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I giovani e i musei d'arte contemporanea (pdf, 3738 Kb)

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Questa pubblicazione è stata realizzata in seguito all’esperienza del progetto European museum education and youngpeople: a critical enquiry, finanziato nel biennio 2007 - 2009 tra i partenariati di apprendimento Grundtvigall’interno del Lifelong Learning Programme.I partner del progetto:• Towner Art Gallery - Eastbourne, Regno Unito (coordinatore);• ECCOM - European Centre for Cultural Organisation and Management - Roma, Italia;• IMMA - Irish Museum of Modern Art - Dublino, Irlanda;• Riksutställningar - The Swedish Travelling Exhibitions - Visby, Svezia;• Fundaçäo Serralves - Porto, Portogallo;• IBC - Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna - Bologna, Italia.I partner italiani hanno coinvolto enti culturali che hanno apportato esperienze e competenze diverseal progetto stesso e a questa pubblicazione. Il gruppo di lavoro è composto da:• Matilde Amaturo e Fabiana Verolini, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea - Roma;• Alessandro Bollo, Fondazione Fitzcarraldo - Torino;• Cristina Da Milano e Martina De Luca, ECCOM - European Centre for Cultural Organisation and Management - Roma;• Ilaria Del Gaudio, MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - Bologna;• Alessandra Falconi, Zaffiria - Centro permanente per l’educazione ai mass media - Bellaria;• Giulia Franchi e Paola Vassalli, Azienda Speciale Palaexpo - Roma;• Valentina Galloni, Micaela Guarino, Daniele Pario Perra e Margherita Sani, IBC - Istituto beni culturali della RegioneEmilia-Romagna - Bologna;• Alessandra Intraversato, Dottorato in Pedagogia Sperimentale, Università “La Sapienza” - Roma;• Daniele Serafini, Museo Francesco Baracca - Lugo;• Esmeralda Valente, MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo - Roma.Gli autori sono i soli responsabili diquesta pubblicazione. La Commissionedeclina ogni responsabilità sull’uso chepotrà essere fatto delle informazioni inessa contenute.


Introduzione


I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>7Questo volume è nato come idealeconclusione del progetto Europeanmuseum education and young people:a critical enquiry, finanziato tra ipartenariati di apprendimento nell’ambitodel Lifelong Learning Programme (LLP) –sottoprogramma Grundtvig – dell’EducationAudiovisual and Culture Executive Agency(EACEA).Il partenariato aveva come obiettivol’analisi, lo studio e lo scambio di buonepratiche di progetti legati all’arte e ai <strong>musei</strong>di arte <strong>contemporanea</strong> per i <strong>giovani</strong> apartire dai 16 anni. Il progetto si fondavasull’idea che i <strong>musei</strong>, in particolare quellidi arte <strong>contemporanea</strong>, siano luoghiparticolarmente adatti a innescare processidi apprendimento nei <strong>giovani</strong>.Il volume – pur restituendo l’esperienza delprogetto che ha coinvolto partner di diversiPaesi europei e facendo riferimento a studie ricerche di respiro internazionale – intendeanalizzare in maniera più approfondita lasituazione italiana.A partire quindi dalle esperienze e dai casidi studio presentati nell’ambito del progettodi partenariato, si è deciso di ampliare laricerca anche ad altre esperienze nazionali.Il tema affrontato dal progetto e da questapubblicazione è estremamente attuale esta suscitando interesse tra gli operatorimuseali in tutta Europa. Il dibattito corrente siconcentra infatti sul ruolo sociale del museoe sulla sua vocazione a diventare strumentovalido per sostenere l’apprendimentocontinuo, il cambiamento sociale e il dialogointerculturale. L’attenzione è rivolta ai nuovipubblici, tra cui proprio quello dei <strong>giovani</strong>,tradizionalmente considerato un pubblico“difficile” per i <strong>musei</strong>.Poiché era nelle nostre intenzioni chel’esperienza del partenariato non rimanessecircoscritta a coloro che vi hannopartecipato, l’idea di questo volume èsempre stata parte integrante della strategiadi diffusione dei risultati del progetto stesso.


8IntroduzioneLa pubblicazione parte dal presuppostoche la cultura – attraverso i meccanismidell’accesso e della partecipazione –contribuisce non solo a creare sensodi identità e di appartenenza, ma rifletteanche le diverse modalità di coesistenzaall’interno della società, favorendo processidi inclusione sociale. Per giungere aquesto obiettivo, è necessario individuare erimuovere tutte quelle barriere che possonoimpedire ai visitatori non tradizionali disfruttare le opportunità di apprendimentoe le risorse che un museo può offrire.Dalle esperienze europee e da quellenazionali emergono alcuni aspetti comuni,che non riguardano solo i <strong>musei</strong>, bensìil settore culturale in senso più ampio: lanecessità che l’“accesso alla cultura” siainserito tra le priorità delle politiche culturali<strong>giovani</strong>li attraverso il sostegno ad azionidi cooperazione e di partenariato in ambitoeducativo, culturale e sociale; il bisognodi armonizzare le politiche culturali <strong>giovani</strong>liattraverso il dialogo tra i diversi attori– pubblici e privati – e tutti gli stakeholdersad ogni livello per collaborare alladefinizione di nuove strategie; la necessitàdi intraprendere azioni concrete per ridurregli ostacoli che impediscono l’accesso dei<strong>giovani</strong> alla cultura; il bisogno di predisporrespazi adatti a sostenere e stimolare lacreatività <strong>giovani</strong>le.I <strong>musei</strong> – e in particolare quelli di arte<strong>contemporanea</strong> – hanno le potenzialità perdare risposte concrete a questi bisogni epossono essere strumenti per favorire esostenere l’educazione e la formazionedei <strong>giovani</strong>. Poter accedere ai servizi eai prodotti culturali significa infatti avereaccesso a un’educazione artistico – culturalee/o tecnologica e a una formazione formale,non formale e informale che riguardi nonsolo l’acquisizione di conoscenzema anche di competenze.Inoltre, i <strong>musei</strong> possono diventare luoghidi promozione della visibilità dei <strong>giovani</strong>e di diffusione di informazioni e immaginipositive sulla cultura <strong>giovani</strong>le.


I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>9Il volume è stato concepito per assistere ilpersonale di <strong>musei</strong> e gallerie – in particolaregli operatori con responsabilità nell’ambitodell’educazione, dell’interpretazionee dell’accesso – affinché le opportunità diapprendimento offerte dal museo sianorealmente aperte a tutti.Ci auguriamo quindi che si riveli strumentoutile alla pianificazione strategica delleattività educative, alla loro organizzazione ealla formazione degli operatori culturali.Cristina Da MilanoIlaria Del GaudioMartina De LucaGiulia FranchiValentina Galloni


Capitolo 1I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla culturanel contesto europeo


11I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>1.1 L’accesso alla culturaLa cultura contribuisce non solo a crearesenso di identità e di appartenenza,ma riflette anche le diverse modalitàdi coesistenza all’interno della società,favorendo processi di inclusionee/o esclusione sociale.La partecipazione è uno dei meccanismiche caratterizza l’inclusione sociale nelsettore culturale: gli altri due elementifondamentali sono l’accesso e larappresentazione. La combinazionedi questi elementi produce beneficidal punto di vista personale e sociale,quali il miglioramento delle capacitàdegli individui, lo sviluppo dell’autostima, ilrafforzamento del senso di appartenenzaa una comunità e conseguentemente delconcetto stesso di cittadinanza attiva e dicoesione sociale 1 .In particolare l’accesso alla cultura puòfavorire l’integrazione sociale attraverso 2 :• L’acquisizione di nuove capacità;• L’aumento dell’autostima e del sensodi identità;• Il superamento di discriminazionie tensioni fra culture differenti;Accesso, partecipazione e rappresentazione sono i tre meccanismi che creano le condizioni per l’esclusione all’interno dell’interosettore culturale. Le problematiche relative all’accesso sono quelle che riguardano le barriere architettoniche e finanziarie, quelle“immateriali” (sensoriali e cognitive), quelle culturali e tecnologiche; per partecipazione si intende non solo prendere parte alleattività culturali, ma anche ai processi decisionali, ai processi creativi, alla costruzione dei significati; infine, la mancata o distortarappresentazione di determinati gruppi e culture o “sotto-culture” – ad esempio nella programmazione dei teatri, nelle collezioni enegli allestimenti dei <strong>musei</strong>, nel patrimonio librario e nei servizi delle biblioteche – di fatto genera l’affermazione e la promozionedi valori sociali e culturali dominanti e quindi, sia pure indirettamente, la subordinazione o il rifiuto di valori alternativi.(S. Bodo, C. Da Milano, S. Mascheroni, Periferie, cultura e inclusione sociale, in Quaderni dell’Osservatorio, n. 1, 2009, FondazioneCariplo, Milano, http://www.fondazionecariplo.it/portal/upload/ent3/1/Quaderno1PeriferieWeb.<strong>pdf</strong>)


12I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeo• La creazione di opportunità lavorative;• L’accesso a informazioni e servizi;• La promozione dell’integrazione sociale.Il ruolo della cultura nell’ottenere questirisultati è sempre più chiaramente percepitoa livello degli Stati membri dell’UE, che negliultimi anni – sia pure con modalità e strategiediverse – hanno promosso lo sviluppodelle attività culturali anche per combatterel’esclusione sociale 3 .Per quel che riguarda il legame specificotra la popolazione <strong>giovani</strong>le e l’accessoalla cultura, due sono gli aspetti fondamentalida tenere in considerazione:• Il ruolo dei <strong>giovani</strong> in qualità diutilizzatori, compratori, consumatorie come parte del pubblico. Si trattachiaramente di un ruolo legato allapartecipazione e all’accesso e riguardapiù da vicino certi tipi di istituzionitradizionalmente non frequentate dai<strong>giovani</strong>, tra cui ad esempio i <strong>musei</strong>.Le misure comunemente adottate percercare di minimizzare questo problemasono di solito di tipo economico – bigliettia prezzo ridotto ad esempio – ma c’èSecondo l’UNESCO, accesso alla cultura significa “the concrete opportunities available to everyone, in particular through thecreation of appropriate socio-economic conditions, for freely obtaining information, training, knowledge and understanding, andfor enjoying cultural values and cultural property”, mentre per partecipazione si intende “the concrete opportunities guaranteedfor all – groups and individuals – to express themselves freely, to communicate, act, and engage in creative activities with a view tothe full development of their personalities, a harmonious life and cultural progress of society”.(UNESCO, Recommendation on Participation by the People at Large in Cultural Life and Their Contribution to it, 1976, http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=13097&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html)


13I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>bisogno di sforzi a livello didefinizione delle politiche culturalie delle strategie di marketing.• Il ruolo dei <strong>giovani</strong> come partecipantiattivi e creatori. Si tratta di un aspettostrettamente connesso alle politicheeducative a tutti i livelli e che evidenziaun bisogno di maggiore cooperazionetra i diversi soggetti operanti nel settoreculturale e educativo.Nei documenti ufficiali a tutti i livelli– sovranazionale, nazionale e locale –il concetto di “accesso dei <strong>giovani</strong> allacultura” in Europa è generalmenteconnesso alle seguenti priorità politiche 4 :• Aumento delle opportunità di accesso alpatrimonio culturale, ai <strong>musei</strong> e ad altreistituzioni culturali per i <strong>giovani</strong> e per lepersone in situazioni di marginalità;• Incremento delle opportunità lavorativenel settore culturale (pubblico, privato enon profit);• Maggiore utilizzo delle nuove tecnologienel settore culturale; collegamento con iltempo libero dei <strong>giovani</strong> e con le nuovemodalità di diffusione delle informazioni edella conoscenza, nonché con le nuoveforme di creatività che rendono i <strong>giovani</strong><strong>contemporanea</strong>mente creatori e fruitori dicultura;• Incremento della mobilità e dellacooperazione culturale, con conseguenteaumento dell’accesso da parte dei<strong>giovani</strong> a esperienze culturali in Paesidiversi da quello di origine;• Promozione dei consumi culturali e dellapartecipazione;• Attenzione all’educazione formale nelsettore artistico e culturale (dai curriculascolastici all’offerta universitaria), perstimolare i <strong>giovani</strong> ad essere non soloconsumatori ma anche creatori;


14I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeo• Sostegno a forme di cultura amatoriali e acentri culturali, che favoriscono l’accessodei <strong>giovani</strong> alla cultura soprattutto nellezone isolate e/o periferiche;• Conservazione di culture e linguaggidi gruppi minoritari e trasmissioneintergenerazionale di tradizioni e formeartistico-culturali;• Dialogo interculturale e coesione sociale.L’accesso e la partecipazione alla vitae alle attività culturali risultano quindi diestrema importanza per il settore culturaleed educativo e – di riflesso – anche per lepolitiche <strong>giovani</strong>li: si tratta di aspetti chedevono essere affrontati infatti in manieratrasversale, attraverso una cooperazionecontinua e sforzi congiunti tra i diversisettori e tra gli attori che vi operano.1.2 Politiche <strong>giovani</strong>li e accessoalla cultura1.2.1 Politiche e programmi per i <strong>giovani</strong>nell’UELe politiche <strong>giovani</strong>li in Europa – diventateparte integrante dell’agenda politica dell’UEcon il Trattato di Maastricht del 1993 – sonoil frutto di una complessa interazione traistituzioni e attori sovranazionali, nazionalie locali, spesso afferenti a settori differentidella vita pubblica (istruzione, cultura,lavoro, affari sociali).Un altro elemento di complessità è datodalle diverse definizioni di “<strong>giovani</strong>” datein contesti differenti: in questo contesto, cisi atterrà alla definizione data dalla UnioneEuropea, che include nella categoria dei<strong>giovani</strong> le persone di età compresatra i 13 e i 30 anni 5 .In questa sede, si ripercorrono in ordinecronologico le tappe principali dello sviluppodelle politiche <strong>giovani</strong>li a livello europeodegli ultimi 10 anni:


15I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>• Libro bianco sulla Gioventù 6 :pubblicato nel 2001 dalla CommissioneEuropea, ha rappresentato il primotentativo di dare un orientamento politicoin quest’ambito a livello di UE, basandosisul concetto che investire nelle <strong>giovani</strong>generazioni sarà una delle chiavi perriuscire a conseguire gli obiettivi stabilitidal Consiglio Europeo di Lisbona.Il Libro sottolineava a più riprese lanecessità che la definizione di politiche<strong>giovani</strong>li non potesse prescindere dauna solida conoscenza dei bisogni,dei problemi e delle sfide del mondo<strong>giovani</strong>le. Nonostante il fatto che lepolitiche <strong>giovani</strong>li sono responsabilitàdegli Stati membri (e molto spessosono gestite dagli enti locali), il Librobianco sollecitava una visione strategicad’insieme, sinergica e complementare,tra i diversi livelli di competenza;• Patto Europeo per i Giovani 7 : istituitonel 2005, è uno strumento finalizzato apromuovere la crescita e l’accesso almondo del lavoro da parte dei <strong>giovani</strong>all’interno della Strategia di Lisbona. IlPatto pone l’accento in particolare su:occupazione e integrazione sociale;educazione, formazione e mobilità;conciliazione tra impegni lavorativi efamiliari;• “Favorire il pieno coinvolgimentodei <strong>giovani</strong> nell’istruzione,nell’occupazione e nella società” 8 ,comunicazione adottata dallaCommissione nel settembre 2007,conferma il nuovo impulso dato allepolitiche educative, lavorative e diintegrazione sociale in campo <strong>giovani</strong>le.L’accesso alla cultura è riconosciuto neldocumento come essenziale per favorirela partecipazione attiva dei <strong>giovani</strong> allavita sociale;• “Risoluzione sulla partecipazionedei <strong>giovani</strong> con minori opportunità” 9 :adottata nel 2008 dal Consigliodei Ministri dell’UE, ribadisce che


16I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeol’esclusione culturale è uno degli ostacolialla partecipazione e che è necessarioattuare strategie a livello nazionale perfacilitare la partecipazione e l’accesso dei<strong>giovani</strong> alla vita pubblica in generale e aquella culturale in particolare;• Agenda sociale dell’UE 10 : formulatanel 2008, è riservata ai bambini e ai<strong>giovani</strong>, ha l’obiettivo di creare maggioriopportunità educative e lavorative,migliorare l’accesso e la partecipazionedei <strong>giovani</strong> alla vita civile, promuovere lasolidarietà tra i <strong>giovani</strong> e la società;• "Youth – Investing and Empowering" 11 :comunicazione della Commissione del2009, si propone di rafforzare il metododi coordinamento aperto nel settoredelle politiche <strong>giovani</strong>li e di svilupparepolitiche trasversali relative ai <strong>giovani</strong> neidiversi settori della vita civile (educazione,lavoro, salute, inclusione sociale, ecc.);• “European cooperation in the youthfield (2010-2018)” 12 : risoluzioneadottata nel 2009 dal Consiglio deiMinistri dell’UE, ha come obiettivoquello di assicurare una prospettivaalle politiche <strong>giovani</strong>li successivealla strategia di Lisbona. Riconoscel’importanza della cultura per il futuro eper il benessere dei <strong>giovani</strong> e menzionala creatività e la cultura come settoriin cui agire;• “Conclusions on Promoting aCreative Generation – developing thecreativity and innovative capacity ofchildren and young people throughcultural expression and access toculture”: documento adottato nel 2009da parte del Consiglio dei Ministri dell’UE,sottolinea l’importanza dell’accessodei <strong>giovani</strong> alla cultura, con particolareattenzione alle nuove tecnologie,disponibili con modalità e risultatidiversi da Stato a Stato;


