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Influenza delle modalita´ di lavorazione sulle ... - sito in costruzione

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S.I.I.V. 2001XI Convegno NazionaleINFLUENZA DELLE MODALITÀ DILAVORAZIONE SULLE CARATTERISTICHE DIRESISTENZA DELLE MISCELE TERRA-CALCEMaurizio BocciIstituto <strong>di</strong> Strade e Trasporti - Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> AnconaVia Brecce Bianche, 60131 AnconaTel: +39 071.2204780 - Fax: +39.071.2204510E-mail: strade2@popcsi.unian.itGianluca CerniIstituto <strong>di</strong> Strade e Trasporti - Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> AnconaVia Brecce Bianche, 60131 AnconaTel: +39 071.2204780 - Fax: +39.071.2204510E-mail: strade2@popcsi.unian.itE-mail: cerni@libero.itXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA –28 - 30 NOVEMBRE 2001


INFLUENZA DELLE MODALITÀ DI LAVORAZIONESULLE CARATTERISTICHE DI RESISTENZA DELLEMISCELE TERRA-CALCEMAURIZIO BOCCI – Istituto <strong>di</strong> Strade e Trasporti – Università <strong>di</strong> AnconaGIANLUCA CERNI – Istituto <strong>di</strong> Strade e Trasporti – Università <strong>di</strong> AnconaSOMMARIOLo stu<strong>di</strong>o sperimentale esposto nella presente memoria pone l’accento <strong>sulle</strong>problematiche <strong>in</strong>erenti all’esecuzione della stabilizzazione <strong>delle</strong> terre con calce. Taletecnica, adottata nei recenti lavori ferroviari per la <strong>costruzione</strong> <strong>delle</strong> l<strong>in</strong>ee ad velocità,risulta efficace nel superare le <strong>di</strong>fficoltà attuali e crescenti <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>di</strong>materiali granulari <strong>di</strong> buona qualità me<strong>di</strong>ante il riutilizzo dei terreni <strong>in</strong> loco.Tramite prove <strong>di</strong> laboratorio si è cercato <strong>di</strong> simulare e quantificare gli effetti <strong>di</strong> quellemodalità operative che possono <strong>in</strong>fluenzare il comportamento meccanico <strong>delle</strong> miscele.In particolare è stato possibile evidenziare l’estrema importanza del grado <strong>di</strong> f<strong>in</strong>ezza<strong>delle</strong> miscele, espresso dalle <strong>di</strong>mensioni dei grumi <strong>di</strong> terra-calce, che può <strong>in</strong>cidere <strong>in</strong>maniera nettamente <strong>di</strong>fferenziata e controversa sul risultato f<strong>in</strong>ale della stabilizzazione.ABSTRACTThe experimental study expla<strong>in</strong>ed <strong>in</strong> this paper lays stress on the construction problemsrelated to the stabilization of soils by lime. Such technique, also adopted <strong>in</strong> the recentrailway works for the construction of high speed l<strong>in</strong>es, proves to be effective <strong>in</strong>overcom<strong>in</strong>g the exist<strong>in</strong>g and <strong>in</strong>creas<strong>in</strong>g <strong>di</strong>fficulty <strong>in</strong> supply<strong>in</strong>g with good qualitygranular mixes, by means of recycl<strong>in</strong>g <strong>in</strong> situ soils.With lab tests, it has been tried to simulate and quantify the effects for thoseconstruction procedures which can affect the mechanical behaviour of mixes. Inparticular, it has been possible to po<strong>in</strong>t out for the mixes the extreme importance of thepulverization grade, given by the <strong>di</strong>mensions of the soil-lime lumps, which can<strong>in</strong>fluence <strong>in</strong> a decidedly <strong>di</strong>fferentiated and controversial way the f<strong>in</strong>al result ofstabilization.1. INTRODUZIONELa tecnica <strong>di</strong> stabilizzare le terre con calce è impiegata con profitto, soprattuttoall’estero, <strong>in</strong> molti lavori stradali, ferroviari ed anche aeroportuali. L’<strong>in</strong>teresse ègiustificato dalla duplice motivazione <strong>di</strong> ridurre l’uso <strong>di</strong> materiali granulari pregiati,sempre meno economicamente convenienti, e <strong>di</strong> salvaguardare gli aspetti ambientalime<strong>di</strong>ante la riduzione <strong>di</strong> cave <strong>di</strong> prestito e <strong>di</strong> depo<strong>sito</strong>.In effetti il pr<strong>in</strong>cipale vantaggio <strong>di</strong> tale tecnica è quello <strong>di</strong> poter riutilizzare<strong>di</strong>rettamente <strong>in</strong> <strong>sito</strong> proprio quei terreni considerati non idonei <strong>in</strong> campo stradale (argillee limi). Quest’ultimi, data la loro estrema sensibilità alle variazioni <strong>di</strong> contenutod’acqua, sono responsabili <strong>di</strong> molti <strong>di</strong>ssesti che avvengono durante la vita <strong>di</strong> unapavimentazione. Tali effetti possono essere mitigati me<strong>di</strong>ante la stabilizzazione concalce che produce la formazione <strong>di</strong> nuovi composti più stabili e resistenti (silicoallum<strong>in</strong>atiidrati <strong>di</strong> calcio e magnesio[1]) ottenuti dalla comb<strong>in</strong>azione della silice eallum<strong>in</strong>a presente nelle argille con gli ioni calcio apportati dalla calce stessa.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 1


