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La banca etica - Comune di Pontedera

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Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri"E. Fermi" <strong>Pontedera</strong> (PI) ITALIAVia Firenze 51 - Tel. 0587 213400 - Fax 0587 52742http://www.itcgfermi.itmail@itcgfermi.itClasse 5ªAm<strong>La</strong> “<strong>banca</strong> <strong>etica</strong>”


‣ STORIA<strong>La</strong> prima “<strong>banca</strong> <strong>etica</strong>” nacque in Olanda, sotto il nome <strong>di</strong> “Triados Bank” conl’obiettivo <strong>di</strong> sostenere lo sviluppo delle imprese agricole ed artigianali.Questa forma <strong>di</strong> impresa è stata la prima istituzione <strong>di</strong> finanza <strong>etica</strong> in Italia,progettata dalle organizzazioni del “terzo settore”, del volontariato e dellacooperazione internazionale.Le prime esperienze italiane <strong>di</strong> <strong>banca</strong> <strong>etica</strong> sono state le cooperative MAG (Mutueper l’autogestione), nate a Verona nel 1978, con l’obiettivo <strong>di</strong> creare un sistema <strong>di</strong>raccolta e <strong>di</strong> impiego del risparmio tra i soci, aiutando maggiormente chi si trova in<strong>di</strong>fficoltà o proponendo progetti con finalità sociale.Negli anni ’90 il sistema Mag, a causa <strong>di</strong> alcune mo<strong>di</strong>fiche legislative, dovetteristrutturarsi. Tale necessità <strong>di</strong> ristrutturazione vide la sua attuazione nel <strong>di</strong>cembre del1994, attraverso “L’Associazione verso la Banca Etica” alla quale parteciparono 22organizzazioni del mondo no-profit e alcune società finanziarie. Nel 1996, in Italia,dopo aver riscontrato <strong>di</strong>fficoltà nel costituirsi come BCC (Banca <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>tocooperativo), in quanto tale tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>banca</strong>rio può operare solo a livellolocale, si costituì come Banca Popolare <strong>di</strong> interesse nazionale, anche se il capitalesociale richiesto era molto più elevato (stabilito in 12,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire, pari a 6,5milioni <strong>di</strong> euro, dal D.Lgs. 1/9/1993 n° 385); quest’ultimo venne successivamenteraggiunto il 17 aprile del 1998.Questo progetto <strong>di</strong>venne finalmente realtà l’8 marzo 1999, quando nacque la prima“<strong>banca</strong> <strong>etica</strong>” italiana a Padova. Negli anni successivi vennero aperte nuove filiali aVicenza, Treviso, Firenze, Bologna, Salerno, Brescia, Milano, Napoli, Roma, Bari,Palermo, Genova.Oggi, a <strong>di</strong>eci anni dalla sua nascita, la Banca Etica ha raggiunto una raccolta <strong>di</strong>capitale sociale <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 20 milioni <strong>di</strong> euro, conferito da 30.000 soci, <strong>di</strong> cui circa4.000 sono persone giuri<strong>di</strong>che ( tra questi: 9 regioni, 40 province, 300 comuni).‣ L’IDEA<strong>La</strong> Banca Etica è nata come punto d’incontro tra i risparmiatori che hanno lanecessità <strong>di</strong> una migliore gestione dei propri risparmi e le iniziative socioeconomicheche si orientano ai principi <strong>di</strong> un sviluppo umano e sociale <strong>di</strong> tiposolidaristico. <strong>La</strong> <strong>banca</strong> gestisce, in maniera trasparente, le risorse finanziare dei propririsparmiatori (organizzazioni, famiglie, imprese), allo scopo <strong>di</strong> perseguire interessicollettivi, per il raggiungimento <strong>di</strong> un obiettivo sociale.Essa fornisce ai propri clienti informazioni trasparenti e chiare, informandoli <strong>di</strong>tutte le operazioni che vengono svolte, considerando così i risparmiatori parteintegrante della propria <strong>banca</strong>.Le azioni intraprese dalla Banca Etica, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> come molti pensano, nonsono <strong>di</strong> rifiutare le regole della finanza, bensì <strong>di</strong> cambiare i valori su cui quest’ultimasi fonda.2


Aspetto etico e socialeL’ economista americano Milton Friedman <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> mirare al bene “totale”, che,secondo lui, è la somma dei beni in<strong>di</strong>viduali, per cui non era interessato al bene“comune”. Sosteneva anche che la democrazia è estranea al mercato, infatti l’unicaresponsabilità dell’impresa è massimizzare il profitto. L’impresa deve produrrericchezza mentre allo stato spetta ri<strong>di</strong>stribuirla.Questo pensiero ha determinato l’idea alla base dell’economia moderna, portandole imprese a escludere completamente principi e obiettivi morali e sociali dallapropria attività.Ma negli ultimi anni le cose stanno cambiando: sorgono imprese e progetti de<strong>di</strong>tiall’aspetto sociale, come il “commercio equo e solidale” e la <strong>banca</strong> <strong>etica</strong>.In questa parte della relazione ci soffermeremo a presentare i princìpi, gli obiettivied i progetti <strong>di</strong> questo nuovo tipo <strong>di</strong> <strong>banca</strong>.‣ PrincipiL’azione della Banca Etica non è volta a rigettare le regole fondamentali dellafinanza tra<strong>di</strong>zionale, ma mira piuttosto a riformare i valori su cui la finanza si fonda,portando alla luce un orientamento etico-sociale.<strong>La</strong> <strong>banca</strong> si ispira ai seguenti princìpi:- la valutazione delle conseguenze non economiche delle azioni economiche;- il cre<strong>di</strong>to come <strong>di</strong>ritto umano;- efficienza e sobrietà quali componenti della responsabilità <strong>etica</strong>;- il profitto ottenuto dal possesso e scambio <strong>di</strong> denaro deve essere conseguenza<strong>di</strong> attività orientata al bene comune e deve essere equamente <strong>di</strong>stribuito tra tuttii soggetti che concorrono alla sua realizzazione;- la massima trasparenza <strong>di</strong> tutte le operazioni che è un requisito fondante <strong>di</strong>qualunque attività <strong>di</strong> “finanza <strong>etica</strong>”;- va favorita la partecipazione alle scelte dell’impresa, non solo da parte dei soci,ma anche dei risparmiatori;- l’istituzione che accetta i principi della finanza <strong>etica</strong> orienta con tali criteril’intera sua attività.3


‣ ObiettiviResponsabilità, trasparenza, partecipazione ed efficienza sono i valori con<strong>di</strong>visiper dare forza ad una economia sociale e solidale.Una <strong>banca</strong> <strong>etica</strong> fornisce quin<strong>di</strong> alla propria clientela (famiglie, singoli citta<strong>di</strong>ni,organizzazioni private e pubbliche) i normali servizi <strong>banca</strong>ri muovendosi, però,nell'ambito <strong>di</strong> particolari criteri (<strong>di</strong>versamente definiti da istituto ad istituto) nellaselezione degli investimenti sui quali concentrare il risparmio raccolto; inoltre, al paridelle cosiddette banche dei poveri, le banche etiche operano spesso anche nell'ambitodel microcre<strong>di</strong>to fornendo, a clientela particolarmente <strong>di</strong>sagiata, prestiti <strong>di</strong> importoanche molto piccolo e ad interesse relativamente basso. È un settore della finanza chemaggiormente è attenta ai bisogni dell’uomo e dell’ambiente e si propone <strong>di</strong> svolgereuna funzione educativa sull’utilizzo responsabile del denaro sia nei confronti delrisparmiatore che del beneficiario del cre<strong>di</strong>to.L'attenzione all'<strong>etica</strong> nell'operatività <strong>banca</strong>ria comporta che un altro obiettivo <strong>di</strong>queste banche sia, solitamente, garantire al cliente la massima trasparenza su qualiinvestimenti verrà impiegato e come sarà gestito il risparmio raccolto:escludendo impieghi in settori che, pur se maggiormente remunerativi, possononon essere consoni ad una visione "<strong>etica</strong>" dell'impiego del denaro. Uno deglistrumenti utilizzati per la selezione degli investimenti è l'Ethical Screening (oselezione <strong>etica</strong>), cioè la pratica <strong>di</strong> includere o escludere determinatiinvestimenti dal portafoglio selezionabile dai clienti dell'istituto <strong>banca</strong>rio sullabase <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zi etici sulle attività sottostanti ciascun investimento;fornendo <strong>di</strong>rettamente al cliente la possibilità <strong>di</strong> scegliere i settori <strong>di</strong> impiegodel risparmio (es: socio-educativo, tutela del territorio, ecc.);4


