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Fauna invertebrati Parco Roccolo - Agenda 21 Est Ticino

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(...) non v'accorgete voi che siam verminati a formare l'angelica farfalla,che vola a la giustizia sanza schermi?Dante, Purgatorio, Canto X


2Questo lavoro, illustra il patrimonio della fauna didue dei gruppi di insetti che più hanno ispiratol’uomo: farfalle e libellule.Malgrado le profonde trasformazioni intervenute,anche oggi per questi gruppi di <strong>invertebrati</strong> èstata evidenziata la presenza di emergenzenaturalistiche interessanti, degne del rispetto diognuno. Ancora una volta questo lavoro è uninvito a riscoprire il tesoro di natura, cultura estoria presente nel <strong>Parco</strong> del <strong>Roccolo</strong> e, a partireda questa scoperta, a rispettarne le regole.Il Direttore del <strong>Parco</strong> del <strong>Roccolo</strong>Giovanni Castelli


Somatochlora metallica R. RepossiniUn uomo, un paesaggioLo chiamavano il Russ per via deicapelli rossi, ma è una vecchia storiaperché da un pezzo erano diventatibianchi come il suo cavallo che, eglidiceva, era più vecchio di lui.Malgrado ciò il Russ manteneva ungrosso campo irriguo tra SettimoMilanese e la frazione di Seguro dovericavava l'erba per le sue mucche. Untempo, prima della guerra, nel campodel Russ c'erano anche filari di viti, egelsi. Un paesaggio rimasto immutatoper secoli, almeno dal basso medioevoquando si diffuse l'arativo con viti.Forse ancor di più perché (lo dimostraqualche traccia di centuriazioneromana in zona) quell'area assaivicina alla via consolare Mediolanum-Novaria sarebbe stata coltivata daduemila anni.Il Russ tagliava l'erba con la falce e lacaricava sul carro di legno trainato dalsuo cavallo. Solo le ruote di gomma"tradivano" la scena, e, sullo sfondo,la città e i campi di mais.3


4IntroduzionePer gli ecologi il paesaggio èun sistema di ecosistemi ossial’insieme di più ecosistemi(boschi, prati, coltivi, abitati,infrastrutture)cheinteragiscono tra loro eformano un nuovo“organismo", il paesaggioappunto. Esso è un sistemastorico in cui il presentedipende dal passato e il futuroè in funzione al presente edove l'uomo possiede un ruoloessenzialmente gestionale e dicustodia. L'uomo, infatti, daalmeno duemila anni “coltiva”il paesaggio servendosi dellerisorse naturali.Il progetto “Atlante dellabiodiversità” di cui questocostituisce il terzo volume hacome scopo quello di studiaree divulgare il patrimonio dinatura, cultura e storia del<strong>Parco</strong> del <strong>Roccolo</strong>. L'oggetto distudio è quindi ancora unavolta da un lato la diversità dispecie e di ecosistemi, lacosiddetta biodiversità,dall'altra la diversitàculturale in particolare ilrapporto uomo-natura che neisecoli è profondamentemutato sino a incrinarsi,specialmente negli ultimidecenni, causando lacosiddetta crisi ecologica. Inquest'ottica parleremo degli<strong>invertebrati</strong> soffermandoci sudue ordini di insetti che, dasempre, hanno ispiratol'uomo: farfalle e libellule.


R. RepossiniMolti vertebrati sinutrono di insetti.Nella foto un biacco hacatturato una farfallaGli <strong>invertebrati</strong> e l'equilibrio ambientaleTra le specie presenti sulla terra il 73,5 % sono <strong>invertebrati</strong> cioèanimali che non possiedono la spina dorsale. Di questi la maggior parte(56,5 %) sono insetti, quasi un milione di specie differenti.Pulci, pidocchi, zanzare sono alcuni esempi di una limitata schiera diinsetti nocivi per l'uomo. Si stima, ad esempio, che, nel mondo, unapersona su sei sia colpita da una malattia trasmessa da insetti come lamalaria e un quinto della produzione agricola sia consumato dagliinsetti. Di contro gli insetti sono necessari per mantenere l'equilibrionaturale perché costituiscono anelli importanti della catenaalimentare. Gli uccelli e gli anfibi sono in gran parte insettivori.Una rondine ad esempio in un giorno si nutre di 170 grammi di 5insetti, specialmente mosche e zanzare.


