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PIANO DI TUTELA DELL'AMBIENTE MARINO E COSTIERO ...

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<strong>PIANO</strong> <strong>DI</strong> <strong>TUTELA</strong> DELL’AMBIENTE<strong>MARINO</strong> E <strong>COSTIERO</strong>AMBITO <strong>COSTIERO</strong> 15Unità fisiografiche Golfo del Tigullio, Baia delSilenzio e Riva TrigosoART. 41 LEGGE REGIONALE N° 20/2006Relazione sulla vegetazione dellespiagge (RV)Settembre 2011_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero1Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero2Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


Indice1. Caratteri generali della vegetazione pioniera delle spiagge edelle dune costiere 42. Indirizzi di risposta 103. Situazione nell’ambito 10_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero3Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


1. Caratteri generali della vegetazione pionieradelle spiagge e delle dune costiereLa vegetazione delle spiagge è generalmente indicata come flora psammofila e alofila; la florapsammofila è costituita da specie che colonizzano le sabbie incoerenti depositate dal moto ondosoe/o dal vento e presentano adattamenti morfologici che permettono loro di sopravvivere ai processi ditrasporto e deposizione dei sedimenti; alcune sono organizzate in modo da consolidare la sabbia efacilitare nel tempo la formazione di dune, creando condizioni tali da permettere l’installarsi, in unsecondo tempo, di vegetazione non psammofila.In stretta vicinanza del mare le specie vegetali sono anche chiaramente alofile, sono cioè adattatefisiologicamente a colonizzare substrati caratterizzati da elevata salinità.A livello di habitat l’ambiente della spiaggia emersa, può essere differenziato, in funzione dellapresenza della vegetazione, in tre fasce.La prima, compresa tra la linea di bassa marea e la linea ove giungono le mareggiate ordinarierappresenta una “zona afitoica” ossia priva di vegetazione, a causa dell’elevato dinamismo idrico esedimentario che non consente la colonizzazione a nessuna specie, anche annuale.La seconda fascia è compresa tra la linea delle mareggiate ordinarie e quella degli eventi estremi, checorrisponde con il limite morfologico funzionale della spiaggia (costituita cioè dai sedimentimovimentati dal moto ondoso); in questo ambiente può affermarsi una flora psammofila e alofila di tipopioniero, adattata cioè a colonizzare ambienti difficili e periodicamente perturbati (in questo casodall’azione modellatrice delle mareggiate più intense); in questa situazione lo stadio pioniero dellacolonizzazione è per così dire permanente in quanto l’evoluzione vegetazionale viene ciclicamente“ringiovanita” se non azzerata; in condizioni di maggiore stabilità (ad esempio nel caso di una spiaggiain accrescimento) la vegetazione pioniera può stabilizzarsi e contribuire alla formazione degli apparatidunali.La terza fascia è costituita dagli apparati delle dune costiere, formazioni di sabbie movimentateprevalentemente dal vento e consolidate e stabilizzate progressivamente dalla vegetazione: le dunelitorali possono formare parecchie serie più o meno parallele, separate da vallette, ove possonoformarsi stagni o laghi costieri con acque più o meno salmastre, secondo i rapporti che hanno colmare e con le fonti di acqua dolce; per questo complessità morfologica ed ecologica rappresentanoun habitat di particolare interesse ai fini della conservazione della biodiversità.La successione ecologica delle dune può evolvere verso situazioni vegetazionalmente sempre piùstrutturate fino a formazioni arbustive e arboree.Sotto il profilo botanico tale successione di ambienti può essere schematizzata e meglio specificata,dal punto di vista vegetazionale e floristico, come segue:Fascia Tipo di vegetazionePrincipali speciea battigia e fascia afitoica priva di vegetazione nessunabcdefascia discontinua di piante annuali nitro-alofileappartenenti alla classe Cakiletea maritimaefascia di piante pioniere e stabilizzatrici, dellaassociazione Agropyretum mediterraneumfascia di piante stabilizzatrici ed edificatricidell'associazione Ammophiletum arundinaceaefascia di retroduna con specie fissatriciCakile maritima, Euphorbia peplis, Salsola kali,Salsola soda, Poligonum maritimum, XantiumitalicumAgropyrum junceum, Euphorbia paralias,Calystegia soldanella, Sporobolus pungens,Otanthus maritimus, Pancratium maritimumAmmophila litoralis, Medicago marina, Anthemismaritima, Echinophora spinosa, EryngiummaritimumCrucianella maritima, Helychrisum stoechas,Matthiola sinuata, Teucrium polium, Ephedradistachya, Centaurea sphaerocephala, Ononisvariegataf fascia di interduna costituita da piante igrofile scirpi, giunchi, canneg fascia arboreo arbustiva ginepri, sclerofille sempreverdi e pini mediterraneiTabella 1.1 Fasce vegetazionali_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero4Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


