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le relazioni Lo sviluppo dell'arte contemporanea e le aspettative del ...

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Via Sarfatti 2520136 MilanoIl valore <strong>del</strong>l’innovazione:<strong>le</strong> <strong>relazioni</strong><strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>del</strong>l’arte <strong>contemporanea</strong> e <strong>le</strong> <strong>aspettative</strong> <strong>del</strong> territoriodi Stefano Baia Curionidirettore Ask, BocconiLa relazione con il territorio è divenuta, negli ultimi quindici anni, una dimensione centra<strong>le</strong> neiprocessi di produzione e valorizzazione <strong>del</strong><strong>le</strong> arti.Intesa originariamente come scenario in cui contestualizzare e storicizzare l’operare artistico ela sua fruizione, la relazione con il territorio e con i tessuti sociali locali ha assunto oggi unacentralità e una ri<strong>le</strong>vanza declinata in direzioni differenti:1. E’ proposta, all’interno di quadri teorici ampiamente variegati, come ri<strong>le</strong>vante fattore nel<strong>le</strong>strategie di <strong>sviluppo</strong> economico e socia<strong>le</strong> caratterizzate da approcci “olistici”: dai progetti dipoverty reduction e di integrazione socia<strong>le</strong> alla rigenerazione urbana, dal sostegno<strong>del</strong>l’attrattività territoria<strong>le</strong> a scopi turistici al lancio di “distretti” creativi con vocazioniproduttive.2. E’ stata assunta come asse strategico per la ridefinizione <strong>del</strong>la missione e <strong>del</strong><strong>le</strong> attività diri<strong>le</strong>vanti centri pubblici (e privati) di produzione ed esposizione artistica <strong>contemporanea</strong>.3. E’ l’orizzonte di riferimento per “movimenti” artistici, variamente organizzati attorno alconcetto di “arte pubblica”, che ambiscono ad una ridefinizione teorica e pratica <strong>del</strong> senso e <strong>del</strong>divenire <strong>del</strong>la creazione artistica.Gli e<strong>le</strong>menti di scenario che stanno accompagnando e provocando questa ridefinizione <strong>del</strong>larelazione tra arti e territori sono estremamente vari:• Alcuni provengono dal dibattito interno al<strong>le</strong> politiche di <strong>sviluppo</strong> economico e socia<strong>le</strong>, nel<strong>le</strong>quali si va consolidando la consapevo<strong>le</strong>zza di quanto sia necessario integrare gli approccitradizionali - di natura strettamente economica e mirate ai grandi aggregati- con azioni piùrivolte a dimensioni microimprenditoriali, costringendosi quindi a risolvere vincoli di naturaimmateria<strong>le</strong>, inscritti nel<strong>le</strong> tradizioni e nei processi di formazione <strong>del</strong> capita<strong>le</strong> socia<strong>le</strong>. Lastoria, la crescita <strong>del</strong> capita<strong>le</strong> cultura<strong>le</strong> e creativo, il rilancio <strong>del</strong> “genius loci”, la ricchezza<strong>del</strong>l’immaginario e la partecipazione estesa diventano in questa prospettiva ri<strong>le</strong>vanti fattorida potenziare e valorizzare o vincoli cruciali con cui confrontarsi.• Altri sorgono da evidenze più schiettamente economiche che riguardano <strong>le</strong> aree piùsviluppate, interessate da situazioni di ristrutturazione, riconversione o declino: ta<strong>le</strong> è adesempio il riconoscimento <strong>del</strong><strong>le</strong> varie esternalità positive provocate dal<strong>le</strong> attività artistiche eculturali in senso allargato – di tipo turistico e di indotto; di natura immobiliare e dicompetenze - a fronte <strong>del</strong> contemporaneo estinguersi di altri fattori di <strong>sviluppo</strong> territoria<strong>le</strong>.E’ inoltre condivisa la consapevo<strong>le</strong>zza che tali esternalità possono essere massimizzate soloattraverso la costruzione di competenze e istituzioni “distrettuali”.• Altri ancora sono originati da meditazioni più interne al campo artistico e si presentanocome fenomeni di reazione o di risposta alla schiacciante dominanza <strong>del</strong> “consumo” dimassa cultura<strong>le</strong> e simbolico (media, turismo cultura<strong>le</strong> e musea<strong>le</strong>) e alla preminenza dilogiche produttive orientate alla spersonalizzazione e standardizzazione. La loro esistenzacoincide con il tentativo di ridefinizione l’offerta e il ruolo <strong>del</strong>l’arte <strong>contemporanea</strong>: ilriconoscimento <strong>del</strong>la sua capacità di costituire nessi interculturali, senso di appartenenza e di


