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Testo accompagnatorio - ZyXEL NSA210

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Presentazione antocianiBIC-Olivone settimana fuori sede 20094F-G M.Ghielmetti, A.Mattei, A.Martinisi, V.BashaAntocianiGli antociani (dal greco anthos = fiore, kyáneos = blu) o antocianine sono una classe di pigmentiidrosolubili appartenente alla famiglia dei flavonoidi.Le antocianine sono tra i più importanti gruppi di pigmenti presenti nei vegetali, e si ritrovano neifiori e frutti così come negli arbusti e nelle foglie autunnali.Questi pigmenti, giacché il loro colore varia al variare del pH, possono essere utilizzati comeindicatori di quest'ultimo, virando dal rosso al violetto o blu con l'aumentare dell'alcalinitàdell'ambiente. Ad esempio, la cianina costituisce il colore di alcune dalie e del fiordaliso.Fiore di fiordalisoLe antocianine sono presenti, seppur in diverse quantità, in quasi tutte le piante superiori (ma nonnel cactus e in altre ancora), e si trovano specialmente nei frutti e nei fiori, ma si possono riscontrareanche su foglie e radici, molto spesso insieme ad altri pigmenti quali carotenoidi e flavonoidi.Insieme sono responsabili della colorazione delle foglie delle piante caducifoglie in autunno,quando la fotosintesi s’interrompe, così come la produzione di clorofilla.Gli antociani sono metaboliti secondariCon metabolismo secondario di una pianta si indicanotutti quei processi di sintesi di sostanze organiche nonstrettamente necessari al sostentamento dell'organismo– in questo caso si parla di metabolismo primario- mache hanno invece fondamentali funzioni di protezionedall'ambiente circostante. I metaboliti secondaripermettono alla pianta di reagire alle mutevolicondizioni esterne e garantirne in questo modo unasopravvivenza ottimale.alimentimelanzana 750arancia ~200mora ~115lampone 10-60Antocianine in mg per100 g alimentoLe antocianine sono metaboliti secondari presenti ingran quantità nei frutti di bosco che abbiamo preso inconsiderazione durante il corso, ma sono presenti comeciliegiaribes350-40080-420detto anche nella pianta e svolgono un ruolo importante pompelmo rosso 30-750anche in piante giovani o con parti in crescita,proteggendole dai raggi ultravioletti quando lavino rosso 24-35produzione di clorofilla non è ancora iniziata. Ciò é possibile grazie al loro potere antiossidante, chele protegge assorbendo luce di una determinata lunghezza d'onda in relazione al colorePagina 1 di 10


dell'antocianina, che a sua volta dipende dalla sua struttura chimica. Infatti, in caso di esposizione agrandi quantità di radiazioni UV, la loro produzione aumenta immediatamente per far fronte allostato d’emergenza.Grazie ai loro colori poi questi pigmenti sono in grado di attirare insetti e animali, fornendo così unaiuto prezioso per la riproduzione delle piante e il trasporto dei semi.La produzione e la quantità di questi pigmenti dipendono dal tipo di pianta e da altre condizioniesterne quali la natura del suolo (salinità, tipo di terreno, ecc), la temperatura e la luce.Alimenti ricchi di queste sostanze sono il ribes, la ciliegia, il cavolo rosso, l'uva, la fragola, ilsambuco e le bacche in generale. Altri alimenti in cui gli antociani sono presenti, seppur in minorquantità, sono la banana, l'asparago, il pisello, la pera e la patata. La colorazione di tali sostanze ècosì forte da mascherare spesso gli altri pigmenti.Le antocianine sono presenti esclusivamente in piante superiori, e non si riscontrano in animali,microorganismi o piante acquatiche. Il motivo è che la biosintesi di queste sostanze richiedemateriali originati solamente attraverso la fotosintesi e richiede una relativamente elevata intensitàluminosa che non può essere raggiunta sott'acqua.Struttura e biosintesiIl catione flavilio, struttura di base delle antocianineAnthocyanidina R 1 R 2 R 3 R 4 R 5 R 6 R 7Aurantinidina -H -OH -H -OH -OH -OH -OHCianidina -OH -OH -H -OH -OH -H -OHDelfinidina -OH -OH -OH -OH -OH -H -OHEuropinidina -OCH 3 -OH -OH -OH -OCH 3 -H -OHTricetinidina -OH -OH -OH -H -OH -H -OHLuteolinidina -OH -OH -H -H -OH -H -OHApigeninidina -H -OH -H -H -OH -H -OHPelargonidina -H -OH -H -OH -OH -H -OHMalvidina -OCH 3 -OH -OCH 3 -OH -OH -H -OHPeonidina -OCH 3 -OH -H -OH -OH -H -OHPetunidina -OH -OH -OCH 3 -OH -OH -H -OHRosinidina -OCH 3 -OH -H -OH -OH -H -OCH 3Pagina 2 di 10


