10.07.2015 Views

Dichiarazione Ambientale

Dichiarazione Ambientale

Dichiarazione Ambientale

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Divisione Ambiente<strong>Dichiarazione</strong><strong>Ambientale</strong>sezione 2 - parte specialisticacomplesso impiantisticodi via Rio della Buscalocalità Tessello, San Carlo FCANNO 2008N. Registro IT-001117


Premessa2


indice1 Il complesso impiantistico 61.1 Cenni storici 71.2 Contesto territoriale 81.2.1 Inquadramento territoriale e urbanistico 91.2.2 Inquadramento ambientale 101.3 Organizzazione del complesso 151.4 Rifiuti in ingresso 161.5 Autorizzazioni in essere 192 Il ciclo produttivo 202.1 Ricevimento e accettazione 212.2 Transito automezzi 222.3 Coltivazione 232.4 Messa in sicurezza 242.5 Copertura finale 242.6 Gestione del percolato 252.7 Recupero energetico del biogas 272.8 Riqualificazione ambientale 302.9 Attività ausiliarie 333 Aspetti ambientali e relativi impatti 343.1 Aspetti ambientali significativi 353.2 Gestione delle emergenze 364 Aspetti ambientali diretti 384.1 Energia 394.1.1 Bilancio energetico 394.1.2 Consumo energetico 394.2 Consumo idrico 414.3 Scarichi idrici 434.3.1 Scarichi in fognatura 434.3.2 Scarichi in acque superficiali 434.4 Suolo e sottosuolo 464.5 Emissioni in atmosfera 504.5.1 Emissioni convogliate 504.5.2 Emissioni diffuse 514.5.3 Emissioni ad effetto serra 524.6 Generazione di odori 534


4.7 Consumo di risorse naturali e prodotti chimici 544.8 Generazione di rumore 544.9 Rifiuti in uscita 554.9.1 Rifiuti autoprodotti 564.9.2 Rifiuti non conformi 574.10 Amianto 574.11 PCB E PCT 584.12 Gas refrigeranti 584.13 Richiamo insetti ed animali indesiderati 584.14 Impatto visivo 594.15 Radiazioni ionizzanti e non 594.16 Rischio incidente rilevante 595 Aspetti ambientali indiretti 605.1 Traffico e viabilità 615.2 Energia 625.2.1 Produzione energetica 625.3 Emissioni 625.3.1 Emissioni convogliate 625.4 Rifiuti in uscita 645.5 Rischio incendio 656 Obiettivi, traguardi e programma ambientale 66Glossario ambientale 68Riferimenti per il pubblico 795


1Il complessoimpiantistico6


La presente <strong>Dichiarazione</strong> <strong>Ambientale</strong> ha come oggetto la discaricaper rifiuti non pericolosi e tutte le attività ad essa pertinentigestite da Hera Spa.All’interno del perimetro del sito in cui essa è ubicata sono presentialtri impianti che non rientrano nel campo di applicazionedel presente documento. Si tratta di aree dedicate a:> produzione di energia elettrica da biogas (Romagna Energia Srl);> produzione di compostaggio (Romagna Compost Srl).Entrambe saranno comunque trattate nel corso della presentepubblicazione.Hera Spa gestisce la discarica per rifiuti non pericolosi di Tessello 2 attraversoaffidamento delle attività operative a Sogliano Ambiente Spa.Strutturalmente l’impianto si configura come una tipica discaricadi versante (Figura 1): l’invaso destinato all’abbancamento dei rifiutisfrutta infatti la naturale morfologia ad anfiteatro dei calanchi,riducendo notevolmente le operazioni di scavo preliminare, tipichedelle discariche di pianura.pozzi dicaptazionefigura 1Discarica di versantepozzi dicaptazioneposti in operalegendacondotta percolatodrenaggio in ghiaiadrenaggioa barrierarifiuto compattatoarginedi basescarico di fondocondotte trasversali percolatoRispetto allo scenario nazionale, la discarica risulta essere di dimensionimedio-grandi con una volumetria totale, ad assestamento dei rifiuti completato,di 1.200.000 m 3 ed una superficie di sedime 1 pari a 85.000 m 21proiezione a terradell’invaso della discarica1.1 Cenni storiciIl sito impiantistico fu concepito già dagli anni ’80 con una propostadi pianificazione provinciale sulla gestione dei rifiuti, in cui si attribuivaal bacino forlivese il consolidamento dell’attività di incenerimentoe recupero energetico con annessa discarica in appoggio, mentre albacino cesenate lo sviluppo dell’attività di compostaggio.I lavori di realizzazione della discarica sono iniziati nel 1998 su progettoinizialmente presentato dal Comune di Cesena con prima autorizzazioneall’esercizio risalente all’anno successivo: 09 aprile 1999.Inizialmente l’impianto era gestito da AMGA Spa, società per azionia prevalente capitale pubblico, dal 1° gennaio 2002 tale societàentrò a far parte di UNICA Spa (AMGA Spa, AURA Spa e CIS Spa)la quale, nel novembre dello stesso anno, confluì in Hera.7


FORLÌA 14VIA EMILIACESENAA 14TesselloCOMPLESSO IMPIANTISTICOVIA EMILIAE 451.2 Contesto territorialefigura 2inquadramento territorialedel sitoIl sito impiantistico è ubicato nella zona alta della vallata del Rio dellaBusca in località San Carlo di Cesena (FC). L’area occupata dalladiscarica in studio denominata Tessello 2 si trova in un contestocalanchivo immediatamente a sud-ovest del Rio.Non vi sono edifici soggetti a tutele particolari nell’immediato contornodella discarica. L’impianto si trova a circa quattro chilometridalla superstrada E45. I centri abitati più vicini sono Tessello (a1470 m dalla discarica), Formignano (1685 m), Teodorano (2920 m)e San Carlo (4020 m).8


figura 3paesaggio calanchivo1.2.1 Inquadramento territorialee urbanisticoLo strumento urbanistico attualmente in vigore assegna per il sitoin oggetto la destinazione urbanistica “Servizi di interesse sovracomunale”.Dalla disamina dei vari piani che disciplinano l’assetto e le modifichesul territorio si conferma che l’impianto è compatibile con leprevisioni in essi contenute.9


Dall’osservazione di Tabella 1 si evidenzia come le discariche contribuiscanoin maniera trascurabile a condizionare la qualità dell’aria.Più in specifico dalla Tabella 2 emerge che per le Discariche l’unicodato percentuale di rilievo è costituito dai Composti Organici Volatili(COV) 3 , sebbene rispetto agli altri settori sia di scarsa entità.2come da Quadroconoscitivo del Pianodi Gestione della Qualitàdell’Aria della Provinciadi Forlì-Cesena3si veda glossarioAcque superficialiL’area indagata risulta compresa all’interno del sottobacino del Riodella Busca, affluente di sinistra del fiume Savio, nel quale si immetteimmediatamente a monte dell’abitato di San Carlo e a qualcheKm dal sito della discarica.L’idrografia naturale nell’area in esame è fortemente condizionatadalla presenza di un terreno essenzialmente impermeabile ed èstrettamente legata al regime delle precipitazioni che vanno a confluirenel Rio della Busca. Il deflusso in pratica si annulla alla finedei periodi estivi, sebbene alimentato dal drenaggio della faldafreatica temporanea presente entro i rosticci 4 e i sedimenti alluvionalipresenti.Lo stato di qualità delle acque del fiume Savio è costantemente monitoratoda ARPA-ER sezione provinciale di Forlì – Cesena attraversouna fitta rete di monitoraggio.4Rosticcio: depositistratificati formati damateriale eterogeneofrequentemente costituitoda elementi medio grossi,anche dell’ordine di unadecina di centimetri,formati dai residuidell’estrazione e dellalavorazione mineraria dellozolfo nel periodo compresotra il XIX e il XX secolo.5.750.703 mqRIO DELLA BUSCAFIUME SAVIOfigura 4cartografia del sottobacinoidrograficodel Rio della BuscaNORD11


figura 5carta delle permeabilitàdell’area circostante il sitoAcque sotterraneeData la natura di marne e argille del territorio considerato e la bassissimapermeabilità del substrato, la circolazione idrica sotterraneaè certamente assai modesta. Nell’area di interesse si parla diacque subsuperficiali.Per la scarsa permeabilità della quasi totalità dei terreni affiorantinon sussistono acquiferi sotterranei in grado di alimentare sorgentipermanenti o temporanee significative.È nota solo la presenza di falde acquifere temporanee presenti entromodeste lenti di accumulo alluvionale, rosticci e coltri detritiche superficialipiù permeabili che si trovano nella parte alta del bacino.La falda temporanea, presente nei sedimenti a granulometria maggiore,in assenza di apporti idrici orizzontali da parte delle formazionilitologiche circostanti, dipende direttamente da eventi meteorici.Quindi nell’attuale discarica possibili connessioni idrauliche tra leacque presenti sotto il corpo della discarica e il Rio della Busca sonomolto remote, a causa delle caratteristiche geolitologiche e giacituralidel substrato.legendapermeabilità da scarsa abuona (10 E-5 < k < 10 E-3)permeabilità da praticamentenulla a scarsa(10 E-7 < k < 10 E-5)permeabilità da nulla a scarsa(10 E-8 < k < 10 E-4)permeabilità praticamentenulla (10 E-9 < k < 10 E-6)permeabilità praticamentenulla, localmente scarsa(10 E-7 < k < 10 E-4)discaricarecinzionerio della Buscabrigliaspecchio d’acqua stagionaleNORD12


Le formazioni geologiche presenti nel territorio in esame sono soprattuttodi tipo sedimentario formatesi dal Miocene ad oggi.La vallecola denominata Tessello 2 si sviluppa in direzione ovestesttra i 150 e 260 metri s.l.m. ed è all’interno di calanchi che si raccordanocon un’area praticamente pianeggiante.Nella zona interessata dallo studio si distinguono:1. sporadici e superficiali depositi alluvionali e coltri detritiche2. spessa litozona costituita da sedimenti lapidei prequaternariI depositi appartenenti al primo gruppo sono formati da sporadichee modeste lenti di sedimenti alluvionali (corrispondenti ai depositi difondovalle e a quelli terrazzati) la cui origine è legata essenzialmenteall’attività sedimentaria del Rio della Busca e da più consistenti e irregolaridepositi superficiali di origine antropica (i rosticci), che possonospingersi anche fino a 15 metri di profondità (Figura 7).Questi terreni sono permeabili 5 per porosità e hanno un coefficientedi permeabilità medio che va da elevato a scarso (K tra 10 -3 e10 -6 cm/s.).La spessa litozona che costituisce il substrato è costituita da sedimentilapidei prequaternari, in netta prevalenza di origine marina,praticamente impermeabili o al massimo dotati di acquiferi locali ediscontinui per fessurazione della roccia. Queste masse litologichesono presenti in tutto il sito con un coefficiente di permeabilità medio(K) di norma inferiore a 10 -7 cm/s. Tale elemento costituisce diper sè un decisivo fattore di sicurezza contro la dispersione di eventualiliquidi proveniente dall’invaso della discarica.5la permeabilità diuna roccia indica lasua capacità di essereattraversata dai fluidi. Ilcoefficiente di permeabilità(K) quantifica lapermeabilità assoluta, ha ledimensioni di una velocità edipende dal mezzo porosoe dal fluido.La permeabilità è discretase K > 10-4 cm/s; scarsase K tra 10-4 e 10-6 cm/s; trascurabile se K < 10-6 cm/s.profondità dalpiano campagna(m)spessore(m)descrizione-1,50 1,50 argilla di colore grigio-nocciola(substrato alterato)-20,00** massima profonditàesplorata duranteil sondaggio18,50 Marna argillosa grigia a trattisiltosa (substrato)Figura 6colonna stratigrafica tipodei terreni su cui è sita la discaricaIn queste condizioni la tenuta idraulica della discarica è ben al disopra del requisito di protezione richiesto dalla normativa di settore6 .6D.lgs 36/03 “Attuazionedella direttiva 1999/31/CErelativa alle discariche dirifiuti” – Allegato 1 – punto2.4.2 “Protezione delTerreno e delle Acque”13


1.3 Organizzazionedel complessorio della BuscaNORDsfangaggio ruotepesavasca percolatoZONA SERVIZIRomagnaComposit srllimite di proprietàdell’area di Hera spaviabilità di servizioRomagnaEnergie srlarea di sedimedella discaricafuori dal campo diapplicazionefigura 7planimetria del sito14


L’intera superficie del sito, come illustrata in Figura 7, oltre alle partioccupate da impianti esclusi dal campo di applicazione della presentedichiarazione, individuate in grigio, risulta ripartita in:> corpo di discarica;> zone calanchive naturali;> aree dedicate alla viabilità dei mezzi;> fabbricati destinati agli uffici a servizio del personale;> area di pesatura (una pesa in ingresso al sito);> piazzale di stoccaggio dei materiali (inerti, tubazioni ecc.);> impianto lavaggio ruote;> area per il rifornimento dei mezzi interni comprendente il serbatoiodi stoccaggio del gasolio e un container per oli e infiammabili;> presidi di monitoraggio ambientale (centralina meteoclimatica,piezometri, caposaldi).15