‣ ProgettiBanca Etica finanzia organizzazioni che operano nel terzo settore e nell’economiacivile e che promuovono progetti ad alto valore aggiunto sociale, e che sono costituitesotto forma <strong>di</strong> cooperative, associazioni e istituzioni sociali, attive in una delleseguenti aree:- cooperazione sociale: attraverso servizi sociali, sanitari ed educativi; lottaall’esclusione sociale e integrazione nel mondo del lavoro <strong>di</strong> personesvantaggiate.- cooperazione internazionale: promozione dello sviluppo nelle aree più poveredel pianeta, attraverso il sostegno al commercio equo, alla formazione eall’educazione; la promozione <strong>di</strong> micro-imprese; assistenza e aiuto agliimmigrati; sostegno dello sviluppo <strong>di</strong> partnership tra organizzazioni solidalidei paesi più sviluppati e dei paesi del sud del mondo.- ambiente: promozione della ricerca dell’utilizzo <strong>di</strong> sorgenti <strong>di</strong> energiaalternativa e rinnovabile; tecniche <strong>di</strong> produzione non inquinanti, sistemi <strong>di</strong>riciclo; trasporti pubblici ecologici; processi produttivi e <strong>di</strong>stributivi che hannoun impatto positivo sull’uomo e sull’ambiente; gestione del patrimonionaturale; sviluppo dell’agricoltura biologica.- cultura e società civile: gestione e protezione del patrimonio artistico eculturale, promuovendo eventi <strong>di</strong> animazione socio-culturale in aree soggette adeclino sociale, e sostenendo lo sviluppo <strong>di</strong> associazioni non profit; iniziativeartistiche e culturali, promuovendo l’accesso delle categorie più svantaggiate atali attività ed anche alle attività sportive.5


Il sistemaI NUMERICapitale Sociale € 25.587.000Numero soci totali: 32.187Persone fisiche 27.449Persone giuri<strong>di</strong>che 4.738Raccolta risparmio € 591.021.000Importo finanziamenti deliberati € 512.896.000Numero 3.920Dati aggiornati al 30/09/2009Banca Popolare EticaSede Centrale (Padova)SERVIZI ON LINESiamo presenti su tutto il territorio nazionale con le nostre filiali e attraverso unarete capillare <strong>di</strong> “banchieri ambulanti” (promotori finanziari). Offriamo anche servizi<strong>di</strong> <strong>banca</strong> a <strong>di</strong>stanza, via Internet (Inbank) o via sms (Bancalight), con cui è possibileaccettare pagamenti, raccogliere fon<strong>di</strong> e abbonamenti.I servizi che presentiamo sono: Inbank sud<strong>di</strong>viso in due tipi:1) Inbank Base, de<strong>di</strong>cato alle persone fisiche.2) Inbank Gold, de<strong>di</strong>cato alle persone giuri<strong>di</strong>che.Entrambi operano in ambiente sicuro tramite user-ID e password. Sonopossibili numerose operazioni tra le quali: pagare RiBa e deleghe fiscali,presentare alla <strong>banca</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> incasso elettronico RiBa, RID e MAV eottenere il riscontro degli esiti, effettuare bonifici esteri. BancaLight, il cui servizio principale è:1) Infosms che permette <strong>di</strong> chiedere informazioni sul proprio conto correntee sulla <strong>di</strong>sponibilità residua del bancomat con l’invio <strong>di</strong> un semplice sms.6


2) Virtual POS: un modo semplice, comodo e sicuro per gestire raccoltefon<strong>di</strong>, campagne abbonamenti e quote associative, accettando pagamentie donazioni on line tramite carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.OPERATIVITÀ ESTEROConto corrente “estero”E' de<strong>di</strong>cato alle persone fisiche e giuri<strong>di</strong>che residenti in Italia che vogliono aprireun conto in valuta estera e agli stranieri che vogliono aprire un conto in euro o invaluta.Sul “conto estero” in euro possono essere appoggiati i principali servizi aggiuntivi:Internet Banking, carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, bancomat, bancomat prepagato, servizi <strong>di</strong> incasso epagamento quali:bonifici verso paesi UE ed extra UE;assegni circolari nominativi per pagamenti verso l'estero;accre<strong>di</strong>ti in c/c per incasso <strong>di</strong> assegni e <strong>di</strong> bonifici provenienti dall'estero.Fair Money TransferPermette il trasferimento <strong>di</strong> denaro, in modo rapido ed economico, verso beneficiariresidenti nei seguenti paesi: Ecuador, Perù, Moldavia, Romania, Senegal ed Ucraina.L'operazione può essere perfezionata, presso gli sportelli, in contanti o con addebitosu conto corrente acceso presso Banca Etica.7


ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DEI SOCII soci rappresentano il vero patrimonio <strong>di</strong> Banca Etica. Una concezione nuova eoriginale nel sistema <strong>banca</strong>rio e rappresenta un serio tentativo <strong>di</strong> conciliare econiugare il valore della partecipazione “associativa” con la responsabilità <strong>di</strong> unapartecipazione “societaria”.<strong>La</strong> base sociale assume una rilevanza fondamentale per Banca Etica perché la suaattività è in<strong>di</strong>pendente dai capitali dei gran<strong>di</strong> gruppi economico-finanziari o dalsostegno <strong>di</strong> organizzazioni politiche.In Banca Etica i soci sono considerati non solo per il capitale conferito masoprattutto per la risorsa umana che rappresentano, per questo il loro coinvolgimentoè considerato <strong>di</strong> primaria importanza.Banca Etica propone una modalità organizzativa finalizzata a cogliere le moltepliciopportunità che un maggior coinvolgimento del socio comporta.LE CIRCOSCRIZIONIEssa si avvale infatti delle “circoscrizioni locali”, strutture organizzative su basevolontaria costituite dall’insieme dei soci <strong>di</strong> un determinato territorio, presenti in tuttele principali province italiane. Oggi la Banca conta circa 60 circoscrizioni locali cherappresentano un punto <strong>di</strong> incontro per la partecipazione dei soci all'attività sociale eculturaledell'istituto.Ogni Circoscrizione gestisce autonomamente una sezione del sito webwww.<strong>banca</strong><strong>etica</strong>.org a cui possono accedere soci e simpatizzanti per conoscere leattività, gli appuntamenti e la documentazione messa a <strong>di</strong>sposizione dal GIT, ilGruppo <strong>di</strong> Iniziativa Territoriale.Un GIT è un gruppo eletto dai soci <strong>di</strong> una circoscrizione riuniti in assemblea localeed è composto da un minimo <strong>di</strong> 3 ad un massimo <strong>di</strong> 11 membri, al cui interno vienepoi nominato il coor<strong>di</strong>natore locale. Esso ha la funzione <strong>di</strong> facilitare la partecipazionee la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una cultura della finanza <strong>etica</strong>, <strong>di</strong> cogliere le istanze, le esigenze egli stimoli provenienti dal territorio e <strong>di</strong> garantire l'informazione sull'attivitàcomplessiva della <strong>banca</strong>.Inserito nel processo <strong>di</strong> decentramento avviato dalla <strong>banca</strong>, il GIT è un centro <strong>di</strong>riflessione su quello che la <strong>banca</strong> e la finanza <strong>etica</strong> possono portare in un territorio. E’il luogo dove si riuniscono <strong>di</strong>verse realtà con l'obiettivo <strong>di</strong> coinvolgere l’insieme <strong>di</strong>8


