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I filtri nella fotografia a colori - Michele Vacchiano

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Fotografia - Nadir la rivista telematica italiana di <strong>fotografia</strong> con articoli tecnici, prove e immaginiI FILTRI NELLAFOTOGRAFIA A COLORIQuali <strong>filtri</strong> servono davvero a chi fotografa a<strong>colori</strong>?Che cos'è la creatività?Essenzialmente la capacità di prendere a pretesto un soggettoper comunicare allo spettatore la propria visione del mondo, ipropri sentimenti, le proprie emozioni. Questo può voler dire"previsualizzare" un'immagine che <strong>nella</strong> realtà non esiste mache è ben presente e reale <strong>nella</strong> mente del fotografo.Già abbiamo visto come agiscono i <strong>filtri</strong> per il bianco e nero. Quici occuperemo dell'uso dei <strong>filtri</strong> <strong>nella</strong> <strong>fotografia</strong> a <strong>colori</strong>.Spazziamo subito via un equivoco: tutti quei <strong>filtri</strong> definiti"creativi", che generano prismi sfaccettati, girandole colorate,effetti nebbia, cieli color malva o altre simili amenità daprincipiante non ci interessano. La creatività, quella vera, nonconsiste in un finto arcobaleno disegnato su un pezzo di vetro!I <strong>filtri</strong> che costituiranno l'oggetto di questo articolo sono quelliche davvero servono per controllare e migliorarequalitativamente l'immagine.Il filtro polarizzatoreQuando fotografo a <strong>colori</strong> il paesaggio, io non faccio mai a menodel filtro polarizzatore. Per capire come funziona, consideriamola natura ondulatoria della luce.Il lago di Goletta in Val di Rhêmes. Sullosfondo la Becca della Traversière. Il filtropolarizzatore ha generato una gradevolesaturazione del cielo e ha eliminato dallasuperficie dell'acqua parte dei riflessi diluce. In questo modo sono visibili i sassidel fondo e soprattutto il riflesso dellamontagna che si specchia nell'acquacalma.Contax 137 MD Quartz con obiettivo ZeissPlanar 50 mm f/1,4.Un raggio di luce bianca che viaggia libero nello spazio vibradisordinatamente in tutte le direzioni. Quando però questoraggio colpisce una superficie riflettente non metallica (acqua,ghiaccio, ma anche semplicemente un muro, una roccia, unapersiana verde) ne viene per così dire "schiacciato": il raggioriflesso vibrerà secondo un solo piano, parallelo alla superficiestessa. Si dice che in questo caso il raggio è stato polarizzato.A sua volta il filtro polarizzatore ha la capacità di polarizzare laluce, cioè di far vibrare secondo un solo piano la luce bianca chelo attraversa. Questo perché le molecole che costituiscono lasostanza polarizzante (solfato di iodochinina o herapathite, dalsuo scopritore sir John Herapath) sono orientate in modo daformare una specie di griglia (immaginate una griglia metallicacomposta di sbarre parallele), che lascia passare solo la luceche vibra secondo il senso di orientamento delle molecolestesse.Se a questo punto poniamo un filtro polarizzatore lungo ilcammino di un raggio riflesso polarizzato, abbiamo duepossibilità estreme:Le molecole del filtro (le sbarre della griglia) sonoorientate secondo lo stesso senso di vibrazione delraggio luminoso: il raggio passerà senza problemi;Le molecole del filtro sono orientate perpendicolarmenteal senso di vibrazione del raggio luminoso: il raggio


