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Aipo Informa 2010 (3-4) - Agenzia Interregionale per il fiume Po

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informan° 3-4/<strong>2010</strong>Notizie dall’<strong>Agenzia</strong> <strong>Interregionale</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>N° 3/4 - Anno V - LUGLIO-DICEMBRE <strong>2010</strong> - TARIFFA REGIME LIBERO “POSTE ITALIANE S.p.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB PARMA”Nuovo Comitato di indirizzo di AI<strong>Po</strong>Eventi di piena del giugno <strong>2010</strong>in PiemonteNodo idraulico di AlessandriaInterventi a Eia (PR) e Governolo (MN)Sicurezza idraulica e <strong>per</strong>corsi ciclopedonali:quattro accordi con enti localiConvegni di M<strong>il</strong>ano, Venezia, Palermo,SIL di BarcellonaNuova nave a CremonaIl f<strong>il</strong>m “Argini”


INTRODUZIONEIl presente lavoro rappresenta l’elaborazionepreliminare dei dati più significatividisponib<strong>il</strong>i sugli eventi di pienache hanno interessato gli affluentipiemontesi del <strong>Po</strong> di competenza dell’Ufficiodi Torino (tutti i bacini torinesie quelli cuneesi non afferenti al Tanaro),nel <strong>per</strong>iodo 15-18 giugno <strong>2010</strong>.Tale <strong>per</strong>iodo stagionale, caratterizzatoda un esteso ed intenso campo diprecipitazione che ha coinvolto l’astaprincipale e tutti i maggiori sottobacinipiemontesi e valdostani, si è manifestatocon cospicue, ma solo localmenteeccezionali, onde di piena le qualisono state, nella maggior parte deicasi, contenute dalle o<strong>per</strong>e di difesaesistenti e solo in alcuni casi hannoprovocato dissesti con rischio <strong>per</strong> lapubblica incolumità.Gli eventi temporaleschi che hannoaccompagnato la <strong>per</strong>turbazione, concentratisu alcuni sottobacini, hannodato luogo (specie su quelli di limitataestensione) a onde di piena improvviseche hanno provocato diffusi dissestie, in alcuni casi, danni ai centriabitati.SITUAZIONE METEOROLOGICA,PLUVIOMETRICA E DEFLUSSISituazione Meteo e PluviometriaLa già ampiamente preannunciata,intensa <strong>per</strong>turbazione in arrivo hainiziato a manifestare i suoi effetti sulPiemonte a partire dalla nottata fra14 e 15 giugno, interessando dapprimai bacini montani fra Pellice e Orco<strong>per</strong> poi diffondersi praticamente sututto <strong>il</strong> fronte occidentale piemontese.Il giorno 15 (fonte ARPA Piem.) “unavasta circolazione depressionaria posizionatatra <strong>il</strong> Golfo di Biscaglia ed <strong>il</strong>Mediterraneo occidentale convogliamasse d’aria umida ed instab<strong>il</strong>e sulPiemonte determinando condizioni ditempo diffusamente <strong>per</strong>turbato”, leprecipitazioni si manifestano particolarmenteintense sul bacino valdostanoinferiore e sugli affluenti alpinitorinesi, in particolare su: Pellice,Chisone, Orco, Malone, Stura di Lanzo-Cerondacon valori cumulati dainizio evento vicini o su<strong>per</strong>iori ai 150mm (Colle Barant 177 mm, Varisella188 mm, Champorcher-Chardonney-Ayasse 132 mm). La limitata mob<strong>il</strong>itàdella <strong>per</strong>turbazione in transito, cheha manifestato la sua lenta traslazioneaccompagnata ad una rotazione an-Gli eventi di pienadel giugno <strong>2010</strong> in PiemonteIng. Gianluca Zanichelli (AI<strong>Po</strong> - Dirigente vicario sub-area Piemonte Ovest)in collaborazione con Geom. Paolo Carpinello, Ing. Massimo Gitana,Ing. Chiara Muzzolon, Ing. Carmelo Papa (AI<strong>Po</strong>)tioraria, ha fatto sì che le vallate venisseroinvestite dagli sbocchi valliviverso monte. Tale tendenza se da unlato ha limitato l’intensità ed allungatola durata dei colmi di piena - è notoinfatti dalla teoria cinematica come,a parità di intensità e sv<strong>il</strong>uppo areale,una precipitazione in transito che interessisolo una porzione di bacino,determini <strong>il</strong> massimo valore di portataquando la traslazione avviene nellastessa direzione del flusso e, viceversasi abbia l’effetto contrario nel casoin cui i due movimenti abbiano versoFiume <strong>Po</strong> (Torino) Murazzi 16 giugnoFiume <strong>Po</strong> (Moncalieri) ponte Trieste 17 giugnoopposto, come nel caso in esame -,dall’altro ha fatto sì che le masseumide, rallentate man mano che siavvicinavano alla testata delle valli,protraessero la loro azione fino ascaricare quasi completamente <strong>il</strong> lorocontenuto d’acqua, estendendo leprecipitazioni anche nei giorni successivi.La combinazione dei due fenomeniha fatto sì che diverse onde dipiena degli affluenti prolungassero ipropri effetti fino a sommarsi in manierapraticamente sincrona all’ondadi piena dell’asta principale.2 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Isoiete del 14 giugno (cumulate giornaliere)Isoiete del 15 giugnoIl giorno 16 (fonte ARPA Piem.) “lacircolazione depressionaria, che hacausato condizioni di intenso maltemponelle ultime 24-36 ore, in particolaresul Torinese e Cuneese, è centrata aridosso dei Pirenei ed estesa sul Mediterraneooccidentale continuando aportare masse d’aria umida edinstab<strong>il</strong>e”, le precipitazioni continue,anche se con intensità leggermenteinferiore hanno subito, in nottata, localiintensificazioni <strong>per</strong> gli effetti di estesecellule temporalesche che si sonomanifestate in particolare sui sottobaciniPellice-Chisone-Lemina con intensitàorarie molto elevate, in alcunicasi su<strong>per</strong>iori ai 40 mm/h ed effetti alsuolo importanti, favoriti dagli elevaticoefficienti di deflusso dovuti alla notevolesaturazione dei terreni.L’evento pluviometrico si è andatoesaurendo nella giornata del 17 raggiungendo,in alcuni casi, valori cumulatid’evento d’assoluto r<strong>il</strong>ievo:• Colle Barant (Pellice) 252 mm (tempodi ritorno > 50 anni – fonte ARPAPiem.)• Perrero-Germanasca (Chisone) 262mm (41 mm/h fra le 3 e le 4 del 17.06)• Talucco (Lemina) 180 mm (34 mm/hfra le 23 e la mezzanotte del 16.06)• Coazze (Sangone) 337 mm• Borgone Susa (Dora Riparia)173 mm• Ala di Stura (Stura di Lanzo)174 mmIsoiete del 16 giugnoCurve isoiete del 17 giugnoAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>3


• Lanzo (Stura di Lanzo)202 mm• Varisella (Ceronda)260 mm• Colleretto (Orco) 287 mm• L<strong>il</strong>ianes-Granges (Dora Baltea)174 mm• Champorcher-Chardonney-Ayasse(Dora Baltea) 236 mm (92 mm/h frale 9 e le 10 del 15.06).Gli istogrammi orari e le cumulated’evento più significative sono <strong>il</strong>lustratinei grafici che seguono.Colle Barant (Pellice)Perrero Germanasca (Chisone)Talucco (Lemina)Ala di Stura (Stura di Lanzo)Colleretto (Orco)L<strong>il</strong>ianes-Granges (Dora Baltea)4 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


DeflussiI conseguenti deflussi si sono manifestaticon livelli significativi e tali darendere necessaria l’attivazione delServizio di Piena sul reticolo idrograficodi competenza dell’Ufficio o<strong>per</strong>ativodi Torino dell’AI<strong>Po</strong>.I maggiori eventi di piena si sono manifestatidapprima, nella nottata del 15e nella mattinata del 16, sugli affluentinord-occidentali ed in particolare suPellice, Chisone, Stura di Lanzo-Ceronda, Orco e Malone, <strong>per</strong> proseguiresuccessivamente sulla Dora Bal-tea nella giornata del 16 e, a causadei numerosi affluenti in piena contemporanea,sull’asta principale di <strong>Po</strong> apartire dalla nottata del 16 arrivandoal colmo nelle prime ore del 17.Si riportano di seguito i principali idrogrammidi piena:Pellice a Luserna S.Giovanni e V<strong>il</strong>lafranca P.Chisone a San MartinoStura di Lanzo a LanzoCeronda a VenariaOrco a San BenignoMalone a BrandizzoAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>5


Dora Baltea a Tavagnasco e Verolengo<strong>Po</strong> a Carignano, TO Murazzi e CrescentinoLe corrispondenti portate, valutatesulla base delle scale di deflussoesistenti, sono risultate <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Po</strong> aCarignano di circa 900 m 3 /s ed aCrescentino di circa 4700 m 3 /s.SERVIZIO DI PIENA,PRINCIPALI DISSESTIRISCONTRATI EPROVVEDIMENTI ADOTTATILa pronta attivazione del Servizio diPiena grazie alle previsioni meteo edalle informazioni ricevute dall’UfficioServizio di Piena centrale e dall’ARPAPiemonte ed alla collaborazione deinuclei convenzionati di ProtezioneCiv<strong>il</strong>e – in particolare quelli dei Comunidel nodo d’Ivrea che ha come capof<strong>il</strong>a<strong>il</strong> gruppo di Banchette <strong>per</strong> quel cheriguarda la Dora Baltea, <strong>il</strong> gruppo diMoncalieri <strong>per</strong> quel che riguarda <strong>il</strong>nodo di II cat. <strong>Po</strong>-Chisola, nonché lacollaborazione dei Comuni posti nellearee considerate a rischio molto elevatodall’attuale pianificazione di bacino– ha <strong>per</strong>messo di controllarel’evolversi della situazione fino allafase calante degli eventi.Benché siano da segnalare numerosidissesti, non vi è mai stato reale <strong>per</strong>icolod’esondazione e le portate dipiena sono defluite con regolarità esicurezza entro le o<strong>per</strong>e spondali e/oarginali maestre fino alle rispettivefoci in <strong>Po</strong>.Gli eventi sv<strong>il</strong>uppatisi sui corsi d’acquaprincipali, accompagnati altrettantointensamente da analoga situazionesui versanti e sull’idrografia minore,hanno comunque provocato in diversicasi preoccupazione <strong>per</strong> gli enti localiimpegnati nel monitoraggio ed alcuniDora Baltea - nodo d’Ivrea - sottopasso A5 (liv. idrom. 240,80 m s.l.m.)<strong>Po</strong> a Carignano, TO Murazzi e CrescentinoDora Baltea - <strong>Po</strong>nte Vecchio d’Ivrea in corso d’evento, visto da valle6 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Torrente Orco (Feletto)Torrente Orco (Foglizzo)dissesti a carico delle o<strong>per</strong>e arginali/spondali,con interessamento divie di comunicazione ed abitazioni.Tali circostanze hanno reso talvoltanecessaria la chiusura delle infrastrutturedi attraversamento più arischio come ad esempio i ponti“Verde” e “Castellamonte” a VenariaReale e quasi tutti i ponti della viab<strong>il</strong>itàcomunale in medio-alta Valpellice,mentre tutte le infrastrutture d’attraversamentoricostruite dopo <strong>il</strong> 2000,tenendo conto dei nuovi standardsidraulici conseguenti le Direttiva 4del PAI e della delimitazione dellefasce fluviali, hanno manifestatoun’ottima funzionalità.Torrente Stura di Lanzo (V<strong>il</strong>lanova)Torrente Stura di Lanzo (Robassomero)Torrente Ceronda: <strong>Po</strong>nte Verde (Venaria Reale)AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>Torrente Pellice: <strong>Po</strong>nte Delle Rovine (V<strong>il</strong>lar Pellice), cedimento p<strong>il</strong>a7


Modello tridimensionale della zona d’intervento(Min. Amb. 2008 - fornito da Regione Piemonte)Intervento proposto - planimetriaprovinciale ed alcune abitazioni. Taletendenza morfologica, già oggetto inpassato di tentativi di limitazione cono<strong>per</strong>e di difesa di sponda in pietrame,si manifesta oggi con maggiore intensitàdel passato a causa di un ramodi monte particolarmente attivo nelladirezione del paleo alveo.Ritenuto che la situazione di dissestovada comunque ridimensionata nell’immediato,al fine di evitare l’ulteriorepeggioramento che potrebbe interes-Intervento proposto – Sezione tiposare sia <strong>il</strong> versante in frana sia laviab<strong>il</strong>ità e la spalla del ponte, l’interventod’urgenza proposto dall’Ufficioconsiste nella realizzazione di un pennello-sogliadel paleo alveo che vadaad interdire la sua completa riattivazioneanche <strong>per</strong> portate medie, funzionandocomunque da sfioro stab<strong>il</strong>e<strong>per</strong> la limitazione della portata duecentennale.Tale intervento dovrà esserecompletato entro la prossimastagione autunnale e sarà accompagnatoda movimentazionedimateriale, finalizzataalla ricostruzionemorfologicadell’alveo edella sponda sinistra,riattivandoi rami centrali attualmentemenoofficiosi.La tipologia costruttiva del repellente,priv<strong>il</strong>egiando l’adattab<strong>il</strong>ità e continuitàdella struttura, sarà caratterizzata daelementi in gabbioni metallici riempitidi ciottoloni d’alveo, appositamenteselezionati e, <strong>per</strong> le parti a maggioreimpatto con la corrente e di collegamentocoi resti della scogliera esistente,verrà realizzata con massi ancorati confuni d’acciaio. A lavori ultimati la strutturarisulterà poco evidente in quanto <strong>per</strong> lamaggior parte in “cassero”.La tipologia scelta discende, oltre chedalla necessità di un migliore inserimentoambientale, anche dalle es<strong>per</strong>ienzepregresse dell’Ufficio nella zonaove, vista la notevole energia dellacorrente, è necessario realizzare o<strong>per</strong>enon troppo rigide ma ben ancorate,del tipo di quelle già realizzate consuccesso poche centinaia di metri avalle, alla confluenza col T. Biglione(Gioana 2001).Sezione longitudinaleTorrente Pellice - pennello realizzato a confluenza Torrente BiglioneVista laterale e sezione tipoAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>9


