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Testo completo pdf - Prevenzione Oggi - Ispesl

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Vol. 2, n. 3-4, 27-34POLIMORFISMO DEL FATTORE DI NECROSI TUMORALE (TNF)αE SUSCETTIBILITÀ A SVILUPPARE DERMATITE DA CONTATTO NEIPARRUCCHIERIC.L. Ursini*, D. Cavallo*, A. Setini*, P. Piegari*, A. Cristaudo**, S. Iavicoli** ISPESL, Dipartimento di Medicina del Lavoro, Istituto Superiore per la <strong>Prevenzione</strong> e la Sicurezza del Lavoro, Roma** Dipartimento di Allergologia, Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO) - San Gallicano, RomaSINTESII parrucchieri sono cronicamente esposti a numerosi composti chimici spesso altamente allergenici oirritanti e sono particolarmente a rischio di sviluppare dermatite allergica da contatto (DAC), o dermatiteirritativa da contatto (DIC) di origine occupazionale. Nella DAC il fattore di necrosi tumorale (TNF)α sembragiocare un ruolo chiave, quindi il polimorfismo del suo gene promotore potrebbe influenzare la suscettibilitàa sviluppare la malattia, mentre per la DIC è stata ipotizzata un’associazione con lo stato atopico.Gli obiettivi dello studio sono stati: investigare la possibile correlazione tra un genotipo specifico delgene promotore del TNFα, la produzione della proteina TNFα e la suscettibilità a sviluppare DAC o DIC inparrucchieri con dermatite da contatto delle mani e studiare l’associazione tra stato atopico e dermatiteirritativa (DIC).Il polimorfismo del gene promotore del TNFα ai siti -308 e -238 è stato studiato in 19 parrucchieri (14soggetti con DAC e 5 con DIC) mediante ARMS (amplification refractory system) e i dati confrontati conle frequenze alleliche riportate in letteratura per i siti studiati. Inoltre, i livelli serici della proteina TNFα neiparrucchieri e in un gruppo selezionato di soggetti di controllo sono stati valutati mediante ELISA(Enzyme Linked Immuno Sorbent Assay).Non è stata trovata correlazione tra polimorfismo del TNFα al sito -308 e DAC o DIC; mentre era presenteuna frequenza più elevata della forma allelica A al sito -238 (14%) rispetto alla popolazione di riferimento(7%) esclusivamente nei soggetti con DAC. I livelli serici di TNFα nei parrucchieri erano significativamentepiù elevati che nei soggetti di controllo con iI valore medio più alto nel gruppo con DAC. Inoltre, l’80% deisoggetti con DIC riferivano uno stato atopico rispetto al 21% dei soggetti con DAC.Questi risultati preliminari suggeriscono una possibile associazione tra polimorfismo del TNFα al sito -238,un aumento della produzione della proteina TNFα e suscettibilità a sviluppare DAC in parrucchieri espostiad allergeni e, confermano l’associazione tra stato atopico e DIC.(Parole chiave: TNFα, parrucchieri, dermatite da contatto delle mani, polimorfismi)BOW PO/base indexing:EUOSHA - OSH: Chemical hazards related to occurrence in the workplace [35921C], Skin diseases [53721C];Contact dermatitis [53801D], Genetic toxicology [26601D]CIS: Chemical hazards [Yc], Skin diseases [No], Vesicular contact dermatitis [Nodev], Genetic effects [Yeng],Hairdressing [Xym],NACE - ATECO: Other service activities [93]EUOSHA - OSH: Rischi chimici presenti sul posto di lavoro [35921C], Malattie della pelle [53721C]; Dermatite dacontatto [53801D], Tossicologia genetica [26601D]CIS: Rischi chimici [Yc], Malattie della pelle [No], Dermatiti da contatto [Nodev], Effetti genetici [Yeng], Parrucchieri [Xym]NACE - ATECO: Servizi alle famiglie [93][ 27]


