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le patologie oculari nel pastore tedesco: studio retrospettivo

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Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204LE PATOLOGIE OCULARI NEL PASTORE TEDESCO:STUDIO RETROSPETTIVOBacchini M., Simonazzi B.Sezione di Clinica Chirurgica Veterinaria e Medicina DʼUrgenza, Dipartimento di SaluteAnima<strong>le</strong>, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Parma.INTRODUZIONEIl Pastore Tedesco, secondo alcuni discenderebbe dai lupi selvatici incrociaticon cani selvatici, secondo altri, invece, trarrebbe origine dallʼantico cane dellʼetàdel bronzo, vissuto alcuni mil<strong>le</strong>nni prima di Cristo, originario dellʼAsia e diffusosirapidamente in Europa; per tornare a tempi più recenti, il Pastore Tedesco <strong>nel</strong>la suaforma attua<strong>le</strong>, è frutto di una ferrea se<strong>le</strong>zione degli al<strong>le</strong>vatori della Germania chehanno curato in maniera veramente abi<strong>le</strong>, sia lʼaspetto estetico funziona<strong>le</strong>, sia quellocaratteria<strong>le</strong>.La testa è proporzionata al<strong>le</strong> dimensioni del corpo (la lunghezza è circa il40% dellʼaltezza al garrese), deve essere cuneiforme, né troppo tozza, né troppoallungata, asciutta <strong>nel</strong>lʼinsieme e moderatamente larga tra <strong>le</strong> orecchie. La fronte, vistasia dal davanti che di profilo, appare <strong>le</strong>ggermente convessa, senza solco mediano oappena accennato. La lunghezza del cranio corrisponde a quella della fronte, mentrela larghezza corrisponde allʼincirca alla sua lunghezza. Vista dallʼalto la testa sirestringe regolarmente verso il muso cuneiforme, dal<strong>le</strong> orecchie al tartufo, con saltonaso-fronta<strong>le</strong> non molto accentuato. Mascella e mandibola sono ben sviluppate eforti. La canna nasa<strong>le</strong> è diritta.La se<strong>le</strong>zione e la ricerca degli al<strong>le</strong>vatori, per avere cani di razza PastoreTedesco sempre più vitali e sani, hanno indotto a sottoporre molti soggetti a controllisanitari di vario tipo. Oggi esistono soggetti, sottoposti a controllo veterinariospecialistico, in possesso di certificazioni dʼassenza di <strong>patologie</strong> tipiche della razza.Lo stesso ENCI sta avvertendo lʼesigenza di migliorare sempre più <strong>le</strong> varie razzecon certificazioni che ne comprovano la salute e la riproduzione di qualità. Esiste,infatti, da qualche anno, il prob<strong>le</strong>ma dei soggetti provenienti da paesi poco attentialla salute degli animali: in genere paesi dellʼest europeo o extraeuropei. In questocaso, per unʼeconomia dʼacquisto, si portano in casa, e<strong>le</strong>menti malati o destinati amalattie anche molto gravi. Gli al<strong>le</strong>vatori seri e appassionati della razza proseguono<strong>nel</strong> tentativo di tutela, anche se con difficoltà; molti altri invece si ritirano e lascianoil passo al business e alla speculazione, con danni terribili e irreparabili.Gli occhi del Pastore Tedesco sono di media grandezza, a mandorla,<strong>le</strong>ggermente obliqui e non sporgenti. Il colore deve essere adeguato a quello delpelo, il più scuro possibi<strong>le</strong>; lʼocchio chiaro, pungente è indesiderato perché alteralʼespressione.Il Col<strong>le</strong>ge Americano degli Oftalmologi Veterinari ha riportato come<strong>patologie</strong> <strong>oculari</strong> supposte di natura ereditaria <strong>nel</strong> Pastore Tedesco: la cheratite191