Le o<strong>per</strong>e di primo intervento dovrannosuccessivamente essere integratenell’ambito del progetto in fase diredazione da parte della Provincia diTorino (in convenzione con AI<strong>Po</strong>),mediante realizzazione di alcuni repellentia monte, al fine di costituireuna batteria che affranchi definitivamentela sponda sinistra dalle dinamichetraslative dell’alveo.Torrente LeminaA causa dei forti temporali della nottatadel 16 si è verificato uno straripamentodel torrente Lemina e, probab<strong>il</strong>mente,di corsi d’acqua minori, derivazioniirrigue e fognature: in prossimità delseminario di Pinerolo, le acque fuoriuscite,veicolate dalla presenza del r<strong>il</strong>evatoferroviario e di un sottopasso allostesso si sono riversate in Via Carducci,interessando e riempiendo completamentealcuni scantinati, con danniad automezzi e ad altri beni custoditi.Torrente Lemina a Pinerolo - zona esondataTorrente Lemina: zona di sormonto difesa spondale emergente (Pinerolo)Torrente Lemina: danni alle abitazioni (Pinerolo)L’evento di piena del Lemina hamanifestato carattere di eccezionalitàanche in zone non urbanizzatedel bacino di monte con diversistraripamenti, deviazioni delcorso e spostamento di ingentiquantità di materiale sia litoide difondo che di ramaglie ed alberisradicati. Gli interventi immediatidisposti dall’Ufficio sono consistitinell’asportazione di alberi e materialedepositato e nel ripristinodella difesa spondale parzialmentedanneggiata.Un’analisi preliminare dell’idrografiadel bacino, chiuso alla sezionedel ponte FS di Pinerolo, caratterizzatada una su<strong>per</strong>ficie di c.a 25km 2 ed una lunghezza dell’asta dic.a 13 km, porta a stimare un tempodi corrivazione di 1.8 ore c.a.10 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Torrente Lemina:ripristino zona di sormonto difesa spondale emergente (Pinerolo)Torrente Lemina a monte del capoluogo: cumuli di materiale litoidee fluitato abbandonati dalla correntebuire un valore all’evento di pienadi circa 100 m 3 /s, corrispondente adun tempo di ritorno di poco inferioreai 200 anni.Fiume <strong>Po</strong>In prossimità del centro abitato diBrandizzo, a causa della <strong>per</strong>manenzaL’elaborazione dei dati osservati <strong>per</strong>l’evento, sia in termini di precipitazioneragguagliata al bacino e trasformazionein deflussi con la formularazionale, sia di stima dellaportata basata sul riscontro dei livelliraggiunti in prossimità dei manufattidi attraversamento, portano ad attridielevati livelli idrici <strong>per</strong> più giorni siè aggravato <strong>il</strong> dissesto a carico dell’arginaturademaniale di III cat. postain sponda sinistra (già danneggiatadagli eventi del maggio scorso), la cuierosione ha parzialmente intaccato edivelto lo strato protettivo in lastre dicalcestruzzo.Fiume <strong>Po</strong> (Brandizzo): argine in froldo dopo la piena di maggio <strong>2010</strong>Fiume <strong>Po</strong> (Brandizzo): erosione dell’argine in froldo dopo la piena di giugno <strong>2010</strong>Fiume Dora BalteaI numerosi lavori effettuati da AI<strong>Po</strong> edalla provincia di Torino a seguito deglieventi del 2000, (alcuni dei quali ancorain corso) <strong>per</strong> la messa in sicurezza delnodo d’Ivrea, hanno manifestato tuttala loro efficacia rendendo agevole <strong>il</strong>controllo della piena in corso, grazieoltre che alle arginature anche allarealizzazione di numerose chiavichee sistemi di pompaggio posti a controllodegli scarichi dei numerosi centri abitati.Fiume Dora B. (Ivrea): muro arginale di via AldisioFiume Dora B. (Vische): aggiramento parziale difesaAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>11


Altre segnalazioni di dissesti sono<strong>per</strong>venute dai Comuni di Paesana,Martiniana, Verolengo e Gassino (F.<strong>Po</strong>), Vische (F. Dora B.) e Bricherasio,Garzigliana e Cavour (T. Pellice), sucui l’Ufficio di Torino sta effettuando leopportune verifiche <strong>per</strong> valutare eventualiinterventi di messa in sicurezza.CONCLUSIONIGli eventi in esame, benché si possanoritenere eccezionali solo in alcunezone, hanno messo a dura prova sial’organizzazione dell’Ufficio di Torinodell’AI<strong>Po</strong> sia gli Enti Locali prepostial sistema di monitoraggio degli eventied alla gestione locale del sistema diprotezione civ<strong>il</strong>e.Hanno altresì messo in luce comesia, purtroppo, ancora molto diffusasul territorio la presenza di o<strong>per</strong>einfrastrutturali inadeguate. In particolarele infrastrutture d’attraversamentole quali, su alcune aste fluviali (es.Pellice), presentano caratteristiche diinadeguatezza e instab<strong>il</strong>ità sia dalpunto di vista del franco idraulico che,ancora più spesso, della sicurezzadelle fondazioni. Queste ultime sonomesse frequentemente a rischio, oltreche dalla vetustà delle strutture, anchedalla carenza o disomogeneità deltrasporto solido in prossimità dellestesse. Tale ultima considerazionemerita sicuramente un approfondimentoo<strong>per</strong>ativo, volto al recu<strong>per</strong>omorfologico degli ambiti di <strong>per</strong>tinenzache prenda in considerazione nonsolo la presunta necessità di renderedisponib<strong>il</strong>e una maggiore sezione dideflusso in corrispondenza degli attraversamentiinadeguati (c.d.“disalvei”, spesso sostenuti dai Comuni),ma anche la regolarità dei deflussie del trasporto solido, evitando l’abbassamentoincontrollato del fondoalveo; esso, specie su corsi d’acquaa forte mob<strong>il</strong>ità di fondo come quelliin esame può, anche nel giro di unasola piena, portare al crollo di una opiù p<strong>il</strong>e, con notevoli conseguenzesia sulla pubblica incolumità che sulregime idraulico del corso d’acqua.Analogo discorso meritano le numerosissimee non sempre sufficientementeconosciute o<strong>per</strong>e di derivazione,che possono, se non adeguatamentestrutturate, mantenute,presidiate e manovrate, costituirefac<strong>il</strong>mente veicolo d’allagamentoattraverso i loro condotti che spes-Fiume <strong>Po</strong> a Moncalieri: insediamento nomadi in golenaso attraversano interi centri abitati.Dal punto di vista della pianificazione,sia territoriale che d’emergenza, glieventi osservati mettono ancora inevidenza come zone <strong>per</strong> le quali risultagià acclarato <strong>il</strong> rischio a livello diP.A.I., non siano sufficientemente consideratetali dalla pianificazione localeche ne ammette (o tollera) usi nondel tutto compatib<strong>il</strong>i con <strong>il</strong> grado dirischio (es. uso abitativo di locali interratiin prossimità di corsi d’acquapotenzialmente esondab<strong>il</strong>i).Gli eventi in esame hanno infine <strong>per</strong>messodi sv<strong>il</strong>uppare ed affinare lesinergie già in atto fra AI<strong>Po</strong> ed EntiLocali, finalizzate al monitoraggio deglieventi ed alla minimizzazione del rischio,confermando la validità e necessitàdelle collaborazioni e mettendoin luce situazioni di rischio, nuove ogià note, meritevoli di interventi strutturalie non.Ne è un valido esempio oltre allagestione del Servizio di Piena attraversoi Comuni del Nodo d’Ivrea anchel’intervento di r<strong>il</strong>ocalizzazionedell’insediamento nomadi in spondadestra del Fiume <strong>Po</strong> in Comune diMoncalieri che, a seguito degli eventi,è stato possib<strong>il</strong>e concretizzare in manieradel tutto pacifica, in quanto anchei numerosi abitanti hanno presocoscienza dell’elevato rischio cui eranosoggetti. Oltre alla salvaguardiadell’incolumità l’intervento ha altresì<strong>per</strong>messo <strong>il</strong> recu<strong>per</strong>o alla fruizionepubblica di un importante corridoioche collega Moncalieri al parco di foceChisola.Fiume <strong>Po</strong> a Moncalieri: demolizione baracche in sponda12 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


BIBLIOGRAFIAArpa Piemonte:“Bollettino di aggiornamentoidrogeologico ed idraulico”Torino 15-17.06.<strong>2010</strong>“Evento Meteopluviometricodel 14-17 giugno <strong>2010</strong>”Torino 25.06.<strong>2010</strong>AI<strong>Po</strong> - Ufficio Servizio di Pienae ARPA SIMC Em<strong>il</strong>ia-Romagna:“Bollettino di previsione<strong>per</strong> <strong>il</strong> bacino del <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>”Parma 15-24.06.20010IMMAGINI DI IVREABarbara TorraLa Sentinella del CanaveseMoncalieri: sponda recu<strong>per</strong>ata alla fruizione pubblicaTabella dei livelli sull’asta del <strong>Po</strong> aggiornata a giugno <strong>2010</strong>AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>13


Il punto sui progetti <strong>per</strong> <strong>il</strong> nodo idraulicodi Alessandria nel corso di un incontropresso <strong>il</strong> laboratorio scientifico AI<strong>Po</strong>A un anno dalla presentazione da parte dell’AI<strong>Po</strong> delmodello fisico a fondo fisso del <strong>fiume</strong> Tanaro e mentresono in corso le prove s<strong>per</strong>imentali sul modello a fondomob<strong>il</strong>e, l’<strong>Agenzia</strong> ha incontrato nella sede del proprioLaboratorio scientifico di Boretto (Re) le autorità locali diAlessandria, i comitati di cittadini e i rappresentanti deglienti a vario titolo interessati, <strong>per</strong> fare <strong>il</strong> punto sui progetti<strong>per</strong> <strong>il</strong> nodo idraulico di Alessandria. A presiedere l’incontro,svoltosi <strong>il</strong> 13 luglio, è stato <strong>il</strong> Direttore dell’AI<strong>Po</strong>, ing. LuigiFortunato; presenti <strong>il</strong> Sindaco di Alessandria PiercarloFabbio e l’Assessore comunale ai lavori pubblici FrancoTrussi.Nel corso della mattinata i tecnici dell’AI<strong>Po</strong> hanno <strong>il</strong>lustratoi progetti <strong>per</strong> la sistemazione definitiva del nodo idraulicodi Alessandria, redatti coerentemente con gli impegniassunti nell’ambito degli incontri svoltisi presso la Prefetturanell’apr<strong>il</strong>e 2009, che tengono conto anche dei primi risultatidesunti dalle prove s<strong>per</strong>imentali sul modello fisico a fondofisso svolte l’anno scorso.Questa progettazione, sinergica con l’o<strong>per</strong>azione di abbattimentodel ponte della Cittadella - che ha già comportatoun aumento del livello di sicurezza sulla piena duecentennale,come già evidenziato dalla nota AI<strong>Po</strong> del 2 dicembre2009 (www.agenziapo.it-News) - diventerà esecutiva, altermine delle approvazioni istituzionali in sede di conferenzadei servizi. Le risorse <strong>per</strong> l’attuazione degli interventi,assommanti in questa prima fase a circa 15 m<strong>il</strong>ioni dieuro, sono state re<strong>per</strong>ite tramite la rimodulazione di risorseassegnate al Piemonte dai provvedimenti finanziari connessial PS.45 e al programma della legge 183/89.Gli interventi prevedono: l’adeguamento del sistemadifensivo del Tanaro in area urbana attraverso <strong>il</strong> rialzo deimuri a monte dell’ex ponte Cittadella e delle arginature avalle e la sistemazione del Rio Loreto; la chiusura deiModello idraulico a fondo mob<strong>il</strong>e del <strong>fiume</strong> Tanaro ad Alessandriavarchi della tangenziale di Alessandria con connessasistemazione delle interferenze del Canale Carlo Alberto;la sistemazione degli argini in destra del <strong>fiume</strong> Bormidacon limitati adeguamenti degli interventi già realizzati;interventi di movimentazione dei depositi di materiale edi pulizia dell’ alveo del Tanaro.“Stiamo portando avanti ad Alessandria, nell’Alessandrinoe in altre aree del Piemonte gli impegni che avevamoassunto davanti alle istituzioni e ai cittadini - ha detto <strong>il</strong>Direttore dell’AI<strong>Po</strong>, ing. Luigi Fortunato - mantenendoa<strong>per</strong>to un dialogo costruttivo non solo con gli altri soggettiistituzionali ma anche con gruppi di cittadini e associazioni.E’ un metodo di lavoro che stiamo seguendo anche inaltre situazioni complesse, sempre, <strong>per</strong>ò, nella chiarezzae specificità dei ruoli, delle responsab<strong>il</strong>ità e delle competenzetecniche”.14 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Nuova difesa spondale del Taroin prossimità della ex-discarica di Eia (PR)L’AI<strong>Po</strong> ha provveduto a realizzare,nel corso dell’estate, i lavori di sistemazionedella sponda destra del <strong>fiume</strong>Taro a Eia (Parma), finalizzati a fermarel’erosione che, durante la pienadel dicembre 2009, aveva portato allosco<strong>per</strong>to una vecchia discarica. Lanuova difesa spondale eviterà chein occasione di prossimi eventi dipiena siano trascinati a valle altri rifiutiattualmente presenti nella ex discarica.Il 19 luglio hanno effettuato unsopralluogo al cantiere l’Assessoreall’Ambiente del Comune di ParmaCristina Sassi e <strong>il</strong> Direttore dell’AI<strong>Po</strong>,Luigi Fortunato, insieme al dirigenteAI<strong>Po</strong> <strong>per</strong> l’area em<strong>il</strong>iana Fabrizio Giuffredie ai tecnici. I lavori, eseguiti daAI<strong>Po</strong>, erano stati approvati in sede diConferenza dei servizi a cui hannopartecipato Comune e Provincia diParma, la stessa AI<strong>Po</strong>, Arpa, Asl eSovrintendenza <strong>per</strong> i beni architettoniciL'area interessata dalla discarica insistesu diversi comuni, anche sel’erosione spondale ha interessatosolo quello di Parma. A gennaio l’Arpaaveva effettuato un monitoraggio dellasituazione chiedendo l’introduzionedi urgenti misure. Su<strong>per</strong>ati i passaggitecnico-amministrativi e in presenzadelle adeguate condizioni meteorologichee di portata del <strong>fiume</strong>, a finemaggio sono iniziati i lavori, <strong>per</strong> unimporto, al netto di oneri accessori,di 159.000 euro. Per realizzare leo<strong>per</strong>e previste si è prima provvedutoa uno scavo sul lato dell'alveo oppostoa quello della ex-discarica, che haallontanato <strong>il</strong> passaggio della correntedalla zona dell’erosione, consentendoinoltre di ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> materiale ricavato;sono stati quindi eseguiti <strong>il</strong> posizionamentodella fondazione e l’imbottimentodella sponda. Per <strong>il</strong> rivestimentodella nuova sagoma è stato ut<strong>il</strong>izzatopietrame dell’Appennino. La nuovadifesa spondale ha una lunghezza dicirca 200 metri lineari.Secondo l’Assessore Cristina Sassi“con l’ultimazione di questa o<strong>per</strong>aviene messa in sicurezza l’ex discaricache nei mesi invernali era tornata allaluce. L’Amministrazione comunale stainoltre valutando la fattib<strong>il</strong>ità e i costidi un progetto di bonifica del materialein su<strong>per</strong>ficie dell’ex discarica di Eia”.Per <strong>il</strong> Direttore AI<strong>Po</strong>, ing. Luigi Fortunato,“l’<strong>Agenzia</strong> è intervenuta contempestività ed efficacia in relazionealle sue competenze specifiche, chesono di natura idraulica, con l’obiettivodi evitare che le prossime piene delTaro erodano la sponda su cui giacel’ex-discarica e, di conseguenza, portinoa valle altre rifiuti. Importanteanche lo sforzo compiuto <strong>per</strong> un buoninserimento ambientale dell’o<strong>per</strong>a”.Un intervento urgentealla paratoia dello scolmatorea Governolo (MN)Un intervento di somma urgenza diparticolare complessità tecnica si èreso necessario, in giugno, <strong>per</strong> risistemareuna delle paratoie dello scolmatoredi Governolo, realizzato <strong>per</strong>la regolazione dei livelli del <strong>fiume</strong>Mincio nel tratto tra la confluenza nel<strong>Po</strong> e la città di Mantova: un’infrastrutturaquindi di notevole importanza <strong>per</strong>la sicurezza idraulica di quest’area.A Governolo sono appunto in funzionedue paratoie sovrapposte, larghe 12metri e alte 2,75; quella su<strong>per</strong>iore simuove in automatico <strong>per</strong> mantenere<strong>il</strong> livello ottimale dell’acqua. Il 10 giugno,durante <strong>il</strong> processo di movimentoautomatico, la catena che collega iAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>motori alla paratoia si è avvolta su sestessa facendo saltare gli ingranaggi.Si è quindi reso necessario un interventoimmediato di sistemazione, cheha comportato la sostituzione dei cuscinettie <strong>il</strong> ripristino degli altri dispositividi movimentazione, <strong>per</strong> un importodi circa 92 m<strong>il</strong>a euro. Graziealla rapidità di azione è stato possib<strong>il</strong>eevitare ulteriori problemi. Le immaginimostrano alcune fasi dell’intervento.15


