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10 Tesi sull'equità scolastica - Norberto Bottani Website

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<strong>10</strong> <strong>Tesi</strong> sull’equità <strong>scolastica</strong>Genova: Settembre Pedagogico 2006<strong>Norberto</strong> <strong>Bottani</strong> (Parigi)norberto.bottani@oxydiane.net


Una brutta notiziaLe disuguaglianze nell’istruzione e nellaformazione non sono scomparseLe disuguaglianze scolastiche si riproduconoLe riforme scolastiche imperniate sullademocratizzazione degli studi, , l’uguaglianzadelle opportunità educative, , la meritocrazia, , lavalorizzazione del capitale umano non hannopermesso, tranne qualche eccezione, , direndere più equi e quindi meno ingiusti i sistemiscolastici21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 2


Una buona notiziaLe disuguaglianze nell’istruzione e nellaformazione si possono combattere eridurre: : le prove ci sonoCerti sistemi scolastici sono riusciti adessere efficaci ed equiSi può dunque fare qualcosa perconseguire una distribuzione più equa emeno ingiusta dell’istruzione e dellaformazione tra le classi sociali21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 3


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DIECI TESI sull’equità dei sistemi scolasticiestrapolate dagli indicatori internazionali sull’equità deisistemi educativi e dai risultati delle indaginiinternazionali su vasta scala (I a parte )1. I risultati degli studenti variano da un sistema scolasticoall’altro e da una scuola all’altra2. La classe sociale d’origine dello studente resta la principalevariabile delle disparità educative3. Organizzazione del sistema scolastico e la gestione dellascuola non sono neutri: possono aggravare o attenuare ledisuguaglianze sociali di origine4. La composizione ( sociale, economica, etnica, culturale,religiosa ecc..) degli allievi iscritti nelle scuole incidesull’equità5. La presenza o l’assenza di segregazione <strong>scolastica</strong> è unindicatore di equità di un sistema d’istruzione21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 5


Dieci tesi (2 a parte)6. I sistemi scolastici con una differenziazione dei percorsi formativiprecoce o tardiva dei curricoli presentano problemi di equità7. I singoli istituti scolastici possono attenuare le disparità educativedovute a fattori sociali8. Esistono ingredienti non strutturali di un’istruzione equa9. Il numero degli studenti per classe non è decisivo per conseguirel’equità <strong>scolastica</strong><strong>10</strong>. La giustizia <strong>scolastica</strong> implica rispetto e considerazione per glistudenti meno capaci e meno favoriti21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 6


1 a tesi : I LIVELLI D’ISTRUZIONE VARIANODA UN SISTEMASCOLASTICOALL’ALTROE DA UNASCUOLAALL’ALTRA21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 7


I vari sistemi scolastici conseguono risultati dissimili, maqueste differenze sono meno pronunciate di quelle esistentitra le scuole di uno stesso paeseAlcuni Paesi presentano disuguaglianze scolastiche più fortidi altri :– In Turchia, Ungheria, Giappone, Belgio, Italia, Germania,Austria, Paesi-Bassi, Repubblica Ceca, la dispersione deirisultati, o varianza, tra una scuola e l’altra è superiore al 50%della media OCSE.– In Norvegia, Finlandia, Islanda la varianza tra scuole è inferioreal <strong>10</strong>% della media OCSE. In questi sistemi scolastici ilpunteggio medio di tutti gli studenti è elevato, le scuole sonodiffusamente buone, senza grandi differenze.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 8


Le caratteristiche strutturali di un sistema scolasticopossono aggravare le differenze socio-culturaliculturaliL’ampiezza delle disuguaglianze dei risultati scolastici è imputabile anche alfunzionamento del sistema scolastico (caratteristiche strutturali, politiche degli istituti,pratiche dei docenti) e non solo alle disuguaglianze sociali stesse.Le caratteristiche socio-economiche degli studenti hanno un’incidenza sull’ampiezza diqueste disuguaglianze, ma non è su queste caratteristiche che la scuola puòintervenire.Dal punto di vista dell’equità, certe disuguaglianze scolastiche (che si concretizzano indiplomi di bassa qualità, livelli d’istruzione poco esigenti, orientamenti scolastici errati,insegnanti incompetenti, ecc..) potrebbero essere in parte tollerabili se da queste nonderivassero altre pesanti conseguenze come la perdita di fiducia in sé e nelle istituzioni,il sentimento di persecuzione, l’ostruzionismo da parte di certe occupazioni o di interisettori occupazionali, le discriminazioni salariali, l’esclusione e di fatto dalla formazionepermanente, ecc...L’ingiustizia educativa è in parte un effetto delle disuguaglianze anze sociali ed si manifestaquando le aggrava. Per esempio la degradazione delle sorti dei più pdeboli è anche unaconseguenza di livelli d’istruzione insufficienti. Nelle società contemporanee leconseguenze di una scolarizzazione fallita sono pIù pesanti e gravi di quanto non loerano un tempo.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 9


