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Un dipinto della "Santa Veronica" del Guercino nelle - Banca Carige

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19 ARTE<br />

Veronica non è una <strong>Santa</strong> rappresentata<br />

di frequente e infatti vi è<br />

un unico riferimento ad un’opera<br />

di questo soggetto dipinta dal<br />

<strong>Guercino</strong>. Questo avvenne nel<br />

1658 e il brano è qui riprodotto<br />

nella scrittura di pugno <strong>del</strong> maestro.<br />

Riguarda quattro dipinti e dice<br />

testualmente:<br />

Adì 29 Agosto 1658<br />

Dal Sig: r Girolamo Panessi si è riceuto<br />

Ducatoni n: o 140. per li<br />

quatro quadri fattoli Ciove, la Madona<br />

Asunta, in Cielo, la <strong>Santa</strong><br />

Cecilia, <strong>Santa</strong> Veronicha et il davide<br />

e questi fano di questa moneta,<br />

L 700. e piu si ebbe di piu L 7.18.<br />

per le Spesse che si fecero per la<br />

Casetta, e farlo incirare li Ducatoni<br />

n: o 140. Fano Scudi n: o 175 -<br />

Il manoscritto originale <strong>del</strong> “Libro<br />

dei conti” <strong>del</strong> <strong>Guercino</strong>, che è<br />

conservato nella Biblioteca Comunale<br />

<strong>del</strong>l’Archiginnasio di Bologna,<br />

fu pubblicato nel 1997 (da<br />

Nuova Alfa Editoriale, Bologna),<br />

curato da Barbara Ghelfi con la<br />

mia personale consulenza. Il brano<br />

in questione appare a pagina<br />

182 (conto 536) con un commento<br />

completo in una nota a pie’ di<br />

pagina. La nota, dopo aver indicato<br />

che solo uno dei quattro dipinti<br />

era stato allora identificato (la<br />

“<strong>Santa</strong> Cecilia”, cm 89 X 67,5),<br />

continua così:<br />

Le tele normali, utilizzate dal <strong>Guercino</strong><br />

per mezze figure, misuravano<br />

all’incirca cm 120x100 e costavano<br />

in media 60 ducatoni. Questo era<br />

infatti il caso <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Santa</strong> Cecilia dipinta<br />

nel 1649, ora a Dulwich (conti<br />

395 e 417) e di un’altra <strong>Santa</strong> Cecilia<br />

<strong>del</strong> periodo tardo, non rintracciata,<br />

acquistata il 30 maggio 1664<br />

(conto 586), indicata come mezza<br />

figura e pagata 60 ducatoni. Le<br />

quattro tele in questione acquistate<br />

dal Panessi per 140 ducatoni, dovevano<br />

essere più piccole rispetto<br />

ad una mezza figura normale giacchè<br />

costavano circa 35 ducatoni<br />

ciascuna. A questo proposito è interessante<br />

osservare come, nel<br />

conto successivo, l’Astrologia di<br />

Austin, le cui misure sono 80,5x54<br />

cm (quindi leggermente più piccola<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Santa</strong> Cecilia), venne acquistata<br />