1.4 Rifiuti in ingresso7delibera del ComitatoInterministeriale per i Rifiutidel 1984 “Disposizioni perla prima applicazionedell’articolo 4del D.P.R. 10 settembre1982, n. 915, concernentelo smaltimento dei rifiuti”,Dlgs n. 36 del 2003“Attuazione delladirettiva 1999/31/CErelativa alle discariche dirifiuti” e DM 03/08/05“Criteri di ammissibilità deirifiuti in impianti dismaltimento definitivo”8FOS: prodotto di unprocesso biologicoaerobico effettuato sullacomponente organica deirifiuti urbani. Il risultatofinale consiste in frazioneorganica stabilizzata abassa umidità conriduzione di peso pari al15% rispetto all’ingresso.Del. G.R. E-R n. 1996 del2006tabella 3Rifiuti in ingresso in impianto* dati aggiornatial 30 giugnoL’impianto è autorizzato per un volume complessivo di 1.200.000m 3 con capacità residua al 31/12/2007 pari a 448.900 m 3 .La discarica riceve rifiuti urbani e rifiuti speciali non pericolosi provenientida:> Raccolta urbana effettuata nella Provincia di Forlì-Cesena.> Attività produttive del territorio, si tratta principalmente di rifiutimultimateriale costituiti in prevalenza da rifiuti misti da demolizionee scarti di lavorazione in generale.> Impianti gestiti dal Gruppo, si tratta prevalentemente di rifiutisolidi provenienti dal trattamento del ciclo integrato di depurazioneacque (fanghi biologici e vaglio) nonchè il sovvallo provenientedalla selezione e cernita dei rifiuti urbani raccolti in mododifferenziato.Non è comunque consentito l’accesso di rifiuti allo stato liquido odi rifiuti pericolosi di varia natura (esplosivi, infiammabili, a rischioinfettivo, contaminati da PCB o diossine e furani oltre a certi limitiecc.) e comunque, in generale, tutti i rifiuti in ingresso devono rispettarei criteri di ammissimibilità dettati dalla normativa in materia 7 .Dal 2007 è stata introdotta la possibilità di utilizzare, per le operazionidi copertura giornaliera del fronte di scarico, i seguenti rifiuti:Frazione Organica Stabilizzata (FOS) 8 e sabbia proveniente dallapulizia degli arenili litoranei.L’utilizzo di rifiuto come materiale di ingegneria rappresenta unavalida alternativa all’impiego di materia prima (es. sabbiella, argilla,teli ecc.), consentendo un notevole risparmio al consumo dellastessa.In particolare le scelte gestionali del sito sono ricadute in manierapreponderante sul FOS, con un utilizzo pari al 90% sul totale deirifiuti a recupero.rifiuti in ingresso u.m. 2005 2006 2007 2008*rifiuti urbani tonn 144.479,8 124.752,9 109.988,7 59.101,8rifiuti speciali (ex RSA) tonn 20.601,2 7.219,0 21.906,8 9.359,3totale smaltito tonn 165.080,9 131.971,9 131.895,5 68.461,1rifiuti a recupero tonn 0 0 17.690,8 10.459,79decisione 2000/532/CEcome modificata dalleDecisioni 2001/118/CE,2001/119/CE e2001/573/CENella successiva tabella è riportato l’elenco completo delle macrocategoriedi rifiuti da Catalogo Europeo Rifiuti (CER) 9 e la percentualein peso di ciascuna rispetto al totale degli ingressi.16


capitoli CER autorizzati01 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché daltrattamento chimico o fisico dei mineralipercentuale mediadi ingresso—02 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquicoltura, selvicoltura, cacciae pesca, trattamento e preparazione di alimenti03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili,polpa, carta e cartone0,24%0,01%04 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce, nonché dell’industria tessile 0,0002%05 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale etrattamento pirolitico del carbone—06 Rifiuti da processi chimici inorganici —07 Rifiuti dei processi chimici organici 0,03%08 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti(pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa0,00%09 Rifiuti dell’industria fotografica 0,00%10 Rifiuti prodotti da processi termici 0,00%11 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti dal trattamento ericopertura di metalli; idrometallurgia non ferrosa12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanicosuperficiale di metalli e plastica13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili ed olidi cui ai capitoli 05, 12 e 19)—0,05%—14 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne 07 e 08) —15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumentiprotettivi (non specificati altrimenti)0,00%16 Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco 0,07%17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terrenoproveniente da siti contaminati)18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricercacollegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamenteprovenienti dal trattamento terapeutico)19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamentodelle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell’acqua edalla sua preparazione per uso industriale20 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivitàcommerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti dellaraccolta differenziata0,20%0,00%14,35%85,05%tabella 4elenco dei capitoli CER acui il sito è abilitato e pesopercentuale degli ingressirispetto ai capitoli CER(media 2005-2007)(-) indica che l’impianto nonè abilitato a ricevere nessunrifiuto appartenente ad undeterminato capitolo17


percentuale media in ingresso201918171615141312111009080706050403020185,05%14,35%0,20%0,07%0,05%0,03%0,0002%0,01%0,24%0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%figura 8ripartizione dei rifiuti iningresso per capitoli CER(media 2005-2007)Gli ingressi del triennio hanno riguardato prevalentemente i capitoli20 e 19 entrambi sono utilizzati per i rifiuti di provenienza urbana,in particolare il capitolo 19 è tipico di rifiuti provenienti da impiantidi trattamento e selezione (es. scarti degli impianti di compostaggioe di selezione rifiuti).18


1.5 Autorizzazioni in essereIn ottemperanza alla nuova normativa in materia di riduzione e prevenzioneintegrata dell’inquinamento, D.Lgs. 59 del 18 febbraio2005, Hera S.p.A. - Divisione Ambiente, ha ottenuto l’autorizzazioneintegrata ambientale all’ufficio competente della Provinciadi Forlì-Cesena.Il nuovo atto sostituisce tutte le autorizzazioni in materia ambientaleprecedentemente in vigore.L’elenco delle autorizzazioni ad oggi in vigore è indicato in Tabella5.tabella 5elenco delle autorizzazioniin esseresettoreinteressatorifiuti - aria - acquasuoloautoritàche ha rilasciatol’autorizzazionenumero autorizzazionee data di emissioneProvincia di Forlì-Cesena delibera GP n. 506del 19/12/2006noteAutorizzazione Integrata<strong>Ambientale</strong> e s.m.iA maggior tutela dei cittadini e dell’ambiente, la gestione del sitoassicura che, in caso di incidente ambientale, sia garantito il ripristinodello stato dei luoghi, mediante versamento di garanzie finanziariea favore della Pubblica Amministrazione. La copertura finanziariaè garantita anche quando l’impianto non riceverà più rifiuti(periodo di post-gestione), per un periodo di almeno trent’annidalla chiusura definitiva della discarica.19


2Il cicloproduttivo20


trasporto agli impiantidi depurazionecombustionein torciagenerazioneenergia elettricagestionepercolatoestrazionebiogascoltivazionediscaricamessa in sicurezzae copertura finaledella discaricaricevimento e accettazioneautomezzienrtataautomezziuscitaautomezzifigura 9schema a blocchi del cicloproduttivo2.1 Ricevimento e accettazioneTutti i rifiuti in ingresso sono sottoposti alle operazioni di pesaturaad opera della struttura locale del Servizio Accettazione di HeraSpa e, per i rifiuti speciali, viene effettuato anche il controllo sultrasportatore per la verifica di conformità normativa.Gli ingressi sono sottoposti a controlli sistematici (visivi e organolettici)per verificare che siano conformi ai requisiti richiesti per l’ammissibilitàin discarica.figura 10pesatura degli automezzi21


2.2 Transito automezzifigura 11Impianto di lavaggio ruoteSuperati positivamente i controlli in accettazione, il mezzo percorrela viabilità interna fino alle piazzole di scarico.Prima dello scarico tutti i rifiuti in ingresso sono sottoposti a sistematicocontrollo visivo, a cui si aggiunge la verifica analitica nel casodi rifiuti speciali che presentino caratteristiche adeguate al campionamentoe che non siano esclusi dall’obbligo di caratterizzazioneai sensi del DM 03/08/2005.In attesa del risultato analitico il carico viene confinato in una areaadiacente a quella di coltivazione e accettato con riserva in attesa.Per evitare l’innalzamento delle polveri lungo la viabilità interna edesterna al corpo di discarica, quando sia necessario, si procede allabagnatura delle vie di percorrenza.Al termine delle operazioni di scarico i mezzi transitano obbligatoriamentepresso l’impianto di lavaggio ruote al fine di garantire adeguatecondizioni di igiene pubblica dei mezzi in uscita dal sito (Figura11). Si tratta di un sistema chiuso con getti ad alta pressionee vasche di raccolta delle acque di lavaggio.22


2.3 Coltivazionefigura 12copertura giornalieradel rifiutoConcluse le operazioni di scarico il rifiuto viene spinto nelle zone diabbancamento dove si procede allo stendimento e al livellamentodel cumulo di rifiuto mediante una pala cingolata di idonea potenza.La coltivazione è predisposta all’interno di singole celle di dimensionilimitate per ridurre al minimo il problema della dispersionedegli odori e l’esposizione della superficie dei rifiuti ad eventi atmosferici.In seguito alle operazioni di abbancamento si procede all’attivitàdi compattazione con specifici mezzi meccanici che assicuraun’elevata stabilità del corpo di discarica (riducendo il volume delrifiuto), minimizza i volumi delle acque di infiltrazione, riduce il fenomenodella penetrazione di insetti e roditori e limita infine la possibilitàdi ingresso di aria evitando il pericolo di incendio.Giornalmente, al termine dei conferimenti, si effettua l’operazionedi copertura del rifiuto con lo scopo di isolare la massa fresca delrifiuto abbancato riducendo quindi il richiamo di animali ed insettie la dispersione eolica di materiali leggeri.La copertura giornaliera è realizzata prevalentemente con l’utilizzodi un prodotto di lavorazione degli impianti di compostaggio, comedescritto al paragrafo 1.4 “rifiuti in ingresso”.23


2.4 Messa in sicurezzaAl raggiungimento della quota definitiva di abbancamento seguiràla chiusura temporanea della discarica. L’intervento permette il recuperovolumetrico delle aree di coltivazione per via del “calo fisiologico”della massa di rifiuto che avviene solitamente in circa 4 ÷ 5anni. L’operazione prevede l’utilizzo di argilla o materiale analogo,per uno strato di circa 50 cm, sul quale si installano le teste di pozzoper il biogas e si realizzano trinceee di drenaggio.Una volta che l’ammasso avrà raggiunto una stabilità tale da permettereil recupero volumetrico, la copertura temporanea saràasportata e sulla superficie nuovamente esposta sarà abbancato ilrifiuto fino al raggiungimento della quota definitiva.Tale processo continuerà cella dopo cella fino a conclusione dellavita funzionale della discarica.2.5 Copertura finaleAl termine del periodo necessario alla stabilizzazione della discarica sieffettua la copertura finale, sia dei fianchi che della parte sommitale.L’operazione ha il fine di isolare i rifiuti depositati nel corpo di discarica,permettere la realizzazione delle opere a verde di ripristino ambientalee prevedere la restituzione del sito alla collettività.Nel caso della discarica di Tessello la copertura finale è realizzata conun pacchetto multistrato che è dall’alto verso il basso così costituito:> strato superficiale di copertura con terreno vegetale per l’accrescimentodella vegetazione erbacea e boschiva (spessore ≥ 1 m);> strato drenante in sabbia con spessore minimo di 0,5 m;> strato impermeabilizzante con argilla compattata (spessore ≥0,5 m) avente permeabilità k ≤ 10 -8 m/s;> tessuto non tessuto (TNT);> drenaggio del biogas costituito da uno strato di spessore minimodi 0,5 m di ghiaia.> Strato di regolarizzazione.24


strato superficiale di copertura - 100 cm. di terreno vegetalestrato drenante - sabbia, sp. min. 50 cm.strato minerale compattato - argilla limosa k < 10 -8 m/s, sp. min. 50 cm.protezione contro gli intasamenti - tessuto non tessutostrato di drenaggio del biogas e rottura capillare - ghiaia non calcarea, sp.min. 50 cm.strato di regolarizzazione - terra di scavorifiuto abbancato2.6 Gestione del percolatofigura 13Schema di coperturamultistratoIl percolato è un liquido che si genera nelle discariche a seguito diinfiltrazione delle acque meteoriche nel corpo dei rifiuti e naturaledecomposizione degli stessi.La sua produzione è condizionata da una complessa relazione tradiversi fattori, quali:> precipitazioni;> caratteristiche fisiche delle coperture (pendenze, permeabilità,vegetazione, ecc.);> caratteristiche dei rifiuti abbancati (composizione, densità, umiditàiniziale, ecc.);> superficie dell’invaso;di cui il fattore predominante può essere considerato l’apporto idrico.25


figura 14planimetria della rete didrenaggio del percolato,pompe di sollevamentoelettriche antideflagranti evasca di accumuloPer contrastarne la produzione si compatta il più possibile il rifiutoe si rende minima la superficie di coltivazione esposta agli eventimeteorici.Il percolato generato è raccolto nel corpo di discarica tramite retedi drenaggio in ghiaia ed estratto e convogliato ad una vasca distoccaggio attraverso una tubatura dedicata dalla quale, con autobotte,è avviato a trattamento finale.Il percolato, secondo quanto stabilito nell’autorizzazione, sarà raccoltoe smaltito per tutto il tempo di vita della discarica e per untempo non inferiore a 30 anni dalla data di chiusura definitiva dell’impianto,come previsto dal D.Lgs 36/2003.NORDalla vasca distoccaggio delpercolatolegendarilievitrincee di drenaggiodel percolatopozzi di sollevamentodel percolato Ø800 HDPEcollettori DN100 in HDPEper la mandatadel percolato alla vascadi stoccaggiorecinzione26


