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14 gennaio 2008 dott.ssa Caterina - Facoltà di Scienze della ...

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UN PASSATO NON LONTANO Nel 1946 le donne hanno votato per la primavolta in Italia. Il dopoguerra è stato il momento <strong>di</strong> maggioreemancipazione delle donne occidentali <strong>di</strong>tutta la storia. Alcune donne sono <strong>di</strong>ventate storiche.


Tra casualità e pregiu<strong>di</strong>zio Antichità classica: la subor<strong>di</strong>nazione <strong>della</strong> donna non c’ècnessuna donna filosofo fino all’ellenismo per Aristotele, la donna è un mas occasionatus. Mondo ebraico: l’impuritàl Se una donna è stata fecondata e partorisce unmaschio, è impura per sette giorni, come al tempodelle sue regole. Se ha partorito una femmina, è impura per duesettimane.Lev 12,2 e 5


La teologizzazione del pregiu<strong>di</strong>zioEcclesiaste 7:26 E questo ho trovato, che la donna è piùamara <strong>della</strong> morte, perché e<strong>ssa</strong> è un laccio, il suo cuore èuna rete e catene le sue braccia. Chi è gra<strong>di</strong>to a Dio ne puòscampare, ma il peccatore ci resta preso.1 Tm 2,11-15: La donna impari in silenzio, con perfettasottomissione. Non permetto alla donna d' insegnare, né <strong>di</strong>dominare sull' uomo, ma che stia in silenzio. Per primoinfatti è stato formato Adamo e quin<strong>di</strong> Eva. Inoltre, non fuAdamo ad essere se<strong>dott</strong>o; la donna, invece, fu se<strong>dott</strong>a ecadde nel peccato. Tuttavia e<strong>ssa</strong> si salverà me<strong>di</strong>ante lagenerazione dei figli, a con<strong>di</strong>zione però <strong>di</strong> perseverare nellafede, nella carità e nella santità, con saggezza.


Anche i Padri <strong>della</strong> ChiesaAmbrogio: « Per quel che mi riguarda,credo che sia stata la debolezza <strong>della</strong>donna ad originare il peccato e lamenzogna. » De Para<strong>di</strong>so 12, 56


Il peccato <strong>di</strong> Adamo è stato più grave <strong>di</strong>quello <strong>di</strong> Eva?Tommaso d’Aquinodrisponde così:“La gravità del peccato si desume più dalla specie <strong>di</strong> esso che dalla circostanza <strong>di</strong>persona. A considerare la con<strong>di</strong>zione <strong>della</strong> persona, cioè dell'uomo e <strong>della</strong> donna, è piùgrave il peccato dell'uomo, essendo quest'ultimo più perfetto. Rispetto invece al genere<strong>di</strong> peccato la colpa fu uguale: perché il peccato dell'uno e dell'altra fu un peccato <strong>di</strong>superbia… Ma quanto alla specie <strong>della</strong> superbia il peccato <strong>della</strong> donna fu più grave, pertre motivi. Primo, perché fu maggiore il suo orgoglio…E<strong>ssa</strong>infatti credette che fossevero ciò che gli suggerì il serpente, cioè che Dio aveva proibito <strong>di</strong> mangiare <strong>di</strong>quell'albero, perché non arrivassero a una somiglianza con lui: e quin<strong>di</strong>,volendo conseguire con la trasgressione una somiglianza con Dio, la suasuperbia si innalzò fino al punto <strong>di</strong> voler qualche cosa contro la volontà <strong>di</strong> Dio.Invece l'uomo non credette che questo fosse vero… Secondo, la donna non sicontentò <strong>di</strong> peccare e<strong>ssa</strong> ste<strong>ssa</strong>, ma suggerì il peccato anche all'uomo,peccando così contro Dio e contro il prossimo. Terzo, perché il peccatodell'uomo ebbe un'attenuante nel fatto che egli vi consentì "per un legame <strong>di</strong>amicizia", <strong>di</strong>ce s. Agostino "per cui talora si offende Dio, solo perché un amiconon ci <strong>di</strong>venti nemico: cosa che egli però non doveva fare". Perciò è evidenteche il peccato <strong>della</strong> donna fu più grave <strong>di</strong> quello dell'uomo".Summa Theologiae, , II-II, q. 163, a. 4