<strong>Prevenzione</strong> <strong>Oggi</strong> - Luglio/Dicembre 2006INTRODUZIONE[ 28 ]I parrucchieri sono particolarmente a rischio di sviluppare dermatite da contatto di origine occupazionaleperché sono cronicamente esposti a numerosi composti chimici sintetici e naturali che spesso sonoaltamente allergenici o irritanti. Inoltre, i saloni da parrucchiere sono spesso delle strutture di tipoartigianale, soggette a poche visite ispettive, nelle quali le misure di protezione individuale sonoraramente usate e i lavoratori sono raramente informati sui rischi di esposizione. Tale esposizione diorigine occupazionale è stata classificata come “probabilmente cancerogena per l’uomo” (Gruppo 2A),dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), dal momento che i parrucchieri utilizzanoun’ampia gamma di prodotti quali tinture per capelli, decoloranti, shampoo e balsamo per capelli,preparati per le acconciature e prodotti per il manicure e la cura della pelle che possono avere proprietàcancerogene, come dimostrato in numerosi studi in vitro ed in vivo condotti sugli animali 1 . L’esposizionequotidiana ad allergeni ed irritanti genera di frequente nei parrucchieri sia dermatiti irritative da contatto(DIC) che dermatiti allergiche da contatto (DAC) delle mani.La DIC, una malattia infiammatoria causata dal contatto della pelle con agenti irritanti, produce effettidannosi attraverso meccanismi non immunologici e sembra essere più frequente nei parrucchieriapprendisti a causa del loro prolungato contatto con acqua e shampoo 2 . Nel corso dello sviluppo di talemalattia, lo stato atopico sembra essere un fattore di rischio, come dimostrato in studi che associanol’atopia alla suscettibilità agli agenti irritanti 3, 4 .La DAC è una reazione generata dal sistema immunitario in risposta al contatto della pelle con la sostanzaallergenica ed è frequentemente riscontrata nei parrucchieri, come sostiene uno studio condotto in Italiasu 302 parrucchieri affetti da dermatiti, che ha rilevato la presenza di DAC nel 60,9% dei casi 5 . Le reazioniallergiche alle tinture per capelli rappresentano per i parrucchieri una causa frequente di malattie dellapelle di origine occupazionale, e la parafenilendiammina (PPD) costituisce il principale allergene dacontatto presente nelle comuni tinture per capelli. Infatti, tra i parrucchieri, le dermatiti da contatto diorigine occupazionale causate da PPD sono state riscontrate nel 19%-35% dei soggetti esposti 6-8 .La suscettibilità individuale ai composti chimici potenzialmente allergenici è spesso di origine genetica,sebbene possa variare a seconda dello stato di salute dell’individuo, della sensibilizzazione, dell’età odelle malattie eventualmente connesse, oltre ad essere legata a fattori di origine ambientale quali, adesempio, gli agenti tossici e ossidativi, l’esposizione alla luce, ecc.Nella DAC, la citochina fattore di necrosi tumorale alfa (TNFα) sembra giocare un ruolo chiave, quindi ilpolimorfismo del suo gene promotore potrebbe influenzare il grado di suscettibilità del soggetto alledermatiti da contatto. Il TNFα è sovraregolato in risposta agli allergeni da contatto sperimentali 7 ed èconsiderato un mediatore importante nella patogenesi della DAC 6 . Un aumento del livello serico di TNF·in seguito all’esposizione ad un allergene specifico è stato evidenziato in soggetti affetti da malattieallergico-infiammatorie 8 . La produzione di TNFα è regolata a livello trascrizionale e post-trascrizionale 9 .Il gene promotore del TNFα possiede almeno nove siti polimorfici le cui forme alleliche (GG, GA, AA)sembrano agire a livello trascrizionale, incidendo considerevolmente sulle quantità di trascritto e diproteina prodotta e secreta 10,11 .Tuttavia, nonostante tali effetti siano largamente riconosciuti, non è statoancora raggiunto un consenso generale in materia 12 . Alcuni di questi polimorfismi del gene promotoredel TNFα, quali ad esempio i siti -238 e -308, sembrano essere coinvolti in molte patologie tra cui asma,silicosi acuta, pneumoconiosi, fibrosi, tumori, linfoma non-Hodgkin, malaria cerebrale, rigetto,endometriosi, ecc. 13-15 . In particolare, è stato riscontrato che un polimorfismo del gene promotore delTNFα al sito -308 risulta connesso alla DAC 16 e induce l’espressione di TNFα 17 . Viste le potenzialiimplicazioni derivanti da un determinato assetto genetico nei confronti delle dermatiti allergiche,l’identificazione di genotipi, che potrebbero predisporre l’individuo alla sviluppo di DAC, a seguito dellaesposizione a composti allergenici, può fornire utili chiarimenti sulla malattia.