2.7 Recupero energeticodel biogasCon il termine biogas si intende una miscela di vari tipi di gas (prevalentementemetano e biossido di carbonio) prodotti dalla fermentazionebatterica in anaerobiosi (assenza di ossigeno) dei residuiorganici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcassein putrescenza, liquami zootecnici o di fognatura. L’intero processoprevede la decomposizione del materiale organico da partedi alcuni tipi di batteri inizialmente in zuccheri. Poi, con una trasformazioneintermedia, in acido acetico ed infine in anidride carbonica,idrogeno molecolare e metano (metanizzazione dei compostiorganici).L’insieme delle reazioni chimiche che portano alla formazione delbiogas possono essere riassunte nell’espressione:materia organicadegradazioneanaerobicabiogas + materianon biodegradabileIl processo di generazione del biogas, tuttavia, non è stazionario mavaria nel tempo; per semplicità si può pensare ad un ciclo distintoin quattro fasi caratterizzate da velocità di formazione e composizionidella miscela gassosa diverse.La prima fase è “aerobica” ed il principale gas prodotto è l’anidridecarbonica (CO 2).La seconda fase è caratterizzata da una forte diminuzione della concentrazionedi ossigeno che porta l’ambiente ad operare in condizionianaerobiche. Si assiste ad una notevole produzione di CO 2ed, in misura minore, di idrogeno (H 2).Nella terza fase, sempre anaerobica, inizia la generazione di CH 4associata ad una riduzione della CO 2precedentemente prodotta. Ilcontenuto di azoto (N 2) nel biogas è inizialmente elevato nella primafase aerobica e decresce molto velocemente durante la secondae la terza fase (anaerobiche).Nella quarta ed ultima fase la produzione di biogas raggiunge condizionidi quasi stazionarietà e la composizione del biogas rimanepressoché costante.27


Nel caso specifico si può ragionevolmente affermare che le condizioniraggiunte dalla discarica corrispondono alla quarta fase, comevisibile anche da Tabella 4.Il piano di monitoraggio dell’impianto prevede un controllo mensiledella qualità del biogas estratto, il profilo indagato contempla iprincipali parametri energetici e gli inquinanti più significativi; di seguitose ne fornisce un estratto.parametro u.m. 2005 2006 2007 2008*Ossigeno %v/v 2,8 3 3,2 6,0azoto %v/v 13,0 18,3 22,3 28,9Anidride Carbonica %v/v 36,5 35,4 29,9 24,7Metano %v/v 46,6 44,5 44,6 40,4Potere calorifico inferiore (a 0°C) Kcal/Nm 3 3.980,8 3.893,9 3.830,0 3.472,0Acido Solfidrico %v/v 0,007 0,010 0,012 0,013tabella 6principali parametridel biogas – media annua* Dati aggiornatial 30 giugno10Potere calorifico inferioredel metano: 8200 kcal/m 3La composizione della miscela gassosa mostra un potere calorificocostante con valori che si attestano attorno al 45% di quellodel metano puro 10 .Il recupero energetico del gas prodotto si realizza mediante un sistemadi drenaggio ed aspirazione. Un sistema di collettori convogliail biogas estratto dai pozzi verticali verso quattro sottostazioni,dove giornalmente gli operatori ne regolano l’aspirazione per depressione,l’umidità e la composizione.figura 15sistema di estrazionedel biogas28


Da qui il percorso prosegue verso l’impianto di pretrattamento (dove sieliminano alcune sostanze mediante raffreddamento e condensazionedel biogas) e verso i due motori in cui si genera energia elettrica.L’impianto di recupero energetico, di recente realizzazione, è costituitoda due motori con potenzialità complessiva massima di1,1 MWe. Recentemente è stato autorizzata 11 la costruzione delterzo motore con potenza complessiva di 1,7 MWe, non ancorain esercizio.Nell’area dedicata al recupero energetico è presente anche una torciaad alta temperatura per la combustione completa del biogas aCO 2con portata pari a 1.200 Nmc/h: in condizioni a regime, ne saràprevisto il funzionamento solo in caso di emergenza.10DGP n. 107 del10/03/2008: autorizzazionealla realizzazionee all’esercizio dell’impiantodi produzione energeticada fonti rinnovabili “biogasda discarica”. – SocietàRomagna Energia SrlNORDimpianto diaspirazione/combustionebiogas e produzioneenergia elettricafigura 16planimetria della retedi captazione biogaslegendarecinzionerilievipozzo verticaledi aspirazionedel biogaslinea di aspirazionedel biogassottostazione(presidio di gestione)29


I quantitativi di biogas avviati a recupero sono rendicontati in Figura17. Il misuratore di portata è stato installato congiuntamente allarealizzazione dell’impianto di recupero energetico.6.000.0005.000.0004.000.0003.000.0002.000.000figura 17andamento temporaledel biogas* Dati aggiornatial 30 giugno1.000.00002006 2007 2008*2.8 Riqualificazione ambientale12D.Lgs 36/03 “Attuazionedella direttiva 1999/31/CErelativa alle discariche dirifiuti”. – Allegato 2 - punto3 “Piano di Ripristino<strong>Ambientale</strong>”.Al momento della chiusura definitiva la discarica deve essere sottopostaad adeguati interventi di ripristino ambientale 12 finalizzati arealizzarne l’inserimento paesaggistico nel contesto ambientale.Tale obiettivo viene conseguito tramite interventi atti al recupero edalla sistemazione dell’area della discarica e di un suo intorno definitocome “area di compensazione”.Il Piano di Ripristino <strong>Ambientale</strong> prevede infatti interventi interni eesterni al sito secondo una logica che mira a compensare la comunitàlocale per l’eventuale disagio subito dalla presenza delladiscarica.Nello specifico i progetti sono così schematizzati:> ripristino ambientale dell’area della discarica al termine dellacoltivazione;> progetto di riqualificazione ambientale e paesaggistica lungo ilRio della Busca;> progetto di riqualificazione ambientale e paesaggistica lungo lastrada di accesso alla discarica;30


progetto di interventi naturalistici nell’area di compensazione;> progetto per la rinaturalizzazione e riqualificazione ambientaleecologica e paesaggistica della vallecola Tessello 1.Attualmente alcuni dei progetti citati sono già in parte realizzati, comead esempio gli interventi previsti nell’area di compensazione,mentre per altri si dovrà attendere la chiusura della discarica.In Figura 18 è possibile individuare l’estensione dell’area di compensazione,al cui interno è prevista la costituzione di una rete ecologicae la coltivazione, secondo dettami biologici, di diversi appezzamentidi terreno con ciclicità quadriennale sfruttando la tecnicadel sovescio e della coltivazione a maggese.Le aree a seminativo sono destinate a colture a perdere, ossia nonfinalizzate alla produzione economica ma alla creazione di una coperturavegetale indispensabile per fornire alla fauna protezione,riparo, rifugio, siti di nidificazione, nonché incremento dell’offertatrofica naturale.figura 18individuazione delle areesottoposte ad interventi diriqualificazione ambientalelegendaarea di compensazionearea di conferimentoviabilitàarea dei serviziarea di rispetto31


Sono già stati inoltre attuati interventi di ingegneria naturalistica lungola strada d’accesso alla discarica e il Rio della Busca, di cui siriporta uno stralcio in Figura 19.figura 19interventi di ingegnerianaturalistica lungo il Riodella Buscalegendastrada di accessoarea di interventolinea di sezioneopere previstefossopista di serviziotombinatura sotto stradaarbusteti con Prunusspinosa, Spartumjunceum, Cornussanguinea, Rosacanina, Prunus cerasiferapioppo-saliceto conPopulus alba e Salix albaquerceto con Querciuspubescens, Fraxnusornus, Acer campestre,Sorbus torminalisI necessari interventi di riqualificazione e compensazione ambientalevorrebbero peraltro trovare inserimento in un progetto naturalisticodi più ampio respiro, quale sarebbe la costituzione di un ParcoNaturale/Tematico sui rifiuti che comprenda i dintorni dell’areain esame, la cui fruibilità sarebbe assicurata da una rete di percorsitematici studiata per valorizzare gli aspetti naturalistici e storiciculturali.Tale progetto è fortemente sentito da Hera S.p.A., e l’avvenutarealizzazione da parte della stessa di un sentiero panoramicone è ulteriore e concreta dimostrazione.32


Gestione post-operativa nelle discaricheAd approvazione della chiusura delle discariche (Art. 12 del Dlgs 36/03) da parte della Provincia,si dà avvio formalmente alla fase di post-gestione che prevede un programma di controlliambientali sugli impatti che possono derivare dai rifiuti stoccati nel corpo di discarica.Tali controlli, elencati nel Piano di Controllo Post-Operativo saranno effettuati per il periodo minimodi legge (30 anni) e daranno seguito ai monitoraggi effettuati in fase operativa.Al termine di tale periodo si valuteranno le condizioni residue di impatto ambientale della discaricae nel caso queste siano ad un livello compatibile con il territorio circostante si interverrànella direzione del reinserimento dell’area ad una specifica funzione che risulti compatibilecon il contesto territoriale ed in linea con le previsioni urbanistiche vigenti.2.9 Attività ausiliarieLe attività ricadenti in questa categoria sono caratterizzate dal nonessere strettamente connesse al processo di abbancamento dei rifiuti,ma esserne comunque correlate. Tra queste attività possiamoricordare la manutenzione del verde, della rete di drenaggio superficialee tutti gli interventi di manutenzione sugli impianti accessori.33


3Aspetti ambientalie relativi impatti34


La gestione della discarica tiene monitorati i propri aspetti attraversol’applicazione del Piano di Sorveglianza e Controllo.3.1 Aspetti ambientali significativiGli esiti della valutazione degli aspetti ambientali connessi alle attivitàsvolte nel sito, effettuata secondo i criteri enunciati in Sezione1, sono illustrati in Tabella 7 dalla cui lettura è possibile definirein quali condizioni, normali, anomale o di emergenza, detti aspettidebbano essere considerati significativi e pertanto soggetti ad uncontrollo operativo maggiore rispetto alla prassi ordinaria.tabella 7esiti della valutazionedegli aspetti ambientalisull’anno 2007 (Si = aspettosignificativo; No = aspettonon significativo o nonapplicabile)aspetto ambientalegestione rifiutivalutazioni in condizioni operativenormali anomale emergenzeentrata si si siuscita si no noscarichi idriciacque superficiali no no sipubblica fognatura no no noemissioni in atmosferaemissioni convogliate si no noemissioni diffuse si si siemissioni odorigene no no sisuolo e sottosuoloattività potenzialmente impattantiper le matrici suolo/sottosuoloconsumi Idricino no siutilizzo della risorsa idrica no no noconsumi energeticiutilizzo energia elettrica si no noutilizzo combustibili si no noimpatto visivocollocazione dell’impiantorispetto al contesto urbanisticolocaleradiazioni ionizzanti e nonemissioni ondeelettromagneticherumore esternono no nono no noemissioni acustiche no no noanimali e insettirichiamo animali e insetti no no notrafficotraffico indotto dalle attivitàdell’impiantoamiantopresenza di manufatticontenenti amiantosostanze ozonolesivepresenza di apparecchiaturecontenenti sostanza ozonolesivePCB e PCTpresenza di apparecchiatureelettriche contenentioli minerali con presenzadi PCB / PCTsi no nono no nono no nono no no35


3.2 Gestione delle emergenzeNell’ambito della documentazione del sistema di gestione Qualità/Ambiente sono previste specifiche procedure/istruzioni che definisconole modalità comportamentali da tenersi in caso di pericoloper i lavoratori, per l’ambiente e, in generale, per la salute dellapopolazione.Le condizioni di anomalia/emergenza riguardanti il sito sono elencatedi seguito:> rilevazione di valori anomali di emissioni atmosferiche, rumore,qualità della falda;> scarico presenza di rifiuti non conformi prima e durante delleoperazioni di stendimento;> incendio;> esplosione;> sversamento percolato e gasoli durante il travaso e il trasporto;> intasamenti delle tubazioni di drenaggio o condottamento delbiogas;> malfunzionamento dell’impianto automatico di lavaggio ruote;> dispersione nelle aree circostanti, esterne al corpo discarica, dirifiuti leggeri per effetto del vento.Per ognuno di questi eventi sono previste le prime misure da adottareper ridurre i rischi per la salute del personale e per l’ambiente.Va sottolineato come le discariche siano caratterizzate dalla peculiarenecessità di una gestione post-chiusura, ovvero, una voltaesaurita la volumetria disponibile e cessati i conferimenti, l’impiantorimane comunque attivo, interessato da movimenti di assestamento,produzione di percolato e di biogas.Per questo motivo la maggior parte delle istruzioni sopra citate sarannorivolte anche alla fase di gestione post-operativa.36