Numerosi stu<strong>di</strong> condotti <strong>in</strong> laboratorio hanno potuto <strong>di</strong>mostrare l’efficacia <strong>di</strong> taletrattamento sotto il profilo della capacità portante e della resistenza [2, 3].Non va però sottaciuto che la buona riuscita del trattamento è con<strong>di</strong>zionata dallemodalità <strong>di</strong> esecuzione dei lavori <strong>in</strong> <strong>sito</strong> che ovviamente, data la loro variabilità enotevole <strong>di</strong>fferenza rispetto alle procedure standard <strong>di</strong> laboratorio, <strong>in</strong>fluenzano <strong>in</strong> modocasuale e non preve<strong>di</strong>bile il risultato f<strong>in</strong>ale.2. SCOPO DELL’INDAGINEIn questo lavoro si sono volute stu<strong>di</strong>are, me<strong>di</strong>ante un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sperimentale <strong>di</strong>laboratorio composta da particolari procedure <strong>di</strong> laboratorio, le variabili che <strong>in</strong>fluenzanoil fenomeno <strong>di</strong> stabilizzazione focalizzando l’attenzione <strong>sulle</strong> problematiche concernentila messa <strong>in</strong> opera <strong>delle</strong> miscele <strong>in</strong> <strong>sito</strong>.Per quanto menzionato <strong>in</strong> precedenza risulta comprensibile che le reazioni <strong>di</strong>chimiche stabilizzazione (a breve e lungo term<strong>in</strong>e) possono avvenire con efficacia solose esiste un <strong>in</strong>timo contatto tra la calce e il terreno.In pratica, prima del trattamento con calce, il terreno deve essere scarificato esm<strong>in</strong>uzzato con opportune lame scarificatrici ed erpici a <strong>di</strong>sco <strong>in</strong> modo che lagranulometria f<strong>in</strong>ale <strong>delle</strong> zolle sia adeguatamente ridotta. Successivamente, dopo lospan<strong>di</strong>mento della calce e dell’eventuale acqua <strong>di</strong> idratazione, deve essere effettuata lamiscelazione e polverizzazione f<strong>in</strong>ale f<strong>in</strong>o ad ottenere, come precisa il “LimeStabilization Construction Manual” [4], un terreno <strong>in</strong> forma sabbiosa tale da passare<strong>in</strong>teramente attraverso setacci con maglie <strong>di</strong> 2.5 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro e almeno per il 60% alsetaccio ASTM n.4.In cantiere tali fasi <strong>di</strong> frantumazione <strong>delle</strong> zolle e miscelazione non sempreconsentono l’ottenimento <strong>di</strong> una miscela terra-calce <strong>di</strong> colore uniforme, <strong>in</strong><strong>di</strong>cedell’omogeneità del materiale, soprattutto <strong>in</strong> relazione al tipo e alle con<strong>di</strong>zioni delterreno <strong>di</strong> partenza. Infatti per argille molto dure e compatte è consigliabile sud<strong>di</strong>viderelo span<strong>di</strong>mento e la miscelazione della calce <strong>in</strong> due tempi <strong>di</strong>versi: il primo apporto <strong>di</strong>legante serve per rendere più friabili le zolle d’argilla (a causa dei noti effetti smagrenti)e la seconda parte per la stabilizzazione stessa.In figura 1 è possibile constatare l’aspetto grossolano <strong>di</strong> un terreno argilloso dopo iprimi passaggi <strong>di</strong> una fresa, mentre <strong>in</strong> figura 2 sono visibili gli effetti <strong>di</strong> un numeroelevato <strong>di</strong> transiti della fresa su un terreno che ha subito una prima maturazione.E’ logico attendersi che un terreno nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> figura 1, non sod<strong>di</strong>sfacente irequisiti <strong>in</strong><strong>di</strong>cati dalla National Lime Association, con <strong>di</strong>fficoltà potrà fornire esitipositivi derivanti dalla stabilizzazione <strong>in</strong> quanto la calce, essendo localizzata sullasuperficie esterna dei grossi grumi <strong>di</strong> argilla, avrà poca probabilità <strong>di</strong> reagire con ilterreno e soprattutto con la parte <strong>in</strong>terna dei grumi stessi, anche ammettendo reazionichimiche “<strong>in</strong> soluzione”. Al contrario la miscela f<strong>in</strong>emente sm<strong>in</strong>uzzata <strong>di</strong> figura 2 ènelle con<strong>di</strong>zioni ottimali per far avvenire la reazione fra calce e terreno <strong>in</strong> quanto ilcontatto fra i due elementi è stretto; ciò è constatabile dalla colorazione uniformedell’impasto <strong>in</strong> cui si è perso l’effetto “biancastro” <strong>in</strong>dotto dalla calce che risultalimitato solo ad alcuni grumi più gran<strong>di</strong>.Da quanto detto si è cercato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are l’effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>saggregazione del terreno <strong>di</strong>partenza sul risultato della stabilizzazione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> acquisizione <strong>delle</strong> resistenzemeccaniche. A tale scopo è stata messa a punto una procedura <strong>di</strong> laboratorio per laconfezione <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> miscele terra-calce costituiti da <strong>di</strong>fferenti granulometrie deigrumi del terreno <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 2


