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Full Text (PDF) - Comitato Glaciologico Italiano

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poiche I'importanza dell'indagine diretta sul terreno risultavasemmai aumentata dalla sua acquisita capacitadi confermare 0 confutare le teorie di laboratorio e).Due date e due momenti indicativi per ricostruirel'evoluzione degli orientamenti metodici, dei contenuti,se non degli obbiettivi, della nostra, come, del resto, diquasi tutte le scienze, mentre le espressioni citate fornisconola chiave di lettura di quanta negli ultimi decennie stato detto, scritto e pubblicato in campo glaciologico.Da una rassegna della lettcratura recente riguardantela nostra disciplina, emerge anzitutto la dimensione massicciadel 'ricorso a tecniche vieppiu progredite e aggiornate,sorrette da un raffinato corredo strumentale, sia peril rilevamento sul terreno, sia per le indagini di laboratorio.Le ricerche e gli studi sono ovviamente condottida gruppi di lavoro inseriti in organismi specializzatie appositamente istituiti, in sede accademica comein settori pubblici e privati delle strutture produttive 0militari.Una prima importante conseguenza, da far risalireanche all'adozione generalizzata del telerilevamento, soprattuttoda satellite, e la accentuazione della tendenzaa privilegiare, nelle scelte dell'oggetto geografico di osservazione,le aree pili estesamente glacializzate del pianeta:le calotte e le piattaforme polari, i bordi continentaliinteressati da clima artico e il loro contorno insulare(Groenlandia, Alaska, Canada, Siberia), i massimisistemi montuosi asiatici (e compare in questi ultimianni I'apporto degli studiosi cinesi che si affianca a quel­10 tradizionale dei russi), men tre i rilievi andini, unadelle aree di elezione degli studi del LLIBOUTRY, edanche quelli africani e neozelandesi, sono aggrediti inmisura minore.La dimensione e le condizioni di localizzazione ditali masse glaciali svolgono un ruolo determinante nellosviluppo e nell'articolazione degli orizzonti problematicie metodologici della ricerca. Sicche, contestualmente, siassiste al proliferare di prospettive di un approccio alfenomeno glaciale sempre pili analitico e differenziato,secondo l'oggetto, gli obbiettivi e i metodi di varie matricidisciplinari. Sviluppo particolarmente accentuatopresentano ad esempio le analisi della struttura fisica echimica del ghiaccio e della neve, fino a livello dei singolicristalli e delle particelle elementari, studiati nellediverse condizioni che ne presiedono i mutamenti distato e ne influenzano i processi di assestamento, nelquadro dell 'indagine sulla dinamica delle coltri glacialie nivali.II convegno di Cambridge, del Settembre 1977, cheha annoverato una delle rare partecipazioni italiane atali raduni scientifici, e una testimonianza dellivello analiticoraggiunto dagli studi e), COSl come 10 e quellosvoltosi l'anno precedente nella medesima citra sullaGlaciologia applicata (4), dal quale e emerso in dimen-(2) Symposium on the Physics of the mov ement of ice, Chamonix, 16-24 September 1952, journ. Glac., 3, 1979, p. 337.(3) Symposium on the Physics and Chemistry of Ice, Cambridge,12-16 September 1977, Joum. Glac., 21 (85), 1978.(4) Symposium on applied Glaciology, Cambridge, 13-17 September1976, journ. Glac., 19 (81), 1977 .sione fino ad allora ignorata, I'interesse e la vastita dellaricerca suI fenomeno delle valanghe ( 5 ) .Certo, il terna che polarizza da sempre l'attenzionedei glaciologi e quello della meccanica del flusso glaciale.Su tale argomento e di estremo interesse la letturadegli atti dei due simposi pressoche contemporanei, svoltisiad Ottawa nel 1978, sulle condizioni fisiche e chimicheal letto glaciale, cioe al livello di contatto traghiaccio e superficie di scivolamento, nonche sulla dinamicadelle grandi masse glaciali (6).Si tratta di una serie di interventi orientati a prospettareil problema da diversi punti di vista, poiche l'indaginee costantemente condotta nell'intento di individuarei fattori che concorrono a promuovere, a condizionare,a differenziare tali processi dinamici e conseguentementead elaborare un modello matematico che ne ricuperi ilsingolo apporto al fenomeno globale. A configurare 10stato della ricerca, oltre agli interventi su vari problemianalitici, tra i quali spiccano quelli di LLIBOUTRY, MOR­RIS, FOWLER, BREPSON, BUDD C), appare significativoquello di WEERTMAN ]., uno dei pili assidui studiosi ditali processi accanto a NYE, BOULTON, LLIBOUTRY, MOR­RIS, tanto per citare a1cuni tra i maggiori. Egli intitolala sua relazione: «The unsolved general glacier slidingproblem» (un problema, dunque, tuttora insoluto) (8),e vede nella assenza di studi sugli effetti del contattodel ghiaccio con un letto deformabile, con tutte le implicazionisui processi di fusione e di ablazione a quellivello, i motivi della mancata soluzione.Ma poi, anche il dibattito a conclusione dei rispettiviconvegni e estremamente indicativo, sia nel presentarele questioni ancora aperte, sia nel delineare Ie perplessita sulla idoneita dei metodi di analisi . Valla penadi menzionare a1cune osservazioni di ORHEIM O. chequalifica come « strange results» quanto e stato espostoe si chiede se cio e dovuto ad errori nell'impostazioneo nell'input dei modelli elaborati; e quelle di THOMASR. H. (9) che nega validita ai risultati di laboratoriofinche questi non riprodurranno dati di esperienze concretericavati direttamente dall'osservazione di oggettireali di studio. Ed infine e eli grande significanza l'interventodi KEMMIS T. J. eO), quaternarista, che affermadi aver ascoltato una serie di relazioni di studi estremamentespecifici su processi altrettanto particolari, senza(5) Sympo sium on snow in motion, Colorado, 2-17 August1979, journ, Glac., 26 (94) , 1980.. (6) Symposium on Dynamics of large ice masses , Ottawa, 21­25 August 1978 , journ. Glac., 24 (90), 1979; Symposium onglacier beds: the ice-rock interface, Ottawa, 15-19 August 1978,journ. Glac. , 23 (89), 1979.(7) LLIBOUTRY \L., Local friction laws for glaciers: a criticalreview and new openings, journ, Glac ., 23 (89), 1979, 67-95;MORRIS E. M ., The flow of ice treat ed as a newtonian viscousliquid, around a cylindrical obstacle near the bed of a glacier, id.id., 117-129; FOWLER A. c., A mathematical approach to theth eory of glacier sliding, id. id., 131-142; BREPSON R., Simulatedglacier sliding ov er an obstacle, id. id., 143-156; BUDD W. F. &KEAGE P. L., Empirical studies of ice sliding, id. id., 157-170.(8) WEERTMAN ]., Th e unsolved general glacier sliding problem, journ. Glac., 23 (89), 1979, 97-115.(9) ORHEIM 0., journ. Glac., 24 (90), 1979, p. 469; THOMASR. H., id. id., p. 470.(10) KEMMIS T. ]., journ. Glac., 23 (89), 1979, p. 387.69

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