4Aspetti ambientalidiretti38


4.1 Energia4.1.1 Bilancio energeticoLa tabella che segue presenta sinteticamente i dati di produzionee consumo energetico della discarica.Il bilancio nasce appunto dalla differenza tra la produzione complessivaannuale e i consumi totali descritti nei successivi paragrafi.2005 2006 2007 2008*energia elettrica ceduta - 2083,5 2069,7 983,4energia termica ceduta 0 0 0 0totale energia prodotta - 2083,5 2069,7 983,4energia elettrica consumata 33,2 121,0 95,2 34,8consumo gasolio 184,3 163,9 153,6 42,8totale energia consumata 217,5 284,9 248,8 77,6bilancio (energia prodotta –energia consumata)- 217,5 1798,6 1820,9 905,8I vantaggi del recupero energetico sono ben evidenziati dalla tabellacon un bilancio energetico complessivo positivo e ad oggi increscita.tabella 8bilancio energetico delladiscarica in tep (tonnellatedi petrolio equivalenti)4.1.2 Consumo energeticoNelle discariche in coltivazione i consumi energetici maggiori sonoimputabili ai carburanti necessari al funzionamento dei mezzid’opera coinvolti nelle operazioni di stendimento e compattazionedel rifiuto.L’energia elettrica, approvvigionata in media tensione, trova impiegonelle utenze relative a uffici/servizi e impianti tecnologici (pompeper la captazione biogas e percolato, illuminazione, pompe perl’impianto di lavaggio ruote, ecc.).I consumi energetici assoluti sono riportati in Tabella 9. I dati sonoespressi sia nell’unità di misura convenzionale e sia in terminidi energia primaria (tep).tabella 9consumi energetici* dati aggiornatial 30 giugnofonte energetica u.m. 2005 2006 2007 2008*energia elettrica MWh 144,4 526,0 414,0 151,3gasolio lt 206.800 184.000 172.400 48.000totale tep 217,5 284,9 248,8 77,639


Se consideriamo la ripartizione media dei consumi su un triennio siconferma, in termini di energia primaria, un consumo superiore per ilgasolio la cui quota ammonta, come visibile in Figura 20, al 67%.ripartizione dei consumi energetici (triennio 2005-2007)33%energia elettricafigura 20ripartizione dei consumienergetici67%gasolio40


4.2 Consumo idricoacqua potabileacqua meteoricausiciviliimpiantoantincendioimpiantolavaggioruotebagnaturastradecorpodiscarica(messa insicurezza)area contermini naturali(coronamentodiscaricacorpodiscarica(coltivazione)vascadi stoccaggiointernaruscellamentosuperficialecanale difondovascapercolatoimpianto didepurazioneRio Buscaimpiantodi depurazioneNelle discariche l’acqua non entra propriamente a far parte del cicloproduttivo e pertanto il consumo è indipendente dai volumi dirifiuti in ingresso.Nella successiva tabella si riportano i consumi assoluti, espressi inmetri cubi, corredati da un elenco di sintesi dei possibili utilizzi.figura 21ciclo idrico41


consumi annui m³provenienza utilizzo 2005 2006 2007 2008*acquedottoservizi bagnatura stradelavaggio ruoteimpianto antincendio174 158 154 60tabella 10riepilogo consumi idrici* dati aggiornati al 30 giugnoI consumi idrici, di cui si rappresenta l’andamento (Figura 22), sonomodesti e tendenzialmente costanti nel tempo.300250figura 22andamento temporaledei consumi idrici assolutiespresso in m 3200150* dati aggiornati al 30 giugno1005002005 2006 2007 2008*42


4.3 Scarichi idriciL’UTILIZZO DI MARKERSConsiderato che l’obiettivo dei monitoraggi ambientali è quello di rilevare tempestivamentesituazioni di inquinamento sicuramente riconducibili ad impianti di smaltimento rifiuti, tra i diversiparametri analizzati si sono scelti quelli maggiormente rappresentativi delle attività svolte,i cosiddetti markers.Si tratta di parametri specifici per l’attività di gestione rifiuti particolarmente indicati a segnalareeventuali situazioni di interferenza tra le attività della discarica e la qualità dell’ambientecircostante.Nella fattispecie i parametri utilizzati sono: Domanda Chimica di Ossigeno (COD) e Azoto Ammoniacale.Nel presente documento si farà ricorso ai markers nei paragrafi dedicati agli scarichi idrici(Paragrafo 4.3) e alle acque sotterranee (Paragrafo 4.4).Il sito è dotato di soli scarichi in acque superficiali costituiti dalleacque meteoriche dilavanti le superfici escluse le parti di discaricain coltivazione.4.3.1 Scarichi in fognaturaIl sito non è dotato di scarichi in pubblica fognatura, le acque refluecivili sono convogliate alla vasca di stoccaggio interna e periodicamenteallontanate tramite apposito mezzo (Figura 20).4.3.2 Scarichi in acque superficialiTutte le acque meteoriche del sito recapitano presso il Rio della Buscaeccetto quelle che cadono nella zona in coltivazione che andrannoa costituire il percolato. In via del tutto precauzionale, nellavasca di raccolta del percolato, recapita anche una porzione di acquemeteoriche proveniente dalle zone a coronamento della discarica,ovvero quelle più prossime alle zone di coltivazione.Le acque meteoriche che incidono sulle zone di discarica non piùin coltivazione, già provviste quindi di copertura temporanea o definitiva,sono collettate attraverso un sistema di drenaggi al Rio dellaBusca mentre la parte delle acque che incide sul gradone di coronamentodella discarica, più distante dalla zona di coltivazione,raggiunge anch’essa il Rio della Busca attraverso un canale sotterraneoartificiale denominato canale di fondo.Il Piano di Sorveglianza e Controllo dell’impianto prevede il controllodella qualità delle acque superficiali con cadenza semestrale suquattro punti (posti lungo l’asta del Rio della Busca e dell’affluentein prossimità del sito). Per ragioni di sintesi si è preferito valutarenel presente documento solo la qualità nel punto a monte e a valledel sito, Figura 23.43


figura 23punti di campionamentodelle acque superficialiLo scopo dei controlli è di testare, indirettamente, la potenziale interferenzadel sito con la qualità delle acque superficiali locali. L’approccioè di tipo qualitativo e tende a verificare che non vi sianodifferenza significative tra i due punti avendo comunque ben presentel’elevato grado di variabilità a cui sono soggette le acque superficialianche in relazione ai diversi regimi pluviometrici stagionalio annuali.I profili analitici constano di circa 30 parametri chimici a cui si aggiungeun dettagliato monitoraggio biologico. Il campionamento avvienein punti ben precisi anche se è doveroso precisare che a causadel carattere torrentizio del Rio della Busca non è sempre possibileeffettuare il prelievo, tanto meno durante anni particolarmentesiccitosi come il 2007.Nella successiva tabella si riportano gli esiti sui markers.VALLEMONTEparametro u.m. monte2005valle2005monte2006valle2006monte2007valle2007monte2008*valle2008*COD mg/l 8,3 12,3 6,5 9,0 14,0 11,0 17,0 10,0azoto ammoniacale mg/l 0,27 0,32 0,13 0,23 < 0,02 0,12 0,15 0,03tabella 11analisi sul sul Rio Busca(Monte-Valle) – media annua* dati aggiornatial 30 giugno 200844


Concentrazione inquinanti lungo Rio della Busca - COD (espresso in mg/l)252015figura 24confronto tra i dati a monte10e a valle del sito (COD mg/l)monte5valle* dati aggiornati02005200620072008*al 30 giugno 2008Concentrazione Inquinanti lungo Rio della Busca Azoto Ammoniacale(espresso in mg/l)0,50,4figura 25confronto tra i dati a montee a valle del sito0,3montevalle0,2* dati aggiornatial 30 giugno 20080,102005 200620072008*I dati evidenziano valori di qualità del corso d’acqua in linea con ilcontesto regionale e, applicando il criterio di classificazione propostodalla normativa in materia 13 , limitatamente ai parametri in oggetto,si rilevano valori associabili alla classe di qualità per i corsid’acqua “sufficiente” 14 .In riferimento ai parametri considerati non è inoltre possibile individuareun andamento preciso lungo l’asta del Rio della Busca: i valoririlevati mostrano marcata discontinuità temporale e spaziale.13Monitoraggio eclassificazione delle acquein funzione degli obiettivi diqualità ambientale –allegato 1, Dlgs 152/9914COD ≤ 15 mg/l;NH4 ≤ 0,50 mg/l45


4.4 Suolo e sottosuoloLe principali fonti potenziali di inquinamento del suolo e del sottosuoloe delle matrici ambientali ad esso correlate sono costituiteda:> rifiuti stoccati in discarica;> percolato;> viabilità dei mezzi;> eventuale presenza di rifiuti non conformi, anche pericolosi.La salvaguardia del suolo e delle acque ivi contenute si attua attraversosoluzioni impiantistiche ad alto livello di protezione affiancatead una rete di controlli periodici.L’impianto di discarica è posto infatti su terreni in prevalenza rocciosicaratterizzati da permeabilità molto modesta, tale prerogativaconsente alla discarica di ridurre notevolmente il rischio di contaminazionedelle matrici naturali contermini. A completamente diquesta notevole barriera naturale, l’impermeabilzzazione della basedella discarica è potenziata da una geomembrana plastica adelevata impermeabilità unita a uno strato di spessore di un metrodi argilla limosa.figura 26Struttura del fondodella discaricarifiutoargilla limosavelo di HDPEmarna argillosa46


Il controllo sulle acque sotterranee è effettuato attraverso una retedi pozzi piezometrici con lo scopo principale di rilevare eventualisituazioni di inquinamento delle acque e, conseguentemente,adottare le opportune misure correttive. L’ubicazione dei pozzipermette infatti la verifica di eventuali interferenze della discaricasulla qualità della falda.Complessivamente la rete di monitoraggio piezometrico è costituitada 11 piezometri di cui 5 (P1, P2A, P2B, P3A, P3B) realizzatinel 1998, prima dell’entrata in esercizio dell’impianto, 4 piezometri(N1, N2, N3, N4) localizzati ai piedi delle briglie installati nel 2003e 2 pozzi di subalveo del Rio Busca (SA1, SA2) realizzati in occasionedell’ampliamento dell’impianto nel 2004, ad integrazione diquelli già esistenti.In Figura 27 si riporta il posizionamento dei piezometri rispetto alsito e le profondità di pescaggio di ciascuno.denominazione puntodi campionamentonumero puntotipologia e/o caratteristichepozzo P1 profondità filtro da 8 a 20 mpiezometro P2A profondità filtro da 3 a 18 mpiezometro P2B profondità filtro da 27 a 30 mpiezometro P3A profondità filtro da 6 a 12 mpiezometro P3B profondità filtro da 22 a 25 mpiezometro N1 profondità filtro da 3 a 12 mpiezometro N2 profondità filtro da 3 a 12 mpiezometro N3 profondità filtro da 3 a 9 mpiezometro N4 profondità filtro da 3 a 15 mpiezometro SA1 profondità filtro da 3 a 10 mpiezometro SA2 profondità filtro da 3 a 9 mtabella 12Punti di campionamentodelle acque sotterranee47


quadro 2quadro 1NORDfigura 27Punti di campionamentodelle acque sotterranee(Quadro 1 e 2)quadro 1quadro 248


Va specificato che le condizioni geologiche del sito non configuranola presenza di un corpo idrico sotterraneo in cui possa instaurarsiun tipico acquifero freatico, pertanto le acque estratte daipiezometri presenti sono rappresentative della micro circolazionesubsuperficiale delle acque meteoriche che si infiltrano nei terrenidi substrato sostanzialmente per permeabilità secondaria (fratturedelle rocce).I campionamenti e le relative analisi di laboratorio vengono effettuaticon cadenza stabilita dal Piano di Sorveglianza e Controllo, trimestraleper i parametri principali e annuale per i parametri di approfondimento.I profili analitici monitorati, oltre ad includere i cosiddettimarkers, considerano anche altri parametri per un totale dioltre 30 analiti, al fine di avere un quadro più completo dello statochimico-fisico delle acque sotterranee.Di seguito, Tabella 13, si riportano i dati sui markers rilevati nei piezometri,il grafico proposto di seguito evidenzia l’andamento temporaledei due parametri spia nelle acque di sottosuolo.tabella 13concentrazione dei markersnelle acque sotterranee –Media annua* dati aggiornatial 30 giugno 2008parametro u.m. 2005 2006 2007 2008*COD mg/l 32,92 44,73 75,95 119,48azoto ammoniacale (come NH 4) mg/l 4,30 3,49 5,07 3,33rilevazione della concentrazione nelle acque sotterranee di COD (mg/l)16014012010080figura 28andamento dei markersnelle acque sotterranee* dati aggiornatial 30 giugno 200860402002005 200620072008*rilevazione della concentrazione nelle acque sotterranee di azotoammoniacale (mg/l)1510502005 200620072008*49