soci <strong>di</strong> un determinato territorio o <strong>di</strong> elaborare una visione <strong>di</strong> insieme, un quadrostrategico complessivo.IL FORUM DI AREAPer dare maggior voce alle istanze provenienti dal territorio, per sviluppareun'azione più efficace a livello locale e per poter meglio costruire relazioni e sinergienel contesto territoriale, Banca Etica ha istituito quattro gruppi <strong>di</strong> lavoro decentrati,denominati Forum d'Area, ciascuno operante in una determinata area geografica delpaese (Nord Est, Nord Ovest, Centro e Sud).Il Forum d'Area si occupa <strong>di</strong> promuovere lo sviluppo <strong>di</strong> Banca Etica nei singoliterritori, armonizzando i livelli su cui si sviluppano le attività della <strong>banca</strong>: il livellopolitico, quello socio-culturale e quello operativo-<strong>banca</strong>rio. Un luogo in cui si cerca<strong>di</strong> arrivare ad una sintesi dei bisogni e delle opportunità dell'area stessa sotto<strong>di</strong>fferenti aspetti.Il Forum d'Area ha il compito <strong>di</strong> raccogliere e analizzare i bisogni e le proposte delterritorio, far crescere le relazioni con le Circoscrizioni e i Soci della Banca, stringeresinergie con realtà che operano a livello locale e definire gli interventi socio-culturalinell'area.9


‣ <strong>La</strong> raccolta del risparmioIspirandosi ai principi della finanza <strong>etica</strong>, secondo cui l'investitore si basa su attivitàche rispondano a certi requisiti <strong>di</strong> responsabilità sociale ed ambientale, Banca Eticasostiene un uso del denaro consapevole e trasparente, mettendo i risparmiatori ingrado <strong>di</strong> sapere dove e come vengono investiti i loro risparmi e creando strumenti emodalità per avvicinare gli stessi risparmiatori. Trasparenza, partecipazione ed equa<strong>di</strong>stribuzione delle risorse, sono i principi fondamentali grazie ai quali Banca Eticagestisce i rapporti con i clienti cercando <strong>di</strong> far coesistere (collegare) i prodotti e iservizi <strong>banca</strong>ri con i bisogni reali dei clienti, valutati tramite il contatto <strong>di</strong>retto epersonale. Tutto ciò si traduce in concrete (autentiche) scelte operative:Trasparenza e comunicazione:nominatività dei rapporti (il risparmiatore è sempre identificato e non esistonoforme <strong>di</strong> deposito al portatore.);informazioni chiare e puntuali sulle con<strong>di</strong>zioni degli strumenti utilizzatipubblicazione sul sito Internet dell'elenco dei soggetti finanziati;Partecipazione:possibilità <strong>di</strong> sostenere una specifica realtà attraverso strumenti specifici:certificati <strong>di</strong> deposito de<strong>di</strong>cati, carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to;possibilità <strong>di</strong> esprimere una preferenza per i settori <strong>di</strong> impiego in fase <strong>di</strong>sottoscrizione dei certificati <strong>di</strong> deposito, delle obbligazioni e del conto"Salvadanaio".Equa <strong>di</strong>stribuzione delle risorse:determinazione delle con<strong>di</strong>zioni applicate con criteri <strong>di</strong> equità tra i vari attori(risparmiatori, soggetti finanziati, <strong>banca</strong>).10


‣ POLITICA DEL CREDITOPersone giuri<strong>di</strong>che<strong>La</strong> concessione del cre<strong>di</strong>to è una delle attività più importante per Banca Etica. Nellascelta dei soggetti e dei progetti da finanziare sta infatti l'essenza (entità,anima,sostanza) e la specificità (peculiarità) del nostro istituto, il cui scopo è dare cre<strong>di</strong>to,cioè fiducia, alle iniziative socio economiche che favoriscono un reale sviluppo dellapersona producendo un beneficio sociale, nel rispetto della natura.I quattro settori principale <strong>di</strong> intervento sono:cooperazione socialecooperazione internazionaleambientecultura e società civileLe richieste <strong>di</strong> finanziamento vengono sottoposte ad una duplice valutazione:sulla capacità <strong>di</strong> restituzione del prestito, ossia sulla capacità economica delrichiedente <strong>di</strong> utilizzare in modo efficace il finanziamento e il relativo rientrodello stesso (istruttoria economica);sull'impatto ambientale e sociale positivo che il progetto può produrre(istruttoria socio ambientale).Negli ultimi do<strong>di</strong>ci mesi Banca <strong>etica</strong> ha erogato 1342 finanziamenti (solamente)verso persone giuri<strong>di</strong>che.Persone fisicheBanca Etica concede cre<strong>di</strong>to alle persone fisiche socie per l'acquisto della primacasa e per prestiti personali destinati a spese coerenti con i valori della <strong>banca</strong>.11


‣ TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTOBanca Etica offre le principali tipologie <strong>di</strong> finanziamento alle persone fisiche egiuri<strong>di</strong>che, declinandole secondo le linee guida della politica del cre<strong>di</strong>to.Persone fisicheooPrestito personaleMutuo acquisto e ristrutturazione prima casaPersone giuri<strong>di</strong>cheooooScoperto <strong>di</strong> c/cAnticipo cre<strong>di</strong>tiMutuiCre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> firma12


‣ Il terzo mondoIl terzo mondo è un termine politico che sta ad in<strong>di</strong>care globalmente i paesi in via<strong>di</strong> sviluppo, contrapposti ai cosiddetti primo mondo (paesi sviluppati, democratici ecapitalisti) e secondo mondo (paesi socialisti e comunisti che gravitavano nell'orbitadell'Unione Sovi<strong>etica</strong>).Il termine fu usato per primo dall'economista francese Alfred Sauvy agli inizi deglianni '50 (alludendo al "Terzo Stato", cioè la gran maggioranza <strong>di</strong> coloro che nellaFrancia <strong>di</strong> Luigi XVI prima della rivoluzione del 1789 non erano né ecclesiastici nénobili) per riferirsi ai paesi "non allineati" che rimanevano fuori dalla <strong>di</strong>visione neidue "blocchi" sovietico e americano. Entrò nel linguaggio nel 1955 durante laconferenza <strong>di</strong> Bandung (Indonesia), per <strong>di</strong>stinguere i paesi in via <strong>di</strong> sviluppo dai paesiad economia <strong>di</strong> mercato e dai paesi ad economia centralizzata.Questi paesi, per lo più ex-colonie africane e asiatiche situate nell'emisfero sud delmondo, dove sono concentrati gli Stati più poveri, intraprendevano allora il processo<strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> una propria economia e <strong>di</strong> un modello sociale e culturale autonomo,che non fosse quello imposto o importato dagli stati coloniali. Nel 2005, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>quasi cinquant'anni dalla coniazione dell'espressione, i paesi che allora costituivano ilterzo mondo hanno subito evoluzioni <strong>di</strong>verse e non sono più raggruppabili in unasingola realtà omogenea: molti paesi asiatici si sono industrializzati massicciamente ocomunque hanno sviluppato economie in<strong>di</strong>pendenti ed autonome, mentre molti paesiafricani restano poveri ed economicamente arretrati. Per questo, <strong>di</strong> recente è statoconiato il nuovo termine <strong>di</strong> quarto mondo per in<strong>di</strong>care tale sottogruppo <strong>di</strong> paesi.13


