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ASSE MEDIANO - Quindicinale - tommaso travaglino

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Società12<strong>ASSE</strong><strong>MEDIANO</strong>Lino SacchiLa filosofia di vita particolare e l'ottimismo della gentemitigano, in parte, le precarietà della permanenza neifamosi ‘bassi’, abitazione ‘tipica’ del ‘napoletano’ eancora frequente nella città di CasalnuovoLe case ‘basse’Sono circa mille i casalnuovesi che vivono neglialloggi a contatto con la strada. A Casalnuovo vi è lapresenza di circa 370 dimore ricavate da locali situatisul ciglio dei marciapiedi. Una presenza che diminuiscesempre più perchè i famosi ‘bassi’ fanno semprepiù gola ad empori e locali commerciali.CASALNUOVO -Dimore atipiche,anguste e prive di confort:i famosi “bassi” di anticamemoria. Ad abitare queste anticheabitazioni nella cittadinacasalnuovese sono circa 1000persone, che occupano i 370“bassi” ubicati lungo le arterieprincipali e nei quartieri storici;basti pensare che soltanto in viaS. Giacomo e traverse circostanti,se ne contano 100, mentrealtri 70 si affacciano sui marciapiedilungo via Virnicchi, dislocateai margini della carreggiata enei tanti cortili e vetusti palazzid'epoca rurale, che fanno ancorala loro presenza nel cuore dellacittà. Inoltre, piuttosto folta,anche l'esistenza di queste casedal sapore antico al rioneFontana, una trentina, mentrelievita la loro presenza a- 29 ottobre 2005 -Licignano, 50 circa. Anche il borghettomedievale antistante ilPalazzo del Principe Lancellotti è“costellato” di casette rustichecon le porte d'ingresso che siaprono lungo il basalto dei marciapiedi:sono circa una trentinaqueste modeste dimore cheaccolgono nuclei familiari, spesso,anche numerosi.Quindi, la Casalnuovomoderna, civettuola e dal tessutoedilizio imponente, “conserva”tuttora nel suo territorio urbanocentinaia di “bassi” di dimensioniridotte. Sono, queste, abitazionidove scarseggia luce e aria all'internodelle stanze, per mancanzadi finestre, vetrate e balconi,composte spesso di due unicivani, che di volta in volta si “trasformano”in cucina, luogo disoggiorno, ripostiglio e posto perdormire.Lei ha 70 anni, RosaTerracciano, e da oltre cinquant’annivive in un basso all'internodel Palazzo Petagna, al CorsoUmberto: “Ormai convivo dadecenni con le precarietà esistentiin una simile abitazione -esordisce con aria rassegnata -tuttavia, può sembrare inverosimilema queste case al pianterrenoriservano anche dei piccolivantaggi, essendo prive di scalinate,ad esempio, non devo faresforzi per entrarvi. Inoltre - proseguel'anziana donna - i costidei fitti sono contenuti, mentre ilimitati spazi interni non comportanosforzo continuo per la pulizia.E poi - aggiunge - sono nelcentro della città, a contattocostante con la gente, con inegozi appena fuori del portone.Sono forse piccole cose, queste- conclude - ma per me rappresentanoelementi di un certovalore, che mi danno gioia”.E’ quella “speciale” filosofiadi vita della gente umile e dallospirito vigoroso, che riesce adadattarsi a condizioni di vita piuttostodifficili.La presenza delle abitazioni“basse” a Casalnuovo, tuttavia,sta progressivamente regredendoper la continua disponibilità dinuovi edifici abitativi realizzatinegli ultimi anni ed anche per l'estendersiin città di attività commercialiche, man mano, vannoad occupare questi preziosi locali,ubicati sulle strade ed a contattocon il pubblico.Pertanto la “destinazione”più naturale di queste case saràsempre più quella di elegantiempori, studi per professionistied agenzie d'affari, così com'ègià avvenuto in tanti altri postidella città.Nelle foto: Alcuni ‘bassi’ di Casalnuovo e palazzi rurali.Sopra: Il giornalista Lino Sacchi con la signora Rosa Terracciano.assemediano@email.it

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