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I portinnesti del pesco - InfoKeeper

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PescoORIENTAMENTI PER LA SCELTAI <strong>portinnesti</strong> <strong>del</strong> <strong>pesco</strong>FILIBERTO LORETI, ROSSANO MASSAI - Dipartimento di coltivazione e difesa <strong>del</strong>le specie legnose «G. Scaramuzzi»,Università di PisaLavoro effettuato con la collaborazione di:S. Pellegrino, L. Berra (Consorzio di ricerca e sperimentazione per l’ortofrutticoltura piemontese, Cuneo,Regione Piemonte);D. Giovannini, A. Liverani, M. Merli (Istituto sperimentale per la frutticoltura, Forlì);B. Mezzetti, G. Murri, F. Capocasa, J. Scalzo (Dibiaga e Azienda agraria didattico sperimentale «P. Rosati»,Università di Ancona);C. Fei (Dcdsl, Università di Pisa);F. R. De Salvador, M. Giorgioni (Istituto sperimentale per la frutticoltura, Roma);O. Insero, A. De Luca, M. Petriccione, P. Rega (Istituto sperimentale per la frutticoltura, Caserta);G. Ondradu, R. Mocci, B. Scalas (Consorzio interprovinciale per la frutticoltura, Cagliari);C. Mennone, A. Silletti, M. Troiano (Azienda «Pantanello» e Alsia, Metaponto);F. Catania , G. Spagnolo, P. Gallo, L. Longo (Arssa, Regione Calabria, Catanzaro).Da quando il Ministero <strong>del</strong>le politicheagricole e forestali ha istituto nel1994 il Progetto finalizzato «Liste diorientamento varietale dei fruttiferi»,il Sottoprogetto «Valutazione dei <strong>portinnesti</strong>»è giunto al terzo appuntamentocon la presentazione <strong>del</strong>le nuoveliste di <strong>portinnesti</strong>. Data la giovaneetà degli impianti costituiti dal Sottoprogetto,nelle precedenti liste (Loretie Massai, 1995; Loreti et al., 1999) lavalutazione dei <strong>portinnesti</strong> si è basataprevalentemente su notizie bibliograficheo sulle esperienze maturate inprove condotte all’esterno <strong>del</strong> progettostesso; al contrario le informazioniche verranno qui di seguito riportatesono scaturite dal lavoro svolto collegialmentedalle Unità operative partecipantialla valutazione dei <strong>portinnesti</strong><strong>del</strong> <strong>pesco</strong>. L’elenco <strong>del</strong>le Unità chehanno partecipato all’esecuzione <strong>del</strong>leindagini e alla compilazione <strong>del</strong>le listeviene riportato nella tabella 1.Analogamente a quanto avviene inaltri Paesi a frutticoltura evoluta (Barrittet al., 1997), per ogni Unità operativaè stato contemporaneamentemesso a dimora lo stesso materiale vegetale(cultivar e <strong>portinnesti</strong>) adottandoil medesimo protocollo sperimentaledefinito collegialmente nell’ambito<strong>del</strong> Sottoprogetto (Loreti, 1995; Loreti,1999). In tal modo è stato possibileottenere una migliore comparazionedei <strong>portinnesti</strong>, con una sensibile riduzionedei tempi necessari per l’analisidei dati bioagronomici raccolti annualmentedai singoli campi sperimentali,situati in condizioni pedoclimatichedifferenziate. Allo stato attualele piante hanno completato l’ottavoanno di accrescimento e, dopo i primi36S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002bilanci presentati collegialmente dalSottoprogetto (Loreti e Massai, 1995;Loreti et al., 1999; Loreti e Massai,2001a; Loreti e Massai, 2001b) o singolarmentedalle diverse Unità operative(Guidoni et al., 1998; De Salvador etal., 2001; Insero et al., 2001; Mattatelliet al., 2001; Mezzetti et al., 2001; Ondraduet al., 2001), si è quindi in gradodi <strong>del</strong>ineare il comportamento dei soggettisaggiati e di evidenziarne l’adattabilitàalle diverse condizioni ambientali<strong>del</strong>la nostra Penisola. La quantitàdi dati raccolti è tale da permettereun giudizio documentato e attendibilesui <strong>portinnesti</strong> saggiati, anche se,come sarà messo in evidenza successivamente,la forte interazione tra genotipoe ambiente di coltivazione nonconsente di generalizzare sempre il lorocomportamento.Prima di procedere alla