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I nuovi numeri santilliani di tipo isotopico, genotopico, iperstrutturale ...

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N d con elementi n d = n×I d = −n, m d = m×I d = −m, ... equipaggiati con la nuova unità I d ,con la nuova moltiplicazione × d e con la somma convenzionale, + d = +, 0 d = 0 verifica tuttigli assiomi dei campi <strong>numeri</strong>ci e quin<strong>di</strong> il nuovo insieme N d può essere usato per applicazioniscientifiche, inclusi esperimenti. Il Prof. Santilli chiamò i <strong>nuovi</strong> <strong>numeri</strong> isoduali (e suggerìl’in<strong>di</strong>ce d per la loro caratterizzazione) per in<strong>di</strong>care una dualità che preserva tutti gli assiomioriginali. Da notare che il lifting isoduale generale è dato dalla operazione <strong>di</strong> anti-hermiticitàapplicata alla totalità delle quantità <strong>di</strong> una data teoria ed alla totalità delle sue operazioni.La semplicità dei <strong>nuovi</strong> <strong>numeri</strong> isoduali è ingannevole perché questi richiedono una nuovamaniera <strong>di</strong> pensare. Per esempio, riferendosi ad un conto bancario, si <strong>di</strong>ce normalmente <strong>di</strong>avere in banca una data somma <strong>di</strong> denaro, per esempio 10.000 euro, oppure <strong>di</strong> essere inrosso della stessa cifra in<strong>di</strong>cata −10.000 euro, senza però <strong>di</strong>re che queste cifre sono riferiteall’unità tacitamente assunta <strong>di</strong> +1 euro. Un ”conto bancario isoduale” è attivo quando sihanno 10.000 d = −10.000 euro, perché riferito alla nuova unità −1 euro, mentre il contoisoduale è passivo se si hanno −10.000 d = +10.000 euro.Particolarmente affascinante è il tempo isoduale santilliano perché esso è infatti negativo,t d = −t, ma è riferito ad una unità <strong>di</strong> tempo negativa, per cui il moto avviene in avanti neltempo, naturalmente quello isoduale. Un errore frequente in<strong>di</strong>cante uno stu<strong>di</strong>o insufficienteoppure superficiale nel campo è quello <strong>di</strong> credere che ”una particella isoduale va in<strong>di</strong>etro neltempo”, affermazione che non ha significato né matematico né fisico dal momento che nonidentifica l’unità rispetto a cui il tempo è misurato.Da notare che il tempo è la maniera piu’ efficace per <strong>di</strong>mostrare la necessità della teoriaisoduale. La fisica del 20 o secolo aveva due sole nozioni del tempo, quelle per il motoverso il futuro t e verso il passato −t, mentre in realtà sono necessarie (per esempio, per lebiforcazioni) quattro <strong>di</strong>rezioni del tempo date da: moti nel futuro in avanti t > ed in<strong>di</strong>etro neltempo −t > , e moti nel passato in avanti − < t ed in<strong>di</strong>etro nel tempo < t = −t > . L’inversionedel tempo t → − t permette solo <strong>di</strong> raggiungere due delle quattro <strong>di</strong>rezioni del tempo,mentre l’aggiunta della isodualita’ permette <strong>di</strong> raggiungere le rimanenti due.Ricordando che tutta la matematica usata in scienze quantitative è basata sull’unità, illifting isoduale I = 1 → I d = −1 ha richiesto la ricostruzione isoduale della matematicaconvenzionale, incluso il lifting isoduale dello spazio vettoriale, analisi funzionale, calcolo<strong>di</strong>fferenziale, algebre e gruppi <strong>di</strong> Lie, geometrie, ecc. risultando cosi in una nuova matematicanota oggi come matematica isoduale santilliana [3].Una volta scoperta la nuova matematica, il Prof. Santilli ha dovuto costruire l’immagineisoduale <strong>di</strong>: le teorie fisiche, come le meccaniche newtoniana, hamiltoniana e quantistica; lesimmetrie <strong>di</strong> spaziotempo; ed infine liftare la relatività ristretta nella forma oggi nota comerelatività isoduale santilliana.Un aspetto importante della nuova matematica è proprio quello necessario per rappresentarel’antimateria a livello classico. Infatti tutte le branche della matematica isoduale sonoanti-isomorfe alla matematica convenzionale, ricostruendo così a tutti i livelli la caratteristicadella coniugazione <strong>di</strong> carica che è solo applicabile negli spazi <strong>di</strong> Hilbert della meccanicaquantistica.Dopo, e solo dopo aver scoperto tutto questo, il Prof. Santilli ha potuto applicare la suamatematica isoduale alla rappresentazione dell’antimateria risultando cosi nella nuova teoria4


