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10 Febbraio: la partecipazione corale dell'Italia e del mondo Giorno ...

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La RedazionerispondeIn causa contro l’Inps.Si attende il giudizio<strong>del</strong><strong>la</strong> Corte CostituzionaleA cura <strong>del</strong>l’Avv.Vipsania AndreicichA pagina 5anno XIV - n° 4Aprile 2008<strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>:<strong>la</strong> <strong>partecipazione</strong> <strong>corale</strong><strong>del</strong>l’Italia e <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>Sono 260 le località in Italia e nel <strong>mondo</strong> che hanno partecipato con unacerimonia – con contenuti diversificati dal<strong>la</strong> posa di corone, all’intito<strong>la</strong>zionedi vie, dagli spettacoli ai concerti – al <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo. Una testimonianzaforte di solidarietà, di volontà di capire <strong>la</strong> nostra storia e comunque dipartecipare ad un evento che apre tanti spunti di riflessione. Sia sul ruolo<strong>del</strong>l’Italia che di vicini Paesi coinvolti nel<strong>la</strong> vicenda, ma anche di storici e diopinionisti.Le parole <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica Giorgio Napolitano ci hannodato una grande soddisfazione perché dimostrano che <strong>la</strong> lezione <strong>del</strong><strong>la</strong> storiaè stata imparata un po’ da tutti e partendo dall’intervento <strong>del</strong> Quirinale,ripreso in parte da quello <strong>del</strong>l’anno scorso, dobbiamo soffermarci a rifletteresu quanto anche quest’anno è stato fatto in Italia e nel <strong>mondo</strong> dove i nostriconnazionali vivono.Spesso problemi inespressi, tensioni accumu<strong>la</strong>te nel corso degli anni, sisciolgono proprio nel dibattito sul <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong> che diventa, per certi versicatartico, e verifica di tematiche per troppo tempo sottaciute sul<strong>la</strong> storianostra ma non soltanto. La vicenda degli Esuli diventa così parte <strong>del</strong> dibattitosullo spostamento di popoli che ha interessato l’Europa prima e durante <strong>la</strong>seconda guerra mondiale. Ecco perché in questo “mare grande” le considerazioninon sono mai semplicistiche, hanno bisogno di filtri intelligenti e diun approccio positivo se si vuole trasformare <strong>la</strong> sofferenza di interi popoli inenergia capace di costruire nuovi rapporti e realtà pacificate. Quando diciamoche vogliamo tornare nelle nostre terre, quando affermiamo che <strong>la</strong> nostrameta e far sì che <strong>la</strong> cultura italiana <strong>del</strong>le nostre terre sia fatta propria dallegenti che vi abitano, non intendiamo avviare alcuna occupazione ma dare ilnostro contributo affinché una storia ricca diventi patrimonio <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>.Renzo Codarinsegue a pagina 2Trieste. Il presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Federazione <strong>del</strong>le AssociazioniRenzo Codarin (con il microfono) davanti al monumento che ricordal’esodo dei giuliano-dalmati (foto www.arcipe<strong>la</strong>goadriatico.it)Basovizza, <strong>10</strong> febbraio 2008.I <strong>la</strong>bari dei Comuni di Trieste e di Muggia(foto www.arcipe<strong>la</strong>goadriatico.it)February <strong>10</strong>th: Widespread Participationin Italy and Throughout the WorldIn english <strong>la</strong>nguage to page 14<strong>10</strong> de Febrero: <strong>la</strong> participaciónal unísono de Italia y <strong>del</strong> mundoEn lengua españo<strong>la</strong> en <strong>la</strong> página 15periodico mensile <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e DalmaziaCentro Studi padre F<strong>la</strong>minio Rocchisegue a pagina 2Poste Italiane SpA - Spedizione inAbbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. inL. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB - Roma<strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordoi messaggi pervenuti all’ANVGDRiportiamo alcuni stralci dei messaggi pervenuti all’ANVGDin occasione <strong>del</strong>le celebrazioni <strong>del</strong> <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>Nel suo indirizzo di saluto il Presidente <strong>del</strong> Senato, FrancoMarini, sottolinea come «a distanza di tanti anni è ancoravivo il dolore per <strong>la</strong> tragica sorte toccata a quegli inermicittadini che pagarono con <strong>la</strong> propria vita il loro essere italiani».Sui significati <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo aggiunge che«contribuisce a tenere viva <strong>la</strong> memoria di tanti connazionalie <strong>del</strong>le loro indicibili sofferenze a lungo dimenticate».Il Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Camera Fausto Bertinotti ricorda come«La vicenda degli esuli giuliano-dalmati – una <strong>del</strong>le paginepiù drammatiche <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra storia recente – ha segnato <strong>la</strong>tormentata storia <strong>del</strong> confine orientale, attraverso una lungasequenza di eventi tragici, in cui lo scontro ideologico siè unito all’intolleranza etnica, gli orrori <strong>del</strong><strong>la</strong> guerra al<strong>la</strong>follia dei totalitarismi». Nel riportare il tema storico all’attualitàodierna, Bertinotti afferma che «oggi il ricordo <strong>del</strong><strong>la</strong>dignità vilipesa di quei nostri connazionali fa parte a pienotitolo <strong>del</strong> patrimonio comune di fatti, di valori e di princìpiche consente a tutte le italiane e gli italiani di riconoscersiparte di una medesima comunità».Il Presidente <strong>del</strong> Consiglio uscente, Romano Prodi, hainteso invece sottolineare gli spunti offerti dal <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong>Ricordo, ovvero di come «non bisogna dimenticare, bensìcoltivare i semi <strong>del</strong><strong>la</strong> democrazia e <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà nel rispettodei diritti universali».L’inaugurazione <strong>del</strong> Monumento a Roma ha fornito l’occasionea diversi esponenti <strong>del</strong><strong>la</strong> politica e <strong>del</strong>le Forze armatedi inviare significativi messaggi al Comitato presiedutoda Olivero Zoia. Tra gli altri, il ministro per i Rapporti conMemorie di Zara. La cartolina, di fine Ottocento,che apparirà sul<strong>la</strong> copertina <strong>del</strong> romanzoLe storie attraversano tutto il NovecentoLa casa di Calle San ZorziImminente in libreriail primo romanzo di Lucio Toth ambientato a ZaraÈ in corso di stampa un’opera narrativa, che uscirà nelleprossime settimane per i tipi di Sovera Editore, nel<strong>la</strong> qualesi raccontano le piccole storie di gente comune in mezzoagli eventi - spesso tragici e comunque sconosciuti -che hanno sconvolto <strong>la</strong> Dalmazia nel Novecento, dal crollo<strong>del</strong>l’impero austro-ungarico al<strong>la</strong> dissoluzione <strong>del</strong><strong>la</strong> exIugos<strong>la</strong>via.Lo scenario è Zara, <strong>la</strong> città <strong>del</strong>l’autore, Lucio Toth, eprecisamente una casa <strong>del</strong>l’antico centro storico nel<strong>la</strong> qualesi susseguono attraverso le generazioni quattro famiglie,legate da vincoli di parente<strong>la</strong>, che le guerre disperdono efrantumano: due di nazionalità italiana e due croate, chevivono nel<strong>la</strong> stessa casa, tra le stesse mura, di una città checambia pelle attraverso i decenni, fino a far diventare stranieria se stessi i propri figli.Il racconto si artico<strong>la</strong> in quattro periodi. Il primo si svolgetra <strong>la</strong> Finis Austriae nell’ottobre 1918 e il Natale di sangue<strong>del</strong> 1920, con il quale si conclude, anche a Zara, l’impresadannunziana. Il secondo va dal<strong>la</strong> caduta <strong>del</strong> fascismonel luglio 1943 ai bombardamenti alleati dei mesisuccessivi, all’occupazione iugos<strong>la</strong>va e all’esodo <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zioneitaliana.segue a pagina 6Numerosi i messaggi pervenuti dalle istituzioniall’ANVGD in occasione <strong>del</strong> <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>, tra i qualiquelli dei Presidenti di due rami <strong>del</strong> Par<strong>la</strong>mento(nel<strong>la</strong> foto Pa<strong>la</strong>zzo Montecitorio)La visita<strong>del</strong> Presidente Napolitanoa Trieste e a GoriziaNei giorni 27 e 28marzo il Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong>Repubblica Giorgio Napolitanosi è recato in visitaufficiale a Trieste e aGorizia. In programma levisite a Monfalcone, il 27marzo, per l’inaugurazione<strong>del</strong><strong>la</strong> mostra <strong>del</strong> centenario<strong>del</strong> cantiere, ed aUdine. Il 28 invece, a Trieste,gli incontri in Prefettura,quindi con il sindacoRoberto Dipiazza eall’Università degli Studicon il Rettore.A proposito <strong>del</strong><strong>la</strong> tappa triestina <strong>del</strong> Presidente, C<strong>la</strong>udioBoniciolli, presidente <strong>del</strong>l’Autorità portuale di Trieste,ha espresso «grande soddisfazione e un ringraziamento per<strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> Capo <strong>del</strong>lo Stato», mentre il sindaco diTrieste ha voluto «par<strong>la</strong>re immediatamente con lui <strong>del</strong> Pattoper Trieste», da stipu<strong>la</strong>re con il nuovo governo dopo leelezioni. La visita triestina, <strong>la</strong> prima da quando è stato elettoPresidente, avviene a due settimane dalle elezioni <strong>del</strong>13 e 14 aprile, quando in Friuli Venezia Giulia non si esprimeràil voto solo per le politiche, ma anche per le regionali(anche comunali e provinciali a Udine).A Gorizia, sul Libro d’onore <strong>del</strong> Comune, il Capo <strong>del</strong>loStato ha <strong>la</strong>sciato scritto: «Rendo con senso di grande <strong>partecipazione</strong>il mio omaggio al<strong>la</strong> città di Gorizia nel ricordo<strong>del</strong>le sue sofferenze e <strong>del</strong> suo sacrificio in diverse stagioni<strong>del</strong><strong>la</strong> nostra storia».Proprio in Municipio Napolitano si è quindi soffermatosul<strong>la</strong> <strong>la</strong>pide che ricorda i dipendenti comunali deportati escomparsi nelle Foibe e dinnanzi al<strong>la</strong> targa che ricorda l’attribuzionea Gorizia <strong>del</strong><strong>la</strong> Medaglia d’oro al valor militare.d. a.


2 DIFESA ADRIATICA Aprile 2008fatti e commenticontinua dal<strong>la</strong> prima pagina<strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>:<strong>la</strong> <strong>partecipazione</strong> <strong>corale</strong><strong>del</strong>l’Italia e <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>Credo che questo sia un disegno alto che da dignità al presente e cipermette di sperare ancora in una giustizia che travalica – anche se li comprende– i problemi di indennizzi e beni abbandonati.• • •Con il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo, il nostro impegno è diventato importante. Laforza implosiva che ha caratterizzato l’attività <strong>del</strong>le nostre associazioni pertanto tempo, esce allo scoperto e si proietta verso nuovi, finalmente credibili,scenari. Tutto questo è reso possibile proprio dal<strong>la</strong> <strong>partecipazione</strong> <strong>corale</strong><strong>del</strong>l’Italia a questa manifestazione.I primi anni, si voleva dare una centralità al <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo,focalizzando su una città le presenze più qualificate, le cerimonie più importanti.Poi è successo un qualcosa di inaspettato, profondo, per certi versiappagante. L’Italia intera ha risposto, ha scelto di essere al fianco degli Esuliin questo momento.Perché?Quando c’è stato l’esodo dall’Istria, Fiume e Dalmazia – i 350.000 italianisono stati destinati in quasi 130 campi profughi sparsi in tutta Italia. Unintero popolo s’è trovato ad interagire con le realtà locali, a volte palesando<strong>la</strong> propria provenienza, altre volte ce<strong>la</strong>ndo quel<strong>la</strong> che per molti era consideratanon una vergogna ma comunque una situazione scomoda visto l’atteggiamento<strong>del</strong><strong>la</strong> politica italiana nei loro confronti. Gli esuli, comunque, sisono fatti conoscere, entrando nei pori <strong>del</strong><strong>la</strong> società civile, <strong>la</strong>sciando il segno.Consideriamo <strong>la</strong> risposta <strong>corale</strong> un omaggio allo spessore di questepersone che hanno portato in Italia e nel <strong>mondo</strong> i principi di una societàevoluta, dedita al <strong>la</strong>voro, legata al<strong>la</strong> sua Chiesa ed ai valori di una lungastoria di contatti col <strong>mondo</strong> circostante.• • •A Trieste, capitale morale <strong>del</strong>l’esodo, le manifestazioni sono quasi ovvie,meno in località come Venezia o Bologna dove gli esuli sono stati oggetto dicontestazione e rifiuto. Ebbene, l’anno scorso, proprio con <strong>la</strong> targa appostaal<strong>la</strong> stazione di Bologna, siamo riusciti ad aprire un capitolo importante nelnostro rapporto con l’opinione pubblica. Quest’anno nel<strong>la</strong> regione emilioromagno<strong>la</strong>quasi tutte le città si sono attivate per ricordare in vari modi.Dalle scuole sono arrivate richieste di materiale didattico, di testi sul<strong>la</strong> storia<strong>del</strong>l’esodo e <strong>del</strong>le Foibe, di filmati. Crediamo che questa sia <strong>la</strong> strada dapercorrere. Certo non mancano le contraddizioni. C’è chi vuole approfittaredi questo momento per far passare tesi negazioniste. La speranza è che <strong>la</strong>pubblica opinione riesca a distinguere i fatti dalle opinioni di parte. La storianon è fatta di certezze, di bianco o nero, per cui l’invito a tutti è di rifletteresu quanto sentono dire da chi non ama <strong>la</strong> causa di questo popolo sparso esoprattutto di informarsi: negli ultimi anni è stato scritto molto, da storici seri,che non sono depositari <strong>del</strong><strong>la</strong> verità ma certo si avvicinano molto.In Slovenia e Croazia i giornali danno notizia <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordospesso con toni negativi, quasi che il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo fosse una ricorrenzacontro qualcuno e così non è. Gli esuli vogliono che si parli <strong>del</strong><strong>la</strong> lorostoria non per muovere <strong>del</strong>le accuse ma per un giusto riconoscimento difatti che hanno colpito un popolo in un’Europa che oggi si è finalmenteaperta senza riserve a queste riflessioni. E poi ci sono, nel resto <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>, icomitati giuliano-dalmati che hanno saputo trasformare questa giornata inun momento di grande riconoscimento da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> comunità nel<strong>la</strong> qualesono inseriti. Personalmente è una sensazione di grande soddisfazione.Ora ci vuole un’altra legge che sancisca finalmente l’equo e definitivoindennizzo degli esuli. Ci vuole un accordo con Slovenia e Croazia per <strong>la</strong>restituzione di quei beni ancora in libera disponibilità. Certo le polemiche diquesti giorni ci fanno segnare il passo ma aiutano a mettere a fuoco i nodiancora irrisolti sui quali dobbiamo <strong>la</strong>vorare ed insistere affinché “le verità” –perché tali sono –, al<strong>la</strong> fine, abbiano <strong>la</strong> meglio su tutti i condizionamenti <strong>del</strong>passato.Renzo CodarinPresidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Federazione<strong>del</strong>le Associazioni degli Esulicontinua dal<strong>la</strong> prima pagina<strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordoi messaggi pervenuti all’ANVGDRiportiamo alcuni stralci dei messaggi pervenuti all’ANVGDin occasione <strong>del</strong>le celebrazioni <strong>del</strong> <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>il Par<strong>la</strong>mento e le riforme istituzionali, on. Vannino Chiti,ha scritto: «l’edificazione <strong>del</strong> Monumento è un atto di rispettodovuto nei confronti <strong>del</strong>le migliaia di vittime di quelleterribili persecuzioni troppo a lungo taciute. Rappresenta<strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> “congiura <strong>del</strong> silenzio” e l’impegno di tuttiaffinché orrori <strong>del</strong> genere non si ripetano. Desidero augurare[...] agli esuli [...] di poter riportare a nuova vita il lorostraordinario tessuto economico, sociale, culturale [...] nell’ambitodi [...] quell’Europa nel<strong>la</strong> quale l’italianità è una<strong>del</strong>le componenti essenziali»Il ministro per i Diritti e le Pari Opportunità, BarbaraPol<strong>la</strong>strini: «L’istituzione <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo è stato unatto di civiltà necessario nel quale tutto il Paese si riconosce.E si unisce nell’eguale condanna di quei fatti atrocicome una <strong>del</strong>le pagine più nere <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra storia. […]Credo però che <strong>la</strong> Memoria, il Ricordo, non possano esaurirsinel<strong>la</strong> so<strong>la</strong> rievocazione dei lutti e <strong>del</strong>le tragedie. Essihanno un senso solo se diventano l’anima di un riscattopossibile. […] Ricordare dunque non è solo un atto dovuto.È rinnovare il cammino verso l’affermazione piena <strong>del</strong><strong>la</strong>dignità <strong>del</strong><strong>la</strong> persona umana, guidando al tempo stessoognuno all’approdo al<strong>la</strong> parte migliore di sé […]».Il viceministro degli Affari Esteri, Franco Danieli: «Mi ègradito farVi giungere il mio sincero apprezzamento perl’attività che <strong>la</strong> Vostra Associazione svolge con serietà eimpegno per rappresentare i nostri connazionali fuggiti daIstria, Fiume e Dalmazia al termine <strong>del</strong> secondo conflittomondiale. Più in generale mi preme esprimere <strong>la</strong> mia piùsentita vicinanza a tutti coloro che si adoperano per tenerviva e diffondere <strong>la</strong> memoria <strong>del</strong> sacrificio di tutte le vittime<strong>del</strong>le foibe e <strong>del</strong>l’esodo. […] Quegli accadimenti rappresentanouno dei momenti più bui <strong>del</strong><strong>la</strong> storia recente europea.Ritengo che un’adeguata cultura <strong>del</strong><strong>la</strong> conoscenza e<strong>del</strong><strong>la</strong> storia sia indispensabile anche per evitare il ripetersidi simili atrocità e che l’impegno di ciascun singolo e <strong>del</strong>leistituzioni sia necessario per assicurare il rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> dignitàumana e <strong>del</strong><strong>la</strong> vita in qualsiasi circostanza […]»Il sottosegretario di Stato all’Interno, Ettore Rosato: «Facciopervenire alle Autorità, alle associazioni e soprattuttoagli Esuli presenti, un pensiero di profonda <strong>partecipazione</strong>all’evento che oggi si celebra con giusta solennità. […] IlMonumento che da questo giorno in poi rimarrà a fermoricordo <strong>del</strong>le Vittime <strong>del</strong>le Foibe rappresenta in modo appenaadeguato il sentimento di pietà dovuto agli Innocentiche, nelle cavità <strong>del</strong><strong>la</strong> terra giuliano-dalmata, precipitaronoincontro al loro precoce e iniquo destino. […] Dunque,ogniqualvolta <strong>la</strong> nostra Repubblica, in armonia con Regionied Enti locali, <strong>del</strong>ibera e compie un dovuto risarcimentomorale nei confronti dei propri figli, è giusto rallegrarsi».Il sen. Francesco Cossiga, dal canto suo, ha voluto esprimere<strong>la</strong> sua «affettuosa vicinanza» ai congiunti degliinfoibati. «Al riguardo – ha soggiunto – mi piace ricordareche da Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica fui il primo a rendereomaggio ai martiri trucidati nelle foibe, a Basovizza. Nel<strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo desidero inoltre aderire alle iniziativeopportunamente indette da codesta Associazione per conservaree ravvivare <strong>la</strong> memoria dei tragici eventi che causaronol’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati,ai quali va il commosso pensiero di tutti gli italiani».Il presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione Lazio, Piero Marrazzo, hacitato le parole <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica, GiorgioNapolitano, che ha definito «tardivo» il ricordo <strong>del</strong>le sofferenzee <strong>del</strong><strong>la</strong> tragedia vissuta dal<strong>la</strong> comunità giulianodalmata;ha quindi aggiunto che <strong>la</strong> memoria «non può piùessere oggetto di una politica di parte. Non c’è dittaturache possa essere giustificata perché l’altra faccia di quelledittature sono le persone morte».Marrazzo ha sottolineato, tra i problemi ancora irrisoltiper gli Esuli, quello <strong>del</strong>l’indicazione dei luoghi di nascita,che nel<strong>la</strong> loro burocratica ingiustizia offendono <strong>la</strong> loro coscienzadi italiani. Ha voluto quindi sottolineare il doloredegli istriani, dei giuliano-dalmati, ma anche <strong>del</strong>le comunitàebraiche «perché il bene alberga dove ci sono dei custodie dei difensori <strong>del</strong> bene e il dolore può essere condivisoma resta di chi ha sofferto, mentre <strong>la</strong> memoria deveessere comune e non può rimanere chiusa nell’alveo <strong>del</strong><strong>la</strong>famiglia». Ha quindi concluso: «Se non ci fossero stati gliesuli a fuggire da quelle terre oggi noi non avremmo questamemoria. Lo sa chi è entrato in quelle famiglie: chi haascoltato il loro ricordo e ha sentito palpitare le ultime oredei caduti. Alle istituzioni spetta il compito di guidare etenere unita <strong>la</strong> comunità e quel monumento che abbiamoinaugurato, oltre ad unirci, deve farci ricordare e riconoscerequei morti come martiri <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra identità di Paeseforte, vivo e solidale».Dai vertici militariIl Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong><strong>la</strong> Marina, ammiraglio disquadra Paolo La Rosa: «In questa occasione desidero esprimere<strong>la</strong> vicinanza e <strong>la</strong> solidarietà di tutta <strong>la</strong> Marina militaree mia personale. La “memoria” alimenta i valori fondanti<strong>del</strong><strong>la</strong> nostra società e costituisce incommensurabile tesoroda tramandare alle future generazioni.Nel <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo, le immagini <strong>del</strong><strong>la</strong> tragedia vissutadagli italiani vittime <strong>del</strong>le foibe e <strong>del</strong>l’esodo dalle loroterre, saranno rese ancor più vivide grazie al monumentoad essi dedicato. […]Desidero esprimere all’Associazione l’apprezzamentodi tutta <strong>la</strong> Marina Militare per l’alto impegno profuso nelconservare e rinnovare il ricordo di quei tragici eventi entratia far parte <strong>del</strong> patrimonio storico <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra nazione».Il Comandante Generale <strong>del</strong><strong>la</strong> Guardia di Finanza, generaledi Corpo d’Armata Cosimo D’Arrigo: «Desidero esprimerea nome mio e <strong>del</strong><strong>la</strong> Guardia di Finanza i sensi <strong>del</strong><strong>la</strong>più viva ammirazione per l’impegno costante profuso daivolontari <strong>del</strong>l’Associazione nazionale Venezia Giulia eDalmazia affinché rimanga viva <strong>la</strong> memoria dei tanti italianiche, all’indomani <strong>del</strong> secondo conflitto mondiale, subironovessazioni e sofferenze, fino all’orrenda morte nellefoibe. Nell’inchinarmi simbolicamente dinanzi al Monumentoalle Vittime <strong>del</strong>le Foibe istriane, rivolgo un commossopensiero alle tante vittime innocenti di allora e <strong>la</strong> vicinanzaai familiari di quanti furono barbaramente assassinatio costretti a <strong>la</strong>sciare le proprie case, i propri paesi e leproprie città.E ritengo doveroso ricordare, oggi, l’altissimo contributodi sangue offerto dal<strong>la</strong> Guardia di Finanza in quel buioperiodo <strong>del</strong><strong>la</strong> storia nazionale ed onorare <strong>la</strong> memoria deitanti Finanzieri cui fu riservato l’atroce destino <strong>del</strong>le foibe,colpevoli solo di essere italiani, di servire l’Italia, soventedopo aver coraggiosamente difeso <strong>la</strong> locale popo<strong>la</strong>zioneda razzie, vendette e sopraffazioni d’ogni sorta […].Red.«Una tragedia<strong>del</strong> passatoper comprenderel’avvenire»Un convegnoa Pescaracon Gasparrie RanieriMaurizio Gasparri (AN), ex ministro <strong>del</strong>le Comunicazioni,e Umberto Ranieri, esponente <strong>del</strong> PDe presidente <strong>del</strong>l’attuale Commissione Esteri <strong>del</strong><strong>la</strong>Camera, s’incontrano il 29 febbraio a Pescara in unconvegno sul tema «Una tragedia <strong>del</strong> passato percomprendere l’avvenire».Il convegno, promosso dal<strong>la</strong> Provincia di Pescarain col<strong>la</strong>borazione con il Comitato ANVGD, si inseriscenel quadro <strong>del</strong>le celebrazioni <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong>Ricordo <strong>del</strong>le Foibe e <strong>del</strong>l’Esodo degli italianidall’Istria, Fiume e Dalmazia e si è proposto dimettere a fronte <strong>la</strong> tragedia <strong>del</strong> confine orientaleitaliano al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> seconda guerra mondiale,con le attuali tensioni interetniche ed interreligiosein varie parti <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>, ma soprattutto nei Balcanioccidentali, dove <strong>la</strong> UE e <strong>la</strong> comunità internazionaledevono affrontare <strong>la</strong> crisi <strong>del</strong> Kosovo.L’incontro introdotto dal presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> ProvinciaGiuseppe De Dominicis e moderato dal presidenteANVGD Lucio Toth, si è tenuto nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> deiMarmi <strong>del</strong> Pa<strong>la</strong>zzo <strong>del</strong><strong>la</strong> Provincia di Pescara. L’iniziativava a colmare <strong>la</strong> necessità di mantenere vivol’interesse ed il dibattito sulle tematiche riguardantiil confine orientale anche dopo <strong>la</strong> data <strong>del</strong> <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>.E continua, idealmente, le tesi <strong>del</strong> confrontoavviato a Venezia con il convegno <strong>del</strong> 1° dicembre.In quell’occasione, Lucio Toth aveva affermatotra l’altro: «Tutti devono capire l’importanza <strong>del</strong><strong>la</strong>riscoperta di questa adriaticità, da Otranto alleMarche e agli Abruzzi ma anche gli albanesi, i greci,i montenegrini e perché no, anche gli sloveni edi croati.Ed in contesti simili non dobbiamo <strong>la</strong>sciare chead esempio le nostre associazioni diventino di stamporeducistico bensì dobbiamo dar vita a dinamismiche permettano di portar avanti <strong>la</strong> nostra arte,<strong>la</strong> cultura, <strong>la</strong> religiosità, che sono il nostro patrimoniopiù grande. Dobbiamo raffrontarci con <strong>la</strong>globalizzazione e con il <strong>mondo</strong> che cambia in continuazione.Una volta <strong>la</strong> Casa rossa era il confine diGorizia, oggi quel confine non esiste più, esiste unacittà piena di vita con un cuore che pulsa molto dipiù di quanto faccia quello <strong>del</strong><strong>la</strong> Gorizia nostra.Sono cose su cui meditare perché esistono paesi<strong>del</strong>l’area ex Jugos<strong>la</strong>va che per certi aspetti sonopiù avanzati di noi, <strong>la</strong> Slovenia sul<strong>la</strong> sco<strong>la</strong>rizzazionead esempio; gli atavici ormai pregiudizi che permolti anni ci siamo portati dietro come esuli abbiamoil dovere di aggiornarli, perché o cerchiamo intutti i modi possibili di salvaguardare questa nostradimensione culturale oppure <strong>la</strong> storia ci passeràsopra come un rullo compressore».www.arcipe<strong>la</strong>goadriatico.it