Tali ambienti naturali sono particolarmente vulnerabili rispetto agli usi antropici della costa e sono statiinclusi fra gli habitat meritevoli di salvaguardia nella direttiva comunitaria 92/43/CEE relativa allaconservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.In particolare nel territorio ligure l’applicazione della direttiva ha portato al censimento dei seguentihabitat:CodiceHabitat1210DescrizioneVegetazione annua delle linee di depositomarineSpecie guidaCakile marittima, Beta vulgaris, Salsola kali,Atriplex ssp., Polygonum maritimum, P. robertii,Euphorbia peplis, Elymus repens, Glauciumflavum, Euphorbia paralias, Eryngium maritimum,Echinophora spinosa1220 Vegetazione perenne dei banchi ghiaiosiCrithmum maritimum, Glaucium flavum, Betavulgaris ssp. maritima, Silene ssp. , Seneciocineraria.1310Vegetazione pioniera a Salicornia e altrespecie annuali delle zone fangose esabbioseSagina maritima, Plantago coronopus, Salsola kali,Desmazeria marina, Hordeum marinum,Spergularia sp., Chenopodium spp.2110 Dune mobili embrionaliElymus farctus, Sporobolus pungens, Echinophoraspinosa, Euphorbia peplis, Medicago marina,Eryngium maritimum, Pancratium maritimum,Ammophila arenaria, Solidago litoralis, Otanthusmaritima, Centaurea subciliata2120Dune mobili del cordone litorale conpresenza di Ammophila arenariaElymus farctus, Sporobolus pungens, Echinophoraspinosa, Euphorbia peplis, Medicago marina,Eryngium maritimum, Pancratium maritimum,Ammophila arenaria, Solidago litoralis, Othantusmarittima, Centaurea subciliata2270 Dune con foreste di Pinus pineaPinus pinea, Quercus ilex, Pistacia lentiscus,Juniperus oxycedrus, Periploca angustifoliaTabella 1.2 habitat rete Natura 2000L’habitat 1210 comprende le tipologie vegetazionali pioniere di cui ai casi b) e c) del precedenteelenco ed è quello più comune sul territorio regionale; gli habitat relativi alle dune comprendono gliaspetti vegetazionale più stabili e strutturanti (casi d), e), f), g)).Gli habitat 1220 e 1310 rappresentano aspetti particolarmente rari, o addirittura dubitativamentepresenti, e comunque legati a pochi siti di limitatissima estensione.In base alla banca dati della biodiversità disponibile presso la Regione la presenza di tali habitat especie risulta come dalla seguente tabella:_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero5Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


