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DAL PRESENTE AL PASSATO - Ettore Majorana

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03_<strong>D<strong>AL</strong></strong>_<strong>PRESENTE</strong> 13-03-2006 18:39 Page 78<strong>D<strong>AL</strong></strong> <strong>PRESENTE</strong><strong>AL</strong> <strong>PASSATO</strong>1<strong>Majorana</strong> viveva a Ro m adall’età di otto o nove ani inc o l l e g i o, insieme con fratelli ecugini, al Convitto Massimo alleTe rm e dei padri gesuiti finch énel 1921 l’intera famiglia nonsi trasferì a Roma ed <strong>Ettore</strong>passò da interno a estern o.2Vito Vo l t e r ra fu uno deip o chi professori unive rsitari ar i f i u t a re il giuramento al re g i-me fascista.La rinascita della fisica italiana non avrebbe avuto luogo, forse,senza l’intervento di un altro siciliano, Orso Mario Corbino, laureatoin Fisica a Palermo, professore prima a Messina e poi a Roma, dal1918 direttore dell’Istituto di fisica di via Panisperna. Nel 1920Corbino era stato nominato Senatore e l’anno seguente Ministrodella Pubblica Istruzione; nel 1926 inventa all’Università di Romauna cattedra di Fisica teorica ritagliata su misura per il venticinquenneFermi; lo protegge dalle inevitabili invidie dei colleghi, che altrimentigli avrebbero dato ben poco spazio; fa chiamare da Firenze aRoma l’abilissimo fisico sperimentale Franco Rasetti finché nel 1929propone Fermi quale leader ufficiale della fisica dell’epoca facendolonominare alla Reale Accademia d’Italia. Lo stesso anno Corbino eFermi prendono la storica decisione di concentrare gli sforzi delgruppo sulla nascente fisica nucleare e garantisce al gruppo romano,di poi, un appoggio finanziario eccezionale per quel periodo.Nel frattempo, alla fine del 1923, il diciassettenne <strong>Majorana</strong> 1 si eraiscritto al corso di laurea di Ingegneria dell’Università di Roma.Aveva come compagni il fratello Luciano, Emilio Segré, GastonePiqué, Enrico Volterra, Giovanni Gentile jr. e Giovanni Enriques; gliultimi tra erano figli, rispettivamente, del grande matematico VitoVolterra 2 , del noto filosofo Giovanni Gentile e dell’illustre matematicoed epistemologo Federigo Enriques.Nel giugno 1927 Corbino rivolge un appello agli studenti di ingegneriaaffinché, con la nomina di Fermi a Roma, i più portati passasseroagli studi di fisica, ed Edoardo Amaldi, allora al termine del secondoanno, ne raccoglie l’invito. Quasi simultaneamente Segré conosceRasetti e quindi Fermi e lui pure decide di passare alla fisica; qui egliinizia a parlare delle doti straordinarie di <strong>Majorana</strong> e un giorno lo convincea incontrare Fermi. Il passaggio di <strong>Ettore</strong> ha luogo all’inizio del1928, cioè all’inizio del suo quinto anno di studi unive r s i t a r i .Amaldi racconta: «Fu in quella occasione che vidi <strong>Majorana</strong> per laprima volta. Di lontano appariva smilzo, con un’andatura timida equasi incerta; da vicino si notavano i capelli nerissimi, la carnagionescura, le gote lievemente scavate, gli occhi vivacissimi e scintillanti:nell’insieme l’aspetto di un saraceno. Fu così che negli anni successiviall’Istituto di Fisica in via Panisperna 89/A, si formò una vera epropria scuola di fisica moderna. Fra gli allievi teorici qui ricorderò,in ordine di ingresso in Istituto <strong>Ettore</strong> <strong>Majorana</strong>, Gian Carlo Wick,Giglio Racah, Giovanni Gentile jr, Ugo Fano, Bruno Ferretti e PieroCaldirola, l’ultimo dei quali giunse a Roma da Pavia poco prima cheFermi lasciasse l’Italia nel dicembre del 1938. Gli allievi nel camposperimentale furono: Emilio Segré, Edoardo Amaldi, BrunoPontecorvo, Eugenio Fubini, Mario Ageno e Giuseppe Cocconi, ilquale giunse a Roma da Milano circa un anno prima della partenzadi Fermi».aprile 200678

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