Il pregiu<strong>di</strong>zio antifemminile nella letteraturacorteseAndrea Cappellano, il cui De amore è stato consideratocome il galateo o la bibbia dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> comportamentocortesi caval-lereschi, dopo aver a lungo <strong>di</strong>squisitod'amore, da lui presentato come una "passione innata,che procede per visione e per ince<strong>ssa</strong>nte pensiero <strong>di</strong>persona d'altro sesso", si lascia andare ad alcuneinvettive misogine <strong>di</strong> rara violenza:


Dal “ De amore”“…Nessunafemmina mai ama il marito o l’amante lcon vincolo <strong>di</strong>reciproco amore, perché la donna nell'amore vuole arricchirsipiuttosto che dare piaceri gra<strong>di</strong>ti all'amante; e non c'è dameravigliarsi poiché la causa è naturale: tutte le donne, per lanatura generale del sesso, peccano <strong>di</strong> avarizia e avi<strong>di</strong>tà e sonointente al guadagno e al profitto e stanno con le orecchie attente”...… La donna è inoltre schiava <strong>della</strong> pancia perché non si vergogna <strong>di</strong>nulla pur <strong>di</strong> assicurarsi cibi raffinati, e se la voglia <strong>di</strong> mangiarel'afferra …E questo peccato lo possiamo vedere nella prima donnache fu Èva, , la quale pur essendo plasmata <strong>di</strong>rettamente dalla mano<strong>di</strong> Dio, senza intervento umano, tuttavia non esitò a mangiare ilcibo proibito, e per l'ingor<strong>di</strong>gia <strong>della</strong> pancia fu scacciata dalla casadel Para<strong>di</strong>so.


Il matrimonioIn tutte le civiltà il matrimonio si presenta come uncontratto <strong>di</strong> alleanza tra due gruppi familiari <strong>di</strong>stintiI soggetti del contratto sono il padre <strong>della</strong> sposa e losposo.La donna è il bene <strong>di</strong> scambio.Al pa<strong>ssa</strong>ggio <strong>della</strong> donna da un gruppo familiare all’altroaltrocorrisponde un dono: la dote (nel caso che il padrevoglia garantirne la sopravvivenza nel nuovo gruppofamiliare) o il dono dello sposo (che “risarcisce”simbolicamente del bene sottratto).


Sfaccettature…A Roma, in età imperiale, si arriva allaco<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> un triplice consenso: delpadre, dello sposo e <strong>della</strong> sposa.Con il cristianesimo si arriveràall’affermazione affermazione che “ministri delmatrimonio sono i due sposi” (il consenso<strong>della</strong> donna <strong>di</strong>viene vincolante)


L’ADULTERIO“Le catene del matrimonio sono così pesanti che perportarle bisogna essere in due e, a volte anche in tre.”Alexandre DumasIn quasi tutte le civiltà l’adulterio lmaschile è giustificato,quello femminile severamente punito.Due istituti pongono la donna in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>particolare debolezza nel matrimonio: la poligamia il ripu<strong>di</strong>o


Il matrimonio presso i popoli germanici I popoli germanici praticavano sia lapoligamia (mogli ufficiali e mogli naturali). Sia il ripu<strong>di</strong>o, , in genere a motivo <strong>di</strong>sterilità(dato che il matrimonio erafinalizzato alla perpetuazione delsangue). Tra i nobili era poi frequenti i matrimonitra consanguinei (o almeno tra membri <strong>di</strong>famiglie legate già da vincoli <strong>di</strong> sangue).