Aprile 2008DIFESA ADRIATICAcultura e libriLO STUDIOLO DOVE AUGUSTODEFINÌ I CONFINI D’ITALIANel 16 a.C., 737° dal<strong>la</strong> fondazionedi Roma, l’imperatore CesareOttaviano Augusto definì i confini d’Italia,cioè <strong>del</strong>l’Urbs che era al centro<strong>del</strong>l’impero, diviso nelle sue tante province,dal<strong>la</strong> Hispania Betica al<strong>la</strong> Siria.Tutti i municipi autonomi (antichecittà etrusche, sannite, picene, greche,liguri, celtiche, ecc.) e le colonie <strong>la</strong>tinee italiche dedotte nei secoli precedentiall’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> cerchia alpinaacquistavano quindi il diritto di prendereparte alle decisioni che <strong>la</strong> costituzioneromana attribuiva agli organicollegiali <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica.Questo era certamente un aspettoprevalentemente formale, perchè nonera facile per un senatore di AugustaTaurinorum, di Aquileia, o anche diSulmona, intervenire effettivamentenel<strong>la</strong> Curia <strong>del</strong> Foro nel<strong>la</strong> valletta tra ilCampidoglio e il Pa<strong>la</strong>tino. Ancorameno lo era per un plebeo o un «cavaliere»votare nei comizi popo<strong>la</strong>ri. Macon questo provvedimento legis<strong>la</strong>tivo,ratificato dal Senato, tutta <strong>la</strong> nobiltàStudiare <strong>la</strong> storia, leggere<strong>la</strong> letteratura di frontieraA Perugia il secondo modulo <strong>del</strong> progettoIstria, Fiume e Dalmazia <strong>la</strong>boratorio d’EuropaSi è tenuto nel capoluogo umbro,il 21 febbraio scorso, nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong>Partecipazione di pa<strong>la</strong>zzo Cesaroni, ilmodulo 2 <strong>del</strong> progetto realizzato dall’Istitutoper <strong>la</strong> Storia <strong>del</strong>l’Umbria Contemporanea(ISUC) e <strong>la</strong> Società di StudiFiumani dal titolo Letteratura di frontiera,scrittori fiumani <strong>del</strong>l’esodo e scrittori<strong>del</strong><strong>la</strong> minoranza italiana in Istria ea Fiume, un corso biennale di educazioneal<strong>la</strong> cittadinanza per docenti estudenti <strong>del</strong><strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria.Il modulo 2 segue il primo, svoltosinel corso <strong>del</strong>l’anno sco<strong>la</strong>stico 2006-2007, che prevedeva tra l’altro un <strong>la</strong>boratoriopresso il Quartiere GiulianoDalmata di Roma e all’Archivio MuseoStorico di Fiume a Roma, destinatoai docenti; un ciclo di conversazioniper docenti e studenti; un <strong>la</strong>boratoriodocumentario sui luoghi <strong>del</strong> QuartiereGiuliano Dalmata di Roma pergruppi di allievi; <strong>la</strong> presentazione diuna mostra documentaria curata dall’ArchivioMuseo Storico di Fiume.Per l’anno sco<strong>la</strong>stico 2007-2008 ilmodulo 2 per docenti e studenti haavuto inizio in ottobre ed ha avutocome docenti, tra gli altri, Gianni Oliva(storico), Marino Micich, GiovanniStelli e Franco Laicini (questi ultimi treper <strong>la</strong> Società di Studi Fiumani), ElvioGuagnini e Raoul Pupo (Università diTrieste), Diego Zan<strong>del</strong> (scrittore,fiumano), Ingrid Sever (docente, preside<strong>del</strong><strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> media Superiore diFiume), Patrizia C. Hansen.I moduli sono stati curati da DinoRenato Nar<strong>del</strong>li, <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione didatticaISUC, e da Giovanni Stelli per <strong>la</strong>Società di Studi Fiumani.d.a.Lastovo, un biglietto per l’iso<strong>la</strong>Riceviamoe volentieri pubblichiamo.Mi chiamo Ermanno Dodaro, esono figlio di una profuga dalmata (Ange<strong>la</strong>Romita, mia madre, è nata aLagosta-Lastovo nel 1940). Nel 1947,a seguito degli avvenimenti che sonoben noti, fu costretta all’esilio insiemea tutti i famigliari. Ange<strong>la</strong> ha rivisto <strong>la</strong>sua iso<strong>la</strong> solo nel 2004, ed anche ioche sono suo figlio, ho avuto questoprivilegio.Più tardi ho sentito l’esigenza discrivere una storia sull’esilio di miamadre e su ciò che quel viaggio avevaper me rappresentato . Ora quel<strong>la</strong> storiasta per uscire alle pagine <strong>del</strong> miodiario e diventare uno spettacolo teatrale.Si intito<strong>la</strong> Lastovo, un bigliettoper l’iso<strong>la</strong>, e si avvarrà <strong>del</strong>l’interpretazionedi Simona Sanzò e <strong>del</strong><strong>la</strong> regiadi Maurizio Castè. Le rappresentazioniavverranno al Teatro “Abarico”, unapicco<strong>la</strong> struttura di Roma, dall’8 al 13aprile 2008 (via dei Sabelli, 113 tel.06.443 40 560).È <strong>la</strong> cronaca fe<strong>del</strong>e di un viaggio,è un viaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> memoria al<strong>la</strong> ricerca<strong>del</strong>le proprie radici. È <strong>la</strong> scoperta diun’iso<strong>la</strong> fantastica che diventando realenon perde nul<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> sua magia. Èil racconto di una famiglia che si fainsieme mito e storia collettiva. È unUna romantica immagine<strong>del</strong>l’iso<strong>la</strong> dalmata di Lagosta<strong>del</strong>le città al di qua <strong>del</strong>le Alpi, venivaa far parte <strong>del</strong><strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse senatoria e tuttii loro cittadini diventavano civesoptimo iure. Potevano cioè godere <strong>la</strong>pienezza dei diritti civili riconosciutidall’ordinamento giuridico: <strong>la</strong> cittadinanza,<strong>la</strong> libertà personale, lo iusfamiliae, <strong>la</strong> proprietà e <strong>la</strong> trasmissibilitàdei beni agli eredi.«Tutto quello che gli uomini possonochiedere agli dei, tutto quello chegli dei possono dare agli uomini fuprocurato da Augusto. Fu ridata prosperitàai campi, onore al<strong>la</strong> religione,sicurezza agli uomini, il certo possessodei beni a ogni cittadino » (VelleioPatercolo, Historiae, II, 89).Non sono cose da poco neancheoggi. Tanto per fare un esempio di qualesicurezza godono i cittadini italianidi oggi? E come è stato riconosciutoagli esuli il loro diritto di proprietà suibeni iniquamente e illeggittimamenteespropriati?Fu allora che Tergeste e Po<strong>la</strong> entraronoa far parte <strong>del</strong>l’Italia, all’interno<strong>del</strong><strong>la</strong> Regio X «Venetia et Histria » insiemealle altre città di quel<strong>la</strong> che poisarà in gran parte <strong>la</strong> Repubblica diVenezia: Padova, Verona, Trento,Treviso, Brescia, Aquileia, Cividale,Parenzo.In quegli stessi anni Augusto, checonosceva bene il suo impero e nonvoleva far torto a chi era stato fe<strong>del</strong>eal<strong>la</strong> Repubblica, conferiva alle coloniedi Salona e di Epidauro (Ragusa) eal<strong>la</strong> città liburnica di Zara lo status dimunicipium di diritto italico, equiparandoquindi i loro cittadini a quelli<strong>del</strong><strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> italica e <strong>del</strong><strong>la</strong> pianurapadana.Tutti questi atti solenni venneropensati e decisi da Augusto nel suo«studiolo» che è stato scoperto di recentesotto le rovine <strong>del</strong> Pa<strong>la</strong>tino e chein questi giorni è stato aperto al pubblico.Tra quelle pareti rosso porpora e ledecorazioni a encausto che le adornanoun uomo, che aveva nelle maniil destino <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>, tracciò allora eper sempre il nostro destino di <strong>la</strong>tini<strong>del</strong>l’Adriatico orientale. Forse Mesicpotrebbe sollevare obiezioni. Ma lecose stanno così – come diceva unacanzone di Sergio Endrigo – e nessunostorico compiacente le può cambiare.L.T.mosaico di molte voci, che si nutresoprattutto <strong>del</strong><strong>la</strong> forza di suggestione<strong>del</strong><strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, affidato al<strong>la</strong> voce so<strong>la</strong><strong>del</strong>l’attrice, che si rifrange nell’incanto<strong>del</strong><strong>la</strong> musica, consegnata al<strong>la</strong> presenzaviva <strong>del</strong> quartetto “asìcomo<strong>la</strong>sflores”.È in questo <strong>del</strong>icato gioco di specchiche abbiamo teso il filo <strong>del</strong> <strong>la</strong>birinto,per guidare gli spettatori sull’iso<strong>la</strong>dai molti nomi, in quel luogo <strong>del</strong>l’animache nessuno possiede ma che giàun poco ci appartiene, perché offertoin preziosa custodia a ognuno di noi.Maurizio CastéLastovo – un biglietto per l’iso<strong>la</strong>Ermanno Dodarolo ha scritto e musicatoSimona Sanzò interpreta“Asìcomo<strong>la</strong>sflores” suona:Ermanno Dodaro il contrabbassoFrancesco Consagail sax e il f<strong>la</strong>uto traversoArturo Valiante il pianoLuca Caponi le percussioniMaurizio Cast firma <strong>la</strong> regiaTre immagini <strong>del</strong>lo «studiolo di Augusto»sul Pa<strong>la</strong>tino appena restaurato(immagine Oecus per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali)Uto Ughi:«le Foibe, una tragedia»Il grande violinista Uto Ughi nonha mancato di intervenire sul <strong>Giorno</strong><strong>del</strong> Ricordo. In una dichiarazione raccoltadall’ANSA in margine al<strong>la</strong> presentazione<strong>del</strong> suo programma radiofonicoUto Ughi racconta: grandi autoriper il violino, il Maestro ha dettotra l’altro, a proposito <strong>del</strong>le Foibe e<strong>del</strong>l’esodo: «Una tragedia, che io conoscobene. I miei genitori erano infattidi Pirano, in Istria, e dovettero andare,via perdendo tutto. Sono tristiavvenimenti, ingiustizie di ogni campoe di ogni guerra. Ha fatto bene ilpresidente Napolitano a par<strong>la</strong>rne, perchéin Italia se ne sono accorti in ritardo».Il violinista di origine istrianain un intenso ritratto fotograficodi Giovanni Canitano3


4 DIFESA ADRIATICA Aprile 2008Edito per i tipi <strong>del</strong><strong>la</strong> LEG di Trieste il nuovo libro di Stelio SpadaroLa cultura civile <strong>del</strong><strong>la</strong> Venezia Giulia:antologia di intellettuali giuliani (1905-2005)Angelo Vivante, Scipio S<strong>la</strong>taper,Biagio Marin, Ernesto Sestan, GianiStuparich, Diego de Castro, AlbertoSpaini, Roberto Bazlen, C<strong>la</strong>udioMagris, Fulvio Tomizza, Carolus L.Cergoly, Arduino Agnelli, GiorgioVoghera, Anita Pittoni, Enzo Bettiza,Pier Antonio Quarantotti Gambini, ElioApih.Sono questi gli anutori presentinell’antologia curata da Stelio Spadaroed appena edita dal<strong>la</strong> casa editrice LEGcon <strong>la</strong> prefazione di Fabio Forti e LinoFelician (col<strong>la</strong>na “i leGgeri”, euro20,00).Con Patrick Karlsen Spadaro è autore<strong>del</strong> volume L’altra questione diTrieste. Voci italiane <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura civilegiuliana 1943-1955, edito nel 2006.«La Venezia Giulia è un paesaggioumano, economico, sociale e storicoche va oltre i tracciati dei confinicosì come li abbiamo conosciuti nelcorso degli ultimi due secoli – si leggenel risvolto di copertina – . Ha rappresentatouno stile di vita e un habituscivile che affondano le radici nell’anticoretaggio <strong>la</strong>tino-veneziano, arricchendosicostantemente, anche grazieal<strong>la</strong> funzione di interscambio e di incontro,che sempre ha avuto l’Adriatico,degli apporti provenienti da altreculture e altre esperienze d’Europa, enon solo, amalgamate da un costumee da una moralità comuni».Del volume di Spadaro pubblichiamoun estratto dal<strong>la</strong> sua Introduzione._________________________I nomi degli autori dei testi qui raccoltisono noti, e celebri sono di ciascunole riflessioni, le posizioni personali,le evoluzioni <strong>del</strong> loro pensieronell’arco di decenni nei quali tuttocambiò. Posizioni intelligenti, sofferte,talvolta contraddittorie e poi revisionate,ma sempre frutto di esperienzepersonali, spesso dolorose, traumatiche.Raccolti insieme, come abbiamocercato di fare nelle pagine di questaantologia, tali nomi mostrano qualcosadi più, le linee di una tradizione cheperdura nel tempo, il filo di una continuitàculturale e civile che caratterizzauna parte cospicua dei giuliani italiani.I riferimenti intrecciati nei testiSi apprende dal quotidiano triestino “Il Piccolo”<strong>del</strong> 1° scorso (Slovenia: nomi italiani a viee paesi) che «<strong>la</strong> Camera di Stato, con 58 voti afavore e 5 contrari (su 90 deputati i votanti erano69, ndr), ha approvato in via definitiva l’emendamento<strong>del</strong> deputato italiano Roberto Battellial<strong>la</strong> “Legge sul<strong>la</strong> <strong>del</strong>imitazione e denominazionedegli abitati, <strong>del</strong>le vie e degli edifici”, emendamentoche garantisce al<strong>la</strong> comunità italiana ildiritto di esprimere il proprio consenso – e diconseguenza di porre il proprio veto – alle scelte<strong>del</strong>le autorità locali in materia di toponomastica.Ciò significa che i consigli comunali diCapodistria, Iso<strong>la</strong> e Pirano non potranno sceglierealcun nome di via o piazza senza sentire primail parere vinco<strong>la</strong>nte <strong>del</strong><strong>la</strong> minoranza italiana.Questo consenso lo daranno le Can (Comunitàautogestite <strong>del</strong><strong>la</strong> nazionalità) tramite i rappresentantiitaliani nei Consigli comunali».«È una storia finita bene nonostante un percorsotortuoso e accidentato», si legge sul quotidiano<strong>la</strong> dichiarazione di Battelli. «Tutto questoci fa capire che <strong>la</strong> nostra posizione non è affattosicura, e dovrebbe indurci a serrare le fi<strong>la</strong> e acapire molto bene qual è <strong>la</strong> nostra reale posizionerispetto al passato e, soprattutto, rispetto alLo scrittore istriano Pier AntonioQuarantotti Gambini a Triestenei primi anni Trentamostrano un tessuto di re<strong>la</strong>zioni, discambi, in molti casi di amicizia, unvero e proprio humus giuliano, datoda un carattere e da un temperamentoche hanno qualità, e difetti, specifici.Gli autori sono italiani che hannorespirato in buona parte l’aria di altaciviltà, di decoro morale e civile, <strong>del</strong>l’eximpero Austro Ungarico. Par<strong>la</strong>nofra di loro e decidono di par<strong>la</strong>re all’Italiaa proposito <strong>del</strong>le loro esperienze,<strong>del</strong><strong>la</strong> condizione politica, culturale,esistenziale dei giuliani, e più a suddei fiumani e dalmati.Par<strong>la</strong>no, essenzialmente, <strong>del</strong> loroessere italiani in una regione pluraledal punto di vista nazionale, linguisticoe culturale. Cercano di descrivereal Paese il loro modo d’essere, nellosforzo però di indicare una lezionegenerale, di cui tutti gli italiani possanobeneficiare.La Venezia Giulia non fu semplicementeun’invenzione geografica,un’imposizione artificiale <strong>del</strong> nazionalismoitaliano che si manifestò con trattispecifici e a volte partico<strong>la</strong>rmente asprial confine orientale; fu qualcosa di diverso,di più profondo. Fu un’esperienzain grado di dare vita a una ricca eancora fertile tradizione culturale e civile,italiana ed europea allo stessotempo.Trieste e il confine orientale sonostati spesso rappresentati nell’immaginarionazionale come un’area caratterizzataunicamente da violenze, vittime,tensioni, estremismi. Si trattavadi episodi e situazioni in <strong>la</strong>rga misurasconosciuti al Paese, o rimossi, chesono stati affrontati e doverosamentericollocati nel<strong>la</strong> coscienza storica enel<strong>la</strong> memoria <strong>del</strong><strong>la</strong> nazione. Del tessutosociale e culturale giuliano va oramessa in luce <strong>la</strong> capacità di aver prodottoanche un insieme di segnali positivi,testimoni di una attualissimacultura fondata sui valori <strong>del</strong><strong>la</strong> tolleranza,<strong>del</strong><strong>la</strong> convivenza e <strong>del</strong>l’integrazione.Questi testi, scritti da illustri espo-Visignano, il Leone di S. Marco sull’arco di una porta cittadina,emblema <strong>del</strong>l’«antico retaggio <strong>la</strong>tino-veneziano»Toponomastica nell’Istria oggi slovena,accolto l’emendamento Battellisul parere vinco<strong>la</strong>nte dei rappresentanti italianifuturo». «Il voto <strong>del</strong> Par<strong>la</strong>mento – precisa “Il Piccolo”– ha di fatto soltanto confermato quelloche esisteva già. Nel<strong>la</strong> legge in materia finora invigore, che risale al 1980, le decisioni sui nomidi abitati, vie e piazze nelle zone nazionalmentemiste non potevano essere prese senza il consensodi quelle che all’epoca erano le “Comunitàd’interesse autogestite <strong>del</strong>le nazionalità”. [...]Nel<strong>la</strong> prima versione <strong>del</strong><strong>la</strong> nuova legge sul<strong>la</strong>toponomastica, però, questo diritto di esprimereil consenso è stato trasformato da obbligatorio afacoltativo.La minoranza, se quel testo fosse passato,avrebbe potuto continuare a dire <strong>la</strong> propria, masenza alcun potere di bloccare eventuali soluzioniritenute lesive <strong>del</strong><strong>la</strong> sua dignità e <strong>del</strong><strong>la</strong> suastoria. I nostri connazionali avrebbero mantenutoil diritto di rivendicare, così come adesso, <strong>la</strong>dicitura bilingue <strong>del</strong>le insegne, ma senza più <strong>la</strong>possibilità di intervenire sui contenuti. Da quil’emendamento di Battelli, prima contestato e al<strong>la</strong>fine approvato.Nel corso <strong>del</strong> dibattito in au<strong>la</strong>, comunque, lecomunità italiana e ungherese, per questa lorolegittima volontà di mantenere un diritto già esistente,sono state oggetto di attacchi da parte <strong>del</strong>nenti <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura di matrice liberaldemocratica<strong>del</strong><strong>la</strong> Venezia Giulia, aloro volta incarnano essi stessi <strong>la</strong> complessitàdi questa regione perché aiutanoa smentire in maniera determinante<strong>la</strong> raffigurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> VeneziaGiulia come una terra insanguinata,simbolo di una ferita, quel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> sconfittaitaliana nel<strong>la</strong> Seconda guerra mondiale.[...]Emerge dagli articoli come questacultura, intimamente e tenacementeliberale e democratica, si sia alimentatanel tempo di uno spirito italianoed europeo, nello sforzo costante diapportare al Paese <strong>la</strong> voce di un’esperienza,l’esempio di un contributo originaleche si riassume nell’aperturamentale e intellettuale maturata inquesti territori, utile anche oggi al Paese– ecco il punto – per l’e<strong>la</strong>borazionedi una moderna definizione di cittadinanza.[...]Altro nodo che emerge dalle paginedi questa antologia è quello checonsente di verificare quanto il rapportodisturbato sinistra-nazioneabbiacontribuito ad alimentaregli equivocifra <strong>la</strong> culturademocratica e repubblicanaitalianae il confineorientale nel suocomplesso. Il vuotodi dialogo fra <strong>la</strong>Venezia Giulia euna sinistra incapacedi ascoltareha rappresentatouno dei fattori chePartito nazionale sloveno e dei par<strong>la</strong>mentari <strong>del</strong>gruppo Lipa, composto da ex esponenti <strong>del</strong>lostesso partito. Il presidente <strong>del</strong> Partito nazionaleZmago Jelincic ha proposto anche un controemendamentoa quello di Battelli, nel tentativodi privare le minoranze <strong>del</strong> diritto di esprimere ilconsenso in materia di toponomastica, ma <strong>la</strong> suaproposta è stata bocciata. Le minoranzeautoctone, dopo una battaglia lunga e sofferta,mantengono pertanto il diritto di far sentire <strong>la</strong>propria voce nel dare nomi a vie ed abitati nellearee dove sono storicamente presenti».red.In vista di Trieste, l’Istria ha iniziomaggiormente hanno ostaco<strong>la</strong>to l’inserimentodi questa regione all’interno<strong>del</strong><strong>la</strong> coscienza repubblicana,come presenza accettata e sentita parte“propria”. Ciò pone al Paese unadomanda sul<strong>la</strong> ferita causata dal<strong>la</strong>sconfitta nel<strong>la</strong> Seconda guerra mondialee sul<strong>la</strong> successiva distruzione diuna regione, avvenuta senza che l’Italiase ne sia accorta.Questi intellettuali si scontrano con<strong>la</strong> debolezza <strong>del</strong><strong>la</strong> coscienza nazionale<strong>del</strong> Paese: una debolezza, primaancora, <strong>del</strong>lo Stato, che si rispecchia esi ripresenta in quanto debolezza dicoscienza nazionale, che al confineorientale emerge con evidenza. È l’assillo,in partico<strong>la</strong>re, di Giani Stupariche Quarantotti Gambini.Sono voci che pongono al Paeseproblemi di carattere generale: comesi è ca<strong>la</strong>ta concretamente l’idea di stato-nazionein un territorio plurale;come si pone, oggi, il problema <strong>del</strong>rapporto fra cittadinanza, identità nazionale,convivenza.Il Carso in un’immagine<strong>del</strong> primo decennio <strong>del</strong> NovecentoUna cartolinapro LegaNazionale<strong>del</strong> 1902