Polimorfismo del fattore di necrosi tumorale (TNF)α e suscettibilità a sviluppare dermatite da contatto nei parrucchieriIl presente studio ha valutato nei parrucchieri la possibile associazione tra i due siti polimorfici (-238 e -308)del gene promotore del TNF e lo sviluppo di DAC o DIC, analizzando le frequenze alleliche dei campioni instudio in confronto a quelle di una popolazione italiana sana presa come riferimento 18 . Lo scopo era quellodi identificare una possibile associazione tra specifici marker genetici e la suscettibilità individuale alla DACo alla DIC come reazione all’esposizione di origine occupazionale a diversi allergeni (in modo particolare letinture per capelli) e irritanti e, verificare l’eventuale esistenza di una relazione tra l’esposizione adallergeni o irritanti, l’aumento dei livelli serici di TNFα e lo sviluppo di malattie infiammatorie o allergiche.Inoltre, è stato analizzato lo stato atopico dei parrucchieri presi in esame, al fine di comprenderne il ruolonella suscettibilità a sviluppare malattie infiammatorio-allergiche. L’identificazione di eventuali marker disuscettibilità individuale a sviluppare dermatite allergica da contatto (DAC) o dermatite irritativa dacontatto (DIC), a seguito di esposizione a composti allergenici, può contribuire a chiarire l’origine dellamalattia e fornire utili indicazioni per la valutazione dei rischi.1. METODITra i pazienti che affluiscono al servizio di Allergologia di un ospedale dermatologico, sono statiselezionati 19 parrucchieri (13 femmine e 6 maschi) affetti da dermatite eczematosa da contatto dellemani. Il Comitato Etico dell’ospedale e il Comitato Scientifico dell’ISPESL hanno espresso parerefavorevole per lo svolgimento di questo studio sull’uomo. Tutti i soggetti hanno dato il proprio consensoinformato a partecipare. Un questionario per la raccolta di dati anagrafici, clinici e inerenti all’attivitàprofessionale è stato somministrato da personale medico specializzato. Il questionario ha fornito inoltrel’anamnesi dei sintomi atopici. I pazienti selezionati, in studio sono stati sottoposti a patch test con seriestandard e con serie specifica per l’attività lavorativa svolta. I patch sono stati applicati per 48 ore e ne èstata effettuata la lettura dopo 48 e 96 ore. La presenza di un evidente eritema è stata considerata qualereazione positiva al patch test.I soggetti sono stati suddivisi, in base al numero di tinture per capelli effettuate nell’arco della settimana,in parrucchieri con basso livello di esposizione alle tinture per capelli (60 tinture per capelli/settimana).Il livello serico di TNFα è stato valutato mediante test ELISA (Enzyme Linked Immuno Sorbent Assay)nei parrucchieri e in un gruppo di controllo composto da 19 soggetti (14 femmine e 5 maschi) di etàmedia 31 anni; Standard Deviation (SD), 4.6, privi di dermatiti da contatto delle mani e non esposti agliallergeni ed irritanti usati dai parrucchieri.Personale medico specializzato ha effettuato prelievi di campioni di sangue venoso intero dai pazienti e daisoggetti sani di controllo e, ha provveduto a trasferirli entro due ore al laboratorio dove sono state effettuatele analisi. Dai campioni di sangue periferico sono stati isolati i linfociti che sono stati immediatamenteutilizzati per l’estrazione del DNA, mentre i campioni di siero sono stati conservati a -80°C.Il polimorfismo del gene TNFα ai siti -308 e -238 è stato studiato nei 19 parrucchieri