6Gli insettiGli insetti fanno parte degliartropodi, il Phylumprincipale del regno animaleche comprende animali chepossiedono zampe articolatee una cuticola coriacea.Il termine “insetto” derivadalla parola latina chesignifica "tagliato".Si riferisce infatti allediverse parti che locostituiscono: il capo conocchi, antenne e bocca, iltorace che porta tre paia dizampe e due paia di ali e,infine, l'addome.I segreti del successo degliinsetti sono molteplici inparticolare la loro abilità nelvolare e nel riprodursivelocemente, la dimensionenormalmente ridotta, lacuticola rigida spessa eimpermeabile che liprotegge come unaarmatura e infine, ma nonmeno importante, unsistema nervoso centraleisolato che comanda unalunga serie di organi disenso che fanno degli insettiesseri ipersensibili.


Aporia crataegiR. RepossiniCoppia vincenteDa cento milioni di anni fiori e insetti seguono percorsi evolutiviparalleli. Grazie agli incessanti ritocchi compiuti nel corsodell'evoluzione fiori e insetti costituiscono oggi una coppia vincente dallacui cooperazione dipende l'equilibrio della biosfera.Infatti le piante con fiori hanno bisogno degli insetti per7riprodursi: senza di loro esse rimarrebbero sterili e nonpotrebbero produrre frutti e semi. In cambio gli insetti ricevonoil nettare, un liquido zuccherino.


IpersensibiliSecondo i naturalisti Nuridsany e Perennou "purcorazzato dalla testa ai piedi, l'insetto è tuttavia un essereipersensibile. Essere in grado di vedere la luce polarizzatae i raggi ultravioletti, di prolungare la durata di unistante, di palpare la forma degli odori, di udire gliultrasuoni, di misurare la temperatura e l'umidità, lavelocità del vento, addirittura di saper riconoscerel'orientamento dei campi magnetici ed elettrici (facoltàscoperta di recente in alcuni insetti) può sembrarci unasemplice curiosità naturale. Di fatto tali informazioni sonoper noi inaccessibili eppure, proprio a partire da queste,l'insetto costruisce il suo universo percettivo”(Microcosmos).R. Repossini8Sympetrum vulgatum


La lotta biologicaUn quarto delle specie è parassita di altri insetti. Alcune di questiparassiti vengono usati per controllare gli insetti dannosi alle coltureagricole e alle piante ornamentali.Un esempio di lotta biologica sperimentata con successo in regioneLombardia è l'utilizzo di un imenottero, il Neodryinus typlocybae percombattere la Metcalfa pruinosa, un insetto omottero della famiglia deiFlatidi proveniente dal Nord America e segnalato per la prima volta inItalia nel 1979. La Metcalfa procura danni alle colture agricole e allepiante ornamentali. Le femmine del Neodrino catturano gli stadigiovanili della Metcalfa per alimentarsene o per deporvi un uovo incorrispondenza del torace. In collaborazione con l'Ufficio Fitosanitario,Innovazione e Ricerca della Regione Lombardia nel <strong>Parco</strong> del <strong>Roccolo</strong> ilNeodrino è stato rilasciato nel 2001 in 4 punti con l’obbiettivo diraggiungere una condizione di equilibrio tra l’insetto utile e quellodannoso. Il Neodrino si è ampliamente diffuso anche fuori dal <strong>Parco</strong>.Esso non altera gli ecosistemi e non è nocivo per l’uomo e per le altrespecie viventi perché è un parassitoide specifico della Metcalfa.Foto www.bioplanet.itDa sinistra a destra: adulti di Metcalfa; un Neodrino parassitizzauna neanide di Metcalfa; dopo aver divorato la neanidela larva di Neodrino forma un bozzolo e si trasforma in pupa.9