Sicurezza idraulica e <strong>per</strong>corsi ciclopedonali:AI<strong>Po</strong> firma tre convenzioni in PiemonteIl 16 giugno l’AI<strong>Po</strong> ha sottoscritto tre significative convenzioni con <strong>il</strong> Comune di Cuneo, la Provincia di Cuneoe <strong>il</strong> Parco Fluviale del <strong>Po</strong> e dell’Orba (AL).A firmare gli accordi <strong>per</strong> conto dell’<strong>Agenzia</strong> è intervenuto <strong>il</strong> Direttore dell’AI<strong>Po</strong>, ing. Luigi Fortunato; <strong>per</strong> gli entiinteressati hanno sottoscritto gli accordi, rispettivamente, <strong>il</strong> Sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia, la Presidentedella Provincia di Cuneo Gianna Gancia, <strong>il</strong> Presidente del Parco Fluviale del <strong>Po</strong> e dell’Orba Ettore Broveglioinsieme al Direttore Dario Zocco.Da sinistra: <strong>il</strong> Sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia, <strong>il</strong> Direttore AI<strong>Po</strong> Luigi Fortunato,l’Assessore comunale Guido LerdaComune di Cuneo: interventi sui fiumiGesso e Stura di DemonteL’accordo tra <strong>il</strong> Comune di Cuneoe l’AI<strong>Po</strong> è finalizzato a coo<strong>per</strong>areal finanziamento, progettazione erealizzazione della ricalibratura dell’alveodel torrente Gesso, con movimentazionee rimozione di materialealluvionale anche in compensazione,e delle nuove difese spondalisul torrente Stura di Demonte a montedel <strong>Po</strong>nte Misto e, in sinistra orografica,a monte del <strong>Po</strong>nte Vecchio,a protezione di abitati ed edifici industriali.Si tratta di lavori previsti dall’Ordinanzacommissariale del 4 marzo2009, relativa agli eventi meteorologicidel 29 e 30 maggio 2008, e inseritinel programma AI<strong>Po</strong> di o<strong>per</strong>edi manutenzione sui corsi d’acquapiemontesi.Con la stipula dell’intesa, al Comunevengono affidati la progettazione ele procedure di affidamento dei lavori,nonchè eventuali attività di espropriazionee di indagine preliminare.AI<strong>Po</strong> dovrà esprimere <strong>il</strong> proprio pareresul progetto e verificherà la correttaesecuzione delle o<strong>per</strong>e, assistendoinoltre, se necessario, lastruttura tecnica del Comune.Il costo complessivo dell’interventoammonta a 1.087.000 euro, dei quali600.000 a carico di AI<strong>Po</strong> e 487.000a carico del Comune di Cuneo.Provincia di Cuneo:consolidamentoponte sulla S.P. 422e realizzazionebriglie in alveoLa convenzione tra Provincia di Cuneoe l’AI<strong>Po</strong> prevede una collaborazionefinanziaria ed o<strong>per</strong>ativa <strong>per</strong>i lavori di consolidamento e messain sicurezza del ponte sul torrenteGesso situato lungo la Strada Provincialen. 422 all’ingresso est dellacittà di Cuneo, una delle arterie conmaggiore intensità di traffico del territoriocuneese.Gli eventi alluvionali succedutisi negliultimi decenni ed in particolare quellodell’ottobre 2000 hanno infatti ulteriormenteaggravato i già evidentifenomeni di erosione e di abbassamentodella quota d’alveo (che nel1996 causarono <strong>il</strong> crollo del ponteferroviario situato circa 100 metri avalle del ponte stradale) con conseguentesco<strong>per</strong>tura delle strutture inferioridel plinti e, parzialmente, palificatedi fondazione).L’importo complessivo dell’interventoammonta a 1.647.000 euro, di cui1.147.000 a carico della Provinciae 500.000 a carico di AI<strong>Po</strong>.Un primo ambito di intervento prevedeuna soglia che consenta <strong>il</strong> contenimentodegli effetti erosivi del corsod’acqua.Una seconda tipologia di o<strong>per</strong>azioniriguarda <strong>il</strong> consolidamento e <strong>il</strong> rafforzamentodell’impianto di fondazionedel ponte, o<strong>per</strong>ando in particolaresulle p<strong>il</strong>e d’alveo.16 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Sono inoltre previsti la rettifica dell’arginein sponda sinistra, <strong>per</strong> incrementarela sezione idraulica (cioè lospazio di deflusso delle acque) dellacampata sinistra del ponte, la parzialericostruzione delle scogliere d’arginee <strong>il</strong> livellamento dell’alveo nella zonain cui è situata l’infrastruttura.Alla Provincia spetteranno la progettazione,affidamento e direzione de<strong>il</strong>avori; AI<strong>Po</strong> dovrà invece esprimere<strong>il</strong> proprio parere sul progetto, vig<strong>il</strong>aresull’attuazione dei lavori, verificarela corretta esecuzione delle o<strong>per</strong>e.Parco fluviale del <strong>Po</strong>e dell’Orba:<strong>per</strong>corsi ciclopedonalisugli argini del <strong>Po</strong>L’intesa tra <strong>il</strong> Parco Fluviale del <strong>Po</strong>e dell’Orba e l’AI<strong>Po</strong> riguarda la realizzazionedi un <strong>per</strong>corso ciclopedonaled'argine che si sv<strong>il</strong>up<strong>per</strong>àda Crescentino a Casale Monferratosulla sponda sinistra del <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>,e da Casale a Guazzora sulla spondadestra, la cui segnaletica sarà curatadall’Ente Parco.Si tratta di r<strong>il</strong>anciare a fini turistici,culturali e ricreativi l’ut<strong>il</strong>izzo dellesommità delle arginature maestredel <strong>Po</strong>, anche con la realizzazionee <strong>il</strong> mantenimento in essere dell’itinerariociclopedonale nel territoriodei Comuni del Parco, ossia VerruaSavoia, Crescentino, Fontanetto <strong>Po</strong>,Palazzolo Vercellese, Trino, <strong>Po</strong>ntestura,Coniolo, Morano sul <strong>Po</strong>, CasaleMonferrato, Frassineto <strong>Po</strong>, Valmacca,Bozzole, <strong>Po</strong>maro Monferrato,Valenza, Pecetto di Valenza, Bassignana,Alluvioni Cambiò, Isola Sant’Antonio,Molino dei Torti, AlzanoScrivia e Guazzora.L'itinerario ciclopedale lungo <strong>il</strong> <strong>Po</strong>assume una valenza non solo di sempremaggiore valorizzazione del territorio,in un’ottica di turismo sostenib<strong>il</strong>e,ma si inquadra in un più ampio progettodi AI<strong>Po</strong> che riguarda la gestioneambientale degli ambiti fluviali in strettacollaborazione con gli Enti Parco.Nel caso specifico, poi, l’iniziativasi pone in linea con le strategie chesi stanno sv<strong>il</strong>uppando a livello euro-AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>Il Presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia e l’ing. Fortunatopeo, finalizzate alla fruizione dellegrandi direttrici cicloturistiche inseritenella rete di <strong>per</strong>corsi denominataEurovelo.Al termine del progetto che sta curando<strong>il</strong> Parco (la cui conclusioneè prevista entro la fine del 2011)sarà possib<strong>il</strong>e <strong>per</strong>correre alcuni trattidegli argini demaniali, e sul tragittosaranno previste alcune deviazioni,in direzione di altri <strong>per</strong>corsi e areedi potenziale interesse naturalisticoe turistico. In particolare ci sarannotre deviazioni, in direzione di PalazzoloVercellese, Valmacca e Balzola,<strong>per</strong> raggiungere i centri abitati diquei Comuni che hanno investitorisorse proprie <strong>per</strong> cofinanziare <strong>il</strong>progetto dal costo complessivo dicirca 1 m<strong>il</strong>ione e 300 m<strong>il</strong>a euro, frainterventi strutturali, infrastrutturalie segnaletica.L’AI<strong>Po</strong> continuerà a provvedere agliinterventi di manutenzione.Da sinistra: Claudia Chicca e Luigi Fortunato (AI<strong>Po</strong>), <strong>il</strong> Presidente del Parco del <strong>Po</strong>e dell’Orba Ettore Broveglio, <strong>il</strong> Sindaco di Casale Monferrato Giorgio Demezzi,<strong>il</strong> Direttore del Parco Dario Zocco17


Transito ciclopedonale sugli argini del lodigiano:sottoscritto accordo tra AI<strong>Po</strong>,Provincia di Lodi e Regione LombardiaIl 6 agosto Regione Lombardia, AI<strong>Po</strong>e Provincia di Lodi hanno sottoscrittouna convenzione <strong>per</strong> l’ ut<strong>il</strong>izzo comeciclovie delle sommità arginali del<strong>fiume</strong> <strong>Po</strong> e degli affluenti diretti nellaprovincia di Lodi. Erano presenti allafirma <strong>il</strong> Vicepresidente della RegioneLombardia, Andrea Gibelli, l’Assessoreregionale nonché membro del Comitatodi indirizzo AI<strong>Po</strong>, Daniele Belotti,<strong>il</strong> Presidente della Provincia diLodi, Pietro Foroni, <strong>il</strong> Direttore dell’AI-<strong>Po</strong>, Luigi Fortunato.L’accordo sancisce una positiva soluzioneal problema verificatosi nei mesiscorsi in merito al tema dell’ut<strong>il</strong>izzodelle sommità arginali da parte dicicloturisti: da un lato, infatti, vi eral’obbligo da parte di AI<strong>Po</strong> di far rispettarele norme che prevedono (salvoappunto specifici accordi formali congli enti locali) <strong>il</strong> divieto di transito sullearginature, poiché le piste di serviziosono finalizzate agli interventi <strong>per</strong> lasicurezza idraulica (manutenzione,o<strong>per</strong>azioni in caso di piena, ecc.);dall’altro lato, era ormai da tempoinvalsa l’abitudine, da parte dei cittadini,di ut<strong>il</strong>izzare le sommità arginalicome piste ciclab<strong>il</strong>i e pedonali. Un piùesplicito rinnovo del divieto di transitomanifestato da AI<strong>Po</strong> con l’apposizionedi cartelli e alcune sbarre di chiusura,aveva suscitato alcune reazioni negative(alimentate anche da voci, deltutto infondate, circa contravvenzioniche sarebbero state comminate dall’<strong>Agenzia</strong>).Visto che alle condizioni date non erapossib<strong>il</strong>e contem<strong>per</strong>are le due diverseesigenze, Provincia di Lodi, AI<strong>Po</strong> eRegione Lombardia hanno predispostoun’apposita convenzione che nelrispetto delle norme vigenti (R.D.523/1904), consente <strong>il</strong> transito di ciclistie pedoni sulle sommità arginalidel lodigiano senza inficiare la funzioneprimaria delle arginature stesse,che è quella di garantire la sicurezzaidraulica del territorio.L’argine maestro del Fiume <strong>Po</strong> - s<strong>il</strong>egge nella relazione che <strong>il</strong>lustra l’accordo- si estende, compresi i tratti dirigurgito dei Fiumi Lambro ed Adda,<strong>per</strong> circa 70 km dal comune di OrioLitta al comune di Maleo. L’argine hala caratteristica forma trapezoidalecon scarpate lato <strong>fiume</strong> che raggiungonoi 12-15 m e banche lato campagna.In sommità è presente una pistadi servizio, in alcuni tratti asfaltata, d<strong>il</strong>arghezza media 5 m. L’art. 559 delR.D. 523/1904, tuttora vigente, sancisceche <strong>il</strong> divieto di transito sullasommità arginale è interdetto a chiunquenon sia in possesso di regolareconcessione: grazie alla convenzionestipulata da Regione Lombardia, AI<strong>Po</strong>e Provincia di Lodi sarà, a determinatecondizioni, consentito ai velocipedi.Infatti l’argine ed <strong>il</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>, in particolare:- costituiscono, di fatto, un corridoioad elevata valenza ecologica ed ambientale;18 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


- sono inseriti nella pianificazioneterritoriale che, già oggi, tiene in ampiaconsiderazione gli aspetti a valenzaturistica e di fruizione;- sono interessati, nel territorio lodigiano,dalla presenza di cinque zonedi protezione speciale (ZPS), salvaguardatee preservate dalla Provinciadi Lodi;- sono oggetto di studio <strong>per</strong> la realizzazionedi un “Parco <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Po</strong>”.La convenzione, consentendo l’ut<strong>il</strong>izzodi alcuni tratti di sommità arginalecome ciclovie, ha dunque l’obiettivodi migliorare ulteriormente la potenzialitàdi fruizione e l’aspetto socioturisticodell’asta del Fiume <strong>Po</strong> nelcircondario idraulico di Lodi.Per quanto riguarda gli obblighi e leresponsab<strong>il</strong>ità in capo agli enti sottoscrittori,essi sono così precisati:- la Provincia di Lodi garantisce dasubito la sicurezza e la tutela deifruitori e della sommità arginale secondole normative vigenti;- i sottoscrittori si impegnano a condividereentro 60 giorni una cartografianella quale vengono evidenziati i trattiAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>dei quali si concorda l’ut<strong>il</strong>izzo;- AI<strong>Po</strong> e Regione Lombardia si riservanola facoltà di sospendere in qualunquemomento <strong>il</strong> transito in sommitàqualora si presentassero circostanzedi incompatib<strong>il</strong>ità dell’ut<strong>il</strong>izzodella sommità;- AI<strong>Po</strong> provvederà ad informare laProvincia di Lodi in merito alla presenzadi cantieri sulla sommità arginaleo in merito all’a<strong>per</strong>tura del Serviziodi Piena; in tal caso sarà curadella Provincia di Lodi diramare leopportune comunicazioni e/o installareopportuna cartellonistica o segnaleticaverticale al fine di impedirel’accesso alla ciclovia;- AI<strong>Po</strong> provvederà, secondo le propriedisponib<strong>il</strong>ità di b<strong>il</strong>ancio, ad effettuarela manutenzione <strong>per</strong>iodica della vegetazionespontanea nonché a garantirela corretta funzionalità idraulicadel manufatto arginale.- rimane in capo alla Provincia di Lod<strong>il</strong>a responsab<strong>il</strong>ità connessa con <strong>il</strong>transito in sommità; essa si impegna<strong>per</strong>ciò a stipulare apposita polizzaassicurativa <strong>per</strong> la co<strong>per</strong>tura deidanni derivanti da eventuali sinistri.- i sottoscrittori si impegnano, ne<strong>il</strong>imiti delle disponib<strong>il</strong>ità dei rispettivib<strong>il</strong>anci, ad eseguire ogni adeguamentonecessario alla segnaletica orizzontalee verticale, nonché del mantostradale <strong>per</strong> adeguare la pista aivincoli normativi in materia di cicloviepromiscue.- sarà compito della Provincia di Lodi,in accordo con le forze dell’ordinecompetenti territorialmente, vig<strong>il</strong>aregarantendo <strong>il</strong> rispetto di tutte le indicazionidella cartellonistica e la verificache i fruitori delle aree sianotitolari di regolare concessione ed inregola con i versamenti annuali delcanone.La convenzione ha validità di un annoe può essere prorogata. Entro 180giorni la Provincia di Lodi presenteràformale istanza <strong>per</strong> l’ottenimento inconcessione definitiva dell’ut<strong>il</strong>izzodella sommità arginale quale ciclovia:la Regione Lombardia acquisirà <strong>il</strong>nulla osta ai fini idraulici da parte diAI<strong>Po</strong> e potrà r<strong>il</strong>asciare la concessionedefinitiva <strong>per</strong> i tratti individuati.19


