong>di</strong>ose <strong>di</strong> condotte in grado <strong>di</strong> corrompere il tessuto dell’attiv<strong>it</strong>àamministrativa, economica e giu<strong>di</strong>ziaria.In tale contesto l’« ansia preventiva [ha determinato] lo spostamentodell’accento delle incriminazioni dall’evento lesivo alla condotta pericolosae ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura alle con<strong>di</strong>zioni prodromiche e preliminari che riguardanol’organizzazione concreta <strong>di</strong> condotte devianti (dolo) o la regolazione sociale<strong>di</strong> condotte standard (colpa) » 15 , ed in particolare la <strong>di</strong>slocazione dai beni daproteggere dal <strong>di</strong>svalore dell’azione e dal fatto offensivo agli autori pericolosi,15. In tali termini, puntualmente, DONINI, Sicurezza e <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale, in Cass. Pen., 2008, 1129.
<strong>Concorso</strong> <strong>esterno</strong> e <strong>strumenti</strong> <strong>patrimoniali</strong> <strong>di</strong> contrasto della criminal<strong>it</strong>à organizzata 495posti a fondamento del c.d. “<strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale del rischio”. Per altro verso, laricerca <strong>di</strong> efficienza e <strong>di</strong> celer<strong>it</strong>à della risposta penale, e del suo adeguamentoai pericoli <strong>di</strong> aggressione <strong>di</strong> fondamentali beni giuri<strong>di</strong>ci ha comportatomutamenti profon<strong>di</strong> nel sistema penale — con il graduale abbandono del<strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale “classico”— tra cui « l’uso strumentale della legge che rompele garanzie, come la <strong>di</strong>stinzione tra misure <strong>di</strong> sicurezza e pene 16 ».In ragione dell’ansia per la sicurezza collettiva ed in<strong>di</strong>viduale, il sistemapenale ha sub<strong>it</strong>o, cioè, un fenomeno <strong>di</strong> involuzione etico–valoriale, nelsenso che esso è passato da un modello fondato su valori astratti e generaliad uno <strong>di</strong> carattere performativo, incentrato sulla material<strong>it</strong>à <strong>di</strong> esigenzepragmatiche e sull’efficienza dei mezzi adottati per conseguire determinatifini, riconducibili ad esigenze <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa sociale.Su questa strada, anche in ragione dell’omologazione con nuove figureemergenti in altri or<strong>di</strong>namenti nella lotta alla criminal<strong>it</strong>à organizzata 17 , letra<strong>di</strong>zionali forme <strong>di</strong> aggressione dei patrimoni illec<strong>it</strong>i si sono arricch<strong>it</strong>e<strong>di</strong> nuovi <strong>strumenti</strong> <strong>di</strong> ablazione, affrancati dai principi del <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penaleclassico, che trovano posto ed espressione particolare nelle “forme speciali<strong>di</strong> confisca”.Queste, infatti, prendendo a pretesto dogmatico l’ambigua natura <strong>di</strong>misura <strong>di</strong> sicurezza della confisca — fondata sul presupposto della pericolos<strong>it</strong>àdella res — ne hanno accentuato la lat<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne applicativa, soprattuttocaratterizzandosi, in generale, per l’insofferenza per i classici principi propridel <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale del fatto, quali la determinatezza, la necessaria offensiv<strong>it</strong>à,la sussi<strong>di</strong>arietà e la proporzional<strong>it</strong>à della risposta sanzionatoria.Per tale via, accanto alla crisi dei tra<strong>di</strong>zionali principi <strong>di</strong> retribuzione, <strong>di</strong>prevenzione e <strong>di</strong> rieducazione — messi in <strong>di</strong>scussione dalla pretesa inefficaciadella proporzione tra sanzione e grav<strong>it</strong>à del reato, dalla funzione<strong>di</strong> deterrenza e <strong>di</strong> recupero sociale della pena — il « bisogno <strong>di</strong> reazioneviolenta e ven<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong>ffuso nella società » si traduce nel fondamento<strong>di</strong> leg<strong>it</strong>timazione della sanzione, <strong>di</strong> guisa che il « <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale, anzichéstrumento <strong>di</strong> lim<strong>it</strong>azione della violenza della società, è uno strumento <strong>di</strong>amplificazione della stessa » 18 .16. Anche perché, come sottolinea DONINI, c<strong>it</strong>., il bisogno <strong>di</strong> “sicurezza” è inteso non più comeobiettivo sotteso alla tutela degli altri <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali della persona, ma come <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to primario,collocato accanto agli altri <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti, sicché « la teoria dei <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali si vede ancora oggicostretta a fare i conti con l’esigenza <strong>di</strong> gerarchizzare i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti, e in particolare quelli in<strong>di</strong>viduali equelli collettivi ». Per tale via trova giustificazione, cioè, la frequente elusione delle garanzie penali eprocessuali <strong>di</strong> rango cost<strong>it</strong>uzionale, viste come indeb<strong>it</strong>i laccioli all’azione <strong>di</strong> lotta alla criminal<strong>it</strong>à.17. Per una rassegna ampia ed approfon<strong>di</strong>ta del vasto panorama delle ipotesi speciali <strong>di</strong> confiscaanche nel <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to comparato e della loro evoluzione come strumento <strong>di</strong> lotta al crimine organizzato,cfr., ex multis, FORNARI, Criminal<strong>it</strong>à del prof<strong>it</strong>to e tecniche sanzionatorie, Padova, 1997; MAUGERI, Lemoderne sanzioni <strong>patrimoniali</strong> tra funzional<strong>it</strong>à e garantismo, Milano, 2001.18. Così MOSCONI, La crisi postmoderna del <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale e suoi effetti sull’ist<strong>it</strong>uzione pen<strong>it</strong>enziaria, inLa bilancia e la sicurezza, 41.