6 DIFESA ADRIATICA Aprile 2008continua dal<strong>la</strong> prima paginaLe storie attraversano tutto il NovecentoLa casa di Calle San ZorziImminente in libreriail primo romanzo di Lucio Toth ambientato a ZaraIl terzo periodo è collocato all’inizio degli anni Settanta, al tempo <strong>del</strong><strong>la</strong>prima crisi <strong>del</strong> regime comunista iugos<strong>la</strong>vo, sullo sfondo <strong>del</strong><strong>la</strong> contestazione<strong>del</strong> ’68 e <strong>del</strong><strong>la</strong> guerra in Vietnam. Il quarto racconta le vicende di quel<strong>la</strong> che icroati chiamano «guerra patriottica», cioè <strong>del</strong> conflitto interetnico <strong>del</strong> 1991-1992.I personaggi e gli eventi sono inventati ma tutti, evidentemente, nasconodal<strong>la</strong> memoria autobiografica <strong>del</strong>l’autore. Poiché non sono alberi, ma uomini edonne, le loro storie si snodano nei diversi luoghi dove le vicende personali ecollettive li hanno portati: dal<strong>la</strong> Fiume <strong>del</strong> 1919 al<strong>la</strong> Venezia dei campi-profughi;dall’Appenino ligure durante <strong>la</strong> guerra partigiana al<strong>la</strong> Mi<strong>la</strong>no <strong>del</strong> secondodopoguerra; dal<strong>la</strong> Parigi degli anni Settanta agli altipiani <strong>del</strong><strong>la</strong> Lika sul frontecroato-bosniaco <strong>del</strong> 1992.Ma come in una spirale simbolica il destino dei personaggi passa sempreper <strong>la</strong> città natale, si incrocia nelle sue strade, tra quelle quattro mura, <strong>la</strong> Casa diCalle San Zorzi, che dà il titolo al<strong>la</strong> narrazione.red.Buenos Aires, gli Esuli in Argentinaper il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> RicordoÈ il sesto anno consecutivo, ancor prima <strong>del</strong>l’istituzione <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge 92/2004, che ci riuniamo per onorare i nostri Esuli ed Emigrati giuliano-dalmati,deceduti per differenti motivi, in Italia, ed all’estero. Molti dei nostri Esuli, nonostanteil priodo estivo, hanno preferito rimandare le vacanze per accorrere adassistere al<strong>la</strong> commemorazione <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo già fatto carne in tuttinoi.La commemorazione si è svolta nel<strong>la</strong> Chiesa Mater Misericordiae di BuenosAires, <strong>la</strong> prima chiesa italiana <strong>del</strong><strong>la</strong> metropoli. L’alta temperatura estiva si è fattasentire, ma i nostri Esuli non si sono scoraggiati, accorrendo numerosi. Nessunoè mancato, anzi, fra tanti volti, si sono riviste persone che da anni erano assentidagli incontri giuliani. Tanti abbracci, tanti capelli imbianchiti dal tempo, epure tante assenze!… La legge <strong>del</strong><strong>la</strong> vita.Un’imponente striscione era stato steso all’entrata <strong>del</strong> Tempio, e vi si leggeva:«Esuli ed Emigrati Giuliano-Dalmati di Buenos Aires. <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo <strong>10</strong>febbraio 1947- 2008».All’inizio <strong>del</strong> rito, aperta <strong>la</strong> porta principale, alle prime note <strong>del</strong>l’Ave Mariaotto esuli, disposti come alfieri, hanno fatto il loro ingresso portando ognuno,orgogliosamente, le nostre care insegne. App<strong>la</strong>udite, entrano insieme le bandiere<strong>del</strong>l’Argentina e <strong>del</strong>l’Italia, quest’ultima con un nastro nero in segno dilutto per il dolore che gli Esuli portano in sé da tanti anni. Seguono poi, una aduna, le bandiere di Zara, Fiume, Istria, Trieste, Gorizia e <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione FriuliVenezia Giulia.Il sacerdote, don Sante Cervellin di Venezia, attendeva davanti all’altare perbenedire le bandiere inviate recentemente dall’Associazione Giuliani nel Mondodi Trieste. Lampeggiano i f<strong>la</strong>sh <strong>del</strong>le macchine fotografiche, si desidera mantenerevivo questo momento, anche sia in un pezzetto di cartone. Ha inizio <strong>la</strong>cerimonia religiosa, il sacerdote si rivolge agli Esuli con parole di comprensionee rispetto. Nel momento <strong>del</strong> raccoglimento, s’ode lo squillo chiaro e forte di unatromba che intona magistralmente il tema <strong>del</strong> Silenzio degli autori Rosso eBrezza. Impossibile frenare tanta emozione!Annamaria Marincovich ha dato quindi lettura di una riflessione«[...] C’era una volta… forse cosí qualcuno dei nostri figli vorrà raccontare ailoro nipoti, <strong>la</strong> storia degli Esuli Giuliani. [...] Poi, venne <strong>la</strong> bufera, durò molti anniportandosi via le cose piú belle: membri <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia, case, <strong>la</strong> tranquillità. Cittàe paesi si spopo<strong>la</strong>rono come petali di un fiore strappati dal vento. Dove furono?Di qua e di là <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>. Poco per volta i petali invecchiarono, sentendo <strong>la</strong>nostalgia <strong>del</strong><strong>la</strong> Corol<strong>la</strong> Madre persa, irraggiungibile [...].Così fu <strong>la</strong> vita di questa gente giuliana che, benché soli e in esilio, sepperoamare <strong>la</strong> loro Terra e rispettar<strong>la</strong> fino all’ultimo momento. Coloro che ancoravivono, ormai anziani, cercano di stendere <strong>la</strong> mano per stringere un’altra manogiuliana, ed in quel<strong>la</strong> stretta poco valgono le parole, ed i ricordi quasi comuniriaffiorano [...]».La cerimonia si è conclusa con il Va’ pensiero accompagnato dall’organo edal<strong>la</strong> tromba . Tra i presenti il sig. Lopresti, presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> “Società Italiana” diSan Martìn (provincia di Buenos Aires), il sig. Granzotto, vice presidente <strong>del</strong>“Circolo Ricreativo <strong>del</strong><strong>la</strong> Trevisana”, <strong>la</strong> sig.a Vol<strong>la</strong>rich, in rappresentanza <strong>del</strong>“Club Italiano di José C Paz”. Hadato <strong>la</strong> sua adesione il “CircoloGiuliano di Córdoba”. Un ringraziamentopartico<strong>la</strong>re al<strong>la</strong> sig.aBrunel<strong>la</strong> Cadìn, per aver portato inastrini con il nostro Tricolore,donatole dal consigliere <strong>del</strong><strong>la</strong> RegioneFriuli Venezia Giulia, dott.Adriano Ritossa.Annamaria MarincovichLivio GiuricinGruppo Esuli ed Emigratigiuliano-dalmati,Buenos AiresBuenos Aires, due immaginidei convenuti nel<strong>la</strong> ChiesaMater Misericordiaeper <strong>la</strong> celebrazione<strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> RicordoFedesuli: « libertà di avviare un grande progettodi salvaguardia <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra realtà »Intervista a Renzo Codarin in margine al <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>Il <strong>Giorno</strong><strong>del</strong> Ricordoin UruguayNel<strong>la</strong> gremita Chiesa <strong>del</strong><strong>la</strong> MissioneCattolica Italiana a Montevideo,durante <strong>la</strong> S.Messa il Parrocodon Antonio Bagnara (veneto)ed il Presidente <strong>del</strong> Circolo Giuliano<strong>del</strong>l’Uruguay, ing.GianfrancoPremuda (esule fiumano) hannocommemorato il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo<strong>del</strong>l’Esodo dall’Istria, Fiume eZara, elevando una prece in memoria<strong>del</strong>le Vittime <strong>del</strong>le Foibe edegli Esuli deceduti lontano dal<strong>la</strong>loro Terra perduta.Ha aderito al<strong>la</strong> celebrazione <strong>la</strong>locale Associazione NazionaleCombattenti e Reduci Italiani(ANCRI) con il suo presidenteCav.Giovanni Costanzelli, con <strong>la</strong>Bandiera a mezz’asta.Furio PercovichSessant’anni di silenzio, poi unamanifestazione che diventa, per legge,momento di riflessione di un’interanazione sull’Esodo e le Foibe, nonsenza perplessità, aspettative, speranzee <strong>del</strong>usioni.Un <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo in evoluzione?Lo chiediamo al Presidente<strong>del</strong><strong>la</strong> Federazione degli Esuli, RenzoCodarin.«Direi proprio di sì. Penso ai primianni, in cui volevamo dare unacentralità al<strong>la</strong> manifestazione, focalizzandosu una città le presenze piùqualificate, le cerimonie più importanti.Poi è successo un qualcosa di inaspettato,profondo, per certi versi appagante.L’Italia intera ha risposto, hascelto di essere al nostro fianco in questomomento».Quale spiegazione avete dato aquesto fenomeno?«Quando c’è stato l’esodo dallenostre terre – Istria, Fiume e Dalmazia– i 350.000 italiani sono stati destinatiin quasi 130 campi profughi sparsi intutta Italia. Qualche anno fa abbiamorealizzato una cartina geografica coni nomi di tutti i centri e non c’è unangolo d’Italia che rimanga scoperto.È un popolo intero che s’è trovato adinteragire con le realtà locali, a voltepalesando <strong>la</strong> propria provenienza, altrevolte ce<strong>la</strong>ndo quel<strong>la</strong> che per moltiera considerata non una vergogna macomunque una situazione scomodavisto l’atteggiamento <strong>del</strong><strong>la</strong> politica italiananei nostri confronti. Gli esuli,comunque, si sono fatti conoscere,entrando nei pori <strong>del</strong><strong>la</strong> società civile,<strong>la</strong>sciando il segno. Considero <strong>la</strong> risposta<strong>corale</strong> un omaggio allo spessore diqueste persone che hanno portato inItalia e nel <strong>mondo</strong> i princìpi di unasocietà evoluta, dedita al <strong>la</strong>voro, legataal<strong>la</strong> sua Chiesa ed ai valori di unalunga storia di contatti col <strong>mondo</strong> circostante».Questa spontaneità non ha dappertuttoil medesimo impatto sull’opinionepubblica…«È vero, a Trieste, capitale morale<strong>del</strong>l’esodo, le manifestazioni sonoquasi ovvie, meno in località comeVenezia o Bologna dove gli esuli sonostati oggetto di contestazione e rifiuto.Ebbene, l’anno scorso, proprio con <strong>la</strong>targa apposta al<strong>la</strong> stazione di Bologna,siamo riusciti ad aprire un capitoloimportante nel nostro rapporto conl’opinione pubblica. Quest’anno nel<strong>la</strong>regione emilio-romagno<strong>la</strong> quasi tuttele città si sono attivate per ricordarein vari modi. Dalle scuole sono arrivaterichieste di materiale didattico, ditesti sul<strong>la</strong> storia <strong>del</strong>l’esodo e <strong>del</strong>leFoibe, di filmati. Crediamo che questasia <strong>la</strong> strada da percorrere. Certo nonmancano le contraddizioni. C’è chivuole approfittare di questo momentoper far passare tesi negazioniste. Il mioaugurio è che <strong>la</strong> pubblica opinione riescaa distinguere i fatti dalle opinionidi parte. Sappiamo che <strong>la</strong> storia non èfatta di certezze, di bianco o nero, percui invito tutti a riflettere su quantosentono dire da chi non ama <strong>la</strong> nostracausa e soprattutto di informarsi: negliultimi anni è stato scritto molto, da storiciseri, che non sono depositari <strong>del</strong><strong>la</strong>verità ma certo si avvicinano molto».Che risultato siete riusciti ad ottenerecon le scuole?«È un processo lungo e difficile maci stiamo <strong>la</strong>vorando, impegnando gliuomini di buona volontà negli incontricon i ragazzi, preparando materiali– libri, mostre e Dvd – per le scuole,confidando nel<strong>la</strong> sensibilità degli insegnanti.Viviamo in democrazia, lecose non si possono imporre, cerchiamoallora di far arrivare giuste indicazioni».[...]E all’estero, che cosa succede inquesta occasione?«Ci sono due diversi momenti dilettura. In Slovenia e Croazia i giornaline danno notizia spesso con toni negativi,quasi che il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordofosse una ricorrenza contro qualcunoe così non è. Noi vogliamo che si parli<strong>del</strong><strong>la</strong> nostra storia non per muovere<strong>del</strong>le accuse ma per un giusto riconoscimentodi fatti che hanno colpito unpopolo in un’Europa che si è finalmenteaperta senza riserve a queste riflessioni.Dall’altra parte abbiamo nel resto<strong>del</strong> <strong>mondo</strong> i comitati giulianodalmatiche hanno saputo trasformarequesta giornata in un momento digrande riconoscimento da parte <strong>del</strong><strong>la</strong>comunità nel<strong>la</strong> quale sono inseriti.Personalmente è una sensazione digrande soddisfazione».Un voto bipartisan ha permesso didare concretezza al<strong>la</strong> memoria, checosa si può fare per le richieste degliEsuli in attesa di soluzione da sessant’anni?«Ci vuole un’altra legge che sanciscafinalmente l’equo e definitivo indennizzodegli esuli. Ci vuole un accordocon Slovenia e Croazia per <strong>la</strong>restituzione di quei beni ancora in liberadisponibilità. Abbiamo bisognoche questo succeda quanto prima, checi venga tolta questa pal<strong>la</strong> al piede chenon ci permette di correre incontro alnostro futuro. E noi abbiamo bisognodi poter immaginare come e dove saranno<strong>la</strong> nostra cultura, <strong>la</strong> testimonianza<strong>del</strong><strong>la</strong> nostra civiltà tra decenni, dobbiamoavere <strong>la</strong> libertà di avviare ungrande progetto di salvaguardia <strong>del</strong><strong>la</strong>nostra realtà con le genti di queste terreovunque esse siano. Gli Stati devonodecidere di renderci liberi dal far<strong>del</strong>loche <strong>la</strong> guerra ha caricato sullenostre spalle».Le divisioni all’interno <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>degli esuli non aiutano questo processo…«È vero strategie, metodologie, linguaggioci differenziano ma le metesono le stesse. Quando ci si trova aitavoli di <strong>la</strong>voro con il Governo nonc’è divergenza sulle richieste, tutti vogliamole medesime cose, quelle disempre, per le quali si sono battuti inostri predecessori in momenti in cuiil dialogo con le istituzioni era anchepiù difficile e gravoso. A loro, in modopartico<strong>la</strong>re, va il nostro pensiero nel<strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo che non hannoconosciuto e che sarebbe stato di grandeconso<strong>la</strong>zione e conforto».Rosanna Turcinovich Giuricin(l’intervista integralesu www.arcipe<strong>la</strong>goadriatico.it)Dall’Australia il RicordoCanberra. Alcuni convenutial<strong>la</strong> cerimonia religiosain memoria degli Infoibatie degli Esuli defunti.Il signore con <strong>la</strong> bandieradi Iso<strong>la</strong> d’Istria è Livio Chicco,che ci ha inviatoqueste fotografieAnche in Australia,nel<strong>la</strong> città di Canberra, gli Esuligiuliano-dalmati colà residentihanno voluto commemorareil <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>, stretti al<strong>la</strong> caramemoria dei luoghi natali.Il presidente <strong>del</strong>l’AssociazioneGiuliani di Canberra deponeuna corona al Monumentodedicato a tutti i Caduti italianiin guerra e paceche <strong>la</strong> comunità italianaha eretto nel 2004


Aprile 2008DIFESA ADRIATICA7dai comitatiProsegue <strong>la</strong> pubblicazione <strong>del</strong>lecronache pervenuteci nel frattempodai Comitati Provinciali. Altre seguirannosul prossimo numero di “Difesa”.DELEGAZIONE DI BARLETTAIl 21 marzo, presso l’ex conventodei Domenicani di Ruvo di Puglia,l’Associazione culturale “Novarcadia”ha promosso in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong>Delegazione ANVGD di Barletta un incontro-dibattitoal fine di mantenerevivo nel<strong>la</strong> coscienza dei cittadini ruvesigli accadimenti di quei tragici giorni.Questo il programma: inizio alle ore19.00 con introduzione <strong>del</strong> presidenteRossel<strong>la</strong> Scarongel<strong>la</strong>, a seguire letturadi un componimento commemorativoa cura di Valerio Gattulliaccompagnata dal brano «Il silenzio»a cura di Giandomenico Lospoto;quindi, <strong>la</strong> proiezione <strong>del</strong> film-documentariodi Michele Pinto «L’esodo ele foibe»; al termine dibattito con ilprof. Giuseppe Dicuonzo, DelegatoANVGD, e con il prof. Salvatore Longo,moderatore l’avv. Vito Angelo Ippedico.COMITATO DI BERGAMOLa cerimonia in ricordo <strong>del</strong>le vittime<strong>del</strong>le foibe e degli esuli italiani si èsvolta nel<strong>la</strong> cornice <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong>leRimembranze nel<strong>la</strong> Rocca di Bergamoper iniziativa congiunta di Preettura,Comune, Provincia, Comitato ANVGD.Hanno preso <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, nell’ordine: ilsindaco di Bergamo Roberto Bruni,l’assessore Tec<strong>la</strong> Rondi per l’ Amministrazioneprovinciale e Vincenzo Barcaper l’ANVGD. A far da cornice al<strong>la</strong>cerimonia gli alfieri con i <strong>la</strong>bari di associazionicombattentistiche e d’Arma,nonché numerosi cittadini.Tutti gli interventi hanno evidenziatoil carattere violento e disumano<strong>del</strong>l’intervento titino sul<strong>la</strong> VeneziaGiulia, sul quale per decenni èpesata una coltre inamovibile di silenzio.Giusto, pertanto, hanno concordatotutti gli intervenuti, aver istituito il<strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo. Vincenzo Barca,uno degli esuli istriani arrivati aBergamo nell’immediato dopoguerra,ha voluto riconoscere al<strong>la</strong> città unagrande generosità nell’accoglienza. Lacomunità istriana di Bergamo, ha sottolineato,si è inserita con orgoglio esenso <strong>del</strong> dovere nel<strong>la</strong> società bergamasca,giungendo a ricoprire ruoli efunzioni di rilievo.E una commemorazione si è tenutaanche nel<strong>la</strong> vicina Seriate, unofra i primi Comunin italiani ad intito<strong>la</strong>reuna via alle Vittime <strong>del</strong>le Foibe.Nel<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> consiliare <strong>del</strong> Comune sonointervenutii rappresentanti <strong>del</strong> Municipio,gli studenti <strong>del</strong>l’ITIS “Majorana”,<strong>del</strong> Liceo “Mascheroni” di Bergamo,un centinaio di alunni <strong>del</strong>le scuolemedie e il rappresentante <strong>del</strong> ComitatoANVGD, Barca, il quale ha <strong>la</strong>nciatoun appello: «Ci sono morti che aspettanosepoltura, un fiore, una croce, unnome. Le foibe devono diventare luogodove meditare e imparare cosa significal’odio».Barletta, 9 febbraio. Nel<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> Rossa <strong>del</strong> Castello svevo<strong>la</strong> commemorazione <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo da parte <strong>del</strong>le istituzionie <strong>del</strong> Delegato ANVGD prof. Giuseppe Dicuonzo.Da sin.: <strong>la</strong> prof.ssa Mariagrazia Vitobello, presidente CommissioneCultura <strong>del</strong> Comune, Patrizia C. Hansen, il prof. Dicuonzoe mons. Giuseppe Paolillo, vicario episcopalesich, il <strong>del</strong>egato all’AmministrazioneEdoardo Uratoriu e i consiglieri SantaCarloni e Lai<strong>la</strong> Nyaguy.Al presidente Barca i ringraziamenti<strong>del</strong><strong>la</strong> comunità giuliano-dalmatabergamasca, al<strong>la</strong> quale ha dedicatotanti anni <strong>del</strong> suo impegno. Al<strong>la</strong> neopresidenteDe Petroni Florio l’augurioper un fruttuoso <strong>la</strong>voro assistenziale edorganizzativo.COMITATO DI CUNEOIl 9 febbraio scorso a Savigliano,nel<strong>la</strong> bellissima cornice di Pa<strong>la</strong>zzoTaffini d’Acceglio, si è tenuta <strong>la</strong> cerimoniadi commemorazione <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong><strong>del</strong> Ricordo al<strong>la</strong> presenza <strong>del</strong>le piùalte autorità.Nel primo pomeriggio è stata depostauna corona di alloro vicino al<strong>la</strong>palina di Via Martiri <strong>del</strong>le Foibe.Alle cerimonie hanno partecipatoun folto pubblico di oltre 150 personee le associazioni d’Arma con le re<strong>la</strong>tiverappresentanze con i loro <strong>la</strong>bari erispettive bandiere.Il presidente <strong>del</strong> Comitato di CuneoANVGD, comm. Bernardo Gissi, hasvolto <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione commemorativa,con <strong>la</strong> quale ha ripercorso moltodettagliatamente le varie fasi <strong>del</strong><strong>la</strong> nostratragedia, ed è stata lungamenteapp<strong>la</strong>udita con notevole, evidentecommozione.Le manifestazioni si sono conclusecon uno stupendo concerto di musicac<strong>la</strong>ssica ( Beethoven e Chopin) cheha avuto come protagonisti di grandebravura <strong>la</strong> giovane pianista Chiara e ilfratello Giovanni Bertoglio, violinista,istriani a metà in quanto di madrepolesana e padre torinese.DELEGAZIONE DI FROSINONEIl sig. Sergio Viti è stato nominatoDelegato ANVGD per <strong>la</strong> provincia diFrosinone.Fiumano, già dipendente <strong>del</strong>l’Enel,è consigliere <strong>del</strong> Libero Comune diFiume in Esilio e Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> LegaFiumana di Roma. Nel suo nutrito passatoassociazionistico anche <strong>la</strong> militanzanei Gruppi Giovanili Adriatici.Di famiglia originaria <strong>del</strong>l’iso<strong>la</strong> diCherso, il padre era ufficiale <strong>del</strong><strong>la</strong> Marinae <strong>la</strong> madre <strong>la</strong>vorava al Comune diPo<strong>la</strong>. È nipote di Ettore Viti, infoibato.Vanta al suo attivo numerosi interventisui quotidiani, alcuni interventinel<strong>la</strong> rubrica «Prima pagina» di RAITREe tuttora svolge una meritoria opera didivulgazione <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra storia nel<strong>la</strong>provincia di Frosinone e a Fiuggi, dovevive.Imperia, Prefettura.Da sin.: il sig. Pietro Goina,nipote di Pietro Goina, Vittima<strong>del</strong>le Foibe; il sig. DomenicoGoina, figlio di Pietro Goina,il prefetto di Imperia,dott. Maurizio Maccari,Pietro Tommaso Cherso<strong>la</strong>,presidente Comitato Provincialedi Imperia ANVGD evicepresidente <strong>del</strong><strong>la</strong> ConsultaRegionale <strong>del</strong><strong>la</strong> LiguriaCOMITATO DI GORIZIANell’ambito <strong>del</strong>le iniziative voltea celebrare il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo <strong>del</strong>l’esodoe <strong>del</strong>le Foibe, lunedì 4 febbraio,presso <strong>la</strong> sede <strong>del</strong><strong>la</strong> FondazioneCassa di Risparmio di Gorizia, l’AssociazioneNazionale Venezia Giulia eDalmazia ed il Comune di Gorizia, incol<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong> Lega Nazionaledi Gorizia hanno presentato il libro,edito dall’ANVGD di Gorizia, dal titolo1947-2007: istriani, fiumani e dalmatiesuli da 60 a Gorizia per rimanere italiani.L’opera, realizzata grazie al contributo<strong>del</strong><strong>la</strong> Fondazione Cassa di Risparmiodi Gorizia, è stata illustrata dalpresidente Rodolfo Ziberna, ed introdottadal sindaco di Gorizia EttoreRomoli, con le testimonianze dei sindaciche si sono succeduti dal dopoguerraad oggi: Franco Gal<strong>la</strong>rotti, AntonioScarano, Erminio Tuzzi, GaetanoValenti ed Ettore Romoli. Diversi gliautori che hanno concorso al<strong>la</strong> realizzazione<strong>del</strong> libro: Diego Kuzmin, FrancescaSantoro, Maria Grazia Ziberna,Guido Rumici, Rodolfo Ziberna edAntonio Lauriti.Il libro contiene una contestualizzazionesull’esodo, approfondimentisull’unico campo profughi di Gorizia(le «casermette»), sul vil<strong>la</strong>ggio <strong>del</strong>l’esule<strong>del</strong><strong>la</strong> Campagnuzza e molte testimonianzedi esuli residenti a Goriziache narrano il “loro” esodo e l’arrivo aGorizia. Completano il libro diverse“schede” di esuli e loro discendenti. Illibro è stato dedicato al compiantoPasquale De Simone, già sindaco diGorizia e per 40 anni direttore de“L’Arena di Po<strong>la</strong>”.COMITATO DI IMPERIAAttestato e medagliain memoria di Pietro GoinaNel<strong>la</strong> sede <strong>del</strong><strong>la</strong> Prefettura diImperia si è svolta <strong>la</strong> cerimonia di consegnadi attestato e medaglia commemorativial sig. Domenico Goina, figliodi Pietro, vittima <strong>del</strong>le Foibe, conferitidal Capo <strong>del</strong>lo Stato GiorgioNapolitano ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge 30marzo 2004 n. 92.Alle ore 9.45, presso i giardini«Martiri <strong>del</strong>le Foibe», al<strong>la</strong> presenza<strong>del</strong>le autorità civili e militari e dei rappresentanti<strong>del</strong>l’Anvgd, guidati dal presidenteCherso<strong>la</strong>, si è svolta <strong>la</strong> cerimoniadi deposizione di una corona davantial monumento in memoria <strong>del</strong>levittime. Alle ore <strong>10</strong>.30, presso l’UfficioTerritoriale <strong>del</strong> Governo, il prefettodi Imperia, dott. Maurizio Maccari, haconsegnato al sig. Domenico Goina,figlio di Pietro Goina, una medagliacommemorativa e un attestato conferitidal Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica.COMITATO DI LATINAIl Comitato pontino ha curato anchealcune manifestazioni nell’interaprovincia oltre che nel capoluogo (siveda il numero di marzo). La rappresentanzaANVGD guidata da BenitoPavazza ha commemorato il <strong>Giorno</strong><strong>del</strong> Ricordo a: Bassiano, Cisterna diM. Elena De Petroni Florionuovo presidente<strong>del</strong> Comitato bergamascoDopo le recenti elezioni <strong>del</strong> Comitatoprovinciale, il rinnovato Esecutivoprovinciale ha eletto Maria ElenaDe Petroni Florio nuovo presidenteprovinciale. Sostituisce il dimissionarioVincenzo Barca, che è stato elettoper acc<strong>la</strong>mazione presidente onorario.Coordineranno il nuovo Esecutivoanche il vicepresidente Mario Mates-Due immagini <strong>del</strong><strong>la</strong> prolusione <strong>del</strong> presidente<strong>del</strong> Comitato di Cuneo, Bernardo Gissi,nel<strong>la</strong> cornice di Pa<strong>la</strong>zzo Taffini d’Acceglio a SaviglianoLatina, 8 febbraio, Liceo Scientifico “G .B. Grassi”. La lezioneper gli studenti curata dal Comitato pontino. Il tavolo dei re<strong>la</strong>torie una veduta <strong>del</strong>l’Au<strong>la</strong> magna gremita di allievi