formulazione<strong>del</strong>le nuove liste dei <strong>portinnesti</strong> siritiene pertanto opportuno presentareuna sintesi analitica dei dati raccolti edei risultati finora ottenuti dopo ottoanni di sperimentazione.Materiali e metodiTabella 1 - Unità operative impegnateUnità operativeSiglaIstituto sperimentale di frutticoltura,VRProvincia di VeronaCreso (Cuneo, Regione Piemonte)CNDipartimento di colture arboree,BOUniversità di BolognaIstituto sperimentale per la frutticoltura, FOSezione di ForlìDipartimento di biotecnologie agrarieANe ambientali, Università di AnconaDipartimento di coltivazione e difesaPI<strong>del</strong>le specie legnose, Università di PisaIstituto sperimentale per la frutticoltura, RMSezione tecnica colturale di RomaRegione Abruzzo (Chieti)CHIstituto sperimentale per la frutticoltura, CESezione di CasertaConsorzio interprovinciale per laCAfrutticoltura, CagliariRegione BasilicataMTRegione CalabriaCZDipartimento di colture arboree,PAUniv. di PalermoRegione SiciliaAGNell’inverno 1995 sono state messe adimora, alle distanze di 5×5 m, 15 piante<strong>del</strong>la cultivar Suncrest, per ciascunodei <strong>portinnesti</strong> esaminati e per ciascunalocalità, allevate a vaso libero.Le piante sono state disposte secondouno schema completamente randomizzatoin cui ogni singolo individuorappresenta una ripetizione. I <strong>portinnesti</strong>saggiati sono:■ franchi di <strong>pesco</strong> (Rubira*, PS A5, PSA6);■ ibridi di susino (Julior ® -Ferdor*, Ishtara® -Ferciana*, Jaspi ® -Fereley*, Citation® -Zaipime*);■ ibridi <strong>pesco</strong>×mandorlo (GF 677) e <strong>pesco</strong>×Prunusdavidiana (Barrier 1*).Il simbolo ® accanto al nome <strong>del</strong> portinnestoindica marchio registrato, l’asteriscoche la varietà è protetta.Gli impianti presi in considerazionesono stati costituiti nel Nord (CN eFO), nel Centro (PI, RM e AN), nelSud <strong>del</strong>la Penisola (CE, MT, CZ) e inSardegna (CA), (tabella 1). La tecnicacolturale, le concimazioni e i trattamentiantiparassitari adottati eranoquelli ordinari per ciascuna area in cuile prove erano inserite.I rilievi, effettuati annualmente sututte le piante in prova secondo il protocollosperimentale stabilito, hannoriguardato il comportamento vegetativo(area <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong> tronco, dimensioni<strong>del</strong>la chioma, peso <strong>del</strong> materialeasportato con la potatura verde einvernale, attività pollonifera), quelloproduttivo (produzione per pianta, pesomedio dei frutti per ogni passaggiodi raccolta) e la fenologia (germogliamento,fioritura, defogliazione) <strong>del</strong>lepiante, nonché l’osservazione sullacomparsa di sintomi di disaffinità e/odi suscettibilità ad avversità biotiche e


PescoFigura 2 - Area <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong> tronco e volume <strong>del</strong>la chioma <strong>del</strong>lacv Suncrest innestata con 7 <strong>portinnesti</strong> in 9 località (2001)Volumechioma (m 3 )Area sezionetronco (cm 2 )1412108642020016012080400Julior ®PS A5Rubira*PS A6Ishtara ®Portinnestiabiotiche <strong>del</strong>le diverse combinazionid’innesto (Loreti, 1995). Per quanto riguardala produzione, i dati riportati siriferiscono a 4 anni di piena produzione(1998-2001), poiché nel 1997 e nel2002 non si è avuta fruttificazione acausa di gelate primaverili.Per motivi diversi, i dati <strong>del</strong>le Unitàoperative di Verona, Bologna, Vasto ePalermo non sono stati utilizzati per lapresente valutazione dei <strong>portinnesti</strong>.Risultati e discussioneBarrier 1*GF 677( 1 ) Per il significato <strong>del</strong>le sigle si rimanda alla tabella 1.161412108642020016012080400CA FO CE PI RM AN CZ MT CNUnità operative ( 1 )Grafico 1 - Produzione cumulata 1998-2001 e peso medio <strong>del</strong> frutto<strong>del</strong>la cv Suncrest innestata su 7 <strong>portinnesti</strong> in 9 localitàProduzione cumulata(kg/pianta)20016012080400Barrier 1*GF 677Ishtara ®Julior ®PS A5PS A6Rubira*PortinnestiProduzione cumulata 1998-2001 (kg/pianta)( 1 ) Per il significato <strong>del</strong>le sigle si rimanda alla tabella 1.CN FO AN PI RM CA CE MT CZUnità operative ( 1 )Peso medio frutto (g)220200180160140120Peso medio frutto (g)Un primo risultato significativo scaturitodalla valutazione è stata la comparsadi importanti fenomeni di sofferenza(elevata mortalità <strong>del</strong>le piante,precoce defogliazione, ecc.) a caricodi due soggetti in prova: Citation ® e Jaspi® . Questi due <strong>portinnesti</strong> pertantosono stati esclusi dalla valutazione einseriti nella lista dei soggetti sconsigliati.Occorre però ricordare che si èriscontrata una sensibile interazionetra ambiente pedoclimatico e comparsadei sintomi citati; così, ad esempio,mentre per Citation ® le manifestazionidi deperimento riscontrate possonoessere ricondotte sicuramente a presenzadi disaffinità, le piante innestatesu Jaspi ® , sebbene abbiano mostratouna elevata mortalità media (in alcunicasi superiore al 60%) nella Unità ANall’ottavo anno di sviluppo continuanoa essere sufficientemente produttive enon sono state finora registrate perditeo sintomi di sofferenza. I dati mediper Unità che verranno successivamentepresentati sono stati pertantodepurati dei valori di questi <strong>portinnesti</strong>per rendere più chiara l’interpretazionedei risultati.Attività vegetativaL’effetto <strong>del</strong> portinnesto è risultatodeterminante sul comportamento vegetativoe produttivo <strong>del</strong>la cultivarSuncrest, inducendo differenze moltosensibili tra le diverse combinazionid’innesto.In termini di sviluppo vegetativo,espresso come area <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong>tronco o come volume <strong>del</strong>la chioma(figura 2), il GF 677 ha costantementeindotto una vigoria superiore a tuttigli altri <strong>portinnesti</strong>; un grado leggermenteinferiore di sviluppo (16% inmeno <strong>del</strong> GF 677) è stato indotto daBarrier 1*, mentre tutti gli altri soggettihanno mostrato un comportamentopiuttosto omogeneo, con aree di sezione<strong>del</strong> tronco oscillanti tra il 39 e il45% in meno di GF 677. Molto più sensibilisono risultate, invece, le differenzedi sviluppo tra le diverse Unitàoperative; in linea generale si può affermareche le differenze di sviluppotra i soggetti più vigorosi (GF 677 eBarrier 1*) e quelli meno vigorosi sonofortemente ridotte nelle stazionicaratterizzate da elevata fertilità (CN,CZ, MT), mentre sono particolarmenteaccentuate in quelle caratterizzateda fertilità medio-bassa o da anomaliepedoclimatiche.Alla maggiore espansione volumetrica<strong>del</strong>la chioma <strong>del</strong>le piante innestatesu GF 677 e, in minor misura, su Barrier1*, ha corrisposto anche un’elevataincidenza <strong>del</strong>la potatura verde e invernaleche nell’anno 2001, consideratocome rappresentativo <strong>del</strong>la pienamaturità <strong>del</strong>le piante, ha raggiunto valoridi 12,5 e 9,4 kg/pianta rispettivamente,con punte di 23,4 e 16,2 kg/pianta in condizioni di buona fertilità(MT); nello stesso anno il peso totale<strong>del</strong>la potatura per gli altri soggetti èstato di 5,6 kg/pianta, con punte massimedi 10,4 kg/pianta. A questo corrispondeovviamente anche un maggiorcarico di lavoro per pianta per l’esecuzionedegli interventi sui due soggettipiù vigorosi, aggravato anche dallamaggiore altezza <strong>del</strong>le piante (mediamente40-60 cm più <strong>del</strong>le altre). Occorreinfine ricordare che Julior ® è apparsocaratterizzato da elevata attivitàpollonifera, soprattutto negli impiantisottoposti a lavorazioni superficiali<strong>del</strong> suolo.Attività produttivaDal punto di vista produttivo gli ibridiGF 677 e Barrier 1* hanno fornitoproduzioni cumulate <strong>del</strong> quadriennioproporzionali all’accrescimento <strong>del</strong>lepiante (38% e 9% oltre la media generale)seguiti nell’ordine da PS A5, Rubira*,PS A6, Ishtara ® (con circa 100kg/pianta in media e poche differenzetra di loro) e Julior ® con la produzionepiù bassa (88,4 kg/pianta) (grafico 1).Anche per questo parametro l’ambienteha giocato un ruolo determinantesul comportamento <strong>del</strong>le piante innestatecon i diversi <strong>portinnesti</strong>, tantoche le produzioni cumulate medieoscillano dai 59,1 kg/pianta <strong>del</strong>l’UnitàRM ai 140-150 kg/pianta <strong>del</strong>le UnitàS UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 37