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204cronica superficia<strong>le</strong> (CSK), la distrofia epitelio/stroma<strong>le</strong> cornea<strong>le</strong>, la cataratta, ladisplasia retinica, lʼatrofia retinica generalizzata e lʼipoplasia del nervo ottico (1, 3,4, 5, 6, 7, 8, 9).Scopo di questo <strong>studio</strong>, è stato quello di segnalare la nostra esperienzariguardo <strong>le</strong> <strong>patologie</strong> <strong>oculari</strong> riscontrate nei cani di razza Pastore Tedesco presentatisialla nostra attenzione per una visita specialistica.In particolare abbiamo cercato di evidenziare e differenziare <strong>le</strong> <strong>patologie</strong><strong>oculari</strong> di sospetta origine ereditaria da quel<strong>le</strong> definite di natura acquisita.MATERIALI E METODIIn questo <strong>studio</strong> sono stati presi in considerazione 72 cani di razza PastoreTedesco sottoposti a visita oftalmologica per un prob<strong>le</strong>ma oculare.Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad una visita oculistica comp<strong>le</strong>ta, quindisono stati valutati la reazione di ammiccamento alla minaccia, i rif<strong>le</strong>ssi pupillaridiretti e consensuali, la produzione lacrima<strong>le</strong> (Schirmer tear test, Schering PloughAnimal Health) e la pressione intraoculare mediante tonometria per applanazione.Eʼ stato eseguito, inoltre, il test di colorazione con fluoresceina (Fluorescein steri<strong>le</strong>strips, HS International).Lʼesame del segmento anteriore è stato effettuato mediante biomicroscopia,mentre il segmento posteriore è stato valutato mediante oftalmoscopia diretta,previa dilatazione pupillare con tropicamide 0,5% e feni<strong>le</strong>frina 10% (VisumidriaticFeni<strong>le</strong>frina collirio, Visufarma).RISULTATILʼetà media dei 72 soggetti presi in esame è risultata di 6,5 anni, con unminimo di 3 mesi e un massimo di 13 anni. Sono stati esaminati 40 maschi e 32femmine. In 14 cani è stato colpito lʼocchio destro, in 7 il sinistro, per un tota<strong>le</strong> di 21casi monolaterali e 51 bilaterali. Diciassette cani hanno riportato contemporaneamente<strong>patologie</strong> <strong>oculari</strong> diverse tra loro (Tabella 1).Comp<strong>le</strong>ssivamente sono stati diagnosticati 33 casi di CSK (foto 1), 7 casidi congiuntivite follicolare (6 bilaterali) (foto 2), 7 casi bilaterali di plasmoma (foto1), 6 casi di cataratta di cui 4 monolaterali e 2 bilaterali, (in 2 casi la cataratta eradʼorigine traumatica, in 1 caso dʼorigine congenita e negli altri 3 casi è stata suppostadʼorigine ereditaria) (foto 3).Sono stati evidenziati 4 casi monolaterali di calazio, riguardanti la palpebrasuperiore, 4 casi di distrofia cornea<strong>le</strong>, 4 casi di glaucoma (2 bilaterali) di cui 3 cronici(foto 4), in 3 cani è stata diagnosticata unʼulcera cornea<strong>le</strong> monolatera<strong>le</strong>, 3 canihanno presentato uveite, di cui 2 bilatera<strong>le</strong>, altri 3 sono stati interessati da cisti irideemonolaterali.In 2 soggetti è stata diagnosticata una lacerazione palpebra<strong>le</strong> monolatera<strong>le</strong>(in 1 soggetto era interessata sia la palpebra superiore che quella inferiore) (foto 5) e192