Provincia Codice sito Nome sito 1210 1220 1310 2110 2120 2270ImperiaImperiaImperiaSavonaSavonaSavonaSavonaGenovaGenovaGenovaLa SpeziaLa SpeziaLa SpeziaLa SpeziaLa SpeziaLa SpeziaLa SpeziaLa SpeziaLa SpeziaIT1316118IT1315720IT1315719IT1324909IT1316001IT1324908IT1323202IT1332603IT1322717IT1333307IT1343419IT1344210IT1344323IT1345005IT1345104IT1345114IT1345109IT1343502IT1345101Capo MortolaFiume Rojasi no no no no nosi no no no no noTorrente Nervia si no no no no noTorrente Arroscia e Centa si no no no no noFinalese – Capo Noli si no no no no noIsola Gallinara si no no no no noIsola Bergeggi – Punta Predani si no no no no noParco di Portofino si no no no no noFoce e medio corso del fiumeEntellasi no no no no noPunta Baffe – Punta Moneglia – si no no no no noVal PetronioMonte Serro si no no no no noPunta Mesco si no no no no noCosta Riomaggiore – si no no no no noMonterossoPortovenere – Riomaggiore – si no no no no noSan BenedettoIsola Palmaria si no si no no noCosta di Maralunga si no no no no noMontemarcello si no no no no noParco della Magra – Vara si no no no no noPiana del Magra_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero6Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)sino no si si siTabella 1.3 Dati sulla presenza degli habitat nella Rete Natura 2000 in LiguriaIn tutti questi casi lo stato di conservazione degli habitat è considerato non soddisfacente. Talericognizione mette in evidenza quanto segue- la pressoché totale scomparsa, in Liguria, degli ambienti delle dune costiere: oggi solo nellapiana della foce del fiume Magra sopravvivono alcune aree relitte peraltro già profondamentetrasformate e minacciate di definitiva scomparsa;- per quanto riguarda la flora pioniera delle spiagge una presenza diffusa ma assolutamenteframmentaria e riferita ad aspetti vegetazionale assolutamente impoveriti e relittuali.La costa ligure, caratterizzata in genere da spiagge di scarsa ampiezza, non ha una particolarevocazione per questo tipo di vegetazione: gli habitat per i quali sussistono in molti siti, almeno in lineateorica, le condizioni idonee sono essenzialmente l’habitat codice 1210 “Vegetazione annua dellelinee di deposito marine” e l’habitat codice 2110 “Dune mobili embrionali”; quest’ultimo nelle situazionipiù favorevoli, può presentare aspetti di transizione con il più complesso habitat 2120 “Dune mobili delcordone litorale con presenza di Ammophila arenaria”; per l’habitat 2270 “Dune con foreste di Pinuspinea o Pinus pinaster”, la piana del fiume Magra rappresenta l’unico sito a scala regionale; tale ultimo


habitat rappresenta del resto un contesto ormai svincolato dalle dinamiche morfologiche esedimentarie della spiaggia e non rientra nel campo di applicazione del presenti piano.Su di una situazione di partenza non particolarmente favorevole hanno però profondamente inciso letrasformazioni del territorio operate dall’uomo nel corso dell’ultimo secolo: le piane costiere e gliapparati dunali, ove presenti, sono stati ovunque occupati dall’urbanizzazione e dalle infrastrutture; inparticolare gli eventi “storici” di trasformazione di maggiore impatto sono stati i seguenti:- la realizzazione, nel XIX secolo, della linea ferroviaria, che costruita quasi ovunque a filo di costa(direttamente sulle spiagge e sugli apparati dunali) ha di fatto realizzato una improvvisa edefinitiva separazione tra ciò che rimaneva “litorale” dall’ambiente retrostante;- lo sviluppo demografico e urbanistico della costa, avvenuto principalmente nell’ultimocinquantennio, che ha occupato tutti gli spazi degli antichi ambienti dunali.Figura 1.1 Lavagna: questa cartolina d’epoca evidenzia il taglio operato sulla spiaggiadalla massicciata ferroviaria, con l’isolamento di un tratto di litorale cherisulta già occupato ed edificato.Lungo le spiagge la vegetazione psammofila pioniera è infine progressivamente scomparsa a causadel loro pesantissimo sfruttamento ai fini turistico balneari: a tale utilizzo del litorale sono infattiassociate attività di manutenzione e occupazione della spiaggia che hanno progressivamenteimpoverito, spesso fino alla totale estinzione locale, la flora preesistente; fra di esse- attività di “pulizia” della spiaggia, intesa come rimozione degli elementi (fra cui le piante) chesottraggono spazio all’uso balneare- attività di livellamento e riprofilatura della spiaggia- attività di vagliatura della spiaggia- attività di ripascimento della spiaggia- porto a secco per piccole unità da diporto._________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero7Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