mediante ARMS(amplification refractory mutation system). Il DNA genomico è stato estratto dai linfociti utilizzando il kit dipurificazione Master Pure (Epicentre Technologies, Madison, WI). L’analisi ARMS è stata effettuatamediante tecnica PCR utilizzando i primers universali 5’GCCCCTCCCAGTTCTAGTTCTACT3’, il primer A-238specifico CACACTCCCCATCCTCCCTGCTTT, il primer G-238 specifico CACACTCCCCATCCTCCCTGCTTC,il primer A-308 specifico ACCCTGGAGGCTGAACCCCGTCTT, e il primer G-308 specificoACCCTGGAGGCTGAACCCCGTCTC. La miscela di reazione era composta da 10 mM Tris-HCl, 50 mM KCl,3 mM MgCl 2, 200 µM di ciascun nucleotide, 1 µM di ciascun primer, 1,25 µM di Taq polimerasi e 100 ng diestratto di DNA (DNA template). L’amplificazione consisteva di 35 cicli a 94°C per 1 minuto, 69°C per 1minuto, e 72°C per 30 secondi. Il prodotto della PCR è stato analizzato mediante elettroforesi su gel di[ 29]


<strong>Prevenzione</strong> <strong>Oggi</strong> - Luglio/Dicembre 2006agarosio (3%), colorato con bromuro di etidio (Sigma). L’immagine del DNA amplificato (DNA ladder) èstata acquisita mediante videocamera e analizzata attraverso l’utilizzo del software Quantity One(Biorad, CA).I dati relativi ai siti -308 e -238 sono stati messi a confronto con le frequenze alleliche della popolazioneitaliana riportate in Uboldi de Capei et al 18 .I livelli serici di TNFα presenti nei parrucchieri e nei soggetti di controllo sono stati misurati attraversol’utilizzo di un kit ELISA (Roche Diagnostics GmbH), e l’analisi statistica è stata effettuata mediante il testt di Student.2. RISULTATIDei 19 parrucchieri sottoposti ai patch test, 14 mostravano reazioni positive alla PPD e alle altre sostanzedi attinenza occupazionale contenute prevalentemente nelle tinture per capelli. I risultati ottenutiattraverso l’analisi ARMS effettuata sui siti polimorfici -308 e -238 sono mostrati in Tabella 1. Nel caso delsito -308 la frequenza dell’allele A nei pazienti con DAC è risultata simile alla frequenza media dellapopolazione italiana sana e anche i genotipi risultavano simili a quelli riportati in Uboldi de Capei 18 .Nel caso del sito -238, le frequenze dell’allele A e del genotipo AA riscontrate nei parrucchieri con DACsono risultate più elevate di quelle riscontrate nella popolazione usata come riferimento (Tab. 1).Il dosaggio quantitativo del TNFα nel siero ha evidenziato una concentrazione media di 27,85 pg/mL neiparrucchieri affetti da DAC e di 18,64 pg/mL in quelli affetti da DIC, rispetto ad una concentrazione di12,30 pg/mL riscontrata nei soggetti di controllo (Tab. 2). Nel gruppo affetto da DAC, è stata trovata unacorrelazione tra la proteina TNFα e il livello di esposizione alle tinture per capelli, con livelli serici di TNFα(confrontati con quelli dei soggetti di controllo) significativamente più elevati nei soggetti ad elevataesposizione (p = 0,02) rispetto ai soggetti a bassa esposizione (p = 0,07). Nel gruppo affetto da DIC,sembra invece esserci una correlazione inversa rispetto al livello di esposizione alle tinture per capelli,sebbene tale risultato sia stato evidenziato in un numero ristretto di soggetti.Inoltre, l’80% (4 su 5) dei parrucchieri affetti da DIC hanno riferito uno stato atopico rispetto al 21% (3 su14) dei parrucchieri affetti da DAC.