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catena alimentare - Agenzia provinciale per la protezione dell ...

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PROGETTO DIDATTICO TRIENNALE PERLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO"L'ADIGE E LE ACQUE LAGARINE"promosso daCOMUNITÀ DELLAVALLAGARINAAGENZIA PROVINCIALE PER LAPROTEZIONE DELL'AMBIENTESettore informazione e monitoraggiRETE TRENTINA DI EDUCAZIONEAMBIENTALE PER LOSVILUPPO SOSTENIBILELaboratorio territoriale del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garinaquaderno didattico2.AMBIENTEECOLOGIA eFAUNA ACQUATICA


traccia didattica <strong>per</strong> gli insegnanti e <strong>per</strong> gli studentinell'ambito del progetto didattico triennale"L'Adige e le Acque Lagarine"2. parteiniziativa promossa dal<strong>la</strong>Comunità del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garinaAssessorato all'AmbienteAssessorato all'Istruzionee da<strong>Agenzia</strong> <strong>provinciale</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>protezione</strong> <strong>dell</strong>'ambienteSettore informazione e monitoraggiRete trentina di educazione ambientale <strong>per</strong> lo sviluppo sostenibileLaboratorio territoriale del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garinaconil patrocinio<strong>dell</strong>'Assessorato all'Istruzionedel<strong>la</strong> Provincia Autonoma di Trentoe in col<strong>la</strong>borazione conP.A.T. - ServizioConservazione del<strong>la</strong> Naturae Valorizzazione Ambientaleideazione e progetto grafico : dott. Lorenzo Betti - naturalista ittiologotesti e immagini: dott. Lorenzo Betti - naturalista ittiologopp. 26-27 a cura del Servizio Conservazione del<strong>la</strong> Natura e ValorizzazioneAmbientale - Uff. Biotopi e Rete Natura 2000 - P.A.T. (dott. Piero F<strong>la</strong>mini)coordinamento: Servizio Istruzione - Comunità del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina (dott.ssa Igea Boni)copyright: Comunità del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garinastampa : Centro duplicazioni del<strong>la</strong> Provincia Autonoma di Trento, ottobre 2012


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 3INDICEPresentazione .......................................................................................................................................... 4Introduzione ............................................................................................................................................. 51. L'acqua come ambiente di vita ............................................................................................................... 62. Vivere nell'acqua................................................................................................................................... 83. La <strong>catena</strong> trofica e <strong>la</strong> piramide <strong>alimentare</strong>............................................................................................. 104. La <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong> nel <strong>la</strong>go .............................................................................................................. 125. Gli abitatori dei <strong>la</strong>ghi............................................................................................................................ 146. La <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong> nel fiume e nel torrente........................................................................................ 167. Gli abitatori del torrente e del fiume ...................................................................................................... 188. Invertebrati bentonici e autodepurazione .............................................................................................. 209. La vegetazione <strong>dell</strong>e rive ..................................................................................................................... 2210. Quando il fiume è inquinato ............................................................................................................... 2311. Pesci, pesca e gestione ittica ............................................................................................................. 2412. Le riserve naturali provinciali.............................................................................................................. 2613. Tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Trota marmorata: riproduzione e ripopo<strong>la</strong>mento ................................................................. 28i miei appunti.......................................................................................................................................... 31L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina4 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICAPresentazioneConoscere i valori ambientali del proprio territorio è, <strong>per</strong> una comunità, un fondamentale esercizio culturale diidentità. Questo vale, a maggior ragione, se parliamo di un elemento come l'acqua, che è risorsa ambientale,ma anche risorsa vitale primaria <strong>per</strong> l'uomo (potabile, <strong>alimentare</strong>, igienica...) e risorsa economica essenziale<strong>per</strong> molte attività produttive, dall'agricoltura al<strong>la</strong> zootecnia, dal<strong>la</strong> produzione idroelettrica all'industria in genere.Se consideriamo <strong>la</strong> sua molteplice importanza nel tempo, poi, avremo chiaro come <strong>la</strong> conoscenza deiprocessi di cui essa è protagonista, del<strong>la</strong> sua gestione ai fini del<strong>la</strong> sicurezza idraulica dei centri abitati e degliinsediamenti produttivi, dei suoi impieghi attuali e passati da parte del<strong>la</strong> collettività, del<strong>la</strong> sua valenza inun'ottica ambientale ed ecologica sia una base culturale indispensabile, che merita di essere approfondita instretta re<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> terra in cui si vive e si o<strong>per</strong>a.Da queste considerazioni e dal<strong>la</strong> forte volontà di consolidare lo "spirito di comunità" del<strong>la</strong> nostra val<strong>la</strong>ta nasceil progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado "L'Adige e le Acque Lagarine", chericonosce nell'acqua, nel<strong>la</strong> sua manifestazione sul territorio, nel<strong>la</strong> storia del suo rapporto con le attività umane,nell'esigenza di un suo uso solidale e sostenibile un fattore forte di aggregazione del<strong>la</strong> collettività <strong>la</strong>garina.Come le gocce d'acqua che cadono sui nostri monti confluiscono <strong>per</strong> dare vigore ai corsi d'acqua delfondovalle e al grande fiume, così gli abitanti del nostro territorio contribuiscono a formare una società attivanel gestire in modo responsabile una risorsa tanto importante, nell'oggi e nel domani, sia <strong>per</strong> sé, sia <strong>per</strong> lepopolose comunità che, nel<strong>la</strong> pianura, dipendono <strong>per</strong> le loro necessità idriche dalle acque che dal<strong>la</strong> nostraregione scendono a valle.L'idea di proporre ai nostri ragazzi, tramite il ruolo attivo degli insegnanti, un <strong>per</strong>corso educativo e dimaturazione su questi temi è stato possibile grazie al<strong>la</strong> stretta col<strong>la</strong>borazione tra gli assessorati all'istruzione eall'ambiente del<strong>la</strong> Comunità del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina e al fondamentale apporto del<strong>la</strong> Rete trentina di educazioneambientale <strong>per</strong> lo sviluppo sostenibile <strong>dell</strong>’<strong>Agenzia</strong> <strong>provinciale</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>protezione</strong> <strong>dell</strong>’ambiente. Numerosi enti,sia pubblici che privati, inoltre, hanno dimostrato grande disponibilità nel partecipare al progetto educativomettendo a disposizione <strong>la</strong> loro es<strong>per</strong>ienza di settore.L'intento è, naturalmente, quello di coinvolgere "da subito" gli studenti in un <strong>per</strong>corso di conoscenza e diresponsabilità civile che, tuttavia, non è rivolto solo a loro, ma all'intera collettività. Se con questa iniziativariusciremo a trasmettere al<strong>la</strong> nostra gente, e innanzitutto ai nostri giovani, il senso del valore <strong>dell</strong>e risorseidriche e degli ambienti acquatici del<strong>la</strong> nostra valle, avremo raggiunto un primo rilevante obiettivo culturale,indispensabile <strong>per</strong> rendere ancora più sostenibile e condivisa <strong>la</strong> gestione di un bene tanto prezioso <strong>per</strong> ilpresente e <strong>per</strong> il futuro.Marta BaldessariniRoberto BettinazziAssessore all'Istruzione del<strong>la</strong>Assessore all'Ambiente del<strong>la</strong>Comunità del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garinaComunità del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 5IntroduzioneL'Adige, i suoi affluenti grandi e piccoli che solcano le val<strong>la</strong>te <strong>la</strong>terali, le risorgive, gli stagni, i <strong>la</strong>ghi, le paludi, iruscelli e <strong>per</strong>fino le piccole pozze: questo è il patrimonio ambientale costituito dal reticolo idrografico del<strong>la</strong>Val<strong>la</strong>garina. Gli aspetti geografici, il ruolo <strong>dell</strong>e acque e dei ghiacci nel<strong>la</strong> formazione del territorio, gli interventi<strong>per</strong> <strong>la</strong> difesa idraulica degli insediamenti umani sono stati i temi del primo anno del progetto didattico "L'Adigee le Acque Lagarine", promosso dal<strong>la</strong> Comunità del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina insieme al<strong>la</strong> Rete Trentina di educazioneambientale <strong>per</strong> lo sviluppo sostenibile <strong>dell</strong>'<strong>Agenzia</strong> Provinciale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Protezione <strong>dell</strong>'Ambiente.Seguendo una linea logica che porterà nel terzo a conoscere l'utilizzazione <strong>dell</strong>e acque e le problematichedel<strong>la</strong> sua compatibilizzazione ecologica, il secondo anno è dedicato al<strong>la</strong> sco<strong>per</strong>ta <strong>dell</strong>e forme di vita chepopo<strong>la</strong>no le acque stagnanti e correnti, al loro ruolo dentro gli ecosistemi acquatici, al<strong>la</strong> loro insostituibilefunzione ecologica e valenza naturalistica.Pur a fronte di numerose alterazioni, anche intense, che hanno interessato il reticolo