A commento dei dati si premette che in considerazione dell’assenzadell’acquifero, la qualità delle acque prelevate dai piezometri èfortemente condizionata dalle precipitazioni che influenzano di normala torbidità del campione la quale, a sua volta, si riflette direttamentesui livelli di COD rilevati. Un periodo di scarse precipitazionisi riflette su un campione nel piezometro maggiormente torbido,da cui l’incremento di COD.L’andamento mostrato nel grafico, pertanto, non risulta rappresentativodi un vero e proprio trend delle acque del sottosuolo ma piuttostodel regime pluviometrico presente in grado di condizionarela qualità del campione. La lettura comparata dei due grafici (Figura28) evidenzia inoltre andamenti non paralleli, l’incremento diCOD non è accompagnato da eguale crescita della concentrazionedi azoto ammoniacale nelle stesse acque, a dimostrare l’assenzadi contaminazione da parte del percolato.4.5 Emissioni in atmosferaUna discarica a regime comporta generalmente emissioni del tipo:- convogliate, ovvero i fumi in uscita dai camini dei motori di produzioneenergetica, in questo caso descritte al capitolo relativoagli aspetti indiretti;- emissioni diffuse ovvero quelle che si disperdono nell’ambientesenza l’ausilio di un sistema di convogliamento dall’interno all’esterno;- emissioni di gas serra ovvero di composti noti per il loro contributoal fenomeno del riscaldamento globale (anidride carbonica,metano ecc.).4.5.1 Emissioni convogliateLe emissioni provenienti dai motori di produzione energetica sonogestite da Romagna Energia Srl. Gli esiti dei controlli effettuati sonoriportati al paragrafo 5.3.1.50


4.5.2 Emissioni diffuseHera S.p.a. - Divisione Ambiente effettua il monitoraggio della qualitàdell’aria nell’intorno della discarica attraverso campagne periodichein cui si tiene conto della direttrice prevalente dei venti. Pertanto,in funzione di tale impostazione, si è individuato il punto campionamentoa monte del sito (R2) e quello a valle (R3). Il monitoraggioconsidera anche un ulteriore punto di misura (R4) posto nell’areadi coltivazione della discarica.Tale metodologia, introdotta dal dicembre 2006 con la nuova autorizzazioneintegrata ambientale, si pone in discontinuità con la logicaseguita precedentemente, da cui l’impossibilità di inserimentodei dati antecedenti.Gli attuali punti di campionamento e la direzione prevalente dei venti(Ovest-Sud-Ovest) sono indicati in Figura 29.figura 29punti di campionamentodella qualità dell’ariae direzione prevalentedei ventiR4R2R351


Gli esiti dei monitoraggi, illustrati in Tabella 13, riportano i parametriritenuti più significativi per la qualità dell’aria nell’intorno dellediscariche. In realtà, al pari di quanto detto riguardo ai monitoraggisui piezometri, lo spettro delle analisi effettuate è ben più ampiodi quello illustrato al fine di tenere sotto controllo anche i parametrinon propriamente spia.parametro u.m. 2007monteR22007valleR32007corpodiscaricaR42008*monteR22008*valleR32008*corpodiscaricaR4benzene µg/Nm 3 1,8 2,4 0,65 0,57 0,41 -cloruro di vinilemonomeroµg/Nm 3 < 1 < 1 < 1 < 0,02 < 0,01 < 0,003acido solfidrico µg/Nm 3 < 3 2,75 19,00 2,76 3,00 20tabella 14Rilievi su parametricaratteristici delle emissionidiffuse* dati aggiornatial 30 giugno 200815Acido solfidrico (H2S):soglia olfattivageneralmente attorno ai 35μg/Nm3. Benzene (C6H6):soglia di qualità dell’aria al2010 pari a 5 μg/Nm3 (DM60/2002)Non disponendo di limiti legislativi sui parametri analizzati si rilevache il cloruro di vinil monomero risulta sempre inferiore al limitestrumentale di rilevabilità, a differenza di benzene e acido solfidricoi quali tuttavia non evidenziano particolari andamenti e si mantengonosu valori piuttosto bassi rispetto ai valori di riferimento disponibili15 .4.5.3 Emissioni ad effetto serraIl fenomeno dell’effetto serra è dovuto all’innalzamento della concentrazioneatmosferica dei cosiddetti gas serra (anidride carbonica,metano, protossidi di azoto, ecc.) ovvero gas in grado di assorbirela radiazione infrarossa e riemetterla nello spazio provocando,conseguentemente, un riscaldamento globale.Con frequenza mensile si effettua il monitoraggio di metano e anidridecarbonica sul corpo di discarica utilizzando uno strumento ingrado di “catturare” le parcelle d’aria poste in prossimità della superficiedel corpo di discarica.Il monitoraggio ha lo scopo di testare la buona tenuta della coperturamediante ricerca di eventuali flussi di biogas attraverso le coperturedella discarica e di identificarne l’entità.Queste indicazioni, poste in relazione con la potenzialità teorica diproduzione del biogas, permettono di definire l’adeguatezza del sistemadi copertura del rifiuto e la sua tenuta nel tempo.52


4.6 Generazione di odoriSi definisce odore qualsiasi emanazione che giunga nella zona olfattivadella mucosa nasale in concentrazione sufficientemente elevataper poterla stimolare.La percezione dell’odore ha una natura altamente emozionale, equindi la difficoltà risiede nell’oggettivare la sua percezione in mododa ottenere risultati confrontabili applicati a contesti differenti.Il problema delle emissioni odorigene è strutturale negli impianti digestione dei rifiuti, come in tutti gli impianti che gestiscono e trasformanograndi masse di sostanze organiche, i processi di decomposizione,o di semplice dispersione dei composti volatili, sono infattipotenzialmente vettori di stimoli olfattivi. Tuttavia è anche importantesottolineare come, negli impianti di trattamento rifiuti, le molestieolfattive più sgradevoli siano originate da sostanze presentiin minima quantità che non determinano pericoli per la salute dellepopolazioni esposte.In particolare, nel sito in esame le maggiori emissioni di odori sonodovute a:> operazioni di scarico dei rifiuti;> aree di coltivazione dei rifiuti (corpo di discarica);> biogas prodotto durante la digestione dei rifiuti.Le misure di mitigazione adottate principali consistono nella coperturagiornaliera del rifiuto e nella captazione del biogas che riducenotevolmente la diffusione della miscela gassosa verso l’esterno.Inoltre il sistema di gestione aziendale di Hera Spa-Divisione Ambienteprevede la gestione dei reclami attraverso la raccolta dellesegnalazioni provenienti dall’esterno (popolazione, Enti di controllo),la valutazione della loro attendibilità e l’eventuale trattamento.In ogni caso nel periodo di riferimento non sono pervenute segnalazioniin merito.A riprova di quanto detto va sottolineato come il monitoraggio dellaqualità dell’aria Tabella 13 rilevi valori per i composti odorigeninotevolmente inferiori ai livelli di percettibilità (es. benzene e acidosolfidrico).53


4.7 Consumo di risorse naturalie prodotti chimiciNelle discariche si consumano principalmente risorse naturali costituiteda materiali litoidi in genere (ghiaia, sabbia, argilla ecc.) cheassolvono alla funzione di realizzare i diversi interventi strutturali sulcorpo di discarica (arginature, drenaggi per il biogas e per il percolato,viabilità interna, copertura finale) oltre che ad interventi gestionali(es. copertura giornaliera dei rifiuti).Grazie all’opportunità offerta dall’attuale autorizzazione integrataambientale è consentito l’utilizzo di alcune specifiche tipologie dirifiuti recuperabili per eseguire le operazioni di copertura giornalieradel fronte di abbancamento della discarica, riducendo così l’impiegodi risorse naturali.Le forme di recupero effettuate sono rendicontate nei rifiuti in ingresso(Tabella 3).4.8 Generazione di rumoreNell’agosto 2008 sono stati effettuati i rilievi fonometrici al fine divalutare l’impatto acustico dell’impianto in oggetto, conformementealle disposizioni di legge.Le misure sono state eseguite in ambiente esterno presso quattroricettori ritenuti sensibili alla rumorosità proveniente dal complessoimpiantistico, trattandosi di abitazioni residenziali. Lo scopo dellapresente indagine è, infatti, quella di rilevare il valore massimo dirumore immesso dalle sorgenti sonore presenti in discarica, pressoi ricettori selezionati. I rilievi sono stati eseguiti sia in periodo diurno,in modo da tener conto di tutte le attività fonte di rumore, sia inperiodo notturno durante il quale rimangono comunque attive sorgentiquali la torcia per la combustione del biogas e l’impianto diproduzione di energia elettrica.In base alla zonizzazione acustica del Comune di Cesena, il compartosi colloca all’interno di un’area appartenente alla classe Vmentre i ricettori in esame rientrano in classe III. I limiti previsti perla classe III (area di tipo misto) sono in termini di valori limite assolutidi immissione:> 60 dB (A) diurno> 50 dB (A) notturnoSi riportano in Figura 30 i punti di misurazione presso i ricettori e intabella 15 gli esiti dei rilievi fonometrici.54


C4C1C2C3punto di rilevazioneC1 (abitazione civile sita invia Selva Rotonda - localitàle Aie di Formignano)C2 (abitazione civile sitain via Formignano 2963 –località le Aie di Formignano)C3 (abitazione civile sitain località le Aiedi Formignano)C4 (abitazione civile sitain Via della Croce 1080)limitedi immissionediurnolimitedi immissionenotturnodiurno dB(A)notturno dB(A)60 50 37,8 40,860 50 39,5 35,360 50 38,2 39,060 50 40,6 35,9La valutazione di impatto acustico ha evidenziato che le immissioniderivanti dal sito in esame rispettano ampiamente i limiti previstidalla normativa (periodo di riferimento diurno e notturno) e pertantonon costituiscono una fonte di rumore significativa per l’areacircostante.figura 30planimetria dei punti dirilievo fonometricotabella 15Rilevazioni acustiche(in dBA)4.9 Rifiuti in uscitaIl sistema di gestione ambientale ritiene significativo l’aspetto “rifiutiin uscita”, l’aspetto è prioritario anche in tutti gli altri impiantigestiti da Hera S.p.A – Divisione Ambiente.All’interno del sito si distinguono due categorie di rifiuti:> autoprodotti, che comprendono:> rifiuti di risulta dal processo di abbancamento (es. percolatoe biogas);> rifiuti generati dalle attività ausiliarie, quali i rifiuti di risulta dalleattività di manutenzione sui mezzi (es. filtri dell’olio, oli esausti,ecc.) che verranno affrontati al paragrafo 5.4 come aspettiindiretti in quanto gestiti da terzi;> rifiuti non conformi: insieme dei rifiuti in ingresso al sito nonammissibili in discarica (pneumatici, batterie fuori uso ecc.).55


4.9.1 Rifiuti autoprodottitabella 16Quantitativi annuidi percolato prodottoespressi in tonnellate*dati aggiornati al 30 giugnoI prodotti principali della discarica sono costituiti dal percolato, generatosecondo le dinamiche già descritte al paragrafo 2.5, e dalbiogas, recuperato con contestuale produzione di energia elettrica.Entrambi rappresentano senza dubbio i rifiuti prodotti con maggiorrilevanza in termini quantitativi, nelle tabelle sottostanti se neriporta il codice ufficiale identificativo, le classi di pericolosità e iquantitativi prodotti.Relativamente al percolato, in Tabella 16, si osserva, per il trienniodi riferimento, una graduale diminuzione, tale evidenza è in linea coni trend normalmente osservati in discariche per rifiuti ad alto contenutoorganico, in cui avanzando lo stato di coltivazione della discarica,contestualmente diminuisce la produzione di percolato.descrizione rifiuticodiceCERpp/ nonquantità prodotta2005 2006 2007 2008*destinazione(R/D)percolato 190703 n.p. 13.821,52 12.947,64 10.646,44 4.607,62 Smaltimento(chimico-fisico)tabella 17profilo analitico mediodel percolato– media annua*dati aggiornati al 30 giugnoIl Piano di Sorveglianza e Controllo prevede che il percolato siasottoposto ad analisi con frequenza bimestrale. I monitoraggi effettuatihanno lo scopo principale di definire l’andamento dei processidi degradazione del rifiuto stoccato; gli esiti analitici, relativiai parametri maggiormente caratteristici, sono riportati nella successivatabella.Si precisa che le caratteristiche qualitative del percolato subisconovariazioni nel corso del tempo per effetto delle diverse reazionichimiche che avvengono nel corpo della discarica, nella normaleevoluzione di questo tipo di impianto, infatti, dalla fase giovanile aquella più matura si osserva un aumento dei composti ridotti e unadiminuzione della frazione organica biodegradabile per l’instaurarsidi un ambiente anaerobico. L’osservazione del profilo analiticosotto riportato evidenzia un percolato maturo.parametro u.m. 2005 2006 2007 2008*pH - 7,65 8,20 8,24 8,25COD mg/l 8862,00 4685,00 5270,00 5826,00BOD 5mg/l 2606,70 505,40 436,70 590,30cromo VI mg/l