[ ]TABELLA 1 - Frequenze alleliche e genotipiche nei parrucchieri in studio, valutate mediante ARMS e nella popolazioneitaliana usata come riferimento: DAC, dermatite allergica da contatto; DIC, dermatite irritativa da contattoGenotipo (%) Frequenza allelica %-308 GG GA AA G AParrucchieri con DAC (n = 14) 12 (86%) 2 (14%) 0 (0%) 93% 7%Parrucchieri con DIC (n = 5) 5 (100%) 0 (0%) 0 (0%) 100% 0%Parrucchieri totali (n = 19) 17 (89,5%) 2 (10,5%) 0 (0%) 94,7% 5,3%Uboldi de Capei et al. 2003 (n = 140) (84%) (14%) (2%) 91% 9%-238 GG GA AA G AParrucchieri con DAC (n = 14) 11 (79%) 2 (14%) 1 (7%) 86% 14%Parrucchieri con DIC (n = 5) 5 (100%) 0 (0%) 0 (0%) 100% 0%[ 30 ]Parrucchieri totali (n = 19) 16 (84,5%) 2 (10,5%) 1 (5%) 89,7% 10,3%Uboldi de Capei et al. 2003 (n = 140) (86%) (14%) (


Polimorfismo del fattore di necrosi tumorale (TNF)α e suscettibilità a sviluppare dermatite da contatto nei parrucchieriTABELLA 2 - Livelli serici medi di TNFα in parrucchieri e soggetti sani usati come controllo[ ]TNFα pg/mlTotale parrucchieri DAC (n = 14) 27,85*Totale parrucchieri DIC (n = 5) 18,64*Soggetti di controllo (n = 19) 12,30Parrucchieri ad elevata esposizione a tintura per capelli (n = 11) 28,64*Parrucchieri ad elevata esposizione a tintura per capelli affetti da DAC (n = 8) 35,6*Parrucchieri ad elevata esposizione a tintura per capelli affetti da DIC (n = 3) 10Parrucchieri a bassa esposizione a tintura per capelli (n = 8) 21,01Parrucchieri a bassa esposizione a tintura per capelli affetti da DAC (n = 6) 17,48Parrucchieri a bassa esposizione a tintura per capelli affetti da DIC (n = 2) 31,6*** p ≤ 0,05;** p ≤ 0,001 rispetto al gruppo di controllo.3. DISCUSSIONENumerosi studi hanno evidenziato delle associazioni tra il polimorfismo del gene promotore del TNFα ela sensibilizzazione ad alcune sostanze che possono indurre effetti irritativi o allergici. Nel presentestudio si è proceduto a valutare se l’esposizione di origine occupazionale dei parrucchieri possa indurre omeno una reazione allergica in soggetti con un particolare profilo genetico, e se questo possa essereutilizzato come fattore prognostico e marker genetico. La DAC dà luogo a reazioni immunitarie in cui lecitochine rivestono un ruolo determinante. Tuttavia, il loro effetto è spesso complesso ed è difficilestabilire una correlazione diretta con la loro produzione.I risultati ottenuti nel nostro studio attraverso l’analisi ARMS suggeriscono che, nel caso del sito -308,non esiste una correlazione tra il polimorfismo e la DAC causata dall’esposizione agli allergeni, anche seovviamente sarà necessario confermare il risultato su un campione più esteso di pazienti. Tale teoria è indisaccordo con quanto suggerito da Westphal et al. 16 i quali ipotizzano una possibile correlazione traun’elevata frequenza dell’allele A e lo sviluppo di DAC. Il presente studio ha evidenziato che, nel caso delsito -238, l’allele A risulta essere maggiormente frequente nei parrucchieri affetti da DAC rispetto allapopolazione presa come riferimento (0,14 in confronto a 0,07). Tuttavia, in letteratura non sono stateevidenziate differenze tra i pazienti affetti da DAC e le serie di gruppi di controllo per questo sito 18 ,mentre è stata riscontrata una frequenza maggiore dell’allele A associata a silicosi acuta nei minatoririspetto ad un gruppo di controllo, in uno studio che analizzava sia il sito -238 (0,33 in confronto a 0,06 delgruppo di controllo) che il sito -376 (0,33 in confronto a 0,05 del gruppo di controllo) 13 .Rimane ancora aperto il dibattito sulla quantità di trascritto in rapporto al tipo di allele del TNFα. Studieffettuati