A M<strong>il</strong>ano la seconda edizione di FRIAR,conferenza internazionale sui rischi di alluvioneSi è svolta a M<strong>il</strong>ano, presso la sederegionale lombarda al grattacielo Pirelli,dal 26 al 28 maggio, la secondaedizione di FRIAR - International Conferenceon Flood Recovery Innovationand Risk (Conferenza Internazionalesu rischi, innovazione, recu<strong>per</strong>o incaso di alluvione). La Conferenza èstata organizzata congiuntamente dal<strong>Po</strong>litecnico di M<strong>il</strong>ano, dall’Universitàdi M<strong>il</strong>ano, dall’ Università di Wolverhampton(GB) e dal Wessex Instituteof Technology (GB), col supporto dellaRegione Lombardia. Il meeting è statopatrocinato da EurAgEng (SocietàEuropea degli Ingegneri Agricoli), CI-GR (Commissione Internazionale <strong>per</strong>l’Ingegneria Agricola), ICID (CommissioneInternazionale <strong>per</strong> l’Irrigazionee la Bonifica). La prima edizione dellaFRIAR si era tenuta a Londra nel2008.L’AI<strong>Po</strong> ha collaborato attivamente allariuscita dell’evento, intervenendo allaConferenza (si veda l’ articolo successivo)e organizzando una visita allestrutture di difesa idraulica della cittàdi M<strong>il</strong>ano, che è stata particolarmenteapprezzata dai partecipanti.Secondo recenti analisi, un terzo deidisastri naturali di ogni anno e piùdella metà delle vittime conseguenti,sono collegati alle alluvioni. La domandadi sicurezza dai fenomeni alluvionaliè cresciuta in modo consistentenegli ultimi venti-trenta anni.Tutto questo, assieme ai cambiamenticlimatici e all’urbanizzazione, sta incidendosulle modalità di gestione deirischi di alluvione. Le conoscenzescientifiche giocano un ruolo estremamenteimportante, nel quadro dell’impegnodelle istituzioni pubbliche, voltoa garantire la sicurezza delle <strong>per</strong>sonee dei beni.La Conferenza è stata a<strong>per</strong>ta dai salutidei rappresentanti istituzionali: sonointervenuti <strong>il</strong> Prof. Enrico Larcan, Presidentedel Dipartimento di ingegneriaidraulica al <strong>Po</strong>litecnico di M<strong>il</strong>ano e <strong>il</strong>Prof. Stefano Mambretti, sempre del<strong>Po</strong>litecnico, <strong>il</strong> Prof. David Proverbs,dell’Università di Wolverhampton, <strong>il</strong>Prof. Daniele De Wrachien, dell’Universitàdi M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> dott. Angelo Crippa,della Direzione Ambiente della RegioneLombardia, <strong>il</strong> prof. Carlos Brebbia,Direttore del Wessex Institute of Technology.Sono poi seguiti gli interventi sui temiprincipali: “Previsione delle alluvioni:la dura scelta” (Prof. Magdy Mohssen,Lincoln University, Nuova Zelanda),“Valutazione del rischio delle strutturestoriche messe in <strong>per</strong>icolo da pienefluviali” (Prof. Miroslav Skyora, CTUPraga, Repubblica Ceca), “Modellimatematici nella gestione delle piene:sguardo d’insieme e sfide” (Prof. StefanoMambretti, <strong>Po</strong>litecnico di M<strong>il</strong>ano,Italia), “Valutazione dei danni causatida diversi tipi di alluvioni” (Dr. Heidi26 - 28 May <strong>2010</strong>M<strong>il</strong>ano, ItalyORGANISED BY:University of M<strong>il</strong>ano, Italy<strong>Po</strong>litecnico di M<strong>il</strong>ano, ItalyWessex Institute of Technology, UKUniversity of Wolverhampton, UKSUPPORTED BY:The Lombardy RegionCALL FOR PAPERSSPONSORED BY:EurAg Eng: European Society ofAgricultural EngineersCIGR: International Commission ofAgricultural EngineeringICID: International Commission ofIrrigation and DrainageWESSEX INSTITUTE OF TECHNOLOGYAdvancing International Knowledge Transferwww.wessex.ac.ukINTRODUCTIONFlooding is a global phenomenon that claims numerouslives worldwide each year. In addition, many more peoplemust endure the homelessness, disease and crop fa<strong>il</strong>uresthat are left in the wake of floods. The increased frequencyof flooding in the last few years, coupled with climate changepredictions and urban development, suggest that thesestatistics are set to worsen in the future. When floodingoccurs in populated areas, it can cause substantial damageto pro<strong>per</strong>ty as well as threatening human life.Apart from the physical damage to bu<strong>il</strong>dings, contentsand loss of life, which are the most obvious impacts offloods upon households, other more indirect losses areoften overlooked. These intangible impacts are generallyassociated with disruption to normal life as well as longerterm health issues including stress related <strong>il</strong>lness.The conference provides a forum for researchers,academics and practitioners actively involved inimproving our understanding of flood events includingrisk management and mitigation, as well as emergencyresponse and many other related issues. The meeting w<strong>il</strong>lbring together engineers, scientists and other professionalsfrom many countries involved in research and developmentactivities in a wide range of technical and managementtopics related to flooding and its devastating effects.The conference has been reconvened following thesuccess of the first meeting held at the Institute of Civ<strong>il</strong>Engineers in London in 2008.CONFERENCE TOPICSFlood risk analysis and vulnerab<strong>il</strong>ity assessmentFlood risk management and mitigationFlood defence methodsUrban flood managementFlash floodsCoastal floodingFlood case studiesIntegrated catchment managementRisk assessment and decision makingRehab<strong>il</strong>itation and restorationInnovation in bu<strong>il</strong>ding and infrastructure res<strong>il</strong>ienceEarly warning and emergency systemsPublic <strong>per</strong>ception of fl oodsFinancial and insuring issuesHealth and social aspects of fl oodingPlease pass these deta<strong>il</strong>s on toother interested colleaguesWHO SHOULD ATTENDThis conference w<strong>il</strong>l provide a unique opportunity forpractitioners, researchers and all others interested in thetopic of flooding to meet in order to exchange ex<strong>per</strong>ienceand ideas.CONFERENCE CHAIRMEND De Wrachien, University of M<strong>il</strong>ano, ItalyD Proverbs, University of Wolverhampton, UKC A Brebbia, Wessex Institute of Technology, UKS Mambretti, <strong>Po</strong>litecnico di M<strong>il</strong>ano, ItalyINTERNATIONAL SCIENTIFICADVISORY COMMITTEECommittee Chair<strong>per</strong>sonA Sole, University of Bas<strong>il</strong>icata, ItalyS GarvinBRE Scotland, UKH HashimotoKyushu University, JapanM HolickyCTU Prague, Czech RepublicH KreibichGerman Research Centre for Geosciences, GermanyM MohssenLincoln University, New ZealandL NataleUniversita di Pavia, ItalyE PascheHamburg University of Technology, GermanyM TakezawaNihon University, JapanF VinetUniversity Paul Valery, FranceC ZevenbergenDuraVermeer Group NV, The NetherlandsJournal SubmissionDelegates attending FRIAR <strong>2010</strong> w<strong>il</strong>l be invitedto submit an expanded version of their pa<strong>per</strong>for publication in the International Journalof Sustainable Development and Planning,associated with the Wessex Institute of Technology.Advancing International Knowledge Transfer20 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Kreibich, Centro tedesco di Ricerca<strong>per</strong> le Geoscienze, Germania),“Valutazione del rischio di inondazionenegli spazi sotterranei nella città diFukuoka, Giappone” (Prof. HaruyukiYashimoto, Kyushu University, Giappone).Gli altri pa<strong>per</strong>s riguardavano i seguentitemi:– Analisi del rischio idraulico– Gestione del rischio idraulico– Gestione del rischio idraulico in areeurbane– Previsioni dei fenomeni alluvionali– Valutazione del rischio e processidecisionali– Casi di studio di alluvioni– Risposta delle popolazioni alle alluvioni.La visita tecnica organizzata dall’AI<strong>Po</strong>ha riguardato <strong>il</strong> sistema di prevenzionedalle piene della città di M<strong>il</strong>ano. Ipartecipanti hanno così potuto prenderevisione in modo diretto di alcunedelle o<strong>per</strong>e realizzate nel corso deglianni, volte a ridurre <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong>rischio idraulico nella metropoli lombarda:- Presa Seveso del CSNO a PadernoDugnano, località Palazzolo- Nodo idraulico di Vighignolo a SettimoM<strong>il</strong>anese- Sifone di Conca Fallata del LambroMeridionale, sottopasso al NaviglioPavese, e <strong>Po</strong>rtone Vinciano sul medesimoNaviglio a M<strong>il</strong>ano- Darsena a M<strong>il</strong>ano.Alcune parti dell’articolo sono state desunte dal sito:www.wessex.ac.uk/10-conferences/friar-<strong>2010</strong>.htmlFRIAR - INTERVENTO DELL’AI<strong>Po</strong>La difesa idraulica della città di M<strong>il</strong>ano:<strong>il</strong> canale scolmatore di Nord OvestIng. Gaetano La Montagna (AI<strong>Po</strong> - Ufficio di M<strong>il</strong>ano)Il bacino idrografico m<strong>il</strong>anese è caratterizzatoda numerosi corsi d’acqua,in un’area alquanto vasta delimitataa nord dalle Prealpi, a sud dal <strong>fiume</strong><strong>Po</strong>, a ovest dal <strong>fiume</strong> Ticino e a estdal <strong>fiume</strong> Adda.L’intero reticolo idrografico può ricondursial solo <strong>fiume</strong> Lambro Settentrionale,affluente del <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>, che raccogliei contributi dell’intero sottobacinodi <strong>Po</strong> denominato Lambro-Seveso-Olona [fig. 1].I corsi d’acqua naturale del reticoloprincipale sono:– <strong>il</strong> <strong>fiume</strong> Olona che oggi confluisceinteramente nel colatore Lambro;– i torrenti Bozzente e Lura, affluentidell’Olona;– i torrenti delle Groane (tra cui <strong>il</strong>Guisa);– <strong>il</strong> torrente Seveso, che confluisceinteramente nel Naviglio della Martesana;– <strong>il</strong> torrente Molgora, che confluiscenel canale della Muzza;– <strong>il</strong> torrente Trobbia;– <strong>il</strong> <strong>fiume</strong> Lambro Settentrionale.A questi corsi d’acqua naturali si aggiungonoquelli artificiali:– <strong>il</strong> Naviglio Grande, che deriva dalTicino e arriva in darsena a M<strong>il</strong>ano;– <strong>il</strong> Naviglio Pavese, che dalla darsenaSUBMISSION INFORMATIONPa<strong>per</strong>s are invited on the topics outlined and othersfalling within the scope of the meeting. Abstracts of nomore than 300 words should be submitted as soon aspossible. We strongly encourage the submission ofabstracts online.Abstracts should clearly state the purpose, results andconclusions of the work to be described in the fi nal pa<strong>per</strong>.Final acceptance w<strong>il</strong>l be based on the full-length pa<strong>per</strong>,which if accepted for publication, must be presented at theconference. To be fair to all participants, each registereddelegate w<strong>il</strong>l only be able to submit one pa<strong>per</strong>.The language of the conference w<strong>il</strong>l be English.CONFERENCE SECRETARIATRachel SwinburnConference ManagerFRIAR <strong>2010</strong>WESSEX INSTITUTE OF TECHNOLOGYAshurst Lodge, AshurstSouthampton, SO40 7AA, UKTel: + 44 (0) 238 029 3223Fax: + 44 (0) 238 029 2853Ema<strong>il</strong>: rswinburn@wessex.ac.ukEma<strong>il</strong> SubmissionEma<strong>il</strong>: rswinburn@wessex.ac.ukPlease submit your abstract with FRIAR <strong>2010</strong> in thesubject line. Include your name, full address andconference topic.Web Submissionwww.wessex.ac.uk/friar<strong>2010</strong>Fax SubmissionFax: 44 (0) 238 029 2853Fax one copy of your abstract with the completedEnquiry Form overleaf.Ma<strong>il</strong> SubmissionMa<strong>il</strong>: Please ma<strong>il</strong> a copy of your abstract withthe completed Enquiry Form to the ConferenceSecretariat on the left.OPEN ACCESSWIT Press is committed to Open Access. We stronglybelieve that removing barriers to research publishedonline w<strong>il</strong>l greatly aid progress in many scientifi c andtechnical disciplines.INDEXING AND ARCHIVING OF PAPERSPa<strong>per</strong>s presented at Wessex Institute Conferences are referenced by Crossref and regularly appear in notablereviews, publications and databases, including referencing and abstract services – Scopus, Compendex, ISI Webof Knowledge, Index to Scientifi c & Technical Proceedings, ProQuest and Scitech Book News. All conferencebooks are archived in the British Library and American Library of Congress.In addition the Conference pa<strong>per</strong>s w<strong>il</strong>l be:Published by WIT Press in a volume of WIT Transactions on Ecology and theEnvironment (ISSN:1743-3541).Ava<strong>il</strong>able to conference delegates at the time of registration as a hardcovervolume.Promoted directly to researchers and institutional libraries.Distributed widely through the international book trade.Archived online in the Transactions of the Wessex Institute Collection, whichprovides the international scientifi c community with immediate and <strong>per</strong>manentaccess to individual pa<strong>per</strong>s.WIT Press is committed to offering authors the option to make their work freelyaccessible to colleagues through their Open Access service.View the Transactions of the Wessex Institute Collection at:http://library.witpress.comFor more information visit: www.wessex.ac.uk/friar<strong>2010</strong>Advancing International Knowledge TransferLOCATIONThe centre of the Italian fashion and motor industries,M<strong>il</strong>ano is the second city of Italy and rich in culture,history and architectural heritage. Amongst the eleganthaute-couture shopping streets and Renaissance piazzascan be found the museums and galleries which the cityis famous for: the impressive gothic Duomo cathedral,Santa Maria delle Grazie - the home of masterpiecesby Da Vinci, La Scala o<strong>per</strong>a house and the impressiveCastello Sforzesco.Photos courtesy of Fototechnica ENITCONFERENCE VENUEThe conference w<strong>il</strong>l be held in the Pirelli Tower, one ofM<strong>il</strong>ano’s most iconic bu<strong>il</strong>dings and Italy’s first skyscra<strong>per</strong>.Completed in 1958 and designed by renowned architectsGio <strong>Po</strong>nti and Pier Luigi Nervi, the bu<strong>il</strong>ding used aninnovative construction technique to produce a 32 storeybu<strong>il</strong>ding with a unique shape. Located minutes from theStazione Centrale ra<strong>il</strong>way station, the Pirelli bu<strong>il</strong>ding issituated at the centre of the city’s business district andclose to transport links.DISPLAY FACILITIESThere w<strong>il</strong>l be space for organisations to displayproducts, services and literature related to the themeof the conference. Further deta<strong>il</strong>s are ava<strong>il</strong>able fromthe Conference Secretariat.BENEFITS OF ATTENDINGConference pa<strong>per</strong>s are peer-reviewed by members ofthe International Scientific Advisory Committee andother colleagues. Pa<strong>per</strong>s are rapidly processed forpublication in hard-cover book form and distributedto delegates at registration.Pa<strong>per</strong>s are also published in electronic format,and made ava<strong>il</strong>able to the international scientificcommunity through the Wessex Institute eLibraryhttp://library.witpress.comConference participants w<strong>il</strong>l be invited to submit anextended version of their pa<strong>per</strong> to the InternationalJournal of Sustainable Development and Planningassociated with WIT.Pa<strong>per</strong>s presented at Wessex Institute Conferencesappear regularly in notable reviews, publications anddatabases.The opportunity to present your research withina unique forum and collaborate with ex<strong>per</strong>ts fromaround the world..ENQUIRY FORMFRIAR <strong>2010</strong>26 - 28 May <strong>2010</strong>, M<strong>il</strong>ano, ItalyTitle (Prof/Dr/Mr/Mrs/Ms) .............................................................. Please indicate your intention below:Initials ................ Surname ............................................................ I intend to submit a pa<strong>per</strong> and present it.Organisation .................................................................................. Proposed Title ...........................................................................Address ............................................................................................................................................................................................Topics ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... I intend to participate in the conference, but w<strong>il</strong>lnot be submitting a pa<strong>per</strong>.<strong>Po</strong>stcode/Zip .................................................................................I am interested in renting display spaceCountry ..........................................................................................By completing this form, we understand that you areTelephone .....................................................................................agreeable to receiving further information on this eventand other activities which we believe w<strong>il</strong>l interest you. WeFax.................................................................................................w<strong>il</strong>l not disclose this information to third parties. Whereverpossible information about this conference w<strong>il</strong>l be sent toEma<strong>il</strong> ...........................................................................................you by ema<strong>il</strong>.Advancing International Knowledge TransferAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>21