idrografico, soprattuttodove sono stati più intensi lo sfruttamento idrico e l'urbanizzazione del territorio, il mosaico ambientale del<strong>la</strong>Val<strong>la</strong>garina mantiene numerosi tasselli di grande valore ambientale, che proprio attraverso i corsi d'acqua, i<strong>la</strong>ghi e le aree umide formano una rete importante <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione <strong>dell</strong>e componenti vegetali, animali eambientali, non solo a livello strettamente locale. Si tratta di un insieme di elementi naturali di molteplicevalore, che compongono a livello locale il quadro del<strong>la</strong> biodiversità.Non si tratta "solo" di popo<strong>la</strong>zioni vegetali o animali o di tipologie di ambienti da conservare "fine a se stessi".Sono, invece, elementi essenziali del nostro stesso futuro, che garantiscono, da molti punti di vista, <strong>la</strong> qualitàdel<strong>la</strong> vita di chi vive oggi nel territorio del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina, di chi lo abiterà domani e anche di coloro che, a valle,ricevono le preziose risorse idriche prodotte dal territorio alpino. Non sono lontanissimi i tempi in cuil'inquinamento <strong>dell</strong>e acque <strong>dell</strong>'Adige - erano gli anni '80 - produsse danni talmente gravi a valle da mettere incrisi l'uso stesso <strong>dell</strong>'acqua nel<strong>la</strong> pianura veneta che a valle utilizza quel<strong>la</strong> risorsa idrica anche <strong>per</strong> scopiprimari come quello potabile. Le politiche virtuose di gestione del territorio e dei corpi idrici in Trentino hannofavorito, negli anni successivi, un recu<strong>per</strong>o del<strong>la</strong> qualità ambientale del reticolo idrografico, anche serimangono ancora molti passi da fare.Conoscere le caratteristiche biologiche ed ecologiche del fiume o del torrente che scorre quotidianamente almargine <strong>dell</strong>e nostre occupazioni quotidiane, dunque, non è un semplice esercizio culturale. Certo, puòessere bello contemp<strong>la</strong>re uccelli, pesci, anfibi dalle sponde di un <strong>la</strong>go. L'uomo lo fa dal<strong>la</strong> notte dei tempi... Puòessere emozionante scoprire l'insospettabile moltitudine di invertebrati che popo<strong>la</strong> i fondali di fiumi e torrenti.Ci stupiremo, spesso, del<strong>la</strong> varietà e del<strong>la</strong> curiosità di una realtà naturale che abbiamo a portata di mano eche, <strong>per</strong> molti aspetti, non ha nul<strong>la</strong> da invidiare ai famigerati protagonisti dei documentari televisivi sul<strong>la</strong>savana africana o sui fiumi del grande Nord.Ma sarà ancora più importante, da un punto di vista educativo, cogliere l'importanza di questo complessomondo di organismi con i quali conviviamo ogni giorno: quelle piccole <strong>la</strong>rve, ad esempio, che vivono sul fondodel fiume, nascoste ai nostri occhi e all'interesse dei più, e che compiono, giorno <strong>per</strong> giorno, l'indispensabile<strong>la</strong>voro di depurazione <strong>dell</strong>'acqua che, più a valle, noi stessi utilizziamo <strong>per</strong> le mille esigenze del<strong>la</strong> nostra vita.L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina6 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA1. L'acqua come ambiente di vitaL'acqua non è solo una sostanza chimica costituita dal<strong>la</strong>moleco<strong>la</strong> H 2 O. La sua ampia diffusione sul<strong>la</strong> Terra,principalmente allo stato liquido, ma anche allo statogassoso (vapore d'acqua) e allo stato solido (ghiaccio,neve) è un caso unico tra i corpi celesti che consociamo: èquesto fattore che ha <strong>per</strong>messo lo sviluppo e ildifferenziamento di molte forme di vita sul PianetaAzzurro.L'acqua infatti è il substrato essenziale <strong>per</strong> lo svolgimentodei processi biologici; essa entra in tutte le reazionibiochimiche e costituisce <strong>la</strong> base essenziale, comesolvente, <strong>dell</strong>e soluzioni fisiologiche. Grazie all'acqua, adesempio, le piante assumono dal terreno i sali mineraliindispensabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro crescita. Allo stesso modo l'acquaè <strong>la</strong> base fondamentale del sangue, che nell'organismodegli animali più evoluti <strong>per</strong>mette il trasferimento <strong>dell</strong>esostanze nutritive a tutti i distretti del corpo, così comel'eliminazione degli scarti <strong>dell</strong>'attività <strong>dell</strong>e cellule di tutti itessuti.L'acqua, d'altra parte, non è solo un composto chimicocapace di svolgere <strong>la</strong> funzione di solvente universale.Soprattutto nel suo stato liquido, così abbondantementepresente sul<strong>la</strong> crosta terrestre, essa costituisce ambientimolto partico<strong>la</strong>ri, sia francamente acquatici, sia umidi.Questi rappresentano una parte molto rilevante del<strong>la</strong>complessiva varietà di ecosistemi che si trovano sulPianeta. Anzi, poiché le prime forme di vita si sonosviluppate ed evolute proprio nell'ambiente acquatico, èproprio negli oceani e nei mari, e secondariamente nelleacque interne o continentali (<strong>la</strong>ghi, torrenti, fiumi etc.) chevivono gran parte <strong>dell</strong>e specie vegetali e animaliconosciute.Per molti aspetti l'acqua è un mezzo ambiente, cioè unposto dove vivere, alquanto vantaggioso. Gli organismiacquatici vivono immersi in una specie di brodo di coltura,dove <strong>la</strong> presenza di sostanze nutritive in soluzionefavorisce il loro sviluppo e <strong>la</strong> loro riproduzione. Questo valesoprattutto <strong>per</strong> le acque marine, che oltretutto hanno uncontenuto di sali disciolti molto simile a quello dei fluidiinterni di piante e animali.In quasi tutti gli ambienti acquatici pros<strong>per</strong>a unamiriade di organismi animali e vegetali. Tra leacque ferme (sopra) e le acque correnti (sotto),tuttavia, ci sono grandi differenze dovute proprioal<strong>la</strong> diversa velocità di ricambio <strong>dell</strong>'acqua.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 7È inverno: <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie del <strong>la</strong>go è ge<strong>la</strong>ta, masotto <strong>la</strong> vita continua, anche se a ritmi minori<strong>dell</strong>'estate.Anche nel rivo, sotto il ghiaccio scorre l'acqua.DENSITÀ (g/cm 3 )1,0011,0000,9990,9980,9970,9960,9950,9944°Cacqua "pesante"15°Cacqua leggera25°Cacqua molto leggera0 5 10 15 20 25 30 35TEMPERATURA (°C)L'acqua pesa di più a 4°C e questo ha importanticonseguenze sul<strong>la</strong> vita degli organismi acquaticisoprattutto nei <strong>la</strong>ghi: d'estate un "tappo"d'acqua calda e leggera impedisce l'ossigenazione<strong>dell</strong>e acque profonde che diventano inospitali<strong>per</strong> i pesci.Anche nei <strong>la</strong>ghi e nei fiumi, d'altra parte, le condizioni sonospesso molto favorevoli. Se si considera <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura, cisi accorgerà ben presto che in acqua si sta molto meglio chefuori! Nel fiume, ad esempio, d'estate è più fresco, <strong>per</strong>ché <strong>la</strong>capacità termica <strong>dell</strong>'acqua e il suo ricambio continuoalimentato da monte mantiene le tem<strong>per</strong>ature fresche.D'inverno, d'altra parte, se l'aria è molto fredda, <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficiepuò ghiacciare, ma siccome l'acqua liquida è "più pesante"del ghiaccio, sotto allo strato solido rimarrà sempre una partefluida, ovviamente con tem<strong>per</strong>atura su<strong>per</strong>iore allo zero. Cosìse un mammifero terrestre nel corso <strong>dell</strong>'anno deve sopportareun'escursione termica di 40-50 °C (da -10 a +35°C),un pesce <strong>dell</strong>'Adige subirà uno sbalzo molto minore pari asolo 15-20°C (da +2 a + 20°C).Le acque dolci, in cui <strong>la</strong> presenza di sali disciolti ère<strong>la</strong>tivamente bassa, sono ambienti un po' più difficili rispettoalle acque marine, ma molti organismi vegetali e animali, nelcorso <strong>dell</strong>'evoluzione, si sono adattati a viverci. I maggiori<strong>la</strong>ghi interni, i fiumi, i torrenti e i rivi di montagna, <strong>per</strong>fino lepozze temporanee apparentemente più insignificanti sonotutti biotopi nei quali diverse categorie di organismicompiono, in toto o solo in parte, il ciclo vitale nascendo,nutrendosi, crescendo, moltiplicandosi...Come gli organismi terrestri, anche quelli acquatici vivono inun ambiente fluido. Solo che <strong>la</strong> densità <strong>dell</strong>'acqua è moltomaggiore di quel<strong>la</strong> <strong>dell</strong>'aria. Per noi, mammiferi terrestri,l'attrito esercitato dall'aria sui corpi in movimento è abbastanzarilevante: pensate a quando tira il vento, oppure a quandodobbiamo muoverci con mezzi meccanici (automobile, treno,motocicletta...) "spostando" l'aria che incontriamo. Per unpesce, muoversi nell'elemento liquido è ancora più problematico.Vincere l'attrito viscoso esercitato dall'acqua suqualsiasi corpo in movimento richiede accorgimenti adeguati.C'è un'ultima caratteristica molto importante <strong>dell</strong>'acqua, checondiziona molto i vegetali e gli animali che ci vivono dentro.La sua densità cambia con <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura ed è massima a4°C. Vuol dire - più semplicemente - che l'acqua quando è a2°C o a 15°C è più leggera di quando è a 4°C. D'estate, nei<strong>la</strong>ghi, questo comporta una vera e propria stratificazionetermica. La fase solida, poi, cioè il ghiaccio, è ancora piùleggera e galleggia sopra <strong>la</strong> fase liquida: se non fosse così i<strong>la</strong>ghi dei climi freddi e tem<strong>per</strong>ato-freddi, d'inverno, gelerebberoin tutto il loro volume senza <strong>la</strong>sciare spazio ai pesci...L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina8 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA2. Vivere nell'acquaCome abbiamo visto, l'acqua possiede <strong>dell</strong>e caratteristichemolto partico<strong>la</strong>ri che condizionano gli organismi che civivono.I vegetali più semplici che popo<strong>la</strong>no i nostri <strong>la</strong>ghi e stagni, adesempio, che compongono un gruppo molto ampio edeterogeneo di organismi genericamente definiti alghe, sono<strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte molto piccoli, costituiti da un'unicacellu<strong>la</strong>, capaci di fluttuare negli strati <strong>la</strong>custri su<strong>per</strong>ficialicostituendo il p<strong>la</strong>ncton vegetale (o fitop<strong>la</strong>ncton). Questiorganismi hanno bisogno