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beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perch saranno ...

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“Beati i perseguitati per causa <strong>della</strong> <strong>giustizia</strong>, <strong>perch</strong>é di essi è il regno dei cieli” (Mt 5, 10).“ Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta dimale contro di voi per causa mia” (Mt 5,11).E’ proclamato beato chi è perseguitato quando pratica la <strong>giustizia</strong> e si sottomette umilmente efiduciosamente alla volontà di Dio; chi accetta la croce per realizzare il regno di Dio, regno di<strong>giustizia</strong> e di fraternità, e non mette il consenso e il plauso al di sopra di ogni cosa.Nella nona Beatitudine si sostituisce “per causa <strong>della</strong> <strong>giustizia</strong>” con “per causa mia”. Sonodue sottolineature <strong>della</strong> medesima realtà, due modi diversi di esprimere lo stesso pensiero:perseguitati per la <strong>giustizia</strong> del Regno, perseguitati a causa di Gesù.Nel Discorso <strong>della</strong> MontagnaNel Discorso <strong>della</strong> Montagna fare la <strong>giustizia</strong> - fare la volontà del Padre (Mt 7,21) - farequeste mie parole (Mt 7,24), designano la stessa realtà, cioè l'agire umano necessario per entrare nelRegno dei cieli. Tale agire deve seguire le norme giuste (fare la <strong>giustizia</strong>), <strong>che</strong> sono determinate daDio (fare la volontà del Padre) e <strong>che</strong> vengono autorevolmente comunicate da Gesù (fare queste mieparole). L'ultimo passo del Discorso <strong>della</strong> Montagna in cui si parla di «<strong>giustizia</strong>» è Mt 6,33:«Cercate prima il Regno di Dio e la sua <strong>giustizia</strong> e tutte queste cose vi <strong>saranno</strong> date in aggiunta»: sioppone alla ricerca ansiosa del cibo, <strong>della</strong> bevanda e del vestito, la preoccupazione necessaria edessenziale: il Regno di Dio! Il Regno di Dio dev’essere il bene più alto, mentre il giusto agire (la<strong>giustizia</strong>) costituisce la condizione indispensabile per l'ingresso in quel Regno.Quando si segue Cristo, la persecuzione non è puramente occasionale, ma una specie diconnotazione autenticatrice dell’esperienza cristiana. La persecuzione investe la vita personale diciascun credente, ma colpisce an<strong>che</strong> la comunità dei credenti, la Chiesa come tale.An<strong>che</strong> oggi la Chiesa è perseguitata. Perseguitata con autentica e, a volte, cruenta violenza,perseguitata an<strong>che</strong> con le metodologie sofisticate di una civiltà non vera, ipocrita. Il suo messaggioviene circondato da silenzio. La sua presenza viene condizionata.Pensiamo a qual<strong>che</strong> esempio, nell'ambito dei problemi del cristianesimo di oggi. Tanti, peresempio, sono preoccupati <strong>perch</strong>é il mondo <strong>della</strong> cultura rifiuta il cristianesimo come «noncultura».È un atto discriminatorio. Noi siamo preoccupati nel vedere <strong>che</strong> il rapporto Vangelo-Chiesa, Vangelo-mondo, si fa difficile. La società si costruisce con presuntuosa autonomia, al difuori di Dio e di Cristo, e quindi del Vangelo e <strong>che</strong> diventa separazione. I principi cristiani delvivere e dell'operare vengono sistematicamente sostituiti con altri principi <strong>che</strong> il più delle volte sonomutuati da una visione positivistica dell'uomo e <strong>della</strong> sua vita, e <strong>che</strong> quindi sono lesivi dei principidel cristianesimo. C'è una discriminazione.Il cristianesimo non è più recepito con serenità e con facilità. Siamo in situazioni di violenza.Le sopraffazioni sono possibili, sono reali. Le contestazioni sono insistenti e insidiose.C'è tutta una situazione <strong>che</strong> possiamo veramente chiamare persecuzione. Siamo esposti allacrisi <strong>della</strong> paura e <strong>della</strong> fedeltà. (Compromesso, fedeltà condizionata…)Che cosa fare?Ricercare e mantenersi fedeli alla volontà del Signore. Il cristiano deve essere fedele fino adare la vita. La fedeltà genera la <strong>beati</strong>tudine.

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