10Gli insetti ieriGli insetti più antichi sono comparsi nel carbonifero 350milioni di anni fa quando le foreste di gimnosperme, lepiante senza fiore (ad es. conifere), che coprivano buonaparte delle terre emerse, erano frequentate da blatte,cavallette e libellule, tra le quali una con quasi 70 cm. diapertura alare. Sono questi gli insetti più antichi econseguentemente, meno evoluti.Una tappa importante nell’evoluzione degli insetti èavvenuta nel cretacico antico, tra i 140 e i 100 milioni dianni fa, quando la comparsa delle angiosperme, piante confiori, ha determinato l’inizio di un processo di evoluzionedi queste strettamente legato a quello degli insetti. Insiemealle angiosperme compaiono per la prima volta le farfalleche hanno l’insostituibile ruolo di impollinatori di fiori. Dicontro il nettare dei fiori è la più importante fonte disostentamento per la maggior parte delle specie.Per la comparsa degli insetti ritenuti progenitori di quelliodierni dobbiamo attendere sino a 40 milioni di anni fa. Inquesta lunghissima storia evolutiva fiore e insetti sonoarrivati in alcuni casi a rapporti di assolutainterdipendenza. Il più famoso riguarda un’orchidea delMadagascar (Angraecum sesquipedale) che possiede unosperone lungo oltre 30 cm. Solo una farfalla notturnadalla proboscite di tali dimensioni (Xanthopan morganipraedicta) può raggiungere il nettare di questa pianta ed èin grado così di impollinarne il fiore.


Anax imperatorR. RepossiniUn volo di 350 milioni di anniGli insetti sono stati i primi esseri viventi a volare. Trecentocinquantamilioni di anni fa, padrone del cielo era proprio una libellula gigante di70 cm di apertura alare, la Meganeura. Diversamente da altri insetti piùevoluti la libellula da allora non ha cambiato tecnica di volo.Tuttavia è rimasto uno degli insetti che vola più rapidamente.Alcune specie, come l'australiana Austrophlebia costalis, 11possono raggiungere anche i 50 Km/h. In Italia il record èdetenuto da Anax parthenope con "soli" 29 Km/h.


12L’uomo e l’insettoDa quando l’uomo è comparso sulla terra ha condivisoparte della sua vita e delle risorse con gli insetti. Alcunidi essi hanno ispirato la nostra evoluzione culturale,tanto da essere presenti nei miti, nell’arte enell’industria.L’ordine di insetti che più ha ispirato l’uomo è quellodelle farfalle. La farfalla assumeva già tra gli antichiegizi un profondo significato simbolico: il mutare delleforme dei tre stadi di questi insetti: il bruco vermiformeche si trasforma nell’immobile crisalide che rinasce nellafarfalla adulta figurava lo spirito che lascia il corpo deldefunto. Una rinascita perché l’anima si invola e resta aterra la spoglia mortale. Nella credenza popolare delmondo greco-romano e poi di quello cristiano ilsignificato era simile. In greco antico la farfalla era dettapsychè, (greco moderno psykhàri) che significa anima.In latino medioevale la farfalla conosceva la forma“animula”. E Dante chiamò l’anima “angelica farfalla”.Nei dialetti italiani ricorre questa nominazione inparticolare per le farfalle, ma anche per lucciole elibellule adulte.La farfalla Macroglossium stellatum, la colombina, nellenominazioni popolari italiane oltre alla capacità di recarebuone notizie (porta nuvela in provincia di Alessandria),aveva poteri divinatori (fortuna a Lucca, Sant’Antonioporta fortuna a Catanzaro).Le libellule, in particolare nello stato larvale, sono stateritenute in tutta Europa animali diabolici. Dial vèerd nelPavese, diable in francese dialettale, teufelsbrant “sposadel diavolo” in tedesco dialettale, per fare alcuni esempi.Secondo Beccaria non ha tanto rilevanza la forma diquesti insetti. “Là dove diavolo dà il nome ad un animalesiamo regolarmente di fronte al riaffiorare di credenzeantichissime, a rideterminazioni di credenze cheprecedono il cristianesimo, che affondano le radici intempi assai remoti, quando l’uomo viveva in rapporto diidentità perfetta col mondo animale”. (Beccaria “I nomidel mondo” Einaudi 1995).Non mancano anche per le farfalle nominazionidiaboliche che si riallacciano a un’antica credenza nordeuropea, legata all’economia silvopastorale, secondo laquale la farfalla strega inacidisce il burro e il latte da cui