Varianza tra scuole ed entro le scuoleLa varianza tra le scuole di uno stesso sistema è piùgrave che non la varianza in seno alle singole scuole:essa infatti dipende in grande misura dalla politica<strong>scolastica</strong> e dall’operato della dirigenza <strong>scolastica</strong>, ed èquindi un fattore malleabileTra i Paesi dell’OCSE, la varianza dei punteggi in senoalle singole scuole è molto meno alta di quella trascuole.La varianza in seno alle scuole è imputabile:1) alle differenze naturali tra gli alunni,2) alle diversità delle pratiche didattiche e dellecompetenze dei docenti delle varie classi,3) alla modalità di campionatura per i test.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA <strong>10</strong>


2 a tesi: LA CLASSE SOCIALE DEGLISTUDENTI RESTA LA PRINCIPALEVARIABILE NELLE DISPARITÀ EDUCATIVE21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 11


Lo statuto socio-professionale della famiglia da cui siproviene è una variabile determinante delle disuguaglianzescolasticheNei test standardizzati, i migliori studenti sono, ovunque, quelli li che provengono daclassi sociali alteI sistemi scolastici non riescono a correggere le differenze di apprendimentodovute all’origine sociale, ma certi sistemi riescono ad attutirne l’impatto (v. glistudi di Douglas Willms sul gradiente socio.economico)I sistemi scolastici statali non sono né organizzati né gestiti per migliorare il destinodegli studenti meno favoritiChi ha la fortuna di nascere “bene” (gli ”héritiers”héritiers” ” di Bourdieu et Passeron) ) se lacava meglio a scuola ed è trattato meglio dalla scuola. Tra questi figurano anche ifigli degli insegnanti.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 12


Alcuni dati eloquentiNei Paesi OCSE, nel gruppo degli studenti con i punteggi più bassi si nel testPISA di matematica, la proporzione dei 15enni provenienti dalle classi socialisvantaggiate è 3,5 volte maggiore rispetto a quella dei 15enni delle dclassimedio-alte.In Francia, il 32 % degli studenti delle classi sociali svantaggiate si situa nelgruppo 1 (quello con i punteggi più bassi nel test di matematica), mentre inquesto gruppo si ritrova solo il <strong>10</strong>% degli studenti delle classi i sociali benestanti.In Francia, uno studente delle classi sociali svantaggiate corre un rischio 4 voltemaggiore di trovarsi in fondo alla graduatoria di matematica rispetto ad unostudente delle classi sociali benestanti.In alcuni sistemi scolastici (Germania, Francia, Italia, USA, Svizzera, Spagna)l’incidenza dell’ambiente sociale sui risultati è persistente e pronunciata, e lescuole concorrono ad accentuare questo effetto invece che a ridurlo.rlo.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 13


3 a tesi: IL SISTEMA SCOLASTICOINFLUISCE SUI RISULTATI DEGLI STUDENTI21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 14


Le strutture scolastiche, come per esempiol’organizzazione in cicli, sono un parametro influentedell’equità <strong>scolastica</strong>Le medie dei punteggi nei test internazionali su larga scala indicano icano checerti sistemi scolastici sono migliori di altri: più efficaci e più giustiUn sistema scolastico è ritenuto efficace quando la media generale deirisultati degli studenti è alta.Un sistema scolastico è ritenuto giusto quando gli scarti tra la media deipunteggi dei migliori allievi e quella degli allievi più deboli i è ridottaI buoni sistemi scolastici sono quelli che combinano le 2 caratteristiche:innalzamento dei livelli di apprendimento degli allievi deboli e menofavoriti, e conseguimento di alte prestazioni degli allievi più dotati.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 15


4a tesi : LA COMPOSIZIONE SOCIALEDEGLI ALLIEVI DI UNA SCUOLA HARIPERCUSSIONI SULL’ EQUITÀ21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 16