del<strong>la</strong> luce so<strong>la</strong>re <strong>per</strong> svilupparsi emoltiplicarsi e <strong>per</strong> questo possono vivere solo nel<strong>la</strong> zonasu<strong>per</strong>iore del <strong>la</strong>go, dove <strong>la</strong> luce è sufficientemente intensa daconsentire <strong>la</strong> fotosintesi clorofilliana.Se consideriamo organismi molto più complessi, come icomponenti del p<strong>la</strong>ncton animale (o zoop<strong>la</strong>ncton), potremoosservare che molti di loro hanno una forma corporeacomplessa, ricca di appendici e strutture che hanno <strong>la</strong>funzione di "sostenerli" e non farli affondare, favorendo i loropiccoli movimenti verso l'alto. Anche questo è il risultato<strong>dell</strong>'adattamento al loro ambiente di vita e al loro modo diprocacciarsi il cibo: dovendo catturare le piccole algheunicellu<strong>la</strong>ri sospese nell'acqua, o cacciando attivamente altriinvertebrati del p<strong>la</strong>ncton, anch'essi hanno <strong>la</strong> necessità dicontrastare <strong>la</strong> caduta verso il fondo, mantenendosi neglistrati alti del <strong>la</strong>go.Ora provate a pensare a un pesce <strong>la</strong>custre, ad esempio unascardo<strong>la</strong>, che deve muoversi nuotando rapidamentenell'acqua ferma <strong>per</strong> sfuggire a un predatore; o, a maggiorragione, mettetevi nei panni di un pesce di torrente, adesempio una trota, che deve vincere <strong>la</strong> corrente nuotandocontinuamente verso monte <strong>per</strong> evitare di essere trascinato avalle. Se osservate <strong>la</strong> sagoma di questi abili nuotatori,riconoscerete subito il loro corpo fusiforme, caratterizzatoda una silhouette allungata, rastremata verso <strong>la</strong> coda e verso<strong>la</strong> testa, un po' come <strong>la</strong> carena di una barca o <strong>la</strong> forma di unsommergibile. Quel<strong>la</strong> è <strong>la</strong> forma idrodinamica <strong>per</strong> definizione,che infatti l'uomo "copia" ai pesci da millenni <strong>per</strong>muoversi più agevolmente navigando dentro l'acqua.La vescica gassosa è un altro ingegnoso espediente <strong>per</strong>stare "in equilibrio" nell'acqua senza dover fare nessunoLe lunghe appendici del<strong>la</strong> Leptodora (sopra) edel Cyclops (sotto) sono tipici adattamenti <strong>dell</strong>ozoop<strong>la</strong>ncton: servono a "nuotare" e a filtrarel'acqua.Le trote devono nuotare <strong>per</strong> non esseretrascinate a valle dal<strong>la</strong> corrente del fiume.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 9La pelle di una scardo<strong>la</strong>, rico<strong>per</strong>ta di scaglie edi muco protettivo e lubrificante.Vescica gassosa di un ciprinide.Apparato branchiale di un luccio.sforzo: si tratta di una specie di palloncino che può esseregonfiato o sgonfiato a seconda che il pesce abbia l'esigenzadi stare in prossimità del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie oppure in profondità.I pesci, poi, <strong>per</strong> rendere ancora più efficace il loromovimento, usano le pinne e hanno <strong>la</strong> pelle rico<strong>per</strong>ta da unlubrificante prodotto costantemente dal<strong>la</strong> pelle. Questapellico<strong>la</strong> mucosa viscida serve, oltreché <strong>per</strong> proteggere daipiccoli parassiti esterni, anche <strong>per</strong> favorire lo "scivo<strong>la</strong>mento"dentro l'acqua o tra gli ostacoli sommersi.Per respirare, infine, gli animali strettamente acquatici,come molti crostacei, tutti i pesci, ma anche le forme <strong>la</strong>rvalidi tanti insetti, le <strong>la</strong>rve degli anfibi e molti altri utilizzano lebranchie. Questi organi respiratori, che hanno <strong>la</strong> medesimafunzione che hanno <strong>per</strong> noi i polmoni, <strong>per</strong>mettono di estrarredall'acqua l'ossigeno disciolto. Questo è un gasindispensabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> vita degli organismi a respirazioneaerea (aerobi) e nell'acqua non è sempre disponibile inabbondanza. Per questo, si dice che l'ossigeno disciolto è unfattore limitante <strong>per</strong> <strong>la</strong> presenza <strong>dell</strong>e specie. D'estate, adesempio, nelle profondità <strong>la</strong>custri l'ossigeno scarseggia e ipesci sono costretti a spostarsi verso <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie.Come si vede, <strong>la</strong> vita sommersa richiede molti accorgimentiche gli organismi acquatici hanno acquisito nel corso <strong>dell</strong>ungo e sorprendente processo <strong>dell</strong>'evoluzione attraversol'adattamento biologico, che oggi ci <strong>per</strong>mette di contaremoltissime forme di vita, anche assai diverse tra loro, le qualipopo<strong>la</strong>no <strong>la</strong>ghi, stagni, rivi, torrenti e fiumi, costituendo <strong>la</strong>ricchezza di biodiversità del nostro territorio.pinnacaudalepinnadorsalepinne pettoraliL'insieme <strong>dell</strong>e pinne dà ai pesci una grande agilità nelnuoto (nel<strong>la</strong> foto, un vairone).L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina10 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA3. La <strong>catena</strong> trofica e <strong>la</strong> piramide <strong>alimentare</strong>Il <strong>la</strong>go e il fiume, dunque, non sono solo raccolte d'acqua. Sono dei veri e propri ecosistemi, dove vivononumerosi organismi che nel loro insieme formano <strong>dell</strong>e comunità biologiche, o biocenosi. Ciò significa che,come ogni ecosistema, anche <strong>la</strong>ghi, fiumi e torrenti non sono solo un insieme di acqua, rive, vegetali eanimali: quello che li caratterizza e li distingue è anche il complesso <strong>dell</strong>e re<strong>la</strong>zioni tra piante e ambienteacquatico, tra animali e piante, tra decompositori e altri esseri viventi...Così <strong>la</strong> pulce d'acqua, nello stagno, si nutre di alghe microscopiche, ma a sua volta viene mangiata dapredatori come <strong>la</strong> <strong>la</strong>rva del moscerino fantasma. Questo, poi, finisce spesso tra le fauci di qualche pescep<strong>la</strong>nctofago, il quale a sua volta può diventare preda del luccio che, infine, frequentemente viene catturato dalcormorano o dall'esca del pescatore.Nel torrente, allo stesso modo, una miriade di invertebrati che popo<strong>la</strong> il fondale, mangiandosi i resti del<strong>la</strong>sostanza organica trasportata verso valle dal<strong>la</strong> corrente, è <strong>la</strong> principale fonte di cibo <strong>per</strong> altri invertebratipredatori, come il gambero d'acqua dolce, oppure <strong>per</strong> i pesci carnivori come le trote e i temoli. Questi, a lorovolta, possono finire nel becco di un airone cinerino o tra i denti di una biscia d'acqua...L'insieme dei processi che riguardano il trasferimento di materia e di energiadentro l'ecosistema, come appunto l'utilizzo del nutrimentoda parte degli organismi viventi, formano complessivamente<strong>la</strong> cosiddetta rete trofica o, con una immaginepiù semplice, <strong>la</strong> <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong>.Questo concetto fondamentale<strong>dell</strong>'ecologia ci spiegacome tutti i componenti <strong>dell</strong>'ambiente,viventi e non viventi,sono legati tra loro come gli anellidi una <strong>catena</strong> (o come lemaglie di una rete):<strong>la</strong> sopravvivenza, lo sviluppo,<strong>la</strong> propagazione neltempo e nello spazio di ognicategoria di organismi dipende datutti gli altri che con essi coesistono.Ovviamente i ruoli dei diversi tipidi esseri viventi che si trovano nel <strong>la</strong>go onel fiume sono diversi. C'è chi sfruttai sali minerali presenti nell'acqua e l'anidridecabronica producendo sostanza organica grazie al<strong>la</strong> luce del sole (produttori, come le alghe e le pianteacquatiche), mentre altri consumano a diversi livelli <strong>la</strong> sostanza prodotta dai primi (consumatori).Quelli che si cibano direttamente dei vegetali sono consumatori primari, mentre quelli carnivori, che mangianoaltri organismi consumatori, sono consumatori secondari e così via. Poiché, <strong>per</strong> le leggi del<strong>la</strong> fisicatermodinamica, è impossibile che tutta l'energia contenuta nel cibo venga trasformata in materia vivente,osserviamo che i livelli più bassi del<strong>la</strong> rete trofica (produttori) sono sempre più abbondanti, in pesocomplessivo (biomassa) di quelli su<strong>per</strong>iori (consumatori primari, secondari, terziari...).Così nel <strong>la</strong>go, come in una foresta o in qualsiasi altro ecosistema chiuso, possiamo descrivere una vera epropria piramide <strong>alimentare</strong>: nel loro insieme le alghe di uno stagno sono molte di più (in peso) <strong>dell</strong>escardole che se ne cibano e a loro volta queste sono molte di più (in peso totale) dei pesci ittiofagi come illuccio, che le utilizzano come prede.I saprofagi e i decompositori (funghi, batteri etc.), infine, sono molto numerosi dove abbonda <strong>la</strong> sostanzaorganica morta, che utilizzano <strong>per</strong> il proprio nutrimento trasformando<strong>la</strong> o riducendo<strong>la</strong> nuovamente a sostanzainorganica e dunque a sali minerali.