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creazione dello spazio versus creazione dei limiti dello spazio

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1. IL MITO DELL’ORIGINE TESSILE DELL’ARCHITETTURA: LA TESI DI SEMPER<br />

1.1 Il ‘principio del rivestimento’ tra involucro e struttura<br />

Nodi ed intrecci - Ornamenti egizi di soffitti e pareti<br />

“L'uso di intrecciare pali per delimitare la proprietà, delle stuoie e <strong>dei</strong> tappeti come<br />

coperte per i piedi, per ripararsi dal sole e dal freddo e per separare i vani interni alle<br />

abitazioni nella maggior parte <strong>dei</strong> casi, e specialmente in condizioni climatiche<br />

favorevoli, precedette l'uso delle pareti in muratura. […] Essendo l'intreccio<br />

l'elemento originario, anche più tardi quando le leggere pareti di stuoie si<br />

trasformarono in solidi muri in mattoni di terra, laterizi o cubi di pietra, esso conservò<br />

in realtà o anche solo idealmente, tutto il peso della sua primitiva importanza, la vera<br />

essenza della parete. Il tappeto rimase sempre la parete, la delimitazione spaziale<br />

visibile, i muri dietro di esso, spesso molto solidi, erano necessari per altri scopi, che<br />

non riguardavano la spazialità, ma la sicurezza, la portata, la maggior durata e così<br />

via. […]… anche dove era necessario erigere mura solide, esse costituivano soltanto<br />

lo scheletro interno, non visibili, celato dietro ai veri e legittimi, rappresentanti della<br />

parete, i tappeti variopinti. La parete stessa mantenne questo significato anche<br />

quando per una maggior durata <strong>dei</strong> tappeti, o perché si conservassero meglio le pareti<br />

dietro di essi o per parsimonia, o al contrario per ostentare un maggior lusso, o per un<br />

qualsiasi altro motivo, le stoffe originarie venivano sostituite da altre.”<br />

(Cfr. G. Semper, in la visione estetica di Semper, seguito da Gottfried Semper, i 4 elementi dell’architettura a cura di Ludovica Scarpa, Milano 1991 citato<br />

in G. Fanelli, R. Gargiani Il principio del rivestimento, pp.3-4),

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