8 DIFESA ADRIATICA Aprile 2008dai comitatiLatina, Fondi, Formia, Pontinia,Proverno, Roccagorga, Terracina, con<strong>la</strong> <strong>partecipazione</strong> di autorità regionali,provinciali e comunali, <strong>del</strong>le sco<strong>la</strong>reschee <strong>del</strong><strong>la</strong> cittadinanza.COMITATO DI LIVORNOSu invito <strong>del</strong> Comune di Fauglia(Pisa), una <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong> ComitatoProvinciale livornese ha partecipato,<strong>la</strong> mattina <strong>del</strong> 9 febbraio, al<strong>la</strong> conferenzatenuta dall’Ammiraglio di Squadra(r.) Antonio Molli a favore deglialunni <strong>del</strong><strong>la</strong> locale Terza Media. L’argomento«Foibe ed Esodo» si è sviluppatocon un cenno storico sull’Istriadal II secolo a.C. all’immediato ultimodopoguerra e <strong>la</strong> proiezione <strong>del</strong>Dvd «Ritorno a casa», entrambi seguiticon attenzione dagli studenti e dagliinsegnanti accompagnatori ai quali, altermine <strong>del</strong>l’incontro sono stati consegnaticopie <strong>del</strong><strong>la</strong> “Difesa Adriatica”e <strong>del</strong>l’opuscolo ad essa allegato, insiemea pubblicazioni varie attinentiall’argomento.Nel pomeriggio, nei locali <strong>del</strong> CircoloUfficiali Marina Militare di Livorno,cortesemente messi a disposizionedi questo Comitato, è stata ripetutaanaloga manifestazione al<strong>la</strong> quale hapartecipato una cinquantina tra soci,simpatizzanti e invitati. Le interessantiparole <strong>del</strong>l’amm. Molli e le immagini<strong>del</strong> filmato, a tratti commoventi, hannoinnescato un caloroso app<strong>la</strong>uso finaleal<strong>la</strong> felice iniziativa di commemorarein tal modo il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo.Domenica <strong>10</strong> febbraio, deposizionedi un cuscino di fiori, dai colori <strong>del</strong>nostro tricolore, al Monumento ai CadutiGiuliano-Dalmati con <strong>la</strong> viva <strong>partecipazione</strong>di un folto gruppo di socie simpatizzanti che hanno rivolto agliscomparsi La preghiera <strong>del</strong>l’Esule edun minuto di raccoglimento. È seguitauna S. Messa nel<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong> dedicataa Santa Barbara in Accademia Navale,officiata da Don Aldo Nigro, Cappel<strong>la</strong>nomilitare <strong>del</strong><strong>la</strong> Marina. Nell’omeliaegli ha ricordato anche <strong>la</strong>nobile figura di Giovanni Pa<strong>la</strong>tucci, ilquestore di Fiume, che salvò dai <strong>la</strong>gernazisti innumerevoli ebrei, ma vennedeportato e morì a Dachau il <strong>10</strong> febbraio1945 e per il quale è in corso <strong>la</strong>causa di beatificazione.La Messa officiata nel<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong><strong>del</strong>l’Accademia Navale è stata partico<strong>la</strong>rmentesentita dagli esuli in quantosu una parete troneggia <strong>la</strong> Stel<strong>la</strong> Maris,denominazione <strong>del</strong><strong>la</strong> Madonna protettricedei marinai. La stessa pa<strong>la</strong>bronzea era conservata nel<strong>la</strong> Chiesa<strong>del</strong><strong>la</strong> Marina <strong>del</strong>le Scuole CREMM diPo<strong>la</strong> fino al 1947, momento <strong>del</strong>l’esodo,giunta esule tra gli esuli qui a Livorno.Mario CervinoDELEGAZIONE DI LUCCALa Delegazione per <strong>la</strong> Provincia diLucca, rappresentata dal<strong>la</strong> dott.ssaViviana Dinelli, ha organizzato numerosiincontri per celebrare il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong>Ricordo, con il supporto <strong>del</strong> Dvd «Ritornoa casa» distribuito dal<strong>la</strong> sedecentrale di Roma.Il primo incontro ha avuto luogo il6 febbraio presso il complesso di SanMicheletto. La <strong>del</strong>egata Dinelli ha brevementeintrodotto il significato <strong>del</strong><strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo ed ha spiegatol’importanza <strong>del</strong><strong>la</strong> memoria storica e<strong>del</strong><strong>la</strong> sua trasmissione alle nuove generazioniper poter crescere civilmentenel<strong>la</strong> società contemporanea. È statocosì proiettato il Dvd «Ritorno a casa»:le persone presenti in sa<strong>la</strong> hanno apprezzato<strong>la</strong> proiezione e successivamenteci sono stati alcuni significativiinterventi <strong>del</strong><strong>la</strong> sig.a Casalino e <strong>del</strong> sig.Cervai, esuli istriani, che hanno raccontatoalcuni episodi <strong>del</strong><strong>la</strong> propriavicenda umana e <strong>del</strong><strong>la</strong> tragedia <strong>del</strong>lefoibe.In occasione <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo,il Comune e <strong>la</strong> Provincia di Luccahanno organizzato <strong>la</strong> consueta deposizione<strong>del</strong><strong>la</strong> corona di fiori pressoP.zza XX Settembre alle ore 12.00:hanno partecipato rappresentanti <strong>del</strong><strong>la</strong>Provincia di Lucca, alcuni assessori<strong>del</strong> Comune, il Sindaco sig. Favil<strong>la</strong>, ilprefetto <strong>del</strong><strong>la</strong> città, alcune <strong>del</strong>egazionidi alpini ed ex combattenti con <strong>la</strong>propria bandiera e naturalmente <strong>la</strong><strong>del</strong>egata Dinelli ha portato anche <strong>la</strong>bandiera <strong>del</strong>l’Associazione.La giornata di lunedì 11 è stata utilizzatadal Comune di Lucca per unincontro con le scuole superiori <strong>del</strong><strong>la</strong>città presso <strong>la</strong> Biblioteca civica-CentroCulturale Agorà di Lucca per par<strong>la</strong>re<strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo e <strong>del</strong><strong>la</strong> tragediadegli esuli: titolo <strong>del</strong>l’incontro«Foibe, esodo e confine orientale». Haorganizzato e introdotto l’assessoreall’Istruzione e Servizi Sco<strong>la</strong>stici, Biblioteche,Archivi e Musei dott.ssaDonatel<strong>la</strong> Buonriposi; <strong>la</strong> prof.ssa Car<strong>la</strong>Sodini <strong>del</strong>l’Università degli Studi diFirenze ha tenuto una re<strong>la</strong>zione sullevicende storiche <strong>del</strong> confine orientale.Durante l’incontro sono intervenutipadre Cerri nato a Zara e parroco diLunata (Lucca) che ha raccontato <strong>la</strong>propria dolorosa esperienza di esule edi come le vicende <strong>del</strong>le foibe e <strong>del</strong><strong>la</strong>pulizia etnica degli italiani è stata vissutain prima persona dal<strong>la</strong> sua famiglia;il sig. Armando Spinelli, anch’eglidi Zara, ha raccontato <strong>la</strong> propria esperienzadi esule.Alle ore 15.00, sempre all’interno<strong>del</strong><strong>la</strong> Biblioteca Civica è stato proiettatoil Dvd «Ritorno a casa». La <strong>del</strong>egataDinelli ha quindi organizzato,sempre <strong>la</strong> mattina <strong>del</strong>l’11, un incontrocon alcune c<strong>la</strong>ssi <strong>del</strong> Liceo C<strong>la</strong>ssicodi Lucca “Machiavelli” ed alcunec<strong>la</strong>ssi <strong>del</strong>l’Istituto Magistrale L. Pa<strong>la</strong>dinidi Lucca: l’au<strong>la</strong> Magna <strong>del</strong> Liceo c<strong>la</strong>ssicolucchese ha permesso al<strong>la</strong> <strong>del</strong>egataDinelli di introdurre <strong>la</strong> questione<strong>del</strong>l’esodo e <strong>del</strong><strong>la</strong> tragedia <strong>del</strong>le foibeda un punto di vista storico soffermandosisulle vicende <strong>del</strong> 1943-’45 eil periodo successivo <strong>del</strong>l’esodo. Si ringrazianole c<strong>la</strong>ssi presenti e i re<strong>la</strong>tiviprofessori che hanno accompagnatogli alunni e al<strong>la</strong> disponibilità dimostratadal prof. Paolo Razzuoli, che ogni annopartecipa attivamente al dibattitolucchese <strong>del</strong><strong>la</strong> questione <strong>del</strong>l’esodoistriano-giuliano-dalmata.Si segna<strong>la</strong> infine l’iniziativa <strong>del</strong>Comune di Lucca che nel ConsiglioComunale <strong>del</strong> 12 febbraio ha commemoratoil <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo e <strong>la</strong> trasmissionetelevisiva «Pa<strong>la</strong>zzo Ducale»,curata dallo staff <strong>del</strong><strong>la</strong> Provincia diLucca, che ha dedicato l’intera puntataal <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo per approfondirei fatti storici <strong>del</strong>l’epoca e il significatoattuale che gli eventi tragici<strong>del</strong>l’esodo e <strong>del</strong>le foibe hanno per <strong>la</strong>Provincia di Lucca e per tutti i cittadini:sono intervenuti in partico<strong>la</strong>re ilpresidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Provincia di Luccasig.Baccelli e il segretario nazionale<strong>del</strong>l’ANVGD Fabio Rocchi.V. D.• • •«La ricorrenza <strong>del</strong> <strong>10</strong> febbraio,<strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo <strong>del</strong>le Foibe e <strong>del</strong>l’Esodogiuliano-dalmata, assume anchein questo anno, una valenza importanteper non dimenticare <strong>la</strong> memoria<strong>del</strong><strong>la</strong> tragedia degli italiani e ditutte le vittime <strong>del</strong>le foibe nel secondodopoguerra.Nel corso <strong>del</strong> 2007 in questa logicadi giustizia storica e di sensibilitàverso coloro che hanno vissuto in primapersona questi drammi, si sonosusseguiti continuamente in tutta Italiamanifestazioni a carattere culturaleall’interno <strong>del</strong>le scuole, convegni,seminari, che durante il corso <strong>del</strong>l’anno,hanno aiutato a sensibilizzare l’opinionepubblica nello studio e nell’approfondimentodi uno spaccato di storiaitaliana.Ritengo che sia necessaria unaconoscenza approfondita ed uno studioaccurato degli eventi storici chehanno portato l’Italia ad essere in primalinea durante <strong>la</strong> seconda guerramondiale e di un periodo politico italianopost-bellico che ha portato all’abbandonodefinitivo (Trattato diOsimo <strong>del</strong> 1975) di terre italiane, dimenticando<strong>la</strong> sofferenza di migliaiadi cittadini italiani.Le terre istriane hanno sempre contribuitoe partecipato attivamente aiprincipali eventi storici che hanno condottol’Italia verso una unità territorialee politica, che vide il suo compimentoal<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> conflitto bellico<strong>del</strong><strong>la</strong> prima guerra mondiale: tuttoquesto in virtù <strong>del</strong><strong>la</strong> radicata italianitàche <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione istriana e giulianodalmataha sempre conservato nelcorso <strong>del</strong><strong>la</strong> propria storia.Se analizziamo <strong>la</strong> storia dei confinid’Italia in Istria e Dalmazia gli erroripolitici furono quindi molteplici. L’odioetnico prevalse comunque mascherandosidietro a mire espansionistiche e asca<strong>la</strong>te di potere politico ed economicoche portò ad un abbandono inmassa di terre storicamente italiane.La legis<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> RepubblicaItaliana riconosce quindi il <strong>10</strong> febbraioquale <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo, comedimostrano tre recenti leggi approvatedal Par<strong>la</strong>mento quasi all’unanimità: <strong>la</strong>Legge n. 92 <strong>del</strong> 30 marzo 2004 “Istituzione<strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo inmemoria <strong>del</strong>le vittime <strong>del</strong>le foibe,<strong>del</strong>l’esodo giuliano-dalmata, <strong>del</strong>le vicende<strong>del</strong> confine orientale”, <strong>la</strong> Leggen. 193 <strong>del</strong> 28 luglio 2004 “Tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>patrimonio storico e culturale <strong>del</strong>lecomunità degli esuli italiani <strong>del</strong>l’Istria,da Fiume e dal<strong>la</strong> Dalmazia” e <strong>la</strong> Leggen. 124 <strong>del</strong>l’8 marzo 2006 “Dirittodi cittadinanza degli italiani nati nelleex province <strong>del</strong><strong>la</strong> Venezia Giulia eDalmazia dopo <strong>la</strong> cessazione <strong>del</strong><strong>la</strong>sovranità italiana”».Viviana DinelliCOMITATO DI NOVARADomenica <strong>10</strong> febbraio, nel<strong>la</strong> Chiesadi S. Giovanni Battista Decol<strong>la</strong>to, èstata celebrata una Messa di suffragioin ricordo dei Martiri <strong>del</strong>le Foibe e dei350.000 italiani esuli da Fiume, Istriae Dalmazia.La <strong>partecipazione</strong> è stata notevole,con <strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> prefetto, <strong>del</strong>questore, <strong>del</strong>l’assessore <strong>del</strong> Comune,<strong>del</strong><strong>la</strong> rappresentante <strong>la</strong> Provincia, diassociazioni d’arma con Labari e Bandiere,di personalità civili e militari coni Gonfaloni <strong>del</strong><strong>la</strong> Città e <strong>del</strong><strong>la</strong> Provinciadi Novara.Durante il rito religioso <strong>la</strong> prof.ssaNerea Pagani à letto <strong>la</strong> preghiera <strong>del</strong>l’esuledi mons. Santin, quindi un trombettiereha suonato il Silenzio.Sono state benedette <strong>la</strong> Bandiera<strong>del</strong>l’Associazione Nazionale VeneziaGiulia e Dalmazia e <strong>la</strong> Bandiera di Trieste,inviataci dal Sindaco di Trieste, ele stesse sono state deposte nel<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong>dedicata ai Caduti per <strong>la</strong> Patria.Al termine <strong>del</strong><strong>la</strong> S. Messa, presso ilLargo Martiri <strong>del</strong>le Foibe, al Vil<strong>la</strong>ggioDalmazia in Novara, si è tenuta <strong>la</strong> cerimonia<strong>del</strong><strong>la</strong> posa <strong>del</strong>le corone con<strong>la</strong> <strong>partecipazione</strong> <strong>del</strong> sindaco diNovara avv. Massimo Giordano.Hanno preso <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> l’assessoreal<strong>la</strong> Cultura <strong>del</strong> Comune diNovara, il vicepresidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Provinciadi Novara, l’on. GianniMancuso, l’on. Cotta, il prefetto diNovara, il presidente ANVGD diNovara, al suono <strong>del</strong> Silenzio e conun minuto di raccoglimento è terminata<strong>la</strong> cerimonia.Novara, Chiesadi S. Giovanni Decol<strong>la</strong>to.Il Gonfalone <strong>del</strong> Comunee le rappresentanze d’armial rito religiosoper le Vittime <strong>del</strong>le FoibeNel ciclo dei programmi <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong><strong>del</strong> Ricordo, il giorno 8 febbraiopresso l’Au<strong>la</strong> Magna <strong>del</strong>l’Università <strong>del</strong>Piemonte convegno “Donne memoriee confine” (si veda <strong>la</strong> breve cronacain altra pagina), e il giorno 16 febbraiopresso l’Auditorium <strong>del</strong><strong>la</strong> BancaPopo<strong>la</strong>re di Novara, conferenza suGiovanni Pa<strong>la</strong>tucci, ultimo Questoredi Fiume e, a seguire, conferenza diPiero Tarticchio, presidente Comitatodi Mi<strong>la</strong>no.Antonio SardiDELEGAZIONE DI PERUGIAOttima riuscita <strong>del</strong><strong>la</strong> conferenzatenuta dal Delegato Franco Papettipresso l’Istituto Tecnico Commerciale“Vittorio Emanuele” di Perugia in occasione<strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo.Lusinghiera <strong>la</strong> <strong>partecipazione</strong> siadegli studenti che gli insegnanti, i qualihanno rivolto al re<strong>la</strong>tore numerosedomande di approfondimento.La settimana precedente il DelegatoANVGD ha presenziato, nel<strong>la</strong> sede<strong>del</strong><strong>la</strong> Provincia, al<strong>la</strong> cerimonia <strong>del</strong><strong>la</strong>consegna <strong>del</strong>le medaglie ai congiuntidegli infoibati.Il <strong>del</strong>egato ANVGDper <strong>la</strong> provincia di Perugia,Franco Papetti,di origine fiumana,tra un gruppo di studenti<strong>del</strong>l’Istituto TecnicoCommerciale“Vittorio Emanuele”


Aprile 2008dai comitatiDIFESA ADRIATICA9Il <strong>10</strong> febbraio a Romale manifestazionio curate <strong>la</strong> Comitato ANVGDLe celebrazioni a cura <strong>del</strong> ComitatoANVGD <strong>del</strong><strong>la</strong> capitale guidato daOliviero Zoia non si sono imitate all’inaugurazione<strong>del</strong> monumento alleVittime <strong>del</strong>le Foibe, che comunque èstato l’evento saliente, ma si sono artico<strong>la</strong>tein una serie di manifestazioni<strong>del</strong>le quali diamo di seguito <strong>la</strong> cronaca.Il 9 febbraio, alle ore 16.00, è statadeposta una corona di alloro al monumentoai Caduti giuliano-dal-matisul<strong>la</strong> via Laurentina a cura <strong>del</strong><strong>la</strong> nostraAssociazione con l’intervento <strong>del</strong>vicepresidente prof.ssa Donatel<strong>la</strong>Schürzel, <strong>del</strong> vicepresidente <strong>del</strong> XIIMunicipio Matilde Spadaro e <strong>del</strong> presidente<strong>del</strong>l’Associazione Triestini eGoriziani in Roma Roberto Sancin.Con le bandiere <strong>del</strong>le due associazionie nazionali, era presente una nutritafol<strong>la</strong> di Esuli e di rappresentanti deisodalizi d’arma. La cerimonia, semplicema suggestiva, è terminata con ilVa’ Pensiero, intonato dal socio FrancoGaspardis ed eseguito con commozioneda tutto il pubblico presente.Le bandiere poste sui pili retrostantiil monumento erano abbrunate e cosìsono rimaste sino a tutto il successivogiorno <strong>10</strong>.Alle ore 16.30, nel Teatro Sammarcosi è tenuto un concerto <strong>del</strong>Maestro fiumano Francesco Squarciaal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong> e di Nona Kovavic al pianofortein occasione <strong>del</strong><strong>la</strong> cerimonia diconsegna <strong>del</strong>l’onorificenza al compositoreistriano Luigi Donorà, <strong>del</strong><strong>la</strong> qualeriportano <strong>la</strong> nota a parte.Alle ore 19.00 è seguita <strong>la</strong> S.Messa,officiata dal parroco Annibale Marini,che all’omelia ha sottolineato <strong>la</strong> necessitàdi ricordare <strong>la</strong> tragedia <strong>del</strong> confineorientale. Per <strong>la</strong> prima volta, le letturee le preghiere dei fe<strong>del</strong>i con testiestrapo<strong>la</strong>ti e ricomposti dal<strong>la</strong> Preghiera<strong>del</strong>l’Esule, di Mons. Santin, sono statelette da esuli e da figli di esuli. Altermine <strong>del</strong> rito religioso, FerruccioConte ha intonato <strong>la</strong> Preghiera <strong>del</strong> profugo<strong>del</strong> M.o Ludovico Zeriav, che ipresenti hanno poi cantato coralmente.Durante <strong>la</strong> Messa il M.o PaoloVerrecchia ha eseguito alcuni brani peroboe. Il M° Verrecchia è figlio di unaesule dignanese che lo ha avviato all’amore<strong>del</strong><strong>la</strong> musica.Domenica <strong>10</strong> febbraio una <strong>del</strong>egazione<strong>del</strong> Comitato composta daisignori Cergnul e La Rocca ha partecipatocon <strong>la</strong>baro al<strong>la</strong> deposizione diuna corona d’alloro al monumento aicaduti di Monteverde vecchio.Martedì 12 febbraio, alle ore 16.30,si è svolta <strong>la</strong> commemorazione ufficiale<strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo da parte<strong>del</strong> XII Municipio: sono intervenuti ilpresidente Patrizia Prestipino, ilvicepresidente Matilde Spadaro ed altriconsiglieri, Marino Micich presidente<strong>del</strong>l’Associazione per <strong>la</strong> Cultura fiumana,istriana e dalmata nel Lazio edirettore <strong>del</strong>l’Archivio Museo Storicodi Fiume in Roma, Emiliano Loria, segretario<strong>del</strong><strong>la</strong> predetta Associazionecullturale, Donatel<strong>la</strong> Schürzel,vicepresidente <strong>del</strong> Comitato ANVGD diRoma e Giorgio Marsan, consigliere<strong>del</strong> Comitato stesso. Nell’occasione,è stato consegnato al Municipio un filmatocontenente interviste ad esuli,realizzato dall’Associazione per <strong>la</strong>Cultura istriana, fiumana e dalmata nelLazio; è questo un documento importante,il primo di una lunga serie prevista.Nel<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> consiliare, EmilioScalfarotto aveva allestito una mostradi pannelli sul<strong>la</strong> storia <strong>del</strong>le terregiuliano-dalmate. Numeroso il pubblicopresente, che ha vivamente apprezzatogli interventi.Mercoledì 13, il Comune diCiampino ha voluto commemorareper <strong>la</strong> prima volta il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo.La cerimonia, svoltasi nel<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong>consiliare, è stata aperta dal presidente<strong>del</strong> Consiglio comunale, VitalianoGiglio e dall’assessore al<strong>la</strong> cultura <strong>del</strong>Comune, Mauro Testa.Dopo <strong>la</strong> proiezione di filmati re<strong>la</strong>tiviall’esodo è intervenuta <strong>la</strong> vicepresidenteSchürzel (promotrice e organizzatrice<strong>del</strong><strong>la</strong> manifestazione colComune di Ciampino) con un interventocritico-letterario sui testi letti daForti e Zavadini, evidenziando diversiaspetti <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura triestina ed istriana,nell’ottica <strong>del</strong><strong>la</strong> storia, ma soprattutto<strong>del</strong> forte senso di giustizia che da ogniautore si può percepire e dal<strong>la</strong> coralità<strong>del</strong><strong>la</strong> dimensione umana che cerca <strong>la</strong>riconciliazione prima in sè stessa e poirispetto agli altri.Ha sottolineato l’importanza <strong>del</strong><strong>la</strong>storia, <strong>del</strong><strong>la</strong> memoria nonché <strong>del</strong><strong>la</strong>cultura che nelle terre giulianodalmateda sempre si è sviluppata econtinua tuttora a produrre grandiesempi di arte e di apertura civile aglialtri, indipendentemente da questionidi etnie, religioni e politica. Hannoportato <strong>la</strong> loro testimonianza il gen.Colussi, Sergio Schürzel, PlinioMartinuzzi, presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> ConsultaANVGD <strong>del</strong> Lazio, Maria Bal<strong>la</strong>rin edEmilio Scalfarotto, che ha curato anchein questa circostanza <strong>la</strong> mostrasul<strong>la</strong> storia <strong>del</strong>le terre giuliano-dalmate.Sono interventuti amche MarinoMicich e Gianc<strong>la</strong>udio de Angelini,quest’ultimo vicepresidente <strong>del</strong>l’Associazioneper <strong>la</strong> Cultura istriana, fiumanae dalmata nel Lazio. L’iniziativa, cheha visto <strong>la</strong> presenza di numeroso pubblico,ha rivecuto ampi consensi e saràripetuta dal Comune di Ciampino neiprossimi anni.Giovedì 14, nel<strong>la</strong> sede romana<strong>del</strong><strong>la</strong> Regione Friuli Venezia Giulial’Associazione Triestini e Goriziani inRoma ha organizzato un incontro dicarattere culturale dal titolo Per ricordare:testimonianze di un dramma.L’iniziativa era curata da Marcello Fortie da Giuliana Zavadini. Per l’ANVGDsono intervenuti il presidente nazionaleLucio Toth e <strong>la</strong> vicepresidente <strong>del</strong>Comitato di Roma Schürzel, che haporttao con sé diversi allievi <strong>del</strong> Liceo“B<strong>la</strong>ise Pascal” di Pomezia, nel qualeè insegnante.Venerdl 15 febbraio, nel<strong>la</strong> sede <strong>del</strong>Senato <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica, è stato organizzatoa cura <strong>del</strong><strong>la</strong> Società di StutdiFiumani, un convegno per commemorarei Senatori di Fiume Icilio Bacci eRiccardo Gigante, trucidati dai comunistijugos<strong>la</strong>vi. Sono intervenuti AmletoBal<strong>la</strong>rini e Marino Micich, rispettivamentepresidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Società di StudiFiumani e direttore <strong>del</strong>l’ArchivioMuseo Storico di Fiume; il gen. AlbertoFicuciello, consigliere militare <strong>del</strong><strong>la</strong>Presidenza <strong>del</strong> Consiglio dei Ministrie presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione perl’attribuzione degli attestati ai congiuntidegli Infoibati; i proff. Fulco Lanchestere Augusto Sinagra <strong>del</strong>l’Università “LaSapienza” di Roma, il prof. GiuseppePar<strong>la</strong>to, Rettore <strong>del</strong>l’Università “S. PioV” di Roma. Ha aperto l’incontro ilMaestro Squarcia che ha eseguito ottimamenteal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong> alcuni brani <strong>del</strong>repertorio c<strong>la</strong>ssico. Folto il pubblicopresente, composto anche dagli alunnidei Licei “B<strong>la</strong>ise Pascal” di Pomezia,“Stanis<strong>la</strong>o Cannizzaro” di Roma e“Miche<strong>la</strong>ngelo Buonarroti” di Frascati(Roma), accompagnati dalle rispettivedocenti Schürzel, Ba<strong>la</strong>lrin e Pezzini.Il 18 febbraio, a Colleferro, SilvanoMoffa, Marino Micich e FrancoGaspardis sono intervenuti al<strong>la</strong> conferenza-dibattitodal titolo <strong>10</strong> febbraio:il diritto al<strong>la</strong> memoria.Plinio MartinuzziAll’istriano Luigi Donoràle insegne di Cavaliere<strong>del</strong>l’OMRIDìgnano d’Istria è dunque benedettafra le cìttà <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra terra e<strong>del</strong>l’Italia poiché dà sovente i natali amusicisti di altissimo rango.Ancorché nato a Po<strong>la</strong> è infatti diDignano Antonio Smareglia, fra i migliorioperisti italiani di fine ’800 e inquel periodo rappresentato frequentementeal<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong>. In una biografia <strong>del</strong>geniale compositore francese d’operaMassenet (Werther, Manon, Thaïs, DonChisciotte) lessi di uno spostamento didate concernente una sua opera darappresentare a Mi<strong>la</strong>no, perché in cartellonevi era un’opera dì Smareglia.Oggi <strong>la</strong> memoria <strong>del</strong> compositoredignanese si è attenuata; non sparitaperò, perché chi conosce le sue Nozzeistriane sa che ci troviamo dinanziad una grande pagina di musica. Tornerà,tornerà certamente lo Smaregliae il destro verrà dato probabilmentedagli ascolti in concerto, perché i costidi allestimento di un’opera non conosciutasono moto alti e le conoscenzeoperistiche meno diffuse di un temposalvo che per le più popo<strong>la</strong>ri.E di Dignano è Luigi Donorà, festeggiatoa Roma il 9 febbraio scorsoal<strong>la</strong> vigilia <strong>del</strong> nostro <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordoche ha visto inaugurato <strong>la</strong> domenicaseguente, sul<strong>la</strong> via Laurentinacara al ricordo <strong>del</strong> martirio di San Paoloapostolo, il monumento ai nostrimartiri infoibati. Ricevendo <strong>la</strong> Crocedi Cavaliere OMRI, Luigi Donorà è entratoanche formalmente nel<strong>la</strong> schieradegli italiani che hanno ben meritato<strong>del</strong><strong>la</strong> Patria. Che hanno ben meritatodi questa terra <strong>del</strong>l’arte e <strong>del</strong><strong>la</strong> musica,mentre al contempo Donorà è altresìl’aedo <strong>del</strong><strong>la</strong> sua patria istriana. Edegli si colloca, unitamente alloSmareglia, nel<strong>la</strong> scia di altri grandi <strong>del</strong><strong>la</strong>musica istriana come Tartini «de Piràn»- che dovremmo tutti conoscere meglio- o Dal<strong>la</strong>picco<strong>la</strong>, che fu maestrodi Donorà . Figlio <strong>del</strong> preside trentinoRiproduciamo alcuni passaggi <strong>del</strong> saluto rivolto dalvicepresidente <strong>del</strong> Comitato di Roma, prof.ssa Schürzel,in occasione <strong>del</strong>l’inaugurazione <strong>del</strong> monumento alleVittime <strong>del</strong>le Foibe.Oggi, <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo, ci troviamo qui per inaugurareil Monumento ai Martiri <strong>del</strong>le Foibe istriane. [...]Questo Monumento è stato fortemente voluto dal ComitatoProvinciale di Roma, di cui ringrazio i più stretticol<strong>la</strong>boratori, che hanno speso ogni energia e profusoil massimo impegno per <strong>la</strong> sua realizzazione,unitamente ai rappresentanti <strong>del</strong>le istituzioni locali, edin special modo <strong>del</strong> Municipio di Roma XII e <strong>del</strong> suopresidente.È importante che proprio nel<strong>la</strong> città di Roma, dovegià nel 1947 il municipio già pulsava <strong>del</strong> cuore degliesuli che, con l’animo ancora gonfio di immensa sofferenzae al tempo stesso di aspettative e speranze, quiavevano trovato i primi alloggi che potessero dirsi tali,oggi sia stato eretto questo Monumento, a memoria diquanto di indicibile sia avvenuto nel<strong>la</strong> recente storiaRoma, <strong>10</strong> febbraio, davanti il Monumento alle Vittime <strong>del</strong>le Foibe(foto Marchiolli/Univertical)<strong>del</strong> liceo istriano di Pisino, Dal<strong>la</strong>picco<strong>la</strong>si senti assolutamente figlio <strong>del</strong><strong>la</strong>nostra peniso<strong>la</strong> e trasse da essa, ruvida,dal<strong>la</strong> terra rossa costel<strong>la</strong>ta da forre,doline e fiumi talora incerti, un’ispirazioneasciutta, versata in note discontinue,non armoniche, di bellezza geometrica.Il Donorà ha proseguito, hasuperato <strong>la</strong> lezione <strong>del</strong> compositorepisinese, coniugando l’ampliamentodegli orizzonti musicali perseguitodal<strong>la</strong> musica <strong>del</strong> ’900 con le ricchezzetramandateci dai decenni, dai secoliprecedenti conseguendo sorprendentirisultati di armonie e musichemodernissime (Là <strong>del</strong> Quarnaro, L’urlo<strong>del</strong>le Foibe). In cui egli prosegue edamplia <strong>la</strong> lezione <strong>del</strong> Puccini - daDonorà amatissimo - esprimendo<strong>la</strong> ecompletando<strong>la</strong> in una bellezza a luipeculiare. Benvenuto sia quindi questoriconoscimento che ci invita adancora meglio conoscerlo, dandoglisempre più <strong>la</strong> nostra naturale ammirazione.Molti auguri, Cavaliere.Egone RatzenbergerDi Franco Marchiollile immagini <strong>del</strong>l’inaugurazione a RomaIl servizio fotografico sull’inaugurazione a Roma <strong>del</strong> monumento alleVittime <strong>del</strong>le Foibe, parzialmente pubblicato sul numero di marzo, è diFranco Marchiolli/Univertical.«Materia insostituibile al<strong>la</strong> costruzione<strong>del</strong> sapere e <strong>del</strong><strong>la</strong> verità storica»italiana e a monito di quanto non dovrebbe mai piùaccadere.Il Ricordo, <strong>la</strong> Memoria di fatti, valori, convinzioni esentimenti con un forte impatto emotivo, quali sono levicende riguardanti i giuliano-dalmati, offre materiainsostituibile, non solo al<strong>la</strong> costruzione <strong>del</strong> sapere e<strong>del</strong><strong>la</strong> verità storica, ma anche, soprattutto <strong>del</strong>l’identità,che è qualcosa che, al di <strong>la</strong> <strong>del</strong>le collocazioni geografiche,è dentro di noi e ovunque può essere sentita, sipuò ritrovare ed affermare.[...] Il <strong>10</strong> febbraio 2008, <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo, finalmenterende onore con questo monumento alle Vittime<strong>del</strong>le Foibe che simbolicamente rappresentano tuttele vittime <strong>del</strong>le terre giuliano-dalmate e riunisce nelsenso più completo <strong>del</strong> termine gli esuli istriani, fiumanie dalmati, questi italiani di altissima fede verso <strong>la</strong> Patria,a tutti gli italiani in una memoria giusta e condivisa,in un unico grande sentire che è quello <strong>del</strong>l’Italiatutta.Donatel<strong>la</strong> Schürzel


