12.07.2015 Views

Applicazioni dell'analisi di Fourier per il trattamento di segnali in due

Applicazioni dell'analisi di Fourier per il trattamento di segnali in due

Applicazioni dell'analisi di Fourier per il trattamento di segnali in due

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Manuela Di MauroIngegneria <strong>per</strong> l’ambiente ed <strong>il</strong> territorio Matr 32311Laboratorio sull’analisi <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong>Tes<strong>in</strong>a: <strong>Applicazioni</strong> dell’analisi <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong><strong>trattamento</strong> <strong>di</strong> <strong>segnali</strong> <strong>in</strong> <strong>due</strong> <strong>di</strong>mensioniIntroduzione: l'importanza <strong>dell'analisi</strong> <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong>Il presente lavoro ha lo scopo <strong>di</strong> mostrare l'applicazione della trasformata <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong> <strong>per</strong>l'analisi <strong>in</strong> frequenza <strong>di</strong> un oggetto, che può essere un segnale, sotto forma <strong>di</strong> onde,pulsazioni, movimenti etc. Si è ritenuto, alla base <strong>di</strong> tale analisi, che modo piùimme<strong>di</strong>ato <strong>per</strong> mostrare la gran<strong>di</strong>ssima importanza dello strumento Trasformata siaquello "empirico", <strong>in</strong>tendendo come tale un esempio che possa far <strong>per</strong>cepire tramite unodei c<strong>in</strong>que sensi, l'effetto dell'applicazione della Trasformata su un oggetto. Poichél'ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> questa, almeno dal punto <strong>di</strong> vista delle <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e del nostro ambito, èf<strong>in</strong>alizzato, <strong>per</strong> la maggior parte, al <strong>trattamento</strong> dei <strong>segnali</strong>, qualunque forma esignificato fisico essi abbiano, l'esempio più <strong>in</strong>teressante sarebbe stato quello applicatoad un segnale sensorialmente <strong>per</strong>cettib<strong>il</strong>e, ossia un suono. Questa scelta avrebbecomportato dei problemi che andavano al <strong>di</strong> là della nostra es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong>"programmatori", <strong>per</strong>tanto si è optato <strong>per</strong> l'ut<strong>il</strong>izzo, a titolo <strong>di</strong> esempio, <strong>di</strong> un altrosegnale "empirico", ossia le immag<strong>in</strong>i. Queste possono essere considerate come <strong>segnali</strong>veri e propri, non solo dal punto <strong>di</strong> vista della modalità <strong>di</strong> trasmissione, paragonab<strong>il</strong>e <strong>in</strong>tutto e <strong>per</strong> tutto alla trasmissione <strong>di</strong> un suono attraverso un'antenna, ma soprattutto <strong>per</strong>quanto riguarda l'acquisizione che, sia da strumentazioni quali telecamere, macch<strong>in</strong>efotografiche, etc, che dall'occhio umano, avviene effettuando un vero e propriocampionamento dell'immag<strong>in</strong>e stessa, con tutte le conseguenze che essa porta (fenomeni<strong>di</strong> alias<strong>in</strong>g che avvengono anche <strong>per</strong> l'occhio umano <strong>il</strong> quale ha una sua frequenzacaratteristica).


Il dom<strong>in</strong>io della frequenzaNon volendoci addentrare nei particolari dell'acquisizione e del campionamento,passiamo subito all'analisi "spicciola" dell'ut<strong>il</strong>izzo del potentissimo strumento chiamatoTrasformata <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong>.Si consideri, <strong>in</strong>nanzitutto, una semplice funzione:AT= s<strong>in</strong>( x ⋅ y + 3 ) + s<strong>in</strong>( 10 ⋅xT⋅y )Se non conoscessimo nulla <strong>di</strong> trigonometria e <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> funzioni, potremmocomunque vederla così:Vista <strong>in</strong> questo modo tale funzione non risulta essere particolarmente significativa, <strong>in</strong>quanto potrebbe essere un miscuglio casuale <strong>di</strong> funzioni assolutamente senza senso opotrebbe essere una funzione semplice come un seno 3D.


