PARCODEL BEIGUABeiguaParcodelsti, ecc.). <strong>Il</strong> quadro geologico è completato da formazioni sedimentarie di origineUn parco per la tutelamarina che comprendono conglomerati e brecce grossolane, talora alternate a marnee ad arenarie, che affiorano nell'area sassellese, nel varazzino e in Val Gargassa.della biodiversità.Da non sottovalutare, inoltre, la ricchezza delle risorse idriche, che si manifestanoVentisei chilometri di crinali montuosi, a due passi dalla RivieraLigure, che si sviluppano dal Colle del Giovo al Passo del ni quantitativi e qualitativi. Un parco per lo sviluppo sostenibile <strong>Il</strong> Parco del Beiguain forme superficiali e sotterranee e che alimentano acquiferi significativi in termi-Turchino con andamento parallelo alla costa, passando per le è, altresì, caratterizzato da un prezioso patrimonio di testimonianze storico-culturali,presenti sul territorio o conservate nei musei, che raccontano l'evoluzione deglivette del M. Beigua (1287 m), della Cima Frattin (1145 m), delM. Rama (1148 m) del M. Argentea (1082 m) e del M. Reixa insediamenti umani dell'area del parco e le importanti vie di commercio tra costa e(1183 m) e che racchiudono praterie e preziose zone umide, fitte foreste di faggi, pianura padana che la attraversavano. Una così preziosa risorsa da tramandare alleroveri e castagni, rupi scoscese e affioramenti rocciosi, pinete a Pino Marittimo e future generazioni rende il parco un territorio speciale non solo per la conservazionedella biodiversità, ma anche per la tutela e la valorizzazione dell'identità cul-lembi di vegetazione mediterranea. Un mosaico di ambienti in ragione del quale ilgruppo montuoso del Beigua viene considerato una delle zone più ricche di biodiversitàdella Liguria: si pensi che questo territorio è segnalato a livello internazio-sperimentazione e lo sviluppo di attività socio-economiche sostenibili. A partire daiturale di ciascuna comunità presente al suo interno, nonché un laboratorio per lanale per il fenomeno della migrazione dei rapaci diurni (Biancone sopra tutti gli reperti paletnologici che testimoniano come le selve del Monte Beigua fossero frequentategià in epoca preistorica da cacciatori e pastori, passando al ruolo semprealtri) e che, da alcuni anni, ha visto tornare a nidificare l'aquila reale, in buona compagniacon gufo reale, codirossone, sterpazzola e oltre ottanta altre specie ornitologiche.Lungo i suoi percorsi più impervi e nascosti alla vista dell'uomo transita tra la costa e la pianura padana, con il notevole impulso fornito nel territorio dellapiù importante che la zona assunse quale crocevia di importanti vie di commercioregolarmente il lupo e dai suoi contrafforti affacciati sul mare non è inusuale scorgerele affusolate sagome delle balene transitare nello specchio acqueo di fronte a (fondata nel 1120), fino alle tradizionali attività agricole e di gestione del bosco cheValle dell’Orba dall'insediamento dei Monaci Cistercensi presso la Badia di TiglietoVarazze, Cogoleto e Arenzano. Un comprensorio in cui nel giro di pochi chilometrisi possono apprezzare fioriture tipiche della macchia mediterranea o imbattersi Beigua ha sempre manifestato una presenza significativa, condizionante e rassicu-hanno definito l'uso del territorio negli ultimi secoli, il comprensorio del Parco delin singolari torbiere di alta quota, testimoni di epoche lontane in cui ghiaccio e roccecombattevano la loro battaglia quotidiana per modellare la superficie terrestre. territorio ligure, laddove è ancora visibile un ricco e diffuso patrimonio dell'ediliziarante dell'uomo a presidio delle risorse ambientali presenti in questa porzione delUn parco in cui è possibile scovare variopinte specie floristiche endemiche (Viola e dei manufatti rurali. Di particolare interesse anche le diverse attività produttive edBertolonii, Cerastium utriense, Asplenium cuneifolium, Daphne cneorum, Cheilantesmarantae) e alcuni singolari inquilini appartenenti alla fauna minore (quali il costituiscono, tuttora, motivo di attrazione per turisti: tra le prime ricordiamo l’in-agro-alimentari che hanno contraddistinto il territorio del parco e che in alcuni casicolubro lacertino, il tritone alpestre, il tritone crestato, la rana temporaria, ecc.). Un dustria cartaria, concentrata soprattutto nelle valli di Arenzano (Cantarena e Lerone);le ferriere che ebbero il loro massimo sviluppo nel Sassellese e nelle valli Stu-parco che annovera al suo interno tre importanti Foreste Demaniali Regionali ("Deiva"in Comune di Sassello, "Lerone" nei Comuni di Arenzano e Cogoleto, "Tiglieto" ra e Orba; le vetrerie diffuse dapprima in Valle Stura, quindi anche nella Valle dell’Orba;la filigrana fiorente e caratteristica attività che ha fatto di Campo Ligure unnei Comuni di Tiglieto, Masone e Campo Ligure) in cui vivono i tipici