496 Alfredo BargiPer tale via è venuto ad accentuarsi il progressivo scivolamento dell’or<strong>di</strong>namentoverso il <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale della pericolos<strong>it</strong>à, chiamato, in concreto, adassolvere comp<strong>it</strong>i funzionali ad una concezione sintomatica del reato, per ilquale si attenua il significato <strong>di</strong> frattura dell’or<strong>di</strong>ne sociale e viene privilegiatoquello attinente all’espressione <strong>di</strong> un fenomeno criminoso proprio <strong>di</strong>una piaga sociale da estirpare 19 .Inev<strong>it</strong>abili e scontate, quin<strong>di</strong>, le ricadute sul <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to processuale, ed inparticolare sui canoni probatori.Ne sono in<strong>di</strong>ci sintomatici la strisciante manipolazione del proce<strong>di</strong>mentoprobatorio, contrassegnato dall’introduzione surrettizia <strong>di</strong> un onere probatorioa carico dell’imputato; l’affievolimento della funzione del contrad<strong>di</strong>ttorio(art. 111 Cost.), quasi del tutto vanificato dai nuovi cr<strong>it</strong>eri che presiedonoall’ablazione dei beni oggetto della nuova forma <strong>di</strong> confisca; la sostanzialeevanescenza della tutela assicurata dai principi <strong>di</strong> presunzione <strong>di</strong> non colpevolezza(art. 27, comma 2 Cost.) e del <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa (art. 25, comma 2Cost.).L’opzione per la nuova pol<strong>it</strong>ica criminale, come era inev<strong>it</strong>abile, ha determinato,cioè, la progressiva creazione <strong>di</strong> un sottosistema penale dellapericolos<strong>it</strong>à, personale e patrimoniale, volto a tutelare un <strong>di</strong>ffuso bisogno<strong>di</strong> sicurezza che, a <strong>di</strong>fferenza del passato, non è più sotteso alla tutela deglialtri <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali della persona, ma è inteso come <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to primario,collocato accanto agli altri <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti 20 . La nuova prospettiva, perciò, ha posto incrisi le tra<strong>di</strong>zionali categorie dogmatiche che sembravano ormai consolidate,e, pur nella <strong>di</strong>chiarata <strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à tra reato e pericolos<strong>it</strong>à, quali presuppostidella <strong>di</strong>stinzione tra pene e misure <strong>di</strong> sicurezza, ha privilegiato la ricerca <strong>di</strong>efficienza e <strong>di</strong> celer<strong>it</strong>à della risposta penale e del suo adeguamento ai pericoli<strong>di</strong> aggressione <strong>di</strong> fondamentali beni giuri<strong>di</strong>ci, nella convinzione che unavalida pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> contrasto del crimine non può « lim<strong>it</strong>arsi a recidere merirapporti soggettivi <strong>di</strong> appartenenza <strong>di</strong> singoli beni, ma deve affrontare il benpiù impegnativo comp<strong>it</strong>o <strong>di</strong> aggre<strong>di</strong>re le c.d. basi economiche del crimineorganizzato » 21 .Sicché l’esigenza <strong>di</strong> tutelare l’or<strong>di</strong>ne economico si è affiancata a quella <strong>di</strong>salvaguardare l’or<strong>di</strong>ne pubblico, al fine <strong>di</strong> contrastare la <strong>di</strong>storsione delle regoledella concorrenza provocata <strong>di</strong>rettamente dalla criminal<strong>it</strong>à organizzatao dalle sue sofisticate forme <strong>di</strong> infiltrazione nel mercato, ed ha comportato19. In tal senso FORNARI, Criminal<strong>it</strong>à del prof<strong>it</strong>to, c<strong>it</strong>., 213, per il quale « il modello moderno <strong>di</strong><strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale mal sopporta le idee <strong>di</strong> determinatezza e sussi<strong>di</strong>arietà, ed i generale tutti gli sbarramentiche ne ostacolano l’apertura al futuro e la tensione a risultati sovra<strong>di</strong>mensionati o comunque <strong>di</strong>fferentirispetto a quelli tra<strong>di</strong>zionalmente persegu<strong>it</strong>i ».20. Sicché, come sottolinea DONINI, (Sicurezza e <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to penale, c<strong>it</strong>.) « la teoria dei <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentalisi vede ancora oggi costretta a fare i conti con l’esigenza <strong>di</strong> gerarchizzare i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti, e in particolarequelli in<strong>di</strong>viduali e quelli collettivi ».21. Per lo sviluppo <strong>di</strong> tale tesi, cfr. FORNARI, Criminal<strong>it</strong>à del prof<strong>it</strong>to e tecniche sanzionatorie, c<strong>it</strong>., 10.