Scuole ghetto o scuole omogenee dal punto di vistodella loro composizione sociale mettono a rischiol’equitàIn tutti i paesi esiste un “effetto composizione della scuola” derivantedalla media delle CSP (categorie socio-professionali) dalle qualiprovengono gli studenti iscritti.Il livello medio della condizione socioeconomica di una comunità hagrande influenza sui comportamenti sociali ed è prevalente sugli effettidello stato socioeconomico individuale.Le politiche scolastiche possono in parte neutralizzare i rischi disegregazionismo, ma da sole non bastano a lottare contro lamarginalizzazione <strong>scolastica</strong> e le scuole ghetto.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 17


5a tesi : LA SEGREGAZIONE SCOLASTICAINDICAMANCANZA DI EQUITÀ DI UN SISTEMAD’ISTRUZIONE21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 18


Gruppi sociali svantaggiatiIn molti sistemi scolastici vi è un’alta percentuale di scuolecon profilo socioeconomico basso (determinato dalla mediadelle CSP degli studenti iscritti). Gli studenti di queste scuolesono svantaggiati rispetto a studenti con lo stesso profilosocioeconomico ma che frequentano scuole più eterogeneesocialmente.In alcuni sistemi scolastici, sono stati attuati provvedimenticompensatori per ridurre il fenomeno della segregazione,migliorare la qualità delle scuole svantaggiate, e innalzareprogressivamente il livello degli apprendimenti (v. ilprogramma inglese EiC, Excellence in Cities).21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 19


6 a tesi: I SISTEMI SCOLASTICI CONPRECOCE O TARDIVA DIFFERENZIAZIONEDEI CURRICOLI PRESENTANO PROBLEMID’ EQUITÀ21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 20


I rischi dell’ingegneria <strong>scolastica</strong>La selezione precoce (in certi sistemi scolastici a 9, <strong>10</strong> o 11 anni) adeglistudenti in funzione delle loro capacità e competenze penalizza glistudenti deboli, accentua le discriminazioni, aggrava le disparità socialidi riuscita nella scuolaUgualmente una prolungata uniformità d’insegnamento non favoriscegli studenti deboli, perché non predispone gli strumenti necessari percorreggere le differenze individuali e sociali d’apprendimento. L’ideache per non commettere ingiustizie occorra trattare tutti alla stessa smaniera (stesse scuole, stesse classi, stesso programma, stesso ritmodi apprendimento) non risolve ma aggrava i problemi, perchè nonconsente di compensare le diversità sociali o le difficoltàd’apprendimento. Il rischio, in questi casi, è di attestarsi su livelli diapprendimento minimi, poco esigenti, per tutti.21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 21


7 a tesi : I SINGOLI ISTITUTI SCOLASTICIPOSSONO ATTENUARE LE DISPARITÀEDUCATIVE DOVUTE AI FATTORI SOCIALI21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 22


ESISTE UN EFFETTO SCUOLAFatalismo e rassegnazione di fronte alle disuguaglianze sociali negliapprendimenti non sono giustificabiliLe scuole possono attenuare e ridurre le disuguaglianze diapprendimento dovute a fattori sociali. Le scuole che ottengono inmedia buoni risultati sono quelle che attuano pratiche effettive di aiutoai più deboli e meno privilegiatiL’incidenza del fattore scuola cambia da un sistema scolastico all’altroaLe variabili di sistema, ossia le caratteristiche proprie di un sistemascolastico come l’organizzazione in cicli, i curricoli, l’organizzazionedelle filiere, la formazione degli insegnanti, le modalità di valutazione,quelle di selezione, concorrono a determinare l’efficacia delle scuole,ossia i risultati degli studenti che le frequentanoLe variabili che permettono a una scuola di riuscire meglio di un’altra, upur avendo un’ analoga popolazione studentesca, un analogoprogramma e un’ analoga struttura, sono quelle pedagogiche e umane;dipendono dalla scuola e non dalla politica21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 23


Il caso delle scuole organizzate per classieterogeneeIn generale si crede che le classi la cui composizione è eterogenea dalpunto di vista sociale diano risultati mediamente migliori delle classiomogenee.Questa convinzione non è del tutto vera: l’eterogeneità dellacomposizione sociale delle classi non è di per sé sufficiente ad aiutaregli studenti più deboli ad avere migliori risultati e quindi a rendere piùequo il sistemaGli studenti meno forti hanno bisogno di forme specifiche di sostegnoall’interno della scuola che frequentanoIl vantaggio di queste classi sta più nella socializzazione che non negliapprendimentiGli studenti delle CSP medio-alte non sono penalizzati dal punto divista degli apprendimenti quando si trovano in classi eterogenee; ; i lororisultati sono equivalenti a quelli degli studenti con caratteristiche socioeconomiche analoghe che si trovano inseriti in classi omogenee21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 24