ungulati dell'Appenninoligure quali cinghiali, caprioli e daini. Un territorio che custodisce la centro artigianale conosciuto a livello internazionale; per non parlare delle produzionilegate alla forestazione ed alla lavorazione del legno (con i tradizionali mestie-storia geologica della Liguria raccontata attraverso affioramenti rocciosi, mineralizzazioni,giacimenti fossiliferi, spettacolari forme modellate senza sosta per effetto ri dei taglialegna, dei segantini, dei cestai, dei bottai). Per quanto riguarda le tipicheproduzioni agro-alimentari è d’obbligo ricordare il ruolo del castagno, con tut-degli agenti esogeni. Tormentati momenti evolutivi hanno forgiato il cuore del parco,costituito in prevalenza da rocce metamorfiche, dette "ofioliti" o "rocce verdi", ti i piatti che derivano dai suoi copiosi frutti. Di grande rilevanza l’antichissima tradizionedell’industria dolciaria sassellese, con i tipici amaretti e canestrelli, ormaiche derivano da mutamenti chimico - fisici intervenuti su originarie rocce ignee formatesiin ambiente di fondo oceanico. Si tratta in prevalenza di serpentiniti e serpentinoscisti,cui si associano eclogiti metagabbri e prasiniti; vi sono poi le relative ti di bosco e le piante officinali, l’ampia gamma di prodotti caseari (per i quali inesportati in tutto il mondo. Completano il quadro l'apicoltura, le coltivazioni di frut-sequenze sedimentarie completamente trasformate, sempre in ragione dei processi Valle Stura è stato individuato anche un percorso culturale - gastronomico: "Le Vallidel Latte", la lavorazione delle carni bovine e ovine, nonché l’ambita raccolta edi metamorfismo e complessivamente denominate calcestisti pur comprendendo alloro interno anche rocce di diversa natura (argilloscisti, calcari cristallini quarzosci-conservazione dei funghi.44
TiglietoA due passida Tiglieto il polentonedi Acquabuona.Èuna manifestazione che si svolge tradizionalmente l'ultimolunedì di Agosto, nelle vicinanze della festa diS.Gottardo, santo protettore della frazione di Acquabuona.A questo santo è, infatti, dedicata la chiesinadella località e la via principale che la attraversa. Ifesteggiamenti iniziano il sabato prima e proseguono alla domenicaper concludersì al lunedì con appunto il polentone. La cottura dellapolenta inizia alle 14.30 circa, ora in cui vengono accesi i fuochi,rigorosamente a legna sotto diversi paioli. In alcuni verrà cotta lapolenta, mentre in altri verranno preparati i condimenti che verrannoserviti con essa: spezzatino di carne o fonduta di formaggi. Versole 18.00, poi, inizia la distribuzione. Ad uno ad uno i paioli vengonoportati vicino ad un grosso tavolato rettangolare e qui sopraviene colata la polenta e stesa. I partecipanti alla manifestazione divisiin due file, passano accanto a questo tavolato e presentando ilcontenitore gli viene riempito prima del prezioso alimento e poi delcondimento. Alcuni si portano da casa la pentola, e lì ritornano perconsumarla. Altri si appoggiano all'organizzazione e si fanno darepiatti e posate ed usufruiscono dei tavoli messi a disposizione.I principaliorganizzatori sono la P.A. Croce Bianca e la Pro Loco ma sonomolti sia gli abitanti di Acquabuona che delle restanti località diTiglieto a prestare la loro opera gratuitamente. L'intero incasso dellamanifestazione viene sempre impegato per opere di beneficienza.Azienda Agricola<strong>Il</strong> SottoboscoVia San Gottardo 180/D - Tiglieto (Ge)010 929298L'Azienda Agricola Dal Pian è situata a Tiglieto, a circa 50 km da Genova, vicino al Parco del Monte Beigua. Questa zona è rimasta intatta, incontaminatada qualsiasi fonte d’inquinamento e circondata da boschi e coltivazioni. Nel laboratorio aziendale si lavorano soprattutto frutti dibosco, grazie anche al clima particolare della zona che favorisce la coltivazione proprio di questo prodotto. Elemento peculiare dell’azienda èquello di una lavorazione che esclude in maniera assoluta l’utilizzo di prodotti chimici, ottenendo così un prodotto sano, genuino e particolarmentegustoso. Le produzioni dell’Azienda Agricola "<strong>Il</strong> Sottobosco" sono stagionali e il prodotto viene raccolto al punto giusto di maturazionee giornalmente distribuito direttamente e trasformato in ottime e gustose prelibatezze, dalle confetture, agli sciroppi, al miele. Un'accurata lavorazioneconsente di mantenere intatte tutte le proprietà e le fragranze della frutta fresca appena raccolta. L’azienda produce anche un gelato dialtissima qualità, con frutta fresca ottenuta da agricoltura biologica che viene commercializzato ma offerto anche agli amici che giungono all’agriturismoche porta un nome molto significativo: “O così o niente”. Qui,su prenotazione, si potranno assaporare tutti i prodotti dell’azienda, especialità riprese dalle tradizioni culinarie più antiche della zona.45