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 11TORRENTE: UNA PIRAMIDE SENZA BASE?CONSUMATORITERZIARICONSUMATORISECONDARICONSUMATORIPRIMARIPRODUTTORIAUTOTROFICONSUMATORITERZIARICONSUMATORISECONDARICONSUMATORIPRIMARIPRODUTTORIAUTOTROFILAGOTORRENTEDETRITIORGANICITRASPORTATIDALL'ACQUAMentre nel <strong>la</strong>go <strong>la</strong> piramide <strong>alimentare</strong> appare "<strong>per</strong>fetta", nel fiume e nel torrente c'è un apparente paradosso: iproduttori (vegetali che producono <strong>la</strong> sostanza organica attraverso <strong>la</strong> fotosintesi clorofilliana) sono moltimeno, in peso, dei consumatori. La risposta a questo enigma sta nel fatto che nel corso d'acqua gran parte delnutrimento proviene dall'esterno, dall'ambiente terrestre, sotto forma di detrito trasportato a valle dall'acqua.L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina12 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA4. La <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong> nel <strong>la</strong>goSe ci "affacciamo" al<strong>la</strong> sponda di un <strong>la</strong>go o di uno stagno abbiamo modo di osservare, o almeno diimmaginare, numerosi organismi che vivono dentro l'acqua. In realtà molti non li vedremo affatto, ma potremointuire <strong>la</strong> loro presenza da alcuni indicatori. Le microscopiche alghe del p<strong>la</strong>ncton, ad esempio, non levediamo, ma quando in primavera e in estate <strong>la</strong> torbidità <strong>dell</strong>'acqua aumenta progressivamente e il colorecambia virando verso il verde o il marrone, avremo una chiara idea del rapido sviluppo del p<strong>la</strong>ncton, cheaumenta <strong>la</strong> sua densità grazie all'incremento stagionale del<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura e del<strong>la</strong> luce.Altri organismi sarà più facile individuarli. I pesci, ad esempio, e soprattutto alcune specie e in certi <strong>per</strong>iodi, simuovono frequentemente in prossimità del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie o nel<strong>la</strong> fascia costiera e non ci sarà difficile vederlianche a occhio nudo.Una volta individuata <strong>la</strong> presenza di vegetali e animali acquatici, <strong>per</strong>ò, ci viene spontanea un'altra domanda:di che cosa vivono questi organismi? Di che cosa si nutrono? Lo schema del<strong>la</strong> rete trofica ci dà molterisposte. Innanzitutto dovremo tenere presente che gli animali strettamente acquatici, cioè vinco<strong>la</strong>ti all'acquain tutte le fasi del<strong>la</strong> loro vita, trovano <strong>la</strong> maggior parte delproprio nutrimento direttamente nel <strong>la</strong>go.Al primo posto individueremo i produttori, cioè gli organismivegetali che attraverso <strong>la</strong> fotosintesi clorofilliana trasformano isali minerali (soprattutto i sali <strong>dell</strong>'azoto e del fosforo) el'anidride carbonica in sostanza organica vivente. Questi,poi, e in partico<strong>la</strong>re i più numerosi, cioè le alghe unicellu<strong>la</strong>ridel fitop<strong>la</strong>ncton, sono <strong>la</strong> fonte di cibo di un grande gruppo diorganismi animali (<strong>per</strong> lo più crostacei e rotiferi), anch'essimicroscopici, che costituiscono parte <strong>dell</strong>o zoop<strong>la</strong>ncton(consumatori primari). Le alghe fi<strong>la</strong>mentose, così come lepiante che crescono sui fondali bassi del<strong>la</strong> fascia costiera,vengono "brucate" da molluschi, pesci erbivori, <strong>la</strong>rveacquatiche di insetti etc., che <strong>per</strong> questo vanno consideratianch'essi consumatori primari, come le mucche chepasco<strong>la</strong>no in una prateria alpina.Altri animali di piccole dimensioni, tra cui abbondano icrostacei (Copepodi, C<strong>la</strong>doceri, Ostracodi etc.), ma anchecerte <strong>la</strong>rve di insetti e molluschi, sono predatori p<strong>la</strong>nctonici(cioè sospesi e fluttuanti nell'acqua), e si cibano di altrianimali del p<strong>la</strong>ncton (consumatori secondari). Di questi,<strong>per</strong>altro, si nutrono spesso, in una o più fasi del<strong>la</strong> loro vita,anche molte specie di pesci p<strong>la</strong>nctofagi.Al vertice del<strong>la</strong> piramide <strong>alimentare</strong> troviamo, infine, ipredatori più specializzati, come i pesci carnivori, i crostacei,le <strong>la</strong>rve carnivore che popo<strong>la</strong>no i fondali (consumatoriterziari). Ci sono anche alcuni predatori che dall'esternosfruttano <strong>la</strong> produzione del <strong>la</strong>go, cibandosi degli animali cheI produttori presenti nei <strong>la</strong>ghi, negli stagni enelle paludi non sono costituiti solo dalle piantesommerse o parzialmente sommerse. Lamaggior parte degli organismi autotrofi, checostituiscono il primo anello del<strong>la</strong> <strong>catena</strong><strong>alimentare</strong>, sono minuscole alghe che fluttuanonumerosissime nell'acqua utilizzando l'energiaso<strong>la</strong>re e i sali minerali <strong>per</strong> produrre sostanzaorganica e ossigeno. Sono troppo piccole <strong>per</strong>essere viste a occhio nudo, ma quando"fioriscono" rendono l'acqua più torbida e lefanno assumere colorazioni che vanno dalrossastro, al bruno scuro, al verde oliva.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 13lo popo<strong>la</strong>no: sono bisce d'acqua, testuggini palustri, uccelli ittiofagi (cormorani, aironi, svassi etc.), l'uomostesso attraverso <strong>la</strong> pesca.Il ruolo dei decompositori, infine, è quello di raccogliere i resti degli organismi morti dentro il <strong>la</strong>go e depositatisul fondale, trasformandoli nuovamente in sostanza inorganica, e dunque in sali minerali disciolti nell'acqua.Come si vede, il trasferimento del nutrimento da un livello all'altro del<strong>la</strong> rete trofica del <strong>la</strong>go si può considerareciclico, e <strong>per</strong> questo il <strong>la</strong>go si definisce come un ecosistema chiuso: <strong>la</strong> maggior parte del nutrimento circo<strong>la</strong>sempre all'interno <strong>dell</strong>'ambiente <strong>la</strong>custre dove si trasforma passando attraverso <strong>la</strong> <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong>.ARIAACQUAerbivori ep<strong>la</strong>nctofagicarnivori eparassitienergiaso<strong>la</strong>reproduttoriautotrofii<strong>per</strong>carnivoriSchema semplificato del<strong>la</strong> rete trofica di un <strong>la</strong>go tipico.nutrientiesterniconsumatoriprimaripredatoriterrestrisali mineraliCOMPOSTIcompostiAZOTATI azotati E eFOSFATI fosfatisaprofagi edecompositoriL'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina14 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA5. Gli abitatori dei <strong>la</strong>ghiIn Val<strong>la</strong>garina i <strong>la</strong>ghi sono pochi: <strong>la</strong> sua struttura orografica <strong>la</strong> rende abbastanza ricca di ambienti d'acquacorrente, ma povera di ambienti d'acqua ferma propriamente detti.Oltre a diversi stagni naturali (come il Lago di Cei) ed ecosistemi palustri (Taio di Nomi, Palù di Borghettoetc.), ci sono <strong>per</strong>ò molti "nuovi" ambienti <strong>la</strong>custri, nati dalle modificazioni del territorio ad o<strong>per</strong>a <strong>dell</strong>'uomo.Se da un alto è scomparso il più importante <strong>la</strong>go naturale che si estendeva fino al<strong>la</strong> metà del secolo scorsonei pressi del Passo San Giovanni (Lago di Loppio), sono diversi i bacini idroelettrici formati da dighe esbarramenti artificiali (Speccheri, Busa e S. Colombano in Val<strong>la</strong>rsa, Stedileri in Valle di Terragnolo, Prà daStua nel<strong>la</strong> valle <strong>dell</strong>'Aviana).Questi ultimi, <strong>per</strong> <strong>la</strong> verità, non sono partico<strong>la</strong>rmente ospitali <strong>per</strong> <strong>la</strong> vegetazione e <strong>la</strong> fauna tipica dei <strong>la</strong>ghi: ilrapido ricambio <strong>dell</strong>'acqua, che viene raccolta e poi fatta defluire <strong>per</strong> produrre energia elettrica, non favoriscelo sviluppo del p<strong>la</strong>ncton e dunque <strong>la</strong> biocenosi assomiglia più a quel<strong>la</strong> di un fiume che a quel<strong>la</strong> di un <strong>la</strong>go.Negli stagni e nelle aree palustri, invece, abbondano <strong>la</strong> vegetazione e fauna acquatica.Il p<strong>la</strong>ncton vegetale, che si sviluppa soprattutto durante <strong>la</strong> primavera e l'estate, fino all'autunno, è compostosoprattutto da alghe azzurre (oggi c<strong>la</strong>ssificate, più correttamente, come Cianobatteri), alghe verdi (Clorofite),brune (Feofite) e rosse (Rodofite) e diatomee (Crisofite). Sono organismi unicellu<strong>la</strong>ri, visibili solo almicroscopio, che in alcuni casi possono formare colonie dal<strong>la</strong> forma generalmente fi<strong>la</strong>mentosa o ramificata.Il p<strong>la</strong>ncton animale raggiunge <strong>la</strong> sua massima densità nel<strong>la</strong> stagione calda, quando l'abbondanza di alghefornisce il nutrimento alimentando tutto lo stagno. Lo zoop<strong>la</strong>ncton è composto da organismi molto diversi traloro, tra i quali prevalgono, tuttavia, i crostacei appartenenti ai due grandi gruppi <strong>dell</strong>e pulci d'acqua(C<strong>la</strong>doceri) e dei Copepodi. Insieme a questi sono frequenti i rotiferi, animali microscopici di forma moltovaria, caratterizzati dal<strong>la</strong> presenza di ciglia che favoriscono <strong>la</strong> cattura degli altri organismi p<strong>la</strong>nctonici.Nel p<strong>la</strong>ncton compaiono spesso anche insetti e molluschi che, in qualche fase del loro ciclo <strong>la</strong>rvale,fluttuano a mezz'acqua (<strong>la</strong>rve di molluschi bivalvi come l'Anodonta, <strong>la</strong>rve predatrici come i Chaoboridi etc.).Compongono lo zoobenthos, invece, vivendo a contatto con il fondale <strong>la</strong>custre, molte <strong>la</strong>rve di insetti(moscerini Chironomidi, libellule, coleotteri acquatici), certi coleotteri adulti (come il Ditisco marginato), maanche gli adulti di molluschi bivalvi come gli Unionidi e gli Sferidi, o di gasteropodi come le lumache distagno (Linneidi) e i crostacei isopodi come l'Asello o i decapodi più grandi come il Gambero d'acqua dolce.Ci sono, infine, i pesci. Le numerose specie che popo<strong>la</strong>no il <strong>la</strong>go e lo stagno hanno ognuna <strong>la</strong> propria nicchia.Il loro ruolo dentro l'ecosistema <strong>la</strong>custre è fondamentale <strong>per</strong> l'equilibrio ecologico. La Carpa, <strong>la</strong> Tinca, <strong>la</strong>Scardo<strong>la</strong> e il Triotto sono ciprinidi erbivori e detritivori che non disdegnano di tanto in tanto i cibi di origineanimale; il Ghiozzo padano e il Persico sole sono carnivori che si nutrono principalmente di invertebrati difondo; il Pesce <strong>per</strong>sico e il Luccio sono predatori su<strong>per</strong>iori, che cacciano principalmente altri pesci svolgendoun'importante azione di controllo e selezione attraverso l'eliminazione dei soggetti ma<strong>la</strong>ti e più deboli.Tra gli animali non strettamente acquatici, che frequentano <strong>per</strong>ò costantemente le acque ferme, sonofrequenti le bisce d'acqua, i tritoni, diverse specie di rane e rospi, e molti uccelli che qui vivono<strong>per</strong>manentemente o che si fermano solo in un <strong>per</strong>iodo stagionale (uccelli svernanti e di passo).Tra le specie animali del popo<strong>la</strong>mento <strong>la</strong>custre ce ne sono alcune esotiche: <strong>la</strong> loro presenza è dovutaall'introduzione da parte <strong>dell</strong>'uomo in tempi antichi (come nel caso del<strong>la</strong> Carpa) o in tempi più recenti (comenel caso del<strong>la</strong> Tartaruga americana dalle orecchie rosse). In molti casi queste specie introdotte non riescono ainsediarsi stabilmente, ma spesso provocano danni seri alle popo<strong>la</strong>zioni indigene.


