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All'ombra dei Templi, vicino al mare - Hotel Poseidonia Mare

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affollato i nostri litor<strong>al</strong>i. Quel movimento per molti versi anarchico ha<br />

contribuito a creare il terzo sistema turistico del pianeta, quello it<strong>al</strong>iano,<br />

che oggi offre oltre un milione di camere.<br />

Nel 1959 Francesco De Santi e il fi glio Vincenzo aprono un piccolo ristorante<br />

con cinque camere <strong>al</strong> piano superiore tra il <strong>mare</strong> e le rovine<br />

archeologiche di Paestum trasformando un’antica st<strong>al</strong>la. La famiglia è<br />

di Torre di <strong>Mare</strong>, quartiere di Paestum, a signifi care le due vocazioni:<br />

quella di <strong>mare</strong> e quella legata <strong>al</strong>la storia. Da qui il primo nome della<br />

locanda, Pensione <strong>Poseidonia</strong>, dove Vincenzo De Santi proponeva anche<br />

un’infi nita varietà di pizze. Successivamente le camere diventano<br />

16 e infi ne 40 nel 1973. Tutte le camere hanno il bagno privato. Nel<br />

1985 la pensione diventa <strong>al</strong>bergo e assume la categoria delle tre stelle,<br />

che ha mantenuto nel tempo.<br />

Vincenzo ha cinque fi gli, tre maschi e due femmine. Alessandro, classe<br />

1969, e Aniello detto Nino, classe 1975, sono gli attu<strong>al</strong>i gestori dell’<strong>al</strong>bergo.<br />

Il terzo fi glio maschio, Francesco, è proprietario di un <strong>al</strong>bergo<br />

a Chianciano Terme. La sorella Sofi a cura la cucina dell’<strong>Hotel</strong> <strong>Poseidonia</strong><br />

<strong>Mare</strong> dopo aver lavorato per sei anni a Chianciano Terme d<strong>al</strong><br />

fratello Francesco, l’<strong>al</strong>tra sorella Caterina è responsabile della pulizia<br />

delle camere. “Fino agli anni Ottanta la ristorazione collettiva era la<br />

nostra attività princip<strong>al</strong>e” spiega Alessandro De Santi. “Offrivamo più<br />

di 800 posti a sedere perché oltre <strong>al</strong>la grande s<strong>al</strong>a divisibile in due<br />

che abbiamo <strong>al</strong> piano terra dell’<strong>al</strong>bergo anche il giardino sul retro era<br />

coperto e adibito a s<strong>al</strong>a ristorante. Lavoravamo tantissimo con i matrimoni.<br />

Nel 1990, a soli 20 anni e insieme a mio fratello Nino (15), sono<br />

subentrato a mio padre nella gestione dell’<strong>al</strong>bergo; decidemmo che<br />

era tempo di uscire da quel business per concentrarci sull’attività <strong>al</strong>berghiera<br />

vera e propria. Abbiamo riqu<strong>al</strong>ifi cato la nostra ristorazione<br />

concentrandoci sulla qu<strong>al</strong>ità a scapito <strong>dei</strong> grandi numeri. Anche<br />

quando organizziamo eventi, lo facciamo per numeri assai più ridotti<br />

rispetto <strong>al</strong> passato. La nostra ristorazione è legata oggi a obiettivi ben<br />

precisi, di tipo cultur<strong>al</strong>e”.<br />

L’IMPORTANZA DELL’IDENTITÀ<br />

Fabio Sebastiani è un umbro innamorato del <strong>mare</strong>. Nato a Terni nel<br />

1957, Sebastiani è entrato nel mondo <strong>al</strong>berghiero in maniera abbastanza<br />

127<br />

HOTEL<br />

DOMANI<br />

o t t o b r e 2 0 0 8<br />

curiosa. “Andai a lavorare <strong>al</strong> Grand <strong>Hotel</strong> des Iles Borromées di Stresa<br />

del gruppo CIGA con un brevetto di assistente bagnanti” ricorda.<br />

“Avevo 25 anni. Ero attirato d<strong>al</strong>l’idea di lavorare in un centro benessere.<br />

Vi ho lavorato per dieci anni. Il mio primo incarico fu quello di<br />

pulire la piscina. È stato un approccio di tipo giapponese: prima di fare<br />

bisogna capire dove si è. Ho percorso l’intera gavetta profession<strong>al</strong>e<br />

imparando a conoscere e a capire come funziona quello che è un vero<br />

e proprio organismo vivente di cui lo staff rappresenta le cellule speci<strong>al</strong>izzate<br />

che diventano di volta in volta cuore, fegato, polmone, cervello.<br />

Alla fi ne diventai direttore del centro benessere del Grand <strong>Hotel</strong><br />

Regina P<strong>al</strong>ace di Stresa della Famiglia Padulazzi che acquistò il<br />

Borromèes. Dopo Stresa ho diretto <strong>al</strong>tri sette centri benessere in giro<br />

per l’It<strong>al</strong>ia acquisendo la fi losofi a del wellness, che è innanzitutto prevenzione<br />

e cura della persona sana, del corpo come della mente, binomio<br />

inscindibile per un essere umano. Sono arrivato <strong>al</strong>l’<strong>Hotel</strong> <strong>Poseidonia</strong><br />

<strong>Mare</strong> di Paestum con l’obiettivo di creare qu<strong>al</strong>cosa di origin<strong>al</strong>e<br />

in simbiosi con i fratelli De Santi, che appartengono a una famiglia<br />

di grandi lavoratori del nostro settore. La mission aziend<strong>al</strong>e è di crea-<br />

re un laboratorio di accoglienza e ospit<strong>al</strong>ità che sposi le eccellenze di<br />

questo territorio e nello stesso tempo si ponga come un’iniziativa pilota.<br />

Il nostro intendimento è quello di offrire emozioni, esperienze, cultura<br />

per andare oltre l’offerta di una camera e del buon cibo. Paestum<br />

offre la possibilità di effettuare un tuffo nel nostro passato classico come<br />

di godere del sole, del <strong>mare</strong>, della natura che ci circonda. Paestum<br />

consente di ritrovare o scoprire la nostra identità che è fatta di ciò che<br />

mangiamo e di come mangiamo. La nostra cucina propone ciò che la<br />

terra offre, ciò che il latte di buf<strong>al</strong>a consente, ciò che il <strong>mare</strong> elargisce.<br />

È una cucina che es<strong>al</strong>ta il sapore delle materie prime – del pomodoro,<br />

della melanzana, della carota –, che si basa sulla somministrazione di<br />

prodotti genuini come il latte di buf<strong>al</strong>a, che diventa mozzarella piuttosto<br />

che treccia, o come la ricotta; è una cucina che si es<strong>al</strong>ta nella manipolazione<br />

della farina che diventa pasta fresca con ancora l’impronta<br />

della mano che gli ha dato la forma. Nel giardino abbiamo ricostruito<br />

un forno a legna non solo per poter offrire la pizza origin<strong>al</strong>e a metro ma<br />

anche per far partecipare i nostri ospiti a questa cultura, quella della<br />

pizza, che affonda le sue radici nella notte <strong>dei</strong> tempi, quando gli esse-<br />

L’offerta<br />

gastronomica<br />

punta ad es<strong>al</strong>tare<br />

il sapore <strong>dei</strong> più<br />

genuini prodotti<br />

loc<strong>al</strong>i. Il forno a<br />

legna nel giardino<br />

viene utilizzato<br />

anche per i pizza<br />

party e la scuola<br />

della pizza

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