Il caso delle scuole organizzate per classiomogeneeLa distribuzione degli studenti in classi omogenee in funzione delle dlorocapacità è stato considerato un provvedimento discriminante e pocoeducativo.Le classi omogenee danno risultati leggermente migliori nelle provestandardizzate rispetto alle classi socialmente eterogeneeLe differenze non sono però statisticamente significativeLe classi omogenee sono perniciose quando diventano classi ghettoche raggruppano studenti con difficoltà d’apprendimento o con problemigravi di comportamento21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 25


8a tesi : INGREDIENTI NON STRUTTURALICHE CONCORRONO A RENDERE LA SCUOLAPIÙ EQUA21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 26


L’equità nelle strategie d’istitutodIl ruolo dei docenti :– L’esperienza ed il carisma– La capacità di ascolto– Le competenze didattiche– La solidarietà con i colleghi– La costituzione di team pedagogici(Si veda per esempio il modello Hay McBer di valutazionedell’efficacia dei docenti, DfES, Londra 1999, oppure l’indagineVideoTIMSS)Il clima di una scuola:– La personalità del dirigente scolastico– La dedizione di tutto il personale della scuola– La condivisione delle finalità educative tra docenti, famiglie estudenti– Il rispetto reciprocoIl sostegno delle famiglie– La creazione di consigli d’amministrazione della scuola con lapresenza dei genitori– La fiducia nei docenti (si merita e si costruisce)21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 27


9 a tesi: IL NUMERO DEGLI STUDENTI PERCLASSE NON È DECISIVO PER L’EQUITALEQUITA’21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 28


La dimensione delle classi non è una variabiledeterminante dell’equità, salvo in casieccezionaliLe classi meno numerose non sono sempre quelle migliori (OCSE2006)I risultati delle ricerche ( ICONA/PIRLS, PISA) non avallano laconvinzione secondo cui le classi ridotte o con bassa proporzioneinsegnanti-studenti producono risultati migliori.Rimane vero che le classi poco numerose o i piccoli gruppi dilavoro si addicono soprattutto agli studenti meno favoriti e deboli21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 29


<strong>10</strong>ma tesi : LA GIUSTIZIA SCOLASTICA IMPLICARISPETTO E CONSIDERAZIONE PER GLI STUDENTI MENOCAPACI E MENO FAVORITI21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 30


Il sentimento di avere un’ uguale dignitànonostante le diversità è una componente dellagiustizia <strong>scolastica</strong>Il modo con cui gli studenti sono trattati a scuola dagli insegnanti e daicompagni concorre a determinare il livello di equità dell’istruzioneioneLa natura della relazione pedagogica che gli insegnanti instaurano no congli studenti ha a che fare con il rispetto di sé e con il potenziamentodella dignità di ognuno. Questi fattori sono costitutivi dell’autonomiapersonale, del senso di solidarietà, dello sviluppo personale e quindisono parte costitutiva della giustizia <strong>scolastica</strong>La giustizia o l’ingiustizia con il quale si è trattati a scuola èun’esperienza profonda che :– può incentivare la motivazione ad apprendere o la demotivazionee l’abbandono– può determinare fiducia o sfiducia nelle proprie possibilità diriuscita, creare rispetto o diffidenza verso le istituzioni21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 31


CONCLUSIONE21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 32


CONCLUSIONELa debole equità dei sistemi scolastici non è unafatalitàL’equità è un obiettivo realistico e dunque vaperseguitoMolti parametri che incidono sull’equitàdell’istruzione sono trattabili, sono cioè modificabilicon provvedimenti politici adeguatiL’equità deve diventare un obiettivo prioritario dellepolitiche scolastiche e uno dei parametrifondamentali per giudicarle21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 33


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICIUguaglianza e equità nellascuola(a cura di <strong>Norberto</strong> <strong>Bottani</strong>e Luciano Benadusi),Erickson, , Trento 2006Recensione suwww.adiscuola.it21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 34


Le relazioni tra risultati degli studenti e statuto socio-economico delle loro famiglie: : un esame approfonditodei gradienti socio-economiciDouglas Willms:Learning Divides: Ten PolicyQuestions about ThePerformance and Equity ofSchools and SchoolingSystems. . UIS Working PaperNo. 5, Montreal, , 200621/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 35


Grazie21/<strong>10</strong>/2006 Settembre pedagogico GENOVA 36

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