A questo punto <strong>in</strong>terviene l'analisi <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong>, che ci fa vedere la funzione stessa dalpunto <strong>di</strong> vista delle frequenze:Se osserviamo la funzione da questo punto <strong>di</strong> vista notiamo imme<strong>di</strong>atamente cheesistono tre fasce <strong>di</strong> frequenze <strong>in</strong>teressate:- le frequenze al centro dell'immag<strong>in</strong>e che, essendo stata shiftata corrispondono allebasse frequenze. Nell'immag<strong>in</strong>e si vede che esse vanno dal campione numero 46 aquello numero 56 circa, <strong>in</strong> entrambe le <strong>di</strong>rezioni x e y. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, considerando che lozero è al centro, o meglio al campione 51, la fascia <strong>di</strong> basse frequenze è quellanell'<strong>in</strong>torno <strong>di</strong> 10 Hz (le unità <strong>di</strong> misura <strong>in</strong> tal caso non sono molto significative).- Le frequenze al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tale <strong>in</strong>torno sono le alte frequenze, <strong>il</strong> cui comportamentoè visib<strong>il</strong>e <strong>in</strong> blu nello spettro e che possiamo considerare essere quelle maggiori dei10 Hz e che sono praticamente nulle- Inf<strong>in</strong>e, se si osserva l'immag<strong>in</strong>e, si nota una zona che un picco <strong>di</strong> frequenze attornoallo zero.Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, anche senza effettuare particolari analisi, solo con <strong>il</strong> passaggio nel dom<strong>in</strong>iodella frequenza tramite l'ut<strong>il</strong>izzo della trasformata <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong>, osserviamo subito lapresenza si una componente pr<strong>in</strong>cipale e <strong>di</strong> una con frequenza sui 10 (circa 56-46) Hz,


deducendo che la funzione <strong>di</strong> partenza è la composizione <strong>di</strong> <strong>due</strong> funzioni semplicimonofrequenza.Un problema che si può avere ut<strong>il</strong>izzando una funzione <strong>di</strong> questo tipo è quellodell'Alias<strong>in</strong>g, che si ha se si ha una funzione <strong>il</strong> cui campionamento è avvenuto con unafrequenza m<strong>in</strong>ore <strong>di</strong> <strong>due</strong> volte la frequenza massima della funzione. Nell'esempio lafrequenza massima è 10 Hz, <strong>per</strong> cui si devono avere dei dati, ossia dei vettori x e y, conuna spaziatura maggiore dei 0.05 Hz.Infatti, se ciò non si verifica, ad esempio se si ha una spaziatura <strong>di</strong> 0.1 Hz, effettuandolo shift le quattro parti dello spettro non combaciano e <strong>per</strong>tanto questo non saràcorrettamente ricostruito e poiché <strong>il</strong> campionamento corrisponde a rendere <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca lafunzione, e trasformare <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>screto corrisponde a campionare lo spettro, puòcapitare che <strong>due</strong> <strong>per</strong>io<strong>di</strong> contigui non siano <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti ma si sovrappongano. L'aspettopeggiore è che <strong>in</strong> tal modo si ha una somma delle parti, anche solo parziale. Dove siverifichi questo si creano dei picchi <strong>di</strong> ampiezza assolutamente <strong>in</strong>esistenti nella realtà.Questo è quello che succede alla funzione:A=s<strong>in</strong>(xT⋅y+ 3 )Questa funzione hacome frequenzamassima 1 Hz. Il suospettro, <strong>per</strong> unafrequenza <strong>di</strong>campionamento <strong>di</strong>100 Hz è quelloriportato qui a fianco.Se la stessa funzioneviene campionata confrequenza m<strong>in</strong>ore <strong>di</strong><strong>due</strong> Hz, si creano fenomeni <strong>di</strong> Alias<strong>in</strong>g. In particolare, se la frequenza è proprio 2 Hz i


<strong>per</strong>io<strong>di</strong> successivi a quello pr<strong>in</strong>cipale sono <strong>in</strong><strong>di</strong>st<strong>in</strong>guib<strong>il</strong>i fra loro e ciò che appare è soloun'immag<strong>in</strong>e confusa (prima immag<strong>in</strong>e da s<strong>in</strong>istra). Tuttavia, se la frequenza <strong>di</strong>campionamento non è sufficientemente ampia, pur potendosi <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere, i <strong>per</strong>io<strong>di</strong>a<strong>di</strong>acenti sono <strong>in</strong> parte sovrapposti, come accade <strong>per</strong> una frequenza <strong>di</strong> campionamento<strong>di</strong> 10 Hz (figura a destra).


