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Le bombe a Savona

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Cittadina”: “Qui Ordine Nero. Vi faremo a pezzi”. (da un articolo del <strong>Le</strong>timbro del 28febbraio ’75)¬31 MAGGIO. Bomba al forte di Monte Ciutto. Fortunatamente l’esplosione si èverificata lontano dal centro abitato. La tecnica è sempre la solita: una miccia elenta combustione collegata all’esplosivo. (da un articolo del <strong>Le</strong>timbro del 1 giugno’75)GLI SCANDALOSI RITARDI E LE CONTRADDIZIONI SUGLI ATTENTATIFASCISTI DI SAVONA1979: Iniziano le indagini sulle <strong>bombe</strong> di <strong>Savona</strong>. Sono noti gli avvenimenti deiquattro anni precedenti: dodici attentati in quattro mesi; l’indignazione, l’emozionein tutto il paese, la risposta di massa della città.Quattro anni di silenzio investigativo, anzi una pratica ormai destinataall’archiviazione se non ci fosse stato, si dice, l’intervento del Consiglio Superioredella Magistratura.Già dal febbraio del 1976 era stato indiziato di reato di strage un giovane, figlio diun industriale esponente della Democrazia Cristiana, ma il caso non ha mai avutoseguito. A quattro anni di distanza le speranze di far luce si riducono: così i giornaliriferiscono che si debbono ricercare i rapporti dei carabinieri, che le pratiche per idiversi attentati sono ancora divise tra il Procuratore della Repubblica e l’UfficioIstruzione, che le persone implicate hanno avuto il tempo di cambiare lavoro, città,abitudini e di gettare quindi polvere sui fatti. Di chi è la responsabilità per averfatto dormire l’attività inquirente?Non si tratta però solo di questo: giorno dopo giorno cominciano ad affiorarenotizie, particolari: gravissime e sconcertanti. Tra i sospettati per gli attentati sifanno i nomi dei figli di due delle massime autorità locali, giovani della <strong>Savona</strong>-benecon simpatie conservatrici di destra, vicini, si dice, ad Edgardo Sogno: fanno partedi un giro di amicizie alle quali partecipano altri rampolli della <strong>Savona</strong> rispettabile, icui padri hanno magari funzioni delicate e posizioni preminenti. Si afferma coninsistenza che alcune (almeno tre) perquisizioni domiciliari ordinate vennerobloccate. Da chi e perché? Si aggiunge che vi furono telefonate di persone checontano e che si sarebbe scomodato persino un generale. Chi sono costoro? <strong>Le</strong>persone chiamate in causa si dimostrano tutte smemorate su questioni chedifficilmente si dimenticano; nessuno si ricorda più bene come stanno le cose: sefurono o no bloccate queste perquisizioni, se fu disposta la sospensione delleintercettazioni telefoniche.La lotta al terrorismo deve cambiare profondamente, nuovi e diversi strumentidebbono essere utilizzati, si deve esprimere soprattutto una precisa volontà cheindirizzi i corpi dello Stato. In particolare sono indispensabili:• le riforme previste per dare credibilità ed operatività a Polizia e Magistratura,attraverso la cumulazione dei due elementi essenziali: un processo didemocratizzazione ed una efficienza operativa;• il coordinamento, la sistematicità delle indagini. La centralizzazione razionale delleattività deve diventare criterio di organizzazione per combattere un fenomeno comeil terrorismo che è ramificato e centralizzato assieme, che si serve di diversistrumenti e coperture, che possiede evidentemente delle estese capacitàinformative, che solo l’esistenza di centri di potere può assicurare;• un diverso, corretto rapporto tra attività investigativa ed inquirente e glistrumenti dell’informazione;• una direzione di ricerca, locale, nazionale ed internazionale che abbia ben chiari i8

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