PescoCN, MT e CZ (grafico 1). Anche i rapportitra i diversi soggetti sono conseguentementeinfluenzati dalle condizioniambientali e agronomiche alpunto che i franchi di <strong>pesco</strong>, in particolarePS A5 e Ishtara ® , in alcune zone(CN, MT, CE) sono risultati di produttivitàsimile o superiore a Barrier1*, se non addirittura allo stessoGF 677 (CN).Complessivamente, però, le differenzeriscontrate nell’attività produttivatra GF 677 e Barrier 1* da una partee Ishtara ® , Julior ® e franchi di <strong>pesco</strong>dall’altra sono risultate meno sensibilidi quelle descritte per l’attività vegetativa;il minor sviluppo complessivo<strong>del</strong>le piante di questo secondo gruppodi <strong>portinnesti</strong> ha sicuramente favoritouna migliore penetrazione <strong>del</strong>la luceall’interno <strong>del</strong>la chioma, determinandoconseguentemente una migliore efficienzafotosintetica (Sansavini et al.,1997).Per quanto riguarda l’aspetto qualitativo<strong>del</strong>la produzione, sinteticamenterappresentato dal peso medio deifrutti (grafico 1), le differenze riscontratesembrano attribuire un maggioreeffetto all’ambiente pedoclimatico rispettoa quello esercitato dal portinnesto.Le pezzature dei frutti riscontratea CA, FO e PI sono inferiori di 25-30 grispetto alle migliori condizioni di coltivazionedi CN e CE. Pur non trascurandol’effetto <strong>del</strong>le diverse intensitàdi diradamento operate tra Unità, appareevidente tuttavia che in condizionidi ridotta fertilità agronomica, e inparticolare in assenza di irrigazione,difficilmente possono essere raggiunteelevate dimensioni dei frutti. In generalesi osserva comunque che i <strong>portinnesti</strong>più vigorosi (GF 677 e Barrier 1*)hanno dato i frutti di più elevata pezzatura;tra gli altri soggetti merita unacitazione Ishtara ® per un peso medioquasi sempre migliore dei franchi.In molte Unità operative si è provvedutoanche a effettuare analisi più approfonditesulla qualità dei frutti allaraccolta, quali RSR, resistenza al penetrometro,acidità titolabile, sovraccolore,ecc. (dati non riportati), dallequali non sono emerse differenze significativetra i <strong>portinnesti</strong> in prova;questi si sono differenziati più per l’epocadi maturazione che non per la qualitàdei frutti. In particolare Barrier 1*ha sempre mostrato la tendenza a unritardo (4-7 giorni) sia nell’epoca difioritura che di maturazione dei frutti,mentre PS A5 e Ishtara ® hanno indottoun leggero anticipo (1-2 giorni). Questidue ultimi soggetti sembrano indurreanche una migliore colorazione deifrutti. Occorre precisare però che ledifferenze qualitative indotte dal portinnestosono difficilmente desumibili38Grafico 2 - Efficienza produttiva ( 1 ) <strong>del</strong>la cv Suncrest innestata su 7<strong>portinnesti</strong> in 9 località1,410kg prod. cum./cm 2 area sez. tronco1,21,00,80,60,40,20Barrier 1*GF 677Ishtara ®Julior ®PortinnestiPS A5PS A6Rubira*dai dati registrati in questa prova; appareopportuno quindi condurre unaspecifica indagine effettuata con unprotocollo idoneo per chiarire meglioCN FO AN PI RM CA CE MT CZUnità operative ( 2 )Produzione cumulata 1998-2001/area sezione tronco 2001 (kg/cm 2 )Produzione 2001/peso legno potatura 2001( 1 ) Espressa come «kg di produzione cumulata 1998-2001/cm 2 di area sezione tronco» e come «kg diproduzione 2001/peso legno potatura 2001».