12.07.2015 Views

Journal club - Policlinico di Modena

Journal club - Policlinico di Modena

Journal club - Policlinico di Modena

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

“SOPRAVVIVERE ALLA SEPSI: I PRIMI 5 ANNI”D. Resi (Agenzia Regionale Sanità – ER), M. Miselli, P. Marchegiano, (Direzione Sanitaria, AOU <strong>Modena</strong>) M. Marietta(U.O. Ematologia, AOU <strong>Modena</strong>), C. Venturelli (Servizio <strong>di</strong> Microbiologia, AOU <strong>Modena</strong>), M. Codeluppi (U.O. MalattieInfetive, AOU <strong>Modena</strong>), L. Rinal<strong>di</strong>, L. Donno, M. Girar<strong>di</strong>s (U.O. Anestesia e Rianimazione 1, AOU <strong>Modena</strong>).IntroduzioneLa sepsi rappresenta una delle cause più frequenti <strong>di</strong> ricovero in terapia intensiva e <strong>di</strong> mortetra la popolazione adulta dei paesi occidentali. In Italia, i dati provenienti dal progettoMargherita del gruppo <strong>di</strong> valutazione degli interventi in Terapia Intensiva (GIVITI), in<strong>di</strong>canoche l’incidenza <strong>di</strong> sepsi severa e shock settico nelle Terapie Intensive italiane èrispettivamente del 2,8% e del 6,0%. con una mortalità intraospedaliera del 60% dei pazienticon shock settico. In analogia con quanto fatto per ridurre la mortalità correlata all’infartomiocar<strong>di</strong>co acuto, nell’Ottobre 2002 a Barcellona è stato dato il via ad un progettointernazionale denominato “Surviving Sepsis Campaign” (SCC) con l’obiettivo <strong>di</strong> ridurre lamortalità dei pazienti con sepsi del 25% in 5 anni. Dopo la pubblicazione delle linee guidabasate sull’evidenza nel 2004, (linee guida aggiornate nel 2008), la SSC è entrata nella terzafase che prevede l’implementazione delle linee guida nelle <strong>di</strong>verse realtà locali. Per questomotivo nel Giugno del 2004 l’Azienda Ospedaliera-Universitaria <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> (AOU-<strong>Modena</strong>) enel 2005 l’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Emilia-Romagna (ASR-ER) hanno avviato 2progetti denominati “Sopravvivere alla Sepsi nel <strong>Policlinico</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>”(www.policlinico.mo.it) e “Lotta alla sepsi in Emilia-Romagna (LaSER)”(www.asr.regione.emilia-romagna.it) con l’obiettivo <strong>di</strong> trasferire nella pratica clinica gliinterventi <strong>di</strong> provata efficacia al fine <strong>di</strong> migliorare la prognosi dei pazienti con sepsi.Il Progetto LaSERA livello regionale il progetto si è sviluppato in 3 principali attività: i) formulazione <strong>di</strong>raccomandazioni specifiche da parte <strong>di</strong> un panel regionale multi<strong>di</strong>sciplinare dopo valutazionedelle innovazioni tecnologiche, organizzative e gestionali relative alla sepsi; ii) la <strong>di</strong>ffusionedelle raccomandazioni nel SSR attraverso programmi <strong>di</strong> formazione mirati. A questo scopoASR-ER ha messo a punto un pacchetto formativo e creato un gruppo <strong>di</strong> formatorimulti<strong>di</strong>sciplinari (i cosiddetti ‘Team Sepsi’) a livello regionale, che a loro volta si sono occupatidella formazione del personale in ogni Azienda Sanitaria. Il pacchetto formativo ha previsto 6eventi formativi a carattere residenziale <strong>di</strong> 3 giorni da ottobre del 2006 a Settembre 2007 acui hanno partecipato 36 team sepsi aziendali. Gli eventi formativi hanno permesso <strong>di</strong>con<strong>di</strong>videre il materiale <strong>di</strong>dattico, <strong>di</strong>scutere delle principali problematiche per lo sviluppo <strong>di</strong>progetti formativi locali ed, in particolare, <strong>di</strong> costituire un panel regionale pluri<strong>di</strong>sciplinare.L’attività dei Team Sepsi a livello locale ha portato alla formazione <strong>di</strong> circa 1300 Me<strong>di</strong>ci e