<strong>10</strong> DIFESA ADRIATICA Aprile 2008Pubblichiamo le cronache di alcunemanifestazioni promosse in Italia.Un elenco naturalmente parziale,considerando che oltre 200 città (fonteANSA) sono state teatro di commemorazioniufficiali.CAMPOBASSOLa Presidenza <strong>del</strong><strong>la</strong> RegioneMolise e l’Associazione NazionaleDalmata hanno promosso congiuntamente<strong>la</strong> commemorazione <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong><strong>del</strong> Ricordo, al<strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> presidente<strong>del</strong><strong>la</strong> Regione, Michele Iorio,<strong>del</strong> presidente nazionale ANVGD LucioToth, <strong>del</strong> prof. Onorato Bucci, <strong>del</strong>l’Università<strong>del</strong> Molise, e di Guido Cace,presidente <strong>del</strong>l’AND. «In questaopccasione – ha detto tra l’altro l’on.Iorio – abbiamo ritenuto di organizzareuna mostra fotografica con materialiinediti riguardanti gli infoibati permantenere sempre viva <strong>la</strong> memoria diquel<strong>la</strong> scellerata violenza [...]. Abbiamorealizzato un filmato, [...] intervistedi testimoni, di sopravvissuti, diparenti <strong>del</strong>le vittime».L’11 febbraio, nel Convitto diCampobasso, si è tenuto dunque ilconvegno con i rapperesentanti <strong>del</strong>leassociazioni esuli e <strong>del</strong>le istituzioni, nelcorso <strong>del</strong> quale è stata conferita dal<strong>la</strong>Presidenza <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione una medagliad’oro al<strong>la</strong> memoria di tre infoibatioriginari <strong>del</strong> Molise. «Abbiamo volutoinvitare anche i tanti profughi – harimarcato il presidente Iorio – che inquegli anni furono costretti ad abbandonarele loro case e le loro attivitàeconomiche». Prima <strong>del</strong>l’inizio dei<strong>la</strong>vori <strong>del</strong> convegno, cui hannopresenziato le massime istituzioni regionali,i rappresentanti <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>economico e sociale <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione evarie <strong>del</strong>egazioni degli studentimolisani, è stato presentato il filmatorealizzato dall’editore Pal<strong>la</strong>dino diCampobasso. La Presidenza <strong>del</strong><strong>la</strong> RegioneMolise, considerato l’alto contenutostorico-culturale <strong>del</strong>le immaginie <strong>del</strong><strong>la</strong> parte narrativa, ha inteso distribuiresuccessivamente <strong>la</strong> pellico<strong>la</strong>a tutte le scuole <strong>del</strong> Molise per dareagli studenti un valido supporto perl’approfondimento di quei fatti checaratterizzarono i mesi successivi al<strong>la</strong>fine <strong>del</strong><strong>la</strong> seconda guerra mondiale inquel<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re parte d’Italia.È stata quindi presentata <strong>la</strong> ristampaanastatica, voluta dal<strong>la</strong> Presidenza<strong>del</strong><strong>la</strong> Regione Molise, di alcune copie<strong>del</strong> “Giornale d’Istria” che documentava<strong>la</strong> cronaca quotidiana degli eccidiin Istria. La mostra «Foibe: martiri dimenticati»è stata allestita presso <strong>la</strong>Cappel<strong>la</strong> <strong>del</strong> Convitto “Mario Pagano”di Campobasso, ed è rimasta apertasino al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> mese.CASERTAPiena riuscita nel capoluogo campano<strong>del</strong> convegno «Fuga dal confineorientale, memorie di un esilio», promossodall’assessorato al<strong>la</strong> Cultura<strong>del</strong><strong>la</strong> Provincia di Caserta, in col<strong>la</strong>borazionecon il Centro studi “FrancescoDaniele” e l’Istituto Storico <strong>del</strong><strong>la</strong>Resistenza. L’incontro è stato dedicatoalle vicende <strong>del</strong>le popo<strong>la</strong>zioniistriane e dalmate, vittime di indiscriminatepersecuzioni e di feroci rappresaglie,culminate con gli eccidinelle foibe, e costrette a un dolorosissimoesodo dai territori <strong>del</strong> confineorientale. Dopo il saluto <strong>del</strong> vicepresidente<strong>del</strong><strong>la</strong> provincia DomenicoDell’Aqui<strong>la</strong>, è stato proiettato il video«Voci in esilio», curato da EmilianoLoria <strong>del</strong>l’Associazione per <strong>la</strong> Culturaistriana, fiumana e dalmata nel Lazio,contenente recenti interviste e testimonianzedi esuli giuliano-dalmati. Il foltopubblico presente in sa<strong>la</strong> ha poiseguito con grande attenzione gli interventidei due re<strong>la</strong>tori. Lo storicoIl <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo in ItaliaFrancesco Soverina <strong>del</strong>l’ICSR “VeraLombardi” su «Storia e memoria <strong>del</strong>lepopo<strong>la</strong>zioni <strong>del</strong>l’Istria e <strong>del</strong><strong>la</strong> Dalmazia»ha fatto un’analisi ampia eapprofondita <strong>del</strong>le vicende storichenell’Adriatico orientale, dal 1918 aglianni ‘90. L’avv. Vittorio Giorgi hare<strong>la</strong>zionato su «L’Istria, Fiume e <strong>la</strong>Dalmazia nei trattati internazionali. Lacondizione giuridica degli esuli»: haillustrato <strong>la</strong> specifica identità culturale<strong>la</strong>tina-veneta <strong>del</strong>le regioni <strong>del</strong>l’Istria e<strong>del</strong><strong>la</strong> Dalmazia, quindi ha esaminatoil trattato di Parigi, il Memorandum diLondra e il trattato di Osimo che hannosegnato <strong>la</strong> cessione di interi territorial<strong>la</strong> Jugos<strong>la</strong>via di Tito, causando l’inevitabileesodo degli italiani. Ha infineesposto <strong>la</strong> questione giuridica degliindennizzi e <strong>del</strong><strong>la</strong> restituzione dei beniagli esuli, purtroppo ancora irrisolta. I<strong>la</strong>vori sono stati coordinati dallo storicoFelicio Corvese, presidente <strong>del</strong> Centrostudi “Francesco Daniele”, che hasottolineato l’antico carattere multiculturalee multietnico <strong>del</strong>le regioni<strong>del</strong>l’Adriatico orientale. Al termine c’èstata una toccante testimonianza di unesule da Zara, da molti anni residentea Caserta.Davanti al tavolo dei re<strong>la</strong>tori, inbel<strong>la</strong> mostra, le bandiere <strong>del</strong>l’Istria,Fiume e Dalmazia, fornite dall’ANVGD.La notizia <strong>del</strong> convegno è stata diffusadai giornali casertani e dai giornali webprima e dopo il convegno. Le immagini<strong>del</strong>l’incontro e le interviste aire<strong>la</strong>tori sono state trasmesse dal telegiornaledi RAI3 Regione e da Teleluna.FRASCATI (ROMA)Venerdì 22 febbraio, presso le scuderieAldobrandini a Frascati, l’Associazioneper <strong>la</strong> Cultura Fiumana,Istriana e Dalmata nel Lazio e l’ArchivioMuseo Storico di Fiume , con ilpatrocinio <strong>del</strong> Comune di Frascati hannoorganizzato un convegno su «Istria,Fiume e Dalmazia: L’esodo e le foibe»indirizzato agli alunni <strong>del</strong>le scuolemedie superiori locali.Ha introdotto e moderato <strong>la</strong>prof.ssa Maria Luisa Botteri e sono intervenutiil dott. Marino Micich (presidenteAssociazione per <strong>la</strong> Cultura fiumana,istriana e dalmata nel Lazio)che ha par<strong>la</strong>to su «L’italianità in Istria,Fiume e Dalmazia» e l’on. Lucio Toth(presidente nazionale ANVGD) su «Ildovere <strong>del</strong><strong>la</strong> memoria».È stato inoltre presentato il testo Laquestione <strong>del</strong> confine orientale italianoa cura <strong>del</strong>le autrici prof.sse PatriziaPezzini, Mirel<strong>la</strong> Triboli e Maria LuisaBotteri.Il vicesindaco Frascatani ha portoi saluti <strong>del</strong> Comune che si compiacedi celebrare tutte le giornate <strong>del</strong><strong>la</strong>memoria anche in ricordo dei proprimorti <strong>del</strong>l’8 settembre 1943. È stataquindi <strong>la</strong> volta <strong>del</strong><strong>la</strong> proiezione <strong>del</strong> filmatoa cura <strong>del</strong> dott. Emiliano Loria«Voci in esilio» seguita dalle testimonianzedegli esuli giuliano-dalmatiFranco Gaspardis e Niel<strong>la</strong> Penso .Sono seguite le domande degli allievie gli interventi <strong>del</strong>le professoresseaccompagnatrici. Interessante inpartico<strong>la</strong>re l’intervento <strong>del</strong><strong>la</strong> prof.ssaBarberio <strong>del</strong> Liceo c<strong>la</strong>ssico “Cicerone”.Al dibattito finale hanno contribuitoi re<strong>la</strong>tori, anche per risponderealle domande sia dei ragazzi <strong>del</strong>l’Istitutotecnico “Buonarroti” che <strong>del</strong> Liceodi Frascati.ISERNIANel <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo dedicatoal<strong>la</strong> memoria <strong>del</strong>le vittime <strong>del</strong>le Foibeil vicesindaco e assessore al<strong>la</strong> pubblicaistruzione <strong>del</strong> Comune di Isernia,Giovancarmine Mancini, è intervenutosul significato di tale giornata. «L’eccidio<strong>del</strong>le foibe è stata una <strong>del</strong>le paginepiù tristi <strong>del</strong><strong>la</strong> storia italiana recente.Furono migliaia i nostri connazionaliuccisi e moltissimi i profughi costrettia fuggire dalle terre occupate daicomunisti titini. Fu una vera e propriapulizia etnica. Una strage per decennidimenticata, una dimenticanza tantocolpevole da apparire oggi come unacongiura <strong>del</strong> silenzio».Mancini ha programmato una iniziativatesa a sensibilizzare le nuovegenerazioni al ricordo di quel<strong>la</strong> tragedia:«Il prossimo 7 marzo, presso <strong>la</strong>scuo<strong>la</strong> media “Giovanni XXIII”, interverràl’on. Lucio Toth, presidente nazionale<strong>del</strong>l’Associazione VeneziaGiulia e Dalmazia, il quale, incontrandogli studenti, parlerà loro <strong>del</strong>le vittime<strong>del</strong>le foibe e degli italiani cacciatidal<strong>la</strong> Venezia Giulia e dalle costedalmate». Il vicesindaco ha annunciatoil proposito di fare un gemel<strong>la</strong>ggiocon Zara, città che, nel novembre1943, fu rasa al suolo dai bombardieri<strong>del</strong>le truppe alleate, in modo analogoa quanto subito da Isernia due mesiprima.(fonte addetto stampaMauro Gioielli)MONTE COMPATRI (ROMA)Ancora in Provincia di Roma unincontro ed una mostra dedicata alconfine orientale con il patrocinio <strong>del</strong>Comune, <strong>del</strong><strong>la</strong> Provincia e <strong>del</strong><strong>la</strong> RegioneLazio.Presenti il sindaco, avv. Marco DeCarolis, il vicesindaco avv. Fabiod’Acuti, l’assessore ing. Patrizio Ciuffa,il professor D’Acunzo <strong>del</strong>l’Universitàdi Cassino e l’avv. Ro<strong>la</strong>ndo Grossi,moderatore <strong>del</strong>l’incontro dedicatoall’Istria, Fiume e Dalmazia nel ricordo<strong>del</strong><strong>la</strong> tragedia.Promotrice <strong>del</strong>l’iniziativa, in vestedi rappresentante <strong>del</strong>l’AssociazioneNazionale Dalmata e come responsabile<strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione cultura <strong>del</strong><strong>la</strong>Pro Loco di Monte Compatri, <strong>la</strong>prof.ssa Maria Luisa Botteri, che hasvolto una re<strong>la</strong>zione su Zara e una sul<strong>la</strong>romanità nell’Adriatico orientale.È seguito un dibattito al quale sonointervenuti molti dei presenti con domandeappropriate.NOVARA«Donne, memoria e confine: vocidal<strong>la</strong> letteratura femminile istriana»,questo il titolo <strong>del</strong> convegno tenutosinell’Au<strong>la</strong> magna <strong>del</strong>l’Università diNovara, ricavata nel<strong>la</strong> già caserma“Perrone”, che fu dopo l’esodo unodei più grandi campi profughi in Piemonte.L’incontro, presieduto dall’assessoreprovinciale al<strong>la</strong> Cultura, Pao<strong>la</strong>Turchelli, ha visto gli interventi diMauro Begozzi, Anna Cardano, <strong>del</strong>l’esuleistriana Romana Sansa, di AlessandraArgenti Tremul (per <strong>la</strong> Societàdi studi storici e geografici di Pirano),di Car<strong>la</strong> Rotta, scrittrice, e <strong>del</strong><strong>la</strong> prof.ssaElis Deghenghi Oluiijc, docente diitalianistica nell’Università di Po<strong>la</strong> eautrice di numerosi pregevoli saggisul<strong>la</strong> letteratura istriana “al femminile”.Il convegno ha avuto il patrocinio<strong>del</strong><strong>la</strong> Presidenza <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica, <strong>del</strong>Ministero per i Beni e le Attività Culturalie <strong>del</strong>le Pari Opportunità.Ricordiamo che a Novara è insediatauna cospicua comunità di esuliper i quali venne realizzato nel dopoguerrail «Vil<strong>la</strong>ggio Dalmazia». Folta<strong>la</strong> rappresentanza di esuli che ha volutoseguire l’incontro.PALERMONel<strong>la</strong> splendida Chiesa di S. EugenioPapa, esuli e autorità civili e militarihanno commemorato, sabato 9febbraio, il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo con unaMessa officiata da padre AngeloCarrara. Nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> cerimonia religiosaè intervenuto Gino Zambiasi,profugo da Fiume, il quale ha richiamatole ragioni <strong>del</strong><strong>la</strong> memoria, il climadi violenza e di intimidazione impostodal regime jugos<strong>la</strong>vo di Tito perindurre <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione italiana all’esodo,le deportazioni e le soppressionidi innocenti ad opera dei partigianicomunisti.Assieme ai rappresentanti <strong>del</strong>le Isti-tuzioni pubbliche, quali l’assessore alTurismo e sport Raul Russo e ilVicequestore dott. Antonucci, eranopresenti al rito le diverse associazionid’arma con i loro presidenti, il gen.Gualtiero Consolini, presidente Comitatid’Intesa, e il presidente regionaledei Bersaglieri, col. Giacomo Alfano.Domenica <strong>10</strong> febbraio, alle ore17.00, da Piazza Politeama s’è mossoun corteo con numerosi partecipanti,con medaglieri, <strong>la</strong>bari e bandiere, primefra le quali quelle di Fiume, <strong>del</strong>l’Istria e <strong>del</strong><strong>la</strong> Dalmazia. Tutti stretti attornoa don Andrea Di Pao<strong>la</strong>, cappel<strong>la</strong>nomilitare capo Guardia di FinanzaComando Regionale Sicilia, chesul<strong>la</strong> scalinata <strong>del</strong> monumento <strong>del</strong>Milite Ignoto in Via Scar<strong>la</strong>tti, prima dibenedire <strong>la</strong> corona ha voluto ricordareai presenti i motivi <strong>del</strong><strong>la</strong> cerimoniae <strong>del</strong><strong>la</strong> presenza degli esuli.Gino ZambiasiPalermo, <strong>10</strong> febbraio. Alcuni dei partecipantiall’omaggio ai Caduti in occasione <strong>del</strong>le cerimonieper il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo (foto A. Modesto)Novara, convegno «Donne, memoria e confine:voci dal<strong>la</strong> letteratura femminile istriana»,in primo piano, da destra, <strong>la</strong> prof.ssa Elis Deghenghi Olujic,al<strong>la</strong> sua destra Alessandra Argenti TremulIl pubblico presente nell’Au<strong>la</strong> magna<strong>del</strong>l’Università per assistere al convegno


Aprile 2008RECANATI (MACERATA)DIFESA ADRIATICAIl <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo in Italia11Anche quest’anno <strong>la</strong> città diRecanati ha celebrato il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong>Ricordo. Due sono state le iniziative.La prima, l’11 febbraio, nell’Au<strong>la</strong>magna <strong>del</strong> Pa<strong>la</strong>zzo comunale, organizzatodal Comune in col<strong>la</strong>borazionecon l’ADES e l’ASI, prevedevalincontro con Pietro Crasti, presidenteADES. La seconda l’illuminazione artistica<strong>del</strong><strong>la</strong> residenza municipale dall’8al 12 febbraio. Il monumento più rappresentativo<strong>del</strong><strong>la</strong> città, sede <strong>del</strong>le istituzioni,è stato dunque di nuovo unasorta di testimonial <strong>del</strong> <strong>10</strong> <strong>Febbraio</strong>.Dopo aver celebrato <strong>la</strong> Giornata <strong>del</strong><strong>la</strong>Memoria il 28 gennaio, con una mostrasul<strong>la</strong> Shoah e l’apposizione di pannelliillustrativi in via Montevolpino,dove sorgeva l’antico ghetto diRecanati, e in vicolo Sebastiani, luogodi insediamenti ebraici, Recanatiha voluto assumere l’iniziativa dicommorare le Foibe e l’esodo.Un’Au<strong>la</strong> magna gremita di studentiha fatto dunque da cornice all’incontrocon Pietro Crasti, nipote di un sempliceagronomo, ucciso dai partigianidi Tito. Ad introdurre l’intervento diCrasti è stato il sindaco Fabio Corvatta,che ha ricordato ai giovani il dramma<strong>del</strong>le foibe e l’oblio che per sessant’anniha coperto <strong>la</strong> vicenda. Ha ricordatoanche quando, nel 2000, l’assessoreal<strong>la</strong> Cultura on. Franco Foschi, che eraanche presidente di un’associazionedi rifugiati, organizzò un convegno perricordare quei fatti. «In quel contestofacemmo <strong>la</strong> scelta di intito<strong>la</strong>re una viaai Martiri <strong>del</strong>le Foibe. Una scelta – haosservato il sindaco – coraggiosa e sul<strong>la</strong>quale, meno di otto anni fa, non trovammocondivisione. Oggi è il presidente<strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica Napolitano arendere merito, con saggezza e responsabilità,a quel grande lutto».SULMONA (L’AQUILA)«È giusto che <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e le istituzionisi facciano un dovere di informarei giovani riguardo quelle tragichepagine <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra storia re<strong>la</strong>tivealle foibe e che non sono menzionatesui testi di storia».Così si è espressa <strong>la</strong> sig.a MariaAntonietta Stocchi, figlia di un esulegiuliano, intervenuta al<strong>la</strong> celebrazioneorganizzata a Sulmona da AG. Eranopresenti anche il presidente provincialeANVGD Livio Gobbo, esuleistriano, che ha portato <strong>la</strong> sua testimonianzae <strong>la</strong> vice presidente prof.ssaMaria Luisa Aniceti.«Conoscere questi fatti – ha sottolineato<strong>la</strong> signora Stocchi – ci aiuta acapire perché tanti hanno preferitol’esilio piuttosto che rinunciare al<strong>la</strong>propria identità culturale.Una fiumana di donne, bambini,vecchi, uomini di ogni età e condizioneattraversò l’Istria e <strong>la</strong> Venezia Giulia,direttaverso <strong>la</strong> stessa unica meta: <strong>la</strong>libertà. Andavano a Po<strong>la</strong> e a Trieste, lìattendevano le navi che li avrebberoportati in Italia, come se già non ci fossero,in Italia. Coloro che si salvaronovennero nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>, a volte furonoaccolti bene, più spesso malvolentieri;altri si dispersero in tutte le parti <strong>del</strong><strong>mondo</strong>.Oggi, nei loro cuori è ancora vivol’amore per <strong>la</strong> terra che li ha visti nasceree non li vedrà morire.Essi non dimenticano chi sono eda dove sono venuti, insegnano ai lorofigli le antiche nenie e le vecchietradizioni,a rispettare le altre culture ea far conoscere <strong>la</strong> propria, raccontano<strong>la</strong> Storia così come loro l’hanno vissuta».Recanati, l’illuminazione artistica <strong>del</strong><strong>la</strong> residenza municipale.Le normali luci di piazza Giacomo Leopardi sono rimaste spentementre era in funzione un’illuminazione tenue, emanatadall’interno <strong>del</strong> Pa<strong>la</strong>zzo da appositi punti lucecurati dal<strong>la</strong> ditta “iGuzzini illuminazione”(fonte assessore Roberto Bartomeoli, Comune di Recanati)A Tarquina (Viterbo),nessuna commemorazioneun commento di Romeo Manfredi RotelliNessun Ricordo, e nessuna Memoria,in quel di Tarquinia. Lo rileva conrammarico Romeo Manfredi Rotelli,figlio di profuga da Zara, che in uncorsivo sul periodico locale “L’Extra <strong>del</strong>‘<strong>la</strong> Lestra’” così commenta <strong>la</strong> <strong>la</strong>titanza<strong>del</strong><strong>la</strong> municipalità.«Riflettevo con mestizia, agli inizidi quest’anno, che <strong>la</strong> consueta celebrazione<strong>del</strong> Gìorno <strong>del</strong> Ricordo presso<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> consiliare <strong>del</strong><strong>la</strong> Civica residenzanon avrebbe visto <strong>la</strong> presenzadi mia madre e di Elda Mazzarol, entrambevenute a mancare anche al<strong>la</strong>picco<strong>la</strong> comunità locale di istriani,fiumani e dalmati. E fantasticavo sull’opportunità,offerta dal<strong>la</strong> circostanza,di poter commemorare le Scomparse,sve<strong>la</strong>ndo agli intervenuti quel<strong>la</strong>loro calma fortezza che le avrebbespinte a guerra appena conclusa, unaso<strong>la</strong> valigia al<strong>la</strong> mano, ad abbandonarele ridenti e prospere città native,e gli averi, gli affetti e i morti nel camposanto,per un futuro ricco solod’asperità e d’incognite, pur di rimanereItaliane. [...]Contrariamente, però, alle aspettative,e ai luminosi dettami d’una legge<strong>del</strong>lo Stato, il <strong>10</strong> febbraio scorso nons’è tenuto, a Tarquinia, alcun <strong>Giorno</strong><strong>del</strong> Ricordo, così come, <strong>del</strong> resto, il27 gennaio precedente non era statopromossa alcuna Gìornata <strong>del</strong><strong>la</strong> Memoria<strong>del</strong>l’Olocausto. Niente rievocazioni,quindi [...]. Dinanzi al<strong>la</strong>sconfortante realtà <strong>del</strong>l’ab<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>ledue solennità civili, e secondandoun imperioso moto <strong>del</strong>l’animo, ho cosìdeciso di deporre un mazzo di fiori,completo di nastro tricolore con il mionome, sul Monumento ai Caduti diviale Dasti – mancando, in città, luoghipiù adatti – quale personaleonoranza alle vittime <strong>del</strong> nazismo e<strong>del</strong> titoismo e di tutti gli altri “ismi”sanguinari che hanno funestato lo scorsosecolo. [...]Obiettivamente, “rebus sic stantibus”,è già tanto che nessuno mi abbiaperseguito per manifestazione nonautorizzata o, magari, per indebitaoccupazione di suolo pubblico».Red.Danneggiata da ignotil’insegna <strong>del</strong> Centro culturale«Carlo Combi» di CapodistriaCapodistria. Ennesimo atto vandalico ai danni di un’istituzione <strong>del</strong><strong>la</strong>Comunità italiana nell’Istria oggi slovena. L’insegna <strong>del</strong> Centro culturale«Carlo Combi» di Capodistria, è stata infatti danneggiata da ignoti a metàfebbraio. «Si tratta di un ennesimo caso di vandalismo nei confronti diun’istituzione italiana», ha detto a caldo F<strong>la</strong>vio For<strong>la</strong>ni, presidente <strong>del</strong><strong>la</strong>Comunità autogestita costiera <strong>del</strong><strong>la</strong> nazionalità italiana. «Non potrebbeessere diversamente, visto che ci sono quattro tabelle all’entrata <strong>del</strong>l’edificiodove operano varie istituzioni, ed è stata presa di mira soltanto quel<strong>la</strong>minoritaria». La denuncia è stata sporta per atti vandalici nei confronti diignoti. La tabel<strong>la</strong> era stata affissa in occasione <strong>del</strong>l’inaugurazione <strong>del</strong><strong>la</strong>sede, lo scorso dicembre. «Sono cose che preoccupano», ha rimarcatoFor<strong>la</strong>ni, «e che seguono <strong>la</strong> scia dei fatti di Pirano, con <strong>la</strong> segnaletica cancel<strong>la</strong>tae l’imbrattamento all’elementare italiana».Da est a ovest: <strong>la</strong> «Bancarel<strong>la</strong>» da Trieste a TorinoIl Salone <strong>del</strong> libro <strong>del</strong>l’Adriatico orientale, <strong>la</strong> «Bancarel<strong>la</strong>»,<strong>la</strong> manifestazione ideata ed organizzata dal CDM(Centro di Documentazione Multimediale <strong>del</strong><strong>la</strong> CulturaGiuliana Istriana Fiumana e Dalmata) e coordinata daRosanna Turcinovh Giuricin, presenta ormai da qualcheanno, a Trieste, il meglio <strong>del</strong>l’editoria e <strong>del</strong><strong>la</strong> divulgazione<strong>del</strong><strong>la</strong> civiltà italiana <strong>del</strong>l’Adriatico durante cinque giornatedi incontri, dibattiti, musica e spettacoli, alle qualipartecipano autori ed editori, autori, studiosi e pubblico.Ora, per <strong>la</strong> prima volta, <strong>la</strong> «Bancarel<strong>la</strong>» è stata ospitataa Torino nei giorni 27, 28 e 29 marzo 2008 nel<strong>la</strong>sede prestigiosa <strong>del</strong> Circolo dei Lettori di Pa<strong>la</strong>zzo Graneri<strong>del</strong><strong>la</strong> Roccia, in col<strong>la</strong>borazione con l’Associazione culturaleIstriani, Fiumani e Dalmati <strong>del</strong> Piemonte.Il programma ha registrato interventi su Pier AntonioQuarantotti Gambini e Franco Vegliani, con lettura a cura<strong>del</strong> “Teatro <strong>del</strong><strong>la</strong> Caduta”, concerti <strong>del</strong> MitteleuropaEnsemble Chamber Quartet, l’evento multimediale dimusica e poesia Musica Popo<strong>la</strong>re <strong>del</strong>l’Istria veneta - canti<strong>del</strong>l’Esodo istriano e i grandi poeti istroveneti <strong>del</strong> Novecento,e presentazioni al pubblico torinese di prodotti<strong>del</strong><strong>la</strong> cultura eno-gastronomica <strong>del</strong>l’Istria e <strong>del</strong><strong>la</strong>Dalmazia («Sapori e profumi <strong>del</strong>l’Adriatico Orientale»).Nell’ambito <strong>del</strong><strong>la</strong> “tre giorni” è stato presentato il vo-lume di Daria Garbin Salona negli scavi di FrancescoCarrara (se ne parlerà in uno dei prossimi numeri di “Difesa”)ed è stata data un’anticipazione dei molti appuntamentiprevisti nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> «Bancarel<strong>la</strong>» 2008 a Trieste.red.Capodistria, <strong>la</strong> piazza veduta dal<strong>la</strong> LoggiaDa Trieste a Torino, <strong>la</strong> prima “uscita” <strong>del</strong><strong>la</strong> «Bancarel<strong>la</strong>» curata dal CDM