Relativamente al biogas, in Tabella 18, si osserva un incrementodelle quantità avviate a recupero a seguito dell’entrata a regimedell’impianto.Il dato riferito al 2005 è assente in quanto l’impianto di produzionedi energia elettrica è entrato a regime solo a partire dal 2006.descrizione rifiuticodiceCERpp/ nonquantità prodotta espressa in Nm 32005 2006 2007 2008*destinazionebiogas 190699 n.p. - 4.606.758 5.293.287 2.514.966 Recuperoenergeticotabella 18quantitativi annui di biogas4.9.2 Rifiuti non conformi*dati aggiornati al 30 giugnoSe i rifiuti risultano non adeguati alle condizioni autorizzatorie vengonorespinti attivando la procedura di segnalazione prevista dallaautorizzazione dell’impianto (comunicazione al cliente e alle autoritàdi controllo).4.10 AmiantoL’amianto è un minerale naturale a struttura fibrosa caratterizzatoda proprietà fonoassorbenti e termoisolanti. E’ stato ampiamenteutilizzato nel rivestimento dei materiali antincendio e come additivonel cemento di copertura degli edifici. Le fibre conferiscono all’amiantoresistenza e flessibilità ma, se inalate, possono causaregravi patologie.Presso il sito non sono presenti strutture o manufatti contenentiamianto e la discarica non è autorizzata allo smaltimento di rifiutidi tale natura. Qualora si dovesse rilevare la presenza di amiantotra i rifiuti in ingresso si attiverebbero le procedure per la mancataconformità del carico.57


4.11 PCB e PCT16D. Lgs. n. 209 del22/05/1999 “Attuazionedella Direttiva 95/59/CErelativa allo smaltimento deipoliclorodifenili epoliclorotrifenili”.I PCB (Policlorobifenili) e i PCT (Policlorotrifenili) sono composti disintesi clorurati estensivamente impiegati nel settore elettrotecnicoin qualità di isolanti. I PCB sono stati impiegati nei fluidi per impiantidi condizionamento, nella preparazione delle vernici, come addittivial PVC, come liquidi conduttori di calore nei macchinari, comeimpermeabilizzanti e anche come lubrificanti. Sono composti idrofobie liposolubili che si accumulano nei tessuti adiposi generandofenomeni di bioaccumulo e di persistenza nell’ambiente.Presso l’impianto è presente una cabina elettrica dotata di trasformatoread olio. Nel corso del 2005 si è provveduto mediante indagineanalitica su un campione di olio a determinarne il contenutodi PCB e PCT che è risultato rispettivamente pari a 0,00041% e


4.14 Impatto visivoLa discarica come già accennato è ubicata nella zona alta dellavallata del Rio della Busca in una vallecola calanchiva e quindi inuna zona isolata e lontana dai centri abitati. Le strutture impiantistichepresenti non sono visibili nell’arco di 5 Km dalla maggior partedelle direzioni, inoltre nelle vicinanze non si hanno zone con particolaritutele o che presentino sensibilità nei confronti della discarica.L’aspetto è pertanto non significativo.4.15 Radiazioni ionizzanti e nonLe radiazioni ionizzanti note più semplicemente come “radiazioni”,hanno energia sufficiente per rompere legami chimici, e pertantosono in grado di alterare i costituenti delle cellule. I danni possonoanche essere gravi, se a carico del DNA.Esse comprendono raggi UV (emessi dal Sole e da apposite lampade),raggi X (prodotti da particolari tubi elettronici e da alcuni isotopiradioattivi) e raggi gamma (emessi da isotopi radioattivi).Le radiazioni non ionizzanti (chiamate anche “campi elettromagnetici”)non sono in grado di rompere legami chimici; la loro azione consistesoprattutto in effetti di riscaldamento e si distinguono in basealla frequenza. Quelle ad alta frequenza sono emesse da trasmettitorie ripetitori, telefoni cordless, telefoni cellulari. Quelle a bassafrequenza sono emesse da linee elettriche, trasformatori, motori,elettrodomestici, ecc.In questa categoria rientrano anche i raggi IR (emessi dal Sole, daparticolari lampade e da oggetti caldi) e le microonde (prodotte daappositi tubi elettronici ed impiegate per telecomunicazioni, radare riscaldamento localizzato).I motori di produzione energetica gestiti da Romagna Energia S.r.l.,secondo quanto riportato nella specifica autorizzazione 17 , sono soggettial rispetto degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazionedalle esposizioni ai campi elettrici ed elettromagnetici,individuati dalla LR 18 30/00 e smi. In ottemperanza a tale prescrizione,all’installazione del terzo motore, si provvederà ad effettuareuna campagna di rilevazione del campo magnetico indotto in corrispondenzadei recettori sensibili.17DGP n. 107 del10/03/2008: autorizzazionealla realizzazione eall’esercizio dell’impianto diproduzione energeticada fonti rinnovabili “biogasda discarica”. – SocietàRomagna Energia Srl.18ai sensi del comma 44.16 Rischio incidente rilevantePer quanto riguarda gli obblighi derivanti dal verificarsi di alcune tipologiedi rischi il sito non è soggetto alla normativa 334/99 e s.m.i.(normativa Seveso).art. 13 della LeggeRegionale 31 ottobre 2000,n. 30 “Norme per la tuteladella salute e lasalvaguardia dell’ambientedall’inquinamentoelettromagnetico”59


5Aspetti ambientaliindiretti60


Secondo la definizione fornita dal Regolamento n. 761/2001 per aspetti ambientali indirettisi intendono quegli aspetti associati ad attività, prodotti e servizi sui quali l’organizzazione puònon avere un controllo gestionale totale.5.1 Traffico e viabilitàIl traffico veicolare indotto dall’impianto è determinato dal trasportodei rifiuti in ingresso e in uscita dal sito. Mediamente entrano 1360mezzi al mese prevalentemente pesanti.La viabilità generale interessata dal trasporto dei rifiuti è individuabilein due direttrici principali rappresentate dalla Superstrada E45e dalla Strada Provinciale SP7 che collegano i principali Comunidella Provincia di Forlì-Cesena, mentre il tratto stradale in avvicinamentoal sito è costituito da strade secondarie a percorribilitàlocale (Figura 31).CESENATesselloCOMPLESSO IMPIANTISTICOSAN CARLOE 45SP 7L’aspetto legato al traffico indotto sulla viabilità locale risulta significativosia per la tipologia di traffico (prevalentemente pesante) esia perché influisce sul traffico locale.L’aspetto viene gestito a partire dagli stessi impianti Hera che devonoconferire i rifiuti mediante programmazione degli ingressi.figura 31localizzazione sitoimpiantistico e principalistrade di accesso61


5.2 Energia5.2.1 Produzione energeticaL’impianto di recupero energetico, gestito da Romagna Energia Srl,è entrato a regime nel 2006.L’impianto è costituito da due motori, uno di potenzialità massimadi 625 kWe e l’altro di 511 kWe.I dati di produzione registrati nel periodo di riferimento sono riportatinella sottostante tabella. Appare evidente l’incremento di energiaelettrica prodotta a seguito della messa a regime dell’impianto.tabella 19produzionedi energia elettricaunità dimisura2006 2007 2008*energia elettrica MWh 9.058,70 8.998,60 4.275,5*dati aggiornati al 30 giugno5.3 Emissioni5.3.1 Emissioni convogliateLe emissioni convogliate, quali aspetti indiretti, sono generate dai caminidell’impianto di produzione di energia elettrica e dalla torcia dicombustione.Come anticipato tali emissioni sono gestite da Romagna Energia Srlche rende disponibili gli esiti dei controlli, effettuati con cadenza annuale,attraverso l’annotazione in appositi Registri vidimati da ARPAe conservati presso la discarica.I gas di scarico subiscono un trattamento denomino CL.AIR che consistenella post-combustione per innalzamento della temperatura. Neltermoreattore la temperatura dei fumi viene elevata a circa 740 – 780°C con conseguente ossidazione dei composti a CO 2e H 2O.figura 32impianto di recuperoenergetico62


I dati disponibili sulla qualità fumi in uscita dai camini sono illustratidi seguito unitamente alla rappresentazione grafica che ne mostragli andamenti. I primi rilievi risalgono al periodo di messa a regimedei due motori: gennaio 2006.tabella 20emissioni del punto E1– profilo annualeparametriunità dimisuralimiti 2006 2007 2008Contenuto d’acqua % - 12,50 8 9,9Anidride carbonica (CO 2) % - 7,03 12,1 12,2Materiale particellare totale mg/Nm 3 10 0,59 5,18 2,14Monossido di carbonio mg/Nm 3 300 153,37 212 299Ossidi di azoto (espressi come NO 2) mg/Nm 3 450 325,13 443 411Ossidi di zolfo (espressi come SO 2) mg/Nm 3 50 6,70 11,2 20,9Composti inorganici del cloro (espressi in HCl) mg/Nm 3 10 7,47 3,61 4,62Composti inorganici del fluoro (espressi in HF) mg/Nm 3 2 1,33 1,8 1,78T.O.C mg/Nm 3 150 18,13 70 80,7parametriunità dimisuralimiti 2006 2007 2008Contenuto d’acqua % - 11,10 10,1 11,9Anidride carbonica (CO 2) % - 6,60 9,1 12,5Materiale particellare totale mg/Nm 3 10 0,36 1,81 1,77Monossido di carbonio mg/Nm 3 300 35,90 115 224Ossidi di azoto (espressi come NO 2) mg/Nm 3 450 365,53 415 397Ossidi di zolfo (espressi come SO 2) mg/Nm 3 50 9,97 20 11,2Composti inorganici del cloro (espressi in HCl) mg/Nm 3 10 7,80 6,6 7,67Composti inorganici del fluoro (espressi in HF) mg/Nm 3 2 1,45


concentrazione inquinanti / limite - E1figura 33andamento dell’indicatore“Posizionamento rispetto allimite” (E1)200620072008100%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%polveriCO NO 2HCI HF TOC SO 2concentrazione inquinanti / limite - E2figura 34andamento dell’indicatore“Posizionamento rispetto allimite” (E2)200620072008100%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%polveri CO NO 2HCI HF TOC SO 2I valori rilevati sono sempre inferiori ai limiti. I dati 2008 sono leggermentepiù alti, in quanto al momento dell’analisi, i motori eranoprossimi alle 20.000 ore di funzionamento; raggiunto tale limite siprovvede alla sostituzione della turbina da cui un migliore processodi combustione e conseguentemente migliori prestazioni anchedal punto di vista delle emissioni.5.4 Rifiuti in uscitaUna parte dei rifiuti prodotti nel sito è gestita direttamente da SoglianoAmbiente Spa. Si tratta prevalentemente di rifiuti generatidurante le operazioni di manutenzione dei mezzi per la coltivazione(es. oli esausti, stracci assorbenti, filtri olio) e delle attrezzaturetecnologiche (es. fanghi da fosse settiche).Pur non essendone la produttrice diretta, Hera Spa - Divisione Ambiente,tiene monitorati gli stessi mediante richiesta di report annualisulla loro produzione.64


sezione diproduzioneutilitiesmanutenzionedei mezzid’operamanutenzionedei mezzid’operamanutenzionedei mezzid’operamanutenzionedelle recinzionicorpodiscaricamanutenzionedei mezzid’operamanutenzionedei mezzid’operavascasfangaggioruotedescrizionerifiutifanghida fossesettichecodiceCERpericoloso/ nonpericolosoquantità prodotta (t)2005 2006 2007 2008*200304 n.p. 0 4,800 2,960 0 smaltimentoassorbenti 150202 p. 0 0 0,040 0,003 smaltimentooli minerali 130110 p. 0 0,135 0,125 0 recuperoscarti di oliomineraleferro eacciaoterracontenentesostanzepericolose130205 p. 0,860 0,225 0,595 0,223 recupero170405 n.p. 2,000 0 0 0 recupero170503 p. 12,100 0 0 0 smaltimentofiltri olio 160107 p. 0 0 0,080 0,037 smaltimentobatterie alpiombodepositofangoso160601 p. 0 0 0,200 0,013 smaltimento161002 n.p. 89,52** 0 65,540 0 smaltimentod5.5 Rischio incendioRelativamente al rischio incendio la gestione operativa, SoglianoAmbiente Spa, ha predisposto le condizioni di sicurezza necessariead ottemperare al rispetto della normativa antincendio ottenendoil Certificato di Prevenzione Incendi 19 (CPI) n. 40738 in data13/03/2007 con validità fino al 12/03/2010.Le attività sottoposte a CPI riguardano la produzione di gas combustibile(biogas), depositi di sostanze infiammabili e la presenzadi gruppi elettrogeni.In caso di incendio il personale operante nel sito agirà secondoquanto disposto nel Piano di Emergenza.La procedura prevede il coinvolgimento attivo del ResponsabileTecnico, del Capo discarica e del R.S.P.P., delle squadre di emergenzareperibili e dei Vigili del Fuoco nei casi di maggior rischio.Si precisa che nel periodo di riferimento della presente dichiarazione(dal 2005 ad oggi) non si sono verificati casi di incendio.tabella 22rifiuti prodotti da SoglianoAmbiente Spa*dati aggiornati al 30 giugno** aspetto diretto: rifiutogestito direttamenteda HERA Spa fino al 2005,dal 2006 in capo a SoglianoAmbiente Spa19Campo di applicazione aisensi del D.M. 16/02/1982:Attività n. 15, 17, 64.65