Le trasformazioni operate sugli antichi ambienti dunali sono da considerare quasi ovunque irreversibiliin quanto non è ipotizzabile cambiare destinazioni d’uso ad ampie aree di territorio ormai consolidatedal punto di vista urbano e infrastrutturale; parimenti non risulta praticabile sottrarre allo sfruttamentoturistico una tipologia di territorio, le spiagge, che rappresenta per la regione una delle principalirisorse dell’offerta turistica.D’altro canto non risulta accettabile il definitivo declino di questi aspetti floristici in quanto- è necessario, per la salvaguardia della biodiversità, ripristinare e mantenere una solida reteecologica di siti che assicurino continuità biogeografia alle specie di questa flora.- la flora delle spiagge può rappresentare una risorsa in quanto elemento di qualificazionedell’offerta turistica, ricreativa e formativa: molte specie hanno indubbi pregi dal punto di vistaestetico; con i loro adattamenti morfologici e fisiologici offrono inoltre interessanti spunti diosservazione a carattere didattico-naturalistica.Inoltre emergono alcuni aspetti a favore della fattibilità di interventi di ripristino e riqualificazione:- in primo luogo, se è vero che la vegetazione delle spiagge in Liguria è in forte declino, non ècomunque ovunque estinta: nel savonese esistono segnalazioni locali per numerose specie esono in atto interessanti iniziative di divulgazione e ripristino ad opera della Provincia, incollaborazione con l’Università e le Guardie Ecologiche Volontarie;- in provincia di Genova è da segnalare una iniziativa del Comune di Lavagna che con Deliberadella Giunta n 279 del 2007 ha dato “Indicazioni per l’individuazione e la salvaguardia delle areecostiere caratterizzate dalla presenza del Giglio Marino (Pancratium maritimum)”, con ildocumentato censimento dei siti puntuali dell’attuale presenza della pianta; in provincia dellaSpezia, il parco Regionale di Portovenere ha documentato la presenza del Papavero cornuto(Glaucium flavum) sull’isola Palmaria.Queste esperienze hanno messo in evidenza come elementi floristici di pregio possano ancorasopravvivere, sia pur in condizioni precarie e continuamente minacciate di scomparsa, in tratti dilitorale tutt’altro che indenni da perturbazioni ma che anzi hanno subito pesanti trasformazioni esono a tutt’oggi fortemente sfruttate a livello turistico balneare; emerge il fatto che tali speciesono in gradi di sfruttare la disponibilità di microambienti di limitatissima estensione (dell’ordinedel metro quadrato) e pertanto di sopravvivere in “nicchie” e angoli di territorio per vari motividimenticati o non sfruttati dalle varie frequentazioni e attività antropiche; le situazioni più tipichesono le seguenti: spazi tra le barche a secco, sfocio di piccoli rii e di corsi d’acqua, alla radice dimoli e pennelli, in adiacenza a muraglioni di strade e massicciate ferroviarie._________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero8Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


Figura 1.2 Finale Ligure: a ridosso dell’Aurelia il sedimento marino dragato e stoccatoalcuni anni fa dall’imboccatura portuale è stato colonizzato in pochi anni dauna ricca vegetazione psammofila; nel 2009 la duna è statacompletamente rimossa.- In secondo luogo esistono siti dove, almeno in linea teorica, è possibile pianificare il ritorno diaspetti vegetazionali più stabili e strutturanti: si tratta di alcune spiagge in naturale espansione oricostruite artificialmente con recenti interventi strutturali di ripascimento che presentanonotevole profondità e previsioni di stabilità o addirittura di ulteriore crescita; in tali contesti èspesso possibile individuare una fascia non più interessata dalla dinamica del moto ondoso, senon con tempi di ritorno di molti anni; il destino di tali aree, poco appetite dall’industria balneareper l’eccessiva distanza dalla battigia, è stato finora quello di essere prontamente urbanizzateed annesse al tessuto urbano o infrastrutturale; l’alternativa è quella di eleggere tali siti allaricostruzione (spontanea o guidata) di ambienti dunali._________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero9Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