Le antocianine sono costituite da una molecola di benzene fusa con una di pirano (anelloeterociclico contenente ossigeno), collegata a sua volta con un gruppo fenilico che può essere a suavolta legato a diversi sostituenti. Questa molecola complessa prende il nome di catione flavilio cheè la struttura di base di tutte le antocianine.Le antocianine (antociani), o antocianosidi, derivano dai rispettivi agliconi (antocianidine), da cui sidifferenziano per l'aggiunta di un gruppo glicosile (uno zucchero), di norma in posizione R3 e/o R4(vedi figura). In natura esistono circa una ventina di agliconi, mentre il numero dei derivati è fino a15-20 volte maggiore. Tra i primi, più frequenti in natura vi sono: delfinidina, petunidina, cianidina,malvidina, peonidina e pelargonidina, i cui nomi derivano dalle piante di cui sono ricche.Questi pigmenti sono assemblati a partire da due distinte vie, entrambe utilizzando materialiderivanti dai processi fotosintetici, partendo da acido acetico.La prima passa attraverso la produzione dell’amminoacido fenilalanina, mentre il secondo porta allaformazione di malonil-CoA. I prodotti di queste vie sintetiche sono quindi assemblati insieme performare i diversi agliconi, i quali vengono a loro volta stabilizzati aggiungendovi vari gruppiglicosilici.Pagina 3 di 10


Potere antiossidanteI radicali liberi e i loro effettiUn radicale libero è una specie chimica che contiene uno o più elettroni spaiati, cioè un elettroneche occupa da solo un orbitale molecolare o atomico. Questa disposizione rende l’atomo o lamolecola molto instabili, per cui la reattività chimica dei radicali è generalmente molto elevatapoiché ad essi “manca qualcosa”. Un radicale può cedere il suo elettrone spaiato a un non radicaleoppure può ricevere un elettrone da un’altra molecola in modo da formare una coppia di elettroni.Qualunque reazione avvenga, la specie non radicale si trasforma in un radicale libero capace diestendere e propagare il danno, in una reazione a catena in grado di automantenersi e amplificarsi.La reazione termina in una fase in cui i radicali liberi vengono consumati attraverso unaricombinazione in prodotti stabili, detto processo di arresto della reazione a catena.In condizioni fisiologiche normali vi è uno stato di equilibrio tra la produzione endogena di radicaliliberi e la loro neutralizzazione da parte dei meccanismi antiossidanti dell'organismo. Infatti gliantiossidanti sono molecole capaci di inibire l'inizio o la propagazione delle reazioni di ossidazionea catena come vedremo più nello specifico in seguito.Quando invece prevale la produzione di radicali, si viene a determinare un danno che a lungoandare procura una progressiva usura di corpo e mente. Nell'organismo umano i radicali liberireagiscono con qualsiasi struttura molecolare che incontrano ed é dunque molto importanteproteggersi e combatterli. Il danno da radicali liberi colpirebbe soprattutto il DNA, ovvero ilpatrimonio genetico, e i mitocondri, ovvero le strutture indispensabili per la produzione dell'energia.I radicali liberi si formano all'interno delle nostre cellule (nei mitocondri), dove l'ossigeno vieneutilizzato per produrre energia. Non tutto l'ossigeno viene consumato ma in parte va a formarequeste molecole che contengono uno o più atomi di ossigeno. In generale i radicali liberi si formanodalla rottura di legami covalenti: in questo modo si ottiene, per esempio, un atomo H con unelettrone (quindi senza carica elettrica) e un O con l'altro elettrone (per questo motivo si parla di“elettroni spaiati”).Agenti che provocano formazione di radicali liberi sono : l'infiammazione, il fumo di sigaretta(molto dannoso, il tabacco è una potente tossina), il sole (le radiazioni ultraviolette in genere), lostress, elevato consumo di alcool, una dieta eccessivamente ricca di proteine e di grassi animali(grassi saturi),...Quando prevale la produzione di radicali si viene a determinare un danno, definito stress ossidativo.Una delle cause dell'invecchiamento è proprio lo stress ossidativo.In pratica, un organismo "stressato" non riesce a neutralizzare l’eccessivo livello di radicali liberiendogeni ed è così intossicato da queste sostanze che causano un enorme danno a diversi settori delcorpo umano. Così, queste sostanze altamente reattive sono libere di attaccare e danneggiare lenostre cellule.In caso di stress ossidativo si possono osservare precocemente : riduzione della memoria, riduzionedella concentrazione, disturbi del sonno, diminuite capacità sessuali, capelli bianchi, calvizie,comparsa di rughe e macchie sulla pelle, diminuzione della massa muscolare ed aumento dellamassa grassa, riduzione della difesa immunitaria, aumento del rischio cardio vascolare, diminuzionedi energia, stress con ansia e depressione.Con l'analisi dello stress ossidativo si misurano, nel sangue (plasma, eritrociti e linfociti), i livelli di:sostanze antiossidanti che interrompono la catena di reazioni dovute ai radicali liberi; enzimiantiossidanti che distruggono direttamente i radicali liberi; acidi grassi polinsaturi, che sonocomponenti essenziali per la costruzione delle membrane biologiche e quindi di importanza vitaleper la salute cellulare.I radicali liberi "vivono" in genere una frazione di tempo piccolissima, qualche millesimo diPagina 4 di 10