I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


18I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeo• “Rapporto europeo sulla Gioventù” 13 :pubblicato nel 2009, presenta e analizzai dati sulla situazione <strong>giovani</strong>le in Europa.Sottolinea come i fattori che influenzanol’accesso alla cultura dipendano siadalle politiche e dagli strumenti adottatidai singoli governi sia dagli stili di vita,dai bisogni e dagli interessi dei <strong>giovani</strong>stessi.Si segnalano inoltre iniziative specifichequali la nascita del Servizio VolontarioEuropeo 14 , che ha reso più semplice lamobilità dei <strong>giovani</strong> attraverso l’Europa eanche il loro accesso a iniziative ed eventiculturali al di fuori dei Paesi di origine;il portale Europeo per i Giovani 15 ;il Centro europeo di conoscenzesulle politiche della gioventù 16 ,strumento realizzato in partenariato trala Commissione e il Consiglio d’Europa;la Settimana Europea dei Giovani 17 ,che si è tenuta a Bruxelles nel 2008e che ha fornito ai <strong>giovani</strong> e ai politiciprovenienti da tutta Europa l’occasioneper incontrarsi e discutere di nuove propostenel settore delle politiche <strong>giovani</strong>li in Europa.Concludendo, si può dire che in generale alivello europeo le politiche <strong>giovani</strong>li pongonol’accento sulle seguenti questioni:• Aumentare il livello di partecipazionedei <strong>giovani</strong> ai processi decisionali,stimolando il loro ingresso nella societàcivile e sostenendone il ruolo di cittadiniconsapevoli e attivi;• Assicurare l’accesso all’educazione e alleopportunità educative formali e informali,in particolare creando spazi disponibiliper l’espressione della creatività e perla socializzazione e dando un sostegnoall’imprenditorialità <strong>giovani</strong>le;• Enfatizzare l’importanza del’integrazionesociale nel mercato della conoscenzaattraverso sistemi informativi che utilizzinoil linguaggio dei <strong>giovani</strong>;


19I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>• Favorire la mobilità dei <strong>giovani</strong> nei Paesidi origine e in Europa;• Favorire l’accesso dei <strong>giovani</strong> allacultura sia come produttori sia comeconsumatori.Per rendere concrete queste indicazioni,la UE ha realizzato programmi specificia favore dei <strong>giovani</strong>, la cui proliferazionerisale alla seconda metà degli anni ’80,quando furono varati i seguenti programmi:• Commet (1986), relativo alla formazioneprofessionale;• Erasmus 18 (1987), finalizzato asviluppare l’educazione superiore inEuropa attraverso la mobilità <strong>giovani</strong>le;• Youth for Europe 19 (1988), che attenevaalla sfera dell’apprendimento nonformale. Da quest’ultimo è nato il piùrecente Gioventù in Azione (2007-2013) 20 , programma di educazione nonformale che promuove progetti europeidi mobilità <strong>giovani</strong>le internazionale digruppo e individuale attraverso gli scambie le attività di volontariato all'estero el'apprendimento interculturale.1.2.2 Politiche e programmi culturali nell’UELa cultura è riconosciuta come uno deisettori prioritari delle politiche europee,anche se – dal momento che essa ècompetenza dei singoli Stati membri –la gestione delle politiche culturali avvienea livello nazionale e di enti locali 21 .In questa sede ci soffermiamo suiprovvedimenti europei più recenti e cheriguardano più direttamente l’accessoalla cultura in generale e per i <strong>giovani</strong>in particolare:• “European agenda for culture in aglobalizing world” 22 : comunicazionedel 2007 in cui la Commissione affermal’importanza della cultura per lo sviluppoumano, civile e sociale delle persone.L’agenda è dotata di uno strumento


20I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeooperativo – il Council work plan forculture 2008-2010 – che si basa sulleindicazioni delle aree prioritarie di azionesuggerite dall’Agenda stessa;• Access to Culture: piattaforma creatanel 2008 allo scopo di dare impulso allacreatività degli artisti, considerando lapartecipazione alle attività artistico –culturali uno degli obiettivi prioritari dellepolitiche europee;• Anno europeo per il Dialogointerculturale: proclamato nel 2008,ha posto l’accento sulla diversità culturalee sulla necessità di incoraggiare tutti icittadini europei a esplorare i benefici diun patrimonio culturale ricco e variegato.I <strong>giovani</strong> hanno rappresentato il targetprincipale dell’iniziativa. La concomitanzatra le celebrazioni del ventennale delprogramma Gioventù in Azione e laproclamazione dell’Anno europeo peril Dialogo interculturale ha dato vita allarealizzazione di una serie di progetti checostituiscono un interessante repertoriodi buone pratiche in questo settore 23 ;• “Education, Youth and Culture” 24 :incontro del Consiglio dei Ministri dell’UEtenutosi a Bruxelles nel 2008, che hasottolineato l’importanza di temi qualil’inclusione di tutti i <strong>giovani</strong> nei processidi ascolto e dialogo, indipendentementeda loro retroterra culturale, sociale oeducativo; l’accesso alla cultura da partedei <strong>giovani</strong>; il ruolo della cultura, dellearti, della musica e dello sport nel definirel’identità <strong>giovani</strong>le.In conclusione, si può dire che lepolitiche culturali in Europa sonovolte al conseguimento di obiettivi didemocratizzazione della cultura e cheriflettono un sistema di valori basatosui concetti di accessibilità e fruizione abeni, servizi e istituzioni culturali per tutti icittadini e, in alcuni casi, con un’attenzioneparticolare ai <strong>giovani</strong>.Si tratta di concetti pienamente assunti


I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


22I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeodai diversi programmi che l’UE haimplementato relativamente al settoreculturale: in questa sede, ci limiteremo aconsiderare quelli più direttamente correlati– implicitamente o esplicitamente – al temadell’accesso e della partecipazionedei <strong>giovani</strong> alla cultura:• Cultura 2007-2013 25 : è statoconcepito per enfatizzare il concettodi patrimonio culturale condiviso daicittadini europei attraverso lo sviluppo diattività di co-operazione internazionaletra operatori e istituzioni culturali.Obiettivi principali sono: promuovere lamobilità internazionale degli operatoridel settore culturale; incoraggiarela circolazione internazionaledi prodotti artistico-culturali;sostenere il dialogo interculturale.I <strong>giovani</strong> sono esplicitamente menzionaticome uno dei gruppi prioritari dibeneficiari;• Europe for Citizens (2007-2013) 26 :promuove la cittadinanza attiva inEuropea, concetto strettamente legatoall’accesso e alla partecipazione dei<strong>giovani</strong> alla cultura;• Programma di apprendimentopermanente (2007-2013) 27 : hal’obiettivo di contribuire, attraversol’apprendimento permanente, allosviluppo della Comunità quale societàavanzata basata sulla conoscenza, conuno sviluppo economico sostenibile,nuovi e migliori posti di lavoro e unamaggiore coesione sociale 28 .2.1 Esiti della ricerca europea Studiosull’accesso dei <strong>giovani</strong> alla culturaTra il 2008 e il 2009 la Fondazione Interartsha realizzato uno “Studio sull’accessodei <strong>giovani</strong> alla cultura”, commissionatodall’Education Audiovisual and CultureExecutive Agency (EACEA) in collaborazionecon la Commissione Europea 29 . Lo studiopresenta una panoramica sull’accesso


23I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>dei <strong>giovani</strong> alla cultura nei Paesi europei,analizzando le opportunità che i <strong>giovani</strong>hanno di accedere e partecipare alla vitaculturale e al tempo stesso le barriere che sitrovano di fronte, sia nel ruolo di consumatorisia nel ruolo di produttori di cultura.Obiettivo principale dello studio – realizzatograzie ai rapporti sui singoli Paesi redattida corrispondenti nazionali 30 – era quellodi presentare un’analisi delle situazionia livello nazionale che permettesse digiungere alla formulazione di una seriedi raccomandazioni rivolte alle istituzionie finalizzate all’attuazione di politiche estrategie che facilitino l’accesso alla culturada parte dei <strong>giovani</strong>.2.1.1 La visibilità dei <strong>giovani</strong> nella societàeuropea e gli ostacoli all’accessoalla culturaDue degli aspetti più interessanti analizzatidalla ricerca attraverso le risposte datedai vari corrispondenti nazionali sonola visibilità dei <strong>giovani</strong> nella società<strong>contemporanea</strong> e gli ostacoli che necondizionano l’accesso alla cultura.Per quel che riguarda la visibilità, intesacome riflessione su quanto i <strong>giovani</strong> sianotenuti in considerazione e quanto sianorappresentati in qualità di soggetti neldibattito pubblico, dalla ricerca è emersoche la scarsa visibilità dei <strong>giovani</strong> nellesocietà europee è dovuta ai seguenti fattori:• Cambiamenti demografici: la società<strong>contemporanea</strong> in Europa è una societàche invecchia rapidamente e nellaquale il potere (economico e politico)è concentrato nelle mani delle personepiù anziane; di conseguenza, i <strong>giovani</strong>hanno difficoltà a trovare un proprio ruoloe ad affermare la propria autonomia(come dimostra il fenomeno della sempremaggiore dipendenza dei <strong>giovani</strong> dallafamiglie di origine);• Clima di sfiducia e di incertezzacrescente: C’è un crollo tangibiledella fiducia nelle istituzioni che


24I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeo


25I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>tradizionalmente hanno sorretto la civiltàoccidentale (dalla famiglia alla chiesa),crollo che riguarda in primis proprio le<strong>giovani</strong> generazioni; conseguentemente,si è generato un senso di incertezza einsicurezza nel futuro (aggravato anchedalla attuale crisi economica);• Sviluppo della tecnologia: hacomportato un cambiamento radicaledel modo in cui i <strong>giovani</strong> consumanoe producono cultura, “sfuggendo”alle regole di controllo del mercatotradizionale della cultura (basti pensareper esempio a quello della musica) erivendicando una sorta di autonomia dalmercato stesso.Ovviamente, si tratta di tendenze generaliche – per poter essere compiutamentecomprese – devono essere inquadratein un contesto di riferimento che tenga inconsiderazione le diversità e le specificitàdi ciascun Paese e di contesti diversi ancheall’interno dello stesso Paese: nonostanteciò, sono però elementi comuni che sonoemersi in maniera trasversale in tutti i rapportiraccolti durante la ricerca e che quindipossono essere considerati la fotografiarealistica di un panorama comune a livelloeuropeo.Per quel che riguarda gli ostacoli checondizionano l’accesso alla cultura da partedei <strong>giovani</strong>, la ricerca ne ha evidenziatialcuni, tra i quali citiamo:• Carenza di tempo e di denaro;• Atteggiamento nei confronti della cultura:ritenuta non prioritaria in molti casi;• Differenze geografiche: aree rurali e/operiferiche vs aree urbane e/o centrali;• L’offerta culturale: ritenuta dai <strong>giovani</strong>scarsamente attraente.


26I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeo2.1.2 Elementi che favoriscono l’accessoalla culturaLa ricerca ha messo in luce alcuni elementicostanti che caratterizzano il successo delleazioni volte a favorire l’accesso alla culturada parte dei <strong>giovani</strong>:• Uso di strategie e strumenti perfavorire l’accesso alla cultura daun punto di vista economico: unesempio concreto è rappresentato dallacarta Euro


29I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>favorire l’accesso alla cultura da parte dei<strong>giovani</strong> europei:• Inserire l’“accesso alla cultura” trale priorità delle politiche culturali<strong>giovani</strong>li: dallo studio è emersochiaramente che l’accesso alla culturaè fortemente legato alle politicheeducative, culturali e sociali. E’ quindiimportante favorire la cooperazione e ilpartenariato nei diversi ambiti e tenerein considerazione il punto di vista dei<strong>giovani</strong> nella formulazione delle politicheche li riguardano;• Armonizzare le politiche culturali<strong>giovani</strong>li rivolte a favorire l’accessoalla cultura: c’è bisogno di stimolareil dialogo tra i diversi attori – pubblici eprivati – e tutti gli stakeholders ad ognilivello per collaborare alla risoluzionedei problemi e alla definizione di nuovestrategie;• Definire in maniera puntuale unacornice normativa specifica sul temadell’accesso dei <strong>giovani</strong> alla cultura:il settore legislativo a questo riguardo èmolto poco sviluppato a livello europeo enecessita di aggiornamenti in tutti i Paesimembri;• Intraprendere azioni concrete perridurre gli ostacoli che impedisconol’accesso dei <strong>giovani</strong> alla cultura:i singoli rapporti nazionali hannomesso in evidenza numerosi aspettirelative a questo argomento (ostacolidi tipo economico, geografico, ecc.).E’ necessario che ogni Stato membrodefinisca delle strategie specifiche percombattere questi fenomeni tenendoconto delle proprie specificità;• Fornire ai <strong>giovani</strong> un ambiente adattoa sviluppare la loro creatività: lostudio ha dimostrato come vi sia daparte dei <strong>giovani</strong> una forte richiesta dispazi adeguati in cui sperimentare edesprimere la loro creatività;


30I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeo• Favorire e sostenere l’educazione ela formazione dei <strong>giovani</strong>: il settoreeducativo può essere uno dei migliorialleati delle politiche <strong>giovani</strong>li volte afavorire l’accesso alla cultura. Essere ingrado di accedere ai servizi e ai prodotticulturali significa molto spesso avereaccesso ad un’educazione artisticoculturalee a una formazione formale,non formale e informale;• Promuovere la visibilità dei <strong>giovani</strong> ediffondere informazioni e conoscenzesulla cultura <strong>giovani</strong>le: la ricerca haevidenziato il fatto che da una partei <strong>giovani</strong> sembrano essere uno deisegmenti più visibili della società,dall’altra questa visibilità è connotataspesso in maniera negativa o comunqueproblematica. C’è quindi bisognodi cambiare l’immagine dei <strong>giovani</strong>,puntando sul loro ruolo di cittadiniattivi e responsabili, degni di fiduciae rispetto;• Diffondere l’uso delle nuovetecnologie tra i <strong>giovani</strong>: attraversole nuove tecnologie i <strong>giovani</strong> possonosviluppare le loro abilità culturali, creativeed espressive e rafforzare la loropartecipazione alla vita culturale;• Sostenere l’apprendimento dellelingue e la conoscenza di altre culturetra i <strong>giovani</strong>: è cruciale il ruolo proattivoche i network e le organizzazioni culturalipossono avere nel favorire gli scambi egli incontri tra i <strong>giovani</strong>;• Sostenere le attività di ricerca e gliscambi di informazioni tra tutti glistakeholders del settore: a livellostatistico, i dati in possesso degli Statimembri presentano delle lacune evidentirelativamente all’accesso dei <strong>giovani</strong> allacultura, anche in altri settore che sonocomunque rilevanti ai fini della definizionedi politiche e strategie per lo sviluppodell’accesso e della partecipazioneculturale <strong>giovani</strong>le.


I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


32I <strong>giovani</strong> e l’accesso alla cultura nel contesto europeoNote al Capitolo 1:1Su questi argomenti cfr. il numero monograficodella rivista Economia della Cultura 4/2004 sul tema“Cultura e Inclusione sociale” e il numero 2/2006sul tema “Accesso alla Cultura”.2Cfr. Gordon C. et al., (2005), Report of a thematicstudy using transnational comparisons to analyse andidentify cultural policies and programmes that contributeto preventing and reducing poverty and social exclusion,Centre for Public Policy, Northumbria University,Newcastle upon Tyne. Lo studio analizza ed identificapolitiche e programmi che contribuiscono a preveniree a ridurre povertà ed esclusione sociale in ottoStati membri (Danimarca, Finlandia, Francia,Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito).3In particolare, per quel che riguarda l’Italia cfr.S. Bodo e C. Da Milano, “La cultura, agente dicambiamento sociale”, in M. Trimarchi (a cura di),Strategie e politiche per l’accesso alla cultura, Roma,Formez 2007, pp. 127-144; C. Da Milano,“Il ruolo delle politiche culturali nella lottaall’esclusione sociale in Europa e in Italia”,in A.M. Pecci (a cura di), Patrimoni in migrazione.Accessibilità, partecipazione, mediazione interculturalenei <strong>musei</strong>, FrancoAngeli, Milano 2009; S. Bodo, C.Da Milano, S. Mascheroni, “Periferie, cultura edinclusione sociale” in Quaderni dell’Osservatorio,n. 1/2009, Fondazione Cariplo, Milano 2009.4A questo proposito, si fa qui riferimento allo “Studiosull’accesso dei <strong>giovani</strong> alla cultura”, di cui si parleràpiù diffusamente nel secondo paragrafo di questocapitolo.5Ibid. In alcuni Paesi vengono considerati <strong>giovani</strong> lepersone fino ai 25 anni di età, mentre in altri si parladi <strong>giovani</strong> menzionando persone di età compresa fra i13 e i 25 o i 30 anni.6http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2001:0681:FIN:IT:PDF.7http://europa.eu/youth/news/index_1794_it.html.8http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/6236162F-F95B-4ACD-9EB7-ACA130224548/0/20070905_COM_2007_498.<strong>pdf</strong>9GU C 141 del 7.6.2008.10http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catld=547.11http://youth-partnership.coe.int/expoert/sites/default/youth-partnerhip/news/attachments/communication_final.<strong>pdf</strong>12http://youth-partnership.coe.int/youth-partnership/news/news_123.html13http://ec.euroope.eu/youth/news/doc/new_strategy/


33I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>youth_report_final.<strong>pdf</strong>14http://europa.eu/youth/volunteering_-_exchanges/european_voluntary_service/index_eu_it.html15http://europa.eu/youth/volunteering_-_exchanges/european_voluntary_service/index_eu_it.html16http://www.youth-partnership.net/youthpartnership/ekcyp/index17http://www.youthweek.eu18http://www.esn.org19The Youth for Europe programme (1990).Office for Official Publications of the EuropeanCommunities, Luxembourg.20http://ec.europa.eu/youth/index_en.htm.21A livello europeo, le azioni vengono svoltein base al principio di sussidiarietà, secondol’art. 151 del Trattato di Maastricht, in quantoil ruolo dell’UE è complementare e di sostegnopiuttosto che direttivo o sostitutivo dellepolitiche nazionali.22Communication from the Commission to theEuropean Parliament, the Council, the EuropeanEconomic and Social Committee and the Committeeof the Regions on a European agenda in a globalisingWorld ICOM (2007) 242, 10.5.2007.23http://ec.europa.eu/youth/sharing-experience/doc/thematic_compendia/good_practices_intercultural_dialogue.<strong>pdf</strong>24http://www.eu2008.si/en7News_and_Documents/Council_Conclusions/February/0214_EYC.<strong>pdf</strong>25http://ec.europe.eu/culture/our-programme-andactions/doc411_en.htm26Decisione numero 1718.27http://www.programmallp.it/llp_home.php?id_cnt=128Il programma è composto da 4 programmisettoriali, Comenius (dedicato agli studenti dellescuole), Erasmus (rivolto agli studenti universitari),Leonardo da Vinci (dedicato alla formazioneprofessionale) e Grundtvig (rivolto all’apprendimentocontinuo con particolare riferimento a quello di tipoinformale e non formale).29http://ec.europa.eu/youth/<strong>pdf</strong>/doc1790_en.<strong>pdf</strong>30Chi scrive è stato corrispondente nazionaleper l’Italia.