( 2 ) Per ilsignificato <strong>del</strong>le sigle si rimanda alla tabella 1.questo importante aspetto.Dal calcolo <strong>del</strong>l’efficienza produttiva,espressa sull’area <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong>tronco (AST) (grafico 2), si nota come86420kg prod. 2001/kg potatura 2001Grafico 3 - Produzione cumulata teorica per ettaro 1998-2001 e densitàdi piantagione <strong>del</strong>la cv Suncrest innestata su 7 <strong>portinnesti</strong> in 9località ( 1 )Produzione cumulata (t/ha)100S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002806040200Barrier 1*GF 677Ishtara ®Julior ®PS A5PS A6Rubira*PortinnestiProduzione cumulata teorica (t/ha)CN FO AN PI RM CA CE MT CZUnità operative ( 2 )Densità teorica (piante/ha)( 1 ) Si ipotizza una distanza di 4,5 m tra le file e sulla fila variabile in funzione <strong>del</strong>l’ingombro <strong>del</strong>la chiomaregistrato nel 2001.( 2 ) Per il significato <strong>del</strong>le sigle si rimanda alla tabella 1.1.000Veduta generale <strong>del</strong>l’impianto di comparazione dei <strong>portinnesti</strong> <strong>del</strong> <strong>pesco</strong> a Colignola (Pisa)in piena fioritura nella primavera 2002. Si osservi l’influenza <strong>del</strong> portinnesto sulla vigoria<strong>del</strong>le piante8006004002000Densità (piante/ha)


Tabella 2 - Liste dei <strong>portinnesti</strong> consigliati, promettenti e sconsigliatiper il <strong>pesco</strong>PescoOrigine Consigliati Promettenti SconsigliatiPortinnesti da semeSelezione di franco Franco comune Montclar ® Chanturgue PS A6Selezione di franco PS A5 PS A7 Rubira*Selezione di francoPS B2Portinnesti clonaliIbridi di <strong>pesco</strong> GF 677 Sirio ®Ibridi di <strong>pesco</strong> Barrier 1* Cadaman ® Avimag*Clone di susino MrS 2/5 Penta* Citation ® Zaipime*Clone di susinoJaspi ® Fereley*Clone di susino Ishtara ® Ferciana* Tetra* Julior ® Ferdor*i valori più elevati si ritrovino per i<strong>portinnesti</strong> a vigoria media, mentre alcontrario GF 677 e Barrier 1* risultanomeno efficienti e ben al di sotto <strong>del</strong>lamedia generale. Accanto a questo parametro«classico» si è cercato di valutareanche l’efficienza produttiva<strong>del</strong>le piante in funzione <strong>del</strong> rapportotra accrescimento vegetativo annualee produzione; utilizzando quindi, perl’anno 2001, il peso cumulato <strong>del</strong>la potaturaverde e invernale rapportato allaproduzione per pianta nello stessoanno (grafico 2) si ottiene una conferma<strong>del</strong>l’andamento sopra indicato, incui i franchi di <strong>pesco</strong> e Ishtara ® risultanonettamente più efficienti di GF 677e Barrier 1*, evidenziando un migliorequilibrio vegeto-produttivo.Nel tentativo di esprimere la potenzialitàproduttiva <strong>del</strong>le diverse combinazionid’innesto in funzione <strong>del</strong>le caratteristichepedoclimatiche e agronomichein cui i risultati vegetativi e produttivisono stati ottenuti, è stata calcolatala densità di piantagione teoricamassima, ipotizzando per ogni combinazioned’innesto e per ogni localitàdistanze di impianto di 4,5 m tra le filee una distanza sulla fila pari all’ingombro<strong>del</strong>la chioma registrato nell’anno2001 (grafico 3). Da questo indice sideduce che, rispetto a GF 677, sarebbepossibile intensificare le densità dipiantagione di 100-120 (fino a oltre200) piante/ha utilizzando <strong>portinnesti</strong>a vigoria media (franchi, Ishtara ® e Julior® ) anche in terreni molto fertili(MT, CZ). In condizioni di media fertilità(RM, PI, AN, CA) la densità di piantagionepuò essere incrementata mediamente<strong>del</strong> 60% circa rispetto a quellaadottata dal Sottoprogetto, senzagenerare competizioni tra piante contigue.Dai valori di densità teorica perettaro e <strong>del</strong>la produzione cumulataper pianta si è successivamente calcolatauna produzione teorica a ettaroper le combinazioni d’innesto saggiate(grafico 3). È da rilevare tuttavia che,pur supponendo sesti di impianto piùridotti, GF 677 continua a risultare ilsoggetto più produttivo ma le