verrà bloccato.Questo spiega perché il polarizzatore, se convenientementeorientato, elimina i riflessi dall'acqua e dalle superfici riflettentiin genere. Non solo: eliminando parte della luce riflessa da tuttele superfici (non solo quelle lucide), il polarizzatore rende piùsaturi i <strong>colori</strong>.Il Gran Paradiso si specchia <strong>nella</strong> luce delmattino. Il filtro polarizzatore, anche inquesto caso, ha eliminato parte dei riflessidall'acqua, rendendola limpida, ed hasaturato l'azzurro del cielo.Pentacon Six TL con obiettivo Zeiss JenaBiometar 80 mm f/2,8.Un altro effetto interessante è un parziale, e talvolta marcato,scurimento del cielo. Il fenomeno è dovuto al vapore acqueosospeso nell'atmosfera terrestre. Le minuscole gocciolinepolarizzano la luce solare (polarizzazione per diffusione). Questaluce polarizzata può essere bloccata dal filtro polarizzatore, chein questo modo rende il cielo azzurro più saturo e gradevole avedersi. Il massimo effetto si ottiene quando il sole si trova a 90gradi rispetto all'asse di ripresa (in pratica, quando il fotografoha il sole di fianco). In assenza di sole il filtro polarizzatore èinefficace e conviene toglierlo.E' vero che il polarizzatore circolare è migliore e più efficace delpolarizzatore lineare? Assolutamente no. Il suo maggior costo ègiustificato dalla sua costruzione particolare e non da unamigliore qualità; il suo uso è reso necessario da certi sistemiautofocus che possono entrare in crisi in presenza di lucepolarizzata.I <strong>filtri</strong> di protezioneSi tratta di <strong>filtri</strong> destinati a bloccare la radiazione ultraviolettapresente a certe quote (in montagna, ad esempio) e in certeore della giornata: in pratica le ore in cui più facilmente ci siabbronza. La pellicola è sensibile all'ultravioletto, per noiinvisibile, e può reagire con uno sgradevole effetto-foschia econ uno spostamento verso l'azzurro dell'equilibrio cromaticogenerale dell'immagine.Il filtro UV è trasparente, mentre il filtro skylight (fornito indiverse gradazioni) appare leggermente ambrato. Il suo scopo èquello di "scaldare" i <strong>colori</strong>, eliminando le dominanti azzurrine.Non commento la deprecabile abitudine di usare questi <strong>filtri</strong>come protezione della lente frontale, lasciandoli perennementemontati davanti all'obiettivo. I <strong>filtri</strong> si usano quando servono,ogni altro utilizzo è improprio.I <strong>filtri</strong> di conversione e correzione coloreIl Rothorn e la Groabhopf (Testa Grigia) daMandriou (Val d'Ayas). La sera precedentea questo scatto avevo fotografato la luna,sullo sfondo del cielo nero. Poi ho usato lastessa lastra per fotografare il paesaggio.Il filtro polarizzatore mi ha consentito diottenere un cielo sufficientemente scuro dapermettere alla luna di stagliarvisi consufficiente contrasto.Wista DX con obiettivo RodenstockSironar-N 150 mm f/5,6.Se si riscalda un corpo metallico nero aggiungendo una quantitàsempre crescente di energia termica, si otterrà una emissione diradiazione elettromagnetica, dapprima <strong>nella</strong> bandadell'infrarosso termico, poi <strong>nella</strong> zona dell'infrarosso attinico,fino a raggiungere la banda spettrale della luce visibile. Il corpometallico riscaldato diventerà dapprima rosso, poi arancione egiallo. Quando tutte le lunghezze d'onda proprie della lucevisibile saranno state emesse, il corpo riscaldato appariràcompletamente bianco (calor bianco).Da quanto detto fin qui, appare chiaro che ad ogni scarto ditemperatura corrisponde una proporzionale variazione nelcolore del corpo riscaldato. Misurando queste variazioni con untermo<strong>colori</strong>metro, si può determinare la temperatura di colore,o temperatura cromatica di una qualsiasi fonte di radiazionielettromagnetiche visibili.Questa temperatura di colore si misura in gradi Kelvin (°K), opiù semplicemente Kelvin (K).Si veda la tabella qui sotto.


La Punta Rossa della Grivola dalla Concadel Lauson (Valnontey - Valle di Cogne). Avolte per ottenere cieli saturi non èindispensabile polarizzare. Lavorando ingrande formato basta sfruttare i limiti delcerchio di copertura dell'ottica.Decentrando la piastra portaobiettivo finoa sfiorare i limiti del cerchio di copertura siottiene una caduta di luce che satura ilcielo esattamente come farebbe un filtropolarizzatore. Il vantaggio è che questo sipuò ottenere indipendentemente dallaposizione del sole.Graflex Super Graphic con obiettivoSchneider Apo-Symmar 180 mm f/5,6.Ancora un cielo saturo, ottenuto questavolta grazie a un filtro digradantegrigio-neutro.Kiev 60 con obiettivo Carl Zeiss JenaFlektogon 50 mm f/4.Le emulsioni fotografiche sono tarate per una temperatura dicolore di 5600K (luce diurna normale, flash), oppure per 3200K(luce al tungsteno, lampade fotografiche al quarzo-iodio).Pressoché introvabili ormai le pellicole tarate a 3400K edestinate all'uso con lampade Photoflood.Che cosa succede se si utilizza una fonte di luce caratterizzatada una temperatura di colore diversa da quella per cui lapellicola è tarata? Semplicemente che l'immagine sarà affettada vistose e spesso sgradevoli dominanti cromatiche. Se lafonte luminosa ha una temperatura di colore maggiore di quellaper cui è tarata la pellicola, l'equilibrio cromatico dell'immaginerisulterà spostato verso l'azzurro; al contrario, se la fonteluminosa ha una temperatura di colore inferiore a quella per cuiè tarata la pellicola, l'equilibrio cromatico dell'immagine risulteràspostato verso il rosso.Quanto detto vale soprattutto per le pellicole invertibili: nellepellicole negative le dominanti cromatiche possono esserecorrette in fase di stampa, anche se per lavori di qualitàprofessionale esistono pellicole negative tarate per luceartificiale.Come rimediare alle dominanti cromatiche? Con i <strong>filtri</strong> diconversione e correzione colore.La differenza tra <strong>filtri</strong> di conversione e <strong>filtri</strong> di correzione èsemplice. I <strong>filtri</strong> di conversione "convertono" la sensibilitàcromatica della pellicola da un tipo di taratura all'altro. I <strong>filtri</strong>della serie blu (tipo Wratten 80A) consentono di usare in luceartificiale (3200K) pellicola tarate per luce diurna, compensandole dominanti gialle e rosse; i <strong>filtri</strong> della serie arancio (tipoWratten 80B) permettono di usare pellicole per luce artificiale inluce diurna (5600K), compensando le dominanti azzurrine chene deriverebbero.


