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Neoplasie intraepiteliali vulvari - Società italiana di Colposcopia e ...

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La colposcopia in Italia<strong>Neoplasie</strong> <strong>intraepiteliali</strong> <strong>vulvari</strong>:classificazione e trattamentoM. Preti, M. Sideri*Dipartimento <strong>di</strong> Discipline Ginecologiche ed Ostetriche, Università <strong>di</strong> Torino*Istituto Europeo <strong>di</strong> Oncologia, MilanoLa <strong>Colposcopia</strong> in Italia Anno XX – N. 1 pagg. 5-9Aspetti terminologici e classificativiLa definizione <strong>di</strong> neoplasia vulvare intraepiteliale(VIN) è riferita ad una proliferazione dell’epiteliovulvare che mostra maturazione cellulare anormaleed atipia nucleare, accompagnata da numero variabile<strong>di</strong> mitosi. Tale definizione è sinonimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>splasia(lieve, moderata, grave)/carcinoma in situ in analogiaalla terminologia coniata per la cervice uterina.L’acronimo VIN è stato introdotto all’inizio degli anni’80 per definire con un unico termine le lesioni <strong>di</strong>splasticheed il carcinoma in situ (CIS) della vulva sino adallora identificate con <strong>di</strong>fferenti termini quali eritroplasia<strong>di</strong> Queyrat, morbo <strong>di</strong> Bowen, <strong>di</strong>splasia bowenoidee <strong>di</strong>strofia iperplastica con atipia.La classificazione VIN è stata adottata nel 1986 dallaInternational Society for the Study of Vulvar Disease(ISSVD) comprendendo VIN <strong>di</strong> epitelio squamoso (sud<strong>di</strong>visein tre gra<strong>di</strong> sulla base dello spessore dell’epiteliointeressato da atipia cellulare) e VIN non squamose(Malattia <strong>di</strong> Paget e Melanoma vulvare in situ).I fattori alla base della critica a questa classificazionedelle VIN sono rappresentati da:- Presenza nella classificazione <strong>di</strong> neoplasie <strong>intraepiteliali</strong>non squamose (malattia <strong>di</strong> Paget Vulvareintraepiteliale e Melanoma in situ) che nulla hanno ache vedere come epidemiologia, fattori <strong>di</strong> rischio estoria naturale, con le VIN squamose.- Analogia della classificazione VIN a quella dellaneoplasia intraepiteliale cervicale (CIN) nonostantela VIN origini da un epitelio squamoso maturo <strong>di</strong>tipo mucoso o cutaneo a <strong>di</strong>fferenza della CIN cheorigina da un epitelio <strong>di</strong> trasformazione.- Scarsa frequenza delle VIN 1 rispetto alle VIN 3.- Evidenza clinica che la VIN 1 non rappresenti unalesione precancerosa, ma piuttosto rappresenti ilsegno <strong>di</strong> infezioni da HPV, alterazioni regressive, flogistiche.- Mancanza <strong>di</strong> evidenza <strong>di</strong> un continuum biologicotra i tre gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> VIN: se le lesioni si sviluppasserocome un continuum ingravescente <strong>di</strong> alterazioniistopatologiche da lesioni <strong>di</strong> basso grado a lesioni <strong>di</strong>alto grado il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> VIN 3 nondovrebbe essere superiore a quello delle VIN 1.- Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> riproducibilità della <strong>di</strong>agnosi istopatologica<strong>di</strong> VIN- Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> revisione degli aspetti istologici delle VIN- Analisi del contributo degli aspetti istomorfologici <strong>di</strong>infezione da HPV nella <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> VINDunque, negli ultimi anni, pur riconoscendo alla classificazionedelle VIN il merito <strong>di</strong> costituire un linguaggio<strong>di</strong> base comune per i vari specialisti <strong>di</strong> patologiavulvare per confrontare le <strong>di</strong>verse casistiche, e <strong>di</strong> rappresentareun importante miglioramento terminologicorispetto al passato, si è aperto il <strong>di</strong>battito sull'opportunità<strong>di</strong> mantenere le VIN 1 (atipie limitate al 3° basaledell'epitelio) sotto la stessa classificazione delle VIN2-3.Infatti un recente stu<strong>di</strong>o pubblicato sul British Journalof Obstetrics and Gynecology (Preti et al., 2000) hariguardato la riproducibilità delle <strong>di</strong>agnosi istopatologiche<strong>di</strong> VIN. Preparati istologici <strong>di</strong> biopsie <strong>vulvari</strong>sono stati fatti valutare da sei patologi europei richiedendoloro <strong>di</strong> classificare le biopsie in base ad alcuniparametri. Tra questi la <strong>di</strong>visione in gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> VIN e lapresenza <strong>di</strong> segni istomorfologici <strong>di</strong> infezione da HPVhanno dato i maggiori spunti <strong>di</strong> riflessione. La statisticakappa utilizzata per le misure <strong>di</strong> concordanza tra i<strong>di</strong>versi operatori ha infatti <strong>di</strong>mostrato un buona concordanzanella <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> VIN (K pesato <strong>di</strong> 0,65); questaconcordanza saliva fino a 0,87 (su un massimo <strong>di</strong>1,0 valido per la concordanza assoluta) se le categorie<strong>di</strong> VIN 2 e VIN 3 venivano considerate come un’unica-