miliardesimo di secondo, giusto il tempo per far danni!Tutti gli esseri viventi comprese le piante sono aggredite dalle radiazioni solari e dai radicali liberi,e tutti si difendono dall' aggressione: gli appartenenti al mondo animale con gli antiossidantiesogeni (quelli formati all'interno del corpo) e con quelli endogeni (quelli ingeriti conl'alimentazione) mentre le piante difendono i cromosomi e i loro DNA con le vitamine e flavonoidicontenuti in frutti, fiori, semi e foglie.Al primo posto come antiossidante tra gli antiossidanti c'è la frutta nera tipo uva nera e prugne nere, mirtilli,more, fragole, ricche di antociani come visto in precedenza. Inoltre un ottimo alimento percombattere i radicali liberi (per l'alto contenuto di fenoli) è l'olio d'oliva.Da tutto quanto esposto è evidente l'infinita importanza dei radicali liberi e l'importanza di una dietaantiossidante, ricca di frutta e verdura cruda e fresca, povera di grassi saturi e di grassi idrogenati,fonti molto ricche di radicali liberi.Gli antociani sono agenti antiossidanti (anti-radicali liberi)Gli antociani sono composti poliaromatici poliossidrilati (con molteplici gruppi -OH) in grado direagire con gli ossidanti quali l'ossigeno molecolare e i radicali liberi riducendo così i danni chequeste molecole possono provocare alle cellule ed ai tessuti.Le vitamine A, la vitamina C (acido ascorbico) e la vitamina E sono tra i più efficaci compostiorganici anti-ossidanti presenti nel corpo umano.Il potere antiossidante di queste molecole é dovuto alla loro struttura: il radicale libero, che comeabbiamo visto possiede un elettrone spaiato, reagisce con un gruppo ossidrile di un anello fenolicodell'aglicone (antocianidina), rompendone il legame covalente e legandosi all’idrogeno. In questomodo il radicale libero è neutralizzato, ma con la conseguenza inevitabile della trasformazionedell’antocianosida stesso in un radicale. Grazie alla capacità del sistema aromatico però, l'elettronespaiato formatosi viene delocalizzato lungo gran parte della struttura chimica: unatale“diluizione“della carica impedisce la formazione di zone ad alta densità elettronica cheaumentano l’instabilità molecolare e quindi la reattività del radicale. Il risultato è quindi lacreazione di un radicale libero più inerte chimicamente rispetto al radicale neutralizzato. In seguitoquesto reagirà con un secondo radicale libero generando così o una nuova molecola derivata dallaformazione di un legame covalente tra i due radicali o due specie chimiche stabili (ioni).La diminuzione delle specie ossidanti presenti nell'organismo protegge dal loro attacco le molecolebersaglio come i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici. Grazie a queste loro attività antiossidanti eantiradicali queste sostanze possono essere molto utili per i loro impieghi in medicina. Questipigmenti sembrano proteggere contro la fragilità capillare, e contro vari processi d’invecchiamentoo modificazioni cellulari provocati dall'ossigeno, tra cui processi infiammatori e modificazionicancerogene.Tra le altre proprietà degli antiossidanti: stimolano il sistema immunitario, fluidificano il sangue,riducono la pressione dello stesso, sono antibatterici e anti virali.Gli antociani sono anche impiegati come additivi alimentari e sono presenti come colorante rossoantociano (E163), usato in marmellate e altri alimenti normalmente con pH acido come lo yogurt.Pagina 5 di 10