Via Sarfatti 2520136 Milanocomunità, distinzione e identità, immaginario individua<strong>le</strong> e col<strong>le</strong>ttivo, consentono diproporla come insostituibi<strong>le</strong> “fattore di integrazione” e attivazione dettando una strada per ilrinnovamento <strong>del</strong> suo statuto e <strong>del</strong> suo pubblico.• Un’ulteriore impulso deriva dalla progressiva estensione <strong>del</strong>la nozione e <strong>del</strong>la ri<strong>le</strong>vanza <strong>del</strong>patrimonio cultura<strong>le</strong> che amplia i suoi confini dagli ambiti tradizionali (archeologici, storicie artistici) a quelli antropologici, sociologici e folklorici creando un sistema simultaneo diopportunità e di vincoli che necessitano di gestioni puntuali, decentrate, culturalmentesignificative.• Esiste poi il dato, difficilmente dominabi<strong>le</strong>, <strong>del</strong>la crisi e <strong>del</strong>la ristrutturazione <strong>del</strong>lo spaziopubblico (Habermas) e dei <strong>le</strong>gami sociali che lo reggono; si tratta di una crisi politica edistituziona<strong>le</strong> che raggiunge toni particolarmente acuti nel<strong>le</strong> zone periferiche o caratterizzateda forte mutamento economico o da una diffusa atomizzazione e segregazione socia<strong>le</strong>, eapre una domanda di partecipazione con la conseguente la richiesta di luoghi per il suoaccoglimento che rappresentano forti attrattori per <strong>le</strong> attività degli artisti.Il gioco di interazioni tra questi diversi moventi e livelli di intervento, tra loro non sempre prividi contraddizioni, si disegna sullo sfondo <strong>del</strong>l’alternativa tra una concezione disincantata chericonduce il valore <strong>del</strong>l’arte alla sua capacità di produrre economie, tangibili o intangibili chesiano; e un’altra concezione, trainata da una diversa istanza ideologica, che vede nell’arte unmezzo per l’innesco di <strong>le</strong>gami comunitari che in ultima analisi alimentano il benessere e ilsenso stesso <strong>del</strong><strong>le</strong> col<strong>le</strong>ttività umane.Le vie seguite presentano tratti comuni e sensibili diversità. Il movimento stesso <strong>del</strong>l’artepubblica, che può essere considerato come una <strong>del</strong><strong>le</strong> dorsali più chiaramente connotate di questesperimentazioni, conosce una sensibi<strong>le</strong> evoluzione dal<strong>le</strong> prime sperimentazioni negli anniNovanta a quel<strong>le</strong> contemporanee. Le differenze si marcano:• sul piano naziona<strong>le</strong>, con una distanza di temi e modi tra <strong>le</strong> esperienze tipiche <strong>del</strong>la Francia(Fondation Nouveax Commanditaires), dove il movimento ha preso forma, quel<strong>le</strong> piùtipiche dei paesi nordici , e quel<strong>le</strong> più recenti italiane (Fondazione Adriano Olivetti);• sul piano istituziona<strong>le</strong>, con una discontinuità, recentemente definita dall’Italia riguardoall’istanza di non garantire finanziamenti esogeni troppo ingenti per <strong>le</strong> iniziative, ma miraread una se<strong>le</strong>zione basata sulla capacità di trovare fonti esterne di finanziamento esostentamento per programmi agili, snelli, finalizzati solo a realizzare opere “necessarie”.In comune esse hanno:• la scelta di ridefinire la committenza, che diventa più pubblica, col<strong>le</strong>ttiva, condivisa, sia neiprogetti di <strong>sviluppo</strong>, che nel<strong>le</strong> scelte istituzionali dei musei aperti al territorio cheovviamente, nel<strong>le</strong> prospettive <strong>del</strong>l’arte pubblica.• l’apertura a una molteplicità integrata di tecniche e mezzi espressivi, non solo all’interno<strong>del</strong><strong>le</strong> arti visive, ma anche tra discipline con l’intersezione di contenuti urbanistici,antropologici, sociologici, storico-artistici, tecnologici.• la revisione <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>l’artista che si trova a condividere il percorso creativo e stilisticovincolandosi ad un contesto o paesaggio (socia<strong>le</strong> e cultura<strong>le</strong>) non comp<strong>le</strong>tamente plasmabi<strong>le</strong>e a disposizione ma anzi proattivo e resistente, la cui vitalizzazione costituisce un possibi<strong>le</strong>vincolo <strong>del</strong>l’opera d’arte.• l’estensione <strong>del</strong> lavoro creativo ad un insieme di ruoli che prevedono oltre alla committenzae all’artista anche esplicite e comp<strong>le</strong>sse attività di mediazione e di progettazione socia<strong>le</strong> eurbana.


Via Sarfatti 2520136 Milano• la difficoltà di impegnarsi all’edificazione di uno “spazio pubblico” e di un <strong>le</strong>game socia<strong>le</strong>nei luoghi <strong>del</strong>la convivenza che sono stati abbandonati dalla politica tradiziona<strong>le</strong> e sonoafflitti dall’isolamento e dall’atomizzazione.• la difficoltà di operare attraverso sperimentazioni espressive che mantengono la necessità diforti mediazioni rispetto al senso comune e al<strong>le</strong> capacità ricettive <strong>del</strong> pubblico.• la difficoltà di mantenere nel tempo ed istituzionalizzare gli interventi in modo da giungereeffettivamente a realizzare <strong>le</strong> transizioni educative, <strong>le</strong> sol<strong>le</strong>citazioni creative e i <strong>le</strong>gamisociali a cui sono mirate.Questi tratti comuni, al di là <strong>del</strong><strong>le</strong> sovrastrutture ideologiche e dal<strong>le</strong> soluzioni creative specifichedi ogni esperienza, costituiscono un campo estremamente fecondo di esperienza e di confronto,nel qua<strong>le</strong> appare particolarmente significativa la necessità di identificare e valorizzare figureprofessionali di mediazione, di meta-management, capaci di relazionarsi in modo critico esensibi<strong>le</strong> a tutte <strong>le</strong> dimensioni implicate: il processo di creazione artistica e creativa, <strong>le</strong> questioni<strong>le</strong>gate al suo riconoscimento e alla sua fruizione, la sua sostenibilità economica e organizzativa,la sua strutturazione istituziona<strong>le</strong>.8 novembre 2005

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