Figura 1 – Aspetto del terreno con calcedopo pochi passaggi della fresaFigura 2 – Aspetto del terreno con calcedopo molti passaggi della fresaInoltre si è voluto <strong>in</strong>dagare l’effetto della fase <strong>di</strong> compattazione, successiva a quella<strong>di</strong> miscelazione, che <strong>in</strong> <strong>sito</strong> può avvenire secondo modalità <strong>di</strong>verse. A tal f<strong>in</strong>e si sonoprese <strong>in</strong> considerazione due variabili: i ritar<strong>di</strong> fra le due fasi suddette e l’entità delcostipamento.La scelta della prima variabile deriva dalla possibilità pratica <strong>di</strong> dover ritardare, permotivi <strong>di</strong> cantiere o <strong>di</strong> stabilizzazioni <strong>in</strong> centrale, la fase <strong>di</strong> compattazione per <strong>di</strong>verseore se non giorni e <strong>di</strong> verificare se questo ritardo possa pregiu<strong>di</strong>care la formazione de<strong>in</strong>uovi composti creatisi a breve term<strong>in</strong>e.La seconda variabile ha il preciso scopo <strong>di</strong> verificare lo sviluppo <strong>delle</strong> resistenze<strong>delle</strong> miscele <strong>in</strong> funzione dell’entità dell’addensamento che <strong>in</strong> <strong>sito</strong> può risultare<strong>di</strong>fferente a seconda dei mezzi utilizzati e del numero <strong>di</strong> passaggi effettuati.Queste ultime due variabili già prese <strong>in</strong> considerazione da altri autori <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong>[5] sono state rivisitate mettendole <strong>in</strong> funzione anche del grado <strong>di</strong> f<strong>in</strong>ezza del terreno.3. PROGRAMMA SPERIMENTALEL’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sperimentale ha riguardato lo stu<strong>di</strong>o <strong>delle</strong> caratteristiche <strong>di</strong> resistenza <strong>di</strong>miscele ottenute dalla comb<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> una quantità <strong>di</strong> calce prefissata con un terrenoopportunamente preparato <strong>in</strong> modo da riprodurre <strong>di</strong>fferenti situazioni <strong>in</strong> opera.In particolare sulla base <strong>delle</strong> considerazioni precedenti sono state prese <strong>in</strong> esame leseguenti tre problematiche:1. grado <strong>di</strong> f<strong>in</strong>ezza dei grumi;2. ritardo tra miscelazione e compattazione;3. <strong>di</strong>versità nell'energia <strong>di</strong> compattazione.Gli effetti <strong>di</strong> tali variabili <strong>sulle</strong> prestazioni meccaniche sono stati stu<strong>di</strong>ati tramite:• prove <strong>di</strong> compressione assiale ad espansione laterale libera;• prove <strong>di</strong> trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta.La scelta della seconda tipologia <strong>di</strong> prova <strong>di</strong>scende dal fatto che le terre stabilizzatevengono generalmente impiegate negli strati più profon<strong>di</strong> della pavimentazione e qu<strong>in</strong><strong>di</strong>maggiormente sottoposti a tensioni <strong>di</strong> trazione.3.1. Materiali utilizzatiNella sperimentazione si è utilizzata una terra limo argillosa avente un limite liquidopari a 54 e un limite plastico pari a 26. Da tali valori dei limiti <strong>di</strong> consistenza deriva unXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 3


terreno me<strong>di</strong>amente plastico, con un <strong>in</strong><strong>di</strong>ce <strong>di</strong> plasticità pari a 28, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> idoneo altrattamento con calce.Nella preparazione della miscela si è utilizzata una calce idrata <strong>in</strong> polvere <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>ecalcarea e acqua priva d’impurità dannose (aci<strong>di</strong>) e materie organiche.3.2. Confezionamento <strong>delle</strong> miscele e dei prov<strong>in</strong>iAl f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> simulare le <strong>di</strong>verse capacità <strong>di</strong>sgreganti <strong>delle</strong> frese che operano <strong>in</strong> cantiere,si è proceduto alla sud<strong>di</strong>visione del terreno <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e, composto da parti <strong>di</strong> varie<strong>di</strong>mensioni, <strong>in</strong> <strong>di</strong>fferenti classi <strong>di</strong> “<strong>di</strong>saggregazione”.In pratica me<strong>di</strong>ante vagliatura si sono separati campioni <strong>di</strong> terreno formati ciascunoda grumi contenuti tutti all’ <strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un <strong>in</strong>tervallo <strong>di</strong>mensionale ben preciso. Inparticolare si sono ottenute quattro classi <strong>di</strong> <strong>di</strong>saggregazione così sud<strong>di</strong>vise <strong>in</strong> funzionedella <strong>di</strong>mensione d dei grumi:I classe : 0.00 mm < d < 2.00 mm;II classe : 2.00 mm < d < 6.35 mm;III classe : 6.35 mm < d < 12.70 mm;IV classe : 12.70 mm < d < 19.05 mm.In figura 3 sono stati fotografati campioni del terreno sud<strong>di</strong>visi nelle 4 classi.Classe IVClasse IIClasse IClasse IIIFigura 3 – Classi <strong>di</strong> <strong>di</strong>saggregazione del terreno preparato <strong>in</strong> laboratorioLe miscele terra-calce-acqua sono state preparate seguendo questo schema:• umi<strong>di</strong>ficazione della terra con l'aggiunta <strong>di</strong> acqua nella dovuta percentuale;• aggiunta della calce e successiva miscelazione;• compattazione.Tutte le fasi sono state eseguite con la massima cura e stessa metodologia al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong>ottenere risultati il più possibile rispondenti alla situazione reale <strong>in</strong> <strong>sito</strong> e comunque uncorretto confronto dei valori stessi.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 4


