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INTERVISTA AL PROF. RENATO BRUNETTA - lostatoperfetto.it

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<strong>INTERVISTA</strong> <strong>AL</strong> <strong>PROF</strong>. <strong>RENATO</strong> <strong>BRUNETTA</strong>MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L’INNOVAZIONEBIOGRAFIAIl Ministro Renato Brunetta è nato aVenezia il 26 maggio 1950. E'Professore ordinario di Economia delLavoro presso l'Univers<strong>it</strong>à degli Studidi Roma, Tor Vergata. Dall'8 maggio2008 è Ministro per la PubblicaAmministrazione e l'Innovazionenella XVI Legislatura del IV GovernoBerlusconi. Da aprile 2008 èparlamentare alla Camera deiDeputati, eletto nel collegio Veneto IInella lista del Popolo della Libertà. Da giugno 1999 ad aprile 2008 è deputato alParlamento europeo, eletto nelle liste di Forza Italia ed iscr<strong>it</strong>to al gruppo PPE-DE,dove ha ricoperto l'incarico di Vicepresidente della Commissione per l'Industria, laRicerca e l'Energia; è stato, inoltre, membro della Delegazione parlamentare mistaUE-Croazia, della Delegazione parlamentare mista UE- Turchia e della Delegazioneper le relazioni con la Repubblica popolare cinese. E' responsabile del settoreprogramma di Forza Italia e dal 2007 é Vicecoordinatore Nazionale. Ed<strong>it</strong>orialista de"Il Sole 24 Ore", "Il Giornale". Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, inmateria di economia del lavoro e relazioni industriali, tra le quali ricordiamo: "Ilmodello Italia" (1991), "Economics for the New Europe" (1991), "Disoccupazione,isteresi e irreversibil<strong>it</strong>à" (1992), "La fine della società dei salariati" (1994), "Sud"


questo è già un dato abbastanza sorprendente, che testimonia in modo diretto comel’esigenza di un cambiamento deciso fosse generalmente avvert<strong>it</strong>a, ben al di là deiconfini della maggioranza di governo e, soprattutto, in ogni strato della società<strong>it</strong>aliana. Vedete, in questi anni di governo ho avuto la tenacia e il coraggio di farequello che moltissimi sapevano non essere più rinviabile. Per anni abbiamo infattinascosto i r<strong>it</strong>ardi strutturali del Paese sotto il tappeto, come la polvere. Ci bastavainfatti ricorrere periodicamente al ‘trucco’ della svalutazione compet<strong>it</strong>iva della lirache, sia pure importando inflazione, determinava una cresc<strong>it</strong>a drogata e illusoria. Conl’avvento dell’euro questo non è più possibile e oggi paghiamo il gap di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àaccumulato con le altre economie continentali. In questo contesto, i c<strong>it</strong>tadinipercepiscono come sempre più insopportabile l’arretratezza della nostra PubblicaAmministrazione: un mostro inefficiente e cogest<strong>it</strong>o per decenni dal cattivo sindacatoe dalla cattiva pol<strong>it</strong>ica.Cosa non ha funzionato a suo parere nelle riforme della PubblicaAmministrazione di quanti l’hanno preceduta?La mia riforma non intende sovvertire quelle che portano il nome di tre miei illustripredecessori - Cassese, Bassanini e Frattini - ma al contrario porsi in una linea dicontinu<strong>it</strong>à ideale con esse, recependone fini e principi ispiratori e intervenendoladdove questi sono stati distorti o trad<strong>it</strong>i. Facendo tesoro di un quindicennio diesperienza e dell’amara lezione dei fatti, sono infatti part<strong>it</strong>o dalla constatazione che, aonta delle migliori intenzioni, le prassi applicative del decreto legislativo n. 29 del1993 (Cassese), della novella del 1998 (decreto legislativo 80, Bassanini) e dellalegge n. 145 del 2002 (Frattini) - norme tutte conflu<strong>it</strong>e nel riordino generale operatocon il decreto legislativo n. 165 del 2001 (Frattini) - sono state contrassegnate, fral’altro, da una contrattazione collettiva troppo pervasiva e da una totale invasionedegli altri ist<strong>it</strong>uti della partecipazione sindacale nel cuore della sfera organizzativariservata alle decisioni dei dirigenti; dalla distribuzione a pioggia degli incentivi;