BANCHE DEI POVERILe cosiddette “banche dei poveri” sono istituti <strong>banca</strong>ri che operano, soprattutto neipaesi del Terzo Mondo, nel campo della microfinanza, ovvero nell'erogazione <strong>di</strong>servizi finanziari (quali, ad esempio prestiti, gestione del risparmio ed assicurazioni)caratterizzati da importi unitari molto bassi (equivalenti a poche decine <strong>di</strong> euro) asoggetti che il settore <strong>banca</strong>rio tra<strong>di</strong>zionale considera "non solvibili".Il primo <strong>di</strong> tale tipologia <strong>di</strong> istituti <strong>banca</strong>ri è stato la Grameen Bank fondata nel1976 da Muhammad Yunus in Bangladesh.Partendo dall'osservazione del fatto che, soprattutto in contesti economici qualispesso quelli riscontrabili nei “Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo”, basterebbero piccolissimecifre per avviare, o migliorare, una attività autonoma e conquistare l'in<strong>di</strong>pendenzaeconomica. Tali banche si rivolgono - storicamente - a quelle fasce <strong>di</strong> popolazioneche, vivendo in regime <strong>di</strong> pura sussistenza (piccoli artigiani, piccoli commercianti,piccoli coltivatori, ...), sarebbero altrimenti costrette, per l'assenza <strong>di</strong> un “Sistemafinanziario” che offra loro un accesso equo al cre<strong>di</strong>to <strong>banca</strong>rio, a rivolgersi al mercatonero del cre<strong>di</strong>to, cioè all'usura; spesso per far fronte ad una con<strong>di</strong>zione povertà nonserve, infatti l'elemosina, ma anche al livello più basso, è necessario offrireun'occasione <strong>di</strong> riscatto ai singoli per promuovere la crescita dell'economia,attraverso l'erogazione <strong>di</strong> piccoli prestiti; prestiti spesso troppo bassi per essereconsiderati dagli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to tra<strong>di</strong>zionali, dal momento che le sole speseburocratiche da questi sostenute ne farebbero lievitare il costo in modo da nonrenderli convenienti.Le banche dei poveri nascono ed operano, invece, proprio con l'obiettivo <strong>di</strong> rendereremunerativo questo tipo <strong>di</strong> servizio.Per conseguire questo risultato tali tipi <strong>di</strong> istituti <strong>banca</strong>ri operano nei “Paesi in via<strong>di</strong> sviluppo” basandosi, nella maggior parte dei casi, sui seguenti principi:1. non si propongono come un “Ente burocratico” a cui rivolgersi per ottenere unprestito, ma sono i funzionari della <strong>banca</strong> che si spostano <strong>di</strong> villaggio invillaggio per avvicinare i possibili clienti;2. sia per abbattere i costi sia per andare incontro ad una clientela in maggioranzaanalfabeta, la maggior parte della documentazione cartacea viene abolita ed iprestiti vengono concessi sulla fiducia e senza alcuna garanzia <strong>banca</strong>ria;3. per ridurre ulteriormente i costi e rendere più sicura la restituzione attraverso lamutua solidarietà, i cre<strong>di</strong>ti vengono normalmente concessi a piccoli gruppi <strong>di</strong>richiedenti che sono moralmente impegnati ad aiutarsi l'un l'altro in caso <strong>di</strong><strong>di</strong>fficoltà;14


4. nel suo giro per i villaggi l'impiegato incontra i clienti, riscuote le rate deipagamenti e raccoglie gli eventuali risparmi, anche se <strong>di</strong> valore modestissimo;5. i prestiti, piccoli o gran<strong>di</strong> che siano, debbono essere restituiti dal momento chenon si tratta <strong>di</strong> assistenzialismo, ma <strong>di</strong> un prestito dato da una <strong>banca</strong> ad un suocliente;6. la restituzione avviene sempre in forma rateale, spesso settimanale, in modoche eventuali <strong>di</strong>fficoltà del contraente sono subito evidenziate e danno modoalla <strong>banca</strong> <strong>di</strong> intervenire in tempo (ad esempio concedendo delle <strong>di</strong>lazioni).Questi semplici meccanismi hanno dato, negli anni, risultati sorprendenti: le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita dei beneficiari migliorano (ad es. grazie all'avvio <strong>di</strong>un'attività artigianale o al miglioramento <strong>di</strong> quella già praticata grazieall'acquisto <strong>di</strong> nuove attrezzature); il tasso <strong>di</strong> restituzione dei prestiti erogati è, in me<strong>di</strong>a, del 99%; con gli utili conseguiti la <strong>banca</strong> paga gli stipen<strong>di</strong> degli impiegati ed allargaulteriormente il giro dei prestiti.Oggi <strong>di</strong>ffuse in numerosi Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo, alcune <strong>di</strong> queste banche si sonoassociate a livello internazionale creando il “MicroFinance Network”: i componenti<strong>di</strong> tale organizzazione sono oltre 20 tra “ONG”, “banche commerciali” ed “istituzioni<strong>di</strong> supporto” che offrono consulenza tecnica.L'esperienza delle “banche dei poveri” è stata <strong>di</strong> recente importata, con i necessariadattamenti, anche nei paesi sviluppati per cercare <strong>di</strong> soccorrere i cosiddetti nuovipoveri, chi, cioè, può trovarsi in gravi <strong>di</strong>fficoltà anche per pagare una semplicebolletta o per far fronte a spese improvvise: un esempio <strong>di</strong> tale tipo <strong>di</strong> organizzazioniè, in Italia, il fondo <strong>di</strong> aiuto sociale "Essere" al quale partecipano associazioni <strong>di</strong>quartiere, gruppi sportivi, associazioni cattoliche ed impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> Firenze che,supportati da un istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to locale, erogano prestiti dell'importo massimo <strong>di</strong>poche migliaia <strong>di</strong> euro.Le stesse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> pura sussistenza, in cui versano ancora oggi cosìtante persone nel terzo mondo, sono assimilabili a quelle sperimentate nell'Italiadell'Alto me<strong>di</strong>oevo e del Rinascimento; anche in tale, <strong>di</strong>verso contesto storico, lanecessità <strong>di</strong> soccorrere gli in<strong>di</strong>genti aveva già ispirato soluzioni assimilabili allemoderne banche dei poveri portando alla creazione <strong>di</strong> “Monti” che elargivanosemenze o prestiti in denaro da restituire con tassi <strong>di</strong> interesse minimi: i Montifrumentari, i Monti pecuniari ed i Monti <strong>di</strong> pietà.15