I <strong>filtri</strong> di correzione colore (CC) sono la "famiglia" più grande,<strong>nella</strong> quale anche i <strong>filtri</strong> di conversione possono essere fattirientrare. Essi servono a compensare le dominanti cromaticheindotte da una temperatura diversa da quella per cui la pellicolaè stata tarata. Il loro uso è tutt'altro che semplice, dato che perottenere una compensazione ottimale il fotografo dovrebbeandarsene in giro con un termo<strong>colori</strong>metro (strumento piuttostocostoso) e - quel che è peggio - con l'intera serie di <strong>filtri</strong>Wratten.Essendo questo improponibile (tranne per chi debba svolgerelavori di estrema precisione, come <strong>fotografia</strong> di quadri, affreschio manoscritti miniati), si finisce per andare "a occhio" ed usareun paio di <strong>filtri</strong> standard buoni per tutte le occasioni. Leeventuali dominanti residue non sono una tragedia ed anzivengono accettate volentieri da chi osserva l'immagine. Di solitoci si aspetta che la luce di un camino non appaia proprioperfettamente bianca, o che una <strong>fotografia</strong> scattata in riva a unlago gelato presenti quei toni azzurrini che suggeriscono l'ideadel freddo.I <strong>filtri</strong> digradantiAl Pian di Verra (Val d'Ayas). Sullo sfondo,da sinistra, Il Breithorn, la Roccia Nera, ilPolluce, il Castore e il ghiacciaio di Verra.Un filtro digradante grigio ha rafforzatol'effetto di scurimento del cielo dovuto alpolarizzatore.Wista DX con obiettivo RodenstockSironar-N 150 mm f/5,6.Il ghiacciaio del Money e la Rocciavivadall'Herbetet (Valnontey - Valle di Cogne).L'uso di un normale filtro skylight hapermesso di tenere sotto controllo l'effettofoschia e le dominanti azzurrine chesarebbero state indotte dal forteirraggiamento ultravioletto presente in altaquota.Contax 137 MD Quartz con obiettivo ZeissPlanar 50 mm f/1,4.I <strong>filtri</strong> digradanti, o gradual, sono per metà trasparenti e permetà colorati. Il passaggio dalla zona trasparente alla zonacolorata non è netto, ma graduale e sfumato.La loro funzione è duplice.Prima di tutto essi inducono una forte dominante cromatica incorrispondenza della zona dell'inquadratura che coincide con laparte colorata. I cieli viola, tabacco o malva che andavano dimoda negli anni Ottanta, soprattutto in ambito pubblicitario,erano ottenuti in questo modo. Oggi questi effettacci appaionoingenui e gratuiti, ma c'è ancora qualcuno che mostra diapprezzarli.Attenzione: non usare questi <strong>filtri</strong> per colorare il cielo quando<strong>nella</strong> parte bassa dell'inquadratura c'è dell'acqua: simulare uncielo incendiato dalla luce del tramonto non è sufficiente se poiquello stesso cielo non viene riflesso! Un laghetto perfettamenteazzurro sovrastato da un cielo rosso suona falso come il magoOtelma! Seconda precauzione: non usare i <strong>filtri</strong> digradanti se lalinea dell'orizzonte non è diritta. In presenza di montagne oedifici di diversa altezza si rischia di colorare anche le cime o itetti più alti.La seconda funzione di questi <strong>filtri</strong>, la più "seria" eprofessionale, è quella di compensare lo scarto di esposizioneesistente tra due zone dell'inquadratura. In presenza di fortescarto tonale tra cielo e paesaggio terrestre, si rischierebbe diavere un cielo troppo chiaro (se si espone per il paesaggio), o alcontrario un paesaggio illeggibile (se si espone per il cielo). Unfiltro digradante grigio medio, con la zona grigia posta incorrispondenza del cielo, bilancerà il contrasto tonale senzaindurre dominanti cromatiche. In presenza di cieli azzurri eliberi da nubi (che se presenti verrebbero colorate) si può - congiudizio! - sostituire al grigio neutro un digradante azzurro.I <strong>filtri</strong> per il ritrattoI <strong>filtri</strong> diffusori (detti anche "flou" o "morbidi") possono essereusati sia nel colore che nel bianco e nero, come è ovvio, ma litrattiamo qui perché molti dilettanti preferiscono effettuareritratti a <strong>colori</strong>.Su di essi non c'è molto da dire, se non che accentuano le alteluci e creano un effetto di diffusione particolarmente adatto acreare un'atmosfera romantica e sognante. Di solito vengonovenduti in serie di tre, con effetti più o meno marcati didiffusione.I <strong>filtri</strong> neutral density


