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NON SAI NULLA E CIO' CHE CREDI DI SAPERE E' FALSO - Lupin3.it

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infatti i due figli maschi del venerabile. Si tratta di Raffaello Gelli, 58 anni, e di Maurizio Gelli, classe 1959,<br />

che possiede la maggioranza delle quote. Una sinergia perfetta ed un’intesa incomparabile, dunque, fra i<br />

tre Gelli. Va ricordato che il gran maestro, di figli, ne aveva tre: oltre a Raffaello e Maurizio, anche la bella<br />

Maria Grazia, protagonista del rocambolesco sequestro avvenuto all’aeroporto di Fiumicino nel luglio<br />

1982, quando la polizia trovò nel doppio fondo della sua valigia, per la prima volta, il Piano di rinascita<br />

nazionale elaborato da suo padre nel 1976. Che ne era stato, in seguito, di Maria Grazia? A febbraio<br />

2004 il superpentito di mafia Angelo Siino racconta fra l’altro al sostituto procuratore della capitale Luca<br />

Tescaroli di aver utilizzato per un certo periodo la Mercedes SL 500 che gli era stata data in uso da<br />

Giuseppe Moccia, «la stessa – viene ricostruito in un articolo apparso su Repubblica – prima utilizzata da<br />

Flavio Carboni e sulla quale, tempo prima, aveva perso la vita la figlia di Licio Gelli». Su questo lutto<br />

familiare si era soffermato lo stesso Gelli durante l’incontro con i giornalisti della Voce avvenuto a Villa<br />

Wanda nel maggio 1996. In quella occasione ci mostrò un ritratto giovanile della figlia Maria Grazia,<br />

«scomparsa in un incidente d’auto – ribadì – nel periodo in cui era fortemente provata dal sequestro dei<br />

documenti e dalle successive indagini». La giovane e avvenente donna ritratta nel quadro che<br />

campeggiava alle pareti del salone di Villa Wanda nel ’96, assomiglia in maniera impressionante<br />

all’immagine della poetessa Maria Rosa Gelli, socia di Raffaello e Maurizio.<br />

E le analogie non sono finite. Come Licio, anche Maria Rosa pubblica regolarmente articoli e poesie sul<br />

periodico locale di area massonica Il Piave. Spesso le collaborazioni si ritrovano vicine, una accanto<br />

all’altra. E il legame societario sembra ora chiudere il cerchio. Chi è davvero Maria Rosa Gelli? Intanto,<br />

seguendo le sue tracce – e, soprattutto, quelle di Raffaello Gelli – ci ritroviamo ancora una volta nello<br />

“Stato Parallelo” (vedi la Voce di ottobre 2005) tante volte prefigurato dai magistrati, ma che solo ora<br />

comincia ad assumere contorni più definiti. Raffaello Gelli è stato infatti – almeno fino al 2001 – membro<br />

della commissione per i diritti umani all’Onu. Nessuna meraviglia, dal momento che suo padre ha<br />

intrecciato rapporti non solo occulti, ma anche ufficiali con alte cariche dello Stato italiano e di Paesi<br />

esteri. Come conferma la foto qui sopra, che ritrae il venerabile nel corso di una cerimonia ufficiale al<br />

Quirinale, insieme all’allora presidente della repubblica Giovanni Leone.<br />

UN GELLI ALL’ONU<br />

Torniamo a Raffaello Gelli e al suo ruolo alle Nazioni Unite. Era stato lui stesso a parlarne, dopo il<br />

clamore suscitato all’epoca dalle prime notizie di stampa, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano<br />

La Nazione a maggio 2001. «Io sono solo una persona che ha accesso all'Onu. Che può partecipare alle<br />

riunioni di tutte le commissioni economiche, umanitarie, dei diritti dell'uomo, a Ginevra, Vienna, New<br />

York. Insomma, ho un mio posto. E ho un documento dell'Onu, un tesserino». Come nasce questa sua<br />

avventura?, gli chiede il giornalista Ennio Mecconi. «Nasce perchè cinque anni fa ho incontrato Henry<br />

Bandier, ora morto, noto avvocato internazionale, francesce, gaullista, che non era amico di mio padre,<br />

ma forse un suo simpatizzante». «Ho cominciato a seguire questa organizzazione – spiega – e cioè l'<br />

“Agenzia delle città unite per la cooperazione Nord-Sud” fondata da Bandier».<br />

Gelli, in pratica, fa parte di una Organizzazione non governativa accreditata dalle Nazioni Unite: «Nel '95<br />

Bandier era riuscito ad ottenere uno statuto consultivo, depositato e approvato presso le Nazioni Unite,<br />

diventando una "Ong", una organizzazione non governativa, il cui scopo è sensibilizzare l'opinione<br />

pubblica mondiale per mettere in atto una nuova strategia di sviluppo. In questo momento seguiamo<br />

problemi sull'ecologia e per le acque potabili. In Kenia, a Malindi, c'è un progetto per l'acqua potabile».<br />

Il figlio del venerabile si dichiara poi «presidente dell'"Uta", la United towns agency», nei cui elenchi «ci<br />

sono circa 2000 nomi fra avvocati, medici, ex ambasciatori, imprenditori. Un po' in tutto il mondo». Un<br />

seggio all’ONU nel medesimo organismo anche per Marta Gelli, consorte del rampante Raffaello, un<br />

metro e novanta di altezza, una indomabile passione per le auto di lusso, un diploma di ragioniere ed una<br />

fitta rete d’affari fra il Principato di Monaco e numerosi Paesi del mondo, compreso il nostro.<br />

Ad aprile di due anni fa il pm barese Lorenzo Lorario lo iscrive nel registro degli indagati per<br />

contrabbando internazionale di sigarette con il Montenegro. Un’accusa che si perde poi nel porto delle<br />

nebbie. Più recentemente il nome di Raffaello Gelli rimbalza tra le pagine del libro di Charles Duchaine,

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