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 2042 presentavano la sindrome di Horner (foto 6).Sono stati diagnosticati anche singoli casi di sindrome della tasca delcanto media<strong>le</strong> bilatera<strong>le</strong>, di ostruzione dei dotti naso-lacrimali, di cisti del<strong>le</strong> vielacrimali monolatera<strong>le</strong>, di dermoide cornea<strong>le</strong> monolatera<strong>le</strong>, di <strong>le</strong>ucoma cicatrizia<strong>le</strong>monolatera<strong>le</strong>, di ustione chimica cornea<strong>le</strong>, di ferita cornea<strong>le</strong> penetrante, di emorragiadella sc<strong>le</strong>ra monolatera<strong>le</strong> conseguente a trauma, di melanocitoma epibulbaremonolatera<strong>le</strong>, di episc<strong>le</strong>rite nodulare monolatera<strong>le</strong>, di ifema bilatera<strong>le</strong>, di atrofia irideaseni<strong>le</strong> bilatera<strong>le</strong>, di tisi del bulbo monolatera<strong>le</strong> (foto 7) e di neoplasia retrorbita<strong>le</strong>(Tabella 1).Comp<strong>le</strong>ssivamente <strong>le</strong> <strong>patologie</strong> <strong>oculari</strong> riportate sono state 92 di cui 41 dinatura ereditaria o presunta ta<strong>le</strong>, e 51 di tipo acquisito.I 33 casi di CSK sono stati trattati con una terapia loca<strong>le</strong> a base di ciclosporinaA unguento oftalmico (due volte al di, mattina e sera, continuata <strong>nel</strong> tempo), desonidefosfato collirio (una volta al di, la sera, continuata <strong>nel</strong> tempo) e desametasone associatoa tobramicina collirio (4 volte al di per 10 giorni, 3 volte al di per 10 giorni e 2 volteal di per 10 giorni), di questi, 5 sono stati trattati con iniezioni sottocongiuntivali con0,25 ml di metilprednisolone acetato. I cani che presentavano congiuntivite follicolaresono stati sottoposti a trattamento loca<strong>le</strong> con desametasone collirio (3-4 volte al di,per 15 giorni), in 1 caso è stata somministrata localmente tobramicina collirio (2-3volte al di, sino a guarigione) poiché il soggetto era positivo al test della fluoresceina,una volta guarita la <strong>le</strong>sione è stata sostituita dal desametasone unguento oftalmicoloca<strong>le</strong> (3-4 volte al di).I casi di plasmoma sono stati trattati mediante somministrazione loca<strong>le</strong> diciclosporina A unguento oftalmico (2 volte al di, continuata <strong>nel</strong> tempo), desametasoneassociato a tobramicina collirio (4 volte al di 10 giorni, in seguito 3 volte al di 10giorni e poi 2 volte al di per 10 giorni) e desonide fosfato unguento oftalmico (1 voltaal di, la sera, continuato <strong>nel</strong> tempo).Dei 6 casi di cataratta, solo la cataratta matura è stata sottoposta ad interventochirurgico mentre gli altri 5 non hanno effettuato nessun tipo di terapia per volontàdel proprietario.Dei 4 casi di calazio, 2 sono stati sottoposti a chirurgia, i restanti 2 non hannoeffettuato alcun tipo di terapia.I 4 cani che presentavano distrofia cornea<strong>le</strong> sono stati sottoposti adaccertamenti, in particolare è stato consigliato di eseguire esami ematici per valutareil profilo metabolico del soggetto.Un caso di glaucoma cronico con un valore di IOP (pressione intraoculare)di 46 mm/Hg è stato trattato mediante intervento chirurgico di enuc<strong>le</strong>azione, i restanti3 casi di glaucoma secondario ad uveite sono stati sottoposti a terapia con prednisoneper os (1 mg/Kg a scalare, per un tota<strong>le</strong> di 20 giorni) e diclofenamide per os (2mg/Kg/die per 20 giorni) e a terapia loca<strong>le</strong> con desametasone collirio (3-4 volte al di) edorzolamide cloridrato associato a timololo ma<strong>le</strong>ato collirio (3 volte al di).I 3 cani in cui è stata diagnosticata unʼuveite sono stati sottoposti allostesso trattamento dei cani con glaucoma in quanto presentavano già un rialzo dellapressione intraoculare, e sono stati effettuati esami sierologici per escludere malattiesistemiche sostenute da Toxoplasma, Ehrlichia, Leishmania e Borrelia.193


