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fitoterapia di Di Pascale è semplice: il soggetto<br />
che riceve la terapia radionica deve essere il più<br />
integro possibile. La fitoterapia aiuta il corpo a<br />
ricevere meglio la radionica e la dieta alimentare.È<br />
solo una capacità di mettere in campo dei<br />
processi che nel nostro fisico avvengono normalmente".<br />
<strong>Il</strong> discorso diventa sempre più complesso. Ma<br />
una cosa appare certa: la medicina da questo<br />
punto di vista non appartiene più solo ai medici,<br />
ma si proietta in un connubio fra medici,<br />
Ascoltiamo ora una paziente, la sig.ra Manuela Borrello<br />
Signora Borrello, ci racconta la sua esperienza<br />
e a chi è collegata.<br />
"Dunque, venti anni fa io avevo tre piccoli nei<br />
e un giorno mi sono accorta che si erano uniti,<br />
diventando un grosso neo molto brutto. Sono<br />
andata di corsa dal dermatologo e il responso<br />
era un melanoma. L'intervento era molto com-<br />
plesso con lo spettro, tra l'altro, della chemioterapia.<br />
Io mi sono rivolta al dott. Di Pascale, che già<br />
conoscevo perché aveva curato mio cognato, sia<br />
con le mani che guardandomi l'iride. Con la sua<br />
cura, mi disse, sarei guarita; ho iniziato a prendere<br />
le erbe, a mangiare otto etti di carne rossa<br />
ingegneri e fisici?<br />
"Assolutamente si, del resto la medicina è un patrimonio<br />
dell'umanità. <strong>Il</strong> medico non è solo chi<br />
prenda la laurea, deve avere anche lo spirito per<br />
gettarsi verso la verità, che rende liberi tutti gli<br />
individui. Io collaboro soprattutto con ingegneri<br />
e fisici e da loro ho ricevuto la conoscenza della<br />
radionica".<br />
<strong>Il</strong> Professor Giuseppe Genovesi<br />
al giorno, frutta, verdura, minestrone, miele e<br />
uova. Col tempo il melanoma è caduto, letteralmente,<br />
un pezzo per volta e ora sono sana e<br />
sto bene.<br />
Devo confessare che seguo la dieta anche oggi<br />
perché sono convinta che faccia bene e se oggi<br />
sono qui lo devo proprio a questo".<br />
Ascoltiamo ora il prof. Giuseppe di Giacomo, cardiologo. Con lui<br />
ripercorriamo la storia della sig. ra Borrello.<br />
<strong>Il</strong> Professor Giuseppe di Giacomo<br />
Prof. Di Giacomo, parliamo del suo scetticismo.<br />
"Io seguivo la sig. ra Borrello dal punto di vista cardiologico.<br />
Quando mi fece presente che la cura del<br />
dott. Di Pascale era andata a buon fine, io ero mol-<br />
to scettico perché non<br />
avevo mai sentito che<br />
un melanoma potesse<br />
essere curato da un<br />
trattamento del genere.<br />
Pensai ad una<br />
diagnosi sbagliata ovvero<br />
ad una dermopatia<br />
diversa dal melanoma.<br />
Ma quando vidi l'esame<br />
istologico del San<br />
Gallicano che parlava proprio di melanoma, la mia<br />
idea cambiò, anche se pensavo comunque che ci volessero<br />
delle verifiche e dei dati statistici di conforto".<br />
Lei ha conosciuto il dott. Di Pascale?<br />
"Si. Era una persona molto preparata e degna di<br />
grande ammirazione".<br />
Lei è un cardiologo e opera nella medicina ufficiale.<br />
Ci crede ciecamente?<br />
"Direi di si, ci lavoro da 40 anni".<br />
Nel suo lavoro e in quello degli altri ha mai<br />
pensato, guardandosi indietro, che ci fosse<br />
qualcos'altro da fare?<br />
"Si, delle perplessità ci sono su alcune situazioni<br />
e magari si potrebbe agire diversamente, ma<br />
tutto deve essere provato e sperimentato".<br />
Cosa pensa dei protocolli, specialmente nel<br />
caso del cancro?<br />
"Che sono di un'efficacia fondamentale e validissimi.<br />
Tutti i pazienti che sono portatori di<br />
patologie di quel tipo devono attenersi ai protocolli,<br />
in quanto possono salvare delle vite".<br />
La sig.ra Manuela Borrello<br />
romalive:19