Capitolo 2Il progetto “European museumeducation and young people:a critical enquiry”


35I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Prima di descrivere il progetto EuropeanMuseum Education and young people:a critical enquiry è opportuno soffermarsibrevemente sulla sua genesi, dedicandoalcune righe al Parternariatodi apprendimento Grundtvig,il programma europeo che ne ha consentitola realizzazione, e a enquire, il progettodi ricerca che ne ha ispirato l’ideazione.2.1 Il partenariato di apprendimentoGrundtvigIl Parternariato di apprendimentoGrundtvig 1 è una delle azioni previste dalProgramma d’azione comunitaria nel campodell’apprendimento permanente, o LifelongLearning Programme (LLP), che riunisce alsuo interno tutte le iniziative di cooperazioneeuropea nell’ambito dell’istruzione e dellaformazione dal 2007 al 2013. Il suo obiettivogenerale, in sintonia con la Strategia diLisbona, è quello di contribuire, attraversol’apprendimento permanente, allo sviluppodella Comunità quale società avanzatabasata sulla conoscenza.Nello specifico, il programma settorialeGrundtvig fornisce occasioni di formazionee apprendimento per gli operatori che sioccupano dell’educazione per gli adulti esi rivolge anche a tutte le istituzioni e formeorganizzative che trattano o favorisconoquesto tipo di istruzione. In particolare sipropone di promuovere, all’interno dellaComunità, gli scambi, la cooperazionee la mobilità tra i sistemi d’istruzione eformazione in modo che essi diventinoun punto di riferimento di qualità a livellomondiale.In un Partenariato di apprendimentoGrundtvig, formatori e discenti, provenientida almeno tre Paesi partecipanti alProgramma LLP lavorano insieme su uno opiù argomenti di interesse comune.In questo tipo di azione viene postamaggior attenzione al “processo”, offrendoai partner l’opportunità di scambiareesperienze e informazioni, di svilupparecongiuntamente metodi e approcci adeguatialle loro necessità e di collaudare e mettere


36Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”in pratica nuovi approcci organizzativi edidattici.Le attività previste possono essere molteplicie diversificate a seconda degli obiettivi daraggiungere e per lo più comprendono:• Incontri con i partner e seminari tra tuttele istituzioni coinvolte nel Partenariato;• Scambio di personale e di discenti adulticoinvolti nelle attività del progetto;• Scambi di esperienze e buone prassiattraverso le modalità più appropriate,usando in particolare le tecnologiedell’informazione e della comunicazione;• Produzione di oggetti e manufatti artisticirelativi al progetto;• Attività di ricerca/azione e indaginisul campo;• Preparazione linguistica per i soggetticoinvolti nel Partenariato in modo daassicurar loro la necessaria competenzanella lingua (o nelle lingue) di lavorodel Partenariato;• Cooperazione con altri progetti indeterminati campi (comprese le RetiGrundtvig), condivisione di esperienzecon altre istituzioni, compresa la mobilitàper partecipare a eventuali iniziativedelle Reti;• Attività di auto-valutazione;• Organizzazione di mostre, produzione edisseminazione di materiale informativoo documentazione sulle attività dicooperazione;• Disseminazione dell’esperienza delprogetto e dei risultati.• Preparazione di performance;


37I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>2.2 Il progetto enquireenquire 2 è un progetto di ricerca realizzatoin patnership e condotto in Gran Bretagnadal 2004. Fa parte del programma nazionaleStrategic Commissioning for Museumand Gallery Education 3 , è sostenutodall’Arts Conuncil England 4 e coordinatoda engage – National Association ofGallery Education 5 .enquire ha l’obiettivo di individuare lemetodologie, le strategie e le condizionipiù favorevoli per potenziare le attivitàeducative dei <strong>musei</strong> e delle gallerie d’arte<strong>contemporanea</strong>, rivolte a bambini e ragazzi.Il punto di partenza della ricerca è laconcezione dell’apprendimento permanentecome un processo creativo e sociale, cheacquisisce maggiore impatto se vienepromosso da <strong>musei</strong> e gallerie, consideratiuna fondamentale risorsa educativa.Per questo motivo sono state sviluppateattività sul territorio che prevedono lacollaborazione di enti culturali e artisti,sottolineando l’idea che i <strong>musei</strong>, inparticolare quelli di arte <strong>contemporanea</strong>,sono i luoghi adatti a coinvolgere i <strong>giovani</strong>,aiutandoli a comprendere il contestoculturale e sociale in cui vivono.enquire ha i seguenti obiettivi:• Incentivare una continua formazioneprofessionale degli educatori museali,anche grazie a seminari e workshopappositamente strutturati;• Migliorare ulteriormente le metodologieche favoriscono l’apprendimentoindividuale e che sostengono progettieducativi site-specific;• Valutare le modalità di intermediazioneapplicate dalle istituzioni coinvolte,tenendo sempre in considerazione cheogni individuo ha diritto alla fruizione eall’apprendimento di ciò chele istituzioni propongono;• Consentire e sostenere opportunità eprogetti educativi anche molto


38Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”differenziati per favorire una vasta gammadi esperienze culturali;• Riflettere sul ruolo dell’artista comeeducatore;• Evidenziare il valore dell’innovazionee della sperimentazione.Per la prima fase di enquire, i ricercatorihanno chiesto a molte gallerie inglesi distrutturare alcuni percorsi educativi sulterritorio in collaborazione con un Istitutod’Istruzione Superiore e le altre gallerie locali.Gli enti coinvolti dovevano quindi formare ungruppo operativo o una squadra di ricerca.Alla fine del 2004 tre gruppi (clusters) sonostati selezionati e invitati a prendere parte alprogramma di ricerca.Dato che enquire agisce su scalanazionale, i gruppi sono stati formati anchesuddividendo il territorio in tre aree principali:• North East Cluster;• South East Cluster;• London Cluster.Durante le fasi successive di enquire sonostati formati almeno 7 nuovi gruppi, riferiti aaltre zone del territorio britannico 6 .Ogni gruppo è formato da gallerie d’arte<strong>contemporanea</strong>, Istituti d’IstruzioneSuperiore, artisti, educatori e insegnanti.Viene coordinato da uno staff di lavorocomposto da almeno un rappresentanteper istituzione e quindi è caratterizzatoda diverse figure professionali in dialogocostante.Questa modalità operativa fariferimento all’Action Learning, unateoria metodologica che consideral’apprendimento come il risultatodell’esperienza e del confronto reciprocotra chi partecipa a questo processo.La differenza tra i membri del gruppo èquindi un notevole punto di forza, perchéconsente di strutturare un programma


39I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>educativo che risulti dalla condivisionedelle rispettive esperienze e di analizzareeventuali difficoltà da più punti di vista.Inizialmente ciascun gruppo si concentrasulla definizione della modalità operativa piùadatta al proprio contesto per poi giungerealla realizzazione dei corsi di formazione peri membri dello staff di lavoro, il che permettedi condividere la stessa metodologiaeducativa.In seguito vengono strutturati e proposti iprogetti educativi per bambini e ragazzi.Ovviamente le attività proposte dai gruppi sidifferenziano in base ai rispettivi contestilocali, alle esigenze del personale coinvoltoe alle caratteristiche delle gallerie o dei<strong>musei</strong> partecipanti.Il London Cluster, per esempio, si èconcentrato particolarmente sul dialogointerculturale, poiché ha collaborato conalcuni distretti in cui una sola comunitàpoteva comprendere <strong>giovani</strong> provenientianche da 13 etnie diverse.Infine le modalità di verifica sono stateorganizzate con particolare attenzione,comprendendo le singole iniziative e ilprogramma nella sua totalità, il confrontotra lo staff di lavoro e l’opinione dei ragazzicoinvolti.L’Action Learning è stato teorizzato da Reginald Revans negli anni quaranta.Revans definisce questa metodologia servendosi dell’equazione L = P+Q. L’apprendimento (L) risulta dalla combinazione delleconoscenze già possedute (P) con la capacità di analizzare (Q). Quest’ultima dote permette di porre giuste domande su cuiriflettere per criticare ciò che si ritiene già assodato e trovare le modalità condivise da tutto il gruppo con le quali affrontare ilproblema presente. Le domande risultano fondamentali in quanto aumentano il dialogo all’interno del gruppo, generano unapproccio innovativo e migliorano l’apprendimento. L’azione ha dunque un’importanza fondamentale, ma deve essere abbinataalla riflessione sulle esperienze vissute. L’apprendimento avviene grazie a tale unione, che permette a membri dello staff e agli entirelativi di acquisire nuove conoscenze e competenze.(Revans Reginald. W., ABC of action learning, Lemos and Crane, London 1998 e Revans Reginald W., Action learning: Newtechniquesfor management, Blond & Briggs Ltd., London 1980)


26Il progetto “I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>”


41I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>I risultati di enquire sono stati valutati inbase a tre categorie di riferimento ovverocoinvolgimento, autoapprendimento ediversità:• I progetti realizzati hanno fornito ai <strong>giovani</strong>nuove competenze, stimolando in loro lavolontà di avere un ruolo più attivoall’interno della propria comunità;• I <strong>giovani</strong> hanno migliorato le propriecapacità relazionali e sono riusciti acondurre dibattiti rispettando punti divista diversi dal proprio e considerandola differenza culturale come unarisorsa importante;• L’ambiguità dei linguaggi artistici utilizzatacome strumento educativo è statafondamentale per accrescere nei <strong>giovani</strong>la consapevolezza delle modalità delproprio processo di apprendimento;• Il ruolo dell’artista come educatore hasuscitato interesse verso i linguaggiartistici e stimolato il potenziale creativodi ogni singolo partecipante;• I progetti realizzati con gli artisti incontesto extrascolastico hanno spintoi <strong>giovani</strong> a essere più responsabili epiù consapevoli del loro potenziale attivoall’interno della società;• Sono stati molto importanti i momentidi verifica durante i quali i <strong>giovani</strong> hannoanalizzato criticamente il proprio lavoroe quello degli altri; le varie modalità diconduzione delle verifiche – intervistevideo, tavole rotonde, questionari – sisono rivelate molto utili;• I <strong>giovani</strong> hanno riconosciuto il ruoloimportante dell’arte come strumentodi espressione personale ma anchecollettiva. L’incontro con i linguaggiartistici contemporanei ha stimolatoprofonde riflessioni sui concetti di identitàe senso di appartenenza alla propriacomunità di origine, alla società vissuta


42Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”quotidianamente e alla realtà “globale”;• Molti <strong>giovani</strong> si sono avvicinati all’arte perla prima volta grazie a enquire el’interesse è stato così forte che alcunidi loro hanno deciso di impegnarsi perottenere qualifiche professionali o pervivere esperienze lavorative nel settore.2.3 Il progetto European museumeducation and young people:a critical enquiryIl progetto European museum educationand young people: a critical enquiry 7è nato dall’iniziativa di alcune gallerieinglesi coinvolte nella ricerca enquiree appartenenti al gruppo South EasternCluster. Coordinate dalla Towner Art Gallerydi Eastbourne, le gallerie si sono unitead altri partner europei per sviluppare unprogetto che aveva come obiettivo l’analisi,lo studio e lo scambio di buone pratichedi progetti legati all’arte e ai <strong>musei</strong> di arte<strong>contemporanea</strong> per i <strong>giovani</strong> a partire dai 16anni. Il progetto, finanziato tra i parternariatidi apprendimento Grundtvig per il biennio2007-2009, si fondava sull’idea che i <strong>musei</strong>,in particolare quelli di arte <strong>contemporanea</strong>,siano luoghi particolarmente adatti ainnescare processi di apprendimento nei<strong>giovani</strong>. Spazi diversi dalle aule scolastiche elontani dalle regole e dalle coercizioni, sonoluoghi ideali per apprendere competenzetrasversali 8 , come la capacità di comunicaree lavorare in gruppo, e consentono, altempo stesso, lo sviluppo di conoscenzee competenze correlate ai percorsi dieducazione formale. Inoltre, il confrontocon l’arte <strong>contemporanea</strong> e con le suetematiche offre stimolanti possibilità di lavorocon i <strong>giovani</strong>, aiutandoli a comprenderela società e la cultura <strong>contemporanea</strong>,e promuove forme di cittadinanza attivae di dialogo interculturale. Per garantireefficacia a tale processo è necessario chei <strong>musei</strong> siano in grado di creare un climache incoraggi la partecipazione dei <strong>giovani</strong>,ne sostenga l’interazione e faciliti il loroapprendimento, utilizzando linguaggi e


44Il progetto “European Museum education and young people: a critical enquiry”modalità consoni a questa fascia di età.L’attenzione non deve essere rivolta solo ai<strong>giovani</strong> inseriti in un percorso di educazioneformale, ma è necessario accogliere la sfida,certamente più complessa, di rivolgersi atutti i <strong>giovani</strong>, compresi quelli che si trovanoin una situazione di emarginazione reale opotenziale. Così, per discutere e analizzarequesto tema si sono riuniti i sei partnerprovenienti da cinque paesi europei:• Towner Art Gallery (Coordinatore) –Eastbourne, Regno Unito• Eccom – European Centre for CulturalOrganisation and Management –Roma, Italia• Fundaçäo Serralves – Porto, Portogallo• IBC – Istituto Beni Culturali dellaRegione Emilia Romagna –Bologna, Italia• IMMA, Irish Museum of Modern Art –Dublino, Irlanda• Riksutställningar – The SwedishTravelling Exhibitions – Visby, SveziaA loro volta i partner hanno coinvolto, comediscenti, altre sessanta persone provenientida quindici <strong>musei</strong> di arte <strong>contemporanea</strong> eorganizzazioni culturali interessate ai temi delprogetto. IBC ed ECCOM, a livello italiano, sisono avvalse della collaborazione di diverseistituzioni culturali, alcune delle quali avevanogià sviluppato il rapporto tra <strong>musei</strong> e <strong>giovani</strong>in progetti, ricerche e convegni 9 :• GNAM - Galleria Nazionale d’ArteModerna e Contemporanea – Roma• MAXXI - Museo Nazionale delle Artidel XXI secolo – Roma• Azienda Speciale Palaexpo –Roma• Dottorato in Pedagogia Sperimentale


27I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


46Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”dell’ Università degli Studi“La Sapienza” – Roma• MAMbo – Museo d’Arte Modernadi Bologna – Bologna• Museo Francesco Baracca – Lugo• Zaffiria – Centro permanente perl’educazione ai mass media – Bellaria• Fondazione Fitzcarraldo – TorinoIl fatto di aver potuto contare su un gruppodi lavoro composto da ricercatori, educatorimuseali ed esperti in politiche culturali,con esperienze e competenze diverse, hacontribuito a rendere la ricerca più completa.Inoltre, l’età di alcuni educatori museali,molto vicina a quella del target di riferimento,ha permesso al gruppo di affrontare letematiche con un punto di vista moltointeressante 10 . Ogni partner del progetto haorganizzato un seminario nel suo paese conl’obiettivo di illustrare il contesto nazionale elocale e le modalità di approccio ai <strong>giovani</strong>dell’istituzione ospitante.I seminari sono stati strutturati in modo daprevedere molteplici attività:• Visite a <strong>musei</strong> e luoghi artistici significativiper il loro rapporto con i <strong>giovani</strong> 11 ;• Incontri con ragazzi partecipanti alleiniziative;• Discussioni in gruppi di lavoro;• Presentazioni di casi di studio daanalizzare e discutere come esempidi buone pratiche.Il tema del rapporto tra <strong>musei</strong> e <strong>giovani</strong>è stato approfondito toccando argomentiquali:• L’autoapprendimento;• Lo sviluppo del senso di cittadinanzaattiva;


47I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>• Il ruolo e le competenzedell’educatore/ mediatore/artistanell’ambito dei servizi educativi;• La creazione del partenariato conle istituzioni del territorio.Nel corso delle discussioni sonoemersi alcuni elementi fondamentaliper sviluppare buone pratiche dicoinvolgimento dei <strong>giovani</strong> nelle attivitàdei <strong>musei</strong>:• Facilitare lo scambio di informazionied esperienze tra persone e istituzionioperanti nel settore, attraverso lapartecipazione a progetti europeie la costituzione di network;• Offrire opportunità di formazione continuaper gli operatori museali, gli artisti e glieducatori dei centri <strong>giovani</strong>li;• Elaborare cornici di riferimento comuni,sia a livello internazionale che nazionale,al cui interno inserire i processi diapprendimento;• Promuovere metodologie che favoriscanol’autoapprendimento;• Lavorare in partenariato con le istituzionidel territorio, collaborando sin dalla fasedi ideazione del progetto;• Investire in progetti a lungo termine,non episodici, per stabilire un rapportodi fiducia e un linguaggio comune sia trale diverse istituzioni, sia tra gli operatorie i <strong>giovani</strong> coinvolti;• Uscire dai confini del museoraggiungendo i ragazzi nei loro luoghidi aggregazione allo scopo di vincerela loro iniziale diffidenza verso l’istituzionemuseale e creare relazioni e interazionicontinuative;• Dare ai <strong>giovani</strong> più spazio e più possibilità


48Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”di espressione, coinvolgendoli anche inscelte attinenti l’attività dell’istituzione;• Promuovere i <strong>musei</strong> come spazi socialisviluppando programmi finalizzati allariflessione critica e all’impegno sociale;• Puntare l’attenzione non solo sulrisultato del progetto ma sul processo;• Promuovere in maniera più incisivail lavoro degli artisti anche comeeducatori nell’ambito di specificiprogrammi rivolti ai <strong>giovani</strong>;• Utilizzare linguaggi e modalità in gradodi attrarre i <strong>giovani</strong> e facilitare il dialogocon essi, sfruttando ad esempio tuttele potenzialità delle nuove tecnologie,da internet ai social network;• Vedere il museo come luogo in cuisi possono sviluppare competenzemuseali per il futuro incoraggiandoanche un’attività di volontariato daparte dei <strong>giovani</strong>;• Dare continuità e sostenibilità alleattività attraverso l’investimento di risorse,in particolare quelle legate al personale;• Coinvolgere gli altri dipartimenti delmuseo e non solo quello educativo;• Monitorare e valutare le attività,coinvolgendo i <strong>giovani</strong> nell’interoprocesso di valutazione;• Avere la capacità di adattareo cambiare il progetto in corso d’opera;• Promuovere la comunicazionee la diffusione delle esperienze.Alcuni di questi elementi sono statievidenziati nel corso delle due iniziative,Interculturarte 12 e City Telling, realizzatenell’ambito di questo progetto, e di Map forID 13 che sono divenute esse stesse nuovicasi di studio.