2. Indirizzi di rispostaAlla luce di queste considerazioni la politica di ripristino della flora psammofila sui litorali liguri puòseguire, in parallelo, i due seguenti indirizzi:A) Ripristino diffuso della vegetazione pioniera delle spiagge.Tale strategia mira al recupero di un numero sufficientemente elevato di siti tale da costituire una realerete ecologica; essa può essere costituita da limitate superfici (piccole sia in termini assoluti cherelativi, rispetto cioè alla superficie totale delle spiagge) da ricavare in nicchie di territorio idonee e noneccessivamente in competizione con l’utilizzo turistico-balneare della spiaggia;B) Tutela dalla trasformazione dei siti idonei al ripristino di ambienti dunaliTale strategia mira a conservare le potenzialità dei pochi siti attualmente idonei ad ospitare gli aspettivegetazionali più stabili e strutturati tipici delle dune; fondamentalmente occorre evitare l’occupazionee la trasformazione delle aree di spiaggia arretrate rispetto alla fascia dinamica; all’aspettoconservazionistico occorre associare interventi attivi di ricostruzione degli habitat come interventi dirimodellamento morfologico e miglioramento tessiturale del suolo, propedeutici alla fase dirivegetazione.In entrambi i casi la strategia di rivegetazione può essere: passiva: l’area viene lasciata ai naturali processi di colonizzazione e propagazione attiva: vengono realizzate attività di semina o propagazione artificiale delle piante; in questocaso l’attività deve essere supervisionata a livello scientifico da enti competenti che garantiscanol’utilizzo di specie autoctone e pertinenti al contesto ambientale.Per una efficace applicazione di tali indirizzi gestionali possono essere adottate, a livello di piano, leseguenti specifiche norme di attuazione.Aree di spiaggia di ripristino ambientale (ASR)Nell’ambito del Piano vengono individuate le celle litoranee che presentano una ampiezza di spiaggiain grado di ospitare in maniera sufficientemente stabile gli habitat in argomento; all’interno di essevengono perimetrate “aree di spiaggia di ripristino ambientale” (ASR).Nelle ASR il Comune è tenuto ad individuare un’ area di spiaggia destinata al recupero vegetazionale,anche suddivisa in subaree, ove non sono consentite le seguenti attività:a) ripascimento della spiaggiab) stoccaggio, prelievo, movimentazione dei sedimenti di spiaggiac) livellamento e riprofilatura della spiaggiad) vagliatura dei sedimenti di spiaggiae) costruzione di piste provvisionali di cantieref) costruzione di manufatti stagionali non direttamente finalizzati alla salvaguardia degli habitatin oggettog) posteggio di barche, automobili o altri mezzi e materialih) eliminazione delle vegetazione spontanea tipica degli habitat in oggettoi) introduzione di specie vegetali esotiche ed invasivej) accesso a mezzi motorizzati.Nel caso di interventi strutturali sulle spiagge ove ricadano ASR è ammesso, motivatamente, derogarea tali divieti purchè il progetto contempli uno stato finale ove la norma trovi adeguata realizzazione.L’ area di spiaggia destinate al recupero vegetazionale è individuata nel rispetto dei seguenti criteri:- la superficie complessiva dell’area non dovrà essere inferiore al 5% della superficie della ASR o,in alternativa, a 1000 m 2 .- laddove nello stesso comune esistano più ASR il Comune può, motivatamente, ridurre le superficidi una o più “aree di spiaggia destinate al recupero vegetazionale”, bilanciandole con un congruoincremento di altre.- ciascuna area di spiaggia destinata al recupero vegetazionale è individuata cartograficamente aduna scala adeguata (dettaglio non inferiore 1:2.000): il Comune provvede a trasmettere allaRegione l’individuazione delle aree ed ogni successivo aggiornamento, nonché i risultati di un_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero10Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