VEGETALI E ANIMALI DELLE ACQUE FERMEAMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 15Ninfea bianca (Lago di Cei)Gasteropode del genere Lymnaea (Stagni di Isera)CyclopsDaphniaZoop<strong>la</strong>ncton: pulce d'acqua (Daphnia) e Cyclops Libellu<strong>la</strong> scar<strong>la</strong>tta: maschio adulto (Lago di Loppio)Zoobenthos: <strong>la</strong>rve di moscerino (Chironomus) Le scardole (ciprinidi) vivono numerose negli stagniChironomide adulto dopo <strong>la</strong> schiusa sul<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie Rospo comune (Lago di Cei)LAGHI E STAGNIL'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina16 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA6. La <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong> nel fiume e nel torrenteSe - come abbiamo visto - il <strong>la</strong>go costituisce un "ecosistema chiuso", gli ambienti di acqua corrente, esoprattutto quelli a corrente veloce come i rivi, i torrenti e i fiumi alpini e prealpini, sono invece ecosistemia<strong>per</strong>ti. Nei corsi d'acqua, infatti, il p<strong>la</strong>ncton è del tutto assente o - se c'è - è molto scarso. Manca, insomma,quello che nel <strong>la</strong>go è il primo anello del<strong>la</strong> <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong>.Se <strong>per</strong>ò, come abbiamo fatto <strong>per</strong> il <strong>la</strong>go, ci affacciamo alle sponde di un torrente, ci accorgeremo che moltiorganismi popo<strong>la</strong>no le sue acque e i suoi fondali. Vedremo guizzare qualche trota e, sollevando una pietra delfondo, scopriremo una miriade di piccoli invertebrati di forme e dimensioni varie e sorprendenti.Poniamoci di nuovo, ora, quel<strong>la</strong> domanda fondamentale: come vivono questi animali acquatici?Di che cosa si nutrono?Vedremo che è proprio qui che il torrente è molto differente dal <strong>la</strong>go, <strong>per</strong>ché il nutrimento all'origine del<strong>la</strong><strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong> non viene prodotto dentro l'ambiente acquatico, ma proviene da fuori. Osservando ilfondale del corso d'acqua, infatti, non è difficile scorgere, soprattutto nelle zone dove l'acqua rallenta <strong>la</strong> suacorsa verso valle, cumuli di detriti organici,come ramoscelli, fogliame, humus. Questomateriale non viene dal torrente, mapiuttosto dal territorio che sta tutt'intorno.Sono le acque ruscel<strong>la</strong>nti sul suolo che,partico<strong>la</strong>rmente durante le piogge intense,strappano all'impluvio (cioè al territorioche riversa l'acqua in quel corso d'acqua)gli scarti e i resti degli organismi vegetali eanimali che ci vivono.Questa sostanza organica morta diorigine esterna all'ambiente acquatico è ilcibo principale di quel numerosissimogruppo di animali invertebrati che vivonosul fondo e che hanno dimensionigeneralmente visibili (maggiori di 0,5 cm):sono i macroinvertebrati bentonici.Nel torrente, dunque, non ci sono deiproduttori del<strong>la</strong> sostanza organica o - se cisono - non sono molti (sono, ad esempio, ivegetali che vivono attaccati come lealghe epilitiche). Il primo anello del<strong>la</strong><strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong>, insomma, è all'esterno<strong>dell</strong>'ambiente acquatico e i primi organismifrancamente acquatici che lo popo<strong>la</strong>no(<strong>la</strong>rve di insetti, crostacei, molluschi,anellidi etc.), sono consumatori primari,nutrendosi in molti modi diversi del detritoSe osserviamo il fondale di un torrente, soprattutto dove l'acquarallenta <strong>la</strong> sua corsa formando pozze e buche con <strong>la</strong> corrente piùlenta, vedremo che sul fondale sono depositati ramoscelli,cortecce, foglie, humus. Tutti questi detriti, trasportati a valle dal<strong>la</strong>corrente, vengono dall'esterno <strong>dell</strong>'ambiente acquatico e sono <strong>la</strong>principale fonte di cibo <strong>per</strong> gli organismi acquatici epartico<strong>la</strong>rmente <strong>per</strong> gli invertebrati bentonici.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 17organico trasportato dall'acqua. A loro volta, poi, questi detritivori sono <strong>la</strong> fonte di cibo principale <strong>per</strong> altriinvertebrati che, comportandosi da predatori, sono da considerare consumatori secondari. Al vertice del<strong>la</strong>piramide <strong>alimentare</strong> troviamo, anche nel caso del fiume e del torrente, i pesci predatori, come le trote, anchese, come nel <strong>la</strong>go, diversi animali terrestri o anfibi approfittano, dall'esterno, del<strong>la</strong> produzione del corsod'acqua: è il caso, ad esempio, <strong>dell</strong>'Airone cenerino, del Cormorano, del Merlo acquaiolo, del<strong>la</strong> Bisciatassel<strong>la</strong>ta, nonché <strong>dell</strong>'uomo pescatore.ARIAACQUAproduttorierbivorinutrientialloctonisali mineralicompostiazotati efosfatisaprofagi edecompositoriinsetti confase adultaaereadetritiorganiciprovenientidal territoriocircostantee trascinatia valle dal<strong>la</strong>correnteinvertebratidetritivoritagliuzzatoriraschiatoriraccoglitorifiltratoricarnivorii<strong>per</strong>carnivoriSchema semplificato del<strong>la</strong> rete trofica di un tipico corso d'acqua alpino.predatoriterrestriL'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina18 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA7. Gli abitatori del torrente e del fiumeSe nell'ambiente <strong>la</strong>custre - come abbiamo già visto - i minuscoli organismi del p<strong>la</strong>ncton vegetale sonoabbondanti e talora abbondantissimi, nel fiume e nel torrente sono invece una rarità. Solo negli emissari dei<strong>la</strong>ghi e nei fiumi di pianura, nelle anse più lente, è presente una picco<strong>la</strong> quantità di alghe p<strong>la</strong>nctoniche e <strong>per</strong> lostesso motivo è molto raro anche il p<strong>la</strong>ncton animale.Osservando i ciottoli del fondo, tuttavia, noteremo <strong>la</strong> presenza di una specie di pàtina di colore bruno overdastro, che in alcuni casi sarà partico<strong>la</strong>rmente spessa e talvolta addirittura fi<strong>la</strong>mentosa. Anche queste sonoalghe, che <strong>per</strong>ò vivono attaccate ai substrati duri (pietre, roccia, ciottoli, legni sommersi) e <strong>per</strong> questo sonodefinite <strong>per</strong>ifiton: sono costituite principalmente da diatomee e alghe verdi fi<strong>la</strong>mentose. Nelle acque dirisorgiva, o in certi tratti del corso d'acqua nel fondovalle, poi, noteremo anche <strong>dell</strong>e altre piante sommerse,che raggiungono <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie solo durante <strong>la</strong> fioritura: sono il ranuncolo d'acqua, il crescione e poche altreche riescono a resistere al<strong>la</strong> forza del<strong>la</strong> corrente rimanendo saldamente ancorate al fondo.I vegetali acquatici, tuttavia, hanno un ruolo marginale nel corso d'acqua.I veri protagonisti del torrente e del fiume, invece, sono i numerosissimi componenti del macrozoobenthos:invertebrati di mille forme diverse che si nutrono, ognuno a suo modo, del detrito trasportato verso valle dal<strong>la</strong>corrente. La maggior parte sono <strong>la</strong>rve acquatiche di insetti che, da adulti, sono destinati a usciredall'ambiente acquatico trasformandosi, spesso <strong>per</strong> un brevissimo tempo, in animali terrestri o, meglio, aerei.Le loro <strong>la</strong>rve vivono anche <strong>per</strong> molti mesi sul fondale del corso d'acqua, sotto i ciottoli, attaccati alle pietre,infi<strong>la</strong>ti negli interstizi. L'ambiente è "comodo" e li fornisce di molto cibo. Solo <strong>la</strong> fase riproduttiva li spinge,attraverso <strong>la</strong> metamorfosi dalle fasi <strong>la</strong>rvali a quel<strong>la</strong> adulta, ad uscire dall'acqua compiendo <strong>la</strong> riproduzioneattraverso l'accoppiamento e <strong>la</strong> successiva deposizione del<strong>la</strong> uova sul pelo <strong>dell</strong>'acqua. Alcuni gruppi di insetti,come certi coleotteri, compiono tutta <strong>la</strong> loro vita nell'ambiente acquatico, dal<strong>la</strong> fase <strong>la</strong>rvale a quel<strong>la</strong> adulta.Tra gli invertebrati bentonici, <strong>per</strong>ò, ci sono anche molti altri animali: crostacei di piccole dimensioni come igammaridi, grandi crostacei <strong>dell</strong>'ordine dei decapodi (il Gambero d'acqua dolce), anellidi come lesanguisughe e i lombrichi d'acqua, molluschi (soprattutto gasteropodi), vermi piatti come le p<strong>la</strong>narie enumerosi altri gruppi minori.La varietà dei pesci dei corsi d'acqua è decisamente minore rispetto a quel<strong>la</strong> dei <strong>la</strong>ghi. Soprattutto nei rivi enei torrenti montani sono molto poche le specie ittiche capaci di vivere in condizioni estreme di tem<strong>per</strong>atura, diturbolenza e di velocità di corrente. Tra queste a dominare i popo<strong>la</strong>menti ittici è spesso <strong>la</strong> Trota fario. Più avalle, dove il torrente è più ampio, ricco di nutrimento e di rifugi con acque più lente, sono sempre i Salmonidi ipesci più tipici, ma al<strong>la</strong> trota fario si sostituisce <strong>la</strong> Trota marmorata, al<strong>la</strong> quale si affiancano spesso altrespecie come lo Scazzone, <strong>la</strong> Sanguinero<strong>la</strong>, il Barbo canino. È nel fiume pedemontano, tuttavia, che con <strong>la</strong>Trota marmorata, <strong>la</strong> vera regina <strong>dell</strong>e acque alpine di fondovalle, convive il maggior numero di specie: ilTemolo, il Barbo comune, il Cavedano, il Vairone, <strong>la</strong> Lampreda padana, oltre alle specie già citate sopra.Intorno al torrente e al fiume, infine, gravitano molti animali che trovano in acqua il loro cibo o importanti siti dirifugio e di riproduzione. Sono uccelli stanziali, come il Merlo acquaiolo, diverse anatre, <strong>la</strong> Gallinel<strong>la</strong> d'acqua,oppure uccelli svernanti, come il Cormorano. Ci sono specie, come il Piro piro piccolo, che sfruttano le rive<strong>per</strong> <strong>la</strong> deposizione <strong>dell</strong>e uova. Anche le bisce d'acqua, e partico<strong>la</strong>rmente <strong>la</strong> Biscia tassel<strong>la</strong>ta, sono moltodiffuse lungo i corsi d'acqua <strong>la</strong>garini. Diversi anfibi, in ultimo, scendono dal territorio circostante nelle zone piùlente del fiume e dei torrenti, oppure nei piccoli ruscelli <strong>dell</strong>e val<strong>la</strong>te <strong>la</strong>terali, <strong>per</strong> <strong>la</strong> deposizione <strong>dell</strong>e uova: quii girini di rane, rospi e sa<strong>la</strong>mandre si sviluppano fino al<strong>la</strong> metamorfosi che li farà tornare al<strong>la</strong> vita terrestre.