In particolare per ottenere valori prefissati <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà, si è aggiunta l'acqua necessaria<strong>in</strong> maniera uniforme, per mezzo <strong>di</strong> un nebulizzatore, sul campione <strong>di</strong> terreno, <strong>di</strong>assegnata pezzatura, contenuto <strong>in</strong> un sacco ermetico. Il campione è stato poi lasciatochiuso nel contenitore per un tempo sufficiente ad umi<strong>di</strong>ficare <strong>in</strong> modo omogeneo ilterreno; dopo vari tentativi si è potuto constatare che risultava necessaria una settimana<strong>di</strong> tempo per garantire l’umi<strong>di</strong>ficazione <strong>in</strong> profon<strong>di</strong>tà anche dei grumi più gran<strong>di</strong>.La quantità d’acqua da aggiungere è stata calcolata come <strong>di</strong>fferenza tra l’umi<strong>di</strong>tàf<strong>in</strong>ale <strong>di</strong> progetto e l’umi<strong>di</strong>tà <strong>in</strong>iziale del terreno preventivamente asciugato all’aria f<strong>in</strong>oa raggiungere un contenuto d’acqua compreso fra il 7.5 e 8.5%.Sono state scelti 4 <strong>di</strong>fferenti tenori d’acqua <strong>in</strong> modo da <strong>in</strong>dagare gli effetti dellastabilizzazione <strong>in</strong> un <strong>in</strong>torno ampio dell’umi<strong>di</strong>tà ottima <strong>di</strong> costipamento.Si è poi proceduto alla miscelazione della calce, <strong>in</strong> quantità del 6%, senza l’utilizzo<strong>di</strong> alcuna impastatrice ma operando “manualmente”. Ciò ha consentito <strong>di</strong> mantenere<strong>in</strong>variata la pezzatura orig<strong>in</strong>aria come è possibile osservare dalla figura 4 <strong>in</strong> cui èrappresentata la terra <strong>di</strong> classe IV cosparsa uniformemente <strong>di</strong> calce sulla superficie.E’ possibile osservare da quest’ultimaimmag<strong>in</strong>e che tale tecnica manuale <strong>di</strong>laboratorio riproduce le stesse con<strong>di</strong>zioni delterreno <strong>in</strong> <strong>sito</strong> dopo pochi passaggi delmiscelatore (pulvimixer) ve<strong>di</strong> figura 1.Si è volutamente scegliere una percentuale<strong>di</strong> calce del 6% <strong>in</strong> quanto è risultata laquantità massima <strong>di</strong> legante utilizzabile perFigura 4 – Terra <strong>di</strong> classe IV miscelata evidenziare gli effetti della stabilizzazionecon calcecompatibilmente con l’esigenza <strong>di</strong> evitare<strong>delle</strong> per<strong>di</strong>te nella fase <strong>di</strong> miscelazione.Subito dopo quest’ultima fase il terreno trattato è stato compattato secondo ilproce<strong>di</strong>mento AASHTO mo<strong>di</strong>ficato utilizzando fustelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro pari a 4 pollici.Dalla figura 5 si ev<strong>in</strong>ce come i prov<strong>in</strong>i confezionati con grumi <strong>di</strong> prefissate <strong>di</strong>mensioni(classe IV), anche dopo la compattazione, mantengono una struttura <strong>in</strong>terna cherispecchia fedelmente la “composizione” <strong>in</strong>iziale. Quanto detto è constatabile ancheesternamente come <strong>in</strong><strong>di</strong>cato nelle figure 6, 7 e 8 <strong>in</strong> cui sono riportate le immag<strong>in</strong>i <strong>di</strong>prov<strong>in</strong>i <strong>in</strong>tegri confezionati con calce e impiegando <strong>di</strong>verse classi <strong>di</strong> f<strong>in</strong>ezza dei grumi.Successivamente i prov<strong>in</strong>i sono stati lasciati amaturare a temperatura costante (20°C) per 28 giorni <strong>in</strong>buste sigillate al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> evitare il fenomeno dellacarbonatazione.L’<strong>in</strong>fluenza del ritardo fra la fase <strong>di</strong> miscelazione eClasse IVCalce = 0 %Figura 5 – Sezione <strong>di</strong> unprov<strong>in</strong>ocompattazione è stata stu<strong>di</strong>ata, per ognuna <strong>delle</strong> 4 classi<strong>di</strong> <strong>di</strong>saggregazione, prendendo <strong>in</strong> considerazione 4tempi: nullo, 1 giorno, 3 giorni e 7 giorni. Per questa<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e il confezionamento è stato eseguitorelativamente ad una w opt me<strong>di</strong>a relativa a tutte le classi<strong>di</strong> <strong>di</strong>saggregazione risultata pari a circa w = 15%.Per lo stu<strong>di</strong>o degli effetti dell’energia <strong>di</strong> costipamentosi sono considerate quattro <strong>di</strong>verse energie <strong>di</strong> compattazione ottenute con <strong>di</strong>fferent<strong>in</strong>umero <strong>di</strong> colpi per strato: 15, 20, 25 e 30. Anche <strong>in</strong> questo caso è stata adottatal’umi<strong>di</strong>tà ottima me<strong>di</strong>a relativa a tutte le classi <strong>di</strong> <strong>di</strong>saggregazione.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 5