<strong>Concorso</strong> <strong>esterno</strong> e <strong>strumenti</strong> <strong>patrimoniali</strong> <strong>di</strong> contrasto della criminal<strong>it</strong>à organizzata 497una inarrestabile contaminazione dell’economia legale, con sviluppi anchein senso transnazionale 22 .Al riguardo, senza alcuna pretesa <strong>di</strong> offrire un quadro completo dellacopiosa legislazione in subiecta materia 23 , sono emblematiche le ipotesipreviste dal co<strong>di</strong>ce penale (artt. 240, 416–bis, 644), cui si sono aggiuntegradualmente nel tempo quelle speciali <strong>di</strong> confisca contemplate dalla <strong>di</strong>sciplinadella prevenzione (l. n. 575 del 1965 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni),da quella degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope (d.P.R. n. 309 del1990), del contrabbando (d.P.R. n. 43 del 1973 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni),degli illec<strong>it</strong>i nell’attiv<strong>it</strong>à urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia (l. n. 47 del 1985 e successivemo<strong>di</strong>ficazioni), della <strong>di</strong>fesa dell’ambiente (art. 51, comma 3, d. lg. n. 22 del1997).Particolarmente significative sono, poi, le ipotesi previste dall’art. 12–sexies d.l. n. 306 del 1992 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, quali misure d contrastoalla criminal<strong>it</strong>à mafiosa; dall’art. 6, comma 1 l. 27 marzo 2001, n. 97 e dall’art.3, comma 1 l. 29 settembre 2001, n. 300 24 , in relazione alle forme più gravi <strong>di</strong>del<strong>it</strong>ti contro la pubblica amministrazione; infine, quelle introdotte dal d.lgs.8 giugno 2001, n. 231, in tema <strong>di</strong> responsabil<strong>it</strong>à delle persone giuri<strong>di</strong>che,poiché segnano un deciso mutamento <strong>di</strong> rotta della pol<strong>it</strong>ica penale, cheprivilegia forme <strong>di</strong> aggressione dei patrimoni come strumento <strong>di</strong> prevenzionegenerale, oltre che speciale — me<strong>di</strong>ata da una surrettizia definizionedell’or<strong>di</strong>ne pubblico e della sicurezza — per combattere non solo la criminal<strong>it</strong>àeconomica od organizzata, ma anche quella comune, nelle forme chemaggiormente susc<strong>it</strong>ano in<strong>di</strong>gnazione nell’opinione pubblica.La determinazione del legislatore nel perseguire l’obiettivo <strong>di</strong> sottrarreal reo il prof<strong>it</strong>to che deriva dal reato ha trovato concom<strong>it</strong>ante espressionenella previsione <strong>di</strong> numerose ipotesi <strong>di</strong> confisca per equivalente 25 , destinate22. In propos<strong>it</strong>o riveste particolare rilievo la Convenzione delle Nazioni Un<strong>it</strong>e contro il trafficodegli stupefacenti e <strong>di</strong> sostanze psicotrope, firmata a Vienna il 20 <strong>di</strong>cembre 1988, che fatto da battistradanel lungo cammino sino alla Convenzione ONU <strong>di</strong> Palermo del 12–15 <strong>di</strong>cembre 2000 ed agli annessiprotocolli, ratificati con l. 16.3.2006, n. 146.23. Con la presenza ormai saltuaria del prof<strong>it</strong>to, nominalmente inteso, in alcune <strong>di</strong> dette figure,come sottolineato da ALESSANDRI, Criminal<strong>it</strong>à economica e confisca del prof<strong>it</strong>to, in Stu<strong>di</strong> in onore <strong>di</strong> GiorgioMarinucci, III, Milano 2006, 2112. che tra l’altro riporta, in nota, un’anal<strong>it</strong>ica elencazione delle nuoveipotesi <strong>di</strong> confisca presenti nelle leggi speciali.24. Tale legge ha ratificato la Convenzione relativa alla lotta contro la corruzione <strong>di</strong> funzionaridelle Comun<strong>it</strong>à europee o degli Stati membri dell’Unione europea, stipulata a Bruxelles il 26 maggio1997 e alla Convenzione OCSE nella lotta alla corruzione <strong>di</strong> pubblici ufficiali stranieri nelle operazionieconomiche internazionali <strong>di</strong> Parigi del 17 <strong>di</strong>cembre 1997.25. Introdotta nel nostro or<strong>di</strong>namento dalla legge 7 marzo 1996, n.108, in relazione al reato <strong>di</strong>usura benché già presente in vari atti internazionali sin dagli anni ’80, che ne sollec<strong>it</strong>avano la piùampia applicazione negli or<strong>di</strong>namenti nazionali. In tal senso ne è una prima applicazione la previsionedell’art. 735–bis c.p.p., conseguente alla ratifica, con legge 9 agosto 1993, n. 328, della Convenzionen. 141 del Consiglio d’Europa inerente al riciclaggio, rintracciamento, sequestro o alla confisca deiproventi <strong>di</strong> reato ed alla esecuzione della confisca <strong>di</strong> valore in sede <strong>di</strong> cooperazione giu<strong>di</strong>ziaria passiva.