6Obiettivi, traguardie programmaambientale66


Gli obiettivi di Hera sono orientati al miglioramento continuo dei processie delle prestazioni e discendono dalla Strategia Poliennale.Recepiti in ambito Divisione Ambiente, sono gestiti e monitorati internamentesecondo modalità formalizzate in procedure.La visione d’insieme degli obiettivi generali di Divisione Ambiente,di filiera e, di quelli specifici per tutti i siti coinvolti nel percorsoEMAS, è fornita in Sezione 1, capitolo 4.Nelle tabella che segue si riportano gli obiettivi attualmente in corso.obiettivi in corsoaspettoambientaledescrizioneobiettivo/traguardoresponsabileobiettivocosto 20(€)scadenzeriferimento politica: sistemi di gestione ambientaleetuttiregistrazione EMASdirezione DA10.500 2009Traguardo 2008convalida della <strong>Dichiarazione</strong><strong>Ambientale</strong> relativa al complessoimpiantistico di:> San. Carlo, Cesena (FCQSA DAdirezione QSATraguardo 2009> registrazione EMASdella didcarica diSan. Carlo, Cesena (FCtuttiintegrazione dei sistemi di gestioneambientale di Sogliano Ambienteed Hera SpA al fine di assicurareche l’attività di conduzione delladiscarica venga effettuata inarmonia con le politiche e lastruttura di controllo e sorveglainzaambientale propria del sistema digestione di Hera Spadiscarichee impiantidi trasferimentoBURQSA DAQSA operativoBURrisorse interne 2009riferimento politica: ottimizzazione processi e attivitàemissioniatmosferichemigliorare la composizione qualiquantitativadel biogas attraversoazioni sulle coperture (giornaliere,strato di messa in sicurezza efinale) atte a ridurre le dispersioni ea favorire le condizioni metanigenediscarichee impiantidi trasferimentoBUR- 200920non sono consideratii costi interni67


Glossarioambientale68


Parte generaleAIA (autorizzazione integrata ambientale): provvedimento amministrativo che autorizza l’eserciziodi un impianto o di parte di esso a determinate condizioni che devono garantire la conformitàdell’impianto ai requisiti del D.Lgs. 59/2005.Ambiente Contesto nel quale un’organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno,le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni.Aspetto ambientale Elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che puòinteragire con l’ambiente (definizione UNI EN ISO 14001:2004).CDR Combustibile Derivato dai Rifiuti. È un combustibile classificabile, sulla base delle normetecniche UNI 9903-1, come RDF (Refuse Derived Fuel) di qualità normale, il quale è recuperatodai rifiuti urbani e speciali non pericolosi mediante trattamenti finalizzati a garantire unpotere calorifero adeguato al suo utilizzo (Art. 183 r), D.Lgs. 152/2006).Compostaggio Processo di decomposizione e di umificazione di un misto di materie organicheda parte di macro e microrganismi in particolari condizioni (T, umidità, quantità d’aria).Emissione Qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera che possacausare inquinamento atmosferico (Art. 183 z), D.Lgs. 152/2006).Impatto ambientale Qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, causatatotalmente o parzialmente dagli aspetti ambientali di un’organizzazione (definizione UNI ENISO 14001:2004).IPPC Integrated Pollution Prevention and Control: prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamentointrodotte dalla Direttiva Comunitaria 96/61/CE. Gli atti legislativi di recepimento(D.Lgs. 372/99, DM 23/11/01 e D.Lgs 59/05) hanno introdotto nell’ordinamento nazionalel’AIA (Autorizzazione Integrata <strong>Ambientale</strong>), che consiste in una procedura autorizzatoria unicacui è tenuto un impianto industriale nuovo o già esistente e che sostituisce di fatto ogni altrovisto, nulla osta, parere e autorizzazione ambientale di carattere settoriale, tenendo contodell’insieme delle prestazioni ambientali degli impianti.ISO International Organization for Standardization. Istituto internazionale di normazione, cheemana standard validi in campo internazionale; le più note sono le ISO 9000 riferite ai sistemidi qualità aziendale e le ISO 14000 riferite ai sistemi di gestione ambientale.Piattaforma ecologica Impianto di stoccaggio e trattamento dei materiali della raccolta differenziata;da tale piattaforma escono i materiali per essere avviati al riciclaggio, al recuperoenergetico ovvero, limitatamente alle frazioni di scarto, allo smaltimento finale.Prestazioni ambientali Risultati della gestione degli aspetti ambientali da parte dell’organizzazione(Art. 2 c), Reg. CE 761/2001).Recupero Le operazioni che utilizzano rifiuti per generare materie prime secondarie, combustibilio prodotti, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici (Art. 183 h),D.Lgs. 152/2006).Reg. CE 761/2001 (EMAS) Regolamento europeo che istituisce un sistema comunitario diecogestione e audit (eco management and audit scheme, EMAS), al quale possono aderirevolontariamente le organizzazioni, per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali efornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni pertinenti.Sistema gestione ambientale (SGA) Parte del sistema di gestione che comprende la strutturaorganizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le procedure e i processi persviluppare, realizzare e riesaminare la politica ambientale.69


Stoccaggio Le attività di smaltimento consistenti nelle operazioni di deposito preliminare deirifiuti e le attività di recupero consistenti nelle operazioni di messa in riserva di materiali (Art.183 l), D.Lgs. 152/2006).Sviluppo sostenibile Principio introdotto nell’ambito della Conferenza dell’O.N.U. su Ambientee Sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992, che auspica forme di sviluppo industriale,infrastrutturale, economico, ecc., di un territorio, in un’ottica di rispetto dell’ambientee di risparmio delle risorse ambientali.TIA Tariffa di Igiene <strong>Ambientale</strong>, corrispettivo per lo svolgimento del servizio di gestione deirifiuti urbani.UNI EN ISO 14001:2004 Versione in lingua italiana della norma europea EN ISO 14001. Normache certifica i sistemi di gestione ambientale che dovrebbero consentire a un’organizzazionedi formulare una politica ambientale, tenendo conto degli aspetti legislativi e degli impattiambientali significativi.UNI EN ISO 9001:2000 Versione in lingua italiana della norma europea EN ISO 9001 (edizione2000). Norma che specifica i requisiti di un modello di sistema di gestione per la qualità pertutte le organizzazioni, indipendentemente dal tipo e dimensione delle stesse e dai prodotti forniti.Essa può essere utilizzata per uso interno, per scopi contrattuali e di certificazione.70


Parte specificaAcidi alogenidrici Acido cloridrico e acido fosforico.Acque di seconda pioggia Acque che cadono dopo i primi 5 mm e dopo i primi 15 min dipioggia.Acque reflue urbane Il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e / odi quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenientida agglomerato (Art. 73 i), D.Lgs. 152/2006.AE (abitante equivalente) Carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimicadi ossigeno a 5 giorni (BOD 5) pari a 60 g di ossigeno al giorno.Azoto ammoniacale Composto a base di N debolmente basico. Si trova naturalmente in atmosfera.Azoto nitrico Vedi NO - 3.Azoto nitroso Vedi NO - 2.Benzene Composto organico volatile prodotto nei processi di combustione.Bicarbonato di sodio Sale di sodio dell’acido carbonico. Sciolto in acqua produce una soluzionelievemente basica.BOD 5(biochemical oxygen demand) Domanda biochimica di ossigeno, quantità di ossigenonecessaria per la decomposizione ossidata della sostanza organica per un periodo di 5 giorni.Carbone attivo Carbone finemente attivo caratterizzato da un’elevata superficie di contatto,sulla quale possono essere adsorbite sostanze liquide o gassose.CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) Elenco che identifica i rifiuti destinati allo smaltimento oal recupero, sulla base della loro provenienza.CH 4(metano) Idrocarburo semplice inodore e incolore;Cloruri Anioni solubili del cloro che si formano per dissociazione in acqua dei composti del cloro;provengono dagli scarichi di industrie tessili e dalle acque di raffreddamento di processi industriali.Cloruro di sodio È il sale di sodio dell’acido cloridrico, conosciuto come sale da cucina;Cloruro di vinile Gas incolore dal tipico odore dolciastro, composto di rilievo dal punto di vistatossicologico.CO (monossido di carbonio) È un gas prodotto dalla combustione incompleta dei combustibiliorganici.CO 2(anidride carbonica) Gas presente naturalmente nella atmosfera terrestre. L’anidride carbonicaè in grado di assorbire la radiazione infrarossa proveniente dalla superficie terrestreprocurando un riscaldamento dell’atmosfera conosciuto con il nome di effetto serra.COD (chemical oxygen demand) Domanda chimica di ossigeno. Ossigeno richiesto per l’ossidazionedi sostanze organiche ed inorganiche presenti in un campione d’acqua.COV Composti organici volatili. Sono i composti organici che presentano una pressione divapore maggiore o uguale a 1.3 hPa.COVNM (composti organici volatili non metanici) Composti organici volatili ad esclusionedel metano.71


Deossigenante Prodotto chimico che legandosi all’acqua la impoverisce di ossigeno.Deferromanganizzazione Processo che prevede la rimozione di ferro e manganese.Deposizioni atmosferiche secche e umide Processi di rimozione degli inquinanti atmosfericiper precipitazione gravitativa e per dilavamento con goccioline di acqua.DF Dibenzofurani vedi Policlorodibenzofurani.Diossine Gruppo di 210 composti chimici aromatici policlorurati divisi in due famiglie e similiper struttura formati da carbonio, idrogeno, ossigeno e cloro detti congeneri. Di questi,75 congeneri hanno struttura chimica simile a quella della policlorodibenzo-diossina (PCDD)e 135 hanno struttura simile al policlorodibenzo-furano (PCDF); 17 di questi congeneri sonoconsiderati tossicologicamente rilevanti.Disoleazione Processo di rottura delle emulsioni oleose. Gli oli sono separati dalle soluzioniacquose con trattamenti singoli o combinati di tipo fisico, chimico e meccanico.EBI (extended biotic index): indice biotico esteso, parametro utilizzato per valutare la classeecologica di appartenenza di un corso d’acqua, il calcolo di riferimento per il calcolo dellaclasse è riportato in All. 2 al D.Lgs. 152/1999;Effetto serra Fenomeno naturale di riscaldamento dell’atmosfera e della superficie terrestreprocurato dai gas naturalmente presenti nell’atmosfera come anidride carbonica, vapore acqueoe metano.Elettrofiltro Sistema di abbattimento delle polveri dalle emissioni per precipitazione elettrostatica.Le polveri, caricate elettricamente, sono raccolte sugli elettrodi del filtro e rimosse,successivamente, per battitura o scorrimento di acqua.Escherichia Coli Enterobatterio che si trova nell’intestino umano e degli animali. È un indicatoredi contaminazione fecale delle acque.Filtro a manica Strumento di depurazione degli effluenti gassosi, costituito da cilindri di tessutoaperti da un lato. Attraversando il tessuto, i fumi depositano le polveri in essi contenute.Filtropressatura Processo di ispessimento e disidratazione dei fanghi realizzato per aggiuntadi reattivi chimici.Gruppo elettrogeno Sistema a motore in grado di produrre energia elettrica, in genere utilizzatoin situazioni di assenza di corrente elettrica di rete.H 2S (acido solfidrico) Gas che si forma in condizioni anaerobiche per decomposizione daparte dei batteri delle proteine contenenti zolfo, è estremamente velenoso.HCl Acido cloridrico, acido forte, incolore caratterizzato da un odore irritante.HF Acido fluoridrico, incolore ed irritante.IBE Indice biotico esteso, parametro utilizzato per valutare la classe ecologica di appartenenzadi un corso d’acqua, il calcolo di riferimento per il calcolo della classe è riportato in All.2 al D.Lgs. 152/1999.Idrocarburi Composti organici caratterizzati da diverse proprietà chimico-fisiche compostiesclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno.72