Classe IICalce = 6 %Classe IIICalce = 6 %Classe IVCalce = 6 %Figura 6 – Prov<strong>in</strong>oconfezionato con terreno <strong>di</strong>classe IIFigura 7 – Prov<strong>in</strong>oconfezionato con terreno <strong>di</strong>classe IIIFigura 8 – Prov<strong>in</strong>oconfezionato con terreno <strong>di</strong>classe IV3.3. Esecuzione <strong>delle</strong> prove <strong>di</strong> resistenzaLa prova <strong>di</strong> compressione ad espansione laterale libera è stata effettuata seguendo le<strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni della normativa A.S.T.M. D5102-90 appositamente prevista per le miscelecompattate <strong>di</strong> terra-calce [6].La prova consiste nel misurare lo sforzo <strong>di</strong> contrasto offerto dai prov<strong>in</strong>i cil<strong>in</strong>dricisollecitati assialmente dall’avanzamento <strong>di</strong> un piatto a velocità controllata. Inparticolare si è imposta una velocità <strong>di</strong> avanzamento pari a 1/20 <strong>di</strong> pollice al m<strong>in</strong>uto(1.25 mm/m<strong>in</strong>) e cioè una deformazione assiale pari a circa 1%/m<strong>in</strong> rientrantenell’<strong>in</strong>tervallo previsto dalla norma (0.5÷2%/m<strong>in</strong>).Tramite la registrazione del carico <strong>di</strong> contrasto P e dell’accorciamento dei prov<strong>in</strong>i ∆l,misurato a mezzo <strong>di</strong> appositi comparatori, è stato possibile ottenere le curve tensionedeformazione(σ-ε) per ogni campione testato tenendo conto semplicemente che:∆l• la deformazione del prov<strong>in</strong>o è data da ε = <strong>in</strong> cui∆l è la variazione <strong>di</strong> altezzal 0 è l’altezza <strong>in</strong>iziale• la sollecitazione va calcolata considerando che l’area della sezione trasversale A,durante la fase <strong>di</strong> compressione, può variare rispetto a quella <strong>in</strong>iziale A 0 secondoil tipo <strong>di</strong> rottura:rottura fragile (brittle failure) A=A 0A0rottura a forma cil<strong>in</strong>drica (cyl<strong>in</strong>drical shape failure) A =⎛ ε ⎞⎜1-⎟⎝ 100 ⎠A0rottura a forma <strong>di</strong> barile (barrel shape failure)A =⎛ 0.6ε⎞⎜1-⎟⎝ 100 ⎠l 0XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 6


Per quanto riguarda la prova <strong>di</strong> trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta, detta anche Brasiliana, è stataadottata la stessa velocità <strong>di</strong> deformazione imposta nel test precedente. I valori <strong>di</strong>sollecitazione sono stati dedotti utilizzando la nota formula:2PR t= <strong>in</strong> cui P è il carico <strong>di</strong> rottura a compressione <strong>di</strong>ametrale, D e h sonoπ Dhrispettivamente il <strong>di</strong>ametro e l’altezza del prov<strong>in</strong>o.4. ANALISI E CONFRONTO DEI RISULTATINel seguito sono riportati i risultati separati per le 3 variabili stu<strong>di</strong>ate. In particolare irisultati sono stati espressi <strong>in</strong> funzione del contenuto d’acqua effettivamente presenteall’<strong>in</strong>terno dei campioni rilevato subito dopo le prove <strong>di</strong> resistenza.4.1. Grado <strong>di</strong> f<strong>in</strong>ezza dei grumiNelle figure 9 e 10 sono riportati a confronto i risultati <strong>delle</strong> prove <strong>di</strong> compressioneottenuti sui terreni trattati e non, rispettivamente per i materiali <strong>di</strong> classe I e IV.I grafici testimoniano con estrema chiarezza quanto il grado <strong>di</strong> f<strong>in</strong>ezza della miscela<strong>in</strong>cida sul risultato f<strong>in</strong>ale della stabilizzazione.In particolare è possibile osservare come i prov<strong>in</strong>i confezionati con il terreno più f<strong>in</strong>e(classe I, fig.9) e trattati con calce mostr<strong>in</strong>o una spiccata crescita <strong>delle</strong> resistenze <strong>in</strong>accordo alle <strong>di</strong>ffuse esperienze riportate <strong>in</strong> letteratura.Il s<strong>in</strong>golare risultato riportato <strong>in</strong> figura 10 <strong>di</strong>mostra <strong>in</strong>vece, con molta più evidenza <strong>di</strong>quanto ci si poteva attendere, che i terreni grossolani (classe IV) trattati con calcepossono produrre effetti nulli se non negativi.Già questi pochi risultati confermano i dubbi posti sull’efficacia del metodo <strong>di</strong>trattare con calce terreni che non siano stati prelim<strong>in</strong>armente preparati <strong>in</strong> modoadeguato.Tali effetti contrastanti riscontrabili per le due classi <strong>di</strong> terreno nelle resistenze acompressione sono confermati dal caratteristico meccanismo <strong>di</strong> rottura a cui sono statisoggetti i prov<strong>in</strong>i durante le prove.Resistenza a compressione [MPa]3.02.52.01.51.00.50.010 12 14 16 18 20Contenuto d'acqua [%]Calce 0%Calce 6%Figura 9 – Resistenza a compressione <strong>in</strong>funzione del contenuto d’acqua per prov<strong>in</strong>iconfezionati con terreno <strong>di</strong> classe I0.010 12 14 16 18 20Figura 10 – Resistenza a compressione <strong>in</strong>funzione del contenuto d’acqua per prov<strong>in</strong>iconfezionati con terreno <strong>di</strong> classe IVIn figura 11 è riportata l’immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> un prov<strong>in</strong>o stabilizzato con calce confezionatocon il terreno <strong>di</strong> classe I dopo che è stato sottoposto alla prova <strong>di</strong> compressione. Essomostra l’aspetto tipico <strong>di</strong> rottura fragile, con l<strong>in</strong>ee <strong>di</strong> frattura a 45°; <strong>in</strong>oltre la miscelarisulta compatta e coesa <strong>di</strong> colore uniforme.Resistenza a compressione [MPa]3.02.52.01.51.00.5Contenuto d'acqua [%]Calce 0%Calce 6%XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 7