498 Alfredo Bargia supplire all’impossibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> aggre<strong>di</strong>re l’oggetto patrimoniale principaleme<strong>di</strong>ante l’ablazione <strong>di</strong> somme <strong>di</strong> danaro, beni o altre util<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pertinenzadel condannato, <strong>di</strong> valore corrispondente a quello del prof<strong>it</strong>to del reato.Come si evince in maniera imme<strong>di</strong>ata dalle varie <strong>di</strong>sposizioni in materia(artt. 322–ter, 600–septies, 640–quater, 644, 648–quater c.p., artt. 187 t. u. f. e 11legge n. 146 del 2006 26 ), anche la confisca per equivalente non è incentratasulla pericolos<strong>it</strong>à attuale o remota dei beni; anzi se ne <strong>di</strong>stacca in manieraancora più incisiva rispetto alle ipotesi <strong>di</strong> speciali <strong>di</strong> confisca, poiché nonsolo manca qualsiasi nesso <strong>di</strong> pertinenzial<strong>it</strong>à tra bene confiscato e reato, maè applicata con intento chiaramente pun<strong>it</strong>ivo, in surrogazione economicadel prof<strong>it</strong>to illec<strong>it</strong>o non rinvenuto, attingendo beni per i quali non esisteneanche una presunzione iuris tantum sulla loro provenienza illec<strong>it</strong>a.Sicché la confisca per valore, anche se sembra presentarsi « come opzionepiù morbida rispetto alla ra<strong>di</strong>cale incapac<strong>it</strong>azione economica ottenuta con leipotesi particolari <strong>di</strong> confisca » 27 si staglia nel nuovo catalogo della confiscacome misura affl<strong>it</strong>tiva, e cioè come pena, anche se sui generis, in virtù del suocontenuto esclusivamente patrimoniale e in quanto non compresa tra i tipi <strong>di</strong>pena elencati nel capo I, t<strong>it</strong>olo secondo, del libro primo del co<strong>di</strong>ce penale.In defin<strong>it</strong>iva emerge in maniera netta l’opzione per l’ist<strong>it</strong>uto della confisca,ri<strong>di</strong>segnato secondo le linee del civil forfe<strong>it</strong>ure 28 , applicabile anche inpresenza <strong>di</strong> una probable cause per r<strong>it</strong>enere che il bene sia suscettibile <strong>di</strong>confisca uno strumento formidabile nei confronti del fenomeno mafioso,perché consente <strong>di</strong> porre riparo alla inadeguatezza dell’analoga funzione originariamenteassegnata alla fattispecie delineata dall’art. 416 c.p., <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile<strong>di</strong>mostrazione processuale.In or<strong>di</strong>ne alla natura dell’ist<strong>it</strong>uto, sin dall’inizio al centro della dottrina, si è sviluppato un ampio<strong>di</strong>batt<strong>it</strong>o che non è possibile qui riportare in ragione della vast<strong>it</strong>à della letteratura e dei lim<strong>it</strong>i delpresente lavoro. Tra gli interventi più recenti, oltre agli elaborati ricordati nel <strong>di</strong> volta in volta nel testoin or<strong>di</strong>ne alle specifiche tematiche, possono ricordarsi: COMPAGNA, L’interpretazione della nozione <strong>di</strong>prof<strong>it</strong>to nella confisca per equivalente, in Dir. pen. proc. pen., 2007, 12, 1643; DI LENA, Le misure <strong>di</strong> sicurezza<strong>patrimoniali</strong> nell’ottica del giusto processo, in Ind. pen. 2005, 2, 649; GAITO, Il sequestro per equivalente <strong>di</strong>beni immobili e la sorte dei canoni <strong>di</strong> aff<strong>it</strong>to, in Giur. <strong>it</strong>., 2008, 1, 186; FURFARO, Confisca per equivalente,responsabil<strong>it</strong>à degli enti e parametri operativi, in Giur. <strong>it</strong>., 2007, 4, 973; MORELLI, Sul sequestro in funzione<strong>di</strong> confisca per equivalente, in Giur. <strong>it</strong>., 2007, 4, 987; SANTORIELLO, In tema <strong>di</strong> sequestro e <strong>di</strong> confisca perequivalente, in Giur. <strong>it</strong>., 2007, 4, 968.26. Per effetto <strong>di</strong> tale intervento normativo la confisca per equivalente, trattandosi <strong>di</strong> reatotransnazionale, deve intendersi estesa alle confische previste dall’art. 416–bis, comma 7 c.p., dall’art.31 l. 13 settembre 1982, n. 646, dall’art. 301 d.