dal conte Girolamo Ranuzzi<br />

per appena 30 ducatoni 4 .<br />

Il biografo <strong>del</strong> <strong>Guercino</strong>, conte<br />

Carlo Cesare Malvasia, dopo la<br />

morte <strong>del</strong> <strong>Guercino</strong> fu autorizzato<br />

dalla famiglia ad avere accesso a<br />

documenti conservati in casa.<br />

Sebbene questi non sembra includessero<br />

il “Libro dei conti”, si<br />

può dedurre che Malvasia fece<br />

uso di un documento collegato<br />

nel quale il <strong>Guercino</strong> annotava le<br />

sue commissioni, come e quando<br />

le riceveva. E sotto l’anno 1658 si<br />

legge la seguente frase.<br />

Fece un’Assonta, <strong>Un</strong>a S. Cecilia,<br />

<strong>Un</strong>a S. Veronica & un davide al<br />

sig. Pavese Roma.<br />

Qui si deve notare come il Malvasia<br />

abbia male interpretato il nome<br />

<strong>del</strong> cliente come “Pavese” invece<br />

di “Panessi”. Infatti Girolamo<br />

Panessi o Panesi (un genovese<br />

residente a Roma) era amico <strong>del</strong><br />

<strong>Guercino</strong> e un marchand amateur<br />

che molto frequentemente operava<br />

come agente per collocare le<br />

sue opere. 6 È probabile che Panessi<br />

avesse un cliente genovese<br />

in mente quando gli commissionò<br />

la “<strong>Santa</strong> Veronica”.<br />

Il mio consiglio di intervenire sul<br />

<strong>dipinto</strong> con un accurato restauro<br />

non rimase lettera morta e il lavoro<br />

fu effettuato nel 1995. Dopo il<br />

restauro divenne a me chiaro che<br />

il <strong>dipinto</strong> non poteva non essere<br />

che un lavoro autografo <strong>del</strong> <strong>Guercino</strong>.<br />

La tonalità un po’ cupa è inconsueta<br />

per quel periodo, in cui<br />

l’opera <strong>del</strong> <strong>Guercino</strong> normalmente<br />

è caratterizzata da toni piuttosto<br />

chiari; ma i toni cupi in questo caso<br />

possono esser giustificati dalla<br />

particolare natura <strong>del</strong> soggetto. 7<br />

Note<br />

1. Piero Torriti, Le collezioni d’arte <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Cassa di Risparmio di Genova e Imperia,<br />

Genova, 1974, p. 32, n. 13.<br />

2. Federigo Alizeri, Guida artistica per la<br />

Città di Genova, Vol. II, Parte I, 1847, p.<br />

443: “una <strong>Santa</strong> Veronica <strong>del</strong> <strong>Guercino</strong>”<br />

nel Palazzo <strong>del</strong> Marchese Giorgio Doria.<br />

Federico Alizeri, Guida Illustrativa ... per la<br />

città di Genova, 1875, p. 194 ; “una Veronica<br />

<strong>del</strong> <strong>Guercino</strong>” nello stesso palazzo.<br />

3. Comunicazione scritta <strong>del</strong> 12 giugno<br />

2001.<br />

4. Qui si deve aggiungere che la “<strong>Santa</strong><br />

Cecilia” identificata come appartenente al<br />

gruppo di quattro figure dipinte per Panessi,<br />

misura cm 89x67,5. Le misure <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

“<strong>Santa</strong> Veronica” dopo il restauro, che ha<br />

comportato la rimozione di aggiunte posteriori,<br />

sono cm 76,2 x 60,1.<br />

5. Carlo Cesare Malvasia, Felsina Pittrice,<br />

Bologna, 1678, II, p. 381.<br />

6. Malvasia invariabilmente lesse erroneamente<br />

il suo nome come “Pavese”, e in<br />

questo fu seguito dal Calvi, che per primo<br />

trascrisse e stampò il “Libro dei conti” (Jacopo<br />

Alessandro Calvi, Notizie <strong><strong>del</strong>la</strong> Vita e<br />

<strong>del</strong>le Opere <strong>del</strong> Cavaliere Gioan Francesco<br />

Barbieri detto il <strong>Guercino</strong> da Cento,<br />

1808, pp 59-160; ristampato nella seconda<br />

edizione di Felsina Pittrice <strong>del</strong> Malvasia,<br />

nel 1841, o più precisamente 1844, II,<br />

pp. 307-343).<br />

7. Il suggerimento di Torriti che per questo<br />

lavoro ci possa essere stato un intervento<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> bottega è assolutamente ingiustificato.<br />

Nel caso di una pittura di così piccole<br />

dimensioni, dipinta per (e pagata in pieno<br />

da) un amico, il <strong>Guercino</strong> non avrebbe mai<br />

permesso che un suo collaboratore ci mettesse<br />

le mani.

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