Al parco di Lugano (Svizzera).Un'immagine romantica scattata nel tardopomeriggio. Un filtro di correzione coloreha indotto una dominante "calda" cherafforza quella già presente in quell'oradella giornata.Exakta 66-II con obiettivo Carl Zeiss JenaFlektogon 50 mm f/4.Utili sia nel bianco e nero che nel colore, i <strong>filtri</strong> a densità neutra,venduti in diverse gradazioni, decrementano l'esposizione di unvalore corrispondente al loro fattore-filtro. Ad esempio, un filtroND4 decrementa l'esposizione di due stop.Le loro funzioni sono molteplici. Ci limitiamo ad elencarnequalcuna.Uso di pellicole molto sensibili in luce diurna;Uso di obiettivi catadiottrici (quindi non diaframmabili) inpresenza di forte luminosità ambientale o con pellicole dielevata sensibilità;In <strong>fotografia</strong> di architettura, per consentire tempi di posasufficientemente lunghi da eliminare auto in movimentoe passanti;Necessità di utilizzare diaframmi aperti (ad esempio, pereffettuare una messa a fuoco selettiva) in presenza diforte luminosità ambientale.Il fronte del ghiacciaio del Rutor (Valle diLa Thuile). Il cielo parzialmente coperto el'irraggiamento ultravioletto hanno indottosulla pellicola dominanti azzurrine dovuteall'elevata temperatura di colore. Ledominanti non sono state corrette perrendere, anche visivamente, la sensazionedel ghiaccio e del freddo.Contax 137 MD Quartz con obiettivo Zeissplanar 28 mm f/2.Considerazioni finaliTutti i <strong>filtri</strong> finora citati, ad eccezione di quelli "morbidi" per ilritratto, assorbono luce. Per la descrizione del fattore-filtrorimandiamo all'articolo, precedentemente pubblicato, sui <strong>filtri</strong>per il bianco e nero.Analogamente vale tutto quello che avevamo detto riguardo alleprecauzioni d'impiego. Quando il filtro non aggiunge nulla alla<strong>fotografia</strong>, il filtro non va usato, punto e basta. Ci si ricordi chesi tratta sempre e in ogni caso di una coppia di superficiaria-vetro applicate a un obiettivo progettato per lavorare dasolo.<strong>Michele</strong> <strong>Vacchiano</strong> © 05/2003La prima <strong>fotografia</strong> in alto è stata scattatacon pellicola tarata per luce diurna e trelampeggiatori elettronici. L'equilibriocromatico è corretto, dato che illampeggiatore emette una luce di tipo"diurno".La luna sulle Levanne. I <strong>filtri</strong> di correzione e conversione colorepossono essere usati anche per ottenere effetti speciali. Questa<strong>fotografia</strong> è ovviamente il risultato di una doppia esposizioneottenuta con due diapositive già presenti nel mio archiviomettendo davanti all'obiettivo un filtro di conversione colore80A.


La seconda immagine dall'alto è statascattata su pellicola per luce diurna (tarataa 5600K) e con un'illuminazione costituitada lampade alogene a 3200K. Lospostamento verso il rosso dell'equilibriocromatico è chiaramente avvertibile.L'ultima <strong>fotografia</strong> è stata invece realizzatasu pellicola per luce artificiale (tarata a3200K) unita a lampeggiatori elettronici(5600K). La temperatura di colore dellefonti di luce è più elevata di quella a cui ètarata la pellicola e provoca lospostamento verso il blu dell'equilibriocromatico.Sinar F con dorso 6x9 cm e obiettivo SinarSinaron SE 210 mm f/5,6.HOME | FOTOCAMERE | OBIETTIVI | TEST | TECNICA | CREATIVITA' | LEGGE E PROFESSIONE| AUTORI E IMMAGINI | IL VASO DI PANDORA | MOSTRE E CONCORSI | RECENSIONI | NEWS |SHOPPING | FAQ

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