monitoraggio fotografico (da realizzarsi annualmente, nel periodo tra maggio e settembre), aventead oggetto lo stato dell’area e le specie vegetali rinvenute.Nelle ASR non è consentita la trasformazione del suolo sabbioso con opere di copertura, asfaltatura,impermeabilizzazione; è fatto salvo il caso in cui la trasformazione sia prevista nell’ambito di opere diinteresse pubblico strategico per il Comune; in questo caso il progetto deve prevedere, nella stessaASR, interventi di mitigazione e compensazione che perseguano gli obiettivi delle presenti norme._________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero11Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


3. Situazione nell’ambitoNell’ambito di interesse vale tutto quanto già detto in generale per la Liguria.L’area a maggiore vocazione per lo sviluppo della flora delle spiagge è sicuramente stata in origine iltratto litoraneo circostante la foce del torrente Entella, comprendente le spiagge di Chiavari eLavagna.La costruzione della linea ferroviaria lungo la spiaggia ha di fatto decretato la scomparsa degliapparati dunali, disgiunti dall’azione modellatrice del mare e resi disponibili ad una successivaedificazione.Figura 3.1 Cavi di Lavagna: questa cartolina d’epoca mostra un tratto di spiaggia ove siriconoscono ancora ampie superfici di spiaggia, a ridosso della massicciataferroviaria, colonizzate da flora psammofila.La costruzione dei porti turistici di Lavagna e Chiavari ha in seguito separato funzionalmentel’ambiente focivo da quello litoraneo, producendo una grave erosione delle spiagge e limitandoconseguentemente le superfici colonizzabili.Oggi la situazione vede la totale assenza di ambienti dunali.Per quanto riguarda la presenza nelle spiagge di elementi floristici tipici il database relativo ai SICsegnala possibili stazioni presso il Parco di Portofino e alla foce del torrente Entella; nel primo casol’unico sito incluso nel SIC che presenta qualche potenzialità è la spiaggia di Paraggi, si trattacomunque di una piccola spiaggia non particolarmente profonda in grado di ospitare solo elementifloristici appartenenti alla vegetazione pioniera della fascia più dinamica della spiaggia; nel caso dellafoce del torrente Entella l’area compresa nel territorio del SIC è pesantemente trasformatadall’artificializzazione della foce ad opera delle difese spondali e dei porticcioli turistici; tali operehanno indotto, tra l’altro, un prolungamento, verso mare, dell’alveo fluviale tanto che attualmentel’area SIC mantiene caratteri tipicamente fluviali mentre ha perso nel tratto terminale le peculiaritàecologiche di un ambiente litoraneo.Malgrado questo permangono tracce di presenze floristiche di un certo interesse: come già premessoil comune di Lavagna, con Delibera della Giunta n 279 del 2007, ha dato “Indicazioni per_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero12Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


l’individuazione e la salvaguardia delle aree costiere caratterizzate dalla presenza del Giglio Marino(Pancratium maritimum)”, con il documentato censimento dei siti puntuali dell’attuale presenza dellapianta.Tale localizzazione ha evidenziato che la sopravvivenza di elementi floristici tipici è possibile anche intratti di arenile di limitata profondità, ben all’interno della fascia dinamica della spiaggia ed in tratti dicosta dalla storia molto travagliata sotto il profilo delle dinamica costiera, delle trasformazioni operatedall’uomo e dello sfruttamento a scopo turistico e balneare.Figura 3.2 Individuazione delle stazioni di Pancratium maritimum in base alla Deliberadella Giunta 279 del 2007 del comune di Lavagna_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero13Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