Un esempio un po’ più complesso può essere quello dato dalla funzione:Ta tan( x ^A =norm( a tan( x23 T 3^T⋅ ⋅ y )⋅ x)) ⋅10000⋅4⋅y+s<strong>in</strong>(xT⋅y−12)


L'analisi <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong> <strong>di</strong> tale funzione è riportata <strong>in</strong> seguito:Possiamo notare come lafunzione d'orig<strong>in</strong>e abbiale caratteristichedell'arcotangente e delseno, che sono stateseparate dopo lasud<strong>di</strong>visione delle frequenze <strong>in</strong> basse ed alte, tramite l'applicazione <strong>di</strong> f<strong>il</strong>tri.


Analisi delle immag<strong>in</strong>iAnche un'immag<strong>in</strong>e, così come una funzione, possede <strong>di</strong>verse bande <strong>di</strong> frequenza che lacaratterizzano. Se si pensa ad una fotografia rappresentante <strong>il</strong> mare al tramonto, lepiccole onde che <strong>in</strong>crespano la su<strong>per</strong>ficie sono immag<strong>in</strong>i ripetute molte volte <strong>in</strong> unpiccolo spazio e costituiscono le alte frequenze, mentre la <strong>di</strong>stesa del cielo con lesfumature graduali <strong>di</strong> colore rappresenta la frequenza massima, <strong>in</strong> quanto si ripete solouna volta e senza brusche variazioni.Anche molti problemi della vista sono dati dalla <strong>di</strong>versa capacità che <strong>il</strong> nostro occhio ha<strong>di</strong> campionare le immag<strong>in</strong>i, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> se le frequenze <strong>di</strong> campionamento dell'occhio sonomolto basse, a causa <strong>di</strong> qualche <strong>di</strong>sfunzione, vedremo le immag<strong>in</strong>i aliasate, ossia<strong>di</strong>storte. Può anche accadere che <strong>il</strong> nostro occhio agisca da f<strong>il</strong>tro <strong>per</strong> determ<strong>in</strong>atefrequenze, ad esempio le alte, <strong>per</strong> cui non <strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue bene i contorni delle cose e noi leve<strong>di</strong>amo sfocate.Questo può accadere anche e soprattutto alle apparecchiature <strong>di</strong> r<strong>il</strong>evamento delleimmag<strong>in</strong>i. Per garantirne la funzionalità o <strong>per</strong> correggere gli errori dovuti alle<strong>di</strong>sfunzioni dell'apparecchio non sempre è possib<strong>il</strong>e o conveniente agire sullo stessomeccanicamente. E' preferib<strong>il</strong>e o talvolta necessario agire sulle immag<strong>in</strong>i dopo che sonostate acquisite. L'o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> pulitura <strong>di</strong> un'immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong>gitale (tale e <strong>il</strong> formatorestituito ormai da quasi tutti gli impianti <strong>di</strong> acquisizione) è un'o<strong>per</strong>azione che non èassolutamente fattib<strong>il</strong>e nel dom<strong>in</strong>io dello spazio, <strong>in</strong> quanto <strong>il</strong> nostro occhio o qualunqueapparecchio che o<strong>per</strong>i <strong>in</strong> tale dom<strong>in</strong>io, non riesce a <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere le varie parti costitutivedell'oggetto. Oltretutto, come si è già notato <strong>in</strong> precedenza, la maggior parte deiproblemi <strong>di</strong> qualità dell'immag<strong>in</strong>e sono causati da un cattivo campionamento o dalla<strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> qualche banda <strong>di</strong> frequenza.E' <strong>per</strong>tanto necessario o<strong>per</strong>are nel dom<strong>in</strong>o della frequenza, ut<strong>il</strong>izzando un'immag<strong>in</strong>e <strong>il</strong>cui formato numerico abbia un significato "fisico", ossia un'immag<strong>in</strong>e che possa essere<strong>di</strong>st<strong>in</strong>ta anche dall'osservazione del grafico della matrice che la costituisca. In altreparole, l'analisi <strong>di</strong> frequenza ha senso solo se le cifre <strong>di</strong> cui è costituita la sopra citatamatrice dell'immag<strong>in</strong>e <strong>in</strong><strong>di</strong>cano la gradazione <strong>di</strong> colore <strong>in</strong> modo quantitativo e non sianoun riferimento numerico da abb<strong>in</strong>are ad una tabella <strong>in</strong> cui corrisponde un colore <strong>per</strong>ogni numero.