4200 Infermieri operanti presso il SSR su argomenti relativi all’identificazione e gestione deipazienti con sepsi (ricognizione 2009) e iii) valutazione dell’impatto del progetto LaSERme<strong>di</strong>ante l’integrazione delle fonti informative correnti quali la scheda nosologica <strong>di</strong><strong>di</strong>missione e i dati <strong>di</strong> laboratorio, la valutazione del miglioramento delle conoscenze edell’adesione alle pratiche assistenziali attraverso programmi <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t clinici e l’istituzione <strong>di</strong>un database clinico su tutti i pazienti con sepsi grave ricoverati in terapia intensiva.Il Progetto “Sopravvivere alla sepsi al <strong>Policlinico</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>”Anche in questo caso il progetto, dopo la creazione <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> lavoro multi-<strong>di</strong>sciplinareaziendale, si è sviluppato su 3 attività fondamentali: formazione, creazione <strong>di</strong>protocolli/percorsi con<strong>di</strong>visi e valutazione dell’impatto. La formazione, iniziata nel Novembre2004, ha visto coinvolti ad oggi più <strong>di</strong> 1000 <strong>di</strong>pendenti oltre a numerosi me<strong>di</strong>ci in formazionee a personale me<strong>di</strong>co ed infermieristico <strong>di</strong> altre aziende. All’inizio del 2006 il gruppo <strong>di</strong> lavoromulti-<strong>di</strong>sciplinare ha prodotto e <strong>di</strong>ffuso a livello Aziendale un protocollo/percorso per ilriconoscimento e la gestione precoce della sepsi severa che prevede l’attivazione <strong>di</strong> unaconsulenza multi-specialistica (“team sepsi”, TS, me<strong>di</strong>co intensivista e me<strong>di</strong>co specialista inmalattie infettive). Il TS insieme alla staff <strong>di</strong> reparto provvede alla gestione del paziente consepsi e alla decisione per l’eventuale trasferimento in ambiente intensivo, qualora in<strong>di</strong>cato.Nel periodo Giugno 2006 - Dicembre 2009, il TS è stato attivato in me<strong>di</strong>a per 12-15pazienti/mese per un totale <strong>di</strong> oltre 400 pazienti, con un’attivazione corretta nell’80%. Diquesti pazienti circa la metà sono stati ricoverati presso la Terapia Intensiva Post-Operatoriadel Servizio <strong>di</strong> Anestesia e Rianimazione I (TI). Per valutare l’efficacia del progetto, unaparticolare attenzione è stata rivolta alla TI, dove dall’inizio dell’attività formativa è in corsoun monitoraggio in continuo della gestione clinica e dell’outcome dei pazienti ricoverati consepsi severa/shock settico. Da Gennaio 2005 a Dicembre 2009 sono stati ricoverati in TI circa200 pazienti adulti con sepsi severa o shock settico (esclusi i pazienti con cirrosi epatica). Neiprimi 2 anni (2006-2007) dopo la formazione e l’avvio dei protocolli specifici, l’applicazionedei principali trattamenti previsti dalle linee guida è progressivamente migliorata passandodal 50% al 80% circa. Negli anni successivi si è osservato un lieve peggioramento dellaperformance in modo particolare per alcuni interventi <strong>di</strong> rianimazione iniziale, ma questo nonha influenzato la mortalità ospedaliera <strong>di</strong> questi pazienti che si è passata dal 65% circa delperiodo pre-progetto a valori intorno al 45% , con una stima <strong>di</strong> circa 10 vite salvate/anno tra ipazienti ricoverati in TI. Ipotizzando che analogo risultato sia stato ottenuto nei pazienti consepsi severa gestiti dal Team Sepsi e non ricoverati in TI, si può concludere che il progetto‘Sopravvivere alla Sepsi’ nei suoi primi 5 anni ha contribuito ad evitare circa 80-100 morti <strong>di</strong>pazienti con sepsi severa e shock settico ricoverati nell’AOU <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!