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, e dall’art. 12 d. lg. 25 luglio1998, n. 286 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni. Sul punto cfr. ALFONSO, Confisca e sequestro, in Criminal<strong>it</strong>àorganizzata transnazionale e sistema penale <strong>it</strong>aliano, La convenzione ONU <strong>di</strong> Palermo, Torino 2007, 243 che,peraltro pone in evidenza le problematiche inerenti al del<strong>it</strong>to <strong>di</strong> usura, in relazione all’adeguamentodell’or<strong>di</strong>namento nazionale alla convenzione <strong>di</strong> Palermo.27. In tal senso ACQUAROLI, L’estensione dell’art. 12–sexies l. n. 356 del 1992 ai reati contro la PubblicaAmministrazione, in Dir. pen. proc., 2008, 2, 251.28. Per la ricostruzione dell’ist<strong>it</strong>uto e della sua <strong>di</strong>fferenza con il criminal forfe<strong>it</strong>ure cfr. MAUGERI, op.c<strong>it</strong>., 52.
<strong>Concorso</strong> <strong>esterno</strong> e <strong>strumenti</strong> <strong>patrimoniali</strong> <strong>di</strong> contrasto della criminal<strong>it</strong>à organizzata 4995. La sostanziale contigu<strong>it</strong>à assiologica delle ipotesi speciali <strong>di</strong> confiscae delle misure <strong>di</strong> prevenzione <strong>patrimoniali</strong>Dal complessivo telaio normativo delle ipotesi speciali <strong>di</strong> confisca, oltre cheda quelle proprie delle misure ante delictum estranee al tema del concorso<strong>esterno</strong> — anche se da tale imputazione può trarre origine il proce<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> prevenzione previsto come obbligatorio in caso <strong>di</strong> condanna ex art. 416–bis c.p. e, quin<strong>di</strong>, anche per la corrispondente figura concorsuale eventuale— risulta <strong>di</strong> tutta evidenza il comune sfondo assiologico delle linee dellanuova pol<strong>it</strong>ica criminale che si concretizza, per un verso nella previsione<strong>di</strong> nuove misure <strong>patrimoniali</strong> (artt. 12–quinquies, 12–sexies, d.l. n. 306 del1992), connesse ad un catalogo <strong>di</strong> fattispecie penali, in funzione <strong>di</strong> necessariaintegrazione della funzione repressiva e retributiva della pena; per altroverso si fa strada nell’or<strong>di</strong>namento l’estensione della nozione <strong>di</strong> “prof<strong>it</strong>to”oggetto della confisca or<strong>di</strong>naria, soprattutto ad opera della giurisprudenza,me<strong>di</strong>ante l’inclusione in tale nozione <strong>di</strong> vantaggi economici non solo nonimme<strong>di</strong>ati o ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura remoti conseguenti alla realizzazione del reato, purein<strong>di</strong>retti, ma ricollegabili all’attiv<strong>it</strong>à criminosa anche come reimpiego daparte del reo <strong>di</strong> danaro o <strong>di</strong> altre util<strong>it</strong>à <strong>di</strong>rettamente ottenuti 29 .Nelle nuove forme <strong>di</strong> confisca « il collegamento tra reato e bene oggetto<strong>di</strong> apprensione si affievolisce in misura <strong>di</strong>rettamente proporzionale all’incidenza“pun<strong>it</strong>iva” della stessa ablazione » 30 ; legame, questo, che scomparedel tutto con riguardo alla confisca per equivalente che integra, perciò, <strong>it</strong>ratti <strong>di</strong>stintivi <strong>di</strong> una vera e propria sanzione 31 , <strong>di</strong> pari passo con la progressivasemplificazione delle regole probatorie e <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio che governano legaranzie processuali dei <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali, che ha segnato le tappe dellaprogressiva assunzione della natura proteiforme dell’ist<strong>it</strong>uto, funzionale alconseguimento <strong>di</strong> final<strong>it</strong>à <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa sociale.Alla comune matrice teleologica nelle forme moderne <strong>di</strong> confisca, inragione