ROOM 13, Eastbourne (UK)Presso la West Rise Junior School di Eastbourne trova sede una delle gallerie appartenenti al networkdelle Room 13. Nate in Scozia nel 1994, su iniziativa di un gruppo di studenti, sono vere e propriegallerie artistiche interamente gestite dai ragazzi con la collaborazione di un artista in residenza.I <strong>giovani</strong> si occupano della produzione artistica, della gestione degli spazi e del reperimentodelle risorse necessarie per acquistare i materiali.http://www.room13scotland.com/


FABRICA, Brighton (UK)Fabrica è una galleria di Brighton fondata nel 1996 da un gruppo di artisti presso una chiesasconsacrata del XIX secolo. Non possiede una collezione, ma collabora ogni anno con quattro artisti,ai quali commissiona una grande installazione. Oltre ad offrire un interessante programma rivolto ascuole e ragazzi, la galleria si avvale di <strong>giovani</strong> volontari che svolgono un ruolo fondamentale in tuttele attività, da quelle rivolte ai visitatori, al marketing, allo sviluppo degli eventi.http://fabrica.org.uk/


SUBTOPIA, Alby (SE)Ad Alby, vicino a Stoccolma, una grande fattoria del 1910 è la sede di Subtopia, una società per azionidi proprietà del comune di Botkyrka che combina cultura, innovazione, formazione, impegno socialee imprenditorialità. Qui, <strong>giovani</strong> dai 15 ai 35 anni utilizzano la danza, il cinema, la video art, la radio,il design, il circo contemporaneo e tutto ciò che ha a che fare con la creatività applicata all’industria.Attualmente vi aderiscono 43 associazioni, tra cui Cirkus Cirkör e Clowns without Borders.www.subtopia.se


SOLAR, GALERIA DE ARTE CINEMÁTICA , Vila do Conde (PT)A Vila do Conde, a una trentina di chilometri da Porto, ha sede Solar, una galleria dedicata alla relazionetra il cinema e l’arte <strong>contemporanea</strong>. Aperta alla sperimentazione e alla produzione ed esposizionedi opere originali e site specific, come l’installazione e la performance, dà largo spazio al lavoro di<strong>giovani</strong> artisti portoghesi non inseriti nei circuiti dominanti.http://www.curtas.pt/solar/


IMMA - IRISH MUSEUM OF MODERN ART, Dublino (IR)L’attenzione dell’IMMA di Dublino verso i <strong>giovani</strong> è evidente nei due programmi Studio 8e Artists’ Residency Programme (ARP). Studio 8 è lo spazio del museo dedicato ai <strong>giovani</strong> dai 15 ai 18anni, un luogo dove essi possono recarsi informalmente e liberamente, ogni sabato, per sperimentarei linguaggi artistici, discutere di tematiche attinenti al museo e incontrare gli artisti in residenzainseriti nel programma ARP.http://www.imma.ie/en/index.htm


Testimonianza:Inês Azevedo, educatore musealeMuseu de Arte Contemporânea da Fundação de Serralves, Porto, PortogalloÈ stata una delle esperienze di lavoro più interessanti a cui ho avuto la fortuna di partecipare.Un gruppo di persone, provenienti da contesti differenti e con diverse competenze e livelli diresponsabilità, sono state disposte a condividere le proprie esperienze e a discutere sulle nozioni inquestione con grande generosità e sensibilità.È con piacere che ho partecipato agli ultimi tre seminari di questa partnership, a Porto, a Dublinoe a Roma / Bologna, quindi la mia testimonianza riguarda tre esperienze. Mi riferirò all’ambitodell’educazione museale e del ruolo come artista educatore, ovvero le basi della mia riflessionesaranno legate alle attività presentate dai vari Dipartimenti Educativi, così come ad altre realtà il cuioperato si è rivolto alle comunità al di fuori del museo.Il seminario a Porto, il primo a cui ho partecipato, mi ha stimolata a porre alcune domande relativealle metodologie e alle pratiche comunemente adottate relative a progetti con i <strong>giovani</strong> a rischio diemarginazione sociale:• Come pensare, eticamente, ai possibili significati che i progetti dedicati alle comunitàconsiderate "a rischio" possono assumere per coloro che vi abitano e che lì continuano a viveresia prima sia dopo il progetto?• Cosa vuol dire "lavorare con una comunità"? Che ruoli ha sviluppato il sistema museale inquesto contesto?• Cosa potrebbe significare, in termini di lavoro pratico, lo sviluppo di un progetto con unacomunità del tutto estranea al museo e ai linguaggi artistici?• Come educatori museali in che modo ci possiamo relazionare a due realtà così distanti mache si ritrovano in un museo – l’artista o la mostra e il pubblico – e che convivono nella realtà<strong>contemporanea</strong>?L’esperienza a Porto mi ha permesso di porre questi interrogativi, mentre durante i seminaria Dublino e a Bologna/Roma ho potuto vedere realtà simili, chiamate allo stesso modo madiversamente vissute.In Irlanda ciò che mi ha più stimolata sono le politiche culturali del paese e il programma nazionalepresentato dall’IMMA, che era dedicato alla relazione non solo con il pubblico del museo, maanche con le scuole e le comunità. Mi ha impressionata la quantità delle infrastrutture esistenti asostegno di progetti artistici con i <strong>giovani</strong>, le scuole e le persone di età diverse. Infine il progettopresentato dall'artista Fiona Wheland è stato davvero interessante perché sembrava un lavoro di


squadra vero e proprio, riuscendo a coniugare la partecipazione delle persone della comunità diRialto con risultati molto interessanti in termini di lavoro artistico.Credo che le tante domande su cui ci siamo confrontati siano ancora presenti in me come una sortadi monito nel mio lavoro quotidiano:• In che termini i laboratori e i workshop presso un museo diventano un'opportunità per i <strong>giovani</strong>utile a sviluppare le loro competenze e modalità di espressione?• Qual è il ruolo – o quali sono i ruoli – dell’artista educatore in rapporto al legame tra il museo e ilpubblico o la comunità?• In che modo i <strong>musei</strong> e i Dipartimenti educativi possono contribuire allo sviluppo delle politicheculturali?Il seminario in Italia è stato molto interessante perché ha permesso di valutare quanto il contesto incui sono collocati i Musei possa condizionare le attività che essi stessi sviluppano. Le esperienzeproposte a Roma e a Bologna sono state tante e molto ricche. I progetti raccontati al MAMbo,come Fresco’s Removal di Daniele Pario Perra e il progetto interculturale City Telling, presentatodagli educatori museali del MAMbo, sono stati uno stimolo molto importante. Il primo è statointeressante in quanto ha combinato un’antica tecnica di recupero con le “interferenze” della città<strong>contemporanea</strong> - i graffiti - giocando con l'idea di patrimonio, trasformandola in un certo sensocome una realtà viva. Il progetto City Telling è stato molto stimolante perché ha raccontato leesperienze vissute con una comunità, presentandole come una realtà work in progress e comemappa con cui interagire. È stata data particolare attenzione ai diversi livelli di interferenza checaratterizzano la vita <strong>contemporanea</strong> - l'idea della città come luogo in cui convivono diverse lingue espazi, dai nuovi strumenti di comunicazione, per lo più utilizzati dai mass media, ma che potrebberoanche essere adoperati al servizio dei nuovi gruppi sociali che caratterizzano la nostra società.Questa partnership è stata caratterizzata da una grande affinità tra persone diverse, ognunadelle quali ha mostrato curiosità verso “l'altro”, così come il desiderio di condividere punti di vista.L'amicizia, il rispetto e il desiderio di condividere esperienze ha trasformato l’intero progetto inun’occasione unica dove l’apprendimento avviene grazie all’esperienza e alle attività di altri. Èstato un momento importante per comprendere la varietà di prospettive che possiamo scegliere,comprendendo che il nostro posto di lavoro può sempre divenire un luogo più interessante sevogliamo continuare a provare, a sperimentare e ad adattare le nostre azioni e i nostri obiettivi allarealtà a cui apparteniamo.


Testimonianza:Ilaria Del Gaudio, educatore musealeMAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, ItaliaHo avuto l’occasione di partecipare a quasi tutti i seminari di questo partenariato, fatta eccezioneper l’esperienza condotta presso la Fondazione Serralves a Porto.Il progetto nella sua totalità è stato - e lo è tuttora - un’esperienza importante e significativa perdiversi motivi. Il principale consiste proprio nell’opportunità di ricevere nuovi stimoli in termini dipolitiche culturali, progetti e metodologie educative.Abbiamo potuto lavorare e discutere insieme su numerosi punti nodali o situazioni critiche,esprimendo il nostro personale punto di vista, che è stato accolto con grande rispetto e sensibilità.La provenienza da diversi contesti e la condivisione delle nostre esperienze ci ha permesso dicondividere opinioni differenti e di trovare sia la ricchezza nelle nostre differenze sia un sentirecomune nei nostri obiettivi.Sono stata colpita da diversi casi di studio che considero molto stimolanti nell’ambitodell’educazione museale rivolta ai <strong>giovani</strong>, perché hanno evidenziato il valore sociale della creatività,che viene potenziato quando questo ruolo viene sostenuto anche dalle politiche nazionali, regionalie locali. Si tratta di progetti che mi hanno incuriosita sia per le modalità con cui sono stati realizzatisia per le metodologie che ne hanno guidato la struttura. Le differenze nell’approccio al patrimoniodella contemporaneità - città, luoghi, linguaggi, nuovi mezzi di comunicazione, nuovi gruppi sociali- così come l’importanza della cooperazione tra diverse figure professionali e diverse istituzioni, mihanno colpita in maniera estremamente positiva.I casi di studio e le realtà educative per me più interessanti sono:• enquire per l’ampiezza del suo raggio d’azione – da organismi politici a realtà locali;• il progetto Young Curators del De La Warr Pavilion per il ruolo attivo concesso ai <strong>giovani</strong>all’interno di un ambito così lontano - ma solo in apparenza - come quello della curatela;• Subtopia in Svezia perchè è un luogo in cui si respira creatività e la si vede applicata comeingrediente fondamentale in una dimensione lavorativa;• il progetto 4U a cura di Swedish Travelling Exhibitions per il ruolo dell’artista comeeducatore;• Studio 8 a cura dell’IMMA per il coinvolgimento dei <strong>giovani</strong> artisti all’interno dellaprogrammazione museale;• il progetto Fresco’s Removal di Daniele Pario Perra perché è stato in grado di riunire nel


Testimonianza:Giulia Franchi, educatore musealeAzienda Speciale Palaexpo, Roma, ItaliaQuando mi è stato chiesto di partecipare al seminario svedese (Stoccolma e Visby, 23-26 settembre2008) avevo da poco iniziato il mio tirocinio formativo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna diRoma, collaborando al progetto Gli adolescenti e i <strong>musei</strong> di arte moderna e <strong>contemporanea</strong>.Ho accettato con entusiasmo; la possibilità di immergermi in un contesto internazionale e diconfrontarmi con esperienze e professionalità diverse mi è parsa subito un’occasione da cogliereal volo. Le aspettative non sono state deluse, anzi. La realtà svedese, con alle spalle settant’annidi politiche volte a garantire a tutti l’accesso alla cultura, luoghi di creatività, educazione e scambiocome Subtopia, Candyland e Botkyrka Konsthall, le mostre itineranti e l’accoglienza calorosadei nostri ospiti del Swedish Travelling Exhibitions, nella lontana isola di Gotland, sono statiuna scoperta continua e un punto di partenza per nuove riflessioni. Ho avuto la possibilità dipartecipare a tutte le tappe successive del progetto, scoprendo la vivacità inaspettata e lamultidisciplinarietà delle realtà portoghesi (Fundação Serralves, Galeria Solar, Centro Culturalde Vila Flor), visitando gli spazi che l’IMMA di Dublino dedica a ragazzi ed artisti (Studio 8, Artistsin Residence) e, infine, prendendo parte attivamente alla progettazione e all’organizzazione delseminario italiano. Questi i principali punti di forza e le opportunità che il partenariato mi ha offerto,anche in relazione alla mia età (vicina a quella dei ragazzi su cui si concentrava il progetto) e al mioessere “in formazione”:• Prendere parte a un processo di apprendimento informale grazie alla creazione di una rete direlazioni forti, umane prima ancora che professionali, sempre caratterizzate dall’ascolto, dalrispetto, e soprattutto da uno scambio alla pari, al di là di ruoli, età, conoscenze;• Mettersi direttamente in gioco e in discussione, attraverso il lavoro in piccoli gruppi e lacondivisione di esperienze e perplessità;• Conoscere spazi, professionisti, progetti, politiche educative e culturali di paesi diversi,scoprendo insospettabili punti di contatto e similitudini, ma anche differenze profonde estimolanti nella storia, nella pratica e persino nel linguaggio;• Scoprire nuovi approcci rivolti al pubblico degli adolescenti che, superando il rapporto esclusivocon la scuola, guardino all’inclusione sociale, anche attraverso una stretta collaborazione con lerealtà del territorio, e allo sviluppo della creatività, grazie alla mediazione di <strong>giovani</strong> artisti.Le cene e i canti, le passeggiate e gli incontri, i brindisi e le lunghe chiacchierate completano la miafotografia di un’esperienza bella e intensa.


59I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>2.4 Il progetto City TellingCity Telling è un progetto interculturaleche ha visto la collaborazione deiDipartimenti educativi della FondazioneSandretto Re Rebaudengo di Torino 14 e delMAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bolognacon la finalità di sviluppare un percorsodi scoperta e analisi del territorio, rivolto a<strong>giovani</strong> italiani e migranti dai 16 ai 25 anni.Il progetto dell'istituzione bolognese, con laconsulenza scientifica di Cristina Francuccie il coordinamento di Anna Caratini, è statorealizzato durante la prima metà del 2009e ha coinvolto il Quartiere San Donato diBologna e i due gruppi <strong>giovani</strong>li Katune Katun Party 15 , che hanno la propriasede al Pilastro, una zona periferica diquesto quartiere. City Telling è nato dallaconsapevolezza che il patrimonio artisticosia un prezioso strumento di integrazionee che l’avvicinamento ai linguaggi dell’arte<strong>contemporanea</strong> possa stimolare riflessionisociali e personali che permettono dianalizzare e rappresentare la propriaesperienza nel mondo.Il museo è quindi inteso come luogo didialogo, tappa iniziale di un percorso in cuil'elaborazione creativa della realtà diventaun elemento fondamentale. L’intentoè stato quello di fornire ai partecipantinuovi strumenti per raccontare la propriaappartenenza a quel territorio, costruendoun terreno comune di condivisione culturale,linguistica ed estetica. I risultati di questaesperienza sono le mappe geoemotive cheindagano il rapporto tra il soggetto e il luogo,tra l'identità privata e lo spazio pubblico.Di seguito i principali obiettivi:• Favorire l’accesso ai luoghi della cultura ealle attività educative, l’incontro con l’artee i suoi mezzi espressivi per potenziare lecapacità di orientarsi in maniera critica epersonale nel mondo delle comunicazionie nel mondo che ci circonda;• Sviluppare le potenzialità del museocome luogo di dialogo e promozione di


60Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”un impegno più attivo con tutti i cittadini,utilizzando il patrimonio come fonte discambio interculturale;• Creare un progetto intermuseale, fondatosulla condivisione di valori, metodi ebuone pratiche;• Favorire contatti tra persone con differentibackground culturali, producendoesperienze nuove e condivise;• Sviluppare le capacità di indaginepersonale, di lettura critica del testoartistico e del dato reale, di riscopertaestetica del territorio urbano cuiappartengono i partecipanti.La fase preliminare di City Telling è statadedicata alla comunicazione sul territoriodel progetto. Sono stati effettuati diversiincontri con i referenti dell’IBC, i responsabilidel Quartiere San Donato 16 , gli educatoridei gruppi <strong>giovani</strong>li Katun e Katun Partye con i potenziali partecipanti.La collaborazione con il quartiere è stataresa possibile anche grazie a MicaelaGuarino, che è intervenuta sia comefunzionaria dell’IBC sia come consiglierae coordinatrice della Commissione Culturadel Quartiere S.Donato.I <strong>giovani</strong> interessati al progetto hannopartecipato ad alcuni laboratori al MAMbo.Le attività realizzate hanno favoritol'approccio all’arte <strong>contemporanea</strong> e ai suoilinguaggi, considerati come pretesto inizialeper un percorso in cui la creatività personalee lo sguardo rinnovato sono fondamentali.In seguito sono stati condotti alcuni incontridedicati a “passeggiate” sul territorio:ogni partecipante ha individuato unluogo significativo (scuole, giardini, puntid’incontro), per poi mettere in comunesuggestioni e storie personali,raccogliendole in un diario di viaggio, fattodi contributi fotografici, sonori e video.L’ultima fase ha visto la progettazione diun supporto multimediale, realizzato incollaborazione con il Dipartimento educativodella Fondazione Sandretto Re Rebaudengo