16‣ MicrofinanzaPer “Microfinanza” si intende l'insieme dei servizi forniti da istituti <strong>banca</strong>rispecializzati nelle fasce <strong>di</strong> popolazione povere e/o in operazioni <strong>di</strong> importo esiguo, uncampo nel quale il sistema finanziario tra<strong>di</strong>zionale non vuole (perché considera ipossibili beneficiari non solvibili) o non può (perché le sole spese <strong>di</strong> gestione nefarebbero lievitare il costo in modo spropositato) operare.Microfinanza nei paesi del “TERZO MONDO”:Il principale servizio <strong>di</strong> questi istituti, spesso chiamati “Banche dei poveri” o“Banche etiche” ed operanti nel Terzo mondo, è costituito dal microcre<strong>di</strong>to, cioènella concessione <strong>di</strong> prestiti <strong>di</strong> modesto importo (equivalenti a pochi euro o decine <strong>di</strong>euro) a piccoli impren<strong>di</strong>tori (artigiani, commercianti, coltivatori,...) che ne hannobisogno per avviare una nuova attività o migliorare quanto già fanno. Altri servizinormalmente forniti riguardano anche la raccolta del risparmio e le assicurazioni.Le banche dei poveri riescono ad operare con questo tipo <strong>di</strong> clientela innanzituttoriducendo al minimo le spese <strong>di</strong> gestione attraverso l'abolizione completa dellaburocrazia: sono i funzionari che vanno <strong>di</strong> villaggio in villaggio per raccogliere ilrisparmio o erogare i prestiti dopo aver valutato le singole richieste. I prestiti, inoltre,sono rimborsati con rate settimanali così da poter evidenziare imme<strong>di</strong>atamentesituazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà ed intervenire per risolverla. Infine, per assorbire momenti <strong>di</strong><strong>di</strong>fficoltà del beneficiario, i prestiti sono normalmente erogati a piccoli gruppi <strong>di</strong>persone che si impegnano moralmente ad aiutarsi in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<strong>La</strong> cosa funziona così bene che le Nazioni Unite hanno <strong>di</strong>chiarato il “2005”: AnnoInternazionale del Microcre<strong>di</strong>to.Microfinanza nei “PAESI RICCHI”:I paesi attualmente considerati ricchi hanno una grande tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>microrisparmio, reso conveniente per il sistema cre<strong>di</strong>tizio attraverso il meccanismo<strong>di</strong> depositi vincolati poliennali che minimizzano le spese <strong>di</strong> gestione incoraggiando illoro mantenimento per lunghi perio<strong>di</strong> (ad esempio ancora negli anni novanta le PosteItaliane emettevano buoni fruttiferi con tagli a partire da poche decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong>lire che al lordo raddoppiavano dopo 7 e triplicavano dopo 11 anni o buoni ventennali<strong>di</strong> valore equivalente con tassi crescenti con l'aumento del periodo <strong>di</strong> deposito).Il microcre<strong>di</strong>to è stato invece trascurato per lungo tempo, sebbene in paesi comel'Italia vi sia una chiara tra<strong>di</strong>zione al riguardo con istituti come i Monti frumentari,pecuniari e <strong>di</strong> pietà che hanno ben operato fino al XIX secolo.Per quanto riguarda più propriamente la microfinanza intesa come un servizio eticoper aiutare le fasce deboli fornendo loro il supporto tecnico e finanziario necessarioper avviare attività impren<strong>di</strong>toriali che li mettano in grado <strong>di</strong> ripagare il debito e <strong>di</strong>


conquistare una in<strong>di</strong>pendenza economica, essa è stata per lungo tempo assente.Negli ultimi anni, però, in considerazione dell'aumento del numero dei "nuovipoveri", cioè <strong>di</strong> coloro che vivono sul filo della sussistenza e possono trovarsi ingravi <strong>di</strong>fficoltà anche per fronte a spese improvvise <strong>di</strong> piccola entità, e sulla scia deisuccessi conseguiti dalle Banche etiche nel terzo mondo, alcune organizzazioni <strong>di</strong>volontari stanno tentando <strong>di</strong> importare, con i debiti adattamenti, queste esperienze.Un servizio <strong>di</strong> microfinanza che invece è sempre più popolare nei paesiindustrializzati oltre al social len<strong>di</strong>ng è il micropagamento. Già molto utilizzato sulweb a supporto del commercio elettronico e occasionalmente per la raccolta pubblica<strong>di</strong> fon<strong>di</strong> (a volte via SMS), oggi si sta lavorando per trasformare il telefono cellularein un borsellino elettronico per far fronte alle piccole spese quoti<strong>di</strong>ane (pagamento <strong>di</strong>parcheggi, acquisto <strong>di</strong> biglietti dei mezzi pubblici,...).‣ Microcre<strong>di</strong>toIl “Microcre<strong>di</strong>to” è uno strumento <strong>di</strong> sviluppo economico che permette l'accesso aiservizi finanziari alle persone in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> povertà ed emarginazione.Nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo milioni <strong>di</strong> famiglie vivono con i proventi delle loropiccole imprese agricole e delle cooperative nell'ambito <strong>di</strong> quella che è stata definitaeconomia informale. <strong>La</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accedere al prestito <strong>banca</strong>rio a causadell'inadeguatezza o della mancanza <strong>di</strong> garanzie reali e delle micro<strong>di</strong>mensioniimpren<strong>di</strong>toriali, ritenute troppo piccole dalle banche tra<strong>di</strong>zionali, non consente aqueste attività produttive <strong>di</strong> avviarsi e svilupparsi libere dall'usura.I programmi <strong>di</strong> microcre<strong>di</strong>to propongono soluzioni alternative per questemicroimprese e in un certo senso sono paragonabili ai prestiti d'onore.In considerazione dell'efficienza <strong>di</strong>mostrata in moltissimi casi, le Nazioni Unitehanno <strong>di</strong>chiarato l'Anno Internazionale del Microcre<strong>di</strong>to.Negli ultimi anni, inoltre, sono in corso tentativi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione del microcre<strong>di</strong>to (congli adattamenti opportuni) anche nelle economie avanzate a sostegno dei cosiddetti"nuovi poveri", cioè non solo coloro che nei paesi sviluppati vivono sulla soglia dellasussistenza o al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> essa e che possono trovarsi in gravi <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> fronte aspese improvvise anche <strong>di</strong> piccola entità; ma soprattutto per la piccola impresa e gliartigiani che dai canali tra<strong>di</strong>zionali non possono accedere e si devono rivolgere quin<strong>di</strong>al social len<strong>di</strong>ng o prestiti peer-to-peer. Questa area del microcre<strong>di</strong>to può esseredefinita come sostegno al fabbisogno finanziario in<strong>di</strong>stinto (oltre il 70% delle attivitàe dei programmi promossi). Sempre nell'ambito dei paesi sviluppati, esistono altre<strong>di</strong>mensioni sostenute dal microcre<strong>di</strong>to:17


avvio e sostegno <strong>di</strong> attività economiche (oltre il 20% dei programmi promossiin Italia nel 2006 con una probabilità <strong>di</strong> restituzione del cre<strong>di</strong>to relativamentealta), definibile come "lotta all'esclusione finanziaria"sostegno durante gli stu<strong>di</strong> universitari (9,5% dei programmi promossi in Italianel 2006)18


PROFILO LEGALEREGOLAMENTO DEL COMITATO ETICOArt. 1 - Costituzione del Comitato EticoE' costituito il Comitato Etico (CE) così come stabilito dall'Assemblea ex art. 48,organismo composto da sette componenti scelti tra persone <strong>di</strong> alto profilo etico. Icomponenti il CE sono eletti dall'Assemblea e durano in carica tre anni. <strong>La</strong> carica <strong>di</strong>componente il CE non è delegabile. Per tale carica e' previsto solo il rimborso, surichiesta, delle spese sostenute a piè <strong>di</strong> lista.Art. 2 - Funzione del Comitato EticoAl CE spetta "una funzione consultiva e propositiva affinchè la <strong>banca</strong> si sviluppinell'ambito dei criteri <strong>di</strong> eticità", così come sono in<strong>di</strong>viduati dallo Statuto, inparticolare dagli artt.4 e 5, nonchè nel rispetto del Co<strong>di</strong>ce Etico.Art. 3 - Designazione dei can<strong>di</strong>datiIl Consiglio d'Amministrazione notifica ai soci il rinnovo del CE almeno quattromesi prima della data prevista per l'Assemblea in cui avviene l'elezione affinchèpossa aver luogo l'in<strong>di</strong>viduazione e la segnalazione dei can<strong>di</strong>dati. I can<strong>di</strong>dati possonoessere designati dai soci e dai soci fondatori della Cooperativa verso la Banca Eticasecondo queste modalità: ogni socio può segnalare alla propria circoscrizioneterritoriale <strong>di</strong> riferimento una o più can<strong>di</strong>dature. <strong>La</strong> circoscrizione provvede poi, aseguito <strong>di</strong> una riunione del proprio Coor<strong>di</strong>namento, regolarmente convocata conquesto specifico or<strong>di</strong>ne del giorno e democraticamente condotta, a segnalare alCoor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> Area i primi tre can<strong>di</strong>dati espressi dalla volontà dei soci. IlCoor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> Area, ricevute le segnalazioni dalle circoscrizioni locali, dopo averconvocato una regolare riunione con questo specifico or<strong>di</strong>ne del giorno, vota trecan<strong>di</strong>dati i cui nominativi vengono inviati al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione non oltre45 giorni avanti la data dell'Assemblea in cui viene eletto il CE.Il Comitato Etico può proporre can<strong>di</strong>dature dei propri componenti uscenti,limitatamente alla durata <strong>di</strong> cui all'art.48 comma 1 dello Statuto della Banca Etica.Possono essere presentati can<strong>di</strong>dati, accompagnati da almeno 100 firme <strong>di</strong> soci iscrittialmeno da tre mesi. I soci fondatori della Cooperativa verso la Banca Etica, a seguito<strong>di</strong> una riunione appositamente convocata, possono esprimere complessivamente trecan<strong>di</strong>dati che devono comunicare al Consiglio d'Amministrazione della società nonoltre 45 giorni avanti la data dell'Assemblea in cui viene eletto il CE.19