della final<strong>it</strong>à <strong>di</strong> sottrarre al reo i vantaggi economici, comunquericonducibili alla condotta illec<strong>it</strong>a, corrispondono caratteri che ne segnanola natura prevalentemente pun<strong>it</strong>ivo–repressiva e la netta <strong>di</strong>stinzione dallafigura generale <strong>di</strong> cui all’art. 240 c.p., pur nella comune denominazionedelle ipotesi <strong>di</strong> confisca.In tal senso sono significativi l’impiego quasi sempre del modello <strong>di</strong>29. In tal senso, Cass., Sez. Un., 22 <strong>di</strong>cembre 2005, Cass. Pen., 2006, 1382. Fa eccezione la lim<strong>it</strong>azioneinerente alla criminal<strong>it</strong>à d’impresa, secondo la nota <strong>di</strong>stinzione tra “reato contratto” e “reato incontratto” per definire i singoli momenti <strong>di</strong> accumulazione dei cap<strong>it</strong>ali ai fini della loro possibileablazione.30. Così, puntualmente, FONDAROLI, Splendori e miserie della confisca obbligatoria del prof<strong>it</strong>to, inPrincipi cost<strong>it</strong>uzionali in materia penale e fonti sopranazionali, Padova, 2008, 118.31. Come riconosciuto anche da Cass., Sez. Un., 27 marzo 2008, c<strong>it</strong>.
500 Alfredo Bargiconfisca obbligatoria 32 dei beni, ma soprattutto l’esclusione del requis<strong>it</strong>odella pertinenzial<strong>it</strong>à dei beni con la fattispecie <strong>di</strong> reato sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da altri presuppostiche incidono in maniere sensibile sugli spazi <strong>di</strong> un’effettiva <strong>di</strong>fesa,già erosa da forme <strong>di</strong> presunzione probatoria che elidono i comuni cr<strong>it</strong>eridel proce<strong>di</strong>mento probatorio e l’effettivo significato dell’onere probatorionel processo penale 33 .La sostanziale ident<strong>it</strong>à dei presupposti applicativi delle misure <strong>di</strong> prevenzione<strong>patrimoniali</strong> antimafia 34 (non pertinenzial<strong>it</strong>à, presunzione, onere <strong>di</strong>allegazione se non inversione <strong>di</strong> fatto dell’onere probatorio, in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> illec<strong>it</strong>aprovenienza ed accumulazione dei beni) pone analoghi problematichesul piano del’effettiv<strong>it</strong>à del <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e del proce<strong>di</strong>mento probatorioproiettato sulla decisione.6. Il contrasto tra i presupposti <strong>di</strong> applicabil<strong>it</strong>à delle ipotesi speciali <strong>di</strong>confisca ed i requis<strong>it</strong>i <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione della condotta del concorrente<strong>esterno</strong>Ad una prima lettura delle norme coinvolte, la prospettata <strong>di</strong>sciplina dellemisure <strong>patrimoniali</strong> ablative non sembra trovare ostacolo nel caso in cuiil reato presupposto sia il concorso eventuale in associazione mafiosa, inragione del richiamo dell’art. 416–bis c.p. nelle varie ipotesi speciali <strong>di</strong> confisca,anche in virtù della loro recente estensione applicativa ad opera dell’art.10–bis del d.l. 23 maggio 1992, n. 92 conv. in legge 24 luglio 2008, n. 125 edell’art. 2, comma 7 lett. a) legge 15 luglio 2009, n. 94.Viceversa, la ricordata definizione della giurisprudenza della condotta delconcorrente come quella che « fornisce un contributo concreto, specifico,consapevole e volontario, sempre che questo esplichi un’effettiva rilevanza32. Come nei casi <strong>di</strong> confisca obbligatoria delle cose che servirono o furono destinate a commettereil del<strong>it</strong>to <strong>di</strong> associazione <strong>di</strong> tipo mafioso <strong>di</strong> cui all’art. 416–bis, co. 7, c.p., o a commettere il del<strong>it</strong>to<strong>di</strong> contrabbando delle cose che ne cost<strong>it</strong>uiscono l’oggetto, il prodotto o il prof<strong>it</strong>to (art. 301, d.P.R. n. 43del 1973), o dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costru<strong>it</strong>e (art. 44, 2° co.,d.P.R. n. 380 del 2001).33. In tale ottica il presupposto della precedente condanna perde consistenza ai fini della classificazionee della ricostruzione della natura giuri<strong>di</strong>ca delle moderne forme <strong>di</strong> confisca come