27I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


62Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”e del Museo Nazionale del Cinema, percreare una piattaforma contenente i materialirealizzati, ideata basandosi su quella diGoogle Earth. L’interfaccia ha lo scopodi visualizzare i luoghi mappati ed essereaccessibile a tutti i partecipanti al progetto.City Telling ha portato a risultati moltosoddisfacenti, nonostante una fase criticarilevatasi a metà percorso. È stata infattiriscontrata un’iniziale difficoltà nell'adeguarela metodologia educativa del museo a quellaadottata all'interno dei gruppi <strong>giovani</strong>li.Questo fattore però ha avuto dei risvoltipositivi in termini di continuo monitoraggiodel progetto, che è stato adattato alleesigenze e ai tempi dei partecipanti.Di grande importanza si sono rivelati imomenti di dialogo tra gli operatori dello staffdi lavoro e quelli d'incontro con i ragazzi.La conoscenza reciproca ha infatti favoritolo sviluppo delle relazioni interpersonali,che hanno aumentato la disponibilità e ilcoinvolgimento dei <strong>giovani</strong> durante le attività.Da evidenziare il modo diverso diconsiderare il museo da parte dei ragazziche dopo la conclusione del progetto hannodeciso in autonomia di visitare nuovamentela collezione permanente e di partecipare adistanza di un anno alle attività laboratorialilegate alla mostra temporanea dedicata aGilberto Zorio che il MAMbo ha ospitato dasettembre 2009 a febbraio 2010.City Telling ha avuto un’elevata diffusione,che si è prolungata nel tempo anchegrazie ai diversi canali a cui è stataaffidata la comunicazione: giornate distudio, conferenze, pubblicazioni, lezioniuniversitarie e incontri con operatori nelsettore educativo 17 .Il successo del progetto è testimoniato daalcuni sviluppi legati all’idea che il dialogointerculturale sia uno strumento che devepermeare non solo progetti “speciali” maanche la quotidiana attività educativa.Di seguito gli esiti più significativi:• La definizione di un nuovo ambito diricerca che ha permesso l'avvio di ulteriori


63I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>progetti rivolti all'indagine del territoriovissuto e concepito come “spazio terzo”di condivisione culturale ed emotiva;• La formazione professionale in ambitointerculturale di altri collaboratori delDipartimento educativo MAMbo;per stabilire un linguaggio e un sentirecomuni;• Considerare l'importanza di momentid'incontro mirati all'inserimento deglieducatori esterni all'interno del gruppodi ragazzi coinvolti.• L'evoluzione dei rapporti creati congli operatori dei gruppi Katun, che hapermesso di stabilire legami con altrisoggetti sul territorio.La realizzazione di City Telling ha fattoemergere alcune riflessioni da considerarecome punti di riferimento per lo sviluppo diprogetti dedicati al dialogo interculturale:• Prevedere la realizzazione di tali iniziativein tempi lunghi, per consentire lo sviluppodelle relazioni interpersonali con i <strong>giovani</strong>;• Prevedere momenti in tutte le fasidel progetto in cui le istituzioni e glieducatori coinvolti possano conoscersi


64Il progetto “European museum education and young people: a critical enquiry”Note al Capitolo 2:1http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=6612www.en-quire.org3A tal proposito è utile consultare il sitowww.education.gov.uk e l’indirizzo www.teachernet.gov.uk/teachingandlearning/resourcematerials/museums/4www.artscouncil.org.uk5www.engage.org6Si sono aggiunti l’East Cluster, il North WestCluster, il North West Liverpool Cluster, il NorthWest Manchester Cluster, il South West CornwallCluster, il South West Devon Cluster e infine lazona sudorientale è stata divisa per costituire duegruppi (South East Kent Cluster e South East SussexCluster). Di recente formazione sono i gruppi minoriCambridge, Quad-Derby e Solent. Per ulterioriinformazioni si consiglia il testo a cura di BarbaraTaylor, Inspiring Learning in Galleries, Enquire aboutlearning in galleries, Londra, Engage 2006.7Altre informazioni e materiali riguardanti il progettosono diponibili nell’area dedicata ai progetti europeidel sito internet dell’Istituto Beni Culturali (www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/menu/dx/10progettieu.htm) e sul sito internet dellaGalleria d’Arte Moderna di Roma (www.gnam.arti.beniculturali.it/index.php?it/112/attivit-diricerca-e-formazione)o possono essere richieste allecoordinatrici italiane del progetto Valentina Galloni:vgalloni@regione.emilia-romagna.it e Martina De Luca:martinadeluca@eccom.it8Il patrimonio culturale è stato da tempo individuatodall’UE come risorsa educativa strategica, funzionalealle conoscenze disciplinari e <strong>contemporanea</strong>mentealla maturazione della personalità degli individui oltreche fattore di sviluppo sociale e culturale generale.In questa direzione segnaliamo il progetto europeoAqueduct-Acquiring Key Competences through HeritageEducation di cui l’Istituto Beni Culturali è partner.Il progetto si propone di utilizzare l’educazione alpatrimonio culturale come strumento per acquisirele otto competenze chiave per l’apprendimentopermanente stabilite dal Quadro di Riferimentoadottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel2006 (http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/publ/<strong>pdf</strong>/ll-learning/keycomp_it.<strong>pdf</strong>). Per ulterioriinformazioni riguardanti Aqueduct si veda l’areadedicata ai progetti europei del sito internetdell’Istituto Beni Culturali (www.ibc.regione.emiliaromagna.it/wcm/ibc/menu/dx/10progettieu.htm).9Si vedano ad esempio le iniziative curate dallaFondazione Fitzcarraldo: la ricerca IO NON VADOAL MUSEO! condotta nel 2006 per la Provincia di


65I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Modena e il worshop sul pubblico <strong>giovani</strong>le tenutosi il3 marzo 2009, le cui sintesi sono disponibili presso ilsito della Fondazione (www.fitzcarraldo.it)10Le testimonianze riportate in questo capitolo sonoquelle di alcuni <strong>giovani</strong> educatori museali che hannopartecipato ai seminari.Zucchini e Vincenzo Savini, rispettivamenteResponsabile ed Educatore del Servizio Educativoscolastico e territoriale.17Per reperire un elenco più dettagliato delle occasionidi diffusione di City Telling è possibile consultare il sitowww.ismu.org/patrimonioeintercultura11A titolo esemplificativo abbiamo riportato leimmagini di alcuni luoghi significativi visitati nel corsodei seminari all’estero, rimandando al capitolo 4 gliapprofondimenti delle esperienze italiane.12Il progetto Interculturarte è descritto nel capitolo 4di questa pubblicazione.13Map for ID – Musei come luoghi di dialogointerculturale è un altro progetto europeo coordinatodall’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna. Maggiori informazioni possono esserereperite sul sito internet: www.mapforid.it14Informazioni dettagliate sul progetto realizzatodalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengosono reperibili all’indirizzowww.fsrr.org/ita/educazione/archivio-progetti15www.katunparty.org16In particolare con Riccardo Malagoli - Presidentedel Quartiere San Donato di Bologna -, Elisabetta


Capitolo 3Giovani e <strong>musei</strong>:la prospettiva italiana


67I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Alcuni anni fa, Alba Trombini, intitolava unsuo saggio Adolescenti e <strong>musei</strong> un incontroimpossibile?, la domanda è ancora oggidi attualità; i <strong>giovani</strong> e, in modo particolare,gli adolescenti rientrano a pieno titolo nellavasta zona grigia del cosiddettonon pubblico dei <strong>musei</strong>.Negli anni diverse indagini sui visitatorihanno inteso esplorare le motivazioni chesono dietro la ritrosia alla frequentazionedei <strong>musei</strong> e pur non potendo ricondurrequeste indagini ad un minimo comunedenominatore, perché condotte su scaledifferenti e con metodologie e obiettividiversi, tuttavia dalla lettura dei risultatiemergono alcune considerazioni ricorrenti ein particolare che la percezione e l’attitudinealla visita al museo sono influenzate daalcune principali variabili:• Contesto socioculturale familiare;• Età;• Qualità delle esperienze di visitapregresse.Allo stesso tempo è evidente come nellavisita al museo i <strong>giovani</strong> privilegino – al paridi molte altre categorie di pubblico –Gli studi sui visitatori: il contesto italiano e le indagini sul pubblico <strong>giovani</strong>leNel 1998 l’Ufficio Studi del Mibac ha pubblicato: I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong>. indagine pilota sui <strong>giovani</strong> di 19-30 anni residenti inCampania e in Veneto (a cura di A. Maresca Compagna, E. Bucci, S.C. Di Marco), una delle prime indagine dedicate a questacategoria, cui sono seguiti diversi altri studi, tra cui quello condotto nelle province di Trento e Rovereto (V.L. Zaummuner, Lafruizione museale: un’esperienza complessa di natura sociale, cognitiva ed emozionale in C.Frateschi, M. Mistri, a cura di, I valoridell’arte, Carocci, Roma, 2006) che ha indagato su di un campione di studenti tra i 13 anni e i 18 anni; uno promosso dallaprovincia di Modena (A. Bollo, I pubblici dei <strong>musei</strong>. Conoscenze e politiche, Franco Angeli, 2007) che utilizzando lo strumento deifocus group ha lavorato su un campione di <strong>giovani</strong> tra i 14 e 19 anni, appartenenti a diverse tipologie di scuole. Più recentementela questione della relazione scuola superiore –museo è stata oggetto di una estesa indagine promossa dal Dottorato di ricerca inPedagogia Sperimentale, Università La Sapienza Roma e condotta presso la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma.(M. De Luca, Il museo e gli adolescenti: la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, Roma 2009).


68Giovani e <strong>musei</strong>: la prospettiva italianala dimensione socio-relazionale. Sul frontedell’”offerta” inoltre i programmi proposti dai<strong>musei</strong> italiani specificatamente rivolti alpubblico <strong>giovani</strong>le non sono molti.Martina De Luca, I <strong>musei</strong> e gli adolescenti. La Galleria nazionale d’arte moderna. , Roma 2010La tabella riporta gli esiti delle domande poste a un campione di 452 studenti delle Scuole secondarie di secondo grado.Dai dati raccolti si conferma la scarsissima propensione a frequentare i <strong>musei</strong> da soli, quasi il 70% dei rispondenti dichiara di nonessere mai entrato in un museo da solo; in questa prospettiva gli adolescenti mostrano la stessa attitudine del pubblico adulto: la visitaal museo è considerata un momento di socializzazione da condividere con amici e/o parenti. Come ci si poteva aspettare, però, per gliadolescenti recarsi a visitare un’esposizione non è un’attività condotta per “libera scelta”; la percentuale di coloro che dichiarano di avervisitato un museo in compagnia di amici è piuttosto limitata e anche le visite in famiglia non sono un’abitudine consolidata, mentre èsoprattutto la scuola a costituire il primo e, a volte l’unico, tramite per l’accesso alla fruizione museale.Tuttavia, nonostante per molti docenti la visita ai <strong>musei</strong> sia dettata dalla necessità di favorire negli studenti la consuetudine allafrequentazione dei luoghi culturali, se incrociamo i dati della frequenza ai <strong>musei</strong> con gli amici con il livello culturale medio dellafamiglia, appare evidente come la visita spontanea sia condizionata da quest’ultima variabile.Negli ultimi 10 anni quante volte e con chi hai visitato un museo?Nessuna Da 1 a 5 Da 5 a 10 Oltre 10 Non risponde TotaleDa solo 69,0 11,5 1,3 1,8 16,4 100Con la famiglia 26,3 36,9 11,3 14,2 11,3 100Con la scuola 2,7 43,4 30,5 18,6 4,9 100Con gli amici 50,2 23,0 6,6 4,9 15,3 100Frequenza visite al museo con amici per Livello culturale familiareLivello culturale Nessuna Da 1 a 5 Da 5 a 10 Oltre 10 Non risponde TotalefamiliareAlto 39,8 27,3 8,1 11,8 13,0 100Medio alto 56,3 18,3 6,3 1,4 17,8 100Medio basso 56,0 28,0 2,7 - 13,3 100Totale 50,2 23,0 6,6 4,9 15,3 100


69I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>I più rilevanti in termini quantitativi e pervarietà di proposte sono quelli realizzatinei <strong>musei</strong> dedicati in tutto o in parteall’arte <strong>contemporanea</strong>, i più sensibilial tema dell’educazione museale,spinti dalla necessità di fare fronte alla“incomprensibilità” dell’arte <strong>contemporanea</strong>e favoriti, nella maggior parte dei casi,da una gestione pubblico-privata che haconsentito una maggiore flessibilità nelreclutamento e nell’inquadramento dinuove figure professionali.3.1 Il partenariato con le istituzioni delterritorio3.1.1 Musei e scuolaNonostante la famiglia e il backgroundculturale influenzino l’attitudine alla frequenzadei <strong>musei</strong>, il primo e alle volte unico tramiteche consente un contatto tra la strutturamuseale e il giovane in formazione è lascuola; non a caso – da sempre – unodei pubblici privilegiati dei servizi educativimuseali. Questa attenzione si rifletteanche nella progressiva definizione di unquadro normativo finalizzato a sostenere ilpartenariato tra le due istituzioni anche se– ancora oggi – a distanza di più di diecianni dall’accordo quadro tra MIBAC e MPI,emergono sostanziali difficoltà diEvoluzione normativa scuola – museoAlla fine degli anni ’90 sono emanati due provvedimenti legislativi:• Accordo quadro Ministero per i beni e le Attività culturali e Ministero Pubblica Istruzione 1998 (e altri accordi stipulatia livello locale);• Autonomia scolastica 2000.Si tratta per la prima volta di un complesso di norme che intendono superare la concezione della visita la museo con la scuolacome un momento aggiuntivo rispetto alla ordinaria attività scolastica. Tuttavia la mancanza di fondi appositamente destinati, larigidità dell’ordinamento scolastico, la mancanza nei <strong>musei</strong> – soprattutto statali – di risorse umane specializzate e dedicate, hannoreso molto difficoltosa la realizzazione di efficaci partenariati tra scuola e museo.Inoltre le recenti riforme della scuola sembrano indicare una riduzione dell’interesse per l’apertura di spazi di collaborazione ecooperazione con le istituzioni operanti sul territorio.


70Giovani e <strong>musei</strong>: la prospettiva italianautilizzo del museo da parte delle scuole edegli insegnanti, soprattutto in relazione agliadolescenti. Le maggiori criticità sono daricercare ne:• La mancanza di risorse finanziarie dadedicare alle attività educative nei <strong>musei</strong>;• Le successive riforme dell’ordinamentoscolastico;• La mancanza di una formazione specificada parte dei docenti;• L’inadeguatezza di molti progetti propostidai <strong>musei</strong>.La frammentazione disciplinare, la pressionedelle scadenze curriculari limitano lapossibilità di sviluppare progetti di ampiorespiro in grado di sfruttare appieno leM. De Luca, I <strong>musei</strong> e gli adolescenti. La Galleria nazionale d’arte moderna, Roma 2010La tabella riporta gli esiti delle domande poste a un campione di 452 studenti delle Scuole secondarie di secondo gradodi Roma e provincia.Quali sono, a tuo giudizio, le caratteristiche che deve avere un’opera conservata in un museo d’arte?v.a. %Il valore economico 18 4,0Il valore storico 349 77,2Il valore estetico 78 17,3Non risponde 7 1,5Totale 452 100Le risposte fornite, che non presentano significative variazioni se analizzate incrociando i dati con la tipologia delle scuole,aggiungono una ulteriore conferma della visione del museo come un luogo di documentazione, lontano dalla dimensione dellapiacevolezza e avulso dalla vita quotidiana. La stragrande maggioranza del campione indica, infatti, il valore storico, mentre quelloestetico, riconducibile a un’idea di museo come luogo dove si possono provare emozioni, viene riconosciuto da meno del 20%dei rispondenti, e ancora di più il valore economico, quello legato cioè a una dimensione materiale è praticamente misconosciuto.


27I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


72Giovani e <strong>musei</strong>: la prospettiva italianapotenzialità educative del museo, mentrela mancanza di una preparazione specificada parte dei docenti fa sì che il museo siautilizzato, quasi esclusivamente, comeluogo dove approfondire gli argomentisvolti in classe. Gli insegnanti, in linea dimassima, sentono la necessità di visitareil museo con le loro classi, ma lo fanno inmaniera sporadica, spinti dalla necessitàdi “approfittare” dell’occasione per potervedere più sale possibile, mentre l’offertadei <strong>musei</strong> è piuttosto limitata per cui tuttosi riduce, molto spesso, alla tradizionaleGli studenti riconoscono il valore formativodella visita al museo, ma desiderano chequesta risponda alle loro esigenze, hannobisogno di sapere i motivi della visita ecome le informazioni raccolte saranno poiutilizzate; apprezzano gli strumenti che limettono in grado di orientarsi all’interno deglispazi espositivi, i luoghi di sosta e ricercanole possibilità di soddisfare le propriecuriosità ed interessi. Per questo il ricorsoalla visita guidata oppure all’utilizzo dischede preconfezionate rischiano di essereassolutamente controproducenti.visita guidata.Alternanza scuola - lavoroIntrodotta in Italia come una modalità di realizzazione dei percorsi di scuola secondaria di II grado (art. 4 legge delega n.53/03),con il D.L. n. 77 del 15 aprile del 2005, l’Alternanza consente agli studenti che hanno compiuto il sedicesimo anno di età direalizzare gli studi del secondo ciclo alternando periodi di studio e di lavoro, ed è applicabile a tutti gli indirizzi di studio: istruzionetecnica, licei o professionali. Dal 2004/05, il MIUR contribuisce attraverso l’attribuzione di appositi finanziamenti agli UfficiScolastici Regionali, i quali dispongono modalità e criteri di assegnazione alle singole scuole. Sono gli studenti a poter presentare larichiesta di svolgere questo tipo di percorsi “progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell’istituzione scolasticao formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese (…), o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzosettore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapportoindividuale di lavoro.” 1 Consultando gli esiti dei monitoraggi 2 condotti dal 2006/2007 dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppodell’Autonomia Scolastica (ex Indire), oltre al costante incremento di istituti e studenti coinvolti, è interessante notare la semprepiù consistente presenza dei licei e degli istituti tecnici a fianco dei professionali, l’aumento delle ore di didattica in aula e l’elevatonumero di realtà del terzo settore e di enti pubblici coinvolti. Tutto ciò sembra far auspicare il passaggio da un’idea di Alternanzacome mero inserimento nel mondo lavorativo, molto vicino all’apprendistato, a una più ampia concezione pedagogica e educativa.


