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i gemelli congiunti e gli interventi di separazione: aspetti bioetici

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L‟evidente vaghezza dei dati statistici induce a pensare che la ricercaepidemiologica sia carente e debba essere potenziata 10 .II. Diagnosi prenataleL‟uso sempre più <strong>di</strong>ffuso delle tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi prenatale (almeno neipaesi tecnologicamente avanzati) aumenta la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosticareprecocemente tale patologia me<strong>di</strong>ante l‟ecografia e, in modo più accurato,anche con la risonanza magnetica. In questi casi svolge un ruoloestremamente delicato la consulenza del me<strong>di</strong>co, nella misura in cui è tenutoad informare la coppia sulle con<strong>di</strong>zioni attuali e preve<strong>di</strong>bilmente future dei<strong>gemelli</strong>, il successo dell‟intervento dopo la nascita e le conseguenze nel lungoperiodo. Tuttavia, mentre è possibile <strong>di</strong>agnosticare la gemellarità congiunta, è<strong>di</strong>fficile fornire un quadro preciso delle patologie eventualmente associate. Glistrumenti <strong>di</strong>agnostici - per quanto sempre più raffinati - sono spessoinsufficienti ad esprimere pareri definitivi. Per tale ragione è necessario che laconsulenza sia fornita da un team multi-specialistico, in grado <strong>di</strong> fornireinformazioni sulla complessità della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>agnosticata 11 .III. Problemi eticiPur essendo un fenomeno relativamente raro, merita un adeguatoapprofon<strong>di</strong>mento bioetico per la tragicità e complessità delle problematichecorrelate, che spesso necessitano valutazioni e decisioni urgenti da parte deisoggetti coinvolti, in particolare i genitori e i me<strong>di</strong>ci 12 .Al centro della <strong>di</strong>scussione bioetica si evidenzia la questione dellapossibile <strong>separazione</strong>. L‟avanzamento delle conoscenze scientifiche etecnologie biome<strong>di</strong>che (chirurgia pe<strong>di</strong>atrica, ricostruttiva, trapiantologica) hareso possibile <strong>interventi</strong> <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> che, fino a qualche decennio fa, eranoimpraticabili, aumentando la percentuale <strong>di</strong> sopravvivenza e la qualità della vitadei <strong>gemelli</strong> 13 . Tali nuove possibilità <strong>di</strong> intervento sollevano <strong>di</strong>versi problemi eticiin or<strong>di</strong>ne ai soggetti legittimati a decidere, al rapporto tra eventuali rischi ebenefici per la vita e qualità della vita, al periodo in cui intervenire.Va preliminarmente precisato che non si prende in considerazione il caso<strong>di</strong> <strong>gemelli</strong> <strong>congiunti</strong> con una sola testa, arti sovrannumerari o parti <strong>di</strong> organi10 Si <strong>di</strong>stinguono quattro categorie etniche in cui è <strong>di</strong>versa la prevalenza del fenomeno: anglosassone/caucasica,cinese, latino-americana e latino-europea. In base alle statistiche risultache la gemellazione congiunta è statisticamente più frequente nel gruppo etnico latinoamericano.Si è rilevata una maggiore prevalenza nel sesso femminile (<strong>gemelli</strong> toracopagi) enel sesso maschile (<strong>gemelli</strong> parapagi e parassiti). Nel calcolo dell‟incidenza non solo riportati icasi esistenti, <strong>di</strong>agnosticati e abortiti (per aborto spontaneo o volontario).11 Il CNB in questo documento non intende entrare nella specifica problematica bioeticaconsistente nel nesso tra malformazioni evidenziate in <strong>di</strong>agnosi prenatali ed eventuali scelteabortive conseguenti, ma ritiene doveroso avvertire quanto questa problematica sia complessa,controversa e – ad avviso <strong>di</strong> molti – lacerante. Sulla questione si rimanda ad un precedentedocumento Diagnosi prenatali (1992) e, in questo parere, al punto III.1, delle in<strong>di</strong>cazionibioetiche conclusive.12 È sorprendente da un lato la scarsità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> scientifici ed epidemiologici, dall‟altro lato laconsiderevole quantità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> etici.13 L. Spitz, E. Kiely, Success Rate for Surgery of Conjoined Twins, in “Lancet”, 2000, 356, p.1765.8

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