Ogni can<strong>di</strong>datura deve essere accompagnata da una scheda che presenti il profilo delcan<strong>di</strong>dato e da una <strong>di</strong>chiarazione preventiva dello stesso sulla sua <strong>di</strong>sponibilità aricoprire tale incarico. I can<strong>di</strong>dati devono conoscere e con<strong>di</strong>videre i valori enunciatinegli artt.4-5 dello Statuto <strong>di</strong> Banca Etica, nel manifesto della Finanza Etica e nelmanifesto politico <strong>di</strong> Banca Etica.E' opportuno inoltre che abbiano una buona conoscenza del mondo economico efinanziario. Il Consiglio d'Amministrazione mette a <strong>di</strong>sposizione dei soci tutte lecan<strong>di</strong>dature <strong>di</strong> cui sopra almeno 30 giorni prima della data prevista per l'Assembleanella quale avviene l'elezione del CE.Art. 4 : Cause <strong>di</strong> incompatibilitàPer assicurare la necessaria trasparenza e in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, la nomina amembro del CE è incompatibile con i seguenti ruoli e incarichi:componente del Consiglio d'Amministrazione, del Collegio Sindacale e delComitato Probiviri della Società;Ministro, Sottosegretario <strong>di</strong> stato o Parlamentare nazionale o europeo;Presidente, Assessore e Consigliere Regionale o Consigliere delle Provincie aStatuto Speciale;Presidente o Assessore Provinciale;Sindaco o Assessore <strong>di</strong> un <strong>Comune</strong> capoluogo <strong>di</strong> Provincia;Presidente o Responsabile politico o legale a livello nazionale <strong>di</strong>organizzazioni <strong>di</strong> rappresentanza dei potenziali fruitori dell'attività della <strong>banca</strong>.Non possono essere inoltre nominati membri del CE tutti coloro che abbianorapporti <strong>di</strong> lavoro anche autonomo, collaborazioni e consulenze, con la societàstessa .Art.5 - Cause <strong>di</strong> ineleggibilità, <strong>di</strong> decadenza e <strong>di</strong> rinunciaNon possono essere eletti alla carica <strong>di</strong> componente del CE coloro che abbianosubito condanne o abbiano proce<strong>di</strong>menti penali pendenti a proprio carico, cheamministrino imprese od organizzazioni che, anche in modo in<strong>di</strong>retto, ostacolano losviluppo umano o contribuiscono a violare i <strong>di</strong>ritti fondamentali della persona, e chesi trovano comunque nelle con<strong>di</strong>zioni ostative previste dal Co<strong>di</strong>ce Etico della Società.L'Assemblea può derogare alla <strong>di</strong>sposizioni contenute nel precedente comma perciò che attiene ai proce<strong>di</strong>menti penali o condanne relative a scelte <strong>di</strong> obiezione <strong>di</strong>coscienza o a reati colposi. Nel caso in cui un componente risulti assenteingiustificato per più <strong>di</strong> due volte consecutive alle riunioni del CE decadedall'incarico salvo contraria deliberazione dello stesso Comitato.Qualora un membrodel CE sia chiamato a ricoprire uno degli incarichi o ruoli in<strong>di</strong>cati nell'art.4, egli20


decade automaticamente. Qualora un membro del CE intenda rinunciare all'incaricodeve darne pronta e motivata comunicazione al CE ed al Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione affinchè quest'ultimo possa informarne i soci. L'integrazione delCE, in caso <strong>di</strong> rinuncia o <strong>di</strong> decadenza <strong>di</strong> uno dei membri, avviene nella primaassemblea dei soci utile.Art. 6 - CooptazioneIn caso <strong>di</strong> cessazione <strong>di</strong> propri componenti per le cause <strong>di</strong> cui all'art. 5, il ComitatoEtico può ripristinare il numero previsto <strong>di</strong> sette componenti cooptando fino ad unmassimo <strong>di</strong> due persone tra i primi dei non eletti e che abbiano ottenuto almeno il25% delle preferenze dell'Assemblea. <strong>La</strong> cooptazione dovrà essere comunicata dalpresidente del Comitato, in forma scritta, all'interessato e da questi accettata. Icomponenti cooptati saranno confermati nell'incarico dalla prima Assemblea utile,nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto all'art. 3 del presente Regolamento.Art. 7 - PresidenzaIl CE elegge tra i suoi componenti un Presidente ed un Vicepresidente che duranoin carica per l'intero mandato.Art. 8 - ConvocazioneIl CE si riunisce presso la sede della <strong>banca</strong> o presso altra sede previamenteconcordata tra i suoi membri, su convocazione del Presidente oppure, in caso <strong>di</strong> suaassenza o impe<strong>di</strong>mento, del Vicepresidente. L'avviso <strong>di</strong> convocazione ai membrideve essere inviato - o via posta, o via fax o via posta elettronica - con almeno 15giorni <strong>di</strong> anticipo dalla data <strong>di</strong> riunione e deve contenere l'or<strong>di</strong>ne del giorno dellastessa. Il CE si riunisce altresì per iniziativa <strong>di</strong> almeno la metà dei suoi componenti.Art. 9 - Vali<strong>di</strong>tà della riunione e delle delibereIl CE è validamente costituito quando sia presente la maggioranza assoluta dei suoicomponenti.Le deliberazioni del CE sono valide se assunte dalla maggioranzaassoluta dei membri presenti alla votazione. Qualora un membro del CE sia legato aduna realtà finanziata dalla <strong>banca</strong>, deve astenersi nel caso in cui il CE venga chiamatoad esprimersi su tale realtà.21