VEGETALI E ANIMALI DELLE ACQUE CORRENTIAMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 19Ranuncolo d'acqua (T. Leno)Trote fario, tipiche abitatrici dei rivi e dei torrentiZoobenthos: <strong>la</strong>rva piatta di effimera (Ecdyonurus) La Sa<strong>la</strong>mandra pezzata depone le uova nei ruscelliEffimera adulta appena schiusa in riva al torrente Biscia tassel<strong>la</strong>ta (Fiume Adige)Il gambero di fiume vive nei torrenti e nelle risorgive Il Cormorano sverna lungo le rive <strong>dell</strong>'AdigeRIVI, TORRENTI E FIUMIL'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina20 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA8. Invertebrati bentonici e autodepurazioneCome abbiamo visto i macroinvertebrati bentonici sono uncomplesso gruppo di organismi, anche molto diversi tra loro,che mostrano come caratteristiche comuni uno spiccatoadattamento al<strong>la</strong> vita a contatto con i fondali dei fiumi e deitorrenti e dimensioni non microscopiche, generalmentesu<strong>per</strong>iori a 1 mm. Tra di essi prevalgono le <strong>la</strong>rve di numerosiordini di insetti (Plecotteri, Efemerotteri, Tricotteri, Ditteri etc.),ma ci sono anche crostacei, molluschi, anellidi, p<strong>la</strong>telminti,nematodi e altri gruppi minori di invertebrati. Pur essendopresenti e abbondantemente diffusi, gli organismi invertebratimicroscopici, le alghe, i vegetali macrofitici e gli stessidecompositori hanno un ruolo e un peso, dentro il corsod'acqua, senz’altro molto inferiore rispetto a quello deimacroinvertebrati bentonici.Nello svolgimento del<strong>la</strong> loro attività biologica, infatti, <strong>la</strong> faunamacrobentonica attinge <strong>per</strong> il proprio nutrimento all’abbondantedetrito organico proveniente dall'intero bacinoimbrifero e trasportato verso valle dal corso d’acqua,provocandone il progressivo disfacimento. Ogni gruppo diquesti animali acquatici usufruisce di parti differenti del detritoorganico e con modalità differenti: <strong>per</strong>ciò si distinguono, adesempio, macroraccoglitori, tagliuzzatori, macrofiltratori,raccoglitori, microraschiatori, microfiltratori a seconda <strong>dell</strong>edimensioni <strong>dell</strong>e particelle di detrito di cui si nutrono e <strong>dell</strong>emodalità di alimentazione.La grande diversità biologica <strong>dell</strong>e comunità macrozoobentonichenaturali, cioè <strong>la</strong> grande varietà di organismidifferenti presenti sui fondali di fiumi e torrenti, è resa possibiledal<strong>la</strong> grande diversità microambientale tipica dei corsid’acqua alpini. Ci sono, infatti, <strong>la</strong>rve di insetti che vivono inpiena corrente aderendo con ventose e unghioni alle pietre;altre se ne stanno esclusivamente sui tratti di fondale ciottolosie privi di limo; altri invertebrati vivono infossati nel<strong>la</strong> sabbia enel fango <strong>dell</strong>e zone con corrente più lenta...Se non ci fossero questi animali che consumano e "ricic<strong>la</strong>no" idetriti raccolti dalle acque e trasportati a valle dal<strong>la</strong> corrente, <strong>la</strong>grande quantità di sostanza organica presente andrebbeincontro al<strong>la</strong> decomposizione, con conseguenti fenomeni,anche molto rilevanti, di inquinamento organico <strong>dell</strong>e acque.L'acqua a valle sarebbe inquinata, ricca di nutrienti e favo-Larva di efemerottero (Eptagenidi).Larva di tricottero con astuccio (portalegna).Larva di tricottero senza astuccio.Dittero chironomide.Dittero simulide.Crostaceo gammaride.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 21Le <strong>la</strong>rve dei plecotteri, come queste <strong>per</strong>le (Per<strong>la</strong>grandis), sono generalmente molto sensibiliall'inquinamento e scompaiono dal torrentequando l'ambiente è inquinato o alterato.rirebbe lo sviluppo di batteri e alghe fi<strong>la</strong>mentose. Anche <strong>per</strong> imolti usi che ne fa l'uomo quest'acqua risulterebbe inservibileo difficilmente utilizzabile.Per questo si dice che, grazie al<strong>la</strong> continua attività biologicadi questa varia e diversificata categoria di organismi di fondo,si compie <strong>la</strong> autodepurazione organica dei corsi d’acqua.Ancora oggi, nonostante il progresso tecnologico nei sistemidi trattamento <strong>dell</strong>e acque inquinate, non esiste un sistemaartificiale capace di eguagliare questo straordinario <strong>la</strong>voro didepurazione che le comunità di organismi dei fondali sono ingrado di compiere, al<strong>la</strong> so<strong>la</strong> condizione che l'ambiente mantengale sue caratteristiche naturali.CHE COSA C'È SUL FONDO DEL FIUME?Questa immagine mostra il materiale raccolto immergendo un retino a maglie sottili nelle acque del FiumeAdige e smuovendo il fondale immediatamente a monte. La corrente d'acqua ha trasportato nel<strong>la</strong> nostratrappo<strong>la</strong> molti materiali diversi: c'è qualche pietruzza, pochi vegetali, abbondano i resti organici (ramoscelli,foglie morte, detriti vari) e poi, a ben guardare, il nostro campione è ricco di organismi invertebrati di variaforma e struttura...crostaceianfipodiGammarus<strong>la</strong>rva ditricottero(riacofi<strong>la</strong>)<strong>la</strong>rva ditricotterocon astuccio<strong>la</strong>rva piattadi effimera(ecdionuro)<strong>la</strong>rva dieffimeraBaetisfoglie morteramoscello<strong>la</strong>rva diplecottero(Leuctra)<strong>la</strong>rva piattadi effimera(ecdionuro)<strong>la</strong>rva ditricottero(riacofi<strong>la</strong>)Fontinalisantipyraeticasanguisugaramoscelloastucciotubu<strong>la</strong>re di<strong>la</strong>rva ditricottero... è questo complesso di organismi che, attraverso <strong>la</strong> sua continua attività biologica, consuma i detriti organiciraccolti dalle acque sul territorio del bacino imbrifero e trasportate a valle lungo gli alvei di rivi, torrenti e fiumi.Ricic<strong>la</strong>ndo questa materia organica e utilizzando<strong>la</strong> <strong>per</strong> il proprio nutrimento, gli invertebrati dei fondali evitanol'inquinamento <strong>dell</strong>'acqua e <strong>la</strong> trasformano in una preziosa fonte di cibo <strong>per</strong> pesci, uccelli acquatici, anfibi...Insomma, quello che era un rifiuto del territorio, nel fiume si trasforma, grazie al<strong>la</strong> <strong>catena</strong> <strong>alimentare</strong>, in unamiriade di invertebrati e, poi, in pesci.alghe<strong>la</strong>rva didittero(Tipu<strong>la</strong>)L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina22 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA9. La vegetazione <strong>dell</strong>e riveStudiando un po' il fiume e il torrente abbiamo capito che sitratta di ecosistemi complessi, fatti di molte componenti econdizionati da molti fattori. Sono sistemi dinamici, checambiano continuamente <strong>per</strong> effetto dei processi fisici ebiologici che lo coinvolgono. Sappiamo, ad esempio, chel'acqua che scorre in un punto <strong>dell</strong>'alveo viene da un <strong>per</strong>corsotalvolta molto lungo e, in ultimo, dipende dal ciclo <strong>dell</strong>'acqua.Abbiamo capito anche che il corso d'acqua non è iso<strong>la</strong>to dalterritorio che attraversa, ma ha con esso un rapporto stretto,<strong>per</strong>ché è proprio il suo bacino imbrifero che lo rifornisce continuamented'acqua e di materiali inerti e di detriti organici.Ora ci risulta più facile comprendere anche l'importanza <strong>dell</strong>ezone del territorio più vicine al fiume o al torrente, cioè lesponde e, in senso un po' più ampio, le rive.Le confluenze dei tributari sono certamente punti importanti <strong>per</strong>il fiume, che qui riceve l'apporto di porzioni più o meno grandidel bacino imbrifero. Non sono meno importanti, tuttavia, le riveche costituiscono <strong>la</strong> fascia di passaggio tra l'ambiente terrestree l'ambiente acquatico <strong>per</strong> chilometri e chilometri. Seguardiamo un corso d'acqua naturale, ne riconosceremo facilmenteuna caratteristica importante: <strong>per</strong> un'ampiezza variabilee legata al<strong>la</strong> conformazione del fondovalle, le rive sonooccupate da una vegetazione riparia partico<strong>la</strong>re, fatta di alberie arbusti, tra i quali dominano salici, ontàni e pioppi. Si tratta dipiante che amano i terreni umidi e hanno generalmente unagrande resistenza al<strong>la</strong> forza del<strong>la</strong> corrente. Si sono adattate acrescere, infatti, nel<strong>la</strong> parte più esterna degli alvei fluviali, dovele piene <strong>per</strong>iodiche del corso d'acqua mettono a dura prova <strong>la</strong>tenuta <strong>dell</strong>e radici e dei fusti <strong>dell</strong>e piante.Ma <strong>per</strong>ché ci interessa questa vegetazione? Ebbene essa, oltrea fornire importanti ambienti di insediamento, rifugio, alimentazione,nidificazione a molte specie animali, costituisce un'importantefascia filtro tra terra e fiume. Attraverso le radici, checontribuiscono anche al consolidamento <strong>dell</strong>e sponde, salici eontani sono capaci di assorbire buona parte di ciò che vienedi<strong>la</strong>vato del territorio circostante, che porta con sé sostanzeinquinanti di molti tipi, a partire dai nutrienti di origine naturaleo agrico<strong>la</strong>, che provocherebbero l'inquinamento organico<strong>dell</strong>'acqua. Gli alberi <strong>dell</strong>e rive in parte li assimi<strong>la</strong>no e in parte liri<strong>la</strong>sciano nell'atmosfera come azoto gassoso del tutto innocuo.In un corso d'acqua in condizioni naturalicome il T. Leno di Terragnolo le rive sono <strong>per</strong>lunghi tratti occupate da una vegetazionecaratteristica, costituita da alberi e arbustiche "filtrano" l'acqua che arriva torrente.Grazie a uno sviluppato apparato radicale eal<strong>la</strong> flessibilità dei loro rami i salici resistonoal<strong>la</strong> forza <strong>dell</strong>'acqua e rinforzano le sponde.salid'azotocampagnaFASCIA RIPARIAVEGETATAazotogassosofiumeI composti <strong>dell</strong>'azoto vengono ricic<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong>fascia riparia, che ne favorisce anche il ri<strong>la</strong>sciosotto forma di azoto atmosferico.