Tentativi <strong>di</strong> riformaA partire dall’XI secolo, in parte in coincidenza con la lotta per leinvestiture, si denunci il <strong>di</strong>lagare del malcostume.Si vuole affermare un’idea <strong>di</strong> matrimonio:monogamico in<strong>di</strong>ssolubileesogamicocombattendoincestobigamiaripu<strong>di</strong>o


DONNE E SUFFRAGISMO,IL VOTO ALLE DONNE NELMONDOMERET OPPENHEIMLA FATICA DI ESSERE DONNAIL FEMMINILENELLA STORIAMARIA MONTESSORIFEMMINISMO EPEDAGOGIAGIOVENALESATIRA CONTRO LEDONNE“MISOGINIA”D’ANNUNZIOLA DONNA FATALE“IL PIACERE”


D’ANNUNZIO“IL PIACERE”GINOFOBIADONNA FATALE (FINE ‘800)DISTRUTTRICE DELL’UOMOPAURA DELLEDONNEDONNA COME IMMAGINE NON DIFECONDITA’ CREATRICE, MA DI EROSPERVERSO, DISTRUTTIVO E CRUDELE,IMMAGINE DI MORTE.INDEBOLIMENTODELL’IDENTITA’MASCHILECRISI DELLANOZIONE DI UOMORADICALITRASFORMAZIONIDELLA MODERNITA’SI AVVIA ILPROCESSO DIEMANCIPAZIONEFEMMINILELA DONNA APPAREQUINDI ALL’UOMOPERICOLOSA NEMICAPERCHE’ MINACCIA LEBASI TRADIZIONALIDEL POTERE E DELPRIVILEGIO MASCHILE


“IL PIACERE”(1889)“…ERA UNO SPIRITO SENZA EQUILIBRIO IN UN CORPO VOLUTTUARIO. ASIMILITUDINE DI TUTTE LE CREATURE AVIDE DI PIACERE, ELLA AVEVA PERFONDAMENTO DEL SUO ESSERE MORALE UNO SMISURATO EGOISMO…”“…ELLA PORTAVA QUINDI NELLA COMMEDIA UMANA, ELEMENTIPERICOLOSISSIMI; ED ERA OCCASION DI RUINA E DI DISORDINE PIU’CHE S’ELLA FACESSE PUBBLICA PROFESSIONE D’IMPUDICIZIA.SOTTO L’ARDORE DELLA IMMAGINAZIONE, OGNI SUO CAPRICCIOPRENDEVA UN’APPARENZA POETICA. ELLA ERA LA DONNA DELLE PASSIONIFULMINEE, DEGLI INCENDI IMPROVVISI. ELLA COPRIVA DI FIAMMEETEREE I BISOGNI EROTICI DELLA SUA CARNE E SAPEVA TRASFORMAREIN ALTO SENTIMENTO UN BASSO APPETITO…”


MARIA MONTESSORITRATTI FONDAMENTALI DELLA DONNA DEL NOSTRO TEMPO DELLA QUALE ANTICIPA LESCELTE DI EMANCIPAZIONE E LE FORME DI AFFERMAZIONE ED INTEGRAZIONE SOCIALE1. 1870 CHIARAVALLE (ANCONA)2. 1873 ROMA FERMENTI INNOVATIVI3. FACOLTA’ DI MEDICINA ALL’UNIVERSITA’ DI ROMA4. 1896 LAUREA5. 1897 ASSISTENTE ALLA CLINICA PSICHIATRICAALL’UNIVERSITA’ DI ROMA6. 1896 CONGRESSO DEL MOVIMENTO FEMMINISTADI BERLINO7. 1897 CONGRESSO NAZIONALE DI MEDICINA ATORINO8. 1898 PRIMO CONGRESSO PEDAGOGICO ITALIANO(PRIMI RISULTATI DEL SUO LAVORO PEDAGOGICO)9. 1907 COMPLETA LA PRIMA FASE DELLA SUAFORMAZIONE CULTURALE ED INIZIA LA SECONDA10. 6 GENNAIO 1907 “CASA DEI BAMBINI”11. 1909 “Il metodo <strong>della</strong> pedagogia scientifica applicataall’educazione infantile nelle case dei bambini”