misure<strong>di</strong> sicurezza patrimoniale. Anche nelle ipotesi <strong>di</strong> loro adozione post delictum, infatti, in ragione deirequis<strong>it</strong>i richiesti e dello sganciamento dal connotato <strong>di</strong> pertinenzial<strong>it</strong>à del bene rispetto al reato, laprecedente condanna per quest’ultimo rappresenta piuttosto l’occasione che la con<strong>di</strong>zione della loroapplicazione.34. Peraltro l’applicazione delle misure <strong>di</strong> prevenzione <strong>patrimoniali</strong> presenta note <strong>di</strong> prevalentefunzione repressiva che ne scan<strong>di</strong>scono la netta <strong>di</strong>stinzione dalla misura <strong>di</strong> prevenzione personaleincentrata sul concetto elastico <strong>di</strong> pericolos<strong>it</strong>à, la cui applicazione separata ha trovato ingresso anchenella recente riforma dell’art. 2–ter della l. n. 575 del 1965 ed ha accentuato la sua contigu<strong>it</strong>à all’ist<strong>it</strong>utoregolato dall’art. 12–sexies, d.l. n. 356 del 1992 chiamato a svolgere una funzione centrale nel nuovosottosistema delle misure <strong>patrimoniali</strong>.
<strong>Concorso</strong> <strong>esterno</strong> e <strong>strumenti</strong> <strong>patrimoniali</strong> <strong>di</strong> contrasto della criminal<strong>it</strong>à organizzata 501causale e, quin<strong>di</strong>, si configuri come con<strong>di</strong>zione necessaria per la conservazioneo il rafforzamento delle capac<strong>it</strong>à operative dell’associazione [. . . ]e sia <strong>di</strong>retto alla realizzazione anche parziale del programma criminosodella stessa », la cui valutazione deve essere parametrata in relazione ad unostandard <strong>di</strong> certezza processuale, pone in dubbio la vali<strong>di</strong>tà dei medesimicr<strong>it</strong>eri applicativi elaborati dalla giurisprudenza con riguardo alla <strong>di</strong>sciplinagenerale delle misure penali <strong>patrimoniali</strong>.In primis. È noto che la misura <strong>di</strong> cui all’art. 12–sexies d.l. n. 306 del 1992è applicabile a tutti i beni <strong>di</strong> valore sproporzionato al red<strong>di</strong>to o all’attiv<strong>it</strong>àeconomica e la cui provenienza non sia giustificata dal condannato, in<strong>di</strong>pendentementedalla circostanza che essi siano o meno collegati al reatopresupposto e dall’epoca del loro acquisto 35 .Tale in<strong>di</strong>rizzo si fonda sulla presunzione che i del<strong>it</strong>ti presupposti « sianoin<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mafios<strong>it</strong>à, abbiano carattere continuativo e siano normalmentelucrosi, con la conseguenza che tutto il patrimonio <strong>di</strong> chi li ha commessiè frutto <strong>di</strong> reati » 36 , <strong>di</strong> guisa che la responsabil<strong>it</strong>à per taluno dei reti presuppostiriveli un sorta <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione all’illec<strong>it</strong>o della persona, per cui tutto ilpatrimonio sarebbe riconducibile ad una pregressa, anche se in<strong>di</strong>mostrata,attiv<strong>it</strong>à illec<strong>it</strong>a.In secondo luogo tale presunzione <strong>di</strong> arricchimento illec<strong>it</strong>o comporta<strong>di</strong> fatto la confisca generale dei beni, vale a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> tutto il patrimonio,in ragione del <strong>di</strong>ffuso orientamento che rifiuta <strong>di</strong> contenere l’ablazione inrelazione allo scompenso tra red<strong>di</strong>to leg<strong>it</strong>timamente prodotto ed incrementi<strong>patrimoniali</strong>, in riferimento ad un determinato lasso <strong>di</strong> tempo, che dovrebbe avereun inizio ben determinato nel tempo e termina alla data corrente 37 ; sicché, insintonia con la presunzione del reato come sintomo della de<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> v<strong>it</strong>aall’illec<strong>it</strong>o, alla <strong>di</strong>fesa viene fatto carico <strong>di</strong> ricostruire la vicenda patrimonialeper l’intero arco <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a dell’imputato/condannato.Ebbene non sembra necessario spendere molte parole per <strong>di</strong>mostrare chedette presunzioni non possono valere anche per il concorrente eventuale,tenuto conto che la