m<strong>il</strong>anese ritorna in Ticino attraversandola città di Pavia;– <strong>il</strong> Naviglio di Bereguardo;– <strong>il</strong> Canale V<strong>il</strong>loresi, che deriva dalTicino e confluisce in Adda;– <strong>il</strong> Naviglio della Martesana;– <strong>il</strong> Canale della Muzza, che nascea Cassano d’Adda e confluisce inAdda;– <strong>il</strong> Cavo Redefossi, che raccogliela acque del Naviglio Martesana; amonte dell’abitato di S. Donato M<strong>il</strong>anese,è stato realizzato un Deviatore,a protezione degli abitati stessi;– la roggia Vettabbia.La città di M<strong>il</strong>ano si trova al centrodi questo bacino; in origine, alcunisecoli addietro, i corsi d’acqua eranodistanti dal centro abitato.Successivamente, si o<strong>per</strong>ò <strong>per</strong> avvicinarei corsi d’acqua, deviandoli dal<strong>per</strong>corso originario, <strong>per</strong> ut<strong>il</strong>izzare laforza motrice della corrente idrica.Per questa ragione, M<strong>il</strong>ano è oggiun complesso “nodo” idraulico e tuttii corsi d’acqua principali ne attraversano<strong>il</strong> territorio; in più, con la solaesclusione del <strong>fiume</strong> Lambro Settentrionale,essi attraversano intere areeurbanizzate o in forte espansioneurbanistica. Questo sistema naturaleè connesso al sistema artificiale deiNavigli, le storiche vie idriche navigab<strong>il</strong>ial servizio della città.La forte antropizzazione delle areeafferenti al sistema urbano m<strong>il</strong>anesee quello che si è sv<strong>il</strong>uppato lungole direttrici M<strong>il</strong>ano-Busto-Varese eM<strong>il</strong>ano-Seveso-Erba ha modificatofortemente <strong>il</strong> regime idraulico deicorsi d’acqua naturali del reticoloprincipale.Le sezioni d’alveo di <strong>fiume</strong> come l’Olona,piuttosto che <strong>il</strong> Seveso, sono oggidel tutto insufficienti a trasferire massefluide associate a tempi di ritornoinferiore ai 10 anni. L’aumento indiscriminatodelle su<strong>per</strong>fici scolanti (im<strong>per</strong>meab<strong>il</strong>izzazionedel bacino) è oggidel tutto incompatib<strong>il</strong>e con gli attualiassetti idraulici.Anche le reti di fognatura, molto spessosprovviste di adeguate volanizzazioni,incidendo in maniera significativasulla diminuzione dei tempi dicorrivazione della acque raccolte,determinano un rapido convogliamentodelle acque di pioggia versoi corpi idrici recettori che, di fatto,favorisce la sovrapposizione delleonde di piena.Fig. 1 - Il reticolo idrografico m<strong>il</strong>anese; in rosso <strong>il</strong> CSNO, in verde <strong>il</strong> Deviatore Olona,all’intersezione <strong>il</strong> nodo di Vighignolo1. Il sistema di difesa idraulicadella città di M<strong>il</strong>anoDurante gli anni ’70 si rese necessariorealizzare una serie di interventi <strong>per</strong>la mitigazione del rischio idraulicodella città di M<strong>il</strong>ano. Lo scopo eraquello di allontanare dall’area urbanala portata eccedente, cioé quella incompatib<strong>il</strong>econ <strong>il</strong> reticolo, ormai tuttoco<strong>per</strong>to, che scorreva nel sottosuolodella città.Infatti, dall’inizio del secolo XX fino alsecondo dopoguerra, <strong>il</strong> complessoreticolo dei “Navigli” fu progressivamenteco<strong>per</strong>to; come <strong>il</strong>lustrato in precedenza,appartenevano a questosistema i fiumi Olona/Lambro Meridionalee Seveso.I principali interventi furono:– <strong>il</strong> Canale Scolmatore di Nord-Ovest(CSNO), che raccoglie a monte dellacittà di M<strong>il</strong>ano le “scolmature” di Seveso,torrenti delle Groane e Olona;– <strong>il</strong> Deviatore Olona, che raccoglie leprime acque del CSNO, <strong>per</strong> evitaredi mandarle in Ticino;– <strong>il</strong> Deviatore Redefossi, che raccoglieuna parte delle portate di piena delCavo Redefossi.I problemi fondamentali della sicurezzaidraulica di M<strong>il</strong>ano riguardano l’inadeguatezzadelle sezioni di deflussodel torrente Seveso e del CSNO. Inoltre,<strong>il</strong> <strong>fiume</strong> Olona/Lambro Meridionalee <strong>il</strong> Cavo Redefossi oggi scorrono insotterraneo nell’area urbana m<strong>il</strong>anese,<strong>per</strong> cui le sezioni dei manufatti risultanoparimenti inadeguate.Il caso del Seveso è particolarmentesignificativo.Nonostante la realizzazione della presaSeveso del CSNO, che riesce oggia scolmare fino a un massimo teoricodi 30 mc/s, non si è comunque riuscitia limitare i fenomeni di allagamentodi alcuni quartieri m<strong>il</strong>anesi a causadelle piene del torrente (in particolaredi Niguarda).Nel 1988 uno studio commissionatodal Comune di M<strong>il</strong>ano aveva evidenziatola necessità di potenziare lascolmatura di Seveso in CSNO. Questaesigenza sarà la base sulla quale22 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


si costruirà l’Accordo di Programma<strong>per</strong> la salvaguardia della Città di M<strong>il</strong>ano,che vedrà la luce nel 1999 eche richiameremo più avanti.2. L’assetto attuale della difesaidraulica di M<strong>il</strong>ano e <strong>il</strong> ruolo delCSNO e del Deviatore OlonaL’attuale assetto idraulico del sottobacinoLambro-Seveso-Olona individuanei fiumi Ticino e Adda gli unicirecapiti in grado di sopportare ulterioriapporti senza che ciò alteri significativamente<strong>il</strong> regime delle piene, graziealle loro considerevoli capacità dideflusso.In questo assetto, <strong>il</strong> ruolo del CSNOè di fondamentale importanza e <strong>per</strong>mette,come è stato scritto precedentemente,di trasferire verso Ticinole portate eccedenti incompatib<strong>il</strong>icon la capacità di deflusso a valle.[fig. 2].Il Canale Scolmatore ha una lunghezzadi circa 34 km, e si estende dalTorrente Seveso in località Palazzolofino al Fiume Ticino.Esso è caratterizzato da un alveo conprof<strong>il</strong>o e sezioni tipici di un canaleartificiale con ampi tratti a sezioneomogenea e pendenza costante intervallatida salti di fondo, tratti tombinati,sifoni, etc.Il CSNO si suddivide in 3 tronchi, 2dei quali convergono verso <strong>il</strong> nodo diVighignolo e <strong>il</strong> terzo che dal nodo vaverso Ticino. Dal nodo di Vighignoloha pure inizio <strong>il</strong> Deviatore Olona, l’altrao<strong>per</strong>a di difesa accessoria.2.1 Primo tronco: “Ramo Seveso”Partendo da monte verso valle, <strong>il</strong> primotronco del CSNO è quello denominato“ramo Seveso”. Esso si sv<strong>il</strong>uppa<strong>per</strong> circa 14 km dalla “presaSeveso”, lo sfioratore di testata, ubicatain località Palazzolo in Comunedi Paderno Dugnano.Oltre al Seveso, in questo tronco vengonoimmesse anche le portate dipiena dei cosiddetti torrenti delle Groane,nonché le portate degli sfioratoridi Olona e Lura. Infine, in territorio diRho è ubicata una presa accessoriadal <strong>fiume</strong> Olona, denominata “Olona2” che scolma al massimo 15 mc/s.La “presa Seveso”Quest’o<strong>per</strong>a è di grande importanzapoiché da essa dipende oggi granparte della difesa idraulica di M<strong>il</strong>ano.Essa è costituita da una paratoia asettori che sfiora lateralmente <strong>il</strong> torrenteSeveso, immettendo <strong>il</strong> flusso direttamentein CSNO quando la lettura idrometricapresso Niguarda oltrepassa lasoglia di 1,86 m. Affinché lo sfioroavvenga anche senza la movimentazionedello sbarramento, vi è postauna soglia di derivazione di altezzapari a 0,60 m. La presa Seveso è stataoggetto di adeguamento durante i lavoridi realizzazione del primo lottofunzionale <strong>per</strong> <strong>il</strong> raddoppio della portatadel CSNO ed è in grado di scolmareportate fino a 60 mc/s. Attualmente, inattesa del definitivo raddoppio dell’o<strong>per</strong>a,si scolmano al massimo 30 mc/s.2.2 Secondo tronco: “Ramo Olona”Questo tronco si sv<strong>il</strong>upa <strong>per</strong> circa 5km e ha origine dal <strong>fiume</strong> Olona anord di Rho, dove mediante paratoiea scomparsa; quest’o<strong>per</strong>a di presaviene denominata “Olona 1” e scolmaun massimo di 25 mc/s.Fig. 2 - Lo schema del reticolo idrico m<strong>il</strong>anese nel suo assetto attualeAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>23


2.3 Il nodo di Vighignoloa Settimo M<strong>il</strong>aneseComplessivamente, sommandogli apporti del Seveso,dei torrenti delleGroane, della presa “Olona2” e del Lura, al nodo diVighignolo oggi giungonoportate sino a 70 mc/s.Questo manufatto è l’o<strong>per</strong>aidraulica più importante nelsistema di difesa idraulicadel m<strong>il</strong>anese.Si tratta di un sistema diparatoie, a funzionamentoelettromeccanico, gestitodalla Provincia di M<strong>il</strong>ano,che regola le portate deviatedal sistema urbano m<strong>il</strong>anese.Oltre alla confluenza dei rami“Seveso” e “Olona”, dal nodo partono<strong>il</strong> Deviatore Olona e <strong>il</strong> terzo tronco delCSNO.Al fine di evitare che le portate dimagra del CSNO fortemente inquinatedagli scarichi intercettati dal canalestesso confluiscano in Ticino, <strong>per</strong>evidenti motivi di carattere ambientale,al Deviatore Olona vengono fatte confluirele portate che non eccedono i30 mc/s.Queste portate vengono immesse nelLambro Meridionale a sud di M<strong>il</strong>ano,immediatamente a monte del sifoneNaviglio Pavese, in località ConcaFallata.Per far entrare in azione <strong>il</strong> terzo troncodi CSNO occorre manovrare un gruppodi paratoie motorizzate che parzializzanole sezioni di imbocco tanto delDeviatore Olona quanto del CSNO.2.4 Il Deviatore Olonae <strong>il</strong> progetto di adeguamentodelle sezionidi deflussoA seguito dei danni causatidalle piene della prima metàdel secolo, con decretopresidenziale dell’apr<strong>il</strong>e del1951, furono classificate diterza categoria alcuneo<strong>per</strong>e idrauliche occorrenti<strong>per</strong> la bonifica dei territoridella provincia di M<strong>il</strong>ano. Iprogetti delle nuove o<strong>per</strong>efurono approvati dal Ministerodei LL. PP. nell’apr<strong>il</strong>edel 1954.Il progetto di sistemazionedel Lambro Meridionale dalNaviglio Grande al NaviglioI partecipanti al Friar presso la presa SevesoPavese, risalente al 1952, ha previstola riorganizzazione della rete idraulicaal nodo di Conca Fallata immettendo<strong>il</strong> Lambro Meridionale nel Lambrettoe facendogli attraversare <strong>il</strong> NaviglioPavese con un nuovo sifone che sostituiva,ampliandolo, l’antico manufatto.In tal modo, <strong>il</strong> vecchio corso delLambro, che attraversa l’area dellaex - Cartiera Binda ora recu<strong>per</strong>atacon un intervento di ed<strong>il</strong>izia residenzialee si immette sotto l’antico pontecanale del Naviglio Pavese, acquisìla funzione di scaricatore aus<strong>il</strong>iario dipiena: <strong>per</strong> controllare le portate derivatedal Lambro, <strong>il</strong> suo imbocco fusopraelevato con una soglia.Per alleggerire <strong>il</strong> carico idraulico sulcorso dell’Olona metropolitano, nellaseconda metà degli anni ’60 fu progettato<strong>il</strong> Deviatore dell’Olona.I lavori di ricalibratura dell’alveo delLambro Meridionale furono ultimatinel 1961; i lavori sul deviatore Olona,al quale affluiscono anche le acqueUn momento della visita al sistema di difesa idraulica m<strong>il</strong>anesedel CSNO <strong>per</strong> portate su<strong>per</strong>iorialla capacità del suoultimo tronco prima dellosbocco in Ticino, terminaronodopo <strong>il</strong> 1980.Come si accennava sopra,al fine di non aumentare loscarico in Ticino, l’Accordodi Programma <strong>per</strong> la“salvaguardia idraulica dellacittà di M<strong>il</strong>ano” proponevadi convogliare la maggiorportata del CSNO, stimatain 30 mc/s, verso <strong>il</strong> DeviatoreOlona e, da qui, nelLambro Meridionale.Attualmente è in fase dipredisposizione l’appaltodelle o<strong>per</strong>e di manutenzione straordinaria<strong>per</strong> l’adeguamento funzionaledel Deviatore, che <strong>per</strong>metterà a regime<strong>il</strong> transito di una portata massimapari a 40 mc/s.2.5 Terzo tronco: dal nododi Vighignolo al TicinoÈ <strong>il</strong> tratto più lungo dei tre e quelloche trasferisce la portata uscente dalnodo di Vighignolo alla confluenzacon <strong>il</strong> Ticino, in territorio di Abbiategrasso.In esso confluiscono le portate eccedentiquella massima scolmab<strong>il</strong>e inDeviatore Olona e si sv<strong>il</strong>uppa <strong>per</strong>circa 20 km e a circa 12,5 km daVighignolo si trova la botte sifone sulNaviglio Grande.Inoltre, <strong>il</strong> tratto finale di circa 5 kmverso Ticino è pens<strong>il</strong>e.3. L’Accordo di Programma<strong>per</strong> la salvaguardia dell’areametropolitana m<strong>il</strong>anesePer la necessità di organizzaree gestire <strong>il</strong> quadrodegli interventi volti adadeguare la funzionalità delsistema di difesa idraulicam<strong>il</strong>anese, nel 1999 le Amministrazionipubblichepreposte alla gestione delterritorio giunsero alla definizionedi un Accordo diprogramma <strong>per</strong> la salvaguardiaidraulica della cittàdi M<strong>il</strong>ano. Dopo <strong>il</strong> passaggiodelle competenza in materiadi difesa del suolo dalloStato alle Regioni, gli entisottoscrittori erano la Re-24 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