su cellule in coltura hanno evidenziato che, nel caso del sito -308, l’allele A potrebbe essereresponsabile di un aumento della trascrizione del gene TNFα 10 . Tuttavia, non tutti gli studi hanno evidenziatodelle differenze nella trascrizione dell’allele A nel caso del sito -308, mentre una piccola differenza, checomunque dipendeva dal modello cellulare utilizzato 12 , è stata rilevata nel caso del sito -238. Uno studiosull’uomo ha evidenziato che i soggetti con allele A al sito -308 del TNFα erano buoni secretori del TNFα,[ 31]


<strong>Prevenzione</strong> <strong>Oggi</strong> - Luglio/Dicembre 2006anche se tale caratteristica era legata alla presenza di una particolare combinazione dell’allele A con gliaplotipi HLA (HLA-A1; -B8; DR3) 17 . Un altro studio effettuato su lavoratori delle miniere di carbone 19 haconfermato livelli maggiori di TNFα in relazione alla presenza dell’allele A al sito -308.I risultati del presente studio relativi ai livelli di TNFα hanno evidenziato livelli serici più elevati nel gruppoaffetto da DAC rispetto al gruppo affetto da DIC. Un tale effetto sembra essere direttamente correlato ailivelli di esposizione agli allergeni contenuti nelle tinture per capelli; infatti, nel gruppo con un elevatolivello di esposizione alle tinture per capelli venivano riscontrati valori di TNFα significativamente piùelevati. Tali risultati confermano la relazione tra produzione elevata di questa citochina e dermatiteallergica da contatto a seguito di esposizione ad allergeni 8 . Sembra pertanto ipotizzabile che unamaggiore produzione di TNFα e lo sviluppo di DAC siano correlati. In conclusione, questi risultatipreliminari suggeriscono una possibile associazione tra il polimorfismo al sito -238 della regione del genepromotore del TNFα, l’aumentata produzione di TNFα e la suscettibilità individuale a sviluppare DAC neiparrucchieri con esposizione occupazionale ad allergeni. Inoltre, tali risultati sembrano confermarel’associazione tra stato atopico e suscettibilità a sviluppare dermatiti irritative da contatto come giàdimostrato in alcuni studi 20, 21, 3, 4 , incluso uno studio realizzato sui parrucchieri in cui l’atopia delle mucoseveniva identificata come uno dei più importanti fattori di rischio endogeni per lo sviluppo di dermatitidelle mani nei parrucchieri apprendisti 2 .Il presente studio fornisce utili indicazioni rispetto ai possibili marker di suscettibilità individuale asviluppare dermatite allergica o irritativa da contatto in una categoria professionale particolarmente arischio, e rappresentare un punto di partenza per ulteriori studi in questo campo che coinvolgano unnumero più elevato di soggetti.RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI[ 32 ]1. International Agency for Research on Cancer (IARC). Occupational Exposures of Hairdressers andBarbers and Personal Use of Hair Colourants; Some Hair Dyes, Cosmetic Colourants, IndustrialDyestuffs and Aromatic Amines. Lyon: IARC; 1993. (IARC Monographs on the Evaluation ofCarcinogenic Risks to Humans n. 57). p. 432. Smit HA, van Rijssen A, Vandenbroucke JP, Coenraads PJ. Susceptibility to and incidence of handdermatitis in a cohort of apprentice hairdressers and nurses. Scand J Work Environ Health1994;20:113-213. Tupker RA, Pinnagoda J, Coenraads PJ, Nater JP. Susceptibility to irritants: role of barrier function,skin dryness and history of atopic dermatitis. Br J Dermatol 1990;123:199-2054. Cowley NC, Farr