differenzecon franchi di <strong>pesco</strong> e Ishtara ® sonoabbastanza contenute (circa 11-14 t/hain meno nel quadriennio considerato);al contrario, la maggiore produttivitàper pianta di Barrier 1* potrebbe esseretotalmente annullata. Solo Julior ®continua a mostrare un comportamentoinsoddisfacente anche ipotizzandoun maggior numero di pianteper ettaro.Il massimo vantaggio di una possibileriduzione <strong>del</strong>le distanze d’impiantosi realizza però nelle migliori condizionidi coltivazione <strong>del</strong> <strong>pesco</strong> (CN e MT)dove PS A5, in virtù anche <strong>del</strong>l’elevataproduttività dimostrata, potrebbe dareproduzioni simili o superiori a GF 677.Non bisogna dimenticare tuttavia che i<strong>portinnesti</strong> più vigorosi hanno semprerichiesto maggiori interventi di potaturache vanno a incidere sui costi diproduzione.Considerazioni conclusiveDai dati sopra esposti appare evidentecome la scelta <strong>del</strong> portinnestocomporti un’attenta analisi <strong>del</strong>la interazionetra combinazione d’innesto econdizioni pedoclimatiche e agronomiche<strong>del</strong>la zona considerata.In linea generale si può affermareche nelle migliori condizioni di coltivazionel’uso dei franchi di <strong>pesco</strong> a vigoriamedia (PS A5) può consentire,con appropriati sesti d’impianto, dimigliorare la produzione sia sotto ilprofilo quantitativo che qualitativo edi ridurre gli interventi di potatura.Viceversa in terreni asciutti, di scarsafertilità o a elevato contenuto in calcareattivo, soggetti vigorosi come GF677 e Barrier 1* possono meglio garantireun adeguato accrescimento vegetativo,una soddisfacente produttività<strong>del</strong>le piante e una buona pezzatura deifrutti. Con questi due soggetti peròl’incidenza degli interventi di potaturaverde e invernale è molto elevata. Nellesuddette condizioni (FO, PI, AN,CA) i franchi di <strong>pesco</strong>, Ishtara ® e Julior® non sembrano poter compensarela minore produttività rispetto aGF 677 neanche con l’aumento <strong>del</strong>ladensità di impianto consentita dal lorominore sviluppo.Tra i cloni di susino saggiati, Ishtara® appare il più interessante, con potenzialitàproduttive simili o superiorial franco e pezzatura dei frutti elevata.In particolare in terreni con presenzadi calcare attivo non troppo elevato risulterebbedecisamente migliore nonsolo rispetto ai franchi ma anche aBarrier 1*. Occorre tuttavia ricordarel’influenza esercitata da questo soggettosulle epoche di fioritura e di maturazioneche nella cultivar Suncrestsono risultate ritardate di 4-7 giorni.Da scartare, infine, Citation ® e Jaspi® per la scarsa affinità d’innesto ela notevole variabilità di comportamentodimostrata in diverse condizionipedoclimatiche; negativo appare,finora, il giudizio su Julior ® a causa<strong>del</strong>la discreta attività pollonifera e perl’insoddisfacente comportamento vegeto-produttivo,comunque peggioredi Ishtara ® .Da quanto sopra esposto risulta pertantopossibile ridefinire le liste dei<strong>portinnesti</strong> <strong>del</strong> <strong>pesco</strong> consigliati, sconsigliatie promettenti che rappresentanoin definitiva l’obiettivo prioritario<strong>del</strong> Sottoprogetto (tabella 2). Qualorapresenti accanto al nome <strong>del</strong> portinnesto,® indica marchio registrato e * chela cultivar è protetta e quindi non liberamentemoltiplicabile.Portinnesti consigliatiPortinnesti da seme di PrunuspersicaFranco e sue selezioni. A causa <strong>del</strong>laelevata sensibilità a stanchezza, clorosiferrica, asfissia radicale, nematodi,ecc. si assiste ormai da alcuni annia una progressiva riduzione <strong>del</strong>l’uso diquesto soggetto a favore, soprattutto,di GF 677. Il franco è adatto per terrenifertili, profondi e ben drenati, soprattuttoper la costituzione di impiantia densità medio-bassa. Garantisceuna perfetta affinità d’innesto e unostato sanitario eccellente, purché si ricorraa seme di provenienza certa, epertanto rappresenta