Mentre <strong>in</strong> figura 12 è possibile constatare come il prov<strong>in</strong>o preparato con il terreno <strong>di</strong>classe IV e trattato con calce si sia completamente <strong>di</strong>sgregato, tornando quasi alla sua<strong>in</strong>ziale composizione <strong>in</strong> grumi <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e.Classe IVCalce = 6 %Classe ICalce = 6 %Figura 11 – Rottura a compressione <strong>di</strong> unprov<strong>in</strong>o confezionato con il terreno <strong>di</strong>classe I stabilizzato con il 6% <strong>di</strong> calceFigura 12 – Rottura a compressione <strong>di</strong> unprov<strong>in</strong>o confezionato con il terreno <strong>di</strong>classe IV stabilizzato con il 6% <strong>di</strong> calceQuesta <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> comportamento è confermata <strong>in</strong>oltre anche dall’andamento <strong>delle</strong>curve sforzo-deformazione che per i prov<strong>in</strong>i <strong>di</strong> classe I sono risultate più pendentirispetto a quelle <strong>delle</strong> miscele confezionate con classe IV.Il confronto prestazionale f<strong>in</strong>ora presentato risulta particolarmente evidente <strong>in</strong> quantosono state poste <strong>in</strong> relazione le miscele confezionate con le due classi granulometricheestreme del terreno <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e. Ovviamente i risultati dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e relativi alle altre dueclassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>saggregazione hanno fornito valori <strong>in</strong>terme<strong>di</strong> a quelli precedenti come èpossibile constatare dalla figura 13.Resistenza a compressione [MPa]3.02.52.01.51.00.50.010 12 14 16 18 20Contenuto d'acqua [%]Classe IClasse IIClasse IIIClasse IVFigura 13 – Resistenza a compressione deiterreni stabilizzati con il 6 % <strong>di</strong> calceAnaloghi risultati sono stati ottenutiper le prove <strong>di</strong> trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta. In figura14 e 15 sono riportati i valori <strong>di</strong> resistenzaottenuti con e senza calce rispettivamenteper la I e IV classe <strong>di</strong> terreno. In figura 16sono visibili globalmente le riduzionidegli effetti positivi della stabilizzazioneall’aumentare <strong>delle</strong> <strong>di</strong>mensioni dei grumipresenti nella miscela.In def<strong>in</strong>itiva i risultati confermano cheuna maggior polverizzazione del terreno equ<strong>in</strong><strong>di</strong> una più uniforme <strong>di</strong>spersione dellacalce all’<strong>in</strong>terno della miscela favoriscel’aumento <strong>delle</strong> prestazioni meccaniche dovuto alla stabilizzazione. D’altronde è lecitosupporre che le reazioni possano svilupparsi <strong>in</strong> tutto il materiale trattato solo se esiste un<strong>in</strong>timo contatto fra i due elementi reagenti.Nella figura 17 sono riportati le variazioni percentuali <strong>delle</strong> resistenze massime(compressione e trazione), a seguito dell’aggiunta <strong>di</strong> calce, <strong>in</strong> funzione del <strong>di</strong>ametrome<strong>di</strong>o dei grumi per le 4 classi <strong>di</strong> terreno.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 8


Resistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta [MPa]0.50.40.30.20.10.010 12 14 16 18 20Contenuto d'acqua [%]Calce 0%Calce 6%Figura 14 – Resistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta<strong>in</strong> funzione del contenuto d’acqua perprov<strong>in</strong>i confezionati con terreno <strong>di</strong> classe IResistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta [MPa]0.50.40.30.20.10.010 12 14 16 18 20Contenuto d'acqua [%]Calce 0%Calce 6%Figura 15 – Resistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta<strong>in</strong> funzione del contenuto d’acqua perprov<strong>in</strong>i confezionati con terreno <strong>di</strong> classe IVResistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta [MPa]0.50.40.30.20.10.010 12 14 16 18 20Contenuto d'acqua [%]Classe IClasse IIClasse IIIClasse IVFigura 16 – Resistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>rettadei terreni stabilizzati con il 6 % <strong>di</strong> calceL’esame del grafico mostra che lamiscelazione con il legante comportaeffetti positivi sul comportamentomeccanico che vanno riducendosiall’aumentare della <strong>di</strong>mensione dei grumif<strong>in</strong>o a <strong>di</strong>venire marcatamente negativi peri terreni <strong>di</strong> classe IV. In particolare taliandamenti risultano esaltati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong>resistenza a trazione, caratteristicameccanica quest’ultima rilevante per glistrati <strong>in</strong>feriori della pavimentazione neiquali la miscelazione con calce èusualmente impiegata.Variazione resistenze massime [%]120100806040200-20-40CompressioneTrazione0 5 10 15 20Diametro me<strong>di</strong>o dei grumi [mm]Figura 17 – Variazioni percentuali <strong>delle</strong> resistenze massime conseguenti all’aggiunta del6% <strong>di</strong> calce <strong>in</strong> funzione del <strong>di</strong>ametro me<strong>di</strong>o dei grumiXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 9