gione Lombardia, l’Autorità di Bacinodel <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>, <strong>il</strong> Magistrato <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Po</strong>,la Provincia di M<strong>il</strong>ano e <strong>il</strong> Comune diM<strong>il</strong>ano.3.1 L’A.d.P. “<strong>per</strong> la salvaguardiaidraulica della città di M<strong>il</strong>ano”L’Accordo di programma aveva loscopo individuare ed esaminare leproposte progettuali relativamentealle o<strong>per</strong>e necessarie <strong>per</strong> garantire emigliorare le condizioni di sicurezzaidraulica, nonché la definizione delquadro degli investimenti.Nel 1999, come si diceva sopra, laRegione Lombardia, la Provincia diM<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> Comune di M<strong>il</strong>ano, l’Autoritàdi Bacino del <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong> e <strong>il</strong> Magistrato<strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Po</strong> sottoscrissero questo documentoprogrammatico, approvato conDecreto del Presidente della Giuntaregionale n. 23770 dell’8 maggio.Per quanto riguarda <strong>il</strong> nodo m<strong>il</strong>anesee <strong>il</strong> torrente Seveso, l’A.d.P. chiedevadi “definire le portate defluenti in congruenzacon la capacità di smaltimentodelle sezioni idrauliche in M<strong>il</strong>ano ea valle” e di “definire le ipotesi diassetto a breve e medio termine <strong>per</strong>le o<strong>per</strong>e di salvaguardia idraulica diM<strong>il</strong>ano: <strong>il</strong> raddoppio del CSNO, <strong>il</strong> dimensionamentodel CSNE, impiegoa regime del Deviatore Olona”.Inoltre, individuava nella realizzazionedelle o<strong>per</strong>e di laminazione e di sistemazionesull’Olona, Bozzente, Lurae Guisa gli interventi da attuare conpiù urgenza.AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>Nodo di VighignoloTra le o<strong>per</strong>e di massima priorità vi eral’“Adeguamento del CSNO <strong>per</strong> aumentareda 30 a 60 mc/s le portatescolmab<strong>il</strong>i dal Seveso”.Nel medesimo documento venivanoindividuate le fonti di finanziamentodelle o<strong>per</strong>e e la relativa articolazionetra gli enti sottoscrittori.In coda all’A.d.P. trovava spazio un’appositaConvenzione, stipulata tra Magistrato<strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Po</strong>, Regione Lombardia,Provincia di M<strong>il</strong>ano e Comune di M<strong>il</strong>ano<strong>per</strong> “la costruzione, <strong>il</strong> potenziamento,la manutenzione e la gestionedelle o<strong>per</strong>e idrauliche a difesa di M<strong>il</strong>anoe del suo hinterland”.3.2 L’A.d.P. “<strong>per</strong> la salvaguardiaidraulica e la riqualificazionedei corsi d’acqua dell’areametropolitana m<strong>il</strong>anese”del 2009L’Accordo di programma precedenteaveva durata decennale; <strong>per</strong> cui nelmarzo del 2009 esso risultava scaduto;non tutti gli interventi individuati neldocumento erano stati <strong>per</strong>ò realizzati.A questo si aggiungeva l’incrementodelle urbanizzazioni e delle reti didrenaggio urbano sv<strong>il</strong>uppatesi neiprecedenti dieci anni e che facevanomutare alcune delle condizioni inizialidel quadro originario.Infine, nel 2008 la città di M<strong>il</strong>ano siaggiudicava l’organizzazione dell’EsposizioneUniversale del 2015(Expo2015), puntando l’attenzioneproprio sul tema dell’acqua e dellafruizione del sistema urbano e ambientaleconnesso con le cosiddettevie d’acqua.Le mutate esigenze programmatichee gestionali trovarono corpo nelladefinizione di un nuovo Accordo diProgramma che, partendo dallo scheletrodell’accordo precedente, ne r<strong>il</strong>anciavagli obbiettivi.La Premessa al nuovo A.d.P. recita:“Per affrontare con rinnovata consapevolezzale numerose criticità tuttorain atto, i medesimi soggetti –anche a seguito delle trasformazioniterritoriali nel frattempo intervenutee del quadro delle conoscenze aggiornato– hanno optato <strong>per</strong> la chiusuradell’Accordo del 1999 e <strong>per</strong>la proposizione di un nuovo Accordodi Programma volto ad affrontarele complesse problematiche non solodella sicurezza idraulica ma anchedella riqualificazione dei corsi d’acquadell’area metropolitana m<strong>il</strong>anesein un’ottica di bacino idrografico, inlinea con <strong>il</strong> quadro generale previstodal Piano Stralcio <strong>per</strong> l’Assetto Idrogeologicodel bacino del <strong>Po</strong>, dallaproposta di Piano territoriale regionalee dal Programma di tutela euso delle acque della Regione Lombardia.”In questo documento vengono individuatetutte le azioni, strutturali enon, da mettere in atto <strong>per</strong> <strong>il</strong> conseguimentodegli obbiettivi sopra citati.Partendo dalla situazione attuale delreticolo m<strong>il</strong>anese e dalle sue criticità,sono stati individuati gli interventiprioritari da realizzare, le risorse finanziariegià stanziate e i fabbisogni.Come nel precedente A.d.P., allegatoa questo documento vi è una Convenzione,sottoscritta da Regione, Provinciadi M<strong>il</strong>ano, AI<strong>Po</strong> e Comune diM<strong>il</strong>ano “<strong>per</strong> la costruzione, <strong>il</strong> potenziamento,la manutenzione e la gestionedelle o<strong>per</strong>e idrauliche a difesa di M<strong>il</strong>anoe del suo hinterland”.4. Gli interventi di adeguamentofunzionale del CSNOUn primo lotto funzionale delle o<strong>per</strong>edi adeguamento furono realizzate nel2004/05 dalla Provincia di M<strong>il</strong>ano confondi del Magistrato <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Po</strong>/AI<strong>Po</strong>. Inseguito alla stesura dello Studio di fattib<strong>il</strong>itàredatto dalla Provincia di M<strong>il</strong>anonel dicembre 2007, emerse la necessitàdi provvedere all’incremento della potenzialitàidraulica del Canale Scolma-25


tore, “Ramo Seveso”, al finedi ridurre la portata delTorrente Seveso in corrispondenzadel capoluogolombardo.Attualmente, dal Seveso,viene scolmata nel CSNO,in caso di piena, una portatamassima pari a circa 30mc/s; nell’ambito delleo<strong>per</strong>e di adeguamento sonostati individuati gli interventida realizzarsi siasulle o<strong>per</strong>e interferenti siasul canale stesso, checonsentiranno di derivaredal Seveso una portatamaggiore rispetto a quellaattuale. La scelta del nuovo valore diportata derivata è conseguente alleanalisi idrauliche ed economiche finalizzatea definire un conveniente rapportotra interventi e relativi costi. Nel2009 l’AI<strong>Po</strong>, in collaborazione con laProvincia di M<strong>il</strong>ano, ha predispostola progettazione delle o<strong>per</strong>e di adeguamento.Sulla base di un r<strong>il</strong>ievo topografico edello studio idrologico redatto dall’AI-PO nel gennaio 2004 e dei valori alcolmo di portata relativa ai vari corsid’acqua principali e secondari che,lungo <strong>il</strong> tracciato del CSNO, scolmanole proprie portate eccedenti nel canalestesso, è stata sv<strong>il</strong>uppata l’analisiidraulica dello stato di fatto finalizzataad individuare le criticità funzionali,riguardanti <strong>il</strong> canale, che si manifestanonelle condizioni attuali ed in conseguenzaad un aumento delle portarescolmate dal Seveso.Sulla base delle informazioni derivantida un’analisi idrologico/idraulica, r<strong>il</strong>ievitopografici e una campagna di indaginigeognostiche, si sono poi individuatigli interventi prioritari in grado di garantire<strong>il</strong> deflusso delle maggiori portatedi progetto in condizioni di sicurezzaed è stata rielaborata l’analisiidraulica nella situazione di progetto.L’assetto di progetto così individuatoviene definito “transitorio”, in quantonella configurazione “finale” del CSNOè prevista la realizzazione di una o piùvasche di laminazione ubicate in comunedi Senago, che, nelle intenzioniprogrammatiche di AIPO e Provinciadi M<strong>il</strong>ano, <strong>per</strong>metteranno di derivaredal Seveso una portata massima di60 mc/s e di lasciare defluire nel canale,a valle delle casse d’espansione,una portata di progetto pari a 25 mc/s.Presa SevesoNelle condizioni di assetto transitoriola portata limite derivab<strong>il</strong>e dal T. Sevesoviene determinata pari a 36 mc/s, conun aumento del 20% rispetto alla situazioneattuale.4.1 Schema idraulicodi progettoPer la progettazione degliinterventi di adeguamentodel CSNO, a fronte dei datiidrologici acquisiti, l’analisiidraulica è stata concentratasul comportamento delcanale scolmatore in condizionidi stato attuale e diprogetto, in funzione di dueschemi di portate definitenell’ambito dello studio difattib<strong>il</strong>ità della Provincia diM<strong>il</strong>ano. Le portate considerate<strong>per</strong> le immissioni delreticolo idrografico minorefanno riferimento ad untempo di ritorno pari a 100 anni.Nella tabella seguente si riportano leportate di progetto ut<strong>il</strong>izzate <strong>per</strong> <strong>il</strong>dimensionamento idraulico del canalescolmatore.Tratto Lunghezza Assetto Assetto[km] transitorio di progetto[mc/s] [mc/s]Da presa Seveso a ponte via Brodolini 2,9 36 60Da ponte via Brodolini a immissione T. Garbogera 0,2 36 25Da immissione T. Garbogera a immissione T. Pudiga 0,9 42 31Da immissione T. Pudiga a immissione T. Nirone 0,8 55 43Da immissione T. Nirone a immissione T. Guisa 1,2 56 43Da immissione T. Guisa a immissione scaricatore T. Lura 3,3 64 50Da immissione scaricatore T. Lura a immissione F. Olona 1,2 77 63Da immissione F. Olona a nodo di Vighignolo 2,4 90 75I valori maggiori di portata si riferisconoall’assetto di progetto “transitorio”in assenza delle casse di laminazionee sono stati ut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> la verifica dicompatib<strong>il</strong>ità dei manufatti di attraversamentoe della sezione d’alveo delcanale; in particolare si sono consideratele seguenti 3 condizioni:– nei casi di franchi idraulici inferioria 0,5 m e/o rigurgiti estesi in modosignificativo, a tal punto da inficiarela funzionalità idraulica del sistema dimonte, si è previsto un interventoprioritario di adeguamento;– nei casi di franchi idraulici compresitra 0,5 m e 1,0 m e rigurgiti pocoestesi verso monte i manufatti esistentinon considerati adeguati e non compatib<strong>il</strong>i,quindi oggetto di interventosolo in fase “di completamento”;– in alcuni casi specifici, come in particolaregli attraversamenti del T. Guisae del T. Garbogera, <strong>per</strong> conservare <strong>il</strong>manufatto a ponte canale (ritenendonon sufficientemente affidab<strong>il</strong>i eventualisifoni sostitutivi nel caso di corsid’acqua naturali) sono stati accettatifranchi ridotti anche inferiori a 0,50 m.L’assetto di progetto considera invecela presenza delle casse di laminazionein corrispondenza del tratto di canalesubito a valle dell’immissione del T.Garbogera.L’assetto di progetto definitivo e, <strong>per</strong>tanto,i corrispondenti valori di portatasono stati ut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> <strong>il</strong> dimensionamentodei manufatti di attraversamentoritenuti incompatib<strong>il</strong>i nell’assetto“transitorio”; tali manufatti, con riferimentoalle portate “di progetto” definitive,dovranno essere caratterizzatida un franco di 1,0 m (con l’eccezionedei manufatti di attraversamento deitorrenti Guisa e Garbogera).5. ConclusioniIl bacino Lambro-Seveso-Olona costituiscel’area di massima pressioneantropica della Lombardia, caratterizzatada un carico molto elevato siaciv<strong>il</strong>e (oltre 5 m<strong>il</strong>ioni di abitanti, su<strong>per</strong>ioreal 50% della popolazione lombarda),sia industriale.26 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Negli anni scorsi la Regioneha attivato tutta una seriedi strumenti, quali i Contrattidi <strong>fiume</strong>, che prevedonol’attivazione di processi dinatura partecipativa voltialla elaborazione di azioniprogrammate all’interno diuno scenario strategicocondiviso, che sia in gradodi fornire una visione delsistema fluviale in terminidi riqualificazione paesistico/ambientale.A tali processi si riallaccial’Accordo di Programmarinnovato nel 2009.Le o<strong>per</strong>e di adeguamentodel CSNO, nel quadro degli interventisostenuti dal citato Accordo, assumonoun ruolo prioritario.A queste azioni “strutturali” sono affiancateuna serie di azioni “nonstrutturali”, tra i quali <strong>il</strong> più importantee prioritario è certamente quello dell’implementazionedel sistema di monitoraggio.Particolare attenzione è invece dataagli aspetti gestionali del reticolo (<strong>per</strong>i quali è stata sottoscritta un’appositaConvenzione) e della comunicazione.Per quanto riguarda <strong>il</strong> Deviatore Olona,la salvaguardia dell’ efficienzadei Collettori Emissari Occidentalidell’area urbana m<strong>il</strong>anese pone unvincolo molto pesante al completout<strong>il</strong>izzo della capacità del canale DeviatoreOlona, qualora non si programmiun intervento <strong>per</strong> porre rimedioalla presente situazione.La soluzione che appare, nell’insieme,prudente e previdente, considera diadeguare la sezione del DeviatoreOlona <strong>per</strong> renderlo capace di convogliarele portate definite dallo studiodell’Autorità di Bacino del <strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>,in condizioni di alveo pulito e liberatodai detriti e i rottami depositati sulfondo.La delicatezza della gestione del canaledeviatore dell’Olona appare intutta la sua evidenza se si tengonoin considerazione i vincoli posti dall’attraversamentodi aree notevolmenteurbanizzate.<strong>Po</strong>iché la capacità ricettiva del <strong>fiume</strong>Lambro meridionale e delle nuoveo<strong>per</strong>e di sottopasso del Naviglio Paveseconsente di raggiungere unaportata di circa 100 m 3 /s alla finedel Canale Deviatore, in condizionidi pioggia moderata su M<strong>il</strong>ano risultaAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>Vighignolopossib<strong>il</strong>e deviare dal C.S.N.O. ancheportate dell’ordine dei 70 m 3 /s previstidall’Accordo di Programma <strong>per</strong> lasicurezza idraulica di M<strong>il</strong>ano.Però, ad evitare che manovre improvvidee mal calibrate inneschino situazionicritiche, si auspica che la gestionedel nodo idraulico di Vighignolosi giovi di un sistema di previsionein tempo reale dei deflussi nel CanaleDeviatore.Il modello di preannuncio in temporeale dovrà elaborare le misure pluviometrichee meterologiche, già oraacquisite dalla Protezione Civ<strong>il</strong>e dellaRegione Lombardia, e le misure idrometrichesul canale, mediante <strong>il</strong> potenziamentodella rete di sensori inteletrasmissione già attualmente presentelungo <strong>il</strong> Canale Deviatore.ENGLISH ABSTRACTThe hydraulic emergency of the cityof M<strong>il</strong>an is from always a priority objectivein the management of the territoryof Regione Lombardia.The alluvial phenomena that, in moreand more frequent way, have interestedthe territories of the metropolitanarea and that immediately upstream,towards the north-west (director M<strong>il</strong>ano-Gallarate-Varese)and towardsthe north (Brianza), have brought inthe time huge economic losses anddetermined in the local populationsa <strong>per</strong>ennial sense of anguish.The complexity of the so-called“M<strong>il</strong>anese hydraulic node”, connectedto the feracious anthropization thathas characterized these territoriesin the course of the century slid, aboveall during the years of the economicboom, has always constitutedan enormous obstaclefor the competent administrations,or in terms ofo<strong>per</strong>ating management ofthe problematic ones or ineconomic terms in strictsense.On ending of the pastcentury the requests andthe increasing emergencyrequirements have onlybegun to find concreteanswers from the institutions,before by means ofthe adoption of the Pianodi Assetto Idrogeologico(from L. 183/89) andsuccessively by means of the deliberationfrom the Regione Lombardia(from the 1998 competent in matterof defense of the ground) of opportunelegislative instruments around whichthe institutional action has been coagulated.Today, the hydraulic order of the securitysystem of the city of M<strong>il</strong>an isunder adaptation and the realizationof the planned and programmed participationsw<strong>il</strong>l afford to guaranteethe hydraulic emergency in front ofevents with meaningfully greater timesof return regarding that current one.In this article we w<strong>il</strong>l have a chancefor <strong>il</strong>lustrate the peculiarities of thishydraulic system and to describe tothe institutional instruments and theprogettuali solutions apt to guaranteethe functionality of the system in frontof the changed territorial scenes.Bibliografia / ReferencesBROWN M.“Situazione attuale e interventi prioritari<strong>per</strong> la salvaguardia del territorio delComune di M<strong>il</strong>ano”, La difesa idraulicadei territori fortemente antropizzati acura di U. Maione e A. Brath, 1997.ELEFANTI A.“Sicurezza idraulica della città diM<strong>il</strong>ano”, La difesa idraulica dei territorifortemente antropizzati a cura di U.Maione e A. Brath, 1997.BORRINI E.“Ruolo del CSNO nella difesa idraulicadel territorio m<strong>il</strong>anese”, La difesa idraulicadei territori fortemente antropizzatia cura di U. Maione e A. Brath, 1997.27