DiavoloUna ninfa di libellulaha appena catturatoun piccolo pesce.R. Repossiniil nome inglese butterfly, letteralmente mosca del burro, ma anchenelle lingue germaniche “strega del latte, mosca del burro, strega delburro”.Il rapporto dei nostri antenati con gli insetti non consiste solo incredenze magiche e leggende diaboliche, ma anche in ispirazioneartistica e di gioco.Per le libellule la tradizione milanese distingue il Gugiun, libellulaanisottera, ovvero “l’ago” e la spuseta (libellula zigottera di minoredimensione ed ad ali ripiegate), che trovano denominazioni analoghein tutta Europa. La libellula appartiene all’antica e folta schiera deglianimali-demoni la cui valenza simbolica e sacrale è statasapientemente rielaborata dal cristianesimo. In Italia, infatti, lalibellula è chiamata ago del diavolo, diavolo verde, ma anche contermini positivi, prete, monaca, sposa, sposetta (Beccaria,1995). La spuseta nel milanese, veniva infilata in un libro discuola. Nella tradizione popolare francese questa usanza si 13riteneva portasse fortuna.


GugiunNel milanese il gugiunera oggetto di un gioco di bambini:per impedirgli di volare il suo lungo addomeveniva inserito in un pezzo di paglia.SpusetaNel milanese come in Franciaveniva infilata in un libro di scuola.R. Repossini14Aeshna mixta


Cercion lindeniR. Repossini15


Un insetto, un paesaggioUn insetto in particolare è legato alla produzioneindustriale europea da più di 600 anni. Si tratta diBombyx mori una falena (farfalla notturna) conosciuta inCina da oltre 4600 anni e utilizzata per la produzione dellaseta. Nel milanese l’arte della produzione e lavorazionedella seta fu introdotta da Filippo Maria Visconti nel 1442così che il nobiluomo meritò l’appellativo di Ludovico ilMoro perché oltre ad importare il baco da seta introdussel’unica sua fonte di cibo, il gelso (Morus sp., Murùn nelmilanese). Questo insetto modificò il nostro paesaggioperché il gelso sostituì i filari di alberi da frutto ai qualierano maritate le viti ai margini dei campi coltivati. Essoinoltre modificò le abitudini di generazioni di contadiniche, per integrare il loro povero reddito, si dedicavano neimesi di maggio e giugno all’allevamento della larva diBombyx mori, il baco da seta, chiamato nel milanesecavalèr. Dopo essersi nutrito per due mesi il bruco siarrampicava nel “boscu de cavalèr” e produceva il bozzolo(galèta), da cui si ricavava la seta, e, infine, sitrasformava in crisalide.www.leps.it16


Samia cynthiaR. RepossiniUna sostituzione mal riuscitaNel corso della seconda metà delXIX secolo, per sostituire ilbaco da seta minacciato daalcune malattie, si tentò diutilizzare il bombicedell'ailanto, Samia cynthia,proveniente dalla Cina. Iltentativo non ebbe successo, masia il bombice che la pianta dicui si nutre, l'ailanto (Ailantusaltissima), si diffusero in Italia.Quest'ultimo in particolare èoggi una delle specie arboreeinfestanti dei nostri boschi.17Erbario - Andrea Romanò


Calopteriyx splendensR. Repossini19


Sympetrum pedemontanumR. Repossini20 Vedono rosso: alcune libellule maschio sviluppano coloriaccesi come segnale visivo per le femmine durante il periododell'accoppiamento.