12 DIFESA ADRIATICA Aprile 2008Laura Orlich ricorda <strong>la</strong> zia maternaEtta Bommarcomorta a Genova il 2 agosto 2007.Era nata a Cherso nel 1914, si era sposata giovanissima ed era vissuta aFiume, fino all’esodo nel 1946. Ricordava sempre il Suo Quarnaro e vi tornavaquando poteva.Orgogliosa <strong>del</strong><strong>la</strong> sua italianità, leggeva molto, anche “Difesa Adriatica”Il 31 dicembre 2007 è deceduto a Torino ilGeom. Livio LaudaniEra nato a Po<strong>la</strong> nel 1920. Lascia nel profondo dolore<strong>la</strong> moglie Nives Benussi, le figlie Luciana e Maura con irispettivi mariti e nipoti.Dopo l’esodo si trasferì a Torino dove risiedeva inC.so Peschiera, 142.Fu un marito e padre affettuoso, sempre allegro, sereno,amante <strong>del</strong><strong>la</strong> compagnia e <strong>del</strong><strong>la</strong> musica, riconosciutoquale ottimo pianista e professionalmente stimatodisegnatore nell’ambito di <strong>la</strong>voro.Vasto cordoglio ha suscitato fra i polesani a Torino, inpartico<strong>la</strong>re negli ambienti legati all’esodo e nell’impiego avendo per moltissimianni esplicato <strong>la</strong> sua molteplice attività.Dotato di una grande umanità, oltre che di qualità morali, ha sempre riscossoaffetto e simpatia da parte di tutti gli amici polesani e non, ricordando finoall’ultimo <strong>la</strong> Sua amata Po<strong>la</strong>.È con grande dispiacere che <strong>la</strong> triste notizia verrà recepita da tutti coloro cheLo hanno conosciuto e stimato per <strong>la</strong> Sua integrità morale e <strong>la</strong> Sua infinita bontà.Al<strong>la</strong> cara Signora Nives, amica d’infanzia e sempre di mia moglie, e a tutta<strong>la</strong> Sua famiglia, porgiamo le più affettuose e sentite condoglianze.Bernardo GissiA Bologna è mancato all’affetto dei Suoi cari e <strong>del</strong><strong>la</strong> grande famiglia <strong>del</strong><strong>la</strong>S.G. Fortitudo ilCan. Dott. Don Corrado Mengolicognato di Liliana Martissa Mengoli, Esule dall’Istria e autorevole componente<strong>del</strong> “Coordinamento Adriatico” di Bologna.In un comunicato ufficiale <strong>la</strong> S.G. Fortitudo ha dato notizia <strong>del</strong><strong>la</strong> perdita diDon Corrado Mengoli. Le esequie si sono svolte a Bologna martedì 19 febbraio2008 nel<strong>la</strong> Palestra <strong>del</strong><strong>la</strong> Fortitudo in Via San Felice <strong>10</strong>3, celebrate da S.E. Card.Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna«La S.G. Fortitudo piange Don Corrado MengoliSi è spento ieri sera nel<strong>la</strong> Sua abitazione don Corrado Mengoli, nominato findal 1953, dal Card. Nasalli Rocca direttore <strong>del</strong>l’opera, nata nel 1901 per volontàdi don Mariotti e per dieci anni Giudice <strong>del</strong> Tribunale Ecclesiastico RegionaleF<strong>la</strong>minio e in precedenza per tantissimi anni avvocato <strong>del</strong> tribunale stesso. DonCorrado era nato a Bologna il 7 febbraio 1924 e ordinato sacerdote il <strong>10</strong> agosto1946. Fin dai tempi <strong>del</strong> seminario era noto il suo amore per lo sport, tanto che <strong>la</strong>domenica quando il Bologna giocava in casa, i suoi compagni seminaristi ricordanoche riusciva sempre a capire quando <strong>la</strong> squadra segnava. Con <strong>la</strong> nominaa Direttore <strong>del</strong><strong>la</strong> S.G. Fortitudo <strong>la</strong> sua passione si trasforma in quotidiana offerta<strong>del</strong><strong>la</strong> vita [...]».«Con don Corrado – afferma Giancarlo Tesini, presidente <strong>del</strong>l’S.G. Fortitudo– scompare una figura storica <strong>del</strong><strong>la</strong> Fortitudo».Note dolorose...La sorel<strong>la</strong> Nair e <strong>la</strong> nipote Patrizia con Guglielmo ricordano con immutatoaffetto <strong>la</strong> caraOdense Neriniesule da Fiumemancata a Roma nel 1994. Ne serbano intatto il ricordo<strong>del</strong>l’intelligenza, <strong>del</strong><strong>la</strong> bontà d’animo e <strong>del</strong><strong>la</strong> non comunecultura, l’amore per <strong>la</strong> quale ha saputo trasmettere aquanti Le sono stati vicini. Fe<strong>del</strong>issima al ricordo di Fiume,ha saputo guardare al <strong>mondo</strong> attraverso l’arte con generosasensibilità. In Sua memoria offrono un’e<strong>la</strong>rgizione all’ANVGD.Col pensiero rivolto al<strong>la</strong> Sua cara Istria, ha chiuso <strong>la</strong> Sua vita terrena il 6gennaio 2008Giuseppe Pellettidi anni 92. Nato il 13 marzo 1915 a Dignano d’Istria,inizia <strong>la</strong> Sua vita di esule a pochi giorni dal<strong>la</strong> nascita.Quasi tutta <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di quel<strong>la</strong> terra, zona di guerra,viene trasferita in Boemia. A fine conflitto, ritorna inItalia e <strong>la</strong> famiglia di ricompone con tanti sacrifici. A 20anni entra in Aeronautica, ma dopo pochi anni l’Italia ècoinvolta in un nuovo conflitto mondiale, con nuovi luttie distruzioni. Sua mamma un giorno scompare, cometanti altri italiani. Verrà poi ritrovata in una foiba. Nel 1947, a malincuore, ècostretto a <strong>la</strong>sciare <strong>la</strong> Sua casa per trasferirsi in Italia, e dopo il matrimonio sistabilisce in provincia di Mi<strong>la</strong>no. Forma <strong>la</strong> Sua famiglia, nascono tre figli e piùavanti quattro nipoti. Nel 1975, dopo 40 anni di servizio, <strong>la</strong>scia <strong>la</strong> carrieraaeronautica. Inizia così <strong>la</strong> vita di pensionato e d’uomo, che ha concluso il 6gennaio scorso, dopo 58 anni di matrimonio. La moglie, signora Vittoria, i figlicon le rispettive famiglie, i nipoti, con rimpianto e nostalgia così Lo ricordano.I famigliari tutti e l’amica Giuly ricordano con affetto <strong>la</strong> caraMyriam Voncina ved. Kautene in memoria offrono un’e<strong>la</strong>rgizione a “Difesa Adriatica”È mancato all’affetto <strong>del</strong><strong>la</strong> Sua famigliaCarlo PozziLo annunciano con dolore e immutato affetto <strong>la</strong> moglie Laura Goacci e i figliMauro.È mancato il 21 gennaio 2008Nino Mi<strong>la</strong>zzidi anni 92, consorte <strong>del</strong><strong>la</strong> capodistriana Duilia Godignani Mi<strong>la</strong>zzi.Era nato in Friuli ma abitante e studente a Trieste fin da bambino e fino almatrimonio con <strong>la</strong> sig.ra Duilia. Gli amici ricordano <strong>la</strong> passione patriottica <strong>del</strong>caro Nino, che gli ha sempre fatto difendere le posizioni dei profughi istriani epartecipare ai loro travagli.Per ricordarLo agli amici lontani e a quanti Lo hanno, magari molto tempofa, conosciuto e ritenendo di fare ciò che il nostro Nino avrebbe desiderato difare, inviano euro 125,00 in memoria i sigg. Vittorio e Livia Gobbo, Pino eFioretta De Forza, Maria Ulessi.PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196)La seguente informativa le viene resa ai sensi e per gli effetti <strong>del</strong>Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 30 giugno 2003 n. 196 in materia di protezionedei dati personali e concerne i dati forniti all’Associazione NazionaleVenezia Giulia e Dalmazia, in re<strong>la</strong>zione agli abbonamenti al<strong>la</strong>rivista “Difesa Adriatica”.Categorie di dati personalioggetto di trattamento, scopi e modalità <strong>del</strong> trattamento stesso.Le finalità <strong>del</strong> trattamento dei Dati Personali sono le seguenti:a) permettere <strong>la</strong> corretta esecuzione <strong>del</strong>le obbligazioni contrattualida noi assunte nei confronti degli abbonati e viceversa, nonchédegli adempimenti contabili e fiscali seguenti,b) permettere l’adempimento agli obblighi previsti da leggi, rego<strong>la</strong>mentie normative comunitarie, ovvero a disposizioni impartiteda autorità a ciò legittimate <strong>del</strong><strong>la</strong> legge e da organi di vigi<strong>la</strong>nza econtrollo,c) permettere di svolgere attività di informazione circa nostri ulterioriprodotti e/o servizi, nonché attività promozionali, commercialie di marketing; attività di rilevazione <strong>del</strong> grado di soddisfazionedegli abbonati.Il trattamento avverrà mediante supporti sia telematici che cartacei,entrambi eventualmente organizzati anche come banche dati o archivi,e comporterà, ove necessario, l’uso di comunicazioni postali,telefoniche e telematiche.I Dati Personali verranno gestiti dal personale addetto che, nominatoresponsabile e/o incaricato <strong>del</strong> trattamento secondo <strong>la</strong> vigente organizzazioneaziendale, è preposto al loro trattamento al fine <strong>del</strong>raggiungimento degli scopi precedentemente indicati.I Dati personali verranno posti a conoscenza <strong>del</strong>l’Associazione NazionaleVenezia Giulia e Dalmazia – Via Leopoldo Serra 32, Roma -di Caterini Editore Società a.s. – Via Ambrogio Traversari n. 72, Roma- nonché di Spedis S.r.l. – Via <strong>del</strong>l’Omo n. 128 Roma, nominateresponsabili <strong>del</strong> trattamento, che sono preposte al loro trattamento inoutsourcing nel rispetto <strong>del</strong>le finalità come sopra elencate.Eccetto alle sopraccitate persone, fisiche o giuridiche, enti o istituzioni,non è in alcun modo prevista <strong>la</strong> comunicazione dei Dati Personalia terzi, ovvero <strong>la</strong> loro diffusione.Natura obbligatoria dei conferimentidei Dati Personali e conseguenze in caso di mancata rispostaIl conferimento dei Dati Personali ed il re<strong>la</strong>tivo trattamento per lefinalità indicate sub a) e sub b) nel precedente paragrafo sono strettamentefunzionali al<strong>la</strong> ricezione <strong>del</strong><strong>la</strong> Rivista “Difesa Adriatica” e pertantocostituiscono condizione necessaria per poter dar seguito al<strong>la</strong>spedizione <strong>del</strong><strong>la</strong> rivista indicata.Il conferimento dei Dati Personali ed il re<strong>la</strong>tivo trattamento per lefinalità indicate sub c) nel precedente paragrafo sono invece facoltativi.Conseguentemente, <strong>la</strong> mancata prestazione <strong>del</strong> consenso al trattamentocomporterà l’impossibilità per l’Associazione Nazionale VeneziaGiulia e Dalmazia, di svolgere le attività ivi indicate, e pertanto,di fornire i beni e/o servizi ivi indicati.Diritti <strong>del</strong>l’interessatoL’art 7 <strong>del</strong> codice le garantisce i seguenti diritti:1. ottenere <strong>la</strong> conferma <strong>del</strong>l’esistenza o meno di dati personali a Leire<strong>la</strong>tivi ed ottenere <strong>la</strong> comunicazione in forma leggibile;2. ottenere l’indicazione <strong>del</strong>l’origine dei Dati Personali; <strong>del</strong>le finalitàe <strong>del</strong>le modalità <strong>del</strong> trattamento; <strong>del</strong><strong>la</strong> logica applicata in casodi trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici; degliestremi indicativi <strong>del</strong> tito<strong>la</strong>re <strong>del</strong> trattamento e dei responsabili<strong>del</strong> trattamento; dei soggetti, o <strong>del</strong>le categorie dei soggetti ai qualii dati Personali possono essere comunicati o che possono venirnea conoscenza in qualità di responsabili <strong>del</strong> trattamento o dipersone incaricate <strong>del</strong> trattamento;3. ottenere l’aggiornamento, <strong>la</strong> rettifica o l’integrazione dei Dati Personali,<strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione, <strong>la</strong> trasformazione in forma anonima o ilblocco dei dati trattati in vio<strong>la</strong>zione di legge; l’attestazione che leoperazioni indicate in precedenza sono state portate a conoscenza,anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai qualii Dati Personali sono stati comunicati o diffusi;4. opporsi, in tutto o in parte, al trattamento di dati per motivi legittimi,anche se i dati sono pertinenti allo scopo <strong>del</strong><strong>la</strong> raccolta; altrattamento di dati ai fini di invio di materiale pubblicitario, divendita diretta, per il compimento di ricerche di mercato o dicomunicazione commerciale.Tito<strong>la</strong>re <strong>del</strong> trattamentoe disponibilità <strong>del</strong><strong>la</strong> lista dei responsabili <strong>del</strong> trattamentoIl tito<strong>la</strong>re <strong>del</strong> trattamento dei Dati Personali è ll’Associazione NazionaleVenezia Giulia e Dalmazia con sede in Roma, Via LeopoldoSerra, 32, nel<strong>la</strong> persona <strong>del</strong> Direttore Responsabile, D.ssa Patrizia C.Hansen.Qualsiasi comunicazione o atto ufficiale potrà essere inviato presso<strong>la</strong> sede <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, nel<strong>la</strong>persona <strong>del</strong> Direttore Responsabile, D.ssa Patrizia C. Hansen, nominatoresponsabile <strong>del</strong> trattamento anche per consentire agli interessatil’esercizio dei diritti di cui all’articolo 7 <strong>del</strong> codice.Una lista completa dei responsabili <strong>del</strong> trattamento dei Dati Personaliè disponibile presso <strong>la</strong> sede <strong>del</strong>lAssociazione Nazionale VeneziaGiulia e Dalmazia, Via Leopoldo Serra, 32 Roma.Il mo<strong>del</strong>lo di consenso sarà spedito a tutti gli abbonati per postaordinaria o come supplemento a “Difesa Adriatica”.Ciao C<strong>la</strong>udio! Sono contenta <strong>del</strong><strong>la</strong> tua rubrichetta, finalmentequalche babezzo… Bene, sai cosa ti volevo dire? Saicosa ho combinato? A settembre 2007 mi sono iscritta a uncorso serale di croato, qui a Mi<strong>la</strong>no. Ci sono altri esuli, non tutticon nomi italiani (o italianizzati, come il mio) e anche gente“italiana”. In tutto poca gente. Ci ho pensato per molto tempo:i miei si rivoltano nel<strong>la</strong> tomba.Io però penso che una buona volta bisogna accantonare eandare avanti, per evitare che Storia e le brutte storie si ripetano…Ciao!Tullia Pacefiumana nata in via Bolzano, 8il 27 gennaio 1946e arrivata a Mi<strong>la</strong>no in un cestinoCara amica Tullia, grazie per il Suo contatto simpatico, vivoe vibrante. Non male come percorso il Suo.Si è iscritta a un corso di croato? Francamente (e con ilcuore) La promuovo a <strong>10</strong>0 punti.Perché? Semplice.Mi ha colpito positivamente <strong>la</strong> modernità, l’attualità <strong>del</strong><strong>la</strong>frase «...evitare che Storie e le brutte storie si ripetano…».Anch’io lo ripeto: quelle terre trasuderanno sempre l’anticapresenza culturale e storica <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra civiltà.Lei, in un istante, ha trasmesso l’idea che ci si può innalzareda ricordi nostalgici, spesso dolorosi. Innalzarsi per poter rivederecon dignità il nostro futuro.Quelle terre vivono speranze in evoluzione; l’importante èCLAUDIO PER VOIricordarle, viverle, riviverle con occhi nuovi, costruttivi, senzafarsi toccare da polemiche e rimpianti. Mi fa piacere constatareche lei sia Acquario. Segno lungimirante, moderno, non banale.Spero che coltivi qualche contatto con <strong>la</strong> Sua terra d’origine,quest’anno potrebbe donarLe una nuova, intensa pagina dascrivere. Una sincera stretta di mano.P.S. I Suoi cari non si stanno rivoltando nel<strong>la</strong> tomba ma <strong>la</strong>osservano con affetto. Sono orgogliosi di Lei!• • •Ho letto <strong>la</strong> rubrica “C<strong>la</strong>udio per voi” sul numero di febbraiodi “Difesa Adriatica”. Ho notato l’accortezza e <strong>la</strong> sensibilità<strong>del</strong> sig. C<strong>la</strong>udio nel predisporre <strong>la</strong> risposta. Mi chiedo quindi,da figlia di profughi, perché i miei genitori (e tanti altri da quelloche so) ci hanno ce<strong>la</strong>to per tanti anni una cruda realtà storicache noi scopriamo quasi solo oggi?Non è una piacevole sensazione quel<strong>la</strong> di farsi raccontare<strong>la</strong> propria storia da altri, mentre a casa nessuno ha mai avuto ilcoraggio di farlo.Giovanna H.Carissima Giovanna, grazie per il contatto e le parole che mihanno scaldato il cuore. Impressionanti sono le analogie, interioried esteriori, che tutti noi figli di profughi abbiamo sperimentatoed integrato nel nostro Dna umanitario, spirituale. Tipropongo una riflessione. Non banale, non superficiale. Ascoltacon il cuore, ti prego. Pensa a una coppia, un amore che si staevolvendo, ricco di speranze, di entusiasmo, di timori e incertezze,eccetera. Questa coppia ha investito molto nei propri figlioli,per un futuro ottimista e consapevole. Ma…qualcosa staper accadere… Qualcosa che modificherà per sempre <strong>la</strong> lorovita. Un futuro sgreto<strong>la</strong>to da profondi e anche ingiustificati sensidi colpa. Verso se stessi (troppe domande senza risposta) e versoi figli (come sarà il loro domani? Avremmo potuto fare qualcosa?Ma cosa? Perché è accaduta questa tragedia? Perché questo odio?).Ecco…secondo me, <strong>la</strong> chiave di lettura sta proprio in questosenso di colpa vissuto nello sradicarsi da certezze ataviche peraffrontare nebbie dolorose e intrise da incomprensioni che partivanoanche dai figli. Quindi… questa tragedia aiuta amori aconsolidarsi ma ne frantuma altri, provoca conflitti generazionaliper motivazioni drammatiche (le radici, il passato non risoltomischiato con un presente molto fragile, bran<strong>del</strong>li di spiegazionipolitiche e sociali, eccetera). Ma qualcosa si è davvero spezzato…Ecco perché penso che se scattasse una vera solidarietàgenerazionale da tutte le parti, l’affetto e <strong>la</strong> rinascita potrebberocreare un futuro di riscatto, ricco di sorprese costruttive e di propositiequilibrati. Tutto ciò può avvenire anche per le nuove personeche si avvicineranno al<strong>la</strong> nostra storia, senza pregiudizi macon comprensione e, ripeto, solidarietà.


Aprile 2008ANCHE LA BANCA MI VUOLE NATA ALL’ESTEROA dicembre ho pagato l’ICI tramite Internet sul sito <strong>del</strong><strong>la</strong> miabanca. Al momento <strong>del</strong>l’inserimento dati riguardanti <strong>la</strong> città dinascita, non mi è stato accettato<strong>la</strong> scritta Fiume FU.Alle mie rimostranze <strong>la</strong>banca mi ha suggerito discrivere EE al posto <strong>del</strong><strong>la</strong>sig<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> mia città. Nonesiste una legge <strong>del</strong> 1989che ci tute<strong>la</strong> da queste ingiustizie?La banca interpel<strong>la</strong>taulteriormente mi ha suggeritodi provare con <strong>la</strong> sig<strong>la</strong>Per gli esuli, difficili spessoanche i rapporticon gli istituti di creditoFM perché FU non passa.Cosa devo fare?Annamaria Mihalich,mailLe invio <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Interno <strong>del</strong> 2007 che,citando <strong>la</strong> Legge 54/1989, obbliga tutte le amministrazione a modificarei propri sistemi informatici per permettere di registrare Fiumecome città italiana, per chi vi è nato prima <strong>del</strong> 15 settembre1947. Se neanche questo documento smuovesse il consueto immobilismotipico <strong>del</strong>le banche italiane, allora segnali l’accadutoal<strong>la</strong> mail esuli_territoriceduti@interno.it, indicando precisamentenomi, fatti e circostanze. Sarà il Ministero ad intervenire direttamentesui vertici <strong>del</strong>l’istituto di credito.NIENTE PENSIONE IN ARGENTINAMi chiamo Luciana Bellina, nata a Fiume nel 1945. Ho saputoche c’è una pensione per gli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.Anche se minima sempre è un aiuto e piú ancora per persone di62 e 70 anni come io e <strong>la</strong> mia sorel<strong>la</strong>.Insieme al<strong>la</strong> nostra famiglia abbiamo sofferto l’esodo nel 1947,al quale <strong>la</strong> Jugos<strong>la</strong>via ci ha costretto, ed abbiamo dovuto cercarerifugio in altri Paesi. Io ero picco<strong>la</strong>, non mi ricordo tanto, però <strong>la</strong>DIFESA ADRIATICALettere al giornaleFERMO POSTAdi Fabio RocchiI quesiti (possibilmente brevi) possono essere inviati al<strong>la</strong> Redazione(Via Leopoldo Serra 32, 00153 Roma, fax 06.5816852,e-mail info@anvgd.it). Alcuni vengono tratti da più ampie interrogazioniche giungono al<strong>la</strong> sede nazionale <strong>del</strong>l’Anvgd.Giuliano-dalmati in Argentina.La legge italiana non prevedeuna pensione ad hocmia sorel<strong>la</strong> AnaMaria aveva 9 annied ha sofferto losradicamento cometanta altra gente,<strong>la</strong>sciando scuo<strong>la</strong>,amiche, nonni,parenti, casa deimiei genitori, tutto...Non so a chidevo rivolgermi per<strong>la</strong> domanda dipensione.Voi potete darmiquesta informazione?Abbiamo il certificato di profughi. Il nostro Paese di residenzae l’Argentina. Cordiali saluti.Luciana Bellina, mailCi dispiace ma il fatto di essere profughi e di avere <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tivaqualifica, non costituisce per l’Italia diritto di pensione, né per iresidenti in Italia né per i residenti all’estero.L’agevo<strong>la</strong>zione pensionistica di una picco<strong>la</strong> integrazione è previstasolo per chi è già tito<strong>la</strong>re di una pensione INPS.13LA GENTE CHE CI CAPISCEHo appena ascoltato <strong>la</strong> conferenza <strong>del</strong><strong>la</strong> prof. Adriana Ivanova Battaglia Terme e devo riconoscere che pur conoscendo <strong>la</strong> questionedalmato-istriana, non conoscevo i partico<strong>la</strong>ri e i dettaglievidenziati dal<strong>la</strong> bril<strong>la</strong>nte professoressa.Il Vostro dramma non va assolutamente dimenticato e speroche tutti gli italiani debbano inchinarsi al vostro dolore per avercolpevolmente taciuto in nome di un’ottusa logica partitica.Simone Angrisani, mailSi sta facendo <strong>la</strong>rgo, a partire dal <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo, quelsentimento perfettamente espresso qui da questo lettore.L’opinione pubblica comincia finalmente a capirne qualcosa.Al di là <strong>del</strong> fatto che molto c’è ancora da fare, sono comunquesegnali positivi – questi – che <strong>la</strong> strada che stiamo percorrendo èquel<strong>la</strong> giusta.QUALIFICA DI PROFUGO SENZA SCADENZAL’attestato di profugo giuliano-dalmata (che posseggo) è ancoravalido ai fini <strong>del</strong>le priorità in caso di concorsi/graduatorie pubbliche?Non ne ho mai u-sufruito in quanto hosempre <strong>la</strong>vorato nel settoreprivato.Ma attualmente o-pero nel settore pubblico(scuo<strong>la</strong>) e <strong>la</strong> cosa mipotrebbe eventualmentetornare utile.A.V. - PordenoneTra i molti documenti utili al<strong>la</strong>vita <strong>la</strong>vorativa e professionale,anche il certificato di profugoL’attestato è semprevalido in quanto <strong>la</strong> qualificadi profugo non è un dato personale che può essere tolto omodificato all’individuo.Può quindi utilizzarlo in tutti quei casi in cui consente un punteggioin graduatorie o altre agevo<strong>la</strong>zioni.A Missoni <strong>la</strong> cittadinanzaonoraria di TriesteOttavio Missoni riceve <strong>la</strong> cittadinanza onorariadal sindaco di Trieste Roberto DipiazzaSe esiste qualcuno capace disdrammatizzare una cerimonia a Trieste,quel qualcuno è sicuramenteOttavio Missoni, accolto fastosamentenel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> <strong>del</strong> Consiglio comunale perricevere <strong>la</strong> cittadinanza onoraria daparte <strong>del</strong> sindaco Roberto Dipiazza.Si è trattato di un riconoscimento raroGorizia, quando <strong>la</strong> stazioneferroviaria aveva <strong>la</strong> stel<strong>la</strong> rossaUn nostro attento e gentile Lettore, C<strong>la</strong>udio Rossi, ci segna<strong>la</strong> che <strong>la</strong>foto a pagina 6 di “Difesa Adriatica” <strong>del</strong>lo scorso febbraio non riproduce<strong>la</strong> famosa ed odiosa «Casa Rossa», «simbolo <strong>del</strong><strong>la</strong> muti<strong>la</strong>zione di Goriziama bensì <strong>la</strong> gloriosa stazione ferroviaria principale di Gorizia (StazioneTransalpina) annessa al<strong>la</strong> Jugos<strong>la</strong>via e che fino a qualche anno fa beffava igoriziani, con una grande stel<strong>la</strong> rossa montata sul tetto e per molti annicon le finestre murate verso l’Italia», come rievoca il nostro abbonato.Egli, precisa, è un goriziano di 67 anni che vive a Roma con <strong>la</strong> moglieorfana di padre infoibato.Ringraziamo il signor C<strong>la</strong>udio <strong>del</strong><strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione, che provvediamo a“girare” a tutti i Lettori.per le abitudini <strong>del</strong><strong>la</strong>città, concesso per imeriti partico<strong>la</strong>ri di unesule dalmata zaratinoche è stato capace dicostruirsi una solidafama mondiale, primanello sport e dopo nel<strong>la</strong>moda, un uomo checondivide con Trieste“lo stesso dialetto, lostesso mare e lo stessoturpiloquio”. O forse locondivide con il “capoluogodalmata” perché,dice il vecchio Tai, “ noizaratini non eravamolegati tanto a Veneziaquanto a Trieste, <strong>la</strong> stessacittà che ci ha accoltocome esuli e ancorprima come armatori ecapitani”.Tra le motivazionilette dal Sindaco Roberto Dipiazzadinnanzi all’intero corpo consigliare,riunito per una sessione tra l’ordinarioe lo straordinario, Missoni si è visto riconoscere<strong>la</strong> cittadinanza “in nome<strong>del</strong>l’alto merito dei risultati raggiuntinel settore <strong>del</strong><strong>la</strong> moda, affermando unmarchio in tutto il <strong>mondo</strong> sinonimo distile, eleganza e fantasia. Ma soprattutto,in considerazione di una vitasegnata dall’esodo dal<strong>la</strong> nativa Dalmazia,che ha forgiato un uomo vincentedapprima nel <strong>mondo</strong> <strong>del</strong>lo sporte poi in quello <strong>del</strong>l’impresa”.Poco dopo <strong>la</strong> lettura <strong>del</strong>le motivazioniMissoni inizia a raccontare <strong>la</strong> suastoria di vita e il suo amore per <strong>la</strong> città[...]. Un uomo che ha vissuto <strong>la</strong> prigioniae l’esodo e che ricorda le terreadriatiche solo con l’affetto <strong>del</strong>l’appartenenzae con il ricordo <strong>del</strong>le gioie<strong>del</strong><strong>la</strong> giovinezza, degli esordi, degliallenamenti sportivi a san Sabba. [...]Un riconoscimento che lo fa sorrideredi fronte al<strong>la</strong> moglie Rosita Jelmini,presente in sa<strong>la</strong>, che “si meriterebbeper prima di ricevere un premio, comeNelle tinte di Ottavio Missonii colori e le sfumature <strong>del</strong><strong>la</strong> nativa Dalmaziaci è già capitato all’estero. In Italia mihanno fatto Cavaliere <strong>del</strong> Lavoro: Ami?! No gò mai capì come – ha affermatoMissoni divertito, sapendo didover molto di sE stesso e <strong>del</strong> suo <strong>la</strong>voroall’operosa moglie con <strong>la</strong> qualeaprì il primo <strong>la</strong>boratorio di maglieriaPeriodico mensile <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e DalmaziaCentro studi padre F<strong>la</strong>minio RocchiDIRETTORE RESPONSABILEPatrizia C. HansenEditrice:ASSOCIAZIONE NAZIONALEVENEZIA GIULIA E DALMAZIAVia Leopoldo Serra, 3200153 Roma - 06.5816852Con il contributo <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 72/2001Redazione e amministrazioneVia Leopoldo Serra, 3200153 Roma - 06.5894900Fax 06.5816852Grafica e impianti:CATERINI EDITORE (Roma)Servizi Integrati per l’Editoria e <strong>la</strong> ComunicazioneTel. 06.58332424 Fax 06.97255609E-mail: posta@caterinieditore.comproprio a Trieste. [...]Oltre a ricevere qualcosa, ilMissoni giuliano-dalmata porta sempreanche qualcosa in dono.e.m.(<strong>la</strong> cronaca integralesu www.arcipe<strong>la</strong>go adriatico.it)Abbonamenti:Annuo 30 euroSocio Sostenitore 50 euroSolidarietà a piacereEstero 40 euro(non assegni stranieri)Una copia 1 euro - Arretrati 2 euroC/c postale n° 32888000Intestato a “Difesa Adriatica”Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Roman° 91/94 <strong>del</strong>l’11 marzo 1994Spedizione in abbonamento Postale di ROMAStampa:Beta Tipografica Srl (Roma)Finito di stampare il 31 marzo 2008