Figura 3.3 foto delle stazioni di Pancratium maritimum in base alla Delibera della Giunta279 del 2007 del comune di LavagnaNell’ambito di interesse sono state individuate ASR nelle seguenti celle litoranee:Comune Codice cella litoranea LocalitàCHIAVARI UF_22100201 a ponente porto ChiavariCHIAVARI UF_22110101 lido di ChiavariLAVAGNA UF_22120110 10 a cella litoranea (da ovest)LAVAGNA UF_22120111 11 a cella litoranea (da ovest)LAVAGNA UF_22120113 13 a cella litoranea (da ovest) CignoSESTRI LEVANTE UF_22130104 4 a cella litoranea (da ovest)SESTRI LEVANTE UF_22130106 6 a cella litoranea (da ovest)SESTRI LEVANTE UF_24010101 Riva TrigosoTabella 3.1 Siti ASR dell’Ambito Costiero 15In particolare i siti con le maggiori potenzialità, ove cioè l’attuale ampiezza della spiaggia supera lafascia dinamica cinquantennale, con la possibilità di affermazione, almeno potenziale, di habitatdunali, sono i seguenti:_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero14Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


- spiaggia a ponente del porto di Chiavari, (comune di Chiavari): essa presenta una profonditàconsiderevole ed una costante tendenza all’accrescimento, ben evidenziata dall’analisi dellelinee di riva storiche; in questo caso è possibile individuare una fascia litoranea attualmente nonpiù raggiunta dall’azione morfodinamica delle onde che presenta potenzialità per unavegetazione di piante stabilizzatrici ed edificatrici delle dune litoranee.Figura 3.4 Chiavari – situazione invernale ed estiva- Lido di Chiavari (comune di Chiavari): localizzato a ponente della foce dell’Entella, presentauna profondità considerevole ed una costante tendenza all’accrescimento, ben evidenziatadall’analisi delle linee di riva storiche; in questo caso è possibile individuare una fascia litoraneaattualmente non più raggiunta dall’azione morfodinamica delle onde che presenta potenzialitàper una vegetazione di piante stabilizzatrici ed edificatrici delle dune litoranee; inoltre lacontiguità del sito con l’argine alla foce del torrente Entella accresce l’interesse ecologicodell’area e rende l’area particolarmente interessante per un intervento sperimentale di ripristinonaturalistico.Figura 3.5 Foce Entella - Chiavari – situazione invernale ed estiva_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero15Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


- Spiaggia di Lavagna, pennello del Cigno (comune di Lavagna): essa presenta una profonditàconsiderevole e stabilità nel tempo, ben evidenziata dall’analisi delle linee di riva storiche; inquesto caso è possibile individuare una fascia litoranea attualmente non più raggiuntadall’azione morfodinamica delle onde che presenta potenzialità per una vegetazione di piantestabilizzatrici ed edificatrici delle dune litoranee.Figura 3.6 Spiaggia presso Pennello del Cigno – situazione invernale ed estiva- Spiaggia di Sestri Levante, zona porticciolo (comune di Sestri Levante): essa presenta unaprofondità considerevole e stabilità nel tempo, ben evidenziata dall’analisi delle linee di rivastoriche; in questo caso è possibile individuare una fascia litoranea attualmente non piùraggiunta dall’azione morfodinamica delle onde che presenta potenzialità per una vegetazione dipiante stabilizzatrici ed edificatrici delle dune litoranee.Figura 3.7 Sestri Levante – situazione invernale ed estiva_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero16Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)


- Spiaggia di Riva Trigoso, presso le sponde sinistra e destra del torrente Petronio(comune di Sestri Levante): essa presenta una profondità considerevole e stabilità nel tempoben evidenziata dall’analisi delle linee di riva storiche; in questo caso è possibile individuare unafascia litoranea attualmente non più raggiunta dall’azione morfodinamica delle onde chepresenta potenzialità per una vegetazione di piante stabilizzatrici ed edificatrici delle dunelitoranee; inoltre la contiguità del sito con l’argine alla foce del torrente Petronio accrescel’interesse ecologico dell’area e rende l’area particolarmente interessante per un interventosperimentale di ripristino naturalistico.Figura 3.8 Riva Trigoso (Sestri Levante) – situazione invernale ed estiva_________________________________________________________________________________________________________________Piano di Tutela dell’Ambiente Marino e Costiero17Relazione sulla vegetazione delle spiagge (RV)

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