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Armi e Balistica (12/2012) - Bignami

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ARMI CORTEla produzione della P210 sia stata spostata in Germania,presso le strutture della SIG-Sauer: la SIG di Neuhausen hainfatti avuto una densa storia di fusioni con altre aziende(come con la Hämmerli nel periodo 1973-79), di variazionidell’assetto societario, di consociate e filiali. La materia ècomplessa, noiosa e in fin dei conti irrilevante per quantoci concerne; ci basti ricordare come le varie versioni dellaP210 siano comparse con il marchio SIG, SIG-Hämmerli,SAN Swiss Arms e, dal 2010, SIG-Sauer.Una meccanica senza tempoOggi la P210 è offerta in un unico modello, denominatoLegend e proposto nelle varianti con tacca di mira fissa eregolabile: continuando la tradizione dei suffissi numerici,la Legend è a catalogo come P210-9, ma la versione piùsportiva si fregia dell’appellativo Target. L’organizzazionemeccanica, a parte l’introduzione di una sicura automaticainterna e del meccanismo di ritegno del serbatoio conpulsante di comando sul fianco sinistro del fusto in stile1911, è quella classica dell’arma, praticamente immutatasin dal 1949: il funzionamento è basato sulla chiusurageometrica a corto rinculo di canna sistema Browningmodificato, nella quale il vincolo tra questa e il carrello èaffidato ai consueti risalti anulari ricavati subito davantialla camera di cartuccia e destinati a impegnare opportunesedi fresate sul cielo del carrello medesimo. La rotazionedella sezione di culatta verso il basso consegue inveceall’interazione tra il perno della leva di arresto del carrelloe il foro a piano inclinato che interessa lo zoccolo inferioredella canna: questo particolare svolge quindi la stessafunzione della bielletta presente nel disegno originale diBrowning (Government 1911 e derivate, Star, BallesterMolina e molte altre) e dell’appendice foggiata a piano inclinatoaperto introdotta dal progettista americano nellaGP35 (o HP35).Ripresi dal sistema Petter sono invece il carrello con traslazioneinterna al fusto, quindi guidato per tutta la lunghezzadella sua corsa retrograda, e il pacchetto di scattoestraibile: quest’ultimo a dire il vero era già comparso nellapistola sovietica TT30, quindi ben prima dell’introduzionedella M1935A. Nella P210 Legend il pacchetto apparetenuto in sito da una vite, accessibile dalla parte inferioredell’elsa del fusto, come nei modelli da tiro P210-5 e -6 deitempi andati, nei quali lo scatto era però regolabile; quiesso è invece tarato in fabbrica, in entrambe le versioni,su uno sforzo di trazione pari a 1.800 grammi.Naturalmente la modalità di tiro è in sola singola azione,così come la sicura manuale (integrata ora dall’irrinunciabileblocco del percussore) rimane quella classica, conleva di comando sul fianco sinistro del fusto, e l’alimentazionecontinua a essere demandata a un serbatoiocaricatore monofilare capace di ospitare otto cartuccecalibro 9 Parabellum o, per noi, 9x21 IMI; questo è infattiil solo calibro in cui la moderna P210 viene prodotta,essendo purtroppo stato abbandonato l’elegante eprecisissimo 7,65 Parabellum, alias .30 Luger. Il fusto ditipo pesante e il carrello sono – non sarebbe neancheil caso di precisarlo – ricavati dal pieno e la loro finiturasuperficiale è affidata a un trattamento sviluppato dallaIl fermo del serbatoio caricatore è stato spostato daltallone dell’impugnatura al fianco del fusto e presentail classico pulsante laterale di svincolo. Anche la leva dicomando della sicura manuale è di nuovo disegnoIl cane mostra una cresta poco pronunciata ma agevolmenteacquisibile dal pollice e trova comodo ricettoall’interno dell’ampia elsaLa P210 è ora prodotta negli stabilimenti tedeschi dellaSIG Sauer, con la stessa cura e attenzione che venivanoprestate nella sua patria d’origine050

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