Attività pratica di laboratorioObiettivi:tramite le esperienze di laboratorio si vuole arrivare a determinare il potereantiossidante degli antocianosidi in alcuni piccoli frutti di bosco. Per far ciò si èproceduto inizialmente con l'estrazione degli stessi dal tipo di frutto preso in esame.A questo punto abbiamo anche calcolato il contenuto totale percentuale diantocianosidi ( ciò è stato svolto con la prima attività). Successivamente abbiamopotuto procedere con la seconda e più importante parte del lavoro, ovvero, comeintrodotto in precedenza, la misurazione del potere antiossidante degli antocianimediante test del DPPH.Determinazione del contenuto totale percentuale di antocianosidi in alcuni frutti di boscoPer poter determinare la percentuale di antocianosidi abbiamo sfruttato due importanti proprietà diqueste sostanze: esse sono solubili in soluzioni acquose e grazie alla presenza di sistemi coniugatinella struttura chimica di queste molecole, queste assorbono nello spettro visibile, come evidentedalla colorazione. Quest'ultima proprietà ci permette di sfruttare la legge di Lambert Beer, cioèA(λ) = ε(λ) ⋅l⋅ c , che pone in relazione l’assorbanza con la concentrazione. Come vedremo inseguito, questa relazione ci permette di raggiungere il nostro obiettivo.Nota: Nell'apparecchiatura utilizzata è presente un condensatore a reflusso, nel quale scorre acqua afini di raffreddamento. Questo strumento impedisce al solvente di dissolversi nell'ambiente esterno,condensandone appunto i vapori e facendolo dunque ricadere nel pallone.Inoltre l'impiego di un bagnomaria garantisce il mantenimento omogeneo della temperaturanell'intervallo desiderato tra i 55° ed i 60°, evitando il contatto diretto del pallone con la piastrariscaldante (gli estratti, se eccessivamente riscaldati, potrebbero decomporsi).Principio del metodo:Gli antocianosidi vengono estratti con una soluzione idroalcolicaacidificata con HCl. Tali composti vengono quantificati per viacolorimetrica ed espressi come malvina clorata ( ).Solventi e reagenti: (Solvente di estrazione) Soluzione70-29-1 ˇ/v(Solvente di diluizione) Soluzione70-29-1 ˇ/v(Campioni) Frutti freschi di Vaccinium myrtillus L.Ribes rubrum L.Rubus idaeus L.Rubus ulmifolius L.Procedimento:1. Porre il becker da 1000 ml, contenente circa 500 ml di acqua corrente, a riscaldare sullapiastra riscaldante. L’acqua dovrà raggiungere i 50-55 °C circa.2. Alla bilancia tecnica pesare, direttamente nel pallone, 2 frutti campione, annotando il valoreesatto ottenuto.3. Con l’ausilio della bacchetta in vetro, rompere i frutti.4. Sotto aspirazione della cappa chimica, aggiungere al campione 50ml della soluzione diPagina 6 di 10