ancora un’ottimascelta, sempre che si faccia ricorsoa materiale proveniente da linee difranco selezionate e caratterizzate daelevata omogeneità morfologica deisemenzali. Nei terreni più fertili il francopuò consentire un miglior controllo<strong>del</strong>lo sviluppo degli alberi rispetto all’ibrido<strong>pesco</strong>×mandorlo GF 677 euna elevata produttività. In particolaretra le linee utilizzate negli ultimianni PS A5 offre la possibilità di unbuon controllo <strong>del</strong>la vigoria (inferiore<strong>del</strong> 10-15% rispetto al franco comune e<strong>del</strong> 30-35% rispetto a GF 677), consentendodi aumentare le densità di piantagionee l’uso di cultivar vigorose;inoltre produce frutti di buona o elevataqualità (sia per pezzatura, che percontenuto in solidi solubili) ed è risultatoresistente alla tracheoverticillosi(Cirulli et al., 2001). In terreni menofertili è invece da preferire PS B2, selezionedotata di un apparato radicalepiù espanso e profondo rispetto a PSS UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 39


PescoA5, che consente di ottenere buoni risultatianche in terreni compatti e conridotte disponibilità idriche.Portinnesti ibridi di <strong>pesco</strong>GF 677. Rappresenta il soggetto standardper i terreni più difficili, da quellicalcarei a quelli aridi non disdegnandoneanche i suoli argillosi o compatti(purché non asfittici). Da prove in corso,inoltre, questo portinnesto è risultatotollerare un certo livello di salinità<strong>del</strong> suolo. In tutte queste condizioniGF 677 riesce a garantire unbuon accrescimento degli alberi e unaproduttività superiore a diversi altrisoggetti. Dalle prove effettuate nell’ambito<strong>del</strong> Sottoprogetto, inoltre,non sono stati evidenziati problemi legatia una scarsa qualità dei frutti; ciòpotrebbe dipendere dal frequente ricorsoalla potatura verde volta a diminuiresensibilmente i fenomeni dicompetizione tra frutti e germogli. Imaggiori limiti di GF 677 sono rappresentatidall’elevata suscettibilità a numeroseavversità biotiche, quali Phytophthora,Stereum, Armillaria,Agrobacterium e nematodi galligeni.Gli ulteriori elementi raccolti dallasperimentazione condotta in questi ultimianni non hanno comunque modificatoil positivo giudizio di insieme suquesto portinnesto, che probabilmenterimarrà ancora quello più idoneoper i terreni difficili. Data l’elevata vigoriaindotta, non si presta per la coltivazione<strong>del</strong> <strong>pesco</strong> su terreni fertili, consesti d’impianto ravvicinati e con cultivarprecoci e/o vigorose, nelle qualipuò provocare un sensibile aumentodei costi di potatura, un certo ritardonella maturazione e una riduzione <strong>del</strong>laqualità dei frutti.Barrier 1*. Ibrido P. persica×P. davidiana,presenta un apparato radicalemolto espanso e profondo e induceuna vigoria uguale o di pocoinferiore a GF 677. Ha mostratoun buon adattamentoa vari tipi di terreno, compresiquelli clorosanti, asfittici eaffetti da stanchezza. Rispettoa GF 677 appare meno suscettibilealle infezioni daAgrobacterium e Phytophthorae ai nematodi galligeni.Pertanto, se queste caratteristicherisultasseroconfermate in vari ambientidi coltivazione <strong>del</strong> <strong>pesco</strong>,questo portinnesto potrebbecostituire una valida alternativaa GF 677. Allo stato attualeha dimostrato un buoncomportamento in molte <strong>del</strong>leUnità operative coinvoltenella valutazione, risultandodi vigoria intermedia tra i40S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002franchi e GF 677, di buona o elevataproduttività e con frutti di elevata pezzatura.Un particolare di rilievo sembraessere rappresentato dal ritardo indottosulle epoche di fioritura e maturazione;se tale effetto fosse confermatonei prossimi anni, potrebbe risultarepositivo per la fioritura (soprattuttoper le varietà soggette a gelate primaverili),ma negativo per la maturazione(in particolare per le cultivar precoci).Portinnesti di susinoMrS 2/5. Pur non potendo