73I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>La prima conseguenza di questa situazioneè la percezione che potremmo definire“normativa” che i <strong>giovani</strong> hanno del museo,dove bisogna andare perché “in finale fabene” ed è il luogo dove le opere conservatesono state selezionate per il valore storico,senza alcuna relazione con la dimensioneestetica. Questi elementi di criticità riflettonola questione principale dell’educazionemuseale pensata per le scuole: ladifficoltà a conciliare modalità e strumentidell’apprendimento informale, così comesi sviluppa nelle sale del museo, con lecaratteristiche dell’apprendimento formale,praticato nelle aule scolastiche.In questa prospettiva i tirocini per gli studentiuniversitari, ancorché naturalmente collegatia un percorso formativo che di per sé include– in linea di massima – la frequentazionedel museo, ma soprattutto nuove forme dicooperazione strutturata come l’alternanzascuola-lavoro indicano modalità di lavoropiù efficaci e in cui la comunicazione e loscambio tra processi di educazione formaleed informale appaiono sicuramente più fluidi,con evidenti positive ricadute nella percezionedei <strong>musei</strong> da parte dei <strong>giovani</strong> coinvolti neiprogetti. Sempre nell’ambito delle relazionetra <strong>musei</strong> e istituzioni formative, i luoghiche potrebbero essere meglio utilizzati perfavorire la conoscenza e l’apprezzamentodei <strong>musei</strong> da parte dei <strong>giovani</strong> sono i <strong>musei</strong>universitari. Si tratta di realtà diffuse su tutto ilterritorio nazionale, che conservano collezionidi grande interesse relative ai più svariaticampi disciplinari, ma sono interpretati nellamaggioranza dei casi come mero luogodi studio e analisi di ricercatori e studenti.Al contrario, la loro ubicazione all’internodelle sedi universitarie ne garantisce unnaturale radicamento nel territorio e unapiù facile accessibilità da parte del pubblico<strong>giovani</strong>le; inoltre il loro ordinamento e la lorofunzione consentono di progettare attività einiziative che coinvolgano in prima personaquesta fascia di pubblico; gli stessi studentiuniversitari possono – ed è il caso di alcunerealtà – diventare protagonisti e portavoce diqueste istituzioni.


26Giovani e <strong>musei</strong>: la prospettiva italiana


75I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>3.1.2 Oltre la scuola: <strong>musei</strong>, <strong>giovani</strong>e territorioNegli ultimi anni si è consolidata laconvinzione che i <strong>musei</strong> possonoefficacemente contribuire a combatterel’esclusione sociale nelle sue diverseaccezioni. Forse vale la pena ricordareche molto spesso tra gli obiettivi e/o lepositive ricadute delle attività museali per lescolaresche viene richiamata la possibilitàdi contribuire alla integrazione del gruppoclasse. La dimensione aperta della salamuseale coinvolgente sul piano emotivoe la convinzione che di fronte a un manufattonon esistano risposte giuste o sbagliate,spesso aiuta a ribaltare situazioni didifficoltà e di emarginazione.Ma di più, recentemente, numerosi <strong>musei</strong>hanno messo a punto progetti e strumentiper migliorare l’accessibilità delle lorocollezioni da parte dei pubblici condisabilità fisiche, e con una certa ricorrenzavengono proposti programmi per visitatorisvantaggiati.Il museo ha dovuto per questo relazionarsicon altre istituzioni e le difficoltà acondividere linguaggi e modalità operativesono state acuite dalla scarsa consuetudinealla cooperazione tra i due settori e lamancanza di un assetto regolamentativo.Queste criticità si riflettono anche quandoil pubblico di riferimento sono i <strong>giovani</strong>.Nel nostro paese, al contrario di quantoavviene in altri contesti europei, le iniziativeper i <strong>giovani</strong> al di fuori dei contesti scolasticisono sporadiche e spesso si limitano allaproposizione di “eventi”: concerti, seratespeciali ad ingresso gratuito sul modellodelle notti bianche. Si tratta di iniziativein grado di attrarre una grande quantitàdi <strong>giovani</strong>, ma il cui limite risiede nellaloro episodicità e incapacità di generarericadute positive a lungo termine.Tuttavia, in ragione del progressivoriconoscimento del ruolo sociale delmuseo, si stanno sperimentando nuovemodalità di approccio al mondo <strong>giovani</strong>lecon particolare riferimento alle realtàdisagiate. Ancora una volta più attivi sonoi <strong>musei</strong> di arte <strong>contemporanea</strong>: attraverso


76Giovani e <strong>musei</strong>: la prospettiva italianal’utilizzo di linguaggi familiari come il videoo la fotografia si sono avviati, ad esempio,percorsi di rilettura della città con il dupliceintento di favorire l’acquisizione di nuovecompetenze, ma soprattutto innescareprocessi di riappropriazione e risignificazionedegli spazi pubblici abitualmente frequentatidai ragazzi. L’aspetto che accomuna questofilone di progetti è la trasformazione delmuseo in un luogo di dialogo e il cui raggiodi azione si estende al di là delle suemura e delle sue collezioni, invadendo lospazio aperto dei quartieri e della città chei <strong>giovani</strong> sono chiamati a rileggere. Letematiche, i processi e le tecniche dell’arte<strong>contemporanea</strong>, diventano lo strumento perriflettere sulla società e sui cambiamenti inatto. In questa prospettiva il coinvolgimentodei <strong>giovani</strong> diventa strumento di costruzionedi cittadinanza attiva e consolida unatradizione – questa sì tutta italiana – cheha saputo costruire salde relazioni tra<strong>musei</strong>, patrimonio e ragazzi in formazione,con l’intento di veicolare sentimenti diappartenenza, solidarietà e condivisione.Allo stesso tempo sempre con particolareriferimento ai <strong>musei</strong> di arte <strong>contemporanea</strong>l’utilizzo dei linguaggi creativi cerca di creareun ponte tra le nuove generazionie le opere custodite nelle sale.Accade sempre più di frequente che i<strong>giovani</strong> siano invitati a cimentarsi in concorsie attività creative a partire dalle collezionie o da una mostra temporanea o anchea reinterpretare e comunicare l’istituzionemuseale; naturalmente l’intento non è quellodi formare degli artisti o peggio ancorascimmiottare la produzione di un’operaLa scuola adotta un monumentoCi si riferisce in particolar modo a La scuola adotta un monumento. Il progetto avviato a Napoli nel 1992 si è rapidamente sviluppatoin Italia e in Europa e ha visto bambini e ragazzi coinvolti in attività di studio conoscenza e comunicazione del patrimonioculturale presente nel proprio territorio. Promosso dalla Fondazione Napoli 99 in collaborazione con il Provveditorato agli studi diNapoli e con le locali Soprintendenze, ancora oggi è un programma che coinvolge un numero molto elevato di scuole.


77I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>d’arte, quanto far acquisire competenze econsapevolezza intorno alle tematiche eai processi dell’arte <strong>contemporanea</strong> e almeccanismo che regola il sistema dei <strong>musei</strong>e della produzione artistica. Nella maggiorparte dei casi queste attività sono svoltetramite la mediazione dell’istituto scolasticoe questo probabilmente ne limita in qualchemodo l’efficacia per la difficoltà ad usciredagli schemi e dalle impostazioni del nostroordinamento scolastico.Tuttavia nel momento attuale rappresentanoun bagaglio di esperienze da tenere inattenta considerazione; le recenti riformelegislative comportano, tra l’altro, unaprogressiva riduzione dell’orario delle lezionie sembrano sottendere la concezione per cuila scuola non è più l’unico istituto formativodi riferimento per i nostri ragazzi. Il museo,che è ormai riconosciuto come luogo diapprendimento, dovrà dunque attrezzarsiper riuscire a coinvolgere gli studenti chela scuola non riuscirà più – per limiti diorario e di budget – a portare. In questaprospettiva le esperienze fin qui maturatepotrebbero servire da esempio per la messaa punto di programmi che, sul modello diquanto già realizzato in altri Paesi europei,siano in grado di intercettare e convogliare<strong>giovani</strong> provenienti da differenti realtà socio– culturali. Partecipare dell’esperienza diun’opera d’arte significa familiarizzare conun oggetto che per la sua stessa natura èdistante dalla nostra vita quotidiana.Nella pratica della didattica museale,la mancanza di consuetudine con quadrie sculture da parte della maggior parte deivisitatori determina per molti l’impossibilitàdi riportare l’esperienza della visita al museoal proprio vissuto personale che è una dellecondizioni necessarie perché si realizzinodelle forme di apprendimento e accrescal’apprezzamento e il piacere nei confrontidel museo e delle sue collezioni.


26Giovani e <strong>musei</strong>: la prospettiva italiana


79I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Note al Capitolo 3:1D.L. n. 77 del 15 aprile del 20052http://www.bdp.it/scuolavoro/ e Antonella Zuccaro,A che punto siamo con l’Alternanza Scuola-Lavoro,25/11/2009, all’indirizzo http://www.bdp.it/content/index.php?action=read&id=1615Sugli esiti dei monitoraggi si veda anche: PietroRoncalli, L’alternanza scuola-lavoro: una rifl essione sulrapporto Ansas, contributo del 1/04/2010 sul sito delCentro di Ateneo per la qualità dell’insegnamento(CQIA) dell’Università di Bergamo(http://www.unibg.it/struttura/cqia_struttura.asp?id_notizia=41723&cerca=cqia_scuole_contributi_1)


Capitolo 4Indagine sui servizi educativirivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong>d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italia


81I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Non sono ancora molti i progetti specificirivolti al pubblico dei <strong>giovani</strong> dallerealtà italiane che si occupano di arte<strong>contemporanea</strong>, anche se il numero delleproposte è in costante aumento di paripasso con il generale sviluppo dei servizieducativi e con la differenziazione delleattività per i diversi pubblici (e non pubblici) 1 .Il termine <strong>giovani</strong> descrive una fascia dietà difficile da definire in modo univoco; inambito europeo si fa spesso riferimento aun pubblico che va dai 13 ai 30 anni, unaporzione molto articolata al suo interno eche attraversa scuole superiori, università,mondo del lavoro. Per questo non semprele attività rivolte a questo pubblico sonofacilmente identificabili e, all’interno delleproposte per il pubblico adulto, se nepossono individuare di appositamentepensate per gli studenti delle universitàe delle accademie. A seguire si cercheràdi enucleare le modalità comuni ericorrenti nell’approccio dei <strong>musei</strong> d’arte<strong>contemporanea</strong> verso i <strong>giovani</strong>, indicandoalcuni progetti significativi realizzati sull’interoterritorio nazionale. La divisione tematica,aperta alle invasioni di campo, così come lascelta dei progetti presentati, frutto di unaricognizione delle proposte dei dipartimentieducativi italiani, è ovviamente arbitrariae non pretende di essere esaustiva ma dioffrire qualche spunto di riflessione sullostato dell’arte e sulle prospettive future.4.1 Visite e laboratoriQuasi tutti i <strong>musei</strong> organizzano per le scuolevisite guidate alle collezioni e alle mostretemporanee, e molti hanno provvedutoa differenziare l’offerta in base all’età deiragazzi e, anche se più raramente, allatipologia di istituto. Un approccio piùinformale e dialogico è la cosiddetta “visitaanimata”, che prevede momenti di attivitàin mostra e che sta prendendo il posto dellavisita tradizionale. Quest’ultima permaneperò spesso proprio per le scuole superiori,specie nei <strong>musei</strong> che affidano le visite per ilpubblico giovane e adulto a gestori esterni.Mentre ai bambini delle scuole dell’infanzia


82Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italiae della scuola primaria (a cui in alcuni casisi aggiungono gli studenti della scuolasecondaria di primo grado), sulla scortadi una tradizione trentennale che affondale proprie radici nelle esperienze di BrunoMunari a Brera, sono quasi ovunque propostilaboratori pratici che accompagnano earricchiscono le visite guidate, gli interventirivolti alle scuole secondarie superiori sifermano quasi sempre “alla teoria”, almomento dell’esposizione orale dei contenutie dell’approfondimento. Esistono però dellesignificative eccezioni, con proposte ricche,articolate e consolidate nel tempo.Qualche esempio:• Under 18Da quattro anni la Galleria Civica diModena promuove il progetto Under 18.Percorsi d’arte <strong>contemporanea</strong> perragazzi, laboratori didattico – espressivia cura di Sonia Fabbrocino, dedicatiagli studenti di età compresa fra gli 11e i 17 anni, che prendono spunto dallemostre allestite in Galleria e si articolanoin quattro incontri. Ogni ciclo si concludecon una mostra che presenta glielaborati dei ragazzi, coinvolgendo cosìanche compagni di scuola e famiglie.Appropriandosi degli strumenti dell’arteterapia, ma senza velleità psicoanalitiche,i ragazzi sono invitati a partecipare inmodo diretto, performativo, all’operae a rielaborarla in modo personale,lasciando emergere la propria identitàattraverso discipline e strumenti differentie senza paura di essere giudicati;www.comune.modena.it/galleria• Cantieri in corsoAl Centro Pecci, la sezione didatticaattiva dal 1988, offre agli insegnanti delleScuole secondarie di primo e secondogrado il programma Cantieri in corso,continuazione del precedente progettoSinergie, un’articolata proposta di attivitàmodulari che comprendono lezioniin classe, incontri con gli artisti, visiteguidate al museo e, appunto, laboratori.www.centropecci.it


27I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


84Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italia4.2 Partenariato scuola – museoQuesto tipo di convenzione consente disuperare la natura episodica del rapportotra scuola e museo e di elaborare progetticomplessi e articolati in più fasi. “Rispettoad una didattica dei beni culturali, chesi realizza per mezzo di esperienzeepisodiche, il progetto educativo concertatoe condiviso da scuola-museo-territorioconsente a istituzioni con finalità e culturediverse di costruire insieme un percorsodi apprendimento e di formazione concaratteristiche e requisiti specifici, di ideareproposte collegate alla didattica ‘in aula’,ai contenuti disciplinari” 2 . Questa formadi partenariato è stipulata da ogni tipo dimuseo e da scuole di ogni ordine e grado,comprendendo quindi anche il nostro campodi indagine. Qualche esempio:• La Scuola incontra l’arteIl progetto, coordinato dallaprofessoressa Irene Baldriga, hacoinvolto l’Istituto Professionale diStato “Nicola Garrone” di AlbanoLaziale e la Galleria nazionale d’artemoderna e <strong>contemporanea</strong> di Roma,nonché la Provincia di Roma, il ConsorzioBiblioteche dei Castelli Romani el’ANISA, nel corso degli anni scolastici2006/2007 e 2007/2008. Due le fasi direalizzazione: nella prima i ragazzi hannoesplorato la Galleria per poi proporsicome guide per i compagni più <strong>giovani</strong>,nella seconda è stato organizzatoun premio, che incoraggiasse iragazzi a produrre materiali personali(di ricerca/artistici/multimediali)sull’importanza dei beni culturali;www.gnam.beniculturali.it• Progetto Arte “in”Nell’anno scolastico 2009-2010, dallacollaborazione tra il Dipartimentoeducativo del Mambo – Museod’Arte Moderna di Bologna el’Istituto Tecnico CommercialeStatale “G.Salvemini” di Casalecchiodi Reno è nato Arte “in”, incontro


85I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>insieme integrazione interattiva,progetto di esperienze integrate scuolaterritorioper alunni con disabilità,che ha coinvolto una classe IV e settealunni con differenti disabilità in seiincontri laboratoriali svolti al museo.Ulteriore sviluppo di questacollaborazione è Al di là dei muri.Incentrato sul tema della memoria,nel ventennale della tragedia delSalvemini, il progetto ha visto lapartecipazione di protagonistidella street art come Ericailcane eDem in un’esperienza condivisa diarte pubblica per la valorizzazionedei muri perimetrali della scuola;www.mambo-bologna.org/dipartimentoeducativo• Peer educationIl Dipartimento Educazione delCastello di Rivoli porta avanti attivitàe progetti di peer education nell’ambitodel protocollo d’intesa con il PrimoLiceo Artistico e con il LiceoClassico Cavour di Torino. I <strong>giovani</strong>sono coinvolti in percorsi formativimirati sulla collezione permanente e lemostre del Castello di Rivoli, in mododa poter condividere con i loro coetaneiesperienze di visita coinvolgenti eattive, instaurando in prima personaun’autentica relazione con le opere.www.castellodirivoli.org/dipartimentoeducazione4.3 Alternanza scuola – lavoroI <strong>musei</strong>, per vocazione luoghi di culturae formazione, negli ultimi anni hannosviluppato numerosi progetti di Alternanzacon istituti di diverso indirizzo. I ragazziscoprono così le possibilità professionalilegate all’ambito museale e verificano sulcampo le proprie capacità e competenzein un contesto pieno di stimoli e lontanodall’idea comune del mondo del lavoro.Come negli altri ambiti non semprel’esperienza è articolata, graduale everamente formativa e talvolta ai ragazzi


86Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italiasono proposte mansioni sterili e ripetitive.Non mancano però le buone pratiche e leopportunità da sviluppare.Qualche esempio:• Studio e comunicazionedi un’istituzione musealeProgetto in partenariato di alternanzascuola – lavoro tra il Museo diFotografia Contemporanea diCinisello Balsamo e il Liceo ArtisticoStatale U. Boccioni di Milano.Dopo aver conosciuto e analizzato ilfunzionamento di un museo, la specificitàdella collezione e le possibilità del mezzofotografico, gli studenti del terzo annohanno realizzato una visita teatralizzatain costume alla Villa Ghirlandaconducendo il pubblico – spettatore allascoperta delle collezioni. Gli studenti delleclassi quarte sono arrivati all’ideazione,redazione e implementazionedi un sito web 3 destinato adavvicinare i loro coetanei al museo;www.museofotografia<strong>contemporanea</strong>.org• ISAndersenNel corso dell’anno scolastico2009/2010, un gruppo di studentidell’Istituto Statale d’Arte di Anagni edella succursale di Sora ha intrapresoun percorso di formazione in alternanzascuola-lavoro con il Museo H. C.Andersen di Roma. Il progetto haprevisto una serie di incontri teorici e divisite guidate a diversi spazi espositividella città per far capire ai ragazzi checos’è un museo, quante diverse formepuò assumere e per approfondire letematiche relative alla didattica musealecon un approccio dialogico e informale.Paolo Marabotto, grafico e illustratore, hainoltre guidato gli studenti nell’ideazionee progettazione di materiale destinatoai servizi educativi, tenendo conto delleesigenze del museo e dell’indirizzo distudio di ognuno. Nel corso dell’annoscolastico 2010/2011 i materiali didatticirealizzati sono stati sperimentatidurante alcuni laboratori destinati allascuola primaria. Le attività sono state


87I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>progettate e condotte dai ragazzi.www.museoandersen.beniculturali.it• A scuola al museoIl progetto ideato dai Servizi educatividi Palazzo delle Esposizionee Scuderie del Quirinale hacoinvolto una classe di studentidel Liceo Artistico Statale “ViaRipetta” di Roma, dal 2005 al 2008.Il primo anno di attività I mestieridel museo si è incentrato sullascoperta delle professioni musealiattraverso un ciclo di incontri conalcune delle figure professionali delmuseo. La seconda fase, Esercizi distile, ha previsto una serie di attivitàlaboratoriali condotte dall’illustratriceChiara Carrer. Durante il terzo anno,con A scuola al museo. Esercizio disguardo, gli studenti hanno conosciutogli artisti torinesi Botto e Bruno.Dall’incontro con la loro poetica sononati gli scatti che ritraggono il Palazzodelle Esposizioni, riflessioni sull’identitàdel museo trasformate in libri-oggettoe presentate in un’esposizione.www.palazzoesposizioni.it4.4 ConcorsiTra le modalità più utilizzate c’è quella delconcorso, che permette ai ragazzi dimettersi direttamente alla prova e diottenere un riconoscimento.L’invito è non solo quello a cimentarsicome artisti reinterpretando le opere dellecollezioni, ma anche a esplorare l’identitàdel museo,o a mettersi alla prova in vestedi critici d’arte e comunicatori.Il concorso permette ai <strong>giovani</strong> unapartecipazione attiva e autonoma, incentivatadalla presenza di un premio che quasi nellatotalità dei casi ha a che fare con il museostesso o con i consumi culturali.I linguaggi tradizionali si alternano conquelli più innovativi, e alla spinta allacompetizione si affianca (quasi) semprequella alla collaborazione.Qualche esempio:


88Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italia• Momenti di Gloria e Waris Over-Send your PaperTra i primissimi a confrontarsi con ilpubblico <strong>giovani</strong>le 4 , i Servizi educatividella GAMeC di Bergamo hannoindetto già nel 2005 due diversecompetizioni. Momenti di Gloriainvitava i <strong>giovani</strong> tra i 16 e i 24 annia scegliere una delle opere dellacollezione permanente della GAMeCe a rielaborarla secondo un nuovo“punto di vista”; in premio la possibilitàdi esporre il proprio lavoro accantoall’opera “madrina”. War is Over-Send Your paper, invece, esortavagli studenti universitari a confrontarsi,mediante la scrittura, sull’esposizione“War is Over 1945 – 200. La libertàdell’arte da Picasso a Warhol a Cattelan”;www.gamec.it• The Mobile CityIl Museo di Fotografia Contemporaneadi Cinisello Balsamo, in collaborazionecon la Camera di Commercio Italiana aToronto, ha realizzato tra il 2008 e il 2009,The Mobile City 5 , un progetto riservatoa ragazzi tra i 16 e i 22 anni, spessoprovenienti da aree di disagio sociale,di Milano e Toronto. Ogni partecipanteè stato invitato a presentare una seriedi fotografie scattate con il cellularee un breve testo che parlassero diidentità, spazi urbani e relazioni sociali. Ilconcorso ha portato anche alla creazionedi un sito web, a uno scambio culturaletra i vincitori delle due città, a unamostra e alla pubblicazione di un libro;www.museofotografia<strong>contemporanea</strong>.org• TotemLo Spazio Leda (LaboratorioEducational Departement Accademia diBelle arti di Urbino), presente all’internodel Centro Arti Visive Pescheria,ha indetto nella primavera 2009 unconcorso rivolto a ragazzi delle scuolemedie superiori e dei bienni specialistici,finalizzato alla realizzazione di untotem che comunicasse lo spirito dello


27I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


90Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italiaspazio e ne segnalasse la presenza.In palio libri, dischi e la realizzazionedel miglior progetto. Per l’occasionel’illustratrice Serena Riglietti, coinvoltacome giurata nel concorso, hacondotto un corso rivolto ai ragazzi.www.centroartivisivepescheria.it4.5 Nuove tecnologieLe nuove tecnologie e i nuovi media, inparticolare il web, la fotografia digitale e laproduzione di audiovisivi 6 sono linguaggiconsiderati più vicini, talvolta identitari, peruna generazione cresciuta con computer,videocamere e telefoni cellulari. Gli stessilinguaggi sono spesso utilizzati in modooriginale dagli artisti contemporanei.Frequente è la creazione di community el’uso dei social network collegato ai progettieducativi, così come la presentazione diprogetti di e–learning. Qualche esempio:• ID-@RT EXPERIENCENell’ambito del progetto europeoDIDART, all’interno della valigiamultimediale Identi-kit, il Dipartimentoeducativo del MAMbo – Museod’Arte Moderna di Bologna ha ideatoID-@RT EXPERIENCE. L’identitàcreativa dell’artista <strong>contemporanea</strong>,un percorso di e-learning rivolto aglistudenti a partire dai 16 anni. Sonotre artisti presenti nella collezionedel museo (Massimo Bartolini, EvaMarisaldi e Alessandra Tesi) a suggerireattività utili a comprendere la loropoetica e la loro esperienza nellacontemporaneità. Agli studenti è poirichiesto di rielaborare in modo creativoe personale le proposte ricevute.www.didart.net• 3 Minuti in 3 GiorniUn “Workshop Film Festival” dedicatoai <strong>giovani</strong> dai 18 ai 30 anni, co-prodottodal Mart, dall’Istituto Superiore“Don Milani – Depero” e dal MuseoCivico di Rovereto. Un laboratoriodi produzione video, uno di video


91I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>animazione e uno dedicato all’uso delvideo cellulare. Nell’edizione del 2007,che si è conclusa con l’assegnazione diun premio, i partecipanti hanno lavoratoper tre giorni, guidati dagli esperti, allacreazione di cortometraggi sul tema“Bianco e nero”.www.mart.trento.it4.6 Eventi specialiL’organizzazione di attività e iniziativespeciali dentro e fuori il museo è un modoper attrarre il pubblico <strong>giovani</strong>le, anchequello meno abituato a vivere i luoghi dellacultura. Una festività o una data particolarediventano occasioni di un primo incontrotra pubblico e ragazzi. Anche le apertureserali, l’organizzazione di festival, concertie aperitivi possono avvicinare i <strong>giovani</strong> ailuoghi del contemporaneo.Due i principali punti critici:• il carattere episodico degli eventi, senzaun lavoro costante di mediazione, puòrivelarsi inefficace e non dare origine aun rapporto continuato e partecipato deiragazzi con il museo;• gli eventi collaterali, specie quelli più“mondani”, rischiano di essere avulsidall’identità del museo, allontanandosinon solo da un fine educativo, ma anchesolo di corretta comunicazione.Esistono però buone pratiche anche inquesto campo. Qualche esempio:• Innamorati della culturaIl 14 febbraio 2009, aderendo all’iniziativaInnamorati della cultura, il DipartimentoEducativo del Castello di Rivoli haproposto l’iniziativa Un Museo soloper i <strong>giovani</strong>. Ingresso vietato agliadulti. Una serata dedicata ai visitatoritra i 15 e i 20 anni d’età con l’aperturastraordinaria e gratuita del museo innotturna, una festa animata dai ragazzidel Liceo Darwin di Rivoli, e lapossibilità di realizzare una serigrafia


26Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italia


93I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>in omaggio al lavoro di Robert IndianaLove. Gli studenti del Primo LiceoArtistico e del Liceo Classico Cavourdi Torino, coinvolti in un progettopeer to peer, hanno guidato i lorocoetanei alla scoperta della collezione.www.castellodirivoli.org/dipartimentoeducazione• BarattoI Servizi Educativi della GAMeC,nell’ambito della “Giornata internazionaledei Musei” (18 maggio 2006), incollaborazione con l’Ufficio Giovanidel Comune di Bergamo hanno datovita a Baratto, un’iniziativa fondatasull’idea del museo come luogo discambio. I ragazzi, che per l’interagiornata hanno avuto accesso gratuitoalla Galleria, si sono scambiati oggetti inqualche modo legati all’idea di culturao a un valore estetico (dischi, CD, libri)o “hanno barattato” le proprie capacitàcreative. Tutto senza l’utilizzo di denaro.www.gamec.it4.7 Sconfinamenti. Oltre l’arte figurativaL’arte <strong>contemporanea</strong> ha per definizioneun’identità plurale, fatta di linguaggi e formediversi, di sconfinamenti oltre le barrieredisciplinari. I <strong>musei</strong> e i loro servizi educativiincentivano questa natura molteplice,proponendo esperienze che coinvolganotutte le arti. Teatro, cinema, musica edanza entrano quindi al museo diventandooccasione di contaminazioni e facendositramite per avvicinare il pubblico <strong>giovani</strong>lea luoghi e forme d’espressione talvoltasentiti come distanti e incomprensibili. Learti performative si rivelano particolarmenteadatte a questo scopo, l’uso del corpo aiutaa immaginare nuove possibili chiavi di letturadelle opere e ad appropriarsi letteralmentedegli spazi. Qualche esempio:• Melancholia n.11• Si tratta di una performance realizzatadal Dipartimento Educativodella Fondazione Sandretto ReRebaudengo con la Compagnia


94Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in ItaliaTeatro Sperimentale Progetto Zoran,in collaborazione con Primo LiceoArtistico Statale di Torino. Ispiratealla mostra T2 – 50 Lune di Saturno (17ottobre – 5 novembre 2008 ), le azionisi sono svolte nello spazio espositivo:in ogni sala è stato allestito un oggetto“del passato” (giradischi, macchinada scrivere), con cui gli studenti hannointeragito creando un percorso itinerante;www.fsrr.org/ita/educazione• Malgrado tuttoIl Museo per la Memoria diUstica, che ospita i resti del Dc9Itavia e l’installazione permanentedi Christian Boltanski A proposito diUstica, è stato teatro a novembre2010 della “performance teatrale diresistenza poetica e passione civile”Malgrado tutto, per la regia di BrunoStori. Protagonisti, al termine di unlaboratorio teatrale, gli studenti dicinque scuole superiori di Bolognacoinvolti in Ricomporre la Memoria.Un progetto per il Museo di Usticatra Arte, Storia e Letteratura, curatodal Dipartimento educativo del MAMbo;www.mambo-bologna.org/museoustica• Lingue in scena!Per tre anni consecutivi il ServizioEducativo della Gam di Torino hapartecipato a Lingue in scena! Festivalstudentesco europeo di teatroplurilingue. Una rassegna rivolta agruppi scolastici/amatoriali costituiti da<strong>giovani</strong> tra i 15 e i 20 anni provenienti datutta Europa, alla quale la Gam parteciparealizzando laboratori teatrali congruppi misti di studenti italiani e stranierie performance aperte al pubbliconegli spazi del museo, che prendonospunto dalle opere delle collezioni.www.gamtorino.it4.8 Sconfinamenti. Fuori dal museoLa riappropriazione degli spazi urbani, latrasformazione etica ed estetica di non


27I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>


96Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italialuoghi attraverso il coinvolgimento attivo dibambini e ragazzi, i linguaggi dell’arte che sifanno sfida, dono, impegno, responsabilità.Il lavoro di molti artisti contemporanei,coinvolti in azioni di street art e arte pubblicaè connotato dall’intervento diretto sui muri,le strade, le piazze delle città. E la città è laprotagonista di molti progetti educativi legatiall’arte che non sempre sono portati avantida un museo 7 e che spesso sono rivolti aipiù piccoli. Qualche esempio:• LibrinoNella periferia degradata di Catania,l’Associazione Fiumara d’Artedi Antonio Presti porta avanti dal1999 un progetto di riqualificazioneestetica, fondata sul “bisogno dibellezza” e sul principio etico deldare 8 . I bambini e i ragazzi delle scuolesono chiamati a collaborare conartisti e poeti per cambiare il volto delquartiere; ultimo esempio la Porta dellaBellezza, composta da tredici operemonumentali di formelle di terracotta,applicate lungo 500 metri di un murodi cemento che attraversa il quartieree lo taglia in due come una ferita;www.librino.org• Tappeto volanteProgetto territoriale pluriennale nato nel1996 per iniziativa del DipartimentoEducazione del Castello di Rivoli edella Scuola dell’Infanzia “Bay” diSan Salvario per individuare soluzionialle tensioni interetniche presenti nellascuola e nel quartiere, attraverso lepratiche dell’arte <strong>contemporanea</strong>. Larete di progetto si è estesa negli anni,sino a comprendere tutte le scuole diogni ordine e grado di San Salvario.www.castellodirivoli.org/dipartimentoeducazione• Rioni dell’arteProgetto napoletano di Aporema onlus,che coinvolge anche il Museo MADRE indiversi quartieri della città, in un dialogotra tessuto urbano, scuola pubblica,


97I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>ragazzi e linguaggi del contemporaneo.Molti gli artisti che hanno adottatouna classe per realizzare opere ibridedivenute patrimonio delle scuole.www.aporema.it4.9 Inclusione sociale e recupero disituazioni di marginalitàStrettamente connessi agli sconfinamentioltre il museo, sono i progetti e le pratichevolte ad affrontare con il pubblico <strong>giovani</strong>lesituazioni di inclusione sociale e di recuperodella marginalità. Ancora una volta l’arte<strong>contemporanea</strong> appare il linguaggio piùadatto per superare barriere e ritesserelegami strappati. Una particolare attenzioneè rivolta al disagio <strong>giovani</strong>le e al carcere,affrontando temi come la legalità, laprivazione della libertà e la limitazione deglispazi, e coinvolgendo direttamente i ragazzidetenuti o in affido ai servizi sociali in unprocesso che possa favorire il contatto conla realtà esterna, incentivare l’espressione diemozioni e capacità personali.Qualche esempio:• MedianteIl progetto Mediante (2006-2007),frutto della collaborazione tra il MuseoNazionale del Cinema di Torino, ilCGM - Centro per la Giustizia Minoriledel Piemonte e della Valle d’Aostae la Città di Torino, ha coinvolto ungruppo di <strong>giovani</strong> (minori in carico aiservizi sociali, ragazzi provenienti dascuole superiori, corsi professionali,centri di aggregazione <strong>giovani</strong>le,comunità alloggio) nella realizzazionedel cortometraggio Chitelofafare?.Il corto è stata un’occasioneper stimolare la riflessione suitemi della legalità, attraverso unlinguaggio giovane e immediato, eper avviare approfondimenti sullaproduzione cinematografica e sulmuseo grazie alla testimonianzadiretta dei ragazzi, degli assistentisociali e degli operatori coinvolti;www.museonazionaledelcinema.it/educa


98Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italia• YouPrison/Ars CaptivaSi tratta di un progetto formativo chedal 2007 esplora i territori dell’arte<strong>contemporanea</strong> per riflettere sui temidella reclusione, della mancanzadi libertà, del conflitto. Nel 2008,nell’ambito del progetto Ars Captiva,e in occasione della mostra YouPrison.Riflessioni sulla limitazione di spazioe libertà, il Dipartimento educativodella Fondazione Sandretto ReRebaudengo, in collaborazione conil Liceo Artistico Cottini, il PrimoLiceo Artistico, l’Istituto d’ArtePassoni, l’Istituto Albe Steiner el’Accademia Albertina delle BelleArti, ha coinvolto in un workshopun gruppo di studenti lungo tregiornate di approfondimento, incontricon esperti e attività di laboratorio.www.fsrr.org/ita/educazione4.10 InterculturaIn linea con i due “nodi” appena affrontati,i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>, in Italiacome nel resto d’Europa, si propongonosempre di più come luoghi di dialogointerculturale 9 . Sono molti i ragazzi di originestraniera, immigrati di prima o di secondagenerazione, che frequentano le scuole e icentri di aggregazione, e che spesso, ancorapiù dei loro coetanei, percepiscono il museocome un luogo estraneo. I servizi educativi sistanno aprendo a questi nuovi pubblici nonattraverso pratiche univocamente inclusive,ma con un atteggiamento dialogico, undesiderio di mettersi in gioco per costruirepercorsi comuni e comprendere ledifferenze. Qualche esempio:• InterculturarteNell’ambito del progetto europeoMAP for ID 10 , che ha indagato epromosso i <strong>musei</strong> come luogo didialogo interculturale, Zaffiria, Centropermanente per l’educazione aiMass Media di Bellaria Igea Marina(RN), in collaborazione con il Museodegli Sguardi di Rimini, ha realizzato il