Aeshna cyaneaR. RepossiniCivettoneCosì i naturalisti chiamavano le libellule nel XVI secolo per via deigrandi occhi composti che occupano quasi interamente la testa e checonferiscono alla libellula una vista prodigiosa per poter catturare leprede al volo con precisione anche all’imbrunire.Aldovrandi, il primo scienziato a studiare le libellule, le chiamava“perle” per la brillantezza degli occhi.Doppia vita.La ninfa dilibellula all’ultimostadio siarrampica su unsasso o su unostelo, muta lapelle per l’ultimavolta e ne esceun adulto.<strong>21</strong>


Affari di cuore: durante l’accoppiamento le libellulecompongono una figura di cuore rovesciato. Il maschiocollocato sopra afferra la femmina dietro la testa. Questaporta il corpo verso l’alto per prelevare il seme delmaschio.Sympetrum sanguineum - R. RepossiniIschnura elegans - R. Repossini22


Gli Odonati sono divisi in due sottordini: gli Zigotteri e gli Anisotteri.Gli Zigotteri hanno costituzione esile, testa larga, occhi distanziati, alistrette e uguali che a riposo sono ripiegate. Il volo è sfarfallante ecacciano attendendo le loro prede. Gli Anisotteri sono più robusti, hannotesta tonda, occhi vicini e le ali posteriori sono più larghe delle anteriori,che a riposo sono mantenute distese. Catturano le prede in volo.Complessivamente nel mondo esistono 5500 specie circa di odonati.RisultatiNel <strong>Parco</strong> del <strong>Roccolo</strong> sono state osservate 31 specie di cui 11 Zigotterie 20 Anisotteri che sono elencate di seguito. Le specie osservate nel<strong>Parco</strong> del <strong>Roccolo</strong> costitiscono il 36% delle 86 specie italiane; il rapportoZigotteri/Anisotteri è lo stesso degli Odonati italiani (1:1,8). Laricchezza in specie del <strong>Parco</strong> è significativa se si considera che nel vicino<strong>Parco</strong> del <strong>Ticino</strong> sono presenti 47 specie di cui 15 Zigotteri e 32Anisotteri.Pur non disponendo di dati quantitativi le osservazioni effettuate in unlasso di tempo abbastanza ampio permettono di evidenziare un declinonumerico della maggior parte delle specie. Tale situazione è da imputarealla riduzione degli habitat adatti alle libellule in particolare le cave infalda e la rete irrigua del canale Villoresi. Negli ultimi anni il ridottotempo di permanenza dell’acqua nei canali irrigui ha causato unabbassamento del livello delle falde e conseguentemente del livellodell’acqua nelle cave.Malgrado ciò nel <strong>Parco</strong>, anche se rare, sono presenti specie di un certointeresse scientifico come Onycogomphus uncatus, Cordulegasterboltoni, Sympetrum vulgatum (non presente nel <strong>Parco</strong> del <strong>Ticino</strong>) e unaspecie, Calopteryx virgo padana considerata minacciata di estinzione sulterritorio nazionale.23


R. Repossini24Sympecma fusca


Libellula depressaR. Repossini25


Farfalle (Lepidotteri).Il termine Lepidotteri deriva dal greco “ali squamose” eindica le migliaia di sottili squame sovrapposte checostituiscono le ali di questi insetti comunemente chiamatifarfalle.Il latino papilio, il francese papillon e alcune denominazionipopolari come parpai(a) nel milanese e in altri luoghi delnord Italia, derivano dal raddoppiamento della radice “peb”(volare) che richiama il cadenzato e armonioso battere eVanessa io - R. Repossini26levare delle ali che caratterizza il volo di questi insetti. Iltermine farfalla, di etimologia incerta, è costruito con lostesso criterio.Il ciclo vitale delle farfalle consiste in quattro fasi nelle qualil’adulto ha un aspetto diverso dalla larva (metamorfosicompleta). Dall’uovo si schiude la larva vermiforme eterrestre (bruco) che si nutre normalmente di una o piùpiante (monofagi o polifagi) aumentando anche di 1000volte il proprio peso. Per crescere il bruco ha bisogno dirinnovare da 4 a 9 volte la propria cuticola. L’ultima mutadà luogo alla formazione della pupa o crisalide, uno stadioche permette alla farfalla di ristrutturare gli organi neltempo necessario per la formazione dell’adulto.Quest’ultimo, rotta la cuticola della crisalide, stende le ali espicca il primo volo. Dopo l’accoppiamento la femminadepone le uova sulle piante ospiti e il ciclo ricomincia.