disporre dirisultati diretti scaturiti dal Sottoprogetto,si può affermare che MrS 2/5 èun buon portinnesto <strong>del</strong> <strong>pesco</strong>. Nonostantealcuni limiti legati a una più attentagestione <strong>del</strong>le piante in vivaio(ridotto periodo vegetativo, tempo utileper l’innesto alquanto limitato, sensibilitàalla ruggine), questo soggettorappresenta una valida alternativa alfranco e a GF 677 in terreni fertili omolto fertili, in virtù <strong>del</strong>la media vigoriaindotta (–15-20% rispetto al franco)e <strong>del</strong>le elevate caratteristiche qualitative<strong>del</strong>la produzione; in queste condizioniMrS 2/5 offre la possibilità di realizzareimpianti a sesti ravvicinati, conforme di allevamento a ridotta espansione(fusetto, vasetto ritardato) e caratterizzatida produzioni con standardqualitativi elevati. Dal punto di vista<strong>del</strong>l’adattamento a condizioni avverse,MrS 2/5 trova razionale utilizzo in presenzadi terreni soggetti ad asfissia radicaleo con tenori di calcare attivo abbastanzaelevati (9% circa). L’entrata inproduzione è rapida e le piante, a elevataefficienza produttiva, produconofrutti intensamente colorati e con uncontenuto in solidi solubili elevato;può inoltre indurre un leggero anticiponell’epoca di maturazione. È risultatonettamente più resistente di GF 677 adAgrobacterium tumefaciens (Zoina ePiante di Suncrest innestate su Ishtara ® (in primo piano) e su GF 677(in secondo piano) alla 6 a fogliaRaio, 1999). I suoi principali limiti diapplicazione sono rappresentati dallasensibilità alle condizioni di scarsa fertilitàe freschezza <strong>del</strong> terreno e, qualoranon vengano adottati opportuni accorgimentinella fase di propagazionee indurimento <strong>del</strong> materiale micropropagato,nei maggiori costi di produzioneche devono essere sostenuti per ottenereastoni di buona qualità. MrS 2/5ha inoltre evidenziato una certa attivitàpollonifera, soprattutto se innestatocon cultivar deboli, che però può essereagevolmente controllata con inormali mezzi agronomici.Ishtara ® -Ferciana*. Complesso ibridointerspecifico (P. cerasifera×P. salicina)×(P.cerasifera×P. persica), ottenutodall’Inra di Bordeaux. È consideratoun soggetto polivalente e, inquanto tale, è stato inserito nelle provedi comparazione dei <strong>portinnesti</strong> di<strong>pesco</strong>, susino e albicocco. Alla lucedei risultati ottenuti nell’ambito <strong>del</strong>Sottoprogetto e in altre prove di valutazione,Ishtara ® sembra confermarsicome il miglior clone ibrido di susinoportinnesto per il <strong>pesco</strong> di originefrancese attualmente disponibile. Conil <strong>pesco</strong> ha mostrato una buona affinitàd’innesto, una vigoria indotta mediae una ridotta o nulla attitudine pollonifera.Questo soggetto sembraadattarsi a terreni caratterizzati da tenorein calcare attivo medio-alto e dabrevi periodi di asfissia radicale. Prediligei terreni fertili e freschi, dovepuò ridurre la taglia degli alberi e portarea un miglioramento <strong>del</strong>la qualitàdei frutti, soprattutto con le cultivarprecoci, sulle quali induce un leggeroanticipo di maturazione. La produttivitàè soddisfacente e il buon equilibriovegeto-produttivo <strong>del</strong>le pianteporta a una elevata pezzatura e colorazionedei frutti e alla riduzione degliinterventi di potatura.PortinnestipromettentiIn questa lista vengono riportatiquei <strong>portinnesti</strong> chesono già stati sottoposti, nell’ambito<strong>del</strong> Sottoprogetto odi altri programmi di valutazionedei <strong>portinnesti</strong>, a unaprima fase di sperimentazionein pieno campo, ma suiquali non si è ancora in gradodi formulare un giudizio definitivo.Alcuni di essi, già dimostratisiinteressanti, sonostati inclusi nel secondo ciclodi valutazione <strong>del</strong> Sottoprogettoe andranno a costituirele prove di valutazione comparativache saranno messe adimora nella primavera 2003.

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