estrazione70-29-1 ˇ/v e una piccola ancoretta magnetica.5. Tappare il pallone con il relativo tappo.6. Verificato con un termometro che la temperatura del bagnomaria abbia raggiunto i 50-55°C,montare l’apparato di estrazione con il condensatore a reflusso.7. Procedere con l’estrazione, calcolando 60 minuti dalla caduta della prima goccia all’internodel pallone.8. Trascorsi i 60 minuti, spegnere la piastra e lasciare raffreddare l’estratto per qualche istante.9. Staccare il pallone dal condensatore e tapparlo.10. Sotto aspirazione della cappa chimica, lasciare raffreddare ulteriormente l’estratto perqualche minuto.11. Filtrare il contenuto del pallone in un matraccio da 100 ml utilizzando un filtro di cotone eun imbuto a gambo corto.12. Con la soluzione 70-29-1 ˇ/v, portare a volume finale di 100 mll’estratto (far percolare qualche ml di soluzione sul filtro per recuperare la parte di estrattoimbevuta nello stesso).13. Con la soluzione 70-29-1 ˇ/v diluire l’estratto 1:10 (matraccio 10ml).14. Allo spettrofotometro UV/Visibile, impostare la lunghezza d’onda di 535 nm. Utilizzandocome Bianco la soluzione70-29-1 ˇ/v, leggere il valore di assorbanzadella soluzione preparata nel punto 13. (Il trasferimento delle soluzioni in esame nellacuvette dovrà essere effettuato sotto aspirazione della cappa chimica. Queste ultimedovranno essere coperte con un vetrino per microscopia fino al momento della lettura).Esempio di risoluzione matematica per il ribes-2 (analogamente si procederà per gli altri frutti)Sapendo che una concentrazione di 1mg/mL di malvina clorata corrisponde ad una assorbanza di0.559 ad una lunghezza d'onda di 535 nm, abbiamo calcolato il coefficiente di estinzione molare,grazie al quale è possibile procedere, grazie alla misura dell'assorbanza della soluzione diluita diantociani estratti, con la determinazione della loro concentrazione e quindi alla loro massa. Unavolta stabilita quest'ultima si può calcolare la % dei pigmenti rispetto alla massa totale(secca/fresca) del frutto.Coefficiente di estinzione molare:A(λ)0.559mLA(λ)= ε(λ) ⋅ l ⋅ c → ε( 535nm)== = 0.559l ⋅ c mg mg ⋅ cm1cm⋅1mLConcentrazione antocianosidi nella soluzione finale sottoposta a spettrofotometro:A(λ)0.0277mgA(λ)= ε(λ) ⋅ l ⋅ c → c = == 0.0495ε(λ) ⋅ l mLmL0.559 ⋅1cmmg ⋅ cmConcentrazione nella soluzione iniziale:mg mgc1 = c ⋅ 20 = 0.0495 ⋅ 20 = 0.99mL mLRibes: 59.4% di acqua( 100 − 59.4 )msecca=⋅ 7.09g = 2.8785g100Pagina 7 di 10


% in massa di antociani rispetto al frutto secco:mg0.99 ⋅50mLm c1⋅ v= =mL= 0.0172 → 1.72 %m m 2878.5mgseccaAbbiamo espresso in una tabella i risultati completi ottenuti dai diversi gruppi.frutto% acqua nelfruttomassa(g)Abs(λ = 535 nm)%antocianosidi sufruttofresco SeccoRibes 59.4 7.45 0.0201 0.48 1.457.09 0.0277 0.7 1.72Mirtillo 36.6 9.38 0.1719 3.27 5.178.09 0.1633 3.61 5.69Mora 67.7 7.29 0.2861 7.06 21.746.12 0.2361 6.90 21.37Lampone 58.6 7.26 0.1218 3.0 7.267.26 0.1403 3.46 8.37A questo punto gli antociani sono stati estratti, la percentuale degli stessi nei frutti è stata calcolata,e si può dunque procedere con la seocnda esperienza di laboratorio.Determinazione della capacità antiossidante: test del DPPHPer determinare il potenziale antiossidante sono stati applicati molti metodi, che differiscono nellecondizioni sperimentali e nel principio su cui si basano. I più comuni consistono nella generazionedi un radicale e nello studio dell'inibizione di questa reazione in seguito all'introduzione delcomposto in esame; il risultato dipende dal radicale impiegato, e perciò le misure biologicamentepiù significative si ottengono con i radicali perossile, che sono i più comuni nell'organismo umano.Una tecnica usata frequentemente prevede di generare un catione radicale cromoforo stabile, quindinon reattivo in modo brusco, come il DPPH (difenilpicrilidrazile), e di valutare poi la capacitàdell'antiossidante in base alla diminuzione di assorbanza che si osserva in seguito alla cattura delradicale; la reazione che avviene è la donazione di un idrogeno dall'antiossidante (RH) al DPPH.Il radicale R che viene generato subisce poi altre reazioni, che determinano il numero di molecole diDPPH ridotte da ogni molecola di antiossidante. Questo tipo di analisi è rapido e semplice, egarantisce risultati affidabili. Esistono, però, anche alcuni svantaggi: per esempio, moltiPagina 8 di 10