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204I 3 soggetti che presentavano ulcera cornea<strong>le</strong> sono stati sottoposti a trattamentoloca<strong>le</strong> con cloramfenicolo collirio (3-4 volte al di, sino a guarigione) e atropina solfato1% collirio (mattina e sera i primi 3 giorni ed in seguito solo la mattina).Nei casi di cisti iridea non è stata effettuata nessuna terapia, ma si èconsigliato loro di tenere controllata la IOP.Un caso di lacerazione palpebra<strong>le</strong> è stato sottoposto ad intervento chirurgicoper suturare la ferita, mentre lʼaltro soggetto è stato trattato con una terapia loca<strong>le</strong> abase di tobramicina unguento oftalmico (3 volte al giorno, sino a guarigione).Le Sindromi di Horner non sono state sottoposte ad alcuna terapia, in quantodopo aver effettuato la diagnosi, i proprietari non hanno voluto procedere ed eseguireulteriori accertamenti per conoscere lʼeziologia della patologia.La sindrome della tasca del canto media<strong>le</strong> non è stata trattata, il caso chepresentava ostruzione dei dotti naso lacrimali è stato sottoposto al drenaggio deglistessi con soluzione fisiologica e alla somministrazione loca<strong>le</strong> di tobramicinacollirio (2 volte al giorno, per 7 giorni) e di desametasone collirio (2 volte al giorno,per 7 giorni), la cisti del<strong>le</strong> vie lacrimali è stata trattata chirurgicamente medianteasportazione della stessa.Il cane con dermoide cornea<strong>le</strong> è stato sottoposto ad intervento chirurgicodʼasportazione del dermoide e cheratectomia a cui è seguita una terapia loca<strong>le</strong> a basedi tobramicina unguento oftalmico (4-5 volte al di, per 15 giorni), il cane con <strong>le</strong>ucomacicatrizia<strong>le</strong> non è stato sottoposto ad alcuna terapia, il cane che presentava gli esiti diunʼustione chimica cornea<strong>le</strong> è stato trattato con terapia loca<strong>le</strong> a base di desametasoneunguento oftalmico (4-5 volte al di, per 15 giorni). La ferita cornea<strong>le</strong> penetrante,per prevenire lʼeventua<strong>le</strong> insorgenza di unʼuveite facoclastica, è stata trattata conprednisone per os (1mg/Kg a scalare per un tota<strong>le</strong> di 20 giorni) e, localmente,con tobramicina collirio alternandola ad ofloxacina collirio (4-5 volte al di, sino aguarigione) e atropina 1% collirio per via loca<strong>le</strong> (1 goccia 2 volte al di i primi 3 giornie poi 1 goccia solo la mattina).Il soggetto con emorragia della sc<strong>le</strong>ra è stato soppresso per i gravi deficitneurologici riportati in seguito al trauma, al soggetto con melanocitoma epibulbare èstato consigliato lʼintervento di asportazione della neoformazione.Il soggetto con episc<strong>le</strong>rite nodulare è stato sottoposto a terapia loca<strong>le</strong> a basedi desametasone unguento oftalmico (4 volte al giorno, per 15 giorni).Il cane con ifema, causato da un sospetto avve<strong>le</strong>namento, è stato sottoposto aterapia sistemica con vitamina K, doxiciclina, e prednisone per os (1mg/Kg a scalare)e a terapia loca<strong>le</strong> con tobramicina collirio (4-5 volte al di, sino a guarigione).Il cane con atrofia iridea seni<strong>le</strong> e il cane a cui è stata diagnosticata la tisi delbulbo, non sono stati sottoposti ad alcuna terapia.Il cane che presentava una neoplasia retrorbita<strong>le</strong> non è stato trattato pervo<strong>le</strong>re dei proprietari.I cani sottoposti sia a terapia farmacologica che chirurgica hanno presentatola comp<strong>le</strong>ta risoluzione del quadro clinico, discorso a parte meritano i casi di uveitee glaucoma, in cui si è ottenuto solamente un miglioramento della situazione clinicadei soggetti. Un miglioramento significativo, ma non una guarigione definitiva si èavuto nei cani interessati da CSK e plasmoma.194