dall’uso disinvolto (e benedetto da tutti, almeno fino a che la Corte cost<strong>it</strong>uzionale nonè intervenuta a porre un qualche freno) delle progressioni di carriera per finieconomici (le cosiddette “riqualificazioni”); dall’abuso, a fini di promozioni interne espesso per fedeltà pol<strong>it</strong>ica, di un ist<strong>it</strong>uto - il reclutamento sul mercato di dirigenti concontratto di dir<strong>it</strong>to privato - che era stato concep<strong>it</strong>o per aprire l’Amministrazione allemigliori esperienze e professional<strong>it</strong>à esterne; dall’inefficacia del sistema di sanzionidisciplinari, svuotato di ogni deterrenza dalle procedure di impugnazione rimesse aicollegi arb<strong>it</strong>rali e dalla farraginos<strong>it</strong>à delle fattispecie previste nei contratti. Il tuttoaccompagnato opportunisticamente - e senza distinzione di parte - da periodicheondate di spoil system spinte ben al di là delle poche posizioni di vertice (capidipartimento e segretari generali nei ministeri) che avrebbero dovuto essere le sole arischiare. Si sono così svuotati, nei fatti, i proclamati principi di separazione frapol<strong>it</strong>ica e amministrazione, di autonomia dirigenziale, di valorizzazione dellaproduttiv<strong>it</strong>à, per non c<strong>it</strong>are che i più importanti.Ci indichi tre parole-chiave che caratterizzano la sua riforma.Trasparenza, mer<strong>it</strong>o e valutazione. Principi che mirano tutti ad un risultato comune:ottimizzare, finalmente, la produttiv<strong>it</strong>à delle pubbliche amministrazioni.La Commissione per la valutazione, di fatto una sorta di Author<strong>it</strong>y, è una nov<strong>it</strong>àassoluta. Di cosa si tratta e quali i suoi comp<strong>it</strong>i?La mia riforma realizza il passaggio dalla cultura di mezzi (input) a quella di risultati(output e outcome) al fine di produrre un tangibile miglioramento della performancedelle amministrazioni pubbliche. Per facil<strong>it</strong>are questo passaggio si mette il c<strong>it</strong>tadinoclienteal centro della programmazione degli obiettivi, grazie alla customersatisfaction, alla trasparenza e alla rendicontazione. Si rafforza il collegamento traretribuzione e performance. E si aiutano le amministrazioni ad assorbire la nuova


mental<strong>it</strong>à con il supporto di una appos<strong>it</strong>a Commissione per la valutazione e di organiindipendenti di valutazione, nel quadro di un programma triennale per la trasparenzae l’integr<strong>it</strong>à. In posizione di totale autonomia e indipendenza di giudizio, questaCommissione ha il comp<strong>it</strong>o di predisporre ogni anno una graduatoria delle singoleamministrazioni statali su tre livelli di mer<strong>it</strong>o, in base ai quali la contrattazionecollettiva nazionale ripartisce le risorse premiando le migliori strutture. E’ compostada cinque esperti di elevata professional<strong>it</strong>à nominati con decreto del Presidente dellaRepubblica, previa delibera del Consiglio dei ministri e con il parere favorevole didue terzi delle commissioni parlamentari competenti. In ogni amministrazione lepagelle saranno compilate da un organismo indipendente di valutazione cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o datre componenti e che di fatto sarà l’interfaccia della Commissione stessa.E come verranno premiati i dipendenti mer<strong>it</strong>evoli?Ciascuna amministrazione, sulla base delle valutazioni dei dirigenti e con l’ausiliodella Commissione, alla fine di ogni anno dovrà dividere il personale in tre fasce dimer<strong>it</strong>o. A chi sarà collocato nella categoria alta (il 25 per cento del personale) saràcorrisposto il 50 % delle risorse destinate al trattamento accessorio. Chi, invece, saràcollocato nella categoria intermedia (il 50 per cento del personale) avrà dir<strong>it</strong>to alrestante 50% delle risorse destinate al trattamento accessorio. Infine, il personale chefinirà nella fascia bassa, non potrà ottenere alcun trattamento aggiuntivo rispetto allostipendio base. In questo modo il mer<strong>it</strong>o diviene il cr<strong>it</strong>erio esclusivo per l’attribuzionedegli incentivi.La sua riforma definisce anche nuove regole per la contrattazione collettiva e idirigenti.Riguardo alla contrattazione collettiva, nazionale ed integrativa, la riforma si proponedi dare v<strong>it</strong>a a un processo di convergenza non solo normativo ma anche sostanziale,