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 2310. Quando il fiume è inquinatoTutte le funzioni ecologiche del corso d'acqua che abbiamodescritto (costituzione di habitat <strong>dell</strong>e specie acquatiche,produzione di invertebrati e di pesci, ricic<strong>la</strong>ggio del detritoorganico trasportato a valle, autodepurazione, filtraggio deinutrienti provenienti dalle campagne tramite <strong>la</strong> vegetazioneriparia etc.) avvengono solo in un ambiente concaratteristiche naturali e in piena salute. Se il fiume o iltorrente <strong>per</strong>de <strong>la</strong> sua conformazione naturale quei processivengono inevitabilmente compromessi, almeno in parte.Normalmente, quando pensiamo a un ambiente alterato <strong>per</strong>effetto <strong>dell</strong>'azione <strong>dell</strong>'uomo, <strong>la</strong> prima immagine che ci viene inmente è quel<strong>la</strong> di uno scarico d'acqua sporca che finiscedentro il fiume. L'inquinamento, in senso più ampio, ha <strong>per</strong>òmolte facce e non sempre si vede così facilmente.Gli scarichi di origine industriale o civile, quando non sonoadeguatamente depurati, sono certamenteuna causaimportante di alterazione. L'immissione di sostanze chimichedi sintesi può avere gravi effetti sul<strong>la</strong> fauna e sul<strong>la</strong> salutegenerale <strong>dell</strong>'ambiente acquatico, anche quando non si vede.Lo scarico di reflui <strong>dell</strong>e fognature o di stalle e stabilimentizootecnici non depurati, d'altra parte, provoca spesso fenomenidi eutrofizzazione, <strong>per</strong>ché immette un eccesso di sostanzaorganica nel corso d'acqua, che non è in grado di "digerir<strong>la</strong>".Non sono meno gravi, d'altra parte, l'artificializzazione<strong>dell</strong>'alveo e <strong>dell</strong>e sponde del fiume: poiché un certo caricoorganico arriva sempre al corso d'acqua, non solo attraverso inostri scarichi, l'ecosistema deve poterlo ricic<strong>la</strong>re attraversol'azione degli organismi acquatici e <strong>dell</strong>e rive. Laddove lesponde e/o l'alveo siano stati rego<strong>la</strong>rizzati, semplificati,rettificati, cementati vengono a mancare le condizioni <strong>per</strong>l'insediamento di molti di quegli organismi, e dunque vienecompromessa <strong>la</strong> stessa autodepurazione. Il peggioramentodel<strong>la</strong> qualità <strong>dell</strong>'acqua, l'impossibilità di utilizzar<strong>la</strong> <strong>per</strong> diversiscopi (potabile etc.), <strong>la</strong> scomparsa dei pesci, il degrado delpaesaggio sono spesso le conseguenze di quegli interventi.Anche <strong>la</strong> derivazione <strong>dell</strong>e acque oltre il limite di tolleranza<strong>dell</strong>'ambiente (fino al caso limite del prosciugamento totale) èun'altra causa frequente di degrado degli ambienti acquatici,che spesso, soprattutto in passato, ha interessato significativitratti del reticolo idrografico del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina.L'immissione di scarichi inquinanti non depuratiè <strong>la</strong> più evidente (ma non l'unica) causa didegrado dei corsi d'acqua.Un alveo incana<strong>la</strong>to e cementificato non puòpiù svolgere i processi di autodepurazione.I prelievi idrici, se sono eccessivi, possonocompromettere le funzioni del fiume.L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina24 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA11. Pesci, pesca e gestione itticaI pesci sono una componente importante e, <strong>per</strong> certi aspetti, indispensabile di molti ecosistemi acquatici del<strong>la</strong>Val<strong>la</strong>garina. La loro presenza, <strong>la</strong> varietà <strong>dell</strong>e loro specie, il loro ciclo biologico sono elementi fondamentali<strong>per</strong> il normale funzionamento del torrente e del fiume, del <strong>la</strong>go e <strong>dell</strong>o stagno.Vista <strong>la</strong> sua posizione geografica nel versante meridionale <strong>dell</strong>e Alpi, e dunque <strong>la</strong> natura montuosa del suoterritorio, <strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina ha una certa varietà di ambienti acquatici, che vanno dai piccoli rivi di montagna finoal grande fiume pedemontano, mentre i <strong>la</strong>ghi, includendo quelli artificiali, sono distribuiti anch'essi dal<strong>la</strong> mediamontagna fino sul fondovalle.Lo sfruttamento <strong>dell</strong>e risorse naturali di questo grande patrimonio ambientale (l'acqua, ma anche i pesci -<strong>per</strong> via diretta - attraverso <strong>la</strong> pesca) e poi l'alterazione almeno parziale dei caratteri originari degli habitathanno determinato nel tempo <strong>la</strong> necessità di predisporre una serie di norme e di misure <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione diquesto importante patrimonio del<strong>la</strong> collettività, <strong>per</strong> fare in modo di conservarne sia il valore complessivo, sia <strong>la</strong>capacità di propagarsi nel futuro.La storia stessa del Trentino, d'altra parte, a partire dal primo Medioevo si fonda su un sistema di Regole chele comunità locali si sono date <strong>per</strong> garantire un uso equilibrato <strong>dell</strong>e risorse del territorio.Oggi, nel<strong>la</strong> provincia di Trento, <strong>la</strong> gestione del patrimonio ittico, cioè di quel<strong>la</strong> risorsa pubblica prodottaspontaneamente dal reticolo idrografico trentino, è affidata in gestione ai più diretti interessati, cioè i pescatorilocali, ma secondo una serie di norme e rego<strong>la</strong>menti che <strong>la</strong> Provincia definisce sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> Carta ittica.Questa è un vero e proprio piano che, analizzando <strong>la</strong> situazione ambientale e ittica <strong>dell</strong>e diverse acque, indicail modo migliore <strong>per</strong> gestirne i popo<strong>la</strong>menti ittici ai fini del<strong>la</strong> loro tute<strong>la</strong> e del loro sfruttamento sostenibile. Icriteri generali, che sono contenuti nel<strong>la</strong> legge n. 60 del 1978 (legge <strong>provinciale</strong> sul<strong>la</strong> pesca) consistono nelmiglioramento del<strong>la</strong> produzione di pesci da parte dei <strong>la</strong>ghi e dei corsi d'acqua attraverso <strong>la</strong> cosiddetta"coltivazione ittica" <strong>dell</strong>e acque. Questa, tuttavia,deve avvenire nell'ambito dei processi naturali,tute<strong>la</strong>ndo le specie locali (autoctone) e nell'equilibriobiologico degli ambienti acquatici.In passato, questo non è sempre avvenuto. Al di làdel degrado di diversi ambienti acquatici dovutoalle alterazioni indotte dalle attività umane(scarichi inquinanti, cementificazione degli alvei,devegetazione <strong>dell</strong>e rive etc.), ad esempio, unavera e propria forma di inquinamento biologico èstata causata dall'immissione di pesci esotici,provenienti da altri bacini imbriferi o addirittura daaltri continenti. Questi, una volta acclimatati,hanno prodotto un danno <strong>per</strong>manente alle specieindigene e all'equilibrio degli ambienti acquatici incui sono stati introdotti, come nel caso del Persicosole, una specie americana predatrice di uova eavannotti <strong>la</strong> cui introduzione non ha portatonessun beneficio.Un pescatore "a mosca" insidia le sue prede sull'Adige.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 25PESCI DELLE ACQUE CORRENTIPESCI DELLE ACQUE FERMETemoloAlborel<strong>la</strong>ScazzoneCarpaBarbo comuneCavedanoSanguinero<strong>la</strong>Persico soleL'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina26 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA12. Le riserve naturali provincialiAree protette: <strong>per</strong>ché?Belle le aree protette, i parchi, le riserve!Belle <strong>per</strong>ché ci sono animali e piante rari, belle <strong>per</strong>chésono belle da vedere, belle <strong>per</strong>ché si può passare unabel<strong>la</strong> domenica.Ma se esistono le aree protette vuol dire che fuori da essenon esiste <strong>protezione</strong>? No, <strong>per</strong> fortuna oggi esiste unatute<strong>la</strong> anche <strong>per</strong> le non aree protette.Ma allora <strong>per</strong>ché le aree protette?Aree protette: uno sguardo al futuro.Le aree protette sono come un grande <strong>la</strong>boratorio dove siprova a governare il territorio in modo nuovo, con unocchio di riguardo al<strong>la</strong> natura. Per farlo è necessario cheuna legge dica come fare. In provincia di Trento <strong>la</strong> Legge<strong>provinciale</strong> del 2007, <strong>la</strong> numero 11, si occupa di governodel territorio, conservazione del<strong>la</strong> Natura compresa.Aree protette: vari tipi.La legge individua vari tipi di aree protette (parchi, riserve,siti comunitari) a seconda <strong>dell</strong>e loro caratteristiche edimensioni. Ad esempio le Riserve naturali provinciali sonoaree protette di piccole dimensioni, ma con caratterinaturali molto importanti. Sono zone ad alta concentrazionedi natura e <strong>per</strong> questa ragione devono esseretute<strong>la</strong>te rigorosamente.Aree protette: le cinque zone umide in Val<strong>la</strong>garina.Che cos’è una zona umida?L’acqua porta <strong>la</strong> vita e una su<strong>per</strong>ficie ricca d’acquacontiene molti esseri viventi fra loro diversi.Nelle zone umide i posti più ricchi di vita sono quelli ditransizione, cioè dove <strong>la</strong> terra si mischia con l’acqua. Adesempio in un <strong>la</strong>go <strong>la</strong> zona di sponda, in un canneto lesu<strong>per</strong>fici al<strong>la</strong>gate, in un fiume le rive.Borghetto: il Palù e <strong>la</strong> riserva "Adige - Borghetto".Ischia di Isera: riserva "Adige".Lago di Cei.area protetta Taio Cei Loppio Adige Borghettovalore▼ tipo► canneto <strong>la</strong>go <strong>la</strong>go asciutto fiume cannetovegetazione fauna estetico conservazione strutture di visita TOTALE ☺ ☹ ☺ riservaAdige - BorghettoriservaPalù di BorghettoCinque aree protette inVal<strong>la</strong>garina sono del tipoumido, cioè hanno molta terramischiata all’acqua, in mododiverso l’una dall’altra: sonoTaio, Cei, Loppio, Adige,Borghetto.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 27Siamo in Riserva!!!A volte i nomi cambiano e possono generare confusione. Ivecchi Biotopi ora si chiamano Riserve naturali provinciali,anche se restano veri e propri biotopi in senso ecologico(cioè luoghi di vita). Anche Riserva è un bel nome, <strong>per</strong>chécontemporaneamente ci ricorda che sono aree protette eche sono concentrati di natura.Taio (Riserva naturale <strong>provinciale</strong> Taio)Vent’anni fa <strong>la</strong> sua carta d’identità diceva che era unadiscarica. Ma le carte d’identità scadono e bisognaaggiornarle. Oggi infatti, dopo molte o<strong>per</strong>azioni di chirurgiaTaio di Nomi.naturalistica, è tornato ad essere un canneto che ospitamolti uccelli acquatici specialmente durante le migrazioni.Cei (Riserva naturale <strong>provinciale</strong> Prà dall’Albi-Cei )Lago. Ma non solo <strong>la</strong>go. Anche Prà dall’Albi. Infatti, ilnome completo è Prà dall’Albi-Cei. Ma tutti lo chiamanosolo Cei <strong>per</strong> via del <strong>la</strong>go. Peccato, <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> parte piùinteressante, dal punto di vista del<strong>la</strong> Natura, è proprio il Pràdall’Albi, cioè una vasta zona umida un po’ sotto il <strong>la</strong>go,che non ha nul<strong>la</strong> del <strong>la</strong>go.A seconda <strong>dell</strong>e stagioni (e del<strong>la</strong> quantità d’acqua disponibile)è un prato asciutto, o un prato al<strong>la</strong>gato o unostagno. Il Prà dall’Albi è un abile trasformista, che indossavestiti diversi durante le stagioni.Lago di Loppio.Loppio. (Riserva naturale <strong>provinciale</strong> Lago di Loppio)Lago. Una volta, ora non più. Una galleria sotto il <strong>la</strong>go porta via l’acqua, e il <strong>la</strong>go si riforma solo in caso dilunghissime piogge. Loppio è un <strong>la</strong>go asciutto, che non ha molto senso. Lago asciutto è come dire ghiacciobollente...Da cinquant’anni si cerca un rimedio. Chissà, forse un giorno il <strong>la</strong>go rinascerà.Adige (Riserva naturale <strong>provinciale</strong> Adige)Fiume. Nessun dubbio. Anzi, qualche dubbio viene a guardarlo, <strong>per</strong>ché sembra più un canale idroelettrico conargini che un fiume vero. Ma almeno in qualche tratto l’Adige è un fiume vero? Ci assomiglia in quattro