La colposcopia in Italiaclasse <strong>di</strong> VIN.Al contrario, valutando con una matrice <strong>di</strong> concordanzasimmetrica, la frequenza ed il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>saccordoper singola <strong>di</strong>agnosi, si è scoperto che solo il 5% delle<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> VIN 1 trovava d’accordo tutti i patologi,mentre la percentuale <strong>di</strong> concordanza <strong>di</strong>agnostica eradel 73,9% considerando le VIN 2 e 3 come singolaclasse. La presenza <strong>di</strong> segni istomorfologici associatiad infezione da HPV è risultato un parametro <strong>di</strong> scarsariproducibilità (K 0,26).Dunque nel corso del XVI Congresso della ISSVDtenutosi a Sintra (Portogallo) nell’ottobre 2001 è statoistituito un Comitato che stu<strong>di</strong>asse il problema dellaclassificazione delle VIN <strong>di</strong>venuta non più proponibilenella classificazione 1986. Inoltre era importante trovareuna collocazione che desse il giusto risalto allaVIN <strong>di</strong>fferenziata, spesso associata al Lichen Sclerosusod al Lichen Planus, la quale sembra essere a maggiorrischio <strong>di</strong> progressione a carcinoma invasivo.Da qui la mo<strong>di</strong>fica alla classificazione delle VIN votatadai membri ISSVD nell’ottobre 2003 al XVIICongresso Mon<strong>di</strong>ale della Società e successivamenteperfezionata dai membri del SottocomitatoOncologico (Tabelle 1 e 2):- Nella nuova classificazione rientrano solamente leVIN squamose.- La categoria <strong>di</strong>agnostica delle VIN 1 viene eliminata.Le alterazioni istologiche precedentemente compresesotto il termine VIN 1 saranno descritte comecon<strong>di</strong>loma/effetto citopatico da HPV.- Il termine VIN è da riservare solamente le lesioniprecedentemente classificate come VIN 2 e 3 o VIN3 <strong>di</strong>fferenziata.- Due categorie <strong>di</strong> VIN verranno utilizzate per descriverela neoplasia intraepiteliale vulvare.a) il tipo più frequente sarà definito come VIN, usualtype. In questa categoria rientrano le pregresseVIN 2 e VIN 3 bowenoi<strong>di</strong>, basaloi<strong>di</strong> e miste.Queste lesioni sono generalmente associate a<strong>di</strong>nfezione da HPV, in particolare il 16.b) Il tipo meno frequente sarà definito come VIN,<strong>di</strong>fferenziated type. Queste non sono solitamenteassociate ad HPV e rappresentano il precursorepiù probabile e meno <strong>di</strong>agnosticato del carcinomainvasivo.c) I rari casi <strong>di</strong> VIN che non possono essere classificatené come VIN, usual type, né come VIN, <strong>di</strong>fferentiatedtype, possono essere classificati comeVIN, unclassified type (o VIN NOS).- La classificazione è redatta sulla base <strong>di</strong> criteri istomormologicie non me<strong>di</strong>ante tipizzazione HPV.La nuova classificazione risulta, per le premesse ed idati sopra esposti, realmente “evidence based” ed èstata inviata alla rivista organo ufficiale della ISSVD(The Journal of Reproductive Me<strong>di</strong>cine) per la valutazioneai fini della pubblicazione.Tabella 1 - Mo<strong>di</strong>fiche alla classificazione VINClassificazione 1986 Classificazione 2004VIN 1 –VIN 2VINVIN 3VINVIN 3, <strong>di</strong>fferenziatedVIN, <strong>di</strong>fferenziated typeTabella 2 - Classificazione per le VIN squamose (ISSVD 2004)VIN, Usual Typea) VIN, warty typeb) VIN, basaloid typec) VIN, mixed (warty/basaloid) typeVIN, Differentiated TypeI rari casi <strong>di</strong> VIN che non possono essere classificate nécome VIN, usual type, né come VIN, <strong>di</strong>fferentiatedtype, possono essere classificati come VIN, unclassifiedtype (o VIN NOS).Approccio terapeuticoLa storia naturale delle VIN non è nota dal momentoche la maggior parte <strong>di</strong> esse viene sottoposta a trattamento.