antiossidanti che reagiscono rapidamente con i radicali perossile sono invece poco reattivi, oaddirittura inerti, nei confronti del DPPH.Test del DPPH in laboratorioScopo:Determinare il potere antiossidante di alcuni estratti vegetali mettendo graficamentein relazione le percentuali di inibizione e il tempo.Principio del metodo:Il radicale DPPH reagisce con gli antiossidanti presenti nei campioni.Tale reazione comporta una riduzione del valore di assorbanza allalunghezza d’onda caratteristica di 513 nm. L’attività antiossidantedegli estratti viene misurata, mediante spettrofotometro, comeestinzione dell’assorbanza della soluzione DPPH ed espressa come IP(percentuale d’inibizione).Strumenti e materiale occorrenteBilancia analiticaSpettrofotometro UV / VisibileMicropipetta a volume variabile 19-1000 µLCarta per pesataSpatole monouso1 matraccio da 50 mL e 10 matracci da 10 mL muniti di tappoPipette Pasteur in vetroCarta di alluminioCuvette monouso e vetrini per microscopiaSolventi e reagenti:(Solvente di diluizione) Metanolo(Radicale Libero) 2,2-Di(4-tert-octylphenyl)-1-picrylhydrazyle (MM= 618.76 g/mole)(Standard di riferimento Trolox (MM = 250.29 g/mole)(Estratti di frutti di bosco) Vaccinium myrtillus L.Ribes rubrum L.Rubus idaeus L.Rubus ulmifolius L.ProcedimentoSotto cappa, allestire le soluzioni da analizzare:- soluzione metanolica di DPPH 50 µM- soluzione metanolica std di riferimento Trolox 1mM- estratto di frutti di bosco, eventualmente diluito in metanolo.Avvolgere ciascun matraccio in carta da alluminio.Allo spettrofotometro, impostare la lunghezza d’onda di 513 nm (nel nostro caso la misuradell'assorbanza è stata effettuata ad un lunghezza d'onda di 565 nm) ed effettuare l’operazione diazzeramento (utilizzare come bianco il metanolo).Nella cuvetta, dispensare 500 µl della soluzione di DPPH e 500 µl dell’estratto in esame. Miscelarepipettando ripetutamente.Misurare il valore di assorbanza nei tempi stabiliti (0, 2.5, 5, 7.5 e 10 minuti).IP (percentuale di inibizione) :Pagina 9 di 10


Per le misurazioni nello spettrofotometro, abbiamo inserito nella cuvetta 3.5 mL di DPPH e 0.5 mLdella nostra soluzione di antociani. Si vuole misurare l'assorbanza del DPPH in funzione del tempo.Inizialmente si osserva un certo valore di assorbanza che diminuisce esponenzialmente col passaredei minuti. Questo fatto è causato dall'attività antiradicale degli antociani, antiossidanti chereagiscono, come già visto, con il DPPH e che ne comportano dunque una diminuzione diconcentrazione, responsabile della variazione di intensità di colore della soluzione e dell'estinzionedi assorbanza riscontrata nella misurazione (secondo la legge di Lambert-Beer).È’ importante partire subito con la misurazione allo spettrofotometro, in quanto l'attività antiradicaledegli antociani inizia nel momento in cui essi vengono a contatto con la soluzione di DPPH.Questo grafico mostra l’assorbanza del DPPH ad una lunghezza d'onda di 565 nm in funzione deltempo relativo all’esperienza eseguita con gli antociani estratti dal ribes. Si può osservarel’andamento a carattere esponenziale del grafico; per quantificare il potere antiossidante degliantocianosidi si può tenere in considerazione il tempo di dimezzamento, ossia il tempo in cuil’assorbanza del DPPH cala della metà, in maniera molto simile al tempo di decadimentoradioattivo. Nel caso preso in considerazione, questo tempo di dimezzamento è pari a circa 164secondi, come risulta dal grafico.Bisogna però dire che l’esperimento presenta un certo margine di errore dovuto al fatto chepotrebbero essere presenti nel ribes altre specie chimiche antiossidanti , come l'acido ascorbico(vitamina C), e dunque l'estinzione dell'assorbanza non può essere imputata con certezzaunicamente agli antociani.Per confrontare il potere antiossidante degli antociani dei diversi frutti, si potrebbe pensare diprenderne soluzioni diluite a concentrazioni uguali e confrontare i tempi di dimezzamento risultantidai rispettivi grafici; resta comunque il problema della possibile presenza di ulteriori antiossidantinelle soluzioni.Pagina 10 di 10

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