Sulla base <strong>di</strong> tali risultati appare chiaro che uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> laboratorio <strong>di</strong> untrattamento a calce, effettuato comunemente con miscelatori meccanici che sm<strong>in</strong>uzzanof<strong>in</strong>emente il terreno (tipo classe I), può fornire <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni sulla riuscita dellastabilizzazione non riproducibili <strong>in</strong> <strong>sito</strong>.In tal modo <strong>di</strong>venta fondamentale <strong>in</strong>serire nei capitolati d’esecuzione <strong>delle</strong> opere,<strong>in</strong>sieme alle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni relative alle percentuali del legante da impiegare, anche il grado<strong>di</strong> <strong>lavorazione</strong> della miscela che, secondo questo stu<strong>di</strong>o, deve assicurare un elevatogrado <strong>di</strong> sm<strong>in</strong>uzzamento del terreno con <strong>di</strong>mensioni dei grumi assolutamente <strong>in</strong>feriori a1 cm. Infatti al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>mensioni la somm<strong>in</strong>istrazione della calce non produceuna miscela compatta più resistente ma può facilitare la separazione dei grumi <strong>di</strong>partenza, a guisa <strong>di</strong> lubrificante, comportando una riduzione <strong>delle</strong> prestazionimeccaniche.4.2. Ritardo tra miscelazione e compattazioneIn figura 18 e 19 sono riportati i risultati relativi allo stu<strong>di</strong>o dell’<strong>in</strong>fluenza del tempo<strong>di</strong> ritardo fra miscelazione e compattazione rispettivamente <strong>sulle</strong> resistenze acompressione e trazione.Da una <strong>di</strong>sam<strong>in</strong>a appare subito evidente come questa variabile comportageneralmente una riduzione <strong>delle</strong> prestazioni meccaniche <strong>di</strong> tipo non l<strong>in</strong>eare. In effetti èvisibile una notevole caduta <strong>delle</strong> resistenze già con 1 giorno <strong>di</strong> ritardo fra le due fasilavorative, riduzione che va attenuandosi nei giorni successivi.Un’altra considerazione che si ev<strong>in</strong>ce dai grafici è che per le prime due classi ilprocesso <strong>di</strong> decrescita sembra non est<strong>in</strong>guersi dopo 7 giorni al contrario <strong>di</strong> quantoaccade per le ultime due classi (III e IV). In particolare il terreno <strong>di</strong> classe IV, data lasua <strong>in</strong>efficacia alla stabilizzazione con calce, assume un valore circa costante mostrandocoerentemente una non <strong>in</strong>fluenza <strong>di</strong> tale variabile.Resistenza a compressione [MPa]3.02.52.01.51.00.50.00 1 2 3 4 5 6 7Tempi <strong>di</strong> ritardoClasse IClasse IIClasse IIIClasse IVFigura 18 – Andamento <strong>delle</strong> resistenze acompressione dei terreni trattati con il 6%<strong>di</strong> calce <strong>in</strong> funzione del tempo <strong>di</strong> ritardo framiscelazione e compattazioneResistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta [MPa]0.50.40.30.20.100 1 2 3 4 5 6 7Tempi <strong>di</strong> ritardoClasse IClasse IIClasse IIIClasse IVFigura 19 – Andamento <strong>delle</strong> resistenze atrazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta dei terreni trattati con il6% <strong>di</strong> calce <strong>in</strong> funzione del tempo <strong>di</strong>ritardo fra miscelazione e compattazioneQuanto detto consente <strong>di</strong> esprimere che la variabile “ritardo” produce effettisoprattutto <strong>in</strong> quei terreni più pre<strong>di</strong>sposti alla stabilizzazione con calce cioè quei terrenif<strong>in</strong>emente sm<strong>in</strong>uzzati che possono reagire maggiormente con la calce. Inoltrequest’ultimi avendo maggior quantità <strong>di</strong> materiale reagente richiedono più tempo perstabilizzarsi e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> coerentemente risentono per tempi più estesi <strong>di</strong> un ritardo framiscelazione e compattazione.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 10


Ovviamente terreni più grossolani, reagendo poco con il legante, subiscono riduzionim<strong>in</strong>ori e concentrate solo nei primi giorni.4.3. Diversità nell’energia <strong>di</strong> compattazioneNelle figure 20 e 21 vengono rappresentati gli andamenti <strong>delle</strong> resistenze,rispettivamente <strong>di</strong> compressione e trazione, <strong>in</strong> funzione del numero <strong>di</strong> colpi assestati almateriale miscelato con calce.Resistenza a compressione [MPa]3.02.52.01.51.00.50.015 20 25 30N° colpiClasse IClasse IIClasse IIIClasse IVFigura 20 – Andamento <strong>delle</strong> resistenze acompressione dei terreni trattati con il 6%<strong>di</strong> calce <strong>in</strong> funzione del numero <strong>di</strong> colpi015 20 25 30Figura 21 – Andamento <strong>delle</strong> resistenze atrazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta dei terreni trattati con il6% <strong>di</strong> calce <strong>in</strong> funzione del numero <strong>di</strong> colpiL’effetto <strong>di</strong> un maggiore addensamento, comprensibilmente come per ogni altromateriale, migliora le caratteristiche meccaniche del terreno trattato. In questa <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>eperò si voleva evidenziare se una maggior compattazione <strong>in</strong>fluenzasse <strong>in</strong> modo<strong>di</strong>fferente le reazioni <strong>di</strong> stabilizzazioni a seconda del grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione della calceall’<strong>in</strong>terno del terreno.Da un primo esame le