12.07.2015 Views

Vie Nuove n° 4 anno VII° 2001 / n° 1 anno VIII° 2002

Vie Nuove n° 4 anno VII° 2001 / n° 1 anno VIII° 2002

Vie Nuove n° 4 anno VII° 2001 / n° 1 anno VIII° 2002

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

La verità sul cancroQuello che dovreste sapere e che non vi è mai statodetto sul “male del secolo”. Un articolo basato sudati e statistiche ufficiali. (prima puntata)Iniziamo col vedere innanzituttocosa realmente viene fattoa chi OGGI si ammala di cancro.Nella stragrande maggioranzadei casi si usano, dove è possibile,unicamente tre metodi:l'asportazione chirurgica, la chemioterapiae l'irradiazione. Il primorimedio è del tutto inutile,perché il tumore non è che lo stadiolocale e più visibile di una situazionepatologica che coinvolgetutto l'organismo. Pertanto,dopo l'asportazione, la recidiva èquasi la regola, in quanto le difesedel paziente sono ulteriormenteindebolite dal trauma delle ferite,dall'intossicazione dell'anestesia,dagli antibiotici e dagli altrimedicinali.Gli altri due metodi si basanosul fatto che le cellule cancerosesono più deboli di quelle sane,pertanto, sotto l'azione di velenio di radiazioni ionizzanti, sono leprime a morire. Questa constatazioneporta però ad avvelenareed irradiare il paziente per guarirlo!Nessuno pensa chel'inquinamento, gli esperimentiatomici o l'incidente di Chernobylsiano i provvidenziali vantaggidei nostri tempi per mantenerciin salute. Nei fatti, anchecon la chemioterapia el'irradiazione, dopo un iniziale,apparente successo, il malato,con il sistema immunitario massacrato,indebolito nel corpo enella mente, svilupperà generalmentein breve tempo un nuovotumore, questa volta ancor piùdifficile da curare.Quali siano i risultati che statisticamentesi ottengono con talitrattamenti, è facile immaginarlo.Ecco alcune documentazioni.La prima è la vasta indaginecondotta per 23 anni dal Prof.Hardin B. Jones, fisiologo pressol'Università della California, epresentata nel 1975 al Congressodi Cancerologia, pressol'Università di Barkeley. Oltre adenunciare l'uso di statistichefalsificate, egli prova che i cancerosiche non si sottopongonoalle tre terapie canoniche sopravvivonopiù a lungo o almenoquanto chi riceve queste terapie.Come dimostra Jones, le malatedi cancro al seno che h<strong>anno</strong> rifiutatole terapie tradizionali,mostrano una sopravvivenza mediadi 12 anni e mezzo, quattrovolte superiore a quella di 3 anniraggiunta da coloro che si sonoinvece sottoposte alle cure complete.La seconda riguarda uno studiocondotto da quattro ricercatoriinglesi, pubblicato su una dellepiù importanti riviste mediche almondo, The Lancet (13-12-1975)e che studia 188 pazienti affettida carcinoma inoperabile aibronchi. La vita media di quellitrattati con chemioterapia completafu di 75 giorni, mentrequelli che non ricevettero alcuntrattamento ebbero una sopravvivenzamedia di 220 giorni.Terza . Riunione del settembre1994 del President's Cancer Panel,l'organismo che ogni <strong>anno</strong> fauna relazione al Presidente degliStati Uniti sui risultati conseguitiin cambio dei lauti finanziamentistatali. John C. Bailar III, professoredi epidemiologia e biostatisticaalla Mc Gill University, unodei più insigni esperti, nella suamateria, degli Stati Uniti edell'intero pianeta, dice: "Tuttosommato, i resoconti sui grandisuccessi contro il cancro, devonoessere messi a confronto conquesti dati", indicando un semplicegrafico che mostrava unnetto e continuo aumento dellamortalità per cancro negli StatiUniti dal 1950 al 1990. "Torno aconcludere, come feci sette annifa, che i nostri vent'anni di guerraal cancro sono stati un fallimentosu tutta la linea. Grazie."Ancora Bailar nel 1997 su NewEngland Journal of Medicine,una delle più prestigiose rivistemediche a livello mondiale: "Laguerra contro il cancro è lontanadall'essere vinta. L'efficacia deinuovi trattamenti contro il cancrosulla mortalità è molto delu-(continua a pag. 5)4

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!