einsteiniane non possono rappresentare l’antimateria in una maniera coerente, come in<strong>di</strong>catoin quest’articolo, rendendo quin<strong>di</strong> i rifiuti senza contenuto scientifico, a parte il fatto che laconoscenza fisica è stabilita da esperimenti e non da credenze teoriche, per cui tutti gli esperimentivanno appoggiati. In realtà il mondo accademico si oppone all’esperimento quiin<strong>di</strong>cato perché il suo risultato positivo è molto probabile, con conseguente rimozione dallecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà delle teorie einsteiniane probabilmente <strong>di</strong> metà dell’universo. In vistadella impossibilità <strong>di</strong> fare questo esperimento così fondamentale nel mondo accademico datala sua nota decadenza <strong>di</strong> etica scientifica, il Prof. Santilli è ora impegnato al reperimentodei fon<strong>di</strong> presso l’industria, e la conduzione dell’esperimento in laboratori industriali, inveceche accademici, dal momento che la possibile conferma sperimentale dell’antigravità avrebbedelle implicazioni importantissime in tanti settori, incluso quello me<strong>di</strong>co.In aggiunta a quanto sopra, il Prof. Santilli ha infatti raggiunto l’obiettivo che stimolò isuoi stu<strong>di</strong> nel settore: offrire la possibilità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> scientifici quantitativi per vedere se unalontana stella, quasar o galassia è fatta <strong>di</strong> materia oppure <strong>di</strong> antimateria. Per capire questapossibilità bisogna ricordare dal primo articolo la nuova legge <strong>di</strong> gravitazione santillianaF = S(E 1 E 2 /r 2 ) (dove S è una nuova costante, e E 1 , E 2 sono le energie dei due corpiconsiderati, invece delle loro masse), che è la sola ad essere universale, dal momento che lagravitazione newtoniana si applica solo alle masse e non include l’attrazione tra una massae la luce.Fatte queste premesse, il Prof. Santilli ha <strong>di</strong>mostrato [3,4,5] che la luce emessa dall’antimateria,chiamata da lui luce isoduale, ha molte <strong>di</strong>fferenze fisiche misurabili rispetto allaluce emessa dalla materia. Una <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>fferenze è che la luce or<strong>di</strong>naria con energiaE l (riferita al valore noto hν) è attratta da corpi celesti con energia E m secondo la leggesantilliana F ml = S(E m E l /r 2 ), attrazione causante la famosa curvatura della sua traiettoria,mentre la luce isoduale con energia El d = −E l è respinta dalla stessa massa secondo la leggeF ml d = S(E m El d /r 2 ) = −F ml . Data la luce proveniente da una lontana stella, quasar ogalassia, ed usando gli stessi strumenti astrofisici misuranti l’attrazione della luce or<strong>di</strong>nariada corpi celesti nel nostro sistema solare, è allora possibile stabilire se il corpo che emette laluce è fatto <strong>di</strong> materia oppure <strong>di</strong> antimateria, con un avanzamento degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> astrofisica ecosmologia veramente significativo. Corre voce che questa repulsione della luce provenienteda alcuni astri lontani è stata già misurata, ma l’informazione non è stata resa pubblicain pubblicazioni scientifiche perché, <strong>di</strong> nuovo, violerebbe le teologie einsteiniane e relativiinteressi.Da notare che l’esistenza <strong>di</strong> antimateria nell’universo è nota, ma non è ammessa dal cosiddetto”mondo scientifico ufficiale” per i problemi in<strong>di</strong>cati <strong>di</strong> incompatibilità con interessi suEinstein. Per esempio, è noto che i raggi cosmici sono costituiti sia da materia (per esempio,protoni) che da antimateria (per esempio, antiprotoni), i primi che penetrano nell’atmosferaterrestre fino a noi, ed i secon<strong>di</strong> che si annichiliscono al primo contatto con l’atmosferaterrestre. Infatti durante la parte in ombra delle orbite terrestri molti astronauti hannoufficialmente in<strong>di</strong>cato <strong>di</strong> vedere delle ”fiammelle” negli strati alti dell’atmosfera terrestre lacui spiegazione più plausibile è data proprio da raggi cosmici originanti da esplosioni <strong>di</strong> astrilontani composti <strong>di</strong> antimateria, dal momento che raggi cosmici <strong>di</strong> materia non creano dette”fiammelle”.7