IPA (idrocarburi policiclici aromatici) Composti organici aromatici ad alto peso molecolareestremamente volatili. Sono emessi per incompleta combustione di numerose sostanze organiche(benzina, gasolio).LIM (livello inquinamento macrodescrittori) Parametro che viene usato per valutare, insiemeall’IBE, lo stato ecologico di un corso d’acqua, la metodologia di calcolo del LIM è riportatain All. 2 al D.Lgs. 152/1999.Mercaptani Composti organici contenenti lo zolfo che si formano in condizioni anaerobichee sono caratterizzati da un intenso odore sgradevole.Metalli pesanti Elementi chimici caratterizzati da densità superiore a 5 g/cm 3 . All’interno delgruppo dei metalli pesanti si trovano elementi con diverse caratteristiche di tossicità (cadmio,cromo, mercurio, piombo, ecc.).NH + 4(ione ammonio) Deriva principalmente delle deiezioni umane o animali e dal metabolismodelle proteine.NO - 2(ione nitrito) Ione che proviene dalla riduzione dello ione nitrato o dalla ossidazione dell’ammoniacaa opera di alcuni microrganismi presenti nel suolo, nell’acqua, nei liquami.NO 2(biossido di azoto) Si forma per ossidazione dell’azoto atmosferico alle alte temperatureche possono verificarsi durante i processi di combustione dei combustibili fossili. Gli ossididi azoto sono in grado di attivare i processi fotochimici dell’atmosfera e sono in grado di produrreacidi (fenomeno delle piogge acide).NO - 3(ione nitrato) Ione che proviene dalla dissociazione completa dell’acido nitrico o dei nitrati.Nella forma chimica di nitrato d’ammonio è utilizzato come fertilizzante. Lo ione nitratosi forma, inoltre, per completa ossidazione dell’ammoniaca ad opera di microrganismi contenutinel suolo e nell’acqua. Possibili fonti di nitrati nelle acque sono: gli scarichi urbani, industrialie da allevamenti zootecnici e le immissioni diffuse provenienti da dilavamento del suolotrattato con fertilizzanti.NO xossidi (monossido e biossido) di azoto Si formano per ossidazione dell’azoto atmosfericoalle alte temperature che possono verificarsi durante i processi di combustione dei combustibilifossili. Gli ossidi di azoto sono in grado di attivare i processi fotochimica dell’atmosferae sono in grado di produrre acidi (fenomeno delle piogge acide).O 3(ozono) Gas presente naturalmente in atmosfera, nella parte bassa dell’atmosfera. È un inquinanteperché viene prodotto dalle reazioni a catena dello smog fotochimica; nella parte alta(stratosfera), invece, agisce da schermo per le radiazioni ultraviolette dannose per la vita.ODP (ozone depletion power) Potere depletivo dell’ozono. Parametro che classifica la valutazionedi pericolosità dei CFC e degli Halon nei confronti della fascia di ozono stratosferico.Ossidi di azoto Vedi NO x.Ossidi di zolfo Vedi SO 2.P tot (fosforo totale) Può essere presente nelle acque sia naturalmente sia per la presenzadi attività umane. In tal caso deriva dagli allevamenti animali, dai detersivi e dagli scarichi industriali.Il P, quando presente in elevate concentrazioni, è uno dei fattori che genera i fenomenidi eutrofizzazione.PCB/PCT (policlorobifenili/policlorotrifenili) Composti di sintesi clorurati estensivamenteimpiegati nel settore elettrotecnico in qualità di isolanti.73


PCDD – PCDF (Policlorodibenzodiossine, Policlorodibenzofurani) Vedi Diossine.Percolato Liquido che si origina dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizionedegli stessi. Il percolato può contenere un tenore più o meno elevato di inquinantiorganici ed inorganici.pH Misura del grado di acidità di una soluzione acquosa. Il pH dell’acqua è pari a 7, valori inferioriindicano una soluzione acida, valori superiori indicano una soluzione alcalina.PM 10Polveri caratterizzate da diversa composizione chimico-fisica con diametro aerodinamicoinferiore a 10 μm.Polielettrolita Polimero ad alto Peso Molecolare di natura elettrolitica che, sciolto in acqua,è capace di condurre l’elettricità e si comporta similmente agli elettroliti (sali). Viene utilizzatonel trattamento di depurazione dei reflui nell’impianto chimico-fisico, in quanto ha la funzionedi aggregare le particelle di fango facilitando il rilascio dell’acqua e la disidratazione.Polverino Polveri raccolte dall’elettrofiltro.Processo aerobico Reazione che avviene in presenza di ossigeno.Processo anaerobico Reazione che avviene in assenza di ossigeno.Protocollo di Kyoto Protocollo ratificato dalla comunità europea con la direttiva 2003/87/CEche ha come obiettivo principale la riduzione al 2012 delle emissioni ad effetto serra del 5%rispetto alle emissioni prodotte al 1990.PTS (polveri totali sospese) Insieme di particelle emesse in atmosfera caratterizzate da diversacomposizione chimico-fisica.Reagente Sostanza che prende parte ad una reazione.Rifiuti pericolosi Rifiuti non domestici indicati, con apposito asterisco, nell’elenco dell’allegatoD della parte IV del D.Lgs. 152/2006, sulla base degli allegati G, H e I della parte IV delD.Lgs. 152/2006 (Art. 184, c. 5, D.Lgs. 152/2006).Rifiuti speciali Rifiuti provenienti da attività agricole, da attività di demolizione e costruzione,da lavorazioni artigianali, da attività commerciali, da attività di servizio, da attività di recuperoe smaltimento di rifiuti; da attività sanitarie, i macchinari deteriorati, i veicoli a motore, ilcombustibile derivato da rifiuti, i rifiuti derivati da attività di selezione meccanica dei rifiuti solidiurbani (Art. 184, c.3, D.Lgs. 152/2006).Rifiuto Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’Allegato A dellaparte IV del D.Lgs. 152/2006 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligodi disfarsi.RSA Rifiuti speciali assimilabili agli urbani.RSU (rifiuti solidi urbani) Rifiuti domestici, rifiuti non pericolosi assimilati ai rifiuti urbani perqualità e quantità; rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, rifiuti provenienti dalle areeverdi, rifiuti provenienti da attività cimiteriale (Art. 184 c.2, D.Lgs. 152/2006).SCR (Selective Catalytic Reduction) Riduzione Catalitica Selettiva degli Ossidi di Azoto.SCNR (Selective Non-Catalytic Reduction) Riduzione non-Catalitica Selettiva degli Ossididi Azoto.Scorie (da combustione) Residuo solido derivante dalla combustione di un materiale ad elevatocontenuto di inerti (frazione incombustibile).74


Sovvallo Residuo delle operazioni di selezione e trattamento dei rifiuti.Stirene Idrocarburo aromatico dal caratteristico odore dolciastro. È una sostanza molto irritante.SO 2(ossidi di zolfo) Gas emessi da processi di combustione di combustibili solidi e liquidi adalto contenuto di zolfo. Sono responsabili della formazione di acidi (piogge acide).Solfati Sali dell’acido solforico. Sono presenti nelle acque naturalmente per dilavamento deiterreni sulfurei o non naturalmente quando gli ossidi di zolfo, emessi in atmosfera dai processidi combustione, sono solubilizzati in acqua. I solfati modificano le proprietà organolettichedelle acque.Sostanze ozonolesive Sostanze in grado di attivare i processi di deplezione dell’ozono stratosferico.SOV (sostanze organiche volatili) Sono i composti organici che presentano una pressionedi vapore maggiore o uguale a 1.3 hPa.SST (solidi sospesi totali) Sostanze indisciolte presenti in sospensione nelle acque naturalio di scarico. Queste sostanze sono trattenute da filtro a membrana quando le acque sonosottoposte a filtrazione.Tensioattivi Composti organici che abbassano la tensione superficiale delle soluzioni acquoseche li contengono. I tensioattivi di sintesi sono utilizzati come detergenti nei detersivi.TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) Unità di misura delle fonti di energia: 1 TEP equivale a10 milioni di kcal ed è pari all’energia ottenuta dalla combustione di una tonnellata di petrolio.Urea Composto organico a base di N solubile in acqua. Si forma per degradazione delle proteine.In campo industriale è utilizzato come reagente in alcuni processi chimici.Vasca di prima pioggia Vasca di raccoglimento delle acque piovane che cadono i primi 15minuti e per i primi 5 mm.75


AbbreviazioniAT alta tensioneBT bassa tensioneCOT carbonio organico totaleCPI certificato di prevenzione per gli incendiGRTN Gestore Rete di Trasmissione NazionaleMT media tensioneN simbolo chimico dell’azotoOD ossigeno discioltoP simbolo chimico del fosforoPE polietilenePRG piano regolatorePVC polivinilcloruroSME sistema di monitoraggio in continuo delle emissioniSST solidi sospesi totaliTOC total organic carbon, carbonio organico totaleLeq media del livello sonoro sul periodo di tempo T consideratograndezza unità di misura simboloarea kilometro quadrato Km 2carica batterica unità formanti colonie / 100millilitrienergia tonnellate equivalenti petrolio teplivello di rumoredecibel riferiti alla curva diponderazione del tipo AUdB(A)peso tonnellata tonnportata metro cubo / secondo m 3 /spotenza * tempo kiloWatt ora kWhpotenziale elettrico, tensione Volt Vvelocità metro / secondo m/svolume metro cubo m 3volume (p=1atm; T=0°C) normal metro cubo Nm 3volume (p=1atm; T=15°C) standard metro cubo Sm 3Fattori di conversioneEnergia elettrica1 MWh e= 0,23 tep (AT/MT)1 MWh e= 0,25 tep (BT)Gas naturale1000 Nm 3 = 0,82 tepBenzina Verde1 tonn = 1,2 tepGas Propano Liquido (GPL)1 tonn = 1,1 tepEnergia termica1 MWh t= 0,086 tepGasolio1 tonn = 1,08 tepDensità del gasolio0,825 kg/lEnergia1 Kcal/Nm 3 = 4,1868 KJ/Nm 376


Informazioni utili sui datiFonte dati Tutti i dati inseriti nella <strong>Dichiarazione</strong> <strong>Ambientale</strong> sono ripercorribili su documentiufficiali: es. certificati analitici, bollette, fatture, dichiarazioni INES, Registri di Carico/Scarico,Registri UTF.Regole di approssimazione Tutti i numeri presenti in <strong>Dichiarazione</strong> sono arrotondati.Somme o rielaborazioni dei dati inseriti sono calcolate con addendi non approssimati.Relazioni con limiti o livelli di guardia I limiti di legge ed i livelli di guardia si riferiscono adanalisi o rilevazioni puntuali.Considerata la molteplicità dei dati a disposizione per anno, per questioni di semplificazioneespositiva, si è adottata la scelta di confrontare le medie annue con i suddetti limiti.77


Riferimentiper il pubblicoindirizzi utiliHera S.p.A.sede legale: viale Berti Pichat 2/440127 Bolognawww.gruppohera.itDirezione Divisione Ambientesede: Strada Consolare per San Marino 8047900 RiminiComplesso impiantisticovia Rio della Busca, Località Tessello, San Carlo47023 Cesena (FC)Tomaso Tommasi di Vignano PresidenteMaurizio Chiarini Amministratore DelegatoEnnio Dottori Responsabile QSA di HoldingClaudio Galli Direttore Divisione AmbienteGianni De Mastro Responsabile Coordinamento ImpiantiNicoletta Lorenzi Responsabile QSA Divisione AmbienteClaudio Dradi Responsabile Business Unit RomagnaRoberto Ravelli Responsabile di sitoper informazioniResponsabile QSA Divisione AmbienteNicoletta Lorenzitel. +39 (0) 51 287399fax +39 (0) 541 908556e-mail: qsa_divisione.ambiente@gruppohera.itcoordinamento progettoNicoletta Lorenzi Responsabile QSA Divisione AmbienterealizzazioneNicoletta Lorenzi Responsabile QSA Divisione AmbienteBarbara Romualdi Responsabile Sistema EMAS - QSA Divisione AmbienteRoberto Ravelli Responsabili di sitosupporto alla fase di realizzazioneFrancesca Cola, Angela Folicaldi, Roberta Iddiolosà, Silvia Livi, Maristella Martina, FrancescaRamberti, Andrea Santinelli, Luciano Saragoni.Si ringrazia lo staff tecnico di Business Unit e di impianto per i preziosi contributiforniti per la realizzazione del presente lavoro.79


Informazioni relative alla <strong>Dichiarazione</strong> <strong>Ambientale</strong>dichiarazione di riferimento: sezione 1data di convalida dell’Ente verificatore (nuove emissioni e rinnovi): 15 dicembre 2006validità: triennale 21verificatore ambientale accreditato DNV e n° accreditamento:DNV n. IT-V-0003Centro Direzionale Colleoni, Palazzo Sirio 3viale Colleoni 1120041 Agrate Brianza (MI)dichiarazione di riferimento: sezione 2Complesso impiantistico Località Tessello, San Carlo (FC)via Rio della Buscadata di convalida dell’Ente verificatore (nuove emissioni e rinnovi): 30 ottobre 2008validità: triennale 21verificatore ambientale accreditato DNV e n° accreditamento:DNV n. IT-V-003Centro Direzionale Colleoni, Palazzo Sirio 3viale Colleoni 1120041 Agrate Brianza (MI)21L’Azienda si impegna ad aggiornare annualmentela <strong>Dichiarazione</strong> <strong>Ambientale</strong> ed a sottoporla a convalida80


Modulo per la valutazionedella dichiarazione ambientaleesposizioneinsufficiente sufficiente buono ottimograficainsufficiente sufficiente buono ottimoinformazioni tecnicheinsufficiente sufficiente buono ottimovalutazione generaleinsufficiente sufficiente buono ottimosuggerimenti.................................................................desidero ricevere la <strong>Dichiarazione</strong> <strong>Ambientale</strong>nome ................................................................................. cognome .........................................................................via ........................... n° ................cap ....................................... città ........................................................................................................... prov. ............e-mail ...........................................categoria di appartenenzaente pubblico società privata cittadino altrospedire a:dott.ssa Nicoletta Lorenzie-mail: qsa_divisione.ambiente@gruppohera.itfax 0541 90855681

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!