GIOVENALE“MISOGINIA”VI satiraCelebre e feroce requisitoria contro l’immoralità e ivizi delle donne, con caricature molto vivide.Bersaglio, sono le sue libere ed emancipatecontemporanee che con il loro andare <strong>di</strong>sinvoltonella vita sociale, personificano al poeta lo scempiostesso del pudore.


MERET OPPENHEIM• BERLINO 1913• PADRE TEDESCO E MADRE SVIZZERA• CRESCE IN AMBIENTE COLTO E LIBERALE• MANIFESTA PRESTO L’INCLINAZIONE PER L’ARTEE SI RECA A PARIGI PER FORMARSI• NEL 1932 A PARIGI FREQUENTA I SURREALISTI• 1933\1936 PARTECIPA A TUTTE LE ESPOSIZIONI• 1936 PRIMA ESPOSIZIONE PERSONALE ABASILEA LUNGA CRISI ARTISTICA• 1937 RITORNO A BASILEA E ISCRIZIONE ALLASCUOLA DI ARTI APPLICATE• 1948 MATRIMONIO E TRASFERIMENTO A BERNA• 1954 RITROVA LE CAPACITA’ CREATIVE PERDUTE• 1975 PREMIO PER LE ARTI DI BASILEA DISCORSO SULL’ “ARTISTA DONNA”• 1982 GRAN PREMIO DELLA CITTA’ DI BERLINO• 1985 MUORE A BASILEA


TAZZA CONSOTTOPIATTO ECUCCHIAIORICOPERTI DIPELLICCIA(1936)CONSERVATO AL MUSEUM OFMODERN ART OF NEW YORKESEMPIO PERFETTO DIOGGETTO SURREALISTAPER I SURREALISTIRAPPRESENTAVA “LAPERVERSIONE SESSUALENEL SUO PIU’ECLATANTE VALOREPOETICO”


maggio 1917: Officineelettroferroviarie <strong>di</strong> Milano –sala <strong>della</strong> saldaturaossiacetilenica delle bombeda trincea


1943:personaleimpiegatoallastazione <strong>di</strong>Ancona(ArchivioStorico Luce)«Il lavoro femminile … interseca oltre la <strong>di</strong>soccupazione anche laquestione demografica. Il lavoro, ove non è <strong>di</strong>retto impe<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong>straedalla generazione, fomenta una in<strong>di</strong>pendenza e conseguenti mode fisichee morali contrarie al parto» (Mussolini, “Il Popolo d’Italia” del 31 agosto 1934)


Evoluzione storicaEntra in vigore la CostituzionePrincipio <strong>di</strong> uguaglianza formalePrincipio <strong>di</strong> uguaglianza sostanziale


Principio <strong>di</strong> uguaglianza formaleArt. 3Tutti i citta<strong>di</strong>ni hanno pari<strong>di</strong>gnità sociale e sonoeguali davanti alla legge,senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> sesso,<strong>di</strong> razza, <strong>di</strong> lingua, <strong>di</strong>religione, <strong>di</strong> opinionepolitiche, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionipersonali e sociali


Principio <strong>di</strong> uguaglianzasostanzialeArt. 3E’ compito <strong>della</strong> Repubblica rimuoveretutti gli ostacoli <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico esociale che, limitando <strong>di</strong> fatto la libertàe l’eguaglianza tra i citta<strong>di</strong>ni,impe<strong>di</strong>scono il pieno sviluppo <strong>della</strong>persona umana e l’effettivapartecipazione <strong>di</strong> tutti i lavoratoriall’organizzazione politica, economica esociale del Paese