AI<strong>Po</strong> al Salone Internazionaledella Logistica e a “Pianeta Acqua”SIL di Barcellona, panoramica del SaloneSIL DI BARCELLONAHa avuto luogo a Barcellona, dal 25 al 28 maggio, latredicesima edizione del SIL – Salone Internazionale dellaLogistica, dedicato al settore della logistica e dei trasporti.AI<strong>Po</strong>, aderendo alla proposta di collaborazione di ALOT(<strong>Agenzia</strong> della Lombardia Orientale <strong>per</strong> i trasporti e lalogistica), ha partecipato all’allestimento di uno standcomune, grazie al quale sono stati presentati ai visitatorirealtà e progetti sulla navigazione fluviale nel nord Italiaportati avanti dai diversi enti interessati. Al Salone hapreso parte anche una delegazione dell’AI<strong>Po</strong>, guidata dalDirettore ing. Fortunato, che ha incontrato, in particolare,i responsab<strong>il</strong>i delle autorità portuali mediterranee. Sonostate diffuse numerose copie dei materiali prodotti <strong>per</strong>l’occasione. L’edizione <strong>2010</strong> del SIL ha visto la presenzadi oltre 50.000 visitatori, 615 compagnie sia private chepubbliche da 68 paesi del mondo; 20 le conferenzetecniche e 225 gli eventi promossi dalle realtà partecipanti.Alcuni stand a “Pianeta Acqua”, Venezia“PIANETA ACQUA”ALL’ARSENALE DI VENEZIAUn’occasione qualificata <strong>per</strong> riflettere in modo ampiosull’importanza dell’acqua in tutte le sue dimensioni e inrelazione ai suoi molteplici ut<strong>il</strong>izzi: questo <strong>il</strong> significatofondamentale della manifestazione espositiva e convegnistica“Pianeta Acqua”, sul tema “Waterways – <strong>per</strong> losv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e tra mare e terra” (Venezia, 3-5 giugno).Mentre nella zona espositiva gli enti presenti, tra cui AI<strong>Po</strong>,<strong>il</strong>lustravano ai visitatori materiali e progetti, nell’areaconvegni si sono alternati i relatori invitati <strong>per</strong> la “tre giorni”di dibattito.Alla sessione “Waterways: tra turismo ed economia”,organizzata con <strong>il</strong> coordinamento dell’associazione “Cittàd’Acqua”, è intervenuto anche <strong>il</strong> Direttore dell’AI<strong>Po</strong>, ing.Luigi Fortunato, che ha affrontato <strong>il</strong> tema “Scenari di <strong>fiume</strong>:<strong>il</strong> <strong>Po</strong> e le vie navigab<strong>il</strong>i come opportunità sostenib<strong>il</strong>i”.Lo stand sulla navigazione fluviale nel nord Italia al SIL di BarcellonaL’ing. Fortunato durante <strong>il</strong> suo intervento a “Pianeta Acqua”28 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


Una nuova grande naveesce dal porto fluviale di CremonaPubblichiamo alcune immagini dell’uscita dal porto di Cremona della nuova nave Ronco, prodotta dalla CostruzioniNavali S.p.a. nel porto di Cremona. Con la sua altezza di costruzione di 10,40 m si tratta della più grande nave,pronta alla navigazione, uscita dal porto di Cremona. Come si r<strong>il</strong>eva dalle immagini, <strong>il</strong> margine di passaggiorispetto all'intradosso del trave della porta di monte della conca è stato di pochi cm. E’ da sottolineare come <strong>il</strong>successo dell'o<strong>per</strong>azione derivi anche dalla collaborazione tra i tecnici AI<strong>Po</strong> e quelli del cantiere sin dalle fasi diprogettazione della nave (a cura del Cap. Fulvio Regis / AI<strong>Po</strong> - Ufficio Gestione Navigazione Lombarda).AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>29


Non si può amare <strong>il</strong> <strong>Po</strong> senza amarela sua gente, la sua cultura – raffinatao popolare che sia – <strong>il</strong> lavoroche gli sta attorno.E non si può amare <strong>il</strong> <strong>Po</strong> senza unasalutare determinazione a salvaree lanciare nel domani, <strong>per</strong> quantopossib<strong>il</strong>e, usi, linguaggi, tradizioni,sapienze che ancora oggi possonocontribuire a rendere la vita più umana.Non quindi, <strong>per</strong> piegarsi alla solanostalgia – anche se, in fondo, meritaanch’essa un suo diritto di cittadinanza,in questo mondo cosìconcentrato sul presente e sul futuro– ma <strong>per</strong> valorizzare tesori che hannoancora tanto da dare.E’ questo uno degli aspetti più interessantidel f<strong>il</strong>m-documentario“Argini”, diretto dal regista UmbertoAsti – udinese di nascita, parmigianod’adozione – realizzato con la collaborazionedi Marina Rossi, in concorsoal premio David di Donatelloe distribuito in DVD grazie al sostegnodi diversi soggetti, tra cui anchel’AI<strong>Po</strong>.Un <strong>per</strong>corso al di qua e al di là diquesti manufatti – gli argini – realizzatidall’uomo <strong>per</strong> difendersi dallepiene del <strong>fiume</strong> ma che ormai datempo costituiscono un elementofondamentale del paesaggio, unaspecie di linea geografico-culturaleintorno alla quale si annodano e sisciolgono continuamente i f<strong>il</strong>i di quellache possiamo chiamare “la culturadel <strong>fiume</strong>” – nel senso più ampioe articolato del termine.Argini che oggi si rivelano, tra l’altro,un mezzo alla portata di tutti <strong>per</strong>scoprire e conoscere i fiumi, graziealla sempre più ampia rete di pisteciclab<strong>il</strong>i e ciclopedonali che ne <strong>per</strong>corronola sommità.Ermanno Olmi, commentando <strong>il</strong> suof<strong>il</strong>m “Centochiodi”, ambientato proprioa ridosso di un argine di <strong>Po</strong>in sponda mantovana, osservavache se da un lato gli argini hannoseparato <strong>il</strong> <strong>fiume</strong> dal resto del territorio,dall’altro hanno garantitoal <strong>fiume</strong> stesso un suo spazio, sottrattoall’avanzare degli insediamentiumani.Il f<strong>il</strong>m documentario “Argini”Uno spazio in cui ogni <strong>per</strong>sona puòritrovare, insieme a quella del <strong>fiume</strong>,anche la sua dimensione interiore.Uno spazio che consente al <strong>fiume</strong>di essere ancora riconosciuto e vissuto,alimentando una cultura chevive – talvolta sopravvive – a pochimetri o a pochi ch<strong>il</strong>ometri dalle suesponde.Umberto Asti ha deciso di renderevisib<strong>il</strong>e questa cultura, dando vocea testimoni in carne ed ossa, rappresentandone<strong>il</strong> racconto e i voltisenza trucchi e senza forzature.Quasi volendo rispettare, nella costruzionedel racconto f<strong>il</strong>mato, quellostesso andamento calmo e “liquido”che caratterizza <strong>il</strong> corso del <strong>Po</strong> nelsuo tratto medio padano – fino alprossimo sgroppare inquieto in primaverao in autunno.In circa ottanta minuti di f<strong>il</strong>mato,girato “in quella parte d’Italia dovele province di Reggio Em<strong>il</strong>ia, Parma,Mantova e Cremona si incontrano”<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m racconta la cultura del <strong>Po</strong>,quello che rimane del passato, <strong>il</strong>presente, le trasformazioni avvenutee quelle in corso.Emergono così le voci di chi lavorala terra, di chi produce <strong>il</strong> Parmigiano-Reggianoo altri prodotti tipici,di chi prepara ancora con le propriemani inimitab<strong>il</strong>i piatti “come unavolta”, di chi gioca a briscola intrattoria, di chi va a pesca su piccoleimbarcazioni o guida affascinantinavi da crociera fluviale chefanno scoprire <strong>il</strong> <strong>Po</strong> non solo agliitaliani, ma anche ai curiosi turististranieri.E tutto questo insieme alla densapresenza del sacro e di sguardi chesi spingono al di là del contingente.Ma “Argini” non è semplicementeuna descrizione; molti sono gli interrogativiprovocati dallo scorreredelle immagini e delle parole: comesta affrontando i non sempre limpidimeccanismi della finanza globalequest’area basata su una solida economiae su avanzati livelli di vitasociale?Saranno ancora disposte le nuovegenerazioni a proseguire <strong>il</strong> lavorodei padri e delle madri, a coglierein esso un’opportunità di realizzazione<strong>per</strong>sonale e professionale?Quali valori e tradizioni potrannocontinuare a innervare la vita di questecomunità, senza diventare soloun cimelio del passato?Un documento, quindi, che sollecita,senza retorica e puntando sulla forzadel racconto e delle immagini, un’assunzionedi responsab<strong>il</strong>ità, una presadi posizione.Che invita ad attingere, anche <strong>per</strong><strong>il</strong> futuro, a quelle radici che <strong>il</strong> <strong>Po</strong>ha continuato ad alimentare nel corsodel tempo.S.C.30 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