sua responsabil<strong>it</strong>à attiene ad un “contributo” causalee circoscr<strong>it</strong>to <strong>di</strong> per sé nel tempo nella sua concreta consumazione e chead<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura, come innanzi rilevato, può concretarsi in un solo atto.Ne consegue che nell’ipotesi <strong>di</strong> imputazione <strong>di</strong> concorso eventuale neireati associativi perde consistenza la presunzione de iure che connota l’applicazionedelle misure <strong>patrimoniali</strong>: lo stesso concetto <strong>di</strong> sproporzionepatrimoniale non può essere assunto ad in<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> una ipotetica, pregressaattiv<strong>it</strong>à illec<strong>it</strong>a, che è sment<strong>it</strong>a dalla mancata imputazione <strong>di</strong> partecipazione,35. In tal senso, Cass., Sez. II, 23 settembre 1998, Simoni, in Cass. Pen., 1999, 3551, cui ha fattosegu<strong>it</strong>o un prevalente in<strong>di</strong>rizzo della giurisprudenza.36. In tali termini MAUGERI, Le moderne sanzioni <strong>patrimoniali</strong>, c<strong>it</strong>., 321.37. NANULA, Il Problema della prova della provenienza illec<strong>it</strong>a dei beni, in Il fisco, 1993, 328.
502 Alfredo Bargiche, all’opposto, è in ipotesi la fattispecie che riflette la scelta <strong>di</strong> “de<strong>di</strong>zioneall’illec<strong>it</strong>o” in seno ad un sodalizio criminoso.Di conseguenza, coerentemente, risulta <strong>di</strong> maggiore spessore l’onere probatoriodel pubblico ministero che deve <strong>di</strong>mostrare il nesso <strong>di</strong> pertinenzial<strong>it</strong>àdei beni dal contributo criminoso quale fonte <strong>di</strong> indeb<strong>it</strong>o arricchimentopatrimoniale e della sproporzione patrimoniale con riguardo ad un precisolasso <strong>di</strong> tempo in or<strong>di</strong>ne allo scompenso tra red<strong>di</strong>to, capac<strong>it</strong>à economica;tanto, ovviamente, anche ai fini della confisca per equivalente7. ConclusioniIn defin<strong>it</strong>iva, benché possa <strong>di</strong>rsi in parte risolta, in ragione del consolidatosuperamento giurisprudenziale, la vexata quaestio in or<strong>di</strong>ne all’ammissibil<strong>it</strong>àdella figura del concorso eventuale nei reati associativi, tuttavia rimangonoattuali le problematiche che ineriscono alla <strong>di</strong>sciplina normativa quantoall’ident<strong>it</strong>à del regime pun<strong>it</strong>ivo per la fattispecie incriminatrice e per quellaconcorsuale, che, benché sorretta da <strong>di</strong>scutibili ragioni <strong>di</strong> pol<strong>it</strong>ica criminale,stride con il <strong>di</strong>verso <strong>di</strong>svalore delle rispettive condotte e pretende un regimepun<strong>it</strong>ivo <strong>di</strong>fferenziato, anche me<strong>di</strong>ante l’eventuale mo<strong>di</strong>fica normativa della<strong>di</strong>sciplina delineata dall’art. 110 c.p..In altri termini, anche a non voler introdurre le figure della corre<strong>it</strong>à materialee <strong>di</strong> corre<strong>it</strong>à morale, <strong>di</strong> complic<strong>it</strong>à materia e <strong>di</strong> complic<strong>it</strong>à morale 38 ,che risulterebbero meglio comprensibili dalla pubblica opinione, l’insopprimibile<strong>di</strong>fferenza ontologica tra la figura del partecipe e del concorrente<strong>esterno</strong> in associazione mafiosa e le conseguenze sanzionatorie reclama lanecess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> un <strong>di</strong>fferenziato regime pun<strong>it</strong>ivo.Peraltro tale <strong>di</strong>fferenza ontologica è già rinvenibile nell’or<strong>di</strong>namento,sol che si rifletta sui cr<strong>it</strong>eri elaborati dalla giurisprudenza ed alla ratio delleablazioni <strong>patrimoniali</strong>, che, con imme<strong>di</strong>atezza, risentono della <strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à delle<strong>di</strong>stinte condotte <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a, da cui traggono origine le corrispondenti figuredel concorrente <strong>esterno</strong> e del partecipe in associazione mafiosa.38. Come auspicato da VASSALLI, Note in margine alla riforma del concorso <strong>di</strong> persone nel reato, c<strong>it</strong>.