14 DIFESA ADRIATICA Aprile 2008February <strong>10</strong>th: WidespreadParticipation in Italyand Throughout the WorldThe February <strong>10</strong> th Day of Remembrancewas celebrated in 260 differentp<strong>la</strong>ces, in Italy and worldwide, withceremonies ranging from the p<strong>la</strong>cementof commemorative wreaths tostreet naming, shows and concerts. Astrong witnessing of solidarity, and willto understand our history, as well asthe desire to participate in events thatopen the way for various kinds ofreflection: the roles of Italy andneighboring countries in these events,and the roles of historians and opinionmakers as well.Italian president Giorgio Napolitano’sspeech was a great satisfactionfor us, as it showed that the lessons ofhistory have been wi<strong>del</strong>y learned, atleast to a certain extent. From thePresident’s speech, which was partiallyrepeated from <strong>la</strong>st year’s, it is time forus to reflect on what was done this year,in Italy and among our immigrantcommunities throughout the world.Oftentimes, problems that havegone unexpressed, and tensionsaccumu<strong>la</strong>ted through the years, find avent in the debate surroundingFebruary <strong>10</strong> th , which becomes a fontof emotional cleansing and a base fordiscussing themes, and not only aboutour Exodus, that were kept in silencefor too long.The events surrounding our Exodusbecome part of a much <strong>la</strong>rger discussionon the movement of popu<strong>la</strong>tionswithin Europe before and during theSecond World War. This is why, in this“vast sea”, considerations made arenever simplistic: they need intelligentfilters and a positive approach if onewishes to convert the sufferings of anentire people into energy capable ofbuilding new re<strong>la</strong>tionships andpacification. When we state that wewant to return to our home<strong>la</strong>nd, whenwe affirm that our goal is to allow ourhome<strong>la</strong>nd’s Italian culture to beabsorbed by the people who now livethere, we are not speaking of settingup an occupation: we are merelydoing our part to assure that a richhistory becomes part of the treasure ofthe world. I believe that this is a noblep<strong>la</strong>n which gives dignity to the present,and allows us to hope for a kind ofjustice that goes above and beyond,while always understanding, theinjustices of confiscated properties.• • •With the Day of Remembrance,our commitment has become important.The implosive force that characterizedour associations’ activities fora long time has now come out intothe open, and projects itself towardnew, finally credible, scenarios. This isall possible due to the ample participationin this year’s events throughoutItaly. In the first few years, the centraltheme of this Day was prevalent: inone city only, we brought together thehighest authorities and most importantceremonies.Then something unexpected,profound, and, in some ways, satisfying,happened: the whole of Italyresponded, and chose to be by theExiles’ side in this moment.Why?When the Istrian, Dalmatian andFiume Exile occurred, the 350,000Italians were scattered among 130refugee camps situated throughoutItaly. An entire popu<strong>la</strong>tion found itselfin the position of having to interact withspecific local situations, sometimesrevealing their origins, sometimeshiding them, not so much out ofshame, but because of the uncomfortablesituation brought about by theattitude toward them in Italian politicalcircles. In any case, the Exiles allowedthemselves to be recognized, enteringinto local life and making their markin civil society. We must consider thiscurrent outpouring a homage to thesepeople who brought to Italy and theworld the principles of an evolvedsociety, committed to work, tied to itsChurch and to the values of a longhistory of contact with its surroundingworld.• • •In Trieste, the moral capital of theExodus, it was almost a given that Dayof Remembrance events would bewidespread. It was less expected incities such as Venice or Bologna, wherein the past Exiles had been a source ofargument and refusal. Even so, <strong>la</strong>styear, with a special p<strong>la</strong>que dedicatedat the Bologna train station, wemanaged to begin an importantchapter in our re<strong>la</strong>tionship with publicopinion.This year, in the Emilia-Romagnaregion, nearly every city participatedin remembering in different ways.Schools made requests for educationalmaterial, textbooks on the history ofthe Exile and the Foibe, and documentaries.We feel that we are on theright path. To be sure, there is no <strong>la</strong>ckof contradictions. There are those who,taking advantage of the focus on theseissues, want to advance their theoriesof negation. Our hope is that the publicwill realize the difference betweenfacts and partial opinions. History isnever b<strong>la</strong>ck and white, and thereforewe invite everyone to reflect on theinformation they hear from those whoare against the cause of this dispersedpeople, and above all we invite peopleto be informed, to seek out information:in the past few years, vastamounts of information have beenwritten and published, by serioushistorians who, while not holding amonopoly on the truth, come veryclose indeed.In Slovenia and Croatia, newspapersgive very negative accounts onthe Day of Remembrance, as if this Daywere “against” something, and this issimply not true.The Exiles want to speak out abouttheir history, not to make accusations,but rather for a just recognition of thefacts and events that struck a people,in a Europe which today is finally openwithout reserve to these reflections. Inthe rest of the world, too, there are localcommittees of Giuliani and Dalmatianswho have taken this Day andtransformed it into one of greatrecognition by the communities inwhich they now live.Personally it gives a sense of greatsatisfaction.Now, a <strong>la</strong>w is needed that ratifies,finally, equal and definitive compensationfor the Exiles. There needsto be an agreement with Slovenia andCroatia for giving back those propertieswhich are still avai<strong>la</strong>ble.It is sure that recent disagreementsmay slow our pace, but they also helpus to focus on the still unsolvedproblems that we need to work on;they help us, also, in insisting that “thetruths” – because that is what they are– triumph over the conditionings of thepast.Renzo CodarinPresident of the Federationof the Associations of ExilesDay of Remembrance:Some Messages Receivedat ANVGD HeadquartersWe offer our readers some of themessages that we received on theoccasion of the February <strong>10</strong> th Day ofRemembrance of the Exile of the Italianpopu<strong>la</strong>tion from Venezia-Giulia andDalmatia, and of the Foibe.In his welcoming speech, FrancoMarini, the President of the ItalianSenate, underlines how “at a distanceof many years, the pain is still alive forthe tragic destiny of those unarmedcitizens who paid their being Italianwith their own lives”. On the meaningsof the Day of Remembrance, he addsthat it “contributes to keeping alive thememory of many Italians and theiruntold suffering that was kept quiet forsuch a long time”.The President of the House ofDeputies, Fausto Bertinotti, reminds ushow “the story of the Giuliani andDalmatian exiles – one of the mostdramatic stories in our recent history –marked the tormented story of ourEastern border, through a long sequenceof tragic events in which the c<strong>la</strong>sh ofideologies was united with ethnicintolerance, and the horrors of war wereunited with the follies of the totalitarianisms.”Discussing the modernrelevance of an historic theme, Bertinottiaffirms that “today the memoryof the scorned dignity of our fellowItalians has its p<strong>la</strong>ce in full in thecommon treasure of facts, values andprinciples which allows all Italian womenand men to recognize themselveswithin the same community”.The Premier, Romano Prodi, intendedto underline some thoughts thatcome to mind in marking the Day ofRemembrance, namely that “we mustnot forget, but rather we must cultivatethe seeds of democracy and freedomin the respect of universal rights” .The inauguration of the Monumentin Rome furnished the occasion formany key exponents of political andmilitary spheres to send meaningfulmessages to the Committee and itspresident, Oliviero Zoia. Among these,Vannino Chiti, Minister for ParliamentaryTies and Institutional Reformwrote that “the act of erecting amonument is one of respect due to thethousands of victims of those terriblepersecutions kept silent for too long. Itrepresents the end of the ‘conspiracyof silence’ and the commitment of allpeople so that simi<strong>la</strong>r horrors are notrepeated. My wish for the exiles is thatthey can bring their extraordinaryeconomic, social and cultural fiber toa modern ot Europe, in which beingItalian is an essential component”.The Minister for Rights and EqualOpportunities, Barbara Pol<strong>la</strong>strini: “Theinstitution of the Day of Remembranceis a necessary act of civility, which theentire country can recognize. The entirecountry can unite in an equal condemnationof those atrocious facts asone of the darkest pages of our nation’shistory. I believe, though, that Memory,that Remembrance, cannot be confinedsolely to the evoking of mourning andtragedies.They have a sense only if theybecome the spark that ignites possibleredemption. Remembering is not onlyan act of duty. It means a renewal ofthe path towards the full affirmation ofthe dignity of the human being, while,at the same time, guiding everyindividual toward making the most ofhim or herself” .Franco Danieli, the Vice-Minister forForeign Affairs “I am pleased to sendyou my sincere esteem for the activitiesthat your Association carries out withseriousness and commitment in representingour fellow Italians forced to fleeVenezia-Giulia and Dalmatia and theend of the Second World Conflict. Moregenerally, I feel pressed to express myheartfelt closeness to all those who striveto keep alive and diffuse the memoryof the sacrifice of all the victims of thefoibe and the exodus. Those eventsrepresent one of the darkest momentsin the recent history of Europe. I believethat an adequate knowledge of historyis vital in order to avoid the repetitionof simi<strong>la</strong>r atrocities, and that thecommitment of individuals and institutionsis necessary to ensure the respectfor human digniry and life in any andall circumstances” .The Undersecretary for InternalAffairs of State, Ettore Rosato: “To theauthorities, the Associations, and mostof all to the Exiles present, I send myheartfelt participation in the event thattoday is being commemorated withrightful solemnity. The Monumentwhich, from now on, will serve as aconstant reminder of the Foibe Victimsrepresents, only just adequately, thesentiment of pity due to the Innocentswho, in the cavities in the earth, werehurled toward their untimely andiniquitous destiny. Whenever ourRepublic, together with Regional andlocal representatives, brings about sucha moral compensation towards its own,it is right to rejoice”.Senator Francesco Cossiga wantedto express his “affectionate closeness”to the family of foibe victims. “On thissubject,” he noted, “I am g<strong>la</strong>d to call tomind that as President of Italy, I was thefirst president to render homage at theBasovizza Foiba. On this Day ofRemembrance, I wish moreover toadhere to the initiatives promoted bythe Association to preserve and renewthe memory of those tragic eventsRome, February <strong>10</strong>th, 2008. Part of the solemn inauguration of themonument dedicated to the Foibe victims, which took p<strong>la</strong>ce with majorcivilian and military authorities in attendance, along with a strongrepresentation of exiles from Rome and the surrounding areaswhich caused the exodus of theGiuliani, Fiumani and Dalmatians,towards whom the heartfelt thoughtsof all Italians spring forth”.The President of the Region of Lazio,Piero Marrazzo, cited the words ofPresident Napolitano, who describedas “<strong>la</strong>te in coming” the memorial of thetragedy. He added that “memorycannot continue to be politicallypartisan. No dictatorship can bejustified, because on the other side ofthat dictatorship there are the dead” .Marrazzo stressed that, among theunsolved problems of the exiles, thereremains the matter of incorrect p<strong>la</strong>ceof birth on documents.This offends their consciousness asItalians. He then went on to emphasizethe pain of these Italians, and also ofthe Jewish communities “becausegoodness is kept where there are peoplewilling to defend it, and the experienceof pain can be shared but it lingers inthose who have suffered, while memorymust be shared in common and cannotbe restricted and confined within thefamily.” He concluded that “if therehadn’t been for the exiles who fled those<strong>la</strong>nds, we would not have a collectivememory today. Those who have enteredinto those exile families know this,having listened to their story and heardabout their experiences.The government institutions havethe duty of keeping the communitytogether, and the monument that hasbeen inaugurated, besides uniting us,must let us remember and recognizethose fallen as martyrs of our identityas a strong, living and compact nation”.From the highestMilitary AuthoritiesThe Head of the General Staff ofthe Italian Navy, Squadron Admiral PaoloLa Rosa: “On this occasion I wishto express the closeness and solidarityof the entire Navy as well as my own.‘Memory’ feeds the values at the baseof our society, and builds inestimabletreasure to be passed on to the futuregenerations.On the Day of Remembrance, theimages of the tragedies experienced bythe Italian martyrs of the foibe and thoseforced into exile will be rendered allthe more vivid thanks to this monumentdedicated to them. I wish to express tothe Association the appreciation of theentire Navy for its strong commitmentin preserving and renewing the memoryof those tragic events whch haveentered into our shared nationalheritage” .The Chief Commander of theFinancial Guard, General CosimoD’Arrigo: “I wish to express, on my ownbehalf and on that of the FinancialGuard, the highest admiration for theconstant and profuse commitmentcarried out by the volunteers of theANVGD to keep memory alive of themany Italians who, at the end of WorldWar Two, went through terrible turmoi<strong>la</strong>nd suffering, to the point of horribledeath in the foibe.As I bow symbolically in front ofthe monument dedicated to the IstrianFoibe victims, I send a heartfelt thoughtto the many innocent victims, and tothe family members of those who wereso savagely killed or forced to leave theirhouses, towns and cities.And I feel that it is right, today, toremember the many Financial Guardsmenwhose blood was shed in thisdark period of our national history, andto honor those among them whosecruel destiny was to die in the foibe,guilty only of being Italians, of servingItaly, often after having courageouslydefended the local popu<strong>la</strong>tion fromraids, vendettas, and abuses of everykind.Red.(traduzioni di Lorie Bal<strong>la</strong>rin)


Aprile 2008<strong>10</strong> de Febrero:<strong>la</strong> participación al unísonode Italia y <strong>del</strong> mundoSon 260 <strong>la</strong>s localidades de Italia y<strong>del</strong> mundo que han participado con unaceremonia – con contenidos diversificadosdesde <strong>la</strong> puesta de coronas, alnombramiento de calles, desde losespectáculos a los conciertos – al Día<strong>del</strong> Recuerdo. Un testimonio fuerte desolidaridad, de voluntad de entendernuestra historia y de todas maneras departicipar en un acontecimiento queabre tantos puntos de reflexión. Seasobre el papel de Italia como <strong>del</strong> de losPaíses cercanos involucrados en lospercances, pero también sobre el dehistoriadores y críticos.Las pa<strong>la</strong>bras <strong>del</strong> Presidente de <strong>la</strong>República Giorgio Napolitano nos handado una grande satisfacción porquedemuestran que <strong>la</strong> lección de <strong>la</strong> historiaha sido aprendida un poco por todos ycomenzando por <strong>la</strong> intervención <strong>del</strong>Quirinale, retomado en parte de <strong>la</strong> de<strong>la</strong>ño pasado, tenemos que pararnos areflexionar sobre lo que también este añose ha hecho en Italia y en el mundodonde nuestros coterráneos viven.A menudo problemas no expresados,tensiones acumu<strong>la</strong>das en eltranscurso de los años, se disipan justoen el debate sobre el <strong>10</strong> Febrero que sedemuestra, en cierto modo catártico, yverifica temáticas que han estadodemasiado tiempo silenciadas ennuestra historia y no sólo en <strong>la</strong> nuestra.La odisea de los Desterrados se convierteasí en parte <strong>del</strong> debate sobre el movimientode pueblos que ha afectado Europaantes y durante <strong>la</strong> segunda guerramundial. Esto es por lo que en este “margrande” <strong>la</strong>s consideraciones nunca sonsimplistas, tienen necesidad de filtrosinteligentes y de un acercamiento positivosi se quiere transformar el sufrimientode pueblos enteros en energía capaz deconstruir nuevas re<strong>la</strong>ciones y realidadespacificadas. Cuando decimos quequeremos volver a nuestras tierras,cuando afirmamos que nuestra meta eshacer que <strong>la</strong> cultura italiana de nuestrastierras este hecha por <strong>la</strong> gente que viveen el<strong>la</strong>s, no queremos poner en marchauna ocupación sino dar nuestra contribuciónpara que una historia ricallegue a ser patrimonio <strong>del</strong> mundo. Creoque esto es un mo<strong>del</strong>o alto que dadignidad al presente y nos permiteesperar todavía una justicia que traspase– aunque los comprenda – los problemasde indemnizaciones y bienes abandonados.• • •Con el Día <strong>del</strong> Recuerdo, nuestra<strong>la</strong>bor se ha vuelto importante. La fuerzaimplosiva que ha caracterizado <strong>la</strong>actividad de nuestras asociaciones durantetanto tiempo, sale al descubierto yse proyecta hacia nuevos, finalmentecreíbles, escenarios. Todo esto ha hechoposible <strong>la</strong> participación al unísono deItalia a esta manifestación.Los primeros años, se quería dar unacentralidad al Día <strong>del</strong> Recuerdo,focalizando en una ciudad <strong>la</strong>s presenciasmás cualificadas, <strong>la</strong>s ceremonias másimportantes. Después ha sucedido algoinesperado, profundo, en cierto modosatisfaciente. Italia entera ha respondido,ha elegido estar al <strong>la</strong>do de los Desterradosen este momento.¿Por qué?Cuando se dio el éxodo de Istria, Fiumey Dalmazia – los 350.000 italianosfueron destinados a casi 130 campos deprófugos esparcidos por toda Italia. Unentero pueblo se ha encontrado con tenerque interactuar con <strong>la</strong>s realidadeslocales, a veces reve<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> propiaproveniencia, otras veces encubriendo<strong>la</strong> que para muchos era considerada nouna vergüenza pero si una situaciónincómoda visto el comportamiento de<strong>la</strong> política italiana de cara a ellos. Losdesterrados, de todas maneras, se handado a conocer, entrando en los porosde <strong>la</strong> sociedad civil, dejando <strong>la</strong> huel<strong>la</strong>.Consideramos <strong>la</strong> respuesta al unísonoun homenaje a <strong>la</strong> relevancia de estaspersonas que han traído a Italia y almundo los principios de una sociedadevolucionada, dedicada al trabajo, unidaa su iglesia y a los valores de una <strong>la</strong>rgahistoria de contactos con el mundocircunstante.• • •En Trieste, capital moral <strong>del</strong> éxodo,<strong>la</strong>s manifestaciones son casi obvias,menos en localidades como Venecia oBolonia donde los desterrados han sidoobjeto de disputa y rechazo. Pues bien,el año pasado, propio con el letreroapostado en <strong>la</strong> estación de Bolonia,hemos conseguido abrir un capituloimportante en nuestra re<strong>la</strong>ción con <strong>la</strong>opinión pública. Este año en <strong>la</strong> regiónemilio-romagno<strong>la</strong> casi todas <strong>la</strong>s ciudadesse han movilizado para recordarde diversas maneras. De <strong>la</strong>s escue<strong>la</strong>s hanllegado peticiones de material didáctico,de textos sobre <strong>la</strong> historia <strong>del</strong> éxodo y<strong>la</strong>s Foibe, de pelícu<strong>la</strong>s. Creemos que eseste el camino a recorrer. Es verdad queno faltan <strong>la</strong>s contradicciones. Hay quienquiere aprovecharse de este momentopara hacer pasar textos que niegan <strong>la</strong>realidad histórica. La esperanza es que<strong>la</strong> opinión pública consiga distinguir loshechos de <strong>la</strong>s opiniones de partidos. Lahistoria no esta hecha de certezas, deb<strong>la</strong>nco o negro, por lo que <strong>la</strong> invitacióna todos es <strong>la</strong> de reflexionar sobre lo queoyen decir a quien no ama <strong>la</strong> causa deeste pueblo esparcido y sobretodo deinformarse: en los últimos años se haescrito mucho, historiadores serios, queno son depositarios de <strong>la</strong> verdad pero sele acercan mucho.En Eslovenia y Croacia los periódicosdan noticia <strong>del</strong> Día <strong>del</strong> Recuerdo amenudo con tonos negativos, como siel Día <strong>del</strong> Recuerdo fuera una conmemoracióncontra alguien y no es así. Losdesterrados quieren que se hable de suhistoria no para mover acusaciones sinopara tener un justo reconocimiento dehechos que han herido un pueblo enuna Europa que hoy se ha abierto finalmentesin reservas a estas reflexiones. Yademás están, en el resto <strong>del</strong> mundo,los comités giuliano-dalmatas que hansabido transformar esta jornada en unmomento de grande reconocimiento porparte de <strong>la</strong> comunidad en <strong>la</strong> que estáninseridos. Personalmente es una sensaciónde grande satisfacción.Ahora hace falta otra ley que decretefinalmente <strong>la</strong> justa y definitiva indemnizaciónde los desterrados. Hace faltaun acuerdo con Eslovenia y Croacia para<strong>la</strong> restitución de los bienes aún en libredisponibilidad. C<strong>la</strong>ro que <strong>la</strong>s polémicasde estos días nos hacen marcar el pasoy ayudan a poner en el asador losproblemas que aún no se han resueltosobre los que tenemos que trabajar einsistir para que “<strong>la</strong> verdad” – porqueesto es –, al final, acabe lo mejor posiblesobre todos los condicionamientos <strong>del</strong>pasado.Renzo CodarinPresidente de <strong>la</strong> Federaciónde <strong>la</strong>s Asociaciones de los DesterradosRoma, Pa<strong>la</strong>zzo <strong>del</strong> Quirinale,<strong>10</strong> de Febrero 2008.El Jefe de Estadoon. Giorgio Napolitano se dirigea pronunciar su discursoa los familiares de <strong>la</strong>s víctimasde <strong>la</strong>s Foibe como convenidopara <strong>la</strong> solemnecelebración <strong>del</strong> Día <strong>del</strong> Recuerdoy <strong>la</strong> entrega de <strong>la</strong>scondecoraciones en memoria(Foto Presidencia de <strong>la</strong> República)DIFESA ADRIATICADía <strong>del</strong> Recuerdo,algunos mensajesarribados a <strong>la</strong> ANVGDReferimos algunos recortes demensajes arribados a <strong>la</strong> AssociazioneNazionale Venezia Giulia e Dalmaziacon ocasión de <strong>la</strong>s celebraciones <strong>del</strong> <strong>10</strong>de Febrero, Día <strong>del</strong> Recuerdo <strong>del</strong> Éxodode <strong>la</strong> pob<strong>la</strong>ción italiana de VeneciaGiulia y de Dalmazia, y de <strong>la</strong>s Foibe.En su discurso de saludo el Presidente<strong>del</strong> Senado, Franco Marini,subraya como «a distancia de tantosaños todavía está vivo el dolor por <strong>la</strong>trágica suerte tocada a aquellos inermesciudadanos que pagaron con <strong>la</strong> propiavida su ser italianos». Sobre lossignificados <strong>del</strong> Día <strong>del</strong> Recuerdo añadeque «contribuye a tener viva <strong>la</strong> memoriade tantos coterráneos y de susindecibles sufrimientos olvidados durantemucho tiempo».El Presidente de <strong>la</strong> Cámara FaustoBertinotti recuerda como «La odisea <strong>del</strong>os desterrados giuliano-dalmatas – unade <strong>la</strong>s páginas mas dramáticas denuestra historia reciente – ha marcado<strong>la</strong> atormentada historia <strong>del</strong> confínoriental, a través de una <strong>la</strong>rga secuenciade eventos trágicos, en los que el choqueideológico se ha unido a <strong>la</strong> intoleranciaétnica, los horrores de <strong>la</strong> guerra a <strong>la</strong>locura de los totalitarismos». En el traerel tema histórico a <strong>la</strong> actualidad de hoy,Bertinotti afirma que «hoy el recuerdode <strong>la</strong> dignidad humil<strong>la</strong>da de aquelloscompatriotas nuestros forma parte conpleno derecho <strong>del</strong> patrimonio comúnde hechos, de valores y de principiosque consiente a todas <strong>la</strong>s italianas y alos italianos reconocerse parte de unamisma comunidad».El Presidente <strong>del</strong> Consejo saliente,Romano Prodi, ha procurado sinembargo subrayar los temas ofrecidospor el Día <strong>del</strong> Recuerdo, es decir como«no hay que olvidar, sino mas biencultivar <strong>la</strong> semil<strong>la</strong> de <strong>la</strong> democracia yde <strong>la</strong> libertad en el respeto de losderechos universales».La inauguración <strong>del</strong> Monumento enRoma ha proporcionado <strong>la</strong> ocasión adistintos exponentes de <strong>la</strong> política y de<strong>la</strong>s Fuerzas armadas de enviar significativosmensajes al Comité presididopor Olivero Zoia. Entre otros, el ministrode Re<strong>la</strong>ciones con el Par<strong>la</strong>mento y<strong>la</strong>s reformas institucionales, on. VanninoChiti, ha escrito: «<strong>la</strong> edificación <strong>del</strong>Monumento es un acto de respetodebido hacia <strong>la</strong>s miles de víctimas deaquel<strong>la</strong>s terribles persecuciones pordemasiado tiempo silenciadas. Representael final de <strong>la</strong> “conjura <strong>del</strong> silencio”y el compromiso de todos para quehorrores de este tipo no se repitan.Quiero desear [...] a los desterrados [...]el poder traer a nueva vida su extra-ordinariotejido económico, social,cultural [...] en el ámbito de [...] aquel<strong>la</strong>Europa en <strong>la</strong> que <strong>la</strong> italianidad es unade <strong>la</strong>s componentes esenciales»El ministro de Derechos e igualdadde Oportunidades, Barbara Pol<strong>la</strong>strini:«La institución <strong>del</strong> Día <strong>del</strong> Recuerdo hasido un acto de civilidad necesario enel que todo el País se reconoce. Y seune en <strong>la</strong> igual condena de aquelloshechos atroces como una de <strong>la</strong>s páginasmás negras de nuestra historia. […] Creoque <strong>la</strong> Memoria, el Recuerdo, no sepueden extinguir con <strong>la</strong> so<strong>la</strong> evocaciónde los lutos y de <strong>la</strong>s tragedias. Estostienen un sentido sólo si se conviertenen el alma de un rescate posible. […]Recordar por tanto no es solo un actodebido. Es renovar el camino hacia <strong>la</strong>afirmación plena de <strong>la</strong> dignidad de <strong>la</strong>persona humana, guiando al mismotiempo a cada uno a alcanzar <strong>la</strong> partemejor de sí […]».El viceministro de Asuntos Exteriores,Franco Danieli: «Me agradahaceros llegar mi sincero aprecio por <strong>la</strong>actividad que Vuestra Asociacióndesenvuelve con seriedad y tesón pararepresentar a nuestros compatriotashuidos de Istria, Fiume y Dalmazia alfinal <strong>del</strong> segundo conflicto mundial.Más en general me urge expresar mi mássentida cercanía a todos los que trabajanpor tener viva y difundir <strong>la</strong> memoria <strong>del</strong>sacrificio de todas <strong>la</strong>s víctimas de <strong>la</strong>sfoibe y <strong>del</strong> éxodo. […] Aquellosacontecimientos representan uno de losmomentos más oscuros de <strong>la</strong> historiareciente europea. Sostengo que unaadecuada cultura <strong>del</strong> conocimiento yde <strong>la</strong> historia sea indispensable tambiénpara evitar que se repitan símilesatrocidades y que <strong>la</strong> constancia de cadaindividuo y de <strong>la</strong>s instituciones seanecesario para asegurar el respeto de <strong>la</strong>dignidad humana y de <strong>la</strong> vida encualquier circunstancia […]»El subsecretario de Estado deAsuntos Internos, Ettore Rosato: «Hagollegar a <strong>la</strong>s Autoridades, a <strong>la</strong>s asociacionesy sobretodo a los Desterradospresentes, un pensamiento de profundaparticipación al evento que hoy se celebracon justa solemnidad. […] ElMonumento que desde este día enade<strong>la</strong>nte permanecerá para el recuerdode <strong>la</strong>s Víctimas de <strong>la</strong>s Foibe representade manera parcamente adecuada elsentimiento de piedad debido a losInocentes que, en <strong>la</strong>s cavidades de <strong>la</strong>tierra giuliano-dalmata, precipitaron alencuentro de su precoz e inicuo destino.[…] Por consiguiente, cada vez quenuestra República, en armonía conRegiones y Entes locales, <strong>del</strong>ibera ycumple un debido resarcimiento moralde cara a los propios hijos, es justoalegrarse».El sen. Francesco Cossiga, por suparte, ha querido expresar su «afectuosacercanía» a los allegados de losenfoibados. «En re<strong>la</strong>ción – ha replicado– me gusta recordar que como Presidentede <strong>la</strong> República fui el primero enrendir homenaje a los mártires destrozadosen <strong>la</strong>s foibe, a Basovizza. En elDía <strong>del</strong> Recuerdo deseo además adherira <strong>la</strong>s iniciativas oportunamente sugeridaspor esta Asociación para conservary reavivar <strong>la</strong> memoria de los trágicoseventos que causaron el éxodo de sustierras de los istrianos, fiumanos ydalmatas, a los cuales se dirige elconmovido pensamiento de todos lositalianos».El presidente de <strong>la</strong> Región Lazio,Piero Marrazzo, ha citado <strong>la</strong>s pa<strong>la</strong>bras<strong>del</strong> Presidente de <strong>la</strong> República, Giorgio15Napolitano, que ha definido «tardío» elrecuerdo de los sufrimientos y de <strong>la</strong> tragediavivida por <strong>la</strong> comunidad giulianodalmata;ha por tanto añadido que <strong>la</strong>memoria «no puede ser más objeto diuna política de partido. No hay ningunadictadura que pueda ser justificadaporque <strong>la</strong> otra cara de <strong>la</strong>s dictaduras son<strong>la</strong>s personas muertas».Marrazzo ha subrayado, entre losproblemas todavía sin resolver de losDesterrados, el de <strong>la</strong> indicación de loslugares de nacimiento, que en suburocrática injusticia ofenden suconciencia de italianos. Ha querido portanto subrayar el dolor de los istrianos,de los giuliano-dalmatas, y también de<strong>la</strong>s comunidades hebreas «porque elbien alberga donde hay protectores ydefensores <strong>del</strong> bien y el dolor se puedecompartir pero permanece de quien loha sufrido, mientras <strong>la</strong> memoria debeser común y no puede quedarseencerrada en <strong>la</strong> matriz de <strong>la</strong> familia». Haconcluido entonces: «Si no hubieransido los desterrados a huir de aquel<strong>la</strong>stierras hoy no tendríamos esta memoria.Lo sabe quien ha entrado en aquel<strong>la</strong>sfamilias: quien ha escuchado surecuerdo y ha oído palpitar <strong>la</strong>s últimashoras de los caídos. A <strong>la</strong>s institucionescorresponde <strong>la</strong> tarea de guiar y tenerunida <strong>la</strong> comunidad y el monumentoque hemos inaugurado, además deunirnos, debe hacernos recordar yreconocer a aquellos muertos comomártires de nuestra identidad de Paísfuerte, vivo y solidario».De <strong>la</strong>s cumbres militaresEl Jefe de Estado Mayor de <strong>la</strong> Marina,almirante de escuadrón Paolo LaRosa: «En esta ocasión deseo expresar<strong>la</strong> cercanía y <strong>la</strong> solidaridad de toda <strong>la</strong>Marina militar y <strong>la</strong> mía personal. La“memoria” alimenta los valores fundacionalesde nuestra sociedad y constituyeun inconmensurable tesoro quetransmitir a <strong>la</strong>s futuras generaciones.En el Día <strong>del</strong> Recuerdo, <strong>la</strong>s imágenesde <strong>la</strong> tragedia vivida por lositalianos víctimas de <strong>la</strong>s foibe y <strong>del</strong>éxodo de sus tierras, llegarán a sertodavía más vivas gracias al monumentodedicado a el<strong>la</strong>s. […]Deseo expresar a <strong>la</strong> Asociación e<strong>la</strong>precio de toda <strong>la</strong> Marina Militar por elgrande ahínco prodigado en conservary renovar el recuerdo de aquellostrágicos eventos que han pasado a formarparte <strong>del</strong> patrimonio histórico denuestra nación». El ComandanteGeneral de <strong>la</strong> Guardia de Finanza,general <strong>del</strong> Cuerpo de <strong>la</strong> ArmadaCosimo D’Arrigo: «Deseo expresar enmi nombre y en nombre de <strong>la</strong> Guardiade Finanza el sentimiento de <strong>la</strong> más vivaadmiración por el tesón constanteprodigado por los voluntarios de <strong>la</strong> Associazionenazionale Venezia Giulia eDalmazia para que per-manezca viva<strong>la</strong> memoria de los muchos italianos que,inmediatamente después de <strong>la</strong> segundaguerra mundial, soportaron vejacionesy sufrimientos, hasta <strong>la</strong> horrible muerteen <strong>la</strong>s foibe. Al inclinarme simbólicamenteante el Monumento a <strong>la</strong>s Víctimasde <strong>la</strong>s Foibe istrianas, dirijo un conmovidopensamiento a <strong>la</strong>s tantas víctimasinocentes de entonces y <strong>la</strong> cercanía alos familiares de cuantos fueronbárbaramente asesinados u obligadosa dejar <strong>la</strong>s propias casas, los propiospueblos y <strong>la</strong>s propias ciudades.Y sostengo el deber de recordar, hoy,<strong>la</strong> grandísima contribución de sangreofrecida por <strong>la</strong> Guardia de Finanza enaquel oscuro periodo de <strong>la</strong> historianacional y honrar <strong>la</strong> memoria de losmuchos Guardias a los que fue reservadoel atroz destino de <strong>la</strong>s foibe,culpables solo de ser italianos, de servira Italia, frecuente después de haberdefendido con coraje <strong>la</strong> pob<strong>la</strong>ción localde redadas, venganzas y engaños detodo tipo […].Red.(traduzioni di Marta Cobian)