zone(umide appunto) individuate come Riserva naturale <strong>provinciale</strong>.Borghetto (Riserva naturale <strong>provinciale</strong> Palù di Borghetto)Se Taio è <strong>la</strong> riserva degli uccelli, Borghetto è <strong>la</strong> riserva degli anfibi. Tutti i tipi di anfibi presenti in Trentino sipossono ritrovare a Borghetto. È una vera e propria riserva di anfibi. Ma ci sono anche uccelli in transito, chepossono sostare durante le migrazioni.L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina28 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA13. Tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Trota marmorata: riproduzione e ripopo<strong>la</strong>mentoLa Trota marmorata (Salmo [trutta] marmoratus Cuv.), nota indialetto anche come "truta de l'Ades", è uno dei pesci piùcaratteristici dei corsi d'acqua di fondovalle del Trentino. Nelmedio corso <strong>dell</strong>'Adige, lungo tutta <strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina, costituisce <strong>la</strong>specie guida del popo<strong>la</strong>mento ittico, cioè è il pescedominante e più tipico <strong>dell</strong>'ambiente fluviale pedemontano.La sua distribuzione è limitata all'Italia del Nord, dal Piemonteal Friuli Venezia Giulia, e ai Balcani Settentrionali (Slovenia eCroazia), <strong>per</strong> cui si dice che è un endemismo. È un salmonidetipico <strong>dell</strong>e acque fredde e pure, parente stretto del<strong>la</strong> Trotafario, dal<strong>la</strong> quale si distingue <strong>per</strong> le dimensioni maggiori, <strong>per</strong> <strong>la</strong>testa più grande, <strong>per</strong> <strong>la</strong> livrea vermico<strong>la</strong>ta e priva di punti neri erossi, e anche <strong>per</strong>ché preferisce l'habitat fluviale al torrente.Il valore di questo grande salmonide è dovuto al<strong>la</strong> limitata areageografica del<strong>la</strong> sua presenza, ma anche al suo importanteruolo dentro il fiume, dove occupa il vertice del<strong>la</strong> piramide<strong>alimentare</strong>, e al<strong>la</strong> sua fama di preda pregiata tra i pescatori.L'alterazione e l'inquinamento che hanno colpito gran parte deifiumi pedemontani e <strong>dell</strong>'alta pianura padana e veneta, tuttavia,hanno fortemente ridotto <strong>la</strong> sua presenza, che oggi trova nelleacque del Trentino, e partico<strong>la</strong>rmente in Val<strong>la</strong>garina, un'importantezona di insediamento e riproduzione.È un pesce che, come le altre trote, ha una fase riproduttivavulnerabile, <strong>per</strong>ché le uova, che vengono deposte e fecondatein pieno autunno, hanno bisogno di un lungo <strong>per</strong>iodo diincubazione (tra i 50 e gli 80 giorni) prima di schiudere.Inoltre, le <strong>la</strong>rve che ne nascono, non sono subito capaci dinutrirsi, e si "portano dietro" dall'uovo un sacco vitellino con ilnutrimento necessario <strong>per</strong> il primo mese di vita: solo a marzoaprile,quando il disgelo e l'aumento del<strong>la</strong> portata dei corsid'acqua favorirà il trasporto di cibo da parte del<strong>la</strong> corrente, le<strong>la</strong>rve si trasformeranno in piccoli pesci (avannotti) chesaranno in grado di alimentarsi da soli.La riduzione artificiale del<strong>la</strong> portata di molti corsi d'acqua difondovalle e pedemontani, così come il loro arginamento e <strong>la</strong>rego<strong>la</strong>rizzazione del loro alveo, hanno fatto scomparirenell'ultimo secolo molte <strong>dell</strong>e zone di rifugio e di riproduzione<strong>per</strong> questo prezioso salmonide <strong>dell</strong>e Alpi meridionali e <strong>dell</strong>'altapianura padano veneta. Anche <strong>la</strong> ripetuta immissione di altrisalmonidi concorrenti e l'ibridazione con <strong>la</strong> Trota fario haLa Trota marmorata è un salmonide endemico<strong>dell</strong>'Italia del Nord e dei Balcani Settentrionali.Il suo areale di distribuzione europeo è moltolimitato e <strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina ne occupa <strong>la</strong> partecentrale.femmina ♀Val<strong>la</strong>garinaAREALE DIDISTRIBUZIONEmaschio ♂Le trote marmorate si riproducono a novembre,deponendo le uova in un nido scavatodal<strong>la</strong> femmina sul fondale ghiaioso; dopo <strong>la</strong>fecondazione le uova vengono rico<strong>per</strong>te dighiaia: ci vorranno circa due mesi <strong>per</strong> <strong>la</strong>schiusa.LARVA DI TROTA MARMORATAsacco vitellinoQuando nascono le <strong>la</strong>rve <strong>dell</strong>e trote "siportano dietro" una parte <strong>dell</strong>'uovo: è il materialenutritivo raccolto nel sacco vitellino cheservirà al<strong>la</strong> <strong>la</strong>rva nel primo mese di vita, primache incominci a nutrirsi autonomamente.


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 29Tra marzo e aprile, finalmente, i giovani avannottisono usciti dal lungo inverno: riassorbito ilsacco vitellino incominciano a cibarsi dei piccoliinvertebrati trasportati dalle acque di disgelo.Negli impianti ittici <strong>dell</strong>'Associazione PescatoriDilettanti del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina vengono riprodotte eallevate le trote marmorate <strong>per</strong> il ripopo<strong>la</strong>mento<strong>dell</strong>'Adige e dei suoi principali affluenti: in altol'incubatoio di S. Colombano, al centro <strong>la</strong> mungiturae in basso <strong>la</strong> pescicoltura di Rovereto.provocato una drastica riduzione <strong>dell</strong>e sue popo<strong>la</strong>zioni.Per questo, a partire dal<strong>la</strong> fine del Novecento sono statiattuati una serie di misure e di interventi <strong>per</strong> tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Trotamarmorata, che oggi fa parte a tutti gli effetti <strong>dell</strong>e specie arischio di estinzione di interesse comunitario. Anche nel<strong>la</strong>Val<strong>la</strong>garina sono state introdotte misure di limitazione del<strong>la</strong>pesca, spesso volute dagli stessi pescatori, consapevolidel<strong>la</strong> necessità di salvaguardare un patrimonio naturale dicosì grande valore. Ma sono stati avviati anche alcuniinterventi <strong>per</strong> ripristinare l'habitat del<strong>la</strong> specie, inpartico<strong>la</strong>re attraverso il ri<strong>la</strong>scio dei deflussi minimi vitalid'acqua a valle <strong>dell</strong>e derivazioni idroelettriche e mediante <strong>la</strong>rinaturalizzazione di alcuni tratti di alveo del Fiume Adige (adesempio, a Borghetto) e dei suoi principali affluenti (il trattoterminale del Leno).Allo stesso tempo, sul<strong>la</strong> base <strong>dell</strong>'es<strong>per</strong>ienza degli incubatoidi valle storici, è stata avviata una vera e propria attività diriproduzione artificiale del<strong>la</strong> Marmorata finalizzata alripopo<strong>la</strong>mento di tutta l'asta <strong>dell</strong>'Adige <strong>la</strong>garino. Così, apartire dal 1997, l'associazione dei pescatori del<strong>la</strong>Val<strong>la</strong>garina (A.P.D.V.), ha proceduto al<strong>la</strong> ristrutturazionedel<strong>la</strong> vecchia pescicoltura comunale di Rovereto, situatalungo il corso del Torrente Leno a monte del<strong>la</strong> città, eall'ampliamento <strong>dell</strong>'incubatoio "Valli del Leno", nel<strong>la</strong>suggestiva go<strong>la</strong> di S. Colombano. Questo ha <strong>per</strong>messo diprodurre una grande quantità di avannotti e trotelle, tutti natida genitori originari del Fiume Adige, che in questi annistanno progressivamente ripopo<strong>la</strong>ndo il fiume grazie ai<strong>per</strong>iodici interventi di semina ittica.Ma come funziona questa importante attività svolta daipescatori in col<strong>la</strong>borazione con il Servizio foreste e faunadel<strong>la</strong> Provincia?I grandi esemp<strong>la</strong>ri di Trota marmorata catturati nell'Adige al<strong>la</strong>fine degli anni '90 hanno <strong>per</strong>messo di ottenere negli annisuccessivi le prime trotelle, successivamente allevate nellevasche del<strong>la</strong> pescicoltura di Rovereto. Oggi, grazie al <strong>la</strong>vorodi guardiapesca e volontari, le fattrici sono disponibili senzabisogno di andarle a catturare in natura.Ogni anno, dunque, nel <strong>per</strong>iodo compreso tra novembre edicembre, vengono praticate <strong>la</strong> cosiddetta mungitura e <strong>la</strong>fecondazione a secco. I pesci pronti <strong>per</strong> <strong>la</strong> riproduzionevengono delicatamente spremuti, in modo da raccogliere leuova in appositi contenitori dove vengono fecondateL'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina30 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICAimmediatamente. Poi il processo assomiglia molto a quelloche avviene sul fondale del fiume: le uova fecondatevengono distribuite su dei piccoli te<strong>la</strong>i immersi nell'acquasorgiva e corrente <strong>dell</strong>'incubatoio di S. Colombano e quirimangono in incubazione <strong>per</strong> circa 60 giorni. In questo<strong>per</strong>iodo <strong>la</strong> cura degli embrioni da parte del <strong>per</strong>sonalespecializzato <strong>dell</strong>'A.P.D.V. è quotidiana: vengono asportatele uova non fecondate, viene control<strong>la</strong>to il flusso <strong>dell</strong>'acqua,vengono rimosse le eventuali sporcizie...Dopo circa due mesi, <strong>per</strong>ò, questo grande impegno èripagato dal<strong>la</strong> nascita di centinaia di migliaia di piccole <strong>la</strong>rveche, una volta riassorbito il sacco vitellino, saranno pronte<strong>per</strong> essere "seminate" nell'ambiente naturale, <strong>per</strong> essereaccresciute ulteriormente e immesse più avanti nel corso<strong>dell</strong>'anno, oppure <strong>per</strong> andare nelle vasche di accrescimentodel<strong>la</strong> pescicoltura ed essere destinate a diventare i futuririproduttori.Domani, forse, questa attività di riproduzione artificiale nonsarà più necessaria: sarà il giorno in cui il fiume avràriacquistato le sue caratteristiche naturali e <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione ditrote marmorate <strong>dell</strong>'Adige sarà in grado di riprodursi da so<strong>la</strong>.Oggi, che i più caratteristici salmonidi <strong>dell</strong>'Adige sono ancoraa rischio a causa <strong>dell</strong>'alterazione del loro habitat, ilripopo<strong>la</strong>mento con le trote figlie dei riproduttori del fiumerimane un'importante e insostituibile attività svolta dai pescatoridel<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina, nel loro ruolo consapevole di gestoridel<strong>la</strong> grande ricchezza costituita dal<strong>la</strong> fauna ittica indigenadel Grande Fiume e dei suoi affluenti.Trota marmorataSalmo (trutta) marmoratus Cuvier, 1829Una parte degli avannotti, dopo il riassorbimentodel sacco vitellino, viene svezzata e alimentatacon appositi mangimi.Gli avannotti, generati dai riproduttori provenientidal grande fiume, tornano nel corso d'acquaattraverso <strong>la</strong> "semina ittica".


AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 31i miei appunti________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina


L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina32 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________


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