99I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>progetto pilota Interculturarte. Progettodi mediazione interculturale tramuseo, scuole e territorio. Il percorsoha coinvolto 71 studenti di 14 anni in granparte immigrati sul tema delle maschere.Al termine delle visite alle collezionie dei laboratori artistici e sulle nuovetecnologie, gli elaborati dei ragazzi sonostati presentati al Museo degli Sguardi;www.zaffiria.it• La lingua dell’arteUn’iniziativa che mira al coinvolgimentodelle comunità islamiche presentisul territorio di Gibellina, attraverso ilpercorso espositivo del Museo delleTrame Mediterranee della FondazioneOrestiadi. Abdel Mohssin Ben Azzouz,allievo di terza media dell’Istitutocomprensivo Giovanni XXIII, nato aGibellina da genitori marocchini, si ècimentato come “ambasciatore” delmuseo invitando amici e parenti della suacomunità che non avevano mai visitatola collezione. Un tè alla menta, preparatodalla madre di Abdel al museo, ha resol’atmosfera ancora più conviviale. Lavisita si è aperta e conclusa con la letturain arabo, siciliano e italiano di alcuni branidi poeti arabi nati o vissuti in Sicilia;www.orestiadi.it• A Vision Of My OwnÈ un progetto a cura del DipartimentoEducativo della Fondazione SandrettoRe Rebaudengo, con la collaborazionedel giovane artista e regista Gianluca DeSerio, che ha visto venticinque studentitra i 16 e i 18 anni del CTP Drovetti diTorino protagonisti di un percorso nellospazio espositivo della Fondazione trail 2007 e il 2008. Risultato del progettosono stati tre video – ritratti, breviautobiografie per immagini, raccontidi momenti legati all’arrivo in un paesestraniero, al ritorno alle proprie origini, allaricerca e definizione della propria identità.www.fsrr.org/ita/educazione


26Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italia


101I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>4.11 Coinvolgimento degli artistiIl coinvolgimento diretto degli artisti nellepratiche educative rivolte al pubblico<strong>giovani</strong>le in Italia è decisamente menodiffuso rispetto ad altri Paesi europei, sia perquanto riguarda il ruolo dei <strong>giovani</strong> diplomatinelle Accademie come mediatori, sia per lacollaborazione in progetti speciali di artistigià affermati. Anche in questo ambito, però,le cose stanno cambiando e i progetti sonoin aumento. Qualche esempio:• Learning weekIl Dipartimento educativo delMAGA di Gallarate, nell’ambito deipercorsi formativi Learning weekpromossi dalla Regione Lombardia, harealizzato tra il 2009 e il 2010 quattroworkshop con la collaborazione degliartisti Giovanni Ferrario, PierluigiCalignano, Federico Maddalozzo ePaolo Gonzato e gli studenti di diversiistituti della zona. Il risultato dellacollaborazione è stato la realizzazione,per ogni workshop, di un’installazioneartistica visibile al pubblico peruna giornata e una pubblicazionepresentata lo scorso giugno;www.museomaga.it• Art CampSi tratta di un incontro tra adolescenti,artisti, mediatori culturali e arte<strong>contemporanea</strong> organizzato dalMUSEION di Bolzano e curato daBarbara Campaner. Il progetto coinvolgeragazzi dai 15 ai 19 anni in un workshopintensivo con artisti e mediatori. Laprima edizione, realizzata nel 2008 incollaborazione con Manifesta 7, ha vistola partecipazione dell’artista americanoNathalien Katz ed è stata incentratasulla performance e il re-enactment.Nell’edizione del 2009, articolata tragli spazi del MUSEION di Bolzano ela Mostra Interregionale di Fortezza,i concetti di libertà, di linguaggio, diconfine, d’identità territoriale e di mobilitàsono stati indagati dai ragazzi con il


102Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italiacollettivo di artisti toscani Liquid Cat;www.<strong>musei</strong>on.it/• Officina RoveretoSei studenti dell’Istituto d’Arte DonMilani-Depero di Rovereto hannolavorato per una settimana al fiancodi Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì,Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella eMarco Tirelli, per allestire la mostra ItaliaContemporanea. Officina San Lorenzoal Mart, Museo di Arte Moderna eContemporanea di Trento e Rovereto.Per l’occasione, il Mart ha aperto il suoaccount twitter (http://twitter.com/mart_museum) agli studenti, e i sei partecipantihanno liberamente aggiornato lapagina raccontando la loro esperienza.www.mart.trento.it4.12 Università e AccademieGli studenti di università e accademierappresentano uno speciale sottogruppoall’interno della fascia di pubblico presa inesame. Una categoria spesso più partecipe,per interessi personali e materie di studio,alla vita del museo, e a cui sono destinateanche occasioni di approfondimento e diformazione professionale attraverso stage,tirocini e corsi pensati ad hoc in baseall’indirizzo di studi. La collaborazione tra<strong>musei</strong> e università per l’organizzazionedi convegni, giornate di studio e progettispeciali è sempre più intensa, confermandola vocazione del museo a proporsi comespazio vivo di formazione.Qualche esempio:• Architettura tra disegno e fotografiaGli studenti del Laboratorio di architetturaprogettuale della Facoltà di Ingegneriadell’Università di Catania sono staticoinvolti dalla sezione didattica dellaFondazione Puglisi Cosentino inun progetto speciale che ha visto lapartecipazione del fotografo GiovanniChiaromonte e di un architetto delloSCAU studio. Il percorso, che si è


103I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>svolto tra aprile e giugno del 2010, haindagato la relazione tra idea spazialee rappresentazione, analizzandola comunicazione dei linguaggidell’architettura oggi e gli strumentie i metodi della rappresentazione:disegno, fotografia, nuovi media;www.fondazionepuglisicosentino.itseminario intensivo sui linguaggidel contemporaneo in collaborazionecon Manifesta7 nel 2008 e uncorso sul Libro d’artista nel 2009.www.mart.trento.it• Insegnare ad arteLa Sezione didattica del Mart,già a partire dal 1990 offre un riccoprogramma di corsi di formazione eaggiornamento per insegnanti che,negli ultimi anni, si è aperto anche aoperatori didattici e studenti universitarie post lauream. I programmi del2008/2009 e del 2009/2010 hannoapprofondito il confronto diretto congli artisti e il loro ruolo nell’educazioneall’arte offrendo l’occasione di lavorarea stretto contatto con artisti comeGiuliano Orsingher o Minjung Kim.Tra le offerte aperte agli studentiuniversitari e post lauream, un


26Indagine sui servizi educativi rivolti ai <strong>giovani</strong> nei <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong> in Italia


105I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Note al Capitolo 4:1Alessandro Bollo, Io non vado al museo! Esplorazionedel non pubblico degli adolescenti. Sintesi delle principalievidenze, Torino, Fondazione Fitzcarraldo 2006.2Silvia Mascheroni, La funzione educativa del museoe la relazione con la scuola, in “Insula Fulcheria”,n. 39, 2009, pp. 92-101. Sul partenariato scuolamuseosi veda anche Silvia Mascheroni (a cura di),Il partenariato scuola-museo-territorio. Rifl essioni,aggiornamenti, progetti in “Scuola e didattica”,n. 11, 15 febbraio 2002, Brescia, La Scuola Editrice,pp. 50 - 64.3http://boccioni.museofotografia<strong>contemporanea</strong>.com4Per maggiori informazioni sui progetti dellaGAMeC: Giovanna Brambilla Ranise, Da Orgoglio epregiudizio a Momenti di Gloria. Il pubblico dei <strong>giovani</strong>e la GAMeC di Bergamo, presentazione realizzata inoccasione di “Nuovi pubblici e <strong>musei</strong> – incontrointernazionale”, Fondazione Fitzcarraldo, Torino,3 marzo 2009,http://www.fitzcarraldo.it/formaz/2009/audience_materiali/AD09_Slide_Brambilla.<strong>pdf</strong>5Sul sito del Museo di FotografiaContemporanea è possibile vedere il videodella mostra e della premiazione dei vincitori:http://www.museofotografia<strong>contemporanea</strong>.org/<strong>contemporanea</strong>/index.html?document=mobilecity6New Media Art Education: una conferenza di duegiorni al Centro Pecci di Prato , 23 e 24 novembre2007, a cura di Marco Bazzini, Alessandro Ludovicoe Tommaso Tozzi. Il programma degli interventi èconsultabile all’indirizzo:http://www.centropecci.it/htm/press/com_archivio/2007_11_19.htmuri=COM:2001:0681:FIN:IT:PDF.7Due progetti interessanti in questo ambito sono:Totipotent Architecture, realizzato con l’artista LucyOrta all’interno programma Nuovi Committentidella Fondazione Adriano Olivetti(www.fondazioneadrianolivetti.it/nuovi%20committenti/ncframeset.htm) e Situa.to, ispiratoalle derive situazioniste e progettato dall’associazionea.titolo in occasione di Torino Capitale Europea deiGiovani 2010. (www.situa.to)8Sui progetti per Librino si veda: Martina De Luca,Fiumara d’arte a Librino, in “Economia della Cultura”,il Mulio, 4/2004, pp. 639 - 6439Sui progetti interculturali si veda: Simona Bodo,Kirsten Gibbs, Margherita Sani (a cura di), I <strong>musei</strong>come luoghi di dialogo interculturale: esperienzedall’Europa, Dublino, Park Printing Co. Ltd 200910vedi sopra.


Bibliografia


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116Note sugli autoriBiografie degli autori


117I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Cristina Da Milano, archeologa, ha conseguito il MA in Museum Studies presso l’Università diLeicester (UK) e dal 1995 è socio di ECCOM – Centro Europeo per l’Organizzazione e il Managementculturale. Svolge ricerche nel settore della didattica e della comunicazione museale a livello nazionaleed europeo, con particolare riferimento al tema della cultura come strumento di integrazione sociale.Svolge attività di formazione in diversi corsi di laurea e master post-universitari.Ilaria Del Gaudio, specializzata in Comunicazione e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Artidi Bologna, dal 2007 collabora con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna come educatoremuseale e coordinatore per la formazione dei tirocinanti. Ha partecipato a progetti europei perl’educazione e la divulgazione dell’arte <strong>contemporanea</strong>. Collabora con la Facoltà di Scienze dellaFormazione dell’Università di Bologna tenendo corsi e seminari laboratoriali rivolti agli studenti.Martina De Luca, storica dell’arte, ha conseguito il Dottorato di ricerca presso la cattedra diPedagogia sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma. È socio fondatore di ECCOM – CentroEuropeo per l’Organizzazione e il Management culturale. Svolge ricerche nel settore della didattica edella comunicazione museale a livello nazionale ed europeo, con particolare riferimento al tema dellacultura come strumento di integrazione sociale e al ruolo dell’arte <strong>contemporanea</strong> in quest’ambito.Svolge attività di formazione in diversi corsi di laurea e master post-universitari.Giulia Franchi, storica dell’arte <strong>contemporanea</strong>, ha conseguito il master in “Servizi educativi per ilpatrimonio artistico dei <strong>musei</strong> storici e di arti visive” all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,svolgendo il tirocinio formativo presso la Galleria nazionale d’arte moderna con un progetto suadolescenti e <strong>musei</strong>. Su questo tema svolge la propria ricerca di dottorato in Scienze dell’educazioneall’Università di Tor Vergata. Attualmente lavora come educatore museale al Palazzo delle Esposizionie alle Scuderie del Quirinale di Roma.Valentina Galloni, storica dell’arte, è funzionario dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturalidella Regione Emilia-Romagna dove coordina progetti di educazione al patrimonio culturale e progettieuropei, con particolare riferimento alla didattica dei beni culturali e al tema del museo come luogodi apprendimento permanente. Ha curato pubblicazioni ed è autrice di numerosi articoli riferiti a taliargomenti.


118Crediti fotograficiCrediti fotografici:Pagine 4, 5Malgrado tutto, novembre 2010. Performance finale delprogetto Ricomporre la Memoria presso il Museo per laMemoria di Ustica, Bologna. Foto di Pietro Bondi.Pagina 6UNDER18 Percorsi d’arte <strong>contemporanea</strong> per ragazzi.Laboratorio a cura di Sonia Fabbrocino Scenari di un mondointerno, dalla mostra In Our World, New Photography, 2008.Galleria Civica di Modena.Pagina 10Room 13, interno del West Rise Studio, Eastbourne.Pagina 17Collections Connections 2009. Towner Art Gallery,Eastbourne. Foto di Ilaria Del Gaudio.Pagina 21City Telling, 2009. Progetto interculturale a cura delDipartimento educativo MAMbo - Museo d’ArteModerna di Bologna.Pagina 24Specie di Spazi, gennaio 2009. Evento conclusivo del progettoIncontri di avvicinamento all’arte <strong>contemporanea</strong> con il LiceoClassico della Comunicazione Cavour di Torino. FondazioneSandretto Re Rebaudengo, Torino. Foto di Daniele Ferrero.Pagina 27Room 13, interno del West Rise Studio, Eastbourne.Pagina 31A scuola al museo. Esercizi di sguardo, 2008. Servizi educativiPalazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale, Roma.Pagina 34Fresco’s project. Due persone staccano un affresco.Progetto e foto di Daniele Pario Perra.Pagina 40Studio 8, veduta dell’interno. IMMA - Irish Museum ofModern Art, Dubino. Foto di Ilaria Del Gaudio.Pagina 43European Museum education and young people: a criticalenquiry, 2007-2009. Seminario presso Fundaçäo Serralves,Porto. Foto di Sivana Torrinha.Pagina 45European Museum education and young people: a criticalenquiry, 2007-2009. Seminario presso Riksutställningar -The Swedish Travelling Exhibitions, Visby.Pagina 49Room 13, particolare del West Rise Studio, Eastbourne.Pagina 50Laboratorio presso Fabrica, Brighton.Pagina 51Cirkus Circör, veduta dell’interno. Subtopia, Alby.Foto di Ilaria Del Gaudio.Pagina 52Solar, Galeria de Arte Cinemàtica, Vila do Conde.Foto di Giulia Franchi.Pagina 53Studio 8, veduta dell’esterno. IMMA - Irish Museum ofModern Art, Dubino. Foto di Ilaria Del Gaudio.Pagina 61City Telling, 2009. Progetto interculturale a cura delDipartimento educativo MAMbo - Museo d’Arte


119I <strong>giovani</strong> e i <strong>musei</strong> d’arte <strong>contemporanea</strong>Moderna di Bologna.Pagina 66Al di là dei muri, maggio 2010. Progetto nato dallacollaborazione tra il Dipartimento educativo Mambo - Museod’Arte Moderna di Bologna e l’Istituto Tecnico CommercialeStatale “G.Salvemini” di Casalecchio.Foto di Alessandra Bucchi.Pagina 71Workshop Parole al Vento, nell’ambito di Zonarte - Lo spazioe il tempo dove il pubblico incontra l’arte <strong>contemporanea</strong>,Fondazione Merz, Aprile 2010. Foto di Alfonso Quaglia.Pagina 74Memorie di oggetti quotidiani, gennaio 2009. Laboratoriodedicato alla mostra Giorgio Morandi 1890 - 1964 presso ilMAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna.Pagine 78, 79Allestimento per il Bookstock Village, Salone Internazionale delLibro 2010. A cura del Dipartimento Educazione Castello diRivoli Museo d’Arte Contemporanea.Pagina 80UNDER18 Percorsi d’arte <strong>contemporanea</strong> per ragazzi.Laboratorio a cura di Sonia Fabbrocino Scenari di un mondointerno, dalla mostra In Our World, New Photography, 2008.Galleria Civica di Modena.Pagina 83Workshop You Prison, settembre 2008. Con: AccademiaAlbertina di Belle Arti, Istituto d’Arte Passoni, Primo LiceoArtistico, Liceo Artistico Cottini, Istituto Steiner.In collaborazione con Progetto Ars Captiva. FondazioneSandretto Re Rebaudengo. Foto di Daniele Ferrero.Pagina 89Innamorati della cultura. Evento a cura del DipartimentoEducazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.Pagina 92UNDER18 Percorsi d’arte <strong>contemporanea</strong> per ragazzi.Laboratorio a cura di Sonia Fabbrocino. Immagini di unviaggio epico, dalla mostra Mimmo Paladino per Modena,2007. Galleria Civica di Modena.Pagina 95Malgrado tutto, novembre 2010. Performance finale delprogetto Ricomporre la Memoria presso il Museo per laMemoria di Ustica, Bologna. Foto di Pietro Bondi.Pagina 100Fresco’s project. Due persone incollano un affresco staccato.Progetto e foto di Daniele Pario Perra.Pagina 104Workshop You Prison, settembre 2008. Con: AccademiaAlbertina di Belle Arti, Istituto d’Arte Passoni, PrimoLiceo Artistico, Liceo Artistico Cottini, Istituto Steiner.In collaborazione con Progetto Ars Captiva. FondazioneSandretto Re Rebaudengo, Torino. Foto di Daniele Ferrero.Pagina 106Verso l’arte <strong>contemporanea</strong>, dicembre 2010. Visita animatapresso il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna.Foto di Chiara Segreto.Pagine 114, 115Fresco’s project. Due persone incollano un affresco staccato.Progetto e foto di Daniele Pario Perra.Pagina 116Presentazione di IDENTIKIT - Un progetto multimedialesull’identità nell’arte <strong>contemporanea</strong>, giugno 2009. Iniziativaa cura di Didart - Capire, sentire l’arte <strong>contemporanea</strong>. AziendaSpeciale Palaexpo.

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