tendenze <strong>di</strong> aumento riscontrate per le 4 classi <strong>di</strong><strong>di</strong>saggregazione, non ben def<strong>in</strong>ite anche a causa dell’eterogeneità dei campioni,sembrano apparire analoghe. In pratica il costipamento <strong>in</strong>cide circa della stessa quantità<strong>in</strong> valore assoluto <strong>sulle</strong> prestazioni meccaniche <strong>delle</strong> miscele.Ovviamente il confronto relativo fra la miscela costipata con l’energia m<strong>in</strong>ima (15colpi) e massima (cioè doppia) comporta variazioni <strong>di</strong>fferenziate per le 4 classi:l’<strong>in</strong>cremento risulta crescente passando dalla prima classe (circa 30%) alla quarta classe(circa 80%).5. CONCLUSIONIL’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sperimentale ha permesso <strong>di</strong> evidenziare l’importanza <strong>delle</strong> modalità <strong>di</strong>esecuzione dei lavori nelle stabilizzazioni <strong>delle</strong> terre con calce.Per mezzo <strong>di</strong> prove <strong>di</strong> laboratorio si è messo <strong>in</strong> luce l’effetto <strong>di</strong> una variabilefondamentale per la riuscita del trattamento: il grado <strong>di</strong> polverizzazione del terreno. Ineffetti i valori <strong>delle</strong> resistenze a compressione a trazione su terreni miscelati con calcesono risultati fortemente <strong>in</strong>fluenzati da tale variabile <strong>in</strong> modo da fornire giu<strong>di</strong>zi perf<strong>in</strong>ocontrastanti sull’e<strong>sito</strong> <strong>di</strong> tale tecnica.Si è potuto appurare che un risultato sod<strong>di</strong>sfacente della stabilizzazione con calcepuò avvenire soltanto se la preparazione <strong>in</strong>iziale del terreno e la successiva miscelazioneconsente l’ottenimento <strong>di</strong> un impasto omogeneo con <strong>di</strong>mensione dei grumipossibilmente <strong>in</strong>feriore a 1 cm. Solamente <strong>in</strong> tali con<strong>di</strong>zioni la calce ha la capacità <strong>di</strong>reagire <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>ffuso con i m<strong>in</strong>erali argillosi producendo i noti composti (silico-Resistenza a trazione <strong>in</strong><strong>di</strong>retta [MPa]0.50.40.30.20.1N° colpiClasse IClasse IIClasse IIIClasse IVXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 11


allum<strong>in</strong>ati idrati <strong>di</strong> calcio e magnesio) che sono alla base dell’<strong>in</strong>durimento a lungoterm<strong>in</strong>e <strong>di</strong> tali miscele. In caso contrario buona parte della calce resta <strong>in</strong>attiva econf<strong>in</strong>ata all’esterno dei grossi grumi determ<strong>in</strong>ando un deterioramento <strong>delle</strong> prestazionimeccaniche dell’<strong>in</strong>sieme.Ciò comporta che il rispetto <strong>di</strong> prescrizioni <strong>in</strong>erenti al grado <strong>di</strong> polverizzazione delterreno, da <strong>in</strong>serire obbligatoriamente nei capitolati, ha importanza analoga a quella <strong>di</strong>altre <strong>di</strong>sposizioni (% calce da impiegare, ecc.).Inoltre l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ha permesso <strong>di</strong> quantificare le riduzioni <strong>delle</strong> resistenze, conriferimento ai <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> sm<strong>in</strong>uzzamento del terreno, conseguenti ad un eventualeritardo fra le fasi realizzative <strong>di</strong> miscelazione e compattazione. Coerentemente a quantosopra, tale variabile ha giocato un ruolo più <strong>in</strong>tenso e prolungato nel tempo per lemiscele più f<strong>in</strong>i <strong>in</strong> quanto più pre<strong>di</strong>sposte a reagire con la calce.Ulteriormente si è potuto constatare l’<strong>in</strong>fluenza del grado <strong>di</strong> costipamento sulrisultato f<strong>in</strong>ale della stabilizzazione.In def<strong>in</strong>itiva dall’esame globale dei vari fattori analizzati è possibile ritenere <strong>di</strong>primaria importanza nell’esecuzione <strong>delle</strong> miscele terra-calce l’ottenimento delmassimo grado <strong>di</strong> polverizzazione e miscelazione del terreno con la calce al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong>evitare esigui effetti positivi se non impreviste e sgradevoli conseguenze.BIBLIOGRAFIA[1] TRB Committee On Lime And Lime-Fly Ash Stabilization, “Lime Stabilization”,Transportation Research Board 1987.[2] Festa B., Pernetti M., D’Apuzzo M., “Impiego <strong>delle</strong> miscele argilla-calce nellecostruzioni stradali”, Convegno SIIV I materiali nella sovrastruttura stradale,Ancona ottobre 1996.[3] Cerni G., “Deformabilità <strong>delle</strong> miscele terra-calce <strong>in</strong> prove cicliche a caricocostante”, Convegno Nazionale SIIV, Pisa ottobre 1997.[4] NATIONAL LIME ASSOCIATION, “Lime Stabilization Construction Manual”,Bullet<strong>in</strong> n.326, 1991.[5] Tesoriere G., Celauro B., Giuffrè O., “Problemi <strong>di</strong> esecuzione dei lavori <strong>in</strong> terracalceed <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni fornite da stu<strong>di</strong> sperimentali”, Le Strade n. 1184, maggiogiugno1979.[6] ASTM, “Methods for Unconf<strong>in</strong>ed Compressive Strength of Compacted Soil-LimeMixtures”, ASTM D5102-90.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 12

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