Art. 37 Cost.La donna lavoratrice ha gli stessi <strong>di</strong>ritti e, a parità <strong>di</strong>lavoro, le stesse retribuzioni che spettano allavoratore. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro devono consentirel’adempimento <strong>della</strong> sua essenziale funzione familiaree assicurare alla madre e al bambino una specialeadeguata protezione.Art. 51 Cost.Tutti i citta<strong>di</strong>ni dell’uno e dell’altro sesso possonoaccedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive incon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> eguaglianza, secondo i requisiti stabilitidalla legge. [A tal fine la Repubblica promuove con appositiprovve<strong>di</strong>menti le pari opportunità tra donne e uomini].


Evoluzione storicaPossibilità <strong>di</strong> accedere a tutte le cariche, professionied impieghi pubblici, compresa la magistratura, neivari ruoli, carriere e categorie, senza limitazioni <strong>di</strong>mansioni e <strong>di</strong> svolgimento <strong>della</strong> carriera, salvo irequisiti stabiliti dalla legge


Non esiste nell’intero‘900 un periodofavorevole alle donnecome gli anni ’70. Ilfemminismo esce daigruppi ristretti e <strong>di</strong>ventaun fenomeno sociale<strong>di</strong>ffuso, una bussola perun’intera generazione <strong>di</strong>donne. È anche graziealla pressione delmovimento femministache le donne raccolgono,sul piano legislativo, ifrutti <strong>di</strong> tante lotteprecedenti…


Divorzio (legge n. 898 del 1970 e succ. mo<strong>di</strong>f.) Diritto <strong>di</strong> famiglia (legge n. 151 del 1975) Asili nido (legge n. 1044 del 1971) Consultori familiari (legge n. 405 del 1975) Aborto (legge n. 194 del 1978)


Novità in materia <strong>di</strong>lavoro:1970 = Statuto deilavoratori1971 = legge sullelavoratrici-madri1977 = legge sulla paritàtra uomo e donna


Legge n. 903 del9 <strong>di</strong>cembre 1977dall’eguaglianza formaleall’eguaglianzasostanzialedall’eguale trattamento<strong>di</strong> fronte alla legge allarimozione degli ostacoliche provocano<strong>di</strong>suguaglianzeTina Anselmima le norme piùinnovative <strong>di</strong> questalegge (per es., l’art. 7)troveranno scarsissimaapplicazione


“Cultura <strong>della</strong> parità e delle pariopportunità”!Una cultura che fa leva sul concetto <strong>di</strong> genere: : non èsufficiente – si <strong>di</strong>ce – tutelare la donna accordandolepari <strong>di</strong>ritti per renderla uguale all’uomo; si deve,invece, affermare e valorizzare la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>genere.Le donne non sono uguali all’uomo, sono <strong>di</strong>verse e,consapevoli <strong>della</strong> loro <strong>di</strong>versa identità, voglionotuttavia contare quanto l’uomoluomo, , vogliono che la loro<strong>di</strong>fferenza sia rispettata e che sia riconosciuto il loroegual valore, vogliono essere messe in grado <strong>di</strong><strong>di</strong>mostrarlo, e non facendo il doppio <strong>della</strong> fatica <strong>di</strong> unuomo.


Nel pubblico impiego, alla fine degli anniSettanta…circa il 44% degli occupati del settore è donna, mentre tra i ministeriali le donnecostituiscono il 38% (541.407 in tutto), con un incremento <strong>di</strong> 18 punti percentualirispetto al 1953 (= 20%). Tuttavia….…in base a dati del 1975 forniti dalla Ragioneria generale dello Stato, ledonne <strong>di</strong>rigenti nell’amministrazione per ministeri erano appena 188 contro i5.361 <strong>di</strong> sesso maschile:primi <strong>di</strong>rigenti F = <strong>14</strong>2 M = 3.177<strong>di</strong>rigenti superiori F = 46 M = 1.689<strong>di</strong>rigenti generali F = 0 M = 352prefetti F = 0 M = 115ambasciatori F = 0 M = 28I dati e le tabelle sono ricavati dal rapporto “Donne e leadership” del programma Cantieri -Dipartimento<strong>della</strong> Funzione pubblica