16 DIFESA ADRIATICA Aprile 2008Pubblichiamo alcune <strong>del</strong>le notizieapparse in tempi recenti sul nostro sitowww.anvgd.it, così da rendere edotti eaggiornati anche coloro che non utilizzanointernet per avere informazioni dal<strong>la</strong>nostra Associazione.Il Comune di Nicolosicerca una famiglia di Po<strong>la</strong>martedì 12 febbraio 2008Nell’ambito <strong>del</strong>le iniziative tese acelebrare il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo <strong>del</strong>l’Esodoistriano-dalmata, il Comune diNicolosi ricorda che, nel febbraio-marzo1947, ha accolto <strong>la</strong> famiglia Sfecci-Fachin profuga dal<strong>la</strong> città di Po<strong>la</strong>. Il signorGiovanni Omero Sfecci era nato aPo<strong>la</strong> il 12 dicembre 1905 e di professionefaceva l’artigiano (imbianchino), avevaun unico figlio, Angelo Bruno, natoun anno dopo il suo matrimonio conVelina Fachin, originaria <strong>del</strong><strong>la</strong> Carnia(nata a Preone e vissuta a Socchieve),celebrato nel 1935 ad Abbazia luogodove era nato il figlio il 6 gennaio 1936.I due si erano conosciuti a Trieste doveEvelina era in servizio presso una famiglia.Giunsero a Nicolosi il 6 marzo 1947e purtroppo nello stesso giorno <strong>del</strong> loroarrivo, Bruno ebbe l’occasione di saliresull’Etna con una comitiva di americania bordo di un camion e sul<strong>la</strong> strada <strong>del</strong>ritorno, a seguito <strong>del</strong><strong>la</strong> rottura dei freni,fu sbalzato fuori dal camion e morì sulcolpo. Fu una tragedia nel<strong>la</strong> tragedia, ilpadre Omero morì di crepacuore dueanni dopo, mentre <strong>la</strong> moglie Evelina riuscìa sopravvivere al<strong>la</strong> tragedia, grazie ancheall’aiuto e al conforto datogli dal<strong>la</strong>famiglia Caruso-Spinelli che le diedero<strong>la</strong>voro e ospitalità. Morì quasi novantennea Nicolosi il 25 novembre <strong>del</strong> 2000.Nel salutarvi vi chiediamo, facendoappello al<strong>la</strong> vostra sensibilità e soprattuttoal<strong>la</strong> vostra rete di contatti con i vostriassociati, di reperire notizie ulteriori sul<strong>la</strong>famiglia Sfecci-Fachin.Giuseppe MazzagliaAssessore al<strong>la</strong> Cultura<strong>del</strong> Comune di Nicolosi (Catania)Mons. Cassarinuovo Nunzio apostolico in Croaziavenerdì 15 febbraio 2008Benedetto XVI ha nominato NunzioApostolico in Croazia mons. Mario RobertoCassari, Arcivescovo tito<strong>la</strong>re diTronto, finora Nunzio Apostolico in Costad’Avorio. Lo ha reso noto questo giovedì<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> Stampa <strong>del</strong><strong>la</strong> Santa Sede.Nato a Ghi<strong>la</strong>rza (Oristano) il 27 agosto1943, l’Arcivescovo è stato ordinato sacerdoteil 27 dicembre 1969. Laureatoin Teologia, è entrato nel Servizio diplomatico<strong>del</strong><strong>la</strong> Santa Sede il 5 marzo 1977,prestando <strong>la</strong> propria opera presso le rappresentanzepontificie in Pakistan, Colombia,Ecuador, Sudan, Africa Meridionale,Giappone, Austria, Lituania, ex Jugos<strong>la</strong>via.È stato trasferito al<strong>la</strong> nunziaturaapostolica in Bosnia ed Erzegovina, il 9dicembre 1996.<strong>Giorno</strong> <strong>del</strong> Ricordo:un successo a macchia d’oliomartedì 19 febbraio 2008A dati oramai quasi completati, ilcensimento <strong>del</strong>le località che hannoistituzionalmente celebrato il <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong>Ricordo quest’anno, ha riscontrato unulteriore passo in avanti su tutto il territorionazionale. Sono più di 280 le cittàinteressate e circa 160 quelle con <strong>la</strong> presenzaattiva <strong>del</strong>l’ANVGD, che ha prestatoil proprio contributo in mezzi, uomini eidee. Dalle cronache giunte in questi giornisi registra alle oltre 600 manifestazioni<strong>la</strong> presenza stimata complessiva di circa250.000 cittadini, a cui vanno aggiuntialcuni milioni di spettatori che hanno assistitoai vari programmi televisivi.Sono numeri che rappresentano ognianno con maggior chiarezza <strong>la</strong> strada dapercorrere affinché <strong>la</strong> nostra storia entrifinalmente a pieno titolo nel<strong>la</strong> coscienzanazionale. Un partico<strong>la</strong>re merito e ringraziamentova ai comitati, ai dirigenti,ai <strong>del</strong>egati, agli uomini e alle donne <strong>del</strong>l’AssociazioneNazionale Venezia Giuliae Dalmazia, che in ogni angolo d’Italiahanno donato gratuitamente il loro tempoe il loro impegno per testimoniare <strong>la</strong>loro presenza e <strong>la</strong> loro storia a beneficiodi tutti gli italiani.Al<strong>la</strong> ricerca <strong>del</strong>le proprie originimartedì 26 febbraio 2008«Da tempo desidero conoscere dovesi trova o si trovava il paese d’origine <strong>del</strong><strong>la</strong>mia famiglia; ho pensato di rivolgermia voi per ottenere <strong>del</strong>le indicazioni utili asoddisfare il mio desiderio.Io sono nata a Dignano d’Istria e dall’alberogenealogico risalente al 1740,sarei originaria di San Matteo dei Cevi.Se qualcuno ha notizie su questo centro,mi piacerebbe avere qualche indicazioneutile. Ringrazio con tanta riconoscenza».Anna Maria Giorginianna_giorgini@libero.itMonseliceUna guida fiumanaa Napoli e dintornimartedì 26 febbraio 2008«Salve a tutti, sono Guido Sanza, natoa Fiume il 24 dicembre 1938, residentea Napoli. Per passione faccio <strong>la</strong> guidanaturalistica nell’oasi <strong>del</strong> WWF “Crateredegli Astroni”. Sono disponibilissimo peraccompagnare chiunque sia interessatoal<strong>la</strong> conoscenza di partico<strong>la</strong>ri siti di Napolie Provincia».Di seguito, elenco i siti visitabili. Ivulcani dei Campi Flegrei: Agnano,Astroni (Oasi <strong>del</strong> WWF), Solfatara, MonteNuovo, Lucrino, Averno, Cratere <strong>del</strong>Vesuvio.Siti archeologici: Baia, CastelloAragonese, Museo Archeologico deiCampi Flegrei. – Bacoli, Piscina Mirabile,Cento Camerelle, Miseno. – Cuma,Parco Archeologico di Cuma, Baia, Termeimperiali di Baia. – Fuorigrotta,Mergellina, Cripta Neapolitana, Tombadi Virgilio, Acquedotto Augusteo. –Pozzuoli, Anfiteatro F<strong>la</strong>vio, Tempio diSerapide e di Nettuno, Rione Terra. –Napoli, Castro Luculliano, Monte Echia,Castel <strong>del</strong>l’Ovo. - Napoli sotterranea,Duomo, Santa Restituita. - Neapolis grecae romana, Decumani, Teatro Romano,Tempio dei Dioscuri, San Lorenzo,Cappel<strong>la</strong> San Severo (Cristo ve<strong>la</strong>to). -Scavi di Pompei. - Scavi di Erco<strong>la</strong>no. –Oplonti, Vil<strong>la</strong> di Poppea. – Bagnoli, Grottadi Seiano, Parco Archeologico di Pausillipon.Per contatti: 081.593 28 28 –333.647 504.ANVGD online:un successo che si diffondemercoledì 27 febbraio 2008Continua ad amplificarsi l’onda informativache parte dal nostro sitointernet. Sono ad oggi 321 gli utenti iscrittial nostro sito, che possono così (gratuitamente)consultare tutte le sezioni, le informazionirecenti e d’archivio, ed inviareeventuali richieste. 196 sono gli iscrittial<strong>la</strong> Newsletter settimanale (gratuita), checonsente di ricevere ogni settimana comodamentenel<strong>la</strong> mail il riassunto <strong>del</strong>leprincipali notizie, <strong>la</strong> rassegna stampa etutti i link utili. Sono invece 185 gli abbonationline a “Difesa Adriatica”, il nostrogiornale mensile che viene inviatoin versione PDF direttamente nel<strong>la</strong> mail.In questo caso il lettore può leggere a videotutto il giornale <strong>10</strong>-15 giorni primadegli utenti cartacei, può stamparsi anchesolo gli articoli che lo interessano,La rubrica di “Difesa”www.anvgd.itpuò conservarsi tutti i numeri senza occuparealcuno spazio fisico. Per l’abbonamentoè sufficiente versare <strong>10</strong> euro sulconto corrente postale 32888000 intestato“Difesa Adriatica – Roma” e indicarenel<strong>la</strong> causale <strong>la</strong> propria mail (l’abbonamentoonline è gratuito per i residentiall’estero). Chi ha già un abbonamentocartaceo può chiedere con unamail a difesa.adriatica@anvgd.it di trasformarloin online.Ricerca carabinierescomparso in Istriadomenica 2 marzo 2008La figlia di un carabiniere scomparsoin istra nel ’45, cerca notizie <strong>del</strong> padre,<strong>del</strong> quale non ha mai saputo piùnul<strong>la</strong>. Ecco tutti i dati. Per eventuali informazioniscriveteci a info@anvgd.it.Ecco i dati conosciuti. Caccio<strong>la</strong>Antonino, di Gaetano e Ucciar<strong>del</strong>loMaria, nato a Messina il 22 marzo 19<strong>10</strong>,in servizio al<strong>la</strong> stazione Carabinieri diSanvincenti (Po<strong>la</strong>) fino al 5 luglio 1944,quando transitò nel<strong>la</strong> M.D.T. 2° Rgt. Istria.Al<strong>la</strong> fine di aprile <strong>del</strong> 1945, da Dignanopartì per ignota destinazione.Fu presumibilmente catturato dai partigianititini e da allora non si ebbero piùsue notizie. Nonostante numerose ricerchefatte negli ultimi anni, il suo nomenon risulta in nessun elenco ufficiale enon.Un’Esule da Spa<strong>la</strong>tocerca conterraneilunedì 3 marzo 2008«Mi piacerebbe che mi contattassequalcuno che ha abbandonato tanti annifa Spa<strong>la</strong>to, come <strong>la</strong> mia famiglia. Purtropponon mi è capitato di fare tale incontrole volte che ho partecipato alle riunioni<strong>del</strong>l’Associazione (non tante, a causa <strong>del</strong>mio pesante impegno <strong>la</strong>vorativo di medicoospedaliero). Ci spero!»Rita Smolcichrita.smolcich@tin.itAncora sulle pensioni INPSmartedì 4 marzo 2008A Trieste l’Unione degli Istriani haattaccato l’iniquo provvedimento <strong>del</strong><strong>la</strong>Finanziaria 2008, che stronca ogni dirittoeconomico degli Esuli pensionati INPS;è stato inoltre annunciato che <strong>la</strong> Corted’Appello di Trieste ha demandato al<strong>la</strong>Corte Costituzionale <strong>la</strong> questione. L’argomentoè stato da noi trattato più volte,e riportiamo un passaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> nostraNews <strong>del</strong> 16 dicembre scorso:«A loro (politici, ndr) il nostro sentitobiasimo per aver creato una fittizia coperturaad un provvedimento fuorileggee l’appuntamento nei tribunali dove porteremol’incostituzionalità di questa normativa,creata appositamente per danneggiarcie soprattutto per togliere daiportafogli degli Esuli più anziani queipochi spiccioli che il diritto aveva lorogarantito».Al momento non vi è notizia <strong>del</strong>lemanifestazioni di piazza che l’Unioneaveva annunciato lo stesso 16 dicembrecome già in fase di organizzazione.Mazzaroli candidatoal Senato con l’IDVmartedì 4 marzo 2008Il Gen. Silvio Mazzaroli, sindaco <strong>del</strong>Libero Comune di Po<strong>la</strong> in Esilio, alle prossimeelezioni politiche è capolista al Senatoper il Friuli Venezia Giulia con l’Italiadei Valori, formazione di centrosinistra.Ecco uno stralcio <strong>del</strong><strong>la</strong> notizia apparsasul quotidiano “Il Piccolo” <strong>del</strong> 4 febbraio:«Ma <strong>la</strong> novità più interessante è rappresentatadal capolista <strong>del</strong> Senato, SilvioMazzaroli. Generale degli alpini impegnatoin missione di pace in Kosovo,Mazzaroli “da servitore <strong>del</strong>lo Stato farà ilsoldato politico” ha detto Di Pietro. E inqualità di cariche come quel<strong>la</strong> di Sindaco<strong>del</strong> Libero Comune di Po<strong>la</strong> in esilio,di presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia polesana evicepresidente <strong>del</strong>l’Unione degli Istriani,“porterà all’attenzione nazionale <strong>la</strong> questionedegli esuli istriani”».Del gen. Mazzaroli ricordiamo <strong>la</strong>militanza attiva contro <strong>la</strong> casta dei politici,soprattutto contro coloro che avrebberousato gli Esuli come trampolino di<strong>la</strong>ncio nel<strong>la</strong> politica, tanto che su “L’Arenadi Po<strong>la</strong>” <strong>del</strong> dicembre 2006 dichiaravadi non «assurgere al ruolo di timoniere<strong>del</strong><strong>la</strong> condotta politica nei confrontidei problemi che ci assil<strong>la</strong>no».Ma il tempo cambia gli uomini edecco che lo scorso novembre, sempre su“L’Arena di Po<strong>la</strong>”, Mazzaroli si esprimein maniera che oggi appare assolutamenteprofetica: «(…) possiamo ancora speraredi avere un giorno giustizia da questoStato che, anziché consolidare vieppiù<strong>la</strong> propria democraticità, anziché essereespressione <strong>del</strong> diritto sve<strong>la</strong>, con crescentearroganza e senza pudore alcuno, ilproprio carattere mercantile e di casta?Ricordiamocene quando dovremo esercitareil nostro diritto di voto; quando saremochiamati ad esprimere <strong>la</strong> nostra preferenzaper questo o quel politico».La ciliegina sul<strong>la</strong> torta appare invecesu “L’Arena di Po<strong>la</strong>” <strong>del</strong> 29 febbraio, solo3 giorni prima che venga resa nota <strong>la</strong>candidatura. Par<strong>la</strong>ndo <strong>del</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>del</strong>Ricordo, Mazzaroli critica in manieraaspra gli «atteggiamenti <strong>del</strong>le parti politichepiù moderate e responsabili, sia didestra che di sinistra, che, stante <strong>la</strong>riapertura <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione venatoria al votodegli elettori, ancora cercano il nostroconsenso». Ma il capo<strong>la</strong>voro apparepoco più in là, quando afferma che «Quiil discorso, oltre che etico, si fa politicoo, meglio, rive<strong>la</strong>tore <strong>del</strong><strong>la</strong> diversa strategiaseguita dalle due anime <strong>del</strong>le Associazionidegli esuli: l’una, quel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> Federazione,tutta rivolta ad accattivarsi ifavori <strong>del</strong> <strong>mondo</strong> politico italiano (...); l’altra,quel<strong>la</strong> <strong>del</strong>le cosiddette “Associazionitriestine”, tese ad accentuare <strong>la</strong> loro autonomiadai partiti politici, perché stanchedi vuote promesse e di elemosine».Francobollo “Combi” Capodistria:il materiale disponibilevenerdì 7 marzo 2008La Sede nazionale ANVGD ha a disposizioneil meteriale fi<strong>la</strong>telico legato all’emissione<strong>del</strong> francobollo <strong>del</strong>l’ex Liceo“Combi” di Capodistria, che esce l’8marzo. Ecco le disponibilità.- Francobollo semplice € 0,65- Bollettino illustrativo con riproduzione<strong>del</strong> francobollo € 1,03- Cartolina affrancata con timbro primogiorno di emissione € 1,17- Tessera fi<strong>la</strong>telica (formato bancomat)con francobollo incastonato € 0,89.Il materiale è ordinabile via telefonoo fax (06.58 16 852) o via mail(info@anvgd.it) indicando le quantità,nome e indirizzo. Insieme al plico giungeràil bollettino postale per il pagamento.Gli importi applicati sono quelli ufficialidi Poste Italiane, a cui vengono aggiunti2 euro di spese postali.Clemente <strong>la</strong>scia <strong>la</strong> presidenzadei Triestini e Gorizianisabato 8 marzo 2008Il cav. gr. cr. Aldo Clemente, già segretariogenerale <strong>del</strong>l’Opera Profughi, ha<strong>la</strong>sciato <strong>la</strong> carica di storico presidente<strong>del</strong>l’Associazione Triestini e Goriziani diRoma. In una emozionante ed affol<strong>la</strong>tacerimonia presso <strong>la</strong> Sede di rappresentanza<strong>del</strong><strong>la</strong> Regione Friuli Venezia Giuliadi Roma (Piazza Colonna), Clemente hapassato il testimone a Roberto Sancin,triestino, operatore economico nel campo<strong>del</strong> trasporto aereo merci.Nell’occasione, il Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong>Regione Friuli Venezia Giulia ha inviatoil seguente messaggio di saluto.«Da oltre quarant’anni l’Associazionetriestini e goriziani in Roma costituisceun importante punto di riferimentoper tutti coloro che, provenienti dal<strong>la</strong>Venezia Giulia, vivono e operano nel<strong>la</strong>capitale.L’Associazione ha saputo in questolungo periodo mantenere vivi i legamidei corregionali con <strong>la</strong> propria terra d’originee con le istituzioni regionali.Ed è in questo senso significativo chel’assemblea generale <strong>del</strong>l’Associazione sisvolga proprio nel<strong>la</strong> sede <strong>del</strong><strong>la</strong> Regionea Roma.Oltre a coltivare le radici, l’Associazioneha promosso una serie di meritorieiniziative per far conoscere ai romaniil patrimonio culturale e <strong>la</strong> storia, spessotormentata e tragica, <strong>del</strong><strong>la</strong> Venezia Giulia,per tanti anni terra di confine e oggi dinuovo posta al centro di un’Europa finalmenteriunita e riconciliata.Un sentito ringraziamento va in partico<strong>la</strong>real presidente uscente Aldo Clemente,che è stato sin dal<strong>la</strong> costituzionel’animatore e l’autentica anima <strong>del</strong>l’Associazionetriestini e goriziani in Roma.Desidero esprimere a nome <strong>del</strong><strong>la</strong> RegioneAutonoma Friuli Venezia Giulia, e miopersonale, un ringraziamento per <strong>la</strong> dedizionee l’impegno con cui il presidenteuscente ha operato in tutti questi anni.Aldo Clemente ha costruito un patrimoniodi rapporti e di esperienze preziosoper le nuove generazioni. Riccardo Illy».Nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> medesima cerimonia,l’ANVGD ha consegnato ad Aldo Clementeun simbolo <strong>del</strong>l’affetto di tutta <strong>la</strong>comunità degli Esuli verso colui a cui tantigiuliano-dalmati devono una casa, costruitacon <strong>la</strong> tenacia, <strong>la</strong> fermezza e <strong>la</strong>volontà di un uomo che ha sempre interpretatonel<strong>la</strong> maniera più generosa - econtinua a farlo - il senso <strong>del</strong> servizioverso i più bisognosi.La perequazione INPSal<strong>la</strong> Corte Costituzionaledomenica 9 marzo 2008A seguito <strong>del</strong>l’ingiusta interpretazionedata dal<strong>la</strong> Legge Finanziaria 2008 al<strong>la</strong>perequazione INPS per gli Esuli, il ComitatoANVGD di Torino ha pubblicato <strong>la</strong><strong>del</strong>ibera <strong>del</strong><strong>la</strong> Corte d’Appello <strong>del</strong> capoluogopiemontese che rinvia al<strong>la</strong> CorteCostituzionale <strong>la</strong> disamina <strong>del</strong><strong>la</strong> questione.Tale nuovo passo, avviato in diversitribunali su tutto il territorio nazionale egià annunciato in occasione <strong>del</strong>l’approvazione<strong>del</strong>l’iniquo provvedimento, faràda battistrada per tutte le cause già in corsoe anche per coloro che non hannoavviato un procedimento giudiziario. Ringraziamoil Comitato di Torino per il testofornito, che leggete qui di seguito.«Visti gli artt 134 Cost. e 23 l.11.3.1953 n.876 dichiara rilevante nonmanifestamente infondata <strong>la</strong> questione dilegittimità costituzionale <strong>del</strong>l’art 2comma 505 <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 24 dicembre2007 , n.244 in re<strong>la</strong>zione all’art.3 Costituzione;dispone l’immediata trasmissionedegli atti al<strong>la</strong> Corte Costituzionale;ordina che, a cura <strong>del</strong><strong>la</strong> cancelleria,<strong>la</strong> presente ordinanza sia notificata alleparti nonchè al Presidente <strong>del</strong> Consigliodei Ministri, e sia comunicata ai Presidenti<strong>del</strong><strong>la</strong> Camera dei Deputati e <strong>del</strong>Senato <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica;sospendere il giudizio in corso.Così deciso all’udienza <strong>del</strong> 29 gennaio2008.Il Presidente Estensore Dott.ssa RitaSanlorenzo»

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