PM. A dose-response study of irritant reactions to sodium lauryl sulphate inpatients with seborrhoeic dermatitis and atopic eczema. Acta Derm Venereol (Stockh) 1992;72:432-55. Guerra L, Tosti A, Bardazzi F, Pigatto P, Lisi P, Santucci B et al. Contact dermatitis in hairdressers: theItalian experience. Contact Dermatitis 1992;26:101-76. Kimber I, Cumberbatch M, Dearman RJ, Bhusham M, Griffiths CEM. Cytokines and chemokines inthe initiation and regulation of epidermal Langerhans cell mobilization. Br J Dermatol 2000;142:401-127. Cumberbatch M, Dearmann RJ, Kimber I. Langerhans cells require signals from both tumor necrosisfactor alpha and interleukin-1 beta for migration. Immunology 1997;92:388-958. Svensson Å, Möller H, Björkner B, Bruze M, Leden I, Theander J et al. Rheumatoid arthritis, goldtherapy, contact allergy and blood cytochines. BMC Dermatology 2002;2:1-59. Rink L, Kirchner H. Recent progress in the tumor necrosis factor-α field. Int Arch Allergy Immunol1996;111:199-209


Polimorfismo del fattore di necrosi tumorale (TNF)α e suscettibilità a sviluppare dermatite da contatto nei parrucchieri10. Kroeger KM, Carville KS, Abraham LJ. The -308 tumor necrosis factor-α promoter polymorphismeffects transcription. Mol Immunol 1997;34:391-911. Wilson AG, Symons JA, McDowell TL, McDewitt HO, Duff GW. Effects of a polymorphism in thehuman tumor necrosis factor α promoter on transcriptional activation. Proc Natl Acad Sci1997;94:3195-912. Bayley JP, de Rooij H, van den Elsen PJ, Huizinga TW, Verweij CL. Functional analysis of linker-scanmutants spanning the -376, 308, 244 and -238 polymorphic sites of the TNF- promoter. Cytokine2001;14:316-2313. Corbett EL, Mozzatto-Chamay N, Butterworth AE, De Cock KM, Williams BG, Churchyard GJ et al.Polymorphisms in the Tumor Necrosis Factor-α gene promoter may predispose to severe silicosis inblack south Africa miners. Am J Respir Crit Care Med 2002;165:690-314. Kim KA, Cho Y, Cho JS, Yang KH, Lee WK, Lee K-H et al. Tumor necrosis factor-α gene promoterpolymorphism in coal workers’ pneumoconiosis. Mol Cell Biochem 2002;234/235:205-915. Witte JS, Palmer LJ, O’Connor RD, Penelope JH, Hall MH. Relation between tumor necrosis factor-αpolymorphism TNFα-308 and risk of asthma. Eur J Human Genet 2002;10:82-516. Westphal GA, Schnuch A, Moessner R, König IR, Kränke B, Hallier E et al. Cytokine genepolymorphisms in allergic contact dermatitis. Contact Dermatitis 2003;48:93-817. Wilson AG, de Vries N, Pociot F, di Diovine FS, van der Potte LB, Duff GW. An allelic polymorphismwithin the human tumour necrosis factor α promotor region is strongly associated with HLA A1, B8and DR3 alleles. J Exp Med 1993;177:557-6018. Uboldi de Capei M, Dametto E, Fasano ME, Rendine S, Curtoni ES. Genotyping for cytokinepolymorphisms: allele frequencies in the Italian population. Eur J Immunogen 2003;30:5-1019. Schins RB, Borm PJ. Epidemiological evaluation release of monocyte TNF-α as an exposure andeffect marker in pneumoconiosis: A five year follow up study among coal workers. Occup EnvironMed 1995;52:441-5020. Nilsson E, Bach O. The importance of anamnestic information of atopy, metal dermatitis and earlierand eczema for the development of hand dermatitis in women in wet hospital work. Acta DermVenereol (Stock) 1986;66:45-5021. Meding B, Swanbeck G. Predictive factors for hand eczema. Contact Dermatitis 1990;23:154-61[ 33]

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