Art. 10 - Scioglimento del ComitatoIl CE è sciolto qualora venga meno la maggioranza dei suoi componenti o vi siauna comprovata evidenza <strong>di</strong> impossibilità <strong>di</strong> funzionamento dello stesso Comitato. IlConsiglio <strong>di</strong> Amministrazione provvede ad informare prontamente i soci <strong>di</strong> talesituazione e ad avviare la procedura prevista dall'art. 3 del presente regolamento per ilrinnovo dell'organismo. <strong>La</strong> prima assemblea utile <strong>di</strong>chiara lo scioglimento del CEprecedente e provvede alla elezione del nuovo CE.Art. 11 - Segreteria e verbaliIl CE affida le funzioni <strong>di</strong> segreteria ad un/a segretario/a nominato dal Comitatostesso. Il/la segretario/a può anche essere persona esterna al CE. Il/la segretario/a, sumandato del Presidente, del Vicepresidente o della maggioranza dei componenti, curala stesura dell'or<strong>di</strong>ne del giorno, l'invio delle convocazioni, la redazione dei verbalidelle riunioni, la conservazione degli atti e la trasmissione, in tempi brevi, <strong>di</strong> copiadel verbale <strong>di</strong> ogni riunione, sottoscritta dal Presidente della seduta e dal segretarioverbalizzante, al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, al Comitato dei Probiviri e alCollegio Sindacale della Società. Il CE determina le forme <strong>di</strong> pubblicizzazione a cuisaranno sottoposti i propri verbali, fermo restando quanto previsto dalla legge inmateria <strong>di</strong> tutela della società <strong>banca</strong>ria.Art. 12 - CompitiIl CE, in quanto organismo <strong>di</strong> garanzia e <strong>di</strong> rappresentanza <strong>etica</strong>, vigila affinchéogni atto della società sia rispondente a quanto previsto dal Co<strong>di</strong>ce Etico e allein<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> carattere generale fornite dall'Assemblea dei soci. A tal proposito puòaccedere alla documentazione, prodotta dagli organi e organismi della <strong>banca</strong>,necessaria affinché esso possa svolgere le funzioni attribuitegli.Inoltre il CE:collabora alla stesura del Co<strong>di</strong>ce Etico <strong>di</strong> Banca Etica ed al suo aggiornamento,contribuisce alla definizione dei criteri metodologici e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo della <strong>banca</strong>,risponde ad eventuali quesiti, posti da organi della societé, dalle circoscrizioni localie coor<strong>di</strong>namenti <strong>di</strong> area dei soci, relativi alle materie inerenti le sue funzioni <strong>di</strong>garante etico; può partecipare alle sedute del Consiglio d'Amministrazione; puòsottoporre al Consiglio d'Amministrazione: proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche o integrazioni alloStatuto, al Co<strong>di</strong>ce Etico ed ai regolamenti societari, strumenti <strong>di</strong> formazione,daaffiancare a quelli previsti dagli altri organi della <strong>banca</strong>, in<strong>di</strong>rizzati agli operatori eagli amministratori della società, collaborazioni con istituti e centri <strong>di</strong> ricerca italiani22


ed esteri, stu<strong>di</strong> ed analisi sull'evoluzione del concetto <strong>di</strong> investimento o <strong>di</strong>finanziamento etico anche in relazione con quanto avviene all'estero.Ogni osservazione del CE, comprensiva <strong>di</strong> eventuali proposte <strong>di</strong> adeguamento, èinviata in forma scritta al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione che la esamina nella primaseduta utile e in merito alla quale è tenuto a rispondere per iscritto. Qualoral'osservazione coinvolga altri organi ed organismi della <strong>banca</strong>, questi dovranno esserepreventivamente interpellati dal Comitato al fine <strong>di</strong> esporre le motivazioni delleproprie scelte o azioni.Art. 13 - Informazione ai soci e relazione annualeIn attuazione all'art. 48 dello Statuto, il CE "della sua attività informa l'Assembleadegli azionisti una volta all'anno, in occasione dell'approvazione del bilancio"re<strong>di</strong>gendo una relazione, sottoscritta da tutti i suoi componenti, che deve essereinviata a tutti i soci in tempo utile prima dell'Assemblea <strong>di</strong> approvazione del bilancio.Il CE comunque invierà almeno ogni quattro mesi una comunicazione ai sociinerente la propria attività utilizzando gli strumenti informativi della società.Art. 14 - Strumenti operativiBanca Etica, per lo svolgimento delle funzioni del CE, mette a <strong>di</strong>sposizione unservizio <strong>di</strong> segreteria organizzativa e si impegna a fornire le risorse economichenecessarie.23


‣ Gli organiL’assetto istituzionale ed organizzativo della Banca Etica cerca <strong>di</strong> unire l’attivitàfinanziaria con i valori socio-culturali.L’assetto istituzionale è composta da due tipi <strong>di</strong> organi:1. Organi obbligatori(Assemblea dei Soci, Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione,Collegio sindacale, Comitato dei Probiviri, Direzione) Previsti dallanormativa vigente.2. Organi volontari (Comitato Etico, Organizzazione Territoriale dei Soci)Sono organi attivati volontariamente per poter raggiungere gli obbiettivi piùefficacemente.Organi Obbligatori.Assemblea dei Soci E’ l’organo sovrano della Banca Etica che delibera in sedeor<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria. Possono parteciparvi tutti i soci che hanno lo stesso <strong>di</strong>rittoche sono iscritti al libro soci da almeno 3 mesi. Ogni socio ha <strong>di</strong>ritto ad un unico votoqualunque sia il numero delle azioni sottoscritte.Il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione Ha il compito <strong>di</strong> dare le <strong>di</strong>rettive alla Bancaed i membri sono democraticamente eletti tra i soci della Banca dall’Assemblea deiSoci. Esercita, inoltre, l’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e coor<strong>di</strong>namento delle societàcomponenti il Gruppo.All’interno del Consiglio vengono nominati un Presidente e quattro vice presidenti.Al fine <strong>di</strong> garantire una gestione più agile, il consiglio può nominare un ComitatoEsecutivo composto dal Presidente, da un vice presidente e da tre consigliere e svolgealcune attività sulla base <strong>di</strong> poteri delegati dal Consiglio.Il Consiglio si riunisce con cadenza mensile.Collegio Sindacale E’ eletto dall’Assemblea dei Soci. Al Collegio spetta ilcompito <strong>di</strong> vigilare sull’amministrazione della società, affinché essa si svolga nelrispetto dei vincoli legali e statutari, dei regolamenti e delle deliberazioni sociali.Il Comitato dei Probiviri E’ composto da tre membri effettivi e due supplentieletti in sede <strong>di</strong> Assemblea tra i soci ha il compito <strong>di</strong> decidere sull’eventualeesclusione <strong>di</strong> un socio e sulle controversie che dovessero sorgere tra la Banca e i suoisoci, o tra i Soci medesimi in relazione all’interpretazione o all’applicazione delloStatuto, <strong>di</strong> ogni altra deliberazione o decisione degli organi della Società in materia <strong>di</strong>rapporti sociali.Direzione Sovraintende al funzionamento della Banca e l’esecuzione delledeliberazioni sociali.24


Sono organi della Fondazione:il Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo;la Giunta Esecutiva;il Presidente;il Collegio dei Revisori dei Conti.il DirettoreIL CONSIGLIO DI INDIRIZZOIl Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo è composto da un minimo <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci ad un massimo <strong>di</strong>quin<strong>di</strong>ci dura in carica cinque esercizi ed ogni componente potrà essere nominato perun massimo <strong>di</strong> tre mandati consecutivi.<strong>La</strong> determinazione del numero dei componenti del Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo spetta alConsiglio d'Amministrazione <strong>di</strong> Banca Etica.Il Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo: elegge il Presidente, che ha la rappresentanza legale della Fondazione; elegge il Vicepresidente, che coa<strong>di</strong>uva il Presidente e, in caso <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> questi, ne assume le mansioni; elegge i componenti della Giunta Esecutiva ai sensi dell'art. 11; nomina il Direttore e il Segretario della Fondazione; delibera sull'acquisizione dei: contributi, donazioni e quant'altro, specificatonell'art. 4 comma 2), verificando che tali lasciti siano coerenti con i principi <strong>di</strong> cui all'art. 2; delibera le mo<strong>di</strong>fiche statutarie, da sottoporre all'autorità tutoria perl'approvazione <strong>di</strong> Legge.LA GIUNTA ESECUTIVA<strong>La</strong> Giunta Esecutiva è composta da cinque a sette membri scelti, in maggioranza,tra i componenti del Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo, dura in carica cinque esercizi ed ognicomponente può essere nominato per un massimo <strong>di</strong> tre mandati consecutivi. Fa parte<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto della Giunta Esecutiva il Presidente pro tempore della Fondazione.Partecipano inoltre alle riunioni della giunta, senza <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto, il segretario e il<strong>di</strong>rettore della Fondazione.26