scuolaPercentuali <strong>di</strong> personalefemminile per comparto(2000)aziende autonomeministerienti <strong>di</strong> ricercaservizio sanitario nazionalesegretari comunaliregioni e autonomie localienti pubblici non economiciuniversitàcarriera prefettiziaforze armatecarriera <strong>di</strong>plomaticacorpi <strong>di</strong> poliziamagistratura


Stoccolma, 8 giugno 20066 a Conferenza ministeriale europeasull’uguaglianza tra uomini e donne: <strong>di</strong>rittiumani e sfide economiche in Europa"L'uguaglianza tra uomo e donna è parte integrante dei<strong>di</strong>ritti umani ed è un prerequisito per la democrazia e lagiustizia sociale".Queste le parole d'apertura del Segretario Generale del Consiglio d'Europa, Terry Davis


I progressi compiuti dalle donne insettori chiave <strong>della</strong> strategia <strong>di</strong>Lisbona come l’istruzione e laricerca, non si riflettono pienamentenella posizione delle stesse nelmercato del lavoro.Si tratta <strong>di</strong> unospreco <strong>di</strong> capitale umano chel’UE non può permettersi»,tenuto conto, al contempo, dei tassi <strong>di</strong> natalitàri<strong>dott</strong>i e dell’assottigliarsi <strong>della</strong> manodopera, checostituiscono una minaccia per il ruolo economicoe politico dell’UE.Cfr. Commissione U.E., Una tabella <strong>di</strong> marcia per la parità tra donne e uomini, 2006-2010.


Nel 1984 viene istituita, presso laPresidenza del Consiglio dei Ministri, la“Commissione nazionale per la parità e lepari opportunità tra uomo e donna”, , chesubito produce:il “Co<strong>di</strong>ce Donna”intere<strong>ssa</strong>nti ricerche, come quella sul“maschilismo” dei libri <strong>di</strong> testo per le scuole e quella<strong>di</strong> Alma Sabatini sul sessismo nella lingua italiana


Contrad<strong>di</strong>zione tralegge e realtàSono previsti “sulla carta” organismiistituzionali e figure <strong>di</strong> riferimento con compiti <strong>di</strong>verifica e controllo <strong>della</strong> politica delle pariopportunità, ma… sono poi realizzati ovunque?sono messi in grado <strong>di</strong> funzionare?Realizzazione <strong>della</strong> parità effettiva con la L. 125/1991


il 1° governo Pro<strong>di</strong> dà seguito allarichiesta <strong>della</strong> Commissione NazionalePari Opportunità e istituisce presso laPresidenza del Consiglio dei Ministri unMinistero ad hocNel 1996 viene istituito l'Ufficio del Ministro per le PariOpportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e inseguito, il 12 luglio 1997, con DPCM, vengono fi<strong>ssa</strong>te le funzionidel Ministro.Il Dipartimento per le Pari Opportunità viene istituito con il CSID.P.C.M. n.405 del 28 ottobre 1997, mo<strong>di</strong>ficato con i DPCM del 30novembre 2000 e DPCM del 30 settembre 2004.


Dopo l’istituzione ldel Ministero PariOpportunità, la “Commissione nazionale perla parità e le pari opportunità tra uomo edonna”, , istituita nel 1984, assume ilcompito <strong>di</strong> fornire al Ministro consulenza esupporto tecnico-scientifico nell’elaborazioneelaborazionee nell’attuazione delle politiche <strong>di</strong> pariopportunità fra uomo e donna.


La questione delle pariopportunità attiene allamateria deia volte negati…altre volte elargiti a pienemani, ma solo formalmente!

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