Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 20447 M 10 OD Cataratta traumatica incipiente, Calaziopalpebra superiore48 M 6 OU CSK49 M 3,5 OS Ustione chimica50 F 6 OU Cataratta pulveru<strong>le</strong>nta ereditaria immatura51 M 5 OD Cisti vie lacrimali52 M 2 OU Distrofia cornea<strong>le</strong>, Cataratta congenitaimmatura, CSK53 F 8 OU CSK54 M 3,5 OU CSK55 F 5 OU Distrofia cornea<strong>le</strong>, Cisti iridea OD, Catarattaereditaria incipiente OS, Plasmoma56 F 13 OU CSK57 F 2,5 OU CSK, Plasmoma58 M 0,3 OD Ferita cornea<strong>le</strong> penetrante, Cataratta traumaticaincipiente59 F 10 OU Congiuntivite follicolare, Calazio palpebrasuperiore OS60 F 4 OU CSK61 F 11 OU Sindrome della tasca del canto media<strong>le</strong>62 M 2 OU Ulcera cornea<strong>le</strong> OD, Congiuntivite follicolare63 F 7 OU CSK, Plasmoma64 M 8 OU CSK, Plasmoma65 F 9 OU Uveite, Glaucoma OS66 M 12 OU CSK67 M 2,5 OU Congiuntivite follicolare68 M 12 OU CSK, Ulcera cornea<strong>le</strong> OD69 M 0,9 OD Melanocitoma epibulbare70 M 7 OS Sindrome di Horner71 M 5 OU CSK72 F 11 OS Lacerazione palpebra superiore e inferioreLegenda - OD: occhio destro, OS: occhio sinistro, OU: entrambi gli occhiDISCUSSIONE E CONSIDERAZIONI CONCLUSIVEDa questo lavoro emerge come il Pastore Tedesco sia colpito in misuramaggiore da <strong>patologie</strong> di tipo acquisito (55,4%) piuttosto che da <strong>patologie</strong> di tipoereditario (44,6%). Le <strong>patologie</strong> più frequenti sono state osservate a carico delsegmento anteriore dellʼocchio (98,6%).Tra queste, quel<strong>le</strong> più frequenti sono state osservate a carico della cornea(47,8%) in particolare CSK, distrofia cornea<strong>le</strong>, ulcera cornea<strong>le</strong>, dermoide cornea<strong>le</strong>,<strong>le</strong>ucoma cicatrizia<strong>le</strong>, ustione chimica e ferita cornea<strong>le</strong> penetrante; della terza palpebra(15,2%) in particolare plasmoma e congiuntivite follicolare; e della <strong>le</strong>nte (6,5%) inparticolare cataratta.Per quanto riguarda lʼetà, possiamo evidenziare come la media siapiuttosto e<strong>le</strong>vata (6,5 anni) e come non ci siano differenze significative per quanto196
Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204riguarda il sesso. Pur non presentandosi direttamente alla nascita o nei primi annidi vita dellʼanima<strong>le</strong>, infatti, molte <strong>patologie</strong> compaiono in fase avanzata, poiché lapredisposizione alla patologia può presentarsi in concomitanza con il raggiungimentodellʼetà adulta da parte dellʼanima<strong>le</strong>.La cheratite cronica immunomediata del Pastore Tedesco o cheratite cronicasuperficia<strong>le</strong> (CSK) è unʼaffezione localizzata <strong>nel</strong>la parte anteriore della cornea,caratterizzata da infiltrazione cellulare, in particolare linfociti e plasmacellu<strong>le</strong>, estesavascolarizzazione e sostituzione del tessuto norma<strong>le</strong> con quello di granulazione, talialterazioni comportano unʼopacizzazione della cornea denominata “panno” (3, 4, 5,6, 7, 8, 9).La CSK è una patologia immunomediata che riconosce una predisposizionegenetica, qua<strong>le</strong> causa della malattia, ma anche un fattore scatenante dato dai raggiultravio<strong>le</strong>tti. Nel Pastore Tedesco lʼepitelio cornea<strong>le</strong> è più sotti<strong>le</strong>, la struttura dellostroma è più lassa e la cornea è più debo<strong>le</strong>, e ciò potrebbe spiegare la maggiorsensibilità ai raggi ultravio<strong>le</strong>tti (4, 7, 8). In alcuni cani, la CSK insorge <strong>le</strong>ntamentecon lunghi periodi caratterizzati dallʼassenza di progressione, soprattutto nei mesiinvernali, quando lʼesposizione al so<strong>le</strong> è minore; in altri cani, il decorso della malattiaè esplosivo e porta rapidamente a cecità. Queste differenze dipendono sia da fattoriambientali che individuali (4).Eʼ stato possibi<strong>le</strong> evidenziare unʼassociazione tra cheratite superficia<strong>le</strong> cronicae altre malattie immunomediate, in particolare la congiuntivite linfoplasmocitariadella terza palpera (plasmoma), come riportato in bibliografia (4, 9), <strong>nel</strong> 15,1% deicasi.Il plasmoma è unʼinfiammazione cronica della terza palpebra, caratterizzatadallʼinfiltrazione di plasmacellu<strong>le</strong> e linfociti, spesso sottoforma di follicoli linfoidi,solitamente, ma non invariabilmente, bilatera<strong>le</strong> e spesso asimmetrica. La patologiainizia con la comparsa sulla superficie anteriore della terza palpebra, in prossimitàdel suo margine libero, di eritema e di follicoli pallidi e ri<strong>le</strong>vati, che aumentano didimensioni sino ad apparire come zone ri<strong>le</strong>vate e non pigmentate che conferiscono almargine libero della terza palpebra un aspetto dentellato.Anche il plasmoma è una patologia immunomediata che è aggravata dairaggi ultravio<strong>le</strong>tti (2).A carico della terza palpebra, in alcuni casi, si è evidenziata anche lacongiuntivite follicolare che comporta la comparsa di un e<strong>le</strong>vato numero di follicolia carico di questa struttura. La causa può essere unʼirritazione cronica, ad esempiodovuta alla polvere, oppure un fenomeno dʼipersensibilizzazione, per questo, èpossibi<strong>le</strong> sospettare una base immunomediata della patologia (9).Il termine distrofia cornea<strong>le</strong> indica unʼopacità cornea<strong>le</strong> primaria che sipresenta bilatera<strong>le</strong> e simmetrica, ha unʼorigine ereditaria e non è associata adunʼinfiammazione cornea<strong>le</strong> o ad una patologia sistemica, non ha un carattereprogressivo o solo minimamente progressivo (6, 8).La <strong>le</strong>sione clinicamente appare grigio-bianca o argentata, si localizza <strong>nel</strong>laporzione centra<strong>le</strong> o paracentra<strong>le</strong> della cornea, e la sua incidenza sulla visione dipendedallʼestensione. Essendo una forma bilatera<strong>le</strong>, <strong>le</strong> <strong>le</strong>sioni spesso sono simmetrichenei due occhi, e possono interessare lʼepitelio, lo stroma o lʼendotelio. La densità e197