<strong>La</strong> Giunta Esecutiva ha tutti i poteri <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria amministrazione adeccezione <strong>di</strong> quelli espressamente riservati alla competenza del Consiglio <strong>di</strong>In<strong>di</strong>rizzo. Essa delibera tra l'altro: sugli investimenti del patrimonio della Fondazionee sulla destinazione dei suoi red<strong>di</strong>ti e decide ogni iniziativa intesa al perseguimentodegli scopi Statutari. Cura la gestione <strong>di</strong> tutti i beni mobili e immobili <strong>di</strong> proprietàdella Fondazione o ad esso affidati ed esegue le delibere del Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo.IL PRESIDENTEIl Presidente della Fondazione presiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto il Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo e laGiunta Esecutiva. Ha la firma e la rappresentanza legale della Fondazione stipula gliatti e i contratti, con facoltà <strong>di</strong> conferire procure; verifica l'esecuzione delle deliberedella Giunta Esecutiva e provvede, sulla base delle <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> questa, a quant'altrooccorra per la gestione della Fondazione Pre<strong>di</strong>spone annualmente la relazionesull'attività della Fondazione che sottopone al Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo.IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIIl Collegio dei Revisori dei Conti è composto da tre componenti effettivi, <strong>di</strong> cuialmeno uno scelto tra gli iscritti nel Registro dei Revisori Contabili, e due supplenti,che durano in carica cinque esercizi e sono rieleggibili. Esso è nominato dalConsiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo su designazione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>di</strong> BancaEtica.Esso ha il compito <strong>di</strong> provvedere al riscontro della gestione finanziaria, <strong>di</strong> accertarela regolare tenuta delle scritture contabili, <strong>di</strong> effettuare perio<strong>di</strong>camente verifiche <strong>di</strong>cassa, re<strong>di</strong>gendo appositi verbali, <strong>di</strong> esprimere il proprio parere sul bilancio annualeme<strong>di</strong>ante apposita relazione.IL DIRETTOREIl Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo nomina un Direttore stabilendone la durata, le attribuzionie il compenso. Il Direttore prepara i programmi <strong>di</strong> attività della Fondazione, cural'attuazione <strong>di</strong> quelli approvati dal Consiglio <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo ed è responsabile della loropuntuale e corretta esecuzione. Egli assicura il coor<strong>di</strong>namento tra gli organi dellaFondazione, ne segue l'impostazione e le <strong>di</strong>rettive assicurandone la realizzazione inmodo culturalmente omogeneo con lo spirito della Fondazione, scientificamentecorretto ed economicamente equilibrato. Di conseguenza egli <strong>di</strong>rige e coor<strong>di</strong>na gliuffici della Fondazione, controlla le attività <strong>di</strong> tutti i soggetti chiamati a parteciparealle iniziative della Fondazione.27


I Principi Giuri<strong>di</strong>ci.I valori della Banca Popolare Etica, ossia gli orientamenti e i principi deontologici(Morali) che guidano le scelte strategiche, le linee politiche e i comportamentioperativi <strong>di</strong> tutti quelli che contribuiscono alla sua gestione, derivano dai principifondanti della Finanza Etica. <strong>La</strong> Banca Etica li adopera così come criteri <strong>di</strong>orientamento della propria attività.Per coniugare <strong>etica</strong> e operatività <strong>banca</strong>ria, la Banca Etica ha creato strumenti chemirano: A creare organismi in<strong>di</strong>pendenti per verificare la coerenza delle attività<strong>banca</strong>rie; A coinvolgere quella parte <strong>di</strong> società che crede negli obiettivi della FinanzaEtica; A contaminare gli operatori economici, gli enti locali e il mondo accademico.Uno degli articoli che esplicita i valori <strong>di</strong> riferimento della Banca Etica è l’articolo5 dello Statuto.Articolo 5 - Finalità.<strong>La</strong> Società si inspira ai seguenti principi della Finanza Etica: <strong>La</strong> finanza <strong>etica</strong>mente orientata è sensibile alle conseguenze non economichedelle azioni economiche; Il cre<strong>di</strong>to, in tutte le sue forme, è un <strong>di</strong>ritto umano; L’efficienza e la sobrietà sono componenti della responsabilità <strong>etica</strong>; Il profitto ottenuto dal possesso e scambio <strong>di</strong> denaro deve essere conseguenza<strong>di</strong> attività orientata al bene comune e deve essere equamente <strong>di</strong>stribuito fra tuttii soggetti che concorrono alla sua realizzazione; <strong>La</strong> massima trasparenza <strong>di</strong> tutte le operazioni è un requisito fondamentale <strong>di</strong>qualunque attività <strong>di</strong> Finanza Etica; Va favorita la partecipazione alle scelte dell’impresa , non solo da parte deiSoci, ma anche dei risparmiatori; L’istituzione che accetta i principi della Finanza Etica orienta con tali criteril’intera sua attività.Nell’ambito <strong>di</strong> questi valori <strong>di</strong> una nuova idea <strong>di</strong> <strong>banca</strong>, dove le personemanifestano trasparenza, solidarietà e partecipazione facendo della <strong>banca</strong> unostrumento anche culturale per promuovere un’economia basata sulla valorizzazionesociale e ambientale del proprio agire.Sprona così chi riceve il cre<strong>di</strong>to a sviluppare le competenze e le capacità necessarieper acquisire la responsabilità economica sociale ed ambientale.30


Garantisce inoltre al risparmiatore l’efficienza della gestione, l’attenzione all’usodelle risorse e la ripartizione dei profitti, in modo coerente con le proprie necessità.Agisce poi, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente per migliorare la qualità dellavita nei territori in cui opera la Banca stessa.È per messo oltre a ciò l’accesso al cre<strong>di</strong>to ai soggetti dell’Economia Sociale comele imprese e le persone valutate per la capacità <strong>di</strong> produrre “Valore sociale”.Come già detto la Banca Etica si inspira ai principi della Finanza Etica favorendo unuso del denaro consapevole e trasparente mettendo al corrente il risparmiatore dellemodalità con cui viene trattato il suo denaro.Si valuta così il bisogno reale del cliente tramite il contatto <strong>di</strong>retto e personale.Le scelte operative sono perciò: Trasparenza e comunicazione; Partecipazione ; Equa <strong>di</strong>stribuzione delle risorse.In<strong>di</strong>ce31


<strong>La</strong> storia Pag. 2L’idea pag. 2I principi pag 3Gli obiettivi pag. 4Il progetti pag. 5Il sistema pag. 6Servizi Online pag. 6Operatività all’estero pag. 7Organizzazione territoriale pag. 8<strong>La</strong> raccolta del risparmio pag. 10Politica del cre<strong>di</strong>to pag. 11Tipologie <strong>di</strong> finanziamento pag. 12Il terzo mondo pag. 13Le “banche dei poveri” pag. 14Microfinanza pag. 16Microcre<strong>di</strong>to pag. 17Regolamento del Comitato Etico pag. 19Gli Organi pag. 24Assetto organizzativo pag. 28Assetto istituzionale pag. 29I principi giuri<strong>di</strong>ci pag. 30Bibliografia:32


Per la redazione della ricerca, ci siamo serviti dell’utilizzo <strong>di</strong> internet, ed oltre al sitodella camera, abbiamo consultato i seguenti nuclei <strong>di</strong> informazione: www.<strong>banca</strong><strong>etica</strong>.com www.tesionline.com www.agimondo.it33

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