R. Dal Santo Iphiclides podaliriusR. Repossini27


Diurne o notturne: l’ordine deiLepidotteri è uno dei gruppi più grandidegli insetti. Con 165.000 specie intutto il mondo, comprende circa il 15%di tutti gli insetti conosciuti. Lasuddivisione in farfalle e falene è deltutto artificiale poiché non esistonodifferenze tali che consentono diseparare i due gruppi. In generale lamaggior parte delle farfalle haabitudini diurne, mentre le falenesono attive nelle ore notturne.28In alto, la falera Saturnia pyri; sopra,la farfalla Vanessa multicolor(foto: R. Repossini)


Vistoso o mimetico?Guardando le farfalle ci rendiamo conto che una solaalternativa è quella che detta legge: l'aspetto vistoso,esuberante, che attira l’attenzione, o l’abito mimetico cheassicura la discrezione. Il primo serve per comunicare aipredatori che la specie non è commestibile oppure perspaventare o disorientare la preda tramite macchie chesembrano occhi, il secondo, utilizzato dalla maggior partedelle farfalle, serve per nascondersi alla vista.Gonepterix rhamniR. Repossini29


RisultatiIn mancanza di indagini specifiche ed organiche, l’elencofaunistico che viene riportato di seguito deve essereconsiderato come del tutto preliminare e destinato adampliarsi. Nel <strong>Parco</strong> sono state osservate 17 specie difarfalle diurne ed a titolo puramente didattico 4 specienotturne scelte tra le più interessanti. Le farfalle diurnefrequentano le sponde con vegetazione erbacea della reteirrigua del canale Villoresi e i rari campi incolti. Questiultimi sono lembi di vegetazione naturale in cui l’interventodell’uomo è molto ridotto e soprattutto, in cui non vengonoimpiegate sostanze tossiche che hanno effetti nocivi sullepopolazioni di insetti.E’ evidente la necessità di effettuare censimenti perverificare la consistenza e la presenza delle specie diLepidotteri per attuare azioni di tutela e conservazionedegli habitat.Papilio machaon (macaone)R. Repossini30L’abito e il profumo: il corteggiamento delle farfallecoinvolge sia i colori che gli odori. Entrambi i sessisecernono una sostanza odorosa (feromone) rilevatoanche a distanze considerevoli dalle antenne dell’individuodi sesso opposto.


Arctia cajaR. Repossini31


ELENCO FAUNISTICOLEGENDA:TENDENZA:“-”: STABILE“”: IN DECLINODIFFUSIONE: “X”: RARO“XX”: COMUNE“XXX”: MOLTO COMUNESPECIEAUTORE E ANNOLIBELLULEZIGOTTERICalopteryx splendens caprai Conci, 1956 xx Calopteryx virgo padana Conci, 1956 xx Sympecma fusca Van der Linden, 1820 xx Chalcolestes viridis Van der Linden, 1825 xx Lestes sponsa Hansemann, 1823 xx Platicnemys pennipes Pallas, 1771 xxx -Ischnura elegans Van der Linden, 1820 xx -Ischnura pumilio Charpentier, 1825 xx Cercion lindeni Sélys, 1840 xx Coenagrion puella Linneo, 1758 xx Ceriagrion tenellum Villers, 1789 x DIFFUSIONEOnycogonphus uncatus - R. RepossiniTENDENZA32


33R. Repossini


ANISOTTERIAeshna cyanea Müller, 1764 xx -Aeshna isosceles Müller, 1767 x Aeshna mixta Latreille, 1805 xxAnax imperator Leach, 1815 xx -Anax parthenope Sélys, 1839 xx -Onycogonphus forcipatus Van der Linden, 1820 xx -Onycogonphus uncatus Charpentier, 1840 xx -Cordulegaster boltonii boltonii Donovan, 1807 x Somatochlora metallica Van der Linden, 1825 x Libellula depressa Linneo, 1758 xx Libellula fulva Müller, 1764 xx -Orthetrum albistylum Sélys, 1848 xx -Orthetrum brunneum brunneum Fonscolombe, 1837 x Orthetrum cancellatum Linneo, 1758 xx -Orthetrum coerulescens Fabricius, 1798 xx -Crocothemis erithraea Brullè, 1832 xx -Sympetrum vulgatum Linneo, 1758 x Sympetrum pedemontanum Allioni, 1766 xx -Sympetrum sanguineum Müller, 1764 xx -Sympetrum striolatum Charpentier, 1840 xxx -R. Repossini34Orthetrum brunneum