DOCUMENTAZIONEI modelli fisici realizzati nel <strong>Po</strong>loScientifico AI<strong>Po</strong> di Boretto (RE)Pubblichiamo una parte del pa<strong>per</strong> presentato da Federica Pellegrini e Luigi Fortunato(AI<strong>Po</strong>), Paolo Mignosa (Università di Parma), Marco Colombini (Università di Genova),a IDRA <strong>2010</strong> - 22° Convegno Nazionale di Idraulica e Costruzioni idrauliche /Palermo 14-17 settembre <strong>2010</strong>. In terza di co<strong>per</strong>tina è riportato in dimensioneridotta <strong>il</strong> poster presentato nel corso del Convegno, a cura degli stessi autori.[…] A partire dal 2004 sono stati realizzatiquattro modelli fisici fluviali lecui prove s<strong>per</strong>imentali, di seguito descritte,sono state eseguite dal DICA-TeA dell’Università degli Studi di Parma(paragrafi 3.1 e 3.2) e dal DICATdell’Università degli Studi di Genova(paragrafo 3.3).3.1 Prove su modello fisico del manufattoregolatore della cassa diespansione sul T. ParmaLa cassa di espansione sul T. Parmaè stata realizzata nel 2005 dopo unalunga fase di progettazione durantela quale sono state apportate diversemodifiche al manufatto regolatore diparticolare importanza e complessità.aAIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>bIl manufatto principale risulta infatticomposto da una traversa tracimab<strong>il</strong>enella quale sono a<strong>per</strong>te tre luci difondo dotate di paratoie regolab<strong>il</strong>i, dauno sfioratore di su<strong>per</strong>ficie rett<strong>il</strong>ineosagomato secondo un prof<strong>il</strong>o Creagere da due sfioratori sagomati a beccod’anatra posti agli estremi dello sfioratorerett<strong>il</strong>ineo. A valle del manufattoè posta una vasca avente lo scopo didissipare l’energia della corrente inuscita dalle luci di fondo ed anche,qualora entrino in funzione, di dissiparel’energia delle portate tracimantidallo sfioratore di su<strong>per</strong>ficie e da quelloa becco d’anatra. La vasca è compostada una platea depressa rispettoall’alveo di valle, di lunghezza 36.5 me di larghezza all’incirca pari allo sv<strong>il</strong>uppodel ciglio sfiorante. Davanti aciascuna delle tre luci di fondo è dispostoun blocco dissipatore, opportunamentedimensionato e sagomato(sezione di pala Pelton).Dopo un primo modello realizzato incantiere dal progettista ing. GiovanniMaria Susin, e dopo r<strong>il</strong>evanti modifichedel progetto dell’o<strong>per</strong>a, presso l’AIPOsono stati realizzati due modelli fisiciche indagavano su alcuni aspetti particolaridell’o<strong>per</strong>a.Il primo modello è stato realizzato nel2004 presso <strong>il</strong> polo scientifico AIPOFigura 5 - a) primo modello idraulico della cassa di espansione sul Torrente Parma (2004);b) nuovo modello del 2008-sezione del traliccio in acciaio inox contenente la strumentazionenelle piastre di fondo.di Boretto quando ancora non eranostati realizzati i laboratori idraulici(DICATeA, 2005).Per la notevole ampiezza della costruzione<strong>il</strong> modello è stato allestito all’a<strong>per</strong>torealizzando i circuiti idraulicicon o<strong>per</strong>e temporanee che sono state,a ultimazione degli studi, demolite <strong>per</strong>consentire la costruzione del Laboratorion. 2.Questo studio aveva lo scopo di fornireindicazioni sulla miglior posizioneed altezza da assegnare ai blocchi didissipazione posti nella vasca di smorzamentoa valle della cassa di espansionee di definire la scala delle portatedegli scarichi di fondo e di su<strong>per</strong>ficiedella cassa stessa. Il modello è statorealizzato in sim<strong>il</strong>itudine di Froude(Adami, 2006), scala 1:25, e, alloscopo di contenerne le dimensioni,riproduceva solo metà del manufattodi sbarramento (Figura 5 a).Il più recente modello fisico (DICATeA,2008) (Figura 2) aveva lo scopo principaledi fornire indicazioni, attraversoun idoneo apparato s<strong>per</strong>imentale, sullesollecitazioni pulsanti che possonoverificarsi sul fondo della vasca didissipazione del manufatto regolatoredella cassa di espansione sul torrenteParma (Bellin & Fiorotto, 1995). Larealizzazione del modello è stata eseguita,seguendo <strong>il</strong> criterio di sim<strong>il</strong>itudinedi Froude (Adami, 2006), in scala geometrica,indistorta, pari a 1:50. Il manufattoè stato costruito entro <strong>il</strong> Laboratorioidraulico n. 1.Il manufatto principale e i blocchi didissipazione sono stati lavorati <strong>per</strong>fresatura su macchina a controllonumerico a partire da blocchi di resinaureica (Figura 2). Considerati gli scopipeculiari del modello, particolare curaè stata dedicata alla strumentazionedelle piastre costituenti <strong>il</strong> fondo dellavasca di dissipazione (Figura 5 b).Ciascuna piastra è stata collegata atre trasduttori di forza. Lo schema divincolo adottato <strong>per</strong>mette, oltre allastima del modulo, anche la stima delpunto di applicazione della componentenormale della sollecitazione.Sono state condotte prove <strong>per</strong> diversecondizioni di funzionamento delmanufatto r<strong>il</strong>evando le sollecitazionisulle piastre nelle due ipotesi di giuntiinterpiastra <strong>per</strong>fettamente sig<strong>il</strong>latioppure a<strong>per</strong>ti. Per ciascuna delleprove effettuate si sono determinatii valori delle forze e dei momentiribaltanti più critici <strong>per</strong> la stab<strong>il</strong>ità.Sono stati poi calcolati i coefficientidi stab<strong>il</strong>ità al sollevamento e al ribaltamentonelle due ipotesi di giuntichiusi e a<strong>per</strong>ti (DICATeA, 2008).3.2 Prove su modello fisico deimanufatti regolatori della cassa diespansione sui T. Chisola – TortoLa cassa di espansione <strong>per</strong> la laminazionedelle piene dei torrenti Torto-Chisola (provincia di Torino) consisteessenzialmente in una arginatura dicontenimento e in due manufatti diregolazione posizionati in corrispondenzadegli alvei dei due corsi d’ac-31


Figura 6 - Modello idraulico della cassa diespansione sui Torrenti Chisola e Rio Torto;a) veduta d’insieme; b) modello del manufattoregolatore in plexiglas.bqua. La modellazione fisica effettuatanel <strong>per</strong>iodo apr<strong>il</strong>e-maggio 2006 (DI-CATeA, 2006) aveva lo scopo di:– determinare la scala delle portatedelle due bocche d’uscita;– determinare le scale dei limiti disommergenza;– individuare <strong>il</strong> funzionamento dellacassa in condizioni particolari, qualiquelle dovute all’ostruzione delle bocchelato monte.Il modello è stato realizzato in scala1:50 riuscendo quindi a rappresentarenello spazio disponib<strong>il</strong>e nel laboratorio1 i due manufatti regolatori insieme(Figura 6a), una porzione della arginaturae dell’area d’invaso. Per la costruzioneè stato adottato <strong>il</strong> tradizionalesistema di centine in legno con riempimentoin laterizi e cemento. I due manufattiregolatori della portata, a causadella particolare geometria e complessitàche ne rende diffic<strong>il</strong>e la loro riproduzionein muratura, sono stati commissionatiad una azienda specializzata nella lavorazionedi materie plastiche che li harealizzati in plexiglas (Figura 6b) mediantemacchine a controllo numerico,rispettando le indicazioni progettuali.aNel corso delle prove s<strong>per</strong>imentali,effettuate in condizioni di moto <strong>per</strong>manente,sono stati acquisite le portatein ingresso ed in uscita dal modelloe le profondità idriche in alcunipunti significativi al fine di ricostruirele scale di deflusso dei manufatti regolatori.La gestione dei dati acquisiti(Longo e Petti, 2006) è stata effettuataut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> programma della NationalInstruments LabVIEW 8.0.3.3 Prove su modello fisico a fondomob<strong>il</strong>e dei deflussi nel FiumeTanaro in corrispondenzadell'attraversamento della cittàdi AlessandriaNel laboratorio di idraulica n. 2 è statorealizzato, durante <strong>il</strong> 2009, un modellofisico in scala del Fiume Tanaro incorrispondenza dell'attraversamentodella città di Alessandria; più precisamente,<strong>il</strong> tratto compreso tra <strong>il</strong> ponteferroviario, a monte, e <strong>il</strong> <strong>Po</strong>nte degliOrti, a valle, <strong>per</strong> una lunghezza complessivaal vero di circa 3 km. Obiettivodelle prove s<strong>per</strong>imentali è valutaresia le eventuali criticità idrauliche deltratto sia stimare l’evoluzione altimetricadell’alveo in risposta ad lavori disistemazione. Per la costruzione delmodello fisico, un apposita campagnadi r<strong>il</strong>ievo topografico è stata condottaa cura di AI<strong>Po</strong> <strong>per</strong> integrare le informazioniesistenti <strong>per</strong> <strong>il</strong> tratto di FiumeTanaro in Alessandria. In particolare,sono state eseguite 19 nuove sezioninel tratto compreso tra <strong>il</strong> <strong>Po</strong>nte dellaFerrovia e <strong>il</strong> <strong>Po</strong>nte degli Orti. Inoltre,è stata eseguita una campagna dicaratterizzazione del materiale su<strong>per</strong>ficialedell’alveo che ha condotto astimare i diametri caratteristici deisedimenti. Il modello fisico è statorealizzato imponendo la sim<strong>il</strong>itudinedi Froude, scegliendo come scala diriduzione geometrica (l), definita come<strong>il</strong> rapporto tra le lunghezze su prototipo(indicate con <strong>il</strong> pedice P) rispetto allelunghezze su modello, ovvero l =LP=L, pari a 62.5. Per quanto riguardala riproduzione dei fenomeni di trasportosolido, sono previste nell'ambitodel presente studio prove su modellofisico con <strong>il</strong> fondo erodib<strong>il</strong>e costituitoda sedimento uniforme. La costruzionedel modello si è quindi basata sullaricostruzione in scala delle sezionitrasversali misurate, riprodotte in legno,che hanno costituito lo scheletrodel modello. I volumi tra le diversesezioni sono stati riempiti e modellatiin su<strong>per</strong>ficie con diverse tipologie dimateriali (inerti, finitura in cemento,strato di im<strong>per</strong>meab<strong>il</strong>izzante) in mododa simulare con la maggior accuratezzapossib<strong>il</strong>e la su<strong>per</strong>ficie realedell’alveo. Le o<strong>per</strong>e presenti in alveo(5 ponti ed una soglia) sono statericostruite sia in legno sia in materialeplastico. Per le prove su fondo inerodib<strong>il</strong>e,<strong>il</strong> fondo alveo è stato ricostruitocon una gettata in cemento opportunamentelisciato, su cui è stata eseguitauna finitura su<strong>per</strong>ficiale con unasabbia calibrata <strong>per</strong> riprodurre correttamentele resistenze distribuite. Attualmentesono in corso le prove afondo mob<strong>il</strong>e che hanno richiesto lapreparazione dell’alveo in sabbia cosìda consentirne l’evoluzione durantele singole prove. Una vista da valleverso monte del modello fisico è riportatain Figura 7, in cui è visib<strong>il</strong>e inprimo piano la nuova tangenziale presentenella zona degli Orti.Figura 7 - Vista da valle verso monte del modello fisico del Fiume Tanaro.32 AIPO INFORMA - n° 3/4 - <strong>2010</strong>


L’<strong>Agenzia</strong><strong>Interregionale</strong><strong>per</strong> <strong>il</strong><strong>fiume</strong> <strong>Po</strong>L'AI<strong>Po</strong> è stata istituita nel 2003,assumendo le funzioni inprecedenza svolte dal Magistrato<strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Po</strong>. E’ un Ente strumentaledelle Regioni Em<strong>il</strong>ia-Romagna,Lombardia, Piemonte, Veneto,che la guidano attraverso unComitato di indirizzo formato daquattro Assessori delegati dallerispettive Regioni, uno dei quali,a turno, svolge la funzione diPresidente. Al vertice dellastruttura tecnico-amministrativasiede un Direttore. Ha <strong>per</strong>sonalitàgiuridica pubblica ed è dotata diautonomia amministrativa,organizzativa, contab<strong>il</strong>e epatrimoniale.Le principali competenzeistituzionali dell’AI<strong>Po</strong> riguardano:• progettazione ed esecuzionedegli interventi <strong>per</strong> la difesaidraulica, attiva e passiva, delterritorio del bacino del <strong>Po</strong> emanutenzione delle o<strong>per</strong>eesistenti;• gestione del servizio di piena,comprese le attività diprevisione e monitoraggio;• la navigazione nel sistemaidroviario padano-veneto, inbase alle funzioni assegnatedalle Regioni Lombardia edEm<strong>il</strong>ia-Romagna, con larealizzazione delle relativeo<strong>per</strong>e;• istruttoria <strong>per</strong> <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio deiprovvedimenti di concessionedelle <strong>per</strong>tinenze idraulichedemaniali e l’occupazione dispazi fluviali;• attività di studio e analisiattraverso i propri laboratori.Le sedi<strong>Aipo</strong>nel territorioSEDE CENTRALEPARMAVia Garibaldi, 75 - 43121 ParmaTel. 0521.7971e-ma<strong>il</strong>: segreteria@agenziapo.itSegreteria Presidenzae Comitato di indirizzo: 0521.797327Segreteria Direttore: 0521.797320Fax: 0521.797296Ufficio stampa: 0521.797280e-ma<strong>il</strong>: sandro.campanini@agenziapo.itUFFICI OPERATIVI• TORINOVia Pastrengo, 2/ter10024 Moncalieri (TO)Tel 011.642504 - Fax 011.645870e-ma<strong>il</strong>: ufficio-to@agenziapo.it• ALESSANDRIAPiazza Turati, 1 - 15100 AlessandriaTel. 0131.254095 - 0131.266258Fax 0131.260195e-ma<strong>il</strong>: ufficio-al@agenziapo.it• MILANOVia Sassetti, 32/2 - 20124 M<strong>il</strong>anoTel. 02.777141 - Fax 02.77714222e-ma<strong>il</strong>: ufficio-mi@agenziapo.it• PAVIAVia Mentana, 55 - 27100 PaviaTel. 0382.303701 - 0382/303702Fax 0382.26723e-ma<strong>il</strong>: ufficio-pv@agenziapo.it• CREMONAVia Carnevali, 7 - 26100 CremonaTel. 0372.458021 - Fax 0372.28334e-ma<strong>il</strong>: ufficio-cr@agenziapo.it• MANTOVAVicolo Canove, 26 - 46100 MantovaTel. 0376.320461 - Fax 0376.320464e-ma<strong>il</strong>: ufficio-mn@agenziapo.it• PIACENZAVia S. Franca, 38 - 29100 PiacenzaTel. 0523.385050 - Fax 0523.331613e-ma<strong>il</strong>: ufficio-pc@agenziapo.it• PARMAVia Garibaldi, 75 - 43121 ParmaTel. 0521.797336-337Fax 0521.797335e-ma<strong>il</strong>: ufficio-pr@agenziapo.itPresidio Territoriale diREGGIO EMILIAVia Em<strong>il</strong>ia S. Stefano, 2542100 Reggio Em<strong>il</strong>iaTel. 0522.433777-433951Fax 0522.452095e-ma<strong>il</strong>: ufficio-re@agenziapo.it• MODENAVia Fonteraso, 15 - 41100 ModenaTel. 059.235222 - 059.225244Fax 059.220150e-ma<strong>il</strong>: ufficio-mo@agenziapo.it• FERRARACorso Cavour, 77 - 44100 FerraraTel. 0532.205575 - Fax 0532.248564e-ma<strong>il</strong>: ufficio-fe@agenziapo.it• ROVIGOCorso del <strong>Po</strong>polo, 12945100 RovigoTel. 0425.203111 - Fax 0425.422407e-ma<strong>il</strong>: ufficio-ro@agenziapo.itUFFICI NAVIGAZIONE• UFFICIO GESTIONENAVIGAZIONE LOMBARDAVia Della Conca, 3 - 26100 CremonaTel. 0372.592011 - Fax 0372.592028Unità O<strong>per</strong>ativa di CremonaTel. 0372.35458 - Fax 0372.31442Unità O<strong>per</strong>ativa di MantovaVia S. Leone, 43Governolo di Roncoferraro (Mn)Tel. 0376.669100 - Fax 0376.668666• SETTORE NAVIGAZIONE INTERNASede: Via Argine Cisa, 1142022 Boretto (RE)Tel. 0522.963811 - Fax 0522.964430e-ma<strong>il</strong>: piera.cantoni@agenziapo.itUfficio o<strong>per</strong>ativo distaccato:Via Cavour, 77 - 44100 FerraraTel. 0532.214011 - Fax 0532.214025e-ma<strong>il</strong>: sanzia.gamberini@agenziapo.itPOLO SCIENTIFICOLaboratori di Idraulica e Geotecnico:Strada Provinciale <strong>per</strong> <strong>Po</strong>viglio, 8842022 Boretto (RE)Contatti: Tel. 0521.797375 - 0521.797162e-ma<strong>il</strong>: alessandro.rosso@agenziapo.itfederica.pellegrini@agenziapo.it<strong>Informa</strong>zioni , numeri interni, gared’appalto, comunicati stampa, livellidel <strong>Po</strong> e molto altro nel sito internetwww.agenziapo.it

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