Questo requisito è sod<strong>di</strong>sfatto dal formato TIFF, che è stato qu<strong>in</strong><strong>di</strong> scelto <strong>per</strong> leimmag<strong>in</strong>i da analizzare. L'idea <strong>di</strong> questo esempio è quella <strong>di</strong> scegliere un'immag<strong>in</strong>e,osservarne lo spettro <strong>di</strong> ampiezza, scegliere visivamente le frequenze considerate comesoglia fra le alte e le basse.Per fare ciò è stato scritto un programma <strong>in</strong> matlab e <strong>due</strong> funzioni a cui è collegato <strong>il</strong>programma pr<strong>in</strong>cipale che costruiscono un f<strong>il</strong>tro passa basso ed uno passa alto. Di taleprogramma è riportata <strong>di</strong> seguito la parte che calcola gli spettri.La seconda parte, qui omessa, è solo relativa all'impostazione delle figure. Come si puòosservare <strong>il</strong> programma legge un'immag<strong>in</strong>e, esegue la trasformata <strong>di</strong>screta <strong>di</strong> <strong>Fourier</strong> ela shifta. Poi calcola lo spettro <strong>di</strong> ampiezza, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro e li moltiplica <strong>per</strong> applicare <strong>il</strong> f<strong>il</strong>trostesso allo spettro <strong>di</strong> ampiezza. Dunque calcola lo spettro <strong>di</strong> fase e "ricompone" lafunzione trasformata e f<strong>il</strong>trata moltiplicando lo spettro <strong>di</strong> ampiezza <strong>per</strong> l'esponenziale <strong>di</strong>quello <strong>di</strong> fase. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> antitrasforma la funzione <strong>per</strong> ottenere l'immag<strong>in</strong>e f<strong>il</strong>trata neldom<strong>in</strong>io dello spazio. Questo è ripetuto <strong>per</strong> <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro passa basso.Un passaggio importante, che è stato eseguito manualmente, come già detto, è quellodella calibrazione dei f<strong>il</strong>tri, ovvero della scelta delle frequenze da tagliare o passare.


Nell'ambito <strong>di</strong> questo lavoro si sono scelte le frequenze centrali, previa attentaosservazione dello spettro <strong>di</strong> ampiezza <strong>per</strong> scegliere <strong>il</strong> range ottimale.In seguito sono riportate le immag<strong>in</strong>i scelte come esempio nel loro formato orig<strong>in</strong>alenon f<strong>il</strong>trato. La prima ad essere analizzata è l'immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> Saturno, <strong>in</strong> quanto ènettamente separata dallo sfondo nero e gli anelli costituiscono un ottimo esempio <strong>di</strong>alte frequenze.L'immag<strong>in</strong>e è stata f<strong>il</strong>trata (forse <strong>in</strong> modo eccessivo) e rappresentata <strong>in</strong> scala <strong>di</strong> grigi,anche se <strong>per</strong> la visualizzazione si è preferita la colormap bone, che conferisce alla scala<strong>di</strong> grigi una sfumatura blu.Si può notare come l'immag<strong>in</strong>e f<strong>il</strong>trata elim<strong>in</strong>ando le basse frequenze risulti esserecostituita da l<strong>in</strong>ee nette, mentre quella sottoposta ad un f<strong>il</strong>tro passa basso risulti esserecome sfocata, priva dei contorni.


La stessa o<strong>per</strong>azione è stata effettuata su un'immag<strong>in</strong>e più complessa, <strong>in</strong> cui <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro èstato calibrato con attenzione <strong>per</strong>ché pur essendo molto più grande la matrice, lefrequenze ut<strong>il</strong>i sono risultate essere poche.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!