La colposcopia in ItaliaDalla letteratura appare chiaramente la <strong>di</strong>somogeneitàdei tassi <strong>di</strong> persistenza, progressione e regressionespontanea delle poche VIN non trattate.Esistono comunque delle evidenze secondo le quali leVIN possono progre<strong>di</strong>re verso un carcinoma invasivo.Per le VIN 1 il rischio <strong>di</strong> progressione non è stato determinato,ma certamente è molto basso; al contrario unaVIN 3 evolve verso un carcinoma invasivo nel 20-30%dei casi. Una particolare attenzione va riservata sia peril trattamento che per il follw-up ai rari casi <strong>di</strong> VIN <strong>di</strong>fferenziata,verosimile precursore del carcinoma invasivo.L’approccio terapeutico va sempre improntato su unorientamento <strong>di</strong> tipo conservativo e va modulato inrelazione al tipo istologico, all’età della paziente edalla localizzazione ed estensione topografica dellalesione (tabelle 3,4).Tabella 3 - Differenti tipi <strong>di</strong> trattamento per le VIN riportati in letteraturaTrattamenti me<strong>di</strong>ciTrattamenti chirurgici5 Fluorouracile*, Bleomicina* Vulvectomia superficiale totale o settorialeAcido tricloroacetico*Ampia escissione locale con bisturi a lama freddaInterferone*Escissione con ansa od ago a ra<strong>di</strong>ofrequenzaCorticosteroi<strong>di</strong>*Escissione /Vaporizzazione laserInimiquod°Terapia foto<strong>di</strong>namica•Vaccini•Bisturi ad ultrasuoni•* Terapie non più utilizzate° Stu<strong>di</strong> clinici controllati attualmente in corso• Terapie sperimentaliTabella 4 - Escissione con bisturi e vaporizzazioni laser: vantaggi e svantaggiEscissione con bisturiVaporizzazione laserVantaggiVantaggiBasso costoMigliore restitutio ad integrumRapida curva <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoParticolarmente adatta per le lesioniperiuretrali e perinealiRapida guarigione delle feriteMiglior controllo dell’invasività chirurgicaPossibilità <strong>di</strong> valutazione dell’invasione stromaleSvantaggiSvantaggiDifficoltà tecniche per le zoneAlti costiperianale e periuretraleAlterazioni esteticheDifficile appren<strong>di</strong>mentoDifficile controllo dell’invasività chirurgicaLenta guarigioneNon valutabile l’invasione stromaleÉ altamente raccomandabile l’esecuzione <strong>di</strong> biopsie <strong>di</strong>ampiezza e profon<strong>di</strong>tà tali da escludere l’invasionestromale, in particolare nelle lesioni unificali in pazientianziane.La localizzazione della VIN su cute pelosa impone unapprofon<strong>di</strong>mento maggiore del trattamento in considerazionedella profon<strong>di</strong>tà raggiunta dagli annessi piliferi.La manualità e l’esperienza dell’operatore sortiscono imigliori risultati. Per questo motivo è auspicabile laconcentrazione del trattamento e del follow-up in centrispecializzati, pur essendo il trattamento della singolalesione per la maggior parte <strong>di</strong> facile accessibilità.Un possibile orientamento terapeutico può essere quelloqui <strong>di</strong> seguito illustrato:


La colposcopia in Italiaa) Stretto follow-up dopo biopsie rappresentative:riservato a donne giovani, gravide, con lesioni similcon<strong>di</strong>lomatosiche plurifocali e che all’esame istologicopresentino una VIN <strong>di</strong> tipo bowenoide (VIN,usual type della nuova classificazione).b) Terapia me<strong>di</strong>ca: oggi possibile solo nelle VIN bowenoi<strong>di</strong>(VIN, usual type) me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> unasostanza immunomodulante quale l’imiquimod increma. Questo trattamento, per l’esiguità della casisticain letteratura, deve essere limitato a centri <strong>di</strong>riferimento nell’ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> clinici controllati.c) Terapie chirurgiche: si avvale <strong>di</strong> tecniche escissionalie <strong>di</strong>struttive, utilizzate singolarmente od ancheassociate in particolari casi. É consigliabile pre<strong>di</strong>ligerele tecniche escissionali per poter ottenere unreperto istologico definitivo al fine <strong>di</strong> escludere unainiziale invasione stromale che secondo alcuni datidella letteratura è presente con una frequenza variabiledal 2,5 al 18%.d) Terapie quali il bisturi ad ultrasuoni (CUSA:Cavitational Ultrasonic Surgical Aspirator) e la terapiafoto<strong>di</strong>namica (stimolazione con lunghezze d’ondaassorbite dalla sostanza fotosensibilizzante applicatasulla zona da trattare, es. ac. 5-aminolevulenico)sono state riportate in poche casistiche con percentuali<strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve sovrapponibili alle terapie convenzionali.La mancanza <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> controllati nondeve pertanto suscitare facili entusiasmi per la lororelativa scarsa invasività.ConclusioniSi richiama l’attenzione sull’opportunità <strong>di</strong> un costante,regolare e duraturo follow-up <strong>di</strong> queste pazienti.Alcuni stu<strong>di</strong> della letteratura riportano come oltre il50% delle neoplasie invasive <strong>vulvari</strong> <strong>di</strong> donne trattateper una VIN <strong>di</strong> alto grado sia comparso dopo 5 anni daltrattamento originario.I controlli perio<strong>di</strong>ci devono sempre comprendere l’ispezionedell’intero tratto genitale inferiore con l’esecuzioneperio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> prelievo citologico cervico-vaginale,infatti la multicentricità della neoplasia intraepitelialepuò interessare la vagina e la cervice uterina.


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