Figure 2: Una rappresentazione artistica della macchina dello spaziotempo concepibile sul pianopuramente matematico dalla teoria isoduale, composta <strong>di</strong> materiale isoautoduale capace <strong>di</strong> contenerenel suo interno gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> energie positive in volumi molto piccoli per il moto in avanti neltempo, e poi gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> energia negativa per il moto in<strong>di</strong>etro nel tempo, la cui origineè data dallo spazio come mezzo fisico universale (etere), per cui futuri viaggi interstellari nonrichiederebbero nessun serbatoio <strong>di</strong> carburante.E’ anche noto che l’immane esplosione avvenuta nella zona del fiume Tunguska in Siberiail 30 giugno 1908, la quale livellò migliaia <strong>di</strong> acri <strong>di</strong> foresta senza nessun cratere o traccia alsuolo, fu dovuta proprio ad un asteroide fatto <strong>di</strong> antimateria. Il cosiddetto mondo scientificoufficiale nega questa possibilità, <strong>di</strong> nuovo, per incompatibilità con interessi su Einstein e<strong>di</strong>ce che l’esplosione fu dovuta alla ”evaporazione” (sic!) <strong>di</strong> un asteroide fatto <strong>di</strong> materia.Il Prof. Santilli ha scre<strong>di</strong>tato queste posizioni politiche con calcoli i quali hanno stabilitol’impossibilità per un asteroide fatto <strong>di</strong> materia <strong>di</strong> fare una devastazione cosi immane senzanessuna traccia fisica al suolo, contrariamente a tutti gli altri impatti <strong>di</strong> asteroi<strong>di</strong> materialicon la terra, ma ha <strong>di</strong>mostrato invece che un asteroide fatto <strong>di</strong> antimateria permette unarappresentazione scientifica quantitativa dell’evento, con l’impossibilità <strong>di</strong> lasciare traccemateriali al suolo, perché un asteroide <strong>di</strong> antimateria si annichila nell’atmosfera terrestretrasformandosi in luce, quin<strong>di</strong> senza nessuna possibilità <strong>di</strong> lasciare tracce materiali al suolo.Da notare che l’interpretazione dell’universo come composto da galassie <strong>di</strong> materia e<strong>di</strong> antimateria è la sola che permette una spiegazione plausibile e quantitativa, non solodell’espansione dell’universo me<strong>di</strong>ante la repulsione gravitazionale tra materia ed antimateria,ma anche la spiegazione impossibile con teorie einsteiniane dell’aumento dell’espansionenel tempo. La stessa concezione evita anche l’immensa <strong>di</strong>scontinuità alla nascita dell’universo,permettendo il primo trattamento matematico della creazione dell’universo senza <strong>di</strong>scontinuità(dal momento che l’energia totale era nulla prima della creazione e rimane nulla dopo),rappresentazione che non è possibile col ”big bang”, non solo per la sua <strong>di</strong>scontinuità, maanche perché si assume, <strong>di</strong> nuovo per proteggere interessi einsteiniani, che abbia emesso solomateria.Altre implicazioni delle teorie isoduali sono così incre<strong>di</strong>bili da andare oltre la fantascienza<strong>di</strong> oggi, per esempio, me<strong>di</strong>ante la previsione <strong>di</strong> una macchina dello spaziotempo causale, ossiail moto in avanti ed in<strong>di</strong>etro nel tempo e nello spazio senza violare le leggi <strong>di</strong> causalità,sebbene non sia possibile per noi, esseri fatti <strong>di</strong> materia, né per esseri fatti <strong>di</strong> antimateria,ma per uno stato fisico nuovo tecnicamente chiamato isoautoduale, ossia invariante sotto8


isodualità.E’ d’uopo per concludere una riflessione sulla potenza del pensiero santilliano perché ilsemplice passaggio dal numero +1 a −1 assunto come unità <strong>di</strong> base ha implicazioni matematiche,teoriche, sperimentali ed industriali semplicemente incre<strong>di</strong>bili ed ancora quasi tutteda esplorare.References[1] R. M. Santilli, Matematica, Fisica e Chimica Adronica, Volumi I [1a], II [1b], III [1c],IV [1d] e V [1e] (in inglese), International Academic Press, New York, <strong>di</strong>sponibile informato pdf dal sito http://www.i-b-r.org/Hadronic-Mechanics.htm[2] R. M. Santilli, ”Iso<strong>numeri</strong> e geno<strong>numeri</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 1, 2, 4, 8, i loro isoduali epseudoisoduali, ed i <strong>numeri</strong> nascosti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 3, 5, 6, 7” (in inglese) Algebras,Groups and Geometries Vol. 10, 273-321 (1993).[3] R. M. Santilli, Teoria Isoduale dell’Antimateria con applicazioni all’Antigravità,Macchina dello spaziotempo e Gran<strong>di</strong> Unificazioni (in Inglese), Springer (2006).[4] R. M. Santilli, ”Teoria classica isoduale dell’antimateria” (in inglese), Intern. J. ModernPhys. D 7, 351 (1998).[5] R. M. Santilli, ”L’antimateria emette una nuova luce?” (in inglese), Hyperfine Interactions,109, 63 (1997).9

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