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Da L'Eco di Acquaviva n. 18/2012 - telemajg

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L’ECO DI... ACQUAVIVA - Settimanale 7Il padre storico dell'Economia Politica e quin<strong>di</strong> del pensieroliberista, Adam Smith, nel Settecento aveva chiarito comefosse l'interesse in<strong>di</strong>viduale quin<strong>di</strong> un certo utilitarismoa far da motore all'economia, ma Smith aveva ancheprospettato che al <strong>di</strong> sopra del bene degli in<strong>di</strong>vidui cidovesse essere il bene comune, l'interesse generaledell'intera società. Non a caso il suo trattato <strong>di</strong> economialo intitola: "La ricchezza delle Nazioni". Al cospetto <strong>di</strong>Smith oggi molti suoi epigoni, equilibristi dell'economiamon<strong>di</strong>ale, verrebbero sconfessati dal loro maestro. Quelloche il sogno "liberista" aveva promesso non si è realizzato,il benessere non è stato per tutti, perciò è necessario chela politica, quella seria, quella dei citta<strong>di</strong>ni, dei polites,riprenda a governare il cambiamento, non quello deglipseudo scienziati economici, nati e cresciuti sottola protezione dei mercati finanziari e delle loro lobby, maquello che viaggia verso le necessità degli uomini,dell'ambiente, delle generazioni che verranno, versole quali dobbiamo assumere un comportamento piùresponsabile. Il cambiamento, quello vero è quello chenasce dal basso (bottom up) perché ha in sé la forzadella trasformazione, quando cresce ha la forza <strong>di</strong> unfiume in piena che non è più possibile arginare.Una società più giusta, più solidale nasce quando i citta<strong>di</strong>ni<strong>di</strong>ventano consapevoli dei loro <strong>di</strong>ritti e dei loro doveri equando si convincono che solo in questo modo possonoessere sod<strong>di</strong>sfatte le esigenze <strong>di</strong> coloro che hanno piùbisogno. Questa trasformazione inizia con l'educazionedei giovani da parte <strong>di</strong> chi crede in questi valori, da parte<strong>di</strong> chi conosce la sofferenza della solitu<strong>di</strong>ne edell'emarginazione, da parte <strong>di</strong> chi riesce ancora a<strong>di</strong>mmaginare un futuro migliore non solo per se stesso.Se un giovane su cinque, secondo gli ultimi dati Istat, <strong>di</strong>età compresa tra i 15 e 24 anni non lavora e né stu<strong>di</strong>a,cosa vuol <strong>di</strong>re? Vuol <strong>di</strong>re solo che stiamo attraversandoun periodo <strong>di</strong> crisi? O vuol <strong>di</strong>re anche che questi giovani,forse, non hanno imparato a stare insieme, a collaborarea stimolare le loro menti con idee nuove? Qualche annofa, Alberto Manzi, il famoso maestro <strong>di</strong> "Non è mai troppotar<strong>di</strong>" in una sua ultima intervista riferendosi agliinsegnanti <strong>di</strong> scuola elementare e alla loro delicata attivitàeducativa nei riguar<strong>di</strong> dei loro alunni, ha detto: Possiamoucciderli a sei anni. Saranno seppelliti a ottanta, novantaanni . Il cambiamento che dobbiamo auspicare riguardatutti noi, deve essere un cambiamento culturale, che abbiacome riferimento una nuova gerarchia <strong>di</strong> valori, che ciporti a riconsiderare il valore della "Cosa Pubblica",della Repubblica, anche perché come citta<strong>di</strong>ni italianisiamo obbligati dalla Costituzione, che all'articolo 4 cosìrecita: (…) Ogni citta<strong>di</strong>no ha il dovere <strong>di</strong> svolgere,secondo le proprie possibilità e la propria scelta, unaattività o una funzione che concorra al progresso materialeo spirituale della società .Giuseppe Tribuzio - SociologoUN'IMPORTANTE OCCASIONE PER PARLARE DI LEGALITA'Promuovere la legalità nelle giovani generazioni è questol'obiettivo centrale della manifestazione organizzata evoluta dall'Associazione Avvocati e Praticanti del Tribunale<strong>di</strong> <strong>Acquaviva</strong> delle Fonti (<strong>Acquaviva</strong> Cassano GioiaSanteramo) in collaborazione con l'Istituto Statale"Don L. Milani". Un' importante occasione per parlareconcretamente <strong>di</strong> legalità e lottaalle mafie. Un forte messaggio <strong>di</strong>legalità quello rivolto e lanciatoai giovani dell'ultimo anno dellascuola me<strong>di</strong>a superiore <strong>di</strong><strong>Acquaviva</strong> delle Fonti <strong>di</strong>retta dalprof. Nicola Francesco Lucarelli."Anche quest'anno la nostraAssociazione - <strong>di</strong>chiara l'avv.Luciano Iacobellis, presidentedell'associazione forense -partecipa alle manifestazioniorganizzate dall'Or<strong>di</strong>ne degliAvvocati <strong>di</strong> Bari e dall'Associazione Nazionale Magistratiper celebrare l'anniversario della strage <strong>di</strong> Capaci in cuiil 23.5.1992, esattamente venti anni fa, persero la vitail dott. Giovanni Falcone e la sua scorta. Si tratta <strong>di</strong> unaricorrenza molto importante che, nel tempo - continual'avv. Iacobellis - ha assunto un significato sempre piùampio perché finalizzata a conservare vivo il ricordo nonsolo del dott. Giovanni Falcone, ma anche <strong>di</strong> tutti coloroche, operando a vario titolo nel mondodell'Amministrazione della Giustizia, hanno sacrificatola vita sull'altare degli ideali <strong>di</strong> democrazia e rispettodella legalità. Quest'anno rivolgiamo il nostro messaggio<strong>di</strong> legalità ai giovani dell'ultimo annodella scuola me<strong>di</strong>a superiore <strong>di</strong><strong>Acquaviva</strong> delle Fonti conla piantumazione dell' "Albero dellalegalità" nel parco della scuola".Alla manifestazione oltre arappresentanti istituzionali, eranopresenti operatori scolastici, docentie operatori della giustizia, tra i qualiil gup del Tribunale <strong>di</strong> Bari MarcoGuida. Un momento particolarmenteintenso e coinvolgente, che èproseguito nell'Au<strong>di</strong>toriumdell'Istituto scolastico con interventi sul tema specifico<strong>di</strong> Avvocati e Magistrati, e con una testimonianza <strong>di</strong> unex detenuto. Un incontro aperto non solo agli studenti edagli operatori scolastici ma anche a tutto il territorio chesi è concluso con la voce della poetessa Hafida Fari<strong>di</strong>(Presidente dell'Associazione Italo - Araba "AAFAK").

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