35R. Dal Santo


FARFALLEMacroglossum stellatarum Linneo, 1758 xx -Saturnia pyri Denis & Schiffrmüller, 1775 xx Samia cynthia Drury, 1773 xx -Saturnia pavonia ligurica Weismann, 1876 xx Arctia caja Linneo, 1758 x Syntomis phegea Linneo, 1758 xx -Hesperia comma Linneo, 1758 xx -Papilio machaon Linneo, 1758 xx -Iphiclides podalirius Linneo, 1758 xxx -Aporia crataegi Linneo, 1758 x -Antocharis cardamines Linneo, 1758 xColias crocea Geoffroy, 1785 xx Gonepterix rhamni Linneo, 1758 xx -Nymphalis polychloros Linneo, 1758 x -Inachis io Linneo, 1758 xx -Vanessa atalanta Linneo, 1758 xPolygonia c-album Linneo, 1758 x Melitaea cynxia Linneo, 1758 xx -Melanargia galathea Linneo, 1758 x -Polymmatus icarus Rottemburg, 1775 xx -Parage aegeria Linneo, 1758 xx -R. Repossini36Polymmatus icarus


Vanessa atalantaR. Repossini37


Gli insetti domaniIl declino di libellule e farfalle è una triste realtà perl'intera Europa. Come abbiamo visto anche il <strong>Parco</strong> del<strong>Roccolo</strong> non sfugge a questa tendenza dovuta da un latoall'uso di insetticidi in agricoltura, dall'altro alla limitataestensione degli habitat adatti a questi ordini di insetti, inparticolare aree irrigue e zone umide per le libellule e pratie aree incolte per le farfalle.Preservare gli habitat esistenti non è sufficiente per poterinvertire la tendenza negativa in atto. Con lacollaborazione del mondo agricolo e con l'ausilio deicontributi della politica agraria comunitaria è necessariorinaturalizzare aree attualmente coltivate.Giardini delle farfalle, pozze e zone umide, sistemazionedelle cave in falda, costituzione ex novo di siepi ad altabiodiversità o riqualificazione di quelle esistenti tramitel'impianto di specie autoctone sono, alcuni degli interventinecessari per invertire il tendenziale declino dellepopolazioni di <strong>invertebrati</strong> ancora presenti.Canale Villoresi: luogo ideale per osservare farfalle e libellule.R. Dal Santo38


R. Dal SantoL'Aula verde "Dal prato al bosco" realizzata da LIPU e Legambiente,ospita numerosissime specie vegetali ed animali tra i quali molte specie difarfalle.Le risorse finanziarie e umane a disposizione sono limitate, perciòogni intervento dovrebbe rivestire più finalità. La conservazionedella natura, infatti, può essere affiancata alla conservazione delladiversità culturale, dello sviluppo turistico, sportivo e ricreativo. Inaltre parole la costruzione di reti ecologiche dovrebbe andare dipari passo con le reti ciclo-pedonali e le reti "culturali", dieducazione e informazione ambientale.E' necessario, infine, allargare i confini geografici e culturali delleazioni. Da un lato occorre considerare le aree naturali e il <strong>Parco</strong>come porzioni dell'intero paesaggio le quali interagiscono con lacittà. Dall'altra è necessario coinvolgere gli attori sociali(agricoltori, associazioni, cittadini ecc…) passando così da unapianificazione tradizionale ad una maggiormente condivisa. 39


Contenuti del CD ROM:1. approfondimenti storici, letterari e didattici2. mappe storiche3. schede faunistiche4. gallerie fotografiche con oltre 500 immagini5. giochi con gli insetti6. piano del parco7. bibliografia citata e siti web8. area downloadl'Atlante della biodiversità:1. inserire il CD ROM nel Computer2. doppio click su risorse del computer3. doppio click sull'icona del lettore CD ROM4. doppio click sul file "index.htm"Con sistemi Windows il CD parte da solo

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