nel quale la valutazione delle performance individuali e collettive e la trasparenzadegli atti, delle valutazioni e dei risultati sost<strong>it</strong>uiscono la concorrenza di mercato,quale si riscontra nel settore privato, quali efficaci stimoli esterni al miglioramentocontinuo di processi e servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni. Sempre ai finidi un rafforzamento della convergenza sostanziale con il settore privato, le normerispondono alla necess<strong>it</strong>à di cost<strong>it</strong>uire il dirigente come rappresentante del datore dilavoro pubblico (identificato in modo ampio nei c<strong>it</strong>tadini utenti e nei contribuenti), equindi alla necess<strong>it</strong>à di ribadire i poteri del dirigente in quanto responsabile dellagestione delle risorse umane e della qual<strong>it</strong>à e quant<strong>it</strong>à del prodotto delle pubblicheamministrazioni, indicando chiaramente, in risposta allo specifico principio di delega,quali materie rientrano nell’amb<strong>it</strong>o della contrattazione e quali no. Quanto aidirigenti, come ho appena spiegato, diventano finalmente i veri responsabilidell’attribuzione dei trattamenti economici accessori. La nuova normativa valorizzadunque la loro figura, affidando loro reali e concreti strumenti per operare. Eccoperché saranno sanzionati, anche economicamente, quanti non svolganoefficacemente il proprio lavoro. Viene promossa la mobil<strong>it</strong>à, sia nazionale cheinternazionale, dei dirigenti e si prevede che i periodi lavorativi svolti sarannovalorizzati ai fini del conferimento degli incarichi dirigenziali. Vengono infine fissatenuove procedure per l’accesso alla dirigenza: in particolare, si prevede che l’accessoalla qualifica di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni statali e negli entipubblici non economici avviene per concorso pubblico di secondo grado per t<strong>it</strong>oli edesami, indetto dalle singole amministrazioni per il 50 per cento dei posti, e che ivinc<strong>it</strong>ori del concorso saranno tenuti a compiere un periodo di formazione di almenosei mesi presso uffici amministrativi di uno Stato dell’Unione europea o di unorganismo comun<strong>it</strong>ario o internazionale.E’ soddisfatto di come gli Enti locali stanno reagendo alla sua ‘rivoluzione’?Il cammino della Riforma della P.A. negli enti locali e nelle regioni è caratterizzato


dalla necess<strong>it</strong>à di adeguarne gli ordinamenti interni ai principi generali del decretolegislativo 150 del 2009, nel rispetto dell’autonomia di ciascun ente. Per questaragione si è concesso al sistema delle autonomie un ulteriore anno di tempo per lapiena applicazione delle nuove norme, anche attraverso l’adeguamento dei contratticollettivi integrativi. A tal fine il mio Ministero ha promosso appos<strong>it</strong>i protocollid’intesa con Anci, Upi e Fiaso per assicurare un’opportuna attiv<strong>it</strong>à disperimentazione, di stimolo e di accompagnamento. Sono fiducioso che questeiniziative consentiranno di raggiungere i risultati attesi, insieme con le indicazioniche verranno dalla Commissione per la valutazione (che, superato ormai il periodo dirodaggio, lavora sulla base di un calendario preciso e stringente). In questo sensoposso dirmi soddisfatto, pur mantenendo un atteggiamento di vigile attesa.Saranno i prossimi mesi a dirci se e come questa riforma inciderà concretamentenelle viscere stesse dei pubblici uffici…Siamo da tempo impegnati in un lavoro complesso di attuazione delle normecontenute nel decreto legislativo n. 150 e chiunque, collegandosi al portalewww.riformabrunetta.<strong>it</strong>, può mon<strong>it</strong>orare in tempo reale la sua implementazione eproporre le sue osservazioni. Se ci pensate, si tratta di un fatto ined<strong>it</strong>o nella v<strong>it</strong>apubblica <strong>it</strong>aliana. Per la prima volta, infatti, un s<strong>it</strong>o Internet è un elementoqualificante di una riforma strutturale dello Stato. La ver<strong>it</strong>à è che non sono untalebano del dir<strong>it</strong>to ma un riformista. Non ho quindi la pretesa di avere trovato laricetta magica per il defin<strong>it</strong>ivo rilancio della produttiv<strong>it</strong>à della PubblicaAmministrazione. Sarà il tempo a dirci se e in quale misura questa riforma riuscirà aincidere concretamente sulla qual<strong>it</strong>à del lavoro dei dipendenti pubblici nella forn<strong>it</strong>uradi beni e servizi essenziali per il Paese. State tranquilli: se qualcosa si riveleràinadatto alle speranze mie e di molti, non es<strong>it</strong>erò a prenderne atto serenamente e adapporre tempestivamente i necessari correttivi.

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