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204Tabella n.1SESSO ETAʼ OCCHIO PATOLOGIAANNI1 M 8 OD Lacerazione palpebra inferiore2 F 11 OD Calazio palpebra superiore3 M 6 OU CSK4 M 0,9 OS Dermoide cornea<strong>le</strong>5 F 4 OU CSK6 M 6 OU CSK7 M 5 OU CSK8 F 5 OU CSK9 M 11 OU Tisi bulbo OD, Leucoma cicatrizia<strong>le</strong> OD10 M 10 OU CSK11 M 3 OU CSK12 F 2 OD Ulcera cornea<strong>le</strong>13 F 5 OU Congiuntivite follicolare, Ostruzione dotti nasolacrimali14 M 11 OD Neoplasia retrorbita<strong>le</strong>,15 F 0,6 OS Emorragia sc<strong>le</strong>ra16 M 5 OD Calazio palpebra superiore17 F 1 OD Distrofia cornea<strong>le</strong>18 M 10 OU CSK19 M 13 OS Sindrome di Horner20 M 8 OU Atrofia iridea, Uveite OS21 F 7 OD Glaucoma22 M 9 OU CSK23 M 8 OU Distrofia cornea<strong>le</strong>24 F 5 OU Glaucoma25 M 5 OS Cisti iridea26 M 9 OU Glaucoma27 F 3 OU CSK28 F 3 OD Congiuntivite follicolare29 M 0,5 OU Congiuntivite follicolare30 F 6 OU CSK31 F 6 OU Congiuntivite follicolare32 F 6 OU CSK33 F 5 OU CSK, Plasmoma34 F 10 OU Ifema35 F 9 OD Cataratta matura ereditaria36 M 10 OU Plasmoma, Cisti iridea OS37 F 8 OU CSK38 F 7 OU CSK, Plasmoma39 M 7 OU CSK40 M 7 OU CSK41 F 6,5 OU CSK42 M 9 OD Episc<strong>le</strong>rite nodulare43 M 6 OU CSK44 F 10 OU CSK45 M 7 OU Uveite anteriore46 M 5 OU CSK195


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 20447 M 10 OD Cataratta traumatica incipiente, Calaziopalpebra superiore48 M 6 OU CSK49 M 3,5 OS Ustione chimica50 F 6 OU Cataratta pulveru<strong>le</strong>nta ereditaria immatura51 M 5 OD Cisti vie lacrimali52 M 2 OU Distrofia cornea<strong>le</strong>, Cataratta congenitaimmatura, CSK53 F 8 OU CSK54 M 3,5 OU CSK55 F 5 OU Distrofia cornea<strong>le</strong>, Cisti iridea OD, Catarattaereditaria incipiente OS, Plasmoma56 F 13 OU CSK57 F 2,5 OU CSK, Plasmoma58 M 0,3 OD Ferita cornea<strong>le</strong> penetrante, Cataratta traumaticaincipiente59 F 10 OU Congiuntivite follicolare, Calazio palpebrasuperiore OS60 F 4 OU CSK61 F 11 OU Sindrome della tasca del canto media<strong>le</strong>62 M 2 OU Ulcera cornea<strong>le</strong> OD, Congiuntivite follicolare63 F 7 OU CSK, Plasmoma64 M 8 OU CSK, Plasmoma65 F 9 OU Uveite, Glaucoma OS66 M 12 OU CSK67 M 2,5 OU Congiuntivite follicolare68 M 12 OU CSK, Ulcera cornea<strong>le</strong> OD69 M 0,9 OD Melanocitoma epibulbare70 M 7 OS Sindrome di Horner71 M 5 OU CSK72 F 11 OS Lacerazione palpebra superiore e inferioreLegenda - OD: occhio destro, OS: occhio sinistro, OU: entrambi gli occhiDISCUSSIONE E CONSIDERAZIONI CONCLUSIVEDa questo lavoro emerge come il Pastore Tedesco sia colpito in misuramaggiore da <strong>patologie</strong> di tipo acquisito (55,4%) piuttosto che da <strong>patologie</strong> di tipoereditario (44,6%). Le <strong>patologie</strong> più frequenti sono state osservate a carico delsegmento anteriore dellʼocchio (98,6%).Tra queste, quel<strong>le</strong> più frequenti sono state osservate a carico della cornea(47,8%) in particolare CSK, distrofia cornea<strong>le</strong>, ulcera cornea<strong>le</strong>, dermoide cornea<strong>le</strong>,<strong>le</strong>ucoma cicatrizia<strong>le</strong>, ustione chimica e ferita cornea<strong>le</strong> penetrante; della terza palpebra(15,2%) in particolare plasmoma e congiuntivite follicolare; e della <strong>le</strong>nte (6,5%) inparticolare cataratta.Per quanto riguarda lʼetà, possiamo evidenziare come la media siapiuttosto e<strong>le</strong>vata (6,5 anni) e come non ci siano differenze significative per quanto196


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204riguarda il sesso. Pur non presentandosi direttamente alla nascita o nei primi annidi vita dellʼanima<strong>le</strong>, infatti, molte <strong>patologie</strong> compaiono in fase avanzata, poiché lapredisposizione alla patologia può presentarsi in concomitanza con il raggiungimentodellʼetà adulta da parte dellʼanima<strong>le</strong>.La cheratite cronica immunomediata del Pastore Tedesco o cheratite cronicasuperficia<strong>le</strong> (CSK) è unʼaffezione localizzata <strong>nel</strong>la parte anteriore della cornea,caratterizzata da infiltrazione cellulare, in particolare linfociti e plasmacellu<strong>le</strong>, estesavascolarizzazione e sostituzione del tessuto norma<strong>le</strong> con quello di granulazione, talialterazioni comportano unʼopacizzazione della cornea denominata “panno” (3, 4, 5,6, 7, 8, 9).La CSK è una patologia immunomediata che riconosce una predisposizionegenetica, qua<strong>le</strong> causa della malattia, ma anche un fattore scatenante dato dai raggiultravio<strong>le</strong>tti. Nel Pastore Tedesco lʼepitelio cornea<strong>le</strong> è più sotti<strong>le</strong>, la struttura dellostroma è più lassa e la cornea è più debo<strong>le</strong>, e ciò potrebbe spiegare la maggiorsensibilità ai raggi ultravio<strong>le</strong>tti (4, 7, 8). In alcuni cani, la CSK insorge <strong>le</strong>ntamentecon lunghi periodi caratterizzati dallʼassenza di progressione, soprattutto nei mesiinvernali, quando lʼesposizione al so<strong>le</strong> è minore; in altri cani, il decorso della malattiaè esplosivo e porta rapidamente a cecità. Queste differenze dipendono sia da fattoriambientali che individuali (4).Eʼ stato possibi<strong>le</strong> evidenziare unʼassociazione tra cheratite superficia<strong>le</strong> cronicae altre malattie immunomediate, in particolare la congiuntivite linfoplasmocitariadella terza palpera (plasmoma), come riportato in bibliografia (4, 9), <strong>nel</strong> 15,1% deicasi.Il plasmoma è unʼinfiammazione cronica della terza palpebra, caratterizzatadallʼinfiltrazione di plasmacellu<strong>le</strong> e linfociti, spesso sottoforma di follicoli linfoidi,solitamente, ma non invariabilmente, bilatera<strong>le</strong> e spesso asimmetrica. La patologiainizia con la comparsa sulla superficie anteriore della terza palpebra, in prossimitàdel suo margine libero, di eritema e di follicoli pallidi e ri<strong>le</strong>vati, che aumentano didimensioni sino ad apparire come zone ri<strong>le</strong>vate e non pigmentate che conferiscono almargine libero della terza palpebra un aspetto dentellato.Anche il plasmoma è una patologia immunomediata che è aggravata dairaggi ultravio<strong>le</strong>tti (2).A carico della terza palpebra, in alcuni casi, si è evidenziata anche lacongiuntivite follicolare che comporta la comparsa di un e<strong>le</strong>vato numero di follicolia carico di questa struttura. La causa può essere unʼirritazione cronica, ad esempiodovuta alla polvere, oppure un fenomeno dʼipersensibilizzazione, per questo, èpossibi<strong>le</strong> sospettare una base immunomediata della patologia (9).Il termine distrofia cornea<strong>le</strong> indica unʼopacità cornea<strong>le</strong> primaria che sipresenta bilatera<strong>le</strong> e simmetrica, ha unʼorigine ereditaria e non è associata adunʼinfiammazione cornea<strong>le</strong> o ad una patologia sistemica, non ha un carattereprogressivo o solo minimamente progressivo (6, 8).La <strong>le</strong>sione clinicamente appare grigio-bianca o argentata, si localizza <strong>nel</strong>laporzione centra<strong>le</strong> o paracentra<strong>le</strong> della cornea, e la sua incidenza sulla visione dipendedallʼestensione. Essendo una forma bilatera<strong>le</strong>, <strong>le</strong> <strong>le</strong>sioni spesso sono simmetrichenei due occhi, e possono interessare lʼepitelio, lo stroma o lʼendotelio. La densità e197


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204lʼopacità sono molto variabili, possono manifestarsi come una macula o come unanubecola, di forma ova<strong>le</strong> o circolare, con i margini ben demarcati. Le variazionidi dimensione e di densità rappresentano i differenti stadi di progressione delladistrofia.La distrofia cornea<strong>le</strong> è caratterizzata dal deposito di cristalli di co<strong>le</strong>sterolotra <strong>le</strong> fibril<strong>le</strong> di collagene, a vari livelli dello stroma, ma soprattutto a livello subepitelia<strong>le</strong>,mantenendo, però, lʼepitelio intatto e di spessore norma<strong>le</strong> (6).Le modificazioni genetiche del Pastore Tedesco, come <strong>nel</strong><strong>le</strong> altre razze canine,sono state originate sia in modo inconsapevo<strong>le</strong>, sia al fine di ottenere determinatecaratteristiche morfologiche, esasperandone alcune particolarità. Pertanto, alcuneaffezioni sono insorte, sia casualmente, sia come conseguenza della se<strong>le</strong>zione deglial<strong>le</strong>vatori. Mentre <strong>le</strong> <strong>patologie</strong> acquisite non si possono evitare, quel<strong>le</strong> ereditarie,con <strong>le</strong> loro gravi manifestazioni cliniche, devono essere prevenute. I difetti ereditari,infatti, possono essere eliminati o può essere ridotta al massimo la loro incidenza,mediante il controllo degli accoppiamenti, in modo ta<strong>le</strong> da far riprodurre solo isoggetti sani. La CSK e la cataratta, che sono considerate <strong>patologie</strong> ereditarie, sonoestremamente invalidanti, e possono frequentemente portare lʼanima<strong>le</strong> alla cecità.Mentre la cataratta è risolvibi<strong>le</strong> dal punto di vista chirurgico (nonostante lʼinterventosia piuttosto delicato e dispendioso), la CSK richiede un trattamento farmacologicocostante e protratto per tutta la durata della vita del cane.Al fine di prevenire <strong>le</strong> <strong>patologie</strong> ereditarie, si rende necessario sensibilizzaregli al<strong>le</strong>vatori affinché se<strong>le</strong>zionino soggetti esenti da queste <strong>patologie</strong>. Per far ciòsarebbe necessario consentire la riproduzione solamente dei soggetti che nonpresentano i segni clinici di <strong>patologie</strong> ereditarie.Per molte <strong>patologie</strong> si parla di “predisposizione razia<strong>le</strong>”, poiché non sempreè possibi<strong>le</strong> dimostrare il comportamento ereditario di determinate <strong>patologie</strong>. Tuttavia,la crescente incidenza di alcune forme, allʼinterno di specifiche razze, ed il PastoreTedesco ne è un esempio, costituisce lʼindicazione inizia<strong>le</strong> che tali manifestazionipatologiche siano determinate geneticamente.BIBLIOGRAFIA1. ACVO Genetics Committee: Ocular disorders or suspected to be hereditary indogs. ACVO ed., 2 nd ed., 1996.2. Barnett K.C. La congiuntivite plasmocitaria della terza palpebra <strong>nel</strong> cane. AttiCongresso ESVO-ECVO, Dresda, 1994, 59-61.3. Bedford P.G.C., Longstaffe J.A. Corneal pannus (chronic superficial keratitis) inthe German Shepherd Dog. J. Small Anim. Pract., 1979, 20, 41-56.4. Bernard C. La cheratite superficia<strong>le</strong> cronica <strong>nel</strong> <strong>pastore</strong> Tedesco ed in altre razzedi cani. Atti Congresso ESVO-ECVO, Dresda, 1994, 48-54.5. Dice P.F. Primary corneal disease in the dog and cat. Veterinary clinics of NorthAmerica: Small Animal Practice, 1980, 10 (2), 339-356.6. Gelatt K.N. Veterinary ophthalmology. 3rd ed. Philadelphia, Lea & Febiger,1999.198


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 2047. Roze M. Pathologie infiammatoire de la cornée. Prat Med Chir Anim Comp,1997, 32, 93-102.8. Sapienza J.S. Corneal disease of dogs and cats. Atti 27° Congresso Wsava-Fecava-Avepa, Granada, 2002, 478-482.9. Stades F.C., Boevé M.H., Neumann W., Wymann M. Ophthalmology for theVeterinary Practitioner. Hannover, Schlütersche GmbH & Co., 1998.Paro<strong>le</strong> chiave: cane, occhio, Pastore Tedesco, cheratite, plasmomaKey words: dog, eye, German Shepherd, keratitis, plasmomaMots clés: chien, oeil, Berger Al<strong>le</strong>mand, kératite, plasmomaRiassuntoIn questo <strong>studio</strong> vengono presi in considerazione 72 cani di razza PastoreTedesco sottoposti a visita specialistica per un prob<strong>le</strong>ma oculare. Vengono esaminati40 maschi e 32 femmine, lʼetà media è di 6,5 anni con un minimo di 3 mesi e unmassimo di 13 anni. La patologia è bilatera<strong>le</strong> in 51 casi. Comp<strong>le</strong>ssivamente sono statediagnosticate <strong>le</strong> seguenti <strong>patologie</strong> <strong>oculari</strong>: CSK (33 casi), congiuntivite follicolare(7 casi), plasmoma (7 casi), cataratta (6 casi), calazio (4 casi), distrofia cornea<strong>le</strong> (4casi), glaucoma (4 casi), ulcera cornea<strong>le</strong> (3 casi), uveite (3 casi), cisti iridea (3 casi),lacerazione palpebra<strong>le</strong> (2 casi), sindrome di Horner (2 casi), sindrome della tascadel canto media<strong>le</strong> (un caso), ostruzione dei dotti naso-lacrimali (un caso), cisti del<strong>le</strong>vie lacrimali (un caso), dermoide cornea<strong>le</strong> (un caso), <strong>le</strong>ucoma cicatrizia<strong>le</strong> (un caso),ustione chimica cornea<strong>le</strong> (un caso), ferita cornea<strong>le</strong> penetrante (un caso), emorragiadella sc<strong>le</strong>ra (un caso), melanocitoma epibulbare (un caso), episc<strong>le</strong>rite nodulare(un caso), ifema (un caso), atrofia iridea seni<strong>le</strong> (un caso), tisi del bulbo (un caso) eneoplasia retrorbita<strong>le</strong> (un caso).Le <strong>patologie</strong> <strong>oculari</strong> ereditarie sono risultate il 44,6% del<strong>le</strong> <strong>patologie</strong>comp<strong>le</strong>ssivamente diagnosticate in questa razza.SummaryIn this study we considered 72 German Shepherd referred to a specialisticvisit for an ocular prob<strong>le</strong>m. We examined 40 ma<strong>le</strong>s and 32 fema<strong>le</strong>s, the average agewas 6,5 year with a range of 3 months to 13 years. Patology is bilateral in 51 cases.Overall, the following ocular pathologies were diagnosed: CSK (33 cases), follicularconjunctivitis (7 cases), plasmoma (7 cases), cataract (6 cases), chalazion (4 cases),corneal dystrophy (4 cases), glaucoma (4 cases), corneal ulcer (3 cases), uveitis (3cases), iris cyst (3 cases), palpebral lacerations (2 cases), Hornerʼs syndrome (2cases), syndrome of the pocket of the medial canthus (one case), ducts nase-lacrimalobstruction (one case), naso-lacrimal systems cyst (one case), corneal dermoid (onecase), cicatrizia<strong>le</strong> <strong>le</strong>ukoma (one case), corneal chemistry ustion (one case), cornealpenetrating injury (one case), b<strong>le</strong>eding sc<strong>le</strong>raʼs (one case), epibulbare melanocitoma199


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204(one case), nodular episc<strong>le</strong>ritis (one case), hyphema (one case), seni<strong>le</strong> irisʼs atrophia(one case), phthisis bulbus (one case), retrorbital tumor (one case). Hereditary ocularpathologies have turned out to be 44,6% of all pathologies diagnosed in this breed.Foto 1: csk associata a plasmoma della terza palpebra dellʼocchio sinistro.Foto 2: plasmoma della terza palpebra dellʼocchio destro.200


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204Foto 3: congiuntivite follicolare dellʼocchio destro.Foto 4: cataratta matura dellʼocchio destro.201


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204Foto 5: glaucoma associato a buftalmo dellʼocchio destro.Foto 6: lacerazione della palpebra inferiore dellʼocchio destro.202


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204Foto 7: sindrome di Horner dellʼocchio sinistro.Foto